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CITAZIONI SIGNIFICATIVE DI CREDENTI E NON CREDENTI

Ultimo Aggiornamento: 25/09/2020 16:08
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06/03/2010 00:03
 
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Citazione di Scienziati credenti e atei

da:  http://dallaragioneallafede.blogspot.it/2009/10/citazione-di-grandi-uomini-j-k-l.html

* Atkins, Peter (1940, Chimico)
Ateo scentista tra i più incalliti.

1. "I credenti sembrano gente molto più simpatica. Noi tendiamo a dare l'impressione di essere alquanto arroganti nel nostro atteggiamento verso il mondo".
(Atkins, La creazione, Zanichelli, Bologna 1985)


* Behe, Michael (Prof.di Biochimica presso la Lehigh University di Bethlehem (Pennsylvania).

1. "Fin dalla scoperta del DNA, i chimici hanno dichiarato esplicitamente che le informazioni contenute nel codice genetico non sono materia o energia, ma qualcos’altro. Il DNA contiene informazioni che trascendono le sue proprietà chimiche o fisiche. Le parti del DNA, chiamate nucleotidi, sono disposte in una stringa, e queste informazioni intelligenti indicano alla cellula come formarsi. Pertanto se le informazioni non sono né materia, né energia diciamo che esiste qualcos’altro nel DNA, ovvero la componente dell’intelligenza".
(Intervista a "La buona novella", settembre-dicembre 2006, pag. 7-8).


* Copernico, Nicolò (1473-1543, Astronomo)
Un umile canonico cattolico, che grazie alla sua fede, propose un nuovo sistema cosmologico che segnò l'avvio della rivoluzione scientifica moderna.

1. "Quale ammirevole simmetria del mondo e che sicuro nesso armonico tra il movimento e la grandezza delle orbite. Tanto divina è per certo questa fabbrica dell'Ottimo e Massimo Artefice!".
(Copernico, De revolutionibus orbius caelestium libri sex, libro I, cap. X, Einaudi Torino 1975m pag. 97-103)


* Da Vinci, Leonardo (Artista, Scienziato e Pittore)
Uno dei più grandi geni dell'umanità mai esistiti, dopo aver dipinto miriadi di immagini raffiguranti la Vergine e altri personaggi religiosi e aver più volte ironizzato sulla Chiesa, si è convertito al cristianesimo negli ultimi anni di vita.

1. Dopo aver sostenuto (senza portare prove) che l'anima è inserita nell'uomo dalla natura e non da Dio, aggiunge:
"il resto della difinizione dell'anima lascio ne le menti de' frati, padri de' popoli, li quali per ispirazione sanno tutti i segreti. Lascio star le lettere incoronate [le Sacre Scritture] perché son somma verità".
(Leonardo, Quaderno d'anatomia IV 10)

2. Il Vasari, attendibilissimo studioso dell'arte, riporta:
"Divenuto vecchio, Leonardo stette molti mesi ammalato; e vedendosi vicino alla morte, disputando de le cose cattoliche, ritornando nella via buona, si ridusse a la fede cristiana con molti pianti. Laonde confesso e contrito, se bene e' non poteva reggersi in piedi, volse devotamente pigliare il Santissimo Sacramento fuor de 'l letto".
(Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori, e architettori, IV° Parte, 1550)
Sempre il Vasari riferisce che la conversione portò poi Leonardo anche ad un ripensamento critico della sua opera di artista: il genio toscano si pentì di non aver dedicato più tempo e creatività al tema del sacro.


* Darwin, Charles (Biologo, Geologo, Zoologo e Botanico).
Secondo Sigmund Freud, Charles Darwin è stato, insieme a Copernico, uno degli studiosi capaci di sovvertire i sistemi di pensiero alla base della società occidentale. Gli accomuna il fatto che entrambi erano cristiani (pura coincidenza?) Darwin, padre della teoria che ha permesso un enorme salto in avanti per capire i processi dell’evoluzione umana, è ritenuto ateo da molti. Invece era notoriamente cristiano di influenza anglicana. Nonostante, questo è vero, si sia un po’ allontanato dalla fede dopo la morte della figlia nel 1851, chiuse il suo libro di maggior successo, nel 1859, in questo modo:

1. «Vi è qualcosa di grandioso in questa concezione della vita, con i suoi diversi poteri, originariamente impressi dal Creatore in poche forme o in una forma sola; e nel fatto che, mentre il nostro pianeta ha continuato a ruotare secondo l'immutabile legge della gravità, da un così semplice inizio innumerevoli forme, bellissime e meravigliose, si sono evolute e continuano ad evolversi.»
(Darwin, L'origine della specie, BUR Biblioteca Universale Rizzoli)

* Davies, Paul (1946, Fisico)
Si dichiara ateo ma è una posizione sempre più incoerente con le sue scoperte scientifiche (e forse è solo questione politica), tant'è che ha ricevuto nel 1995 il Premio Templation.

1. "Ogni cosa e ogni evento dell'universo fisico richiedono, per giustificare la propria esistenza, il ricorso a qualcosa d'altro, al di fuori di essi. Bisogna quindi ricorrere a qualcosa di non-fisico e di sovrannaturale: Dio"
(Davies, Dio e la nuova fisica, Mondadori, Milano 1984, pag. 72-73)


* Einstein, Albert:
Le citazioni del grande fisico hanno un post a sè poichè troppo importante è la sua rilevanza pubblica ed è troppo importante fare chiarezza su di lui. Le trovate qui.


* Eccles, John Carew (1903-1997, Neurofisiologo e Premio Nobel per la Medicina)
Grandissimo studioso del sistema nervoso umano, da uomo cattolico respinse apertamente l'impostazione atea e neoempiristica che afferma lo scientismo e la casualità del mondo.

1. "Io accetto tutte le scoperte e tutte le ipotesi ben corroborate della scienza, però esiste un importante residuo non spiegato da essa, anzi al di là di ogni futura spiegazione scientifica. Ciò conduce al tema della teologia naturale, con l'idea di un soprannaturale che si trova oltre il potere esplicativo della scienza".
(Eccles, Il mistero uomo, Il Saggiatore, Milano 1990, pag.18)


* Fiore, Carlo (Fisico)
1. Parlare di origine del mondo porta inevitabilmente a pensare alla Creazione e, guardando la natura, si scopre che esiste un ordine troppo preciso che non può essere il risultato di un "caso", di scontri tra "forze" come noi fisici continuiamo a sostenere. Ma credo che sia più evidente in noi che in altri l'esistenza di un ordine prestabilito nelle cose. Noi arriviamo a Dio percorrendo la strada della ragione, altri seguono la strada dell'irrazionale"
(Fiore, Scienza e fede, Elledici, Torino 1986, p. 23)


* Galilei, Galileo.
Le citazioni del grande scienziato hanno un post a sè poichè troppa confusione c'è sulla sua persona. Le trovate qui.


* Hack, Margherita (Astrofisica).
Inizialmente poneva una drastica chiusura verso la fede, mentre con il passare del tempo, pur continuando a professarsi atea, sembra aver rivisto le sue posizioni. .

1. "Se ammettiamo l'esistenza di Dio, tanto vale chiudere il libro e delegare a Lui il compito di darci tutte quelle risposte che noi scienziati cerchiamo interrogando la natura".
(Messori, Inchiesta sul cristianesimo, pag. 172).

2. "La scienza non riesce a dare una risposta totale. Quindi il mistero c'è certamente. Se quando morirò dovessi scoprire che c'è la vita eterna, direi a Dio che ho sbagliato. E forse tutto sommato, sarebbe bello essersi sbagliati.
[...] Gesù è stato certamente la maggior personalità della storia. Il suo insegnamento, se è resistito per 2000 anni, significa che aveva davvero qualcosa di eccezionale: ha trasmesso valori che sono essenziali anche per un non credente".
(Dove nascono le stelle, Sperling & Kupfer, Milano 2004, pag. 198).


* Heisenberg, Werner Karl (1901-1976, Fisico)
Premio Nobel per la Fisica nel 1932 ed è considerato uno dei fondatori della meccanica quantistica (altre citazioni le trovate qui).

1. "Le scienze naturali sono in un certo senso il modo con cui andiamo incontro al lato oggettivo della realtà. La fede religiosa, viceversa, è l’espressione di una decisione soggettiva, con la quale stabiliamo quali debbano essere i nostri valori di riferimento nella vita. Devo ammettere che non mi trovo a mio agio con questa separazione, dubito che alla lunga delle comunità umane possano convivere con questa netta scissione tra sapere e credere".
(Heisenberg Fisica e oltre. Incontri con i protagonisti 1920-1965. Boringhieri, Torino 1984, pp. 92-103).


* Hoyle, Fred (Astronomo).
La citazione sintetizza l'opinione di Hoyle rispetto all'impossibilità che la cellula umana pervenga all'esistenza in modo accidentale, implicando la teoria di un creatore.

1. "Credere che la prima cellula si sia formata per caso è come credere che un tornado infuriato in un deposito di sfasciacarrozze abbia messo insieme un Boeing".
(Intervista rilasciata alla rivista "Nature" pubblicata il 12 novembre 1981)

* Keplero, Giovanni (Astronomo e Matematico)
Cristiano devoto, seppur in maniera piuttosto personale.

1. "Condivido l'idea per cui la sapienza legislativa di Dio opera in modo libero sui movimenti celesti senza alcun macchinario, nè alcun rotolamento di sfere".
(Keplero, Opera Omnia, Olms Hildesheim, 1971).

2. Cristiano devoto, credeva addirittura di riconoscere un'analogia con la Trinità nell'armonia geometrica dell'Universo.
"Mi sono proposto di dimostrare in questa operetta, o lettore, che Dio Ottimo Massimo, nella costruzione del mondo e nella disposizione dei cieli guardò ai cinque corpi solidi regolari. [..]La mirabile armonia delle cose immobili (il Sole, le Stelle fisse e lo Spazio), che corrispondono alla Trinità di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, mi incoraggiò nel tentativo"
(Keplero, Mysterium Cosmographicum, 1597)

3. Era così convinto di un Dio matematico all'origine dell'ordine simmetrico del cosmo, che arrivò a scrivere componimenti poetici:
"Così Dio in persona troppo buono per rimanere ozioso, cominciò a giocare al gioco delle firme. Firmando la sua immagine nel mondo: quindi mi arrischio a pensare che tutta la natura e la bellezza dei cieli sono simboleggiati nell'arte della geometria"
(Keplero, Tertius Interveniens, 1610)


* Marconi, Guglielmo (1874-1937, Fisico, Inventore e Premio Nobel per la Fisica)
Famosissimo per aver sviluppato la telegrafia senza fili, era profondo credente e cattolico.

1. "La scienza è incapace di dare la spiegazione della vita; solo la fede ci può fornire il senso dell'esistenza: sono contento di essere cristiano".
(Marconi, Discorso al I° congresso della Radio Industria italiana a Bologna, 5/5/1934)


* Newton, Isaac (Matematico e Fisico)
Credeva in Dio, ritenendolo un "orologiaio" dell'Universo, essere impalpabile, trascendente, che lo aveva messo in moto. Vedeva come prova dell'esistenza di questo Essere la complessità dei moti planetari

1. "Non credo che l'Universo si possa spiegare solo con cause naturali, e sono costretto a imputarlo alla saggezza e all'ingegnosità di un Essere intelligente"
(Newton, Lettera del 10 dicembre 1682 a Richard Bentley)

2. "Tutta quella diversità delle cose nella natura, che troviamo adatte a tempi e luoghi differenti non può derivare da altro che dalle idee e dalla volontà di un Essere che esiste necessariamente".
(Newton, Principi matematici della filosofia naturale, 1697)

3. "Io mi vedo come un fanciullo che gioca sulla riva del mare, e di tanto in tanto si diverte a scoprire un ciottolo più levigato o una conchiglia più bella del consueto, mentre davanti a me si stende inesplorato l'immenso oceano della Verità"


* Pascal, Blaise (1623-1662, Matematico, Fisico, Filosofo e Teologo)
Uno dei più importanti scienziati della storia. Credente, inzialmente cattolico e poi cristiano giansenista.

1. "Proprio come predetto dalle profezie bibliche, i pagani in folla adorano Dio e conducono una vita angelica; le fanciulle consacrano la loro verginità e la loro vita a Dio, gli uomini rinunciano a tutti i piaceri. Laddove Platone non era riuscito a persuadere pochi uomini scelti e ben istruiti, riesce a farlo una forza segreta con milioni di uomini ignoranti, in virtù di poche parole.
(Pascal, Pensieri, n.724)


* Penzias, Arno (Fisico, Premio Nobel).
La tesi di Penzias è che tutto ebbe inizio in un preciso istante e da un’origine inafferrabile che sta fuori dal tempo, dallo spazio, dalla materia e dalle leggi fisiche che regolano questo universo. Se l’energia del Big Bang fosse stata appena superiore o appena inferiore tutto si sarebbe autodistrutto. Invece era perfetta.

1. "Non c’è un prima del Big Bang perché prima non esistevano tempo, spazio e materia".
(Intervista dopo la scoperta dell’eco del “Big Bang”).


* Plank, Max (1858-1947, Fisico e Premio Nobel)
Pilastro della fisica contemporanea e premio Nobel per la fisica del 1918. Uomo credente, ha spesso criticato i positivisti e l'atteggiamento antireligioso e antimetfisico.

1. "A sostenere i grandi maestri del passato come Copernico, Keplero, Newton, Huygens e Faraday, nel far dono alla scienza delle loro idee, fu la loro fede incrollabile nella realtà della loro immagine del mondo, fosse essa fondata su base artistica o su base religiosa"
(Plank, La conoscenza del mondo fisico, Boringhieri, Torino 1993, pag. 64-65)


* Weinberg, Steven (1933, Fisico e Premio Nobel)
Si dichiarata ateo e si mostra così in una posizione radicalmente opposta e inconciliabile ad un altro fisico e Premio Nobel: Albert Einstein.

1. Bisogna riconoscerli una certa coerenza: anche lui si accorge che senza un Creatore l'unica alternativa per spiegare razionalmente la realtà è il puro caso congiunto a una cieca necessità, alias il "non-senso".
"Quanto più l'Universo ci appare comprensibile, tanto più ci appare senza scopo"
(Weinberg, I primi tre minuti, Mondadori, Milano 1990, pag. 170)
[Modificato da Credente 21/07/2012 12:24]
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Citazioni di Filosofi e Politici credenti e atei

* Arendt, Hannah (Filosofa e Storica).
Di religione ebraica, la Arendt si concentrò sulla descrizione della condizione umana, raggiungendo livelli di ineguagliabile intensità.

1. "Solo perché non mi sono fatta da me posso essere libera; se mi fossi fatta da sola, avrei potuto prevedermi e, così, avrei perso la libertà".
(Arendt, Che cos'è la filosofia dell'esistenza, 1998, pag. 75).

2. "Tutta la nostra esistenza si direbbe fondata su una catena di miracoli: prima la formazione della terra e poi, su questa, la nascita della vita organica, e infine l'evolversi dell'uomo dalle specie animali.
Se consideriamo i processi che si svolgono nell'universo e nella natura (favoriti da probabilità schiaccianti dal punto di vista statistico), il formarsi della terra (nel corso dei processi cosmici), la vita organica (che si forma partendo da processi inorganici) e infine la nascita dell'uomo (dai processi della vita organica), ci appariranno tutti come “infinite improbabilità”: ossia, nel linguaggio quotidiano, “miracoli”.
Proprio a causa dell'elemento “miracoloso”, presente in ogni realtà, gli eventi, per quanto possono essere anticipati da timori o speranze, quando si verificano ci sorprendono e ci scuotono.
La stessa forza d'urto di un evento non potrà mai essere spiegata fino in fondo: in linea di principio, il "fatto" supera ogni previsione.
L'esperienza che ci fa vedere un miracolo in ogni evento non è né arbitraria né artificiosa, anzi è naturalissima, nella vita di tutti i giorni. Non è per nulla superstizioso, anzi è realistico cercare quel che non si può prevedere".
(Arendt, Il pensiero secondo, Rizzoli, 1989).


* Aristotele (384-322 a.C., Filosofo)
Uno dei più grandi uomini dell'antichità, credeva in un Dio immanente (e non trascendente).

1. La capacità ultima della ragione sta nella fede, infatti afferma:
"Per imparare bisogna prima di tutto credere"
(Werner Jaeger, Aristotele, Sansoni, Firenze 1935).

2. "Dunque così Egli è. Ed ha anche vita perché l'atto dell'intelletto è vita ed Egli è quell'atto. E la sua attività che esiste di per sé è la vita migliore ed eterna. Diciamo, infatti, che Dio è vivente, eterno e perfetto, sicché a Dio appartiene una vita continua ed eterna: questo è, dunque, Dio.
(Aristotele, Metafisica, XII 7, 1072 a21-b30)

3. L'uomo ha dentro un desiderio inestirpabile di senso, di significato, di felicità. La fede è razionale perchè comincia a compiere questa profonda e misteriosa esigenza umana, che altrimenti rimarrebbe insoddisfatta.
"È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto, e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo".
(Aristotele, La politica, 335 a.C.)


* Bogdanov, Aleksandr Aleksandrovič (Medico, Filosofo ed Economista).
Combattè con validissime argomentazioni la tesi dell'evoluzione come espressione del puro affermarsi del "caso".

1. "Affinchè la formazioni di nucleotidi porti “per caso” all’elaborazione di una molecola di RNA utilizzabile, sarebbe stato necessario che la natura moltiplicasse i tentativi a caso per un tempo di anni 1 seguito da 15 zeri (un milione di miliardi di anni), il che è centomila volte più esteso dell’età complessiva del nostro universo".
(Bogdanov, Dio e la scienza, Bompiani, Pag. 44)


* Bonaparte, Napoleone (1729-1821, Politico e Militare)
Uno dei più famosi uomini della storia e fondatore del Primo Impero Francese. Cinico persecutore della Chiesa e del Papa.

1. "Tutto di Gesù Cristo mi sorprende. Il suo spirito mi supera e la sua volontà mi confonde. E' veramente un essere a parte. Le sue idee, i suoi sentimenti, la verità che egli annuncia, la sua maniera di convincere, non si riescono a spiegare nè con le istituzioni umane nè con la natura delle cose. La sua nascita e la storia della sua vita, la profondità della sua dottrina che raggiunge davvero la vetta delle difficoltà e ne è la soluzione più ammirevole, il suo Vangelo, il suo cammino attraverso i secoli, tutto rappresenta per me un prodigio. E' un mistero insondabile. Qui non vedo niente di umano, più guardo da vicino tutto è al di sopra di me, tutto appare più grande".
(Napoleone, Conversazioni religiose, Editori Riuniti 2004, pag.57-63)


2. "Conosco gli uomini e vi dico che Gesù non è solo un uomo. In Licurgo, in Numa, in Maometto, non vedo che dei legislatori i quali, poiché occupavano il primo posto nello Stato, hanno cercato la migliore soluzione al problema sociale. Non ci trovo nulla che nasconda la divinità ed essi stessi, del resto, non hanno mai alzato le loro pretese così in alto. Cerco invano nella storia qualcuno simile a Gesù Cristo o qualcuno che comunque si avvicini al Vangelo. Anche gli empi non hanno mai osato negare la sublimità del Vangelo che ispira loro una specie di venerazione obbligata! Che gioia procura questo libro!"
(Napoleone, Conversazioni religiose, Editori Riuniti 2004, pag. 65-72)


3. "Gesù si è impadronito del genere umano. Mentre tutto ciò che egli ha fatto è divino, negli altri, Zoroastro, Numa, Maometto, non c'è nulla, al contrario, che non sia umano. L'azione di questi mortali si limità alla loro vita. Cristo si tratta forse di una invenzione dell'uomo? No, al contrario è una realtà inspiegabile. Gesù è il solo che abbia osato tanto. E' il solo che abbia detto chiaramente e affermato senza esitazione egli stesso di sè: io sono Dio"
(Napoleone, Conversazioni religiose, Editori Riuniti 2004, pag. 71-81)


* Couchoud, Paul Louis (Filosofo e Poeta).
Da ateo militante cercò di sferrare così il suo attacco al Cristianesimo, confermandone invece la sua importanza storica.

1. "Nella mente degli uomini Gesù è incommensurabile. Le sue proporzioni sono fuori di paragone, il suo ordine di grandezza è appena concepibile. La storia dell’Occidente, dall’impero Romano n poi, si ordina intorno a un fatto centrale, a un evento generatore: la rappresentazione collettiva di Gesù e della sua morte. Il resto è uscito di là o si è adattato a ciò. Tutto ciò che è stato fatto in Occidente durante tanti secoli si è fatto all’ombra gigantesca della croce".
(Couchoud, Le Mystère de Jésus, Rieder e Cie. Éditeurs, Paris 1924)


* Croce, Benedetto (Filosofo, Storico, Scrittore e Politico).

1. "Il cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’umanità abbia mai compiuta: così grande, così profonda, così feconda di conseguenze, così inaspettata e irresistibile nel suo attuarsi, che non meraviglia che sia apparso o possa ancora apparire come un miracolo, una rivelazione dall’alto, un diretto intervento di Dio nelle cose umane, che da lui hanno ricevuto legge e indirizzo affatto nuovo. Tutte le altre rivoluzioni, tutte le maggiori scoperte che segnano epoche nella storia umana, non sostengono il suo confronto, parendo rispetto a lei particolari e limitate. E le rivoluzioni e le scoperte che seguirono nei tempi moderni non si possono pensare senza la rivoluzione cristiana, in relazione di dipendenza da lei, a cui spetta il primato perché l’impulso originario fu e perdura il suo”.
(Croce, Perché non possiamo non dirci cristiani, 1942)

2. Puro filosofo quale sono e, per sincerità verso me stesso, voglio restare, io stimo che il più profondo rivolgimento spirituale compiuto dall'umanità sia stato il Cristianesimo. Gli uomini, i geni, gli eroi che furono innanzi al Cristianesimo, compirono azioni stupende, opere bellissime, e ci trasmisero un ricchissimo tesoro di forme, di pensieri e di esperienze; ma in tutti essi si desidera quel proprio accento che noi accomuna e affratella, e che il Cristianesimo ha dato esso solo alla vita umana"..
Croce, Dialogo su Dio: Carteggio 1941-1952, Archinto 2007, pag. 11)


* Da Todi, Iacopone (1233-1306, Poeta e Religioso)
I critici lo considerano uno dei più importanti poeti italiani del Medioevo, certamente fra i più celebri autori di laudae religiose della letteratura italiana.

1. "Cristo me trae tutto, tanto è bello"
(Da Todi, Como l'anima se lamenta con Dio de la carità superardente in lei infusa, Lauda XC, in Le Laude, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1989, pag. 313)


* De Lubac, Henri (Filosofo e Cardinale).
E' considerato uno dei più influenti teologi del XX secolo. Riportiamo una citazione in cui sintetizza lucidamente l'unico frutto dell'ateismo: la disumanità.

1. "Umanesimo positivista, umanesimo marxista, umanesimo nietzschiano; la negazione che sta alla base di ognuno di essi è un antiteismo, e più precisamente un anticristianesimo. Per quanto siano tra loro contrapposte, le loro implicazioni, sotterranee o manifeste, sono numerose, e come hanno un fondamento comune nel rifiuto di Dio, così pure arrivano a esiti analoghi, il più importante dei quali è l’annientamento della persona umana. Feuerbach e Marx, così come Comte e Nietzsche, erano convinti che la fede in Dio stesse scomparendo per sempre, il loro ateismo si credeva e si voleva definitivo, credendo di eliminare completamente il problema. Nietzsche stesso è rimasto sepolto nella sua notte, e tuttavia il "problema" Dio non ha fatto che aumentare.
Non è vero che l’uomo, come sembra talvolta si dica, non possa organizzare il mondo terreno senza Dio.
È vero però che, senza Dio, non può alla fin dei conti che organizzarlo contro l’uomo. La terra, che senza Dio potrebbe cessare di essere un caos solo per diventare una prigione, è in realtà il campo magnifico e doloroso dove si prepara la nostra esistenza eterna. Così la fede in Dio, che nulla potrà mai strappare dal cuore dell’uomo, è la sola fiamma nella quale si conserva, umana e divina, la nostra speranza".
(De Lubac, Il dramma dell’umanesimo ateo, Jaka Book).
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12/03/2010 00:16
 
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* De Tocqueville, Alexis (Filosofo, Politico e Storico).
Fondatore della sociologia, riteneva i valori del Cristianesimo fondamentali per lo sviluppo di una società sana, democratica e libera.

1. “Sono incline a credere che se a un uomo viene a mancare la fede diviene suddito, se crede è libero”.
(De Tocqueville, La democrazia in America, 1835).

* Flew, Antony (Filosofo, Ex padrino dell'ateismo scientifico).
Il simbolo mondiale dell’ateismo scientifico dichiara pubblicamente, nel dicembre 2004, di essersi convinto dell’esistenza di Dio basandosi sull’evidenza scientifica. Non attraverso un percorso personale, ma proprio approfondendo i suoi studi scientifici. Le citazioni sono prese dal suo libro, scritto dopo la conversione,There is a God, HarperCollins, New York 2007.

1. "Non ho sentito nessuna voce, è stata la stessa evidenza che mi ha condotto a questa conclusione".
2. "Certamente la figura carismatica di Gesù è così speciale che è sensato prendere in seria considerazione l’annuncio che lo riguarda. Se Dio si è davvero rivelato è plausibile che lo abbia fatto con quel volto".
3. "La mia scoperta del divino è stato un itinerario della ragione e non della fede".

La conversione al deismo di Flew insegna una cosa: è rischioso per un ateo riflettere troppo profondamente attorno al proprio grande impegno di studio sulla religione, può darsi che alla fine non ne sia più convinto.


* Guitton, Jean (1901–1999, Filosofo e Scrittore)
Grande e famoso pensatore del '900, molto stimato da papa Paolo VI che lo chiamò come consulente al Concilio Vaticano II.

1. "L'ateo conferma la fede. E' come una cavia che conferma la mia tesi o la mia fede in Dio".
(Guitton, Quello che credeva al cielo e quello che non ci credeva, Gribaudi 1995)

2. "Nel problema riguardante Gesù si è stretti tra due ipotesi: o è davvero un uomo divino o è un pazzo furioso. Non ci sono mezzi termini, Nel problema "Gesù" si giunge a un punto in cui bisogna scegliere: tra zero e infinito".
(Guitton, Ogni giorno che Dio manda in terra, Mondadori 1997, pag.159)

3. "Se Gesù non è Dio, Dio non esiste!"
(Guitton, Ogni giorno che Dio manda in terra, Mondadori 1997)


* Kant, Immanuel (Filosofo).
Filosofo noto per il suo assoluto rigore razionale e solitamente restio a esternare i propri sentimenti.

1. "Due cose riempiono l'animo di ammirazione e di venerazione sempre nuove e crescenti, quanto più sovente e a lungo si riflette sopra a esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me.
La prova dell'esisenza di Dio basata sull'idea di un ordine nel cosmo è sempre degna d'esser menzionata con rispetto. E' la più antica, la più chiara e la più idonea alla comune ragione umana: risveglia lo studio della natura, dal quale d'altronde ricava la propria esistenza e riceve forze sempre nuove".
(Kant, Critica della ragion pura, Utet, Torino 1967, pag. 496).


* Lowith, Karl (1897–1973, Filosofo)
Famoso intellettuale tedesco, allievo di Martin Heidegger.

1. "Il mondo storico in cui si è potuto formare il "pregiudizio" che chiunque abbia un volto umano possieda come tale la "dignità" e il "destino" di essere uomo, non è originariamente il mondo avente le sue origini nel Rinascimento, ma il mondo del Cristianesimo, in cui l'uomo ha ritrovato attraverso l'Uomo-Dio, Cristo, la sua posizione di fronte a sè e al prossimo".
(Lowith, Da Hegel a Nietzsche. La frattura rivoluzionaria nel pensiero del secolo XIX, Einaudi 1949)


* Nietzsche, Friedrich (1844-1900, Filosofo e Scrittore)
Il più grande nemico del cristianesimo e della Chiesa.

1. "Dio in croce: si continua ancora a non comprendere lo spaventoso mondo di pensieri nascosto in questo simbolo? Tutto quanto soffre, tutto quanto è appeso alla croce è divino...Noi tutti siamo appesi alla croce, quindi siamo divini. Il cristianesimo ha preso le parti di tutto quanto è debole, abietto, malriuscito".
(Nietzsche, L'anticristo. Maledizione del cristianesimo, Adelphi 1977, pag. 73, 136)

2. "L'individuo fu tenuto dal cristianesimo così importante, posto in modo così assoluto, che non lo si potè più sacrificare. Ma la specie umana sussiste solo grazie a sacrifici umani. E questo pseudoumanesimo che si chiama cristianesimo, vuole giungere appunto a far si che nessuno venga sacrificato."
(citato da Renè Girard in Vedo Satana cadere come la folgore, Adelphi, Milano 2001, pag. 228)


* Polanyi, Michael (Filosofo, Economista e Chimico).
Fu uno dei maggiori esponenti della "nuova filosofia della scienza" della seconda metà del XX secolo.

1. Sostenendo che la scienza si basa su atti di fede, affermò:
"Qualunque tentativo di rendere conto della scienza che non la descriva esplicitamente come qualcosa in cui crediamo è incompleto ed è una falsa pretesa. Sarebbe equivalente a pretendere che la scienza sia essenzialmente diversa da tutte le altre conoscenze umane e che sia superiore ad esse, e questo è falso.
Si devono adottare con la dovuta considerazione delle prove sperimentali, ma in fin dei conti, esse sono adesioni ultime sottoposte al nostro personale giudizio.
Ad un certo punto a tutti gli scrupoli ulteriori dobbiamo rispondere, in ultima analisi, «perché credo che è così».


* Richard Rorty (1931–2007, Filosofo)
Importante intellettuale laico moderno, simbolo del neopragmatismo americano.

1. Afferma un questione sacrosanta: è con Gesù che i bambini diventano persone. Prima del cristianesimo i neonati non erano considerate persone e venivano quelli indesiderati venivano uccisi esponendoli alle intemperie sulla cima di una collina.
"Se si guarda a un bambino come a un essere umano, nonostante la mancanza di elementi relazionali sociali e culturali, questo è dovuto soltanto all'influenza della tradizione ebraico-cristiana e alla sua specifica concezione di persona umana".
(Rotry, Objectivity, Relativism and Truth. Philosophical Paper, Cambridge 1991)


* Rousseau, Jean Jacques (Scrittore e Filosofo).
Basta una lettura veloce della sua opera più importante, l'Emilio, per verificare come l'autore ginevrino non simpatizzi per il Dio affermato dai cattolici, ma sia comunque assolutamente certo della Sua esistenza, alla faccia di tutti coloro che vorrebbero etichettarlo come ateo.

1. "Medito sull’ordine dell’universo per adorare il saggio Autore che vi si fa sentire. Converso con Lui, penetro tutte le mie facoltà della sua divina essenza; mi intenerisco ai suoi benefizi, lo benedico per i suoi doni".
(Rousseau, Emilio, Edizioni Laterza 2006)
.

2. Anche il Gesù storico è riconosciuto come Figlio di Dio.
"Vi confesso che la santità del Vangelo parla al mio cuore, osservate i libri dei filosofi, con tutta la loro pompa! Come sono piccoli in confronto a quello. Può darsi che egli stesso di cui fa la storia sia egli stesso un uomo? E’ questo il tono di un invasato o di un settario ambizioso? Che dolcezza, che purità nei suoi costumi! Quale grazia toccante nei suoi insegnamenti, quale elevatezza nelle sue massime, quale saggezza nei suoi discorsi, quale esattezza nelle sue risposte! Dov’è l’uomo, dov’è il saggio che sa agire, soffrire e morire senza debolezza, senza ostentazione? La morte di Socrate che filosofeggia tranquillamente coi suoi amici è la più dolce che si possa desiderare; quella di Gesù che spira fra i tormenti, ingiuriato, canzonato, maledetto da tutto un popolo è la più orribile che si possa temere. Socrate che prende la coppa avvelenata e benedice colui che gliela offre e che piange; Gesù, nello spaventoso supplizio, prega per i suoi accaniti carnefici. Si, se la vita e la morte di Socrate sono quelle di un saggio, la vita e la morte di Gesù sono di un Dio”.
(Rousseau, Emilio, Edizioni Laterza 2006).


1. Anche lui ritiene che l'universo sia pieno di segni di un Altro.
"A quali occhi non prevenuti l’ordine sensibile dell’universo non annunzia una suprema intelligenza? E quanti sofismi non bisogna accumulare per disconoscere l’armonia degli esseri, e l’ammirabile concorso di ogni parte per la conservazione delle altre! Mi si parli finché si vuole di combinazioni e di probabilità: a che vi giova ridurmi al silenzio, se non potete condurmi alla persuasione? E come mi toglierete voi il sentimento involontario che vi smentisce sempre mio malgrado?... Se mi venissero a dire che dei caratteri di stampa, gettati a caso, hanno dato l’Eneide bell’e formata, non mi degnerei di fare un passo per andare a verificare la menzogna. Credo dunque che il mondo è governato da una volontà potente e saggia..questo essere che vuole e può, questo essere attivo in se stesso, questo essere infine, qualunque esso sia, che muove l’universo e ordina le cose, io lo chiamo Dio".
(Rousseau, Emilio, Edizioni Laterza 2006).


* Russell Bertrand (Filosofo e Matematico)
Autodefinitosi ateo o agnostico, affermerà nel suo libro più anticristiano:

1. "Nell'impero bizantino la Chiesa era sottomessa allo Stato. Da qui deriva la totale assenza di qualsiasi tradizione liberale in Russia, la cui civiltà è bizantina. Anche la libertà accademica originariamente era parte della libertà della Chiesa e, di conseguenza, in Inghilterra, scomparve al tempo di Enrico VIII, quando egli abolì la Chiesa cattolica, sostituendola con una Chiesa anglicana, di cui lui stesso era a capo".
(Russel, Perchè non sono cristiano, collana Saggistica TEA, pag. 140)


* Vattimo, Gianni (Filosofo).
L'ateo Vattimo non è certo annoverabile fra i grandi uomini della storia, però è interessante notare la sua osservazione sull'ateismo moderno, ultima maceria delle antiche ideologie (marxiste o positiviste) che molti hanno abbandonato, ma senza avere il coraggio di un riesame critico.

1. "Il silenzio della filosofia su Dio sembra oggi privo di ragioni filosoficamente rilevanti. Nella massima parte i filosofi non parlano di Dio, o anzi si considerano esplicitamente atei o irreligiosi per pura abitudine, quasi per una sorta di inerzia. Il fatto è che con il tramonto dei grandi metaracconti sono venute meno anche tutte le ragioni forti dell'ateismo filosofico, quindi, con la caduta delle ragioni filosofiche dell'ateismo, la filosofia dovrebbe iniziare a fare i conti".
(Vattimo, Dopo la cristianità, pag. 92-93).

* Voltaire (1694–1778, Scrittore e Filosofo)
Famoso filosofo e anticlericale accanito.

1. Non potè non arrendersi davanti allo spettacolo millenario dei seguaci di Gesù, specialmente di tante donne, che si adoperavano nella carità.
"Non vi è forse nulla di più grande, sulla terra, del sacrificio della giovinezza e della bellezza compiuto dal gentil sesso -giovani spesso di nobili natali- al fine di poter lavorare negli ospedali per l'alleviamento della sofferenza umana. La vista del qual sacrificio è cosa rivoltante, per il nostro animo delicato. Gli individui che si sono staccati dalla religione romana hanno imitato in modo assia imperfetto un così alto spirito di carità"
(citato in Woods, Come la Chiesa cattolica ha costruito la civiltà occidentale, pag. 177-178)
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12/03/2010 00:18
 
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Citazioni di Musicisti e Compositori credenti e atei

* Beethoven, Ludwig van (Compositore).
Beethoven venne educato da cattolico. Col tempo diventò meno praticante, ma non abbandonò mai nè il Cristianesimo, nè il Cattolicesimo, come dimostrano i "Quaderni di conversazione" e le ultime opere, sopratutto la Missa Solennis (scritta rispettando gli standard delle messe Cattoliche in musica), definita da lui "coronamento dell'opera della mia vita".

1. "Fratelli, nella volta celeste deve abitare un amorevole Padre".
(Beethoven, Inno alla Gioia, Nona Sinfonia).

2. "Dio è più vicino a me che a molti altri che praticano la mia arte".
(Beethoven, Quaderni di Conversazione, 1818).

3. "Voglio dunque abbandonarmi con pazienza a tutte le vicissitudini e rimettere la mia fiducia unicamente nella tua immutabile bontà, o Dio! [...] Sei la mia roccia, o Dio, sei la mia luce, sei la mia assicurazione eterna!"
(Beethoven, Quaderni di conversazione, 1818)
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12/03/2010 00:19
 
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Citazioni di Artisti e Pittori credenti e atei

* Brunelleschi, Filippo (Architetto, Scultore e Ingegnere)
Grandissimo artista e iniziatore del Rinascimento fiorentino, a lui si deve l'invenzione della prospettiva a punto unico di fuga. Credente e cattolico.

1. Il Vasari rammenta nella sua opera un dialogo divertente tra Brunelleschi e Donatello:
"Fece Donato, nella chiesa di Santa Croce in Fiorenza con straordinaria fatica, un Crocifisso di legno; il quale quando ebbe finito, parendogli aver fatto una cosa rarissima, lo mostrò a Filippo di ser Brunellesco, suo amicissimo, per averne il parere suo; il quale Filippo […], che liberalissimo era, rispose che gli pareva che egli avesse messo in croce un contadino, e non un corpo simile a Gesù Cristo, il quale fu delicatissimo ed in tutte le parti il più perfetto Uomo che nascesse giammai. Udendosi mordere Donato […] rispose: "Se così facile fosse fare come giudicare, il mio Cristo ti parrebbe Cristo e non un contadino; però piglia del legno, e prova a farne uno ancor tu".
(Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, vol. II, 1550)


* Testori, Giovanni (1923-1993, Scrittore, Drammaturgo, Storico dell'arte)
Grandissimo drammaturgo del '900 convertitosi al cattolicesimo.

1. "Il luogo del teatro è il corpo di Cristo"
(Testori, La maestà della vita e altri scritti, Milano, Rizzoli 1998, pag. 149)

2. . "Anche Tua madre ha gridato.
S'è afferrata alla mangiatoia quando dal ventre le uscivi. Sapeva anche lei che nascendole Cristo come Dio le morivi?"
(Testori, Nel tuo sangue, Rizzoli 1973)

3. "Nell'ora tarda, nell'ora, qui, della dorata sera, vieni, Madre nostra amata, vieni, cascina consacrata!
Noi ti chiamiamo. Di Te sete, fame, bisogno abbiamo. Vieni, porta disserrata, speranza disarmata, cima altissima innevata! Tu sai, parlare Ti dobbiamo; su di noi, povere formiche, intorno a questa sedia che T'attende, non spirito, ma carne, Ti dobbiamo interrogare.
(Interrogatorio a Maria, Rizzoli 1979)
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12/03/2010 00:20
 
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Citazioni di Scrittori e Poeti credenti e atei

* Augias, Corrado (1935, Scrittore e Giornalista)
Famoso e studiatissimo sacerdote dell'ateismo italiano.

1. Anche lui apprezza la rivoluzione che il cristianesimo ha portato nella civiltà.
"Non si può apprezzare la forza delle parole di Gesù verso i bambini, se non si considera che i bambini, in una società contadina primitiva, erano nulla, erano non persone, proprio come i miserabili. Un bambino non aveva nemmeno diritto alla vita. Se suo padre non lo accettava come membro della famiglia, poteva benissimo gettarlo per strada e farlo morire, oppure cederlo a qualcuno come schiavo".
(Augias e Pesce, Inchiesta su Gesù, Mondadori 2006, pag. 90)


* Baldwin, James (Scrittore).

1. Richard: "Lo sai che non credo in Dio, nonna."
Mamma Henry:"Tu non sai quello che dici: non è possibile che tu non credi in Dio, non sei tu a decidere".
Richard: "E chi altro decide?"
Mamma Henry: "La vita. La vita che è in te decide. Lei sa da dove viene e crede in Dio".
(Baldwin, Blues per l’uomo bianco, Dramma in tre atti, Feltrinelli, 1965).

2. "L'uomo bianco ha scoperto la Croce per mezzo della Bibbia, ma l'uomo di colore ha scoperto la Bibbia per mezzo della Croce".

3. "Se il concetto di Dio ha ancora qualche validità o uso, ci può solo rendere più grandi, più liberi e più degni d'amore".


* Bultmann, Rudolf (Scrittore e Teologo).

1. Gran demolitore del cristianesimo e della veridicità dei Vangeli, non potè però non ammettere nel 1926:
"Il dubbio se Gesù sia veramente esistito è infondato e non merita di essere confutato. E’ del tutto evidente che egli è all’origine di quel movimento storico, di cui il primo stadio tangibile è rappresentato dalla comunità cristiana primitiva palestinese".
(Bultmann, Gesù, Queriniana, Bresci 1972, pag. 107)


* Biagi, Enzo (Giornalista e Scrittore).

1. Solitamente ironico e disincantato, di fronte al gigante che riempie le pagine dei Vangeli, non nascose la sua ammirazione:
"Gesù ha detto cose che a tutt’oggi sono insuperabili. E credo che nessuno abbia conosciuto l’uomo come lui. Gesù è una figura misteriosa, difficile da spiegare solo con l’umano. Regge da 2002 anni. Non vedo paragoni in giro".


* Boccaccio, Giovanni (Poeta e Scrittore)
Considerato da molti il maggiore narratore europeo, ha avuto un ruolo egemone nel panorama letterario del XIV secolo. Credente e cattolico:

1. "Volgi gli occhi pietosi allo mio stato, Donna del cielo, e non m' avere a sdegno, perch'io sia di peccati grave e brutto. Io spero in te, e 'n te sempre ho sperato: prega per me, ed esser mi fa' degno di veder teco il tuo beato frutto".
(Boccaccio, Decameron, 1349)


* Borges, Jorge (Scrittore e Poeta).
Jorge ringraziò spesso sua nonna per avrelo educato al Cristianesimo (protestante) e per avergli insegnato la Bibbia, opera che lo influenzò più di tutte.

1. "Gli uomini hanno perduto un volto, un volto irrecuperabile e tutti vorrebbero essere quel pellegrino che a Roma vede il sudario della Veronica e mormora: Gesù Cristo, Dio mio, Dio vero, così era dunque la tua faccia? Abbiamo perduto quei lineamenti, possiamo scorgerli e non".
Lo scrittore argentino confessa di "non vedere" personalmente il volto di Cristo nella sua vita, tuttavia: "Insisterò a cercarlo fino al giorno dei miei ultimi passi sulla terra".
(Borges, Paradiso, XXXI, L'artefice, Tutte le opere, vol 1)


* Camus, Albert. (Romanziere, Filosofo, Drammaturgo e Premio Nobel per la letteratura).
Avendo negato Dio, la centralità della sua opera fu quella di affermare l'assurdità, il turbamento e l'inconsistenza dell'uomo di fronte all'esistenza.

1. Non potè però evitare di stimare quell'Uomo di Nazareth.
"Io non credo nella resurrezione però non posso nascondere l’emozione che sento di fronte a Cristo e al suo insegnamento. Di fronte a lui e di fronte alla sua storia non provo che rispetto e venerazione”.


* Chabod Federico (Storico e Politico)
Un grande intellettuale laico afferma:

1. Non possiamo non essere cristiani, anche se non seguiamo più le pratiche di culto, perchè il Cristianesimo ha modellato il nostro modo di sentire e di pensare in guisa incancellabile; e la diversità profonda che c'è tra noi e gli Antichi è proprio dovuta a questo gran fatto, il maggior fatto senza dubbio della storia universale, cioè il verbo cristiano. Anche i cosiddetti "liberi pensatori", anche gli "anticlericali" non possono sfuggire a questa sorte comune dello spirito europeo"
(Chabod, Storia dell'idea d'Europa, Laterza 2001, pag. 162)


* Chesterton, Gilbert K. (Scrittore e Giornalista)

1. "Il convertito non abbandona assolutamente le ricerche e nemmeno le avventure. Diventare cattolici non vuol dire rinunciare a pensare, esattamente come guarire dalla paralisi non vuol dire cessare di muoversi, bensì imparare movimenti esatti".
(Chesterton, Le avventure di un uomo vivo (Manalive), Club degli Editori, 1965).

2. "L'ideale cristiano non è stato messo alla prova e trovato manchevole: è stato giudicato difficile, e non ci si è mai provati ad applicarlo"
(Chesterton, What's wrong with the world, 1910).

3. "I sapienti –si sente dire- non vedono risposta all’enigma della ragione. Il male non è che i sapienti non vedono la risposta, ma che non vedono l’enigma".
(Chesterton, Ortodossia, 1908).
La frase indica l'incapacità dei non-semplici di sentire le grandi domande di significato della ragione.

4. "Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell'umanità, finiscono per combattere anche la libertà e l'umanità pur di combattere la Chiesa".
(Chesterton, Ortodossia, 1908)

5. "Quando non si crede più in Dio si rischia di credere a tutto".


* Claudel, Paul (Poeta, Drammaturgo e Diplomatico).
Uno dei maggiori poeti del suo tempo, mise alla base della sua opera la sua cattolicità.

1. "L’uomo è desiderio insaziabile di un bene inestinguibile".

1. "Santità non è farsi lapidare in terra di Paganìa o baciare un lebbroso sulla bocca, ma fare la volontà di Dio, con prontezza, si tratti di restare al nostro posto, o di salire più alto".
(Claudel, L'annunzio a Maria, Vita e Pensiero, Milano 1989, pag. 26)


* Dostoevskij, Fedor Michajlovic (Scrittore).

1. "Non c’è nulla di più bello, di più profondo, di più ragionevole, di più coraggioso e di più perfetto di Cristo, e non solo non c’è, ma non può esserci. A tal punto che si mi si dimostrasse che Cristo è fuori dalla verità ed effettivamente risultasse che la verità è fuori da Cristo, io preferirei restare con Cristo anziché con la verità ”.
(Dostoevskij, Epistolario, Edizioni Scientifiche Italiane 1959, pag. 169).

1. "Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive".
Chi non riconosce il significato del vivere è condannato purtroppo a sopravvivere, e non a vivere.

* Eliot, Thomas S. (Poeta e drammaturgo).

1. "Un singolo europeo può non credere che la fede cristiana sia vera, e tuttavia tutto ciò che egli dice e fa scaturirà dalla parte della cultura cristiana di cui è erede, e da quella trarrà significato. Solamente una cultura cristiana avrebbe potuto produrre un Voltaire e un Nietzsche".
(Eliot, Appunti per una definizione della cultura, Opere, Classici Bompiani 2003)

2. Sottolineando come anche i cristiani non sono diventati immuni dal male, scrisse:
"Attraverso la Passione e il Sacrificio, salvati a dispetto del loro essere negativo; bestiali come sempre, carnali come sempre, egoisti come sempre, interessati ed ottusi come sempre lo furono prima. Eppure sempre in lotta, sempre a riaffermare, sempre a riprendere la loro marcia sulla via illuminata dalla luce. Spesso sostando, perdendo tempo, sviandosi, attardandosi, tornando, eppure mai seguendo un’altra via".
(Eliot, Cori da "La Rocca", Mondadori 1971).

3. Guardando all'ateismo di inizio secolo si domandò:
"È la Chiesa che ha abbandonato l'umanità, o è l'umanità che ha abbandonato la Chiesa?"
(Eliot, Cori da "La Rocca", Coro VII, Mondadori 1971)

4. "Un cittadino europeo può non credere che il cristianesimo sia vero, e tuttavia quel che dice e fa scaturisce dalla cultura cristiana di cui egli e’ erede. Senza il cristianesimo non ci sarebbe stato neppure un Voltaire o un Nietzsche. Se il cristianesimo se ne va, se ne va tutta la nostra cultura, se ne va il nostro stesso volto".
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12/03/2010 00:20
 
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* Eco, Umberto (Scrittore, Filosofo e Semiologo).
Famoso scrittore e intellettuale ateo.

1. "Quand’anche Gesù fosse –per assurdo- un personaggio inventato dagli uomini, il fatto che abbia potuto essere immaginato da noi bipedi implumi, di per sé sarebbe altrettanto miracoloso (miracolosamente misterioso). del fatto che il figlio di un Dio si sia veramente incarnato. Questo mistero naturale e terreno non cesserebbe di turbare e ingentilire il cuore di chi non crede".
(Eco, Cinque scritti morali, Bombiani 1997).


* Galli della Loggia, Ernesto (1942, Storico e Giornalista)
Editorialista del Corriere della Sera e importante pensatore contemporaneo. Si dichiara "non credente".

1. "Se Dio esiste, se esiste una rivelazione, è impossibile che non sia quella di Gesù Cristo. Solo qui c'è questa commossa solidarietà con l'umano. Si può non credere, ma tutto questo è incomparabile"
(Galli della Loggia, Libero, 6 dicembre 2001)


* Garrison, Fielding Hudson (1870–1935, Storico della Medicina)
Acclamato intellettuale a cavallo del '900.

1. "Prima di Gesù l'atteggiamento degli uomini verso la malattia e la sfrotuna non era di compassione...il merito di aver dato sollievo su vasta scala alla sofferenza umana appartiene al Cristianesimo"
(citato da Woods, Come la Chiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale, Cantagalli 2007, pag. 177-178)


* Girard, Renè (1923, Antropologo e Critico letterario)
Grandissimo intellettuale e storico cattolico francesce.

1. "L'azione del cristianesimo nel nostro mondo ha creato una società che non è comparabile a nessun'altra, e questa tendenza oggi ha unificato il mondo. Per quanto si esaminino le testimonianze antiche e si facciano inchieste non si troverà nulla che assomigli anche solo da lontano alla preoccupazione moderna per le vittime. Nè la Cina dei mandarini, nè il Giappone dei samurai, nè le Indie, nè le civiltà precolombiane, nè la Grecia, nè la Roma della repubblica o dell'impero si curavano minimamente delle vittime che, con mano generosa, sacrificavano ai loro dei, all'onore della patria, all'ambizione di grandi o piccoli conquistatori.
Ormai per sfuggire davvero al Cristianesimo, il nostro mondo dovrebbe rinunciare del tutto alla sensibilità per le vittime ed è appunto quello che Nietsche e il nazismo avevano compreso"
(Gerard, Vedo Satana cadere come la folgore, Adelphi, Milano 2001, pag. 218-234)


* Ginzburg, Natalia (1916-1991, Scrittrice)
Grande intellettuale di sinistra in primo piano nella letteratura italiana del '900.

1. Difese strenuamente la presenza del crocefisso nelle scuole, opponendosi ai "compagni" comunisti in questo modo:
"Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E' l'immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. a rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo "prima di Cristo" e "dopo Cristo". O vogliamo forse smettere di dire così? [..] Il crocifisso è simbolo del dolore umano. La corona di spine, i chiodi evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. [..] Il crocifisso ci rappresenta tutti".
(Ginzburg, Non togliete quel crocifisso, l'Unità, 22/03/1988).


* Goethe, Johann Wolfgang (Scrittore e Poeta).
Più grande letterato tedesco, credente ma anticonfessionale (anche se vicino al Cattolicesimo).

1. "Chi può dare a Dio un nome e proclamare: Io credo in lui? Colui che tutto comprende, che tutto regge, non comprende e regge me, te, se stesso? Non s'incurva lassù la volta del cielo? Non si stende quaggiù ferma la terra? E non salgono in alto, di qua e di là, eterne stelle? Non si specchia il mio occhio nel tuo? E l'universo tutto non s'impone alla tua mente e al tuo cuore, agitandosi in eterno mistero, visibile, invisibile, a te d'intorno? Riempiene il tuo cuore quant'è grande e se questo sentimento ti rende interamente beata, chiamalo come vuoi, chiamalo felicità! cuore! amore! Dio! Io non ho un nome per esso! Sentire è tutto, il nome è un suono e un fumo, che annebbia lo splendore celeste!"
(Goethe, Urfaust, pag.190)


* Hesse, Hermann (Scrittore, Poeta, Pittore e premio Nobel per la letteratura)
Credente e vicino a posizioni esistenzialiste e spiritualiste.

1. "Arte significa: dentro a ogni cosa mostrare Dio".
(Hesse, Klein e Wagner, 1919)

* Kafka, Franz (Scrittore)
Importante e famoso scrittore ateo.

1. Il suo amico Janouch domanda:"E Cristo?". Kafka, chinando il capo: "E’ un abisso pieno di luce. Bisogna chiudere gli occhi per non precipitarvi”.
(Conversazioni con Kafka di Janouch Gustav, Guanda Editore 2005).

* Kerouac, Jean (1922-1969, Scrittore)
Padre della Beat generation (termine da lui coniato nel 1947) fu un inquieto credente, morto a 47 anni, nel 1969, per abuso di alcool.

1. La sua inquietudine si dimostra in questa preghiera spesso ripetuta:
"Dio, devo vedere il tuo volto questa mattina, il Tuo Volto attraverso i vetri polverosi della finestra, fra il vapore e il furore; devo sentire la tua voce sopra il clangore della metropoli. Sono stanco, Dio. Non riesco a scorgere il tuo volto in questa storia"
(Kerouac, Un mondo battuto dal vento. I diari di Jack Kerouack: 1947-1954. Milano, Mondadori 2006, pag. 219)

2. Oppure in questa nota dell'agosto del '49, che riassume la sua vita:
"La vita non è abbastanza. Allora cosa voglio? Voglio una decisione per l’eternità, qualcosa da scegliere e da cui non mi allontanerò mai, in nessuna oscura esistenza o qualunque altra cosa accada. E qual è questa decisione? Un qualche tipo di febbre della comprensione, un’illuminazione, un amore che andrà oltre, trascenderà questa vita verso nuove esistenze, una visione seria, finale e immutabile dell’universo. Questo è ciò che intendo quando dico che "voglio degli Occhi". Perché dovrei volere tutto questo? Perché qui sulla terra non c’è abbastanza da desiderare"
(Kerouac, Un mondo battuto dal vento. I diari di Jack Kerouack: 1947-1954. Milano, Mondadori 2006, pag. 275)

3. "Gli insegnamenti di Gesù Cristo sono stati una svolta, un modo per confrontarsi con il terribile enigma della vita umana e confondersi di fronte ad esso. Che cosa miracolosa! Quali pensieri deve aver avuto Gesù prima di "aprire la sua bocca" e iniziare il Discorso della montagna. Che pensieri profondi, oscuri e silenziosi. Gesù è stato il primo, e forse l’ultimo, a riconoscere che affrontare il mistero ultimo della vita è l’unica attività importante a questo mondo".
(Kerouac, Un mondo battuto dal vento. I diari di Jack Kerouac: 1947-1954. Milano, Mondadori 2006, pag. 66)

4. In un'intervistà, il giornalista Ted Berrigan gli chiese:"Come mai non hai mai scritto di Gesù?". E lui simpaticamente risponde:
"Io non avrei scritto nulla di Gesù? Non venirtene a casa mia a fare il pazzo bugiardo. Tutto ciò su cui scrivo è Gesù"
(Kerouack, The Art of Fiction No. 41, Estate 1968, pag. 28)

5. "Questa conoscenza della vita e dell’eternità non è una follia è solo quel caro e intenso amore che proviamo verso la nostra difficile condizione. Con la grazia di Dio Misterioso, alla fine dei tempi, forse soltanto in quel giorno essa verrà risolta e chiarita per tutti noi. Altrimenti non posso vivere. Senza eternità non si può vivere".
(Kerouac, Un mondo battuto dal vento. I diari di Jack Kerouack: 1947-1954. Milano, Mondadori 2006, pag. 229)

6. Alcuni ritengono sia sia convertito al buddhismo, ma lui, quasi rispondendo scriverà:
"Ma io non sono un buddista, sono un cattolico che rivisita la terra ancestrale che ha lottato per difendere il cattolicesimo contro difficoltà insormontabili, e che eppure alla fine ha vinto"
(Kerouac, Satori in Paris and Pic, Two Novels. New York, Grove Press 1985, pag. 69)

7. Poco prima di morire volle chiarire che il beat nato da lui aveva radici religiose appartenenti pienamente alla Chiesa. Constatò tristemente che:
"Un sacco di opportunisti, profittatori, comunisti saltarono sul carro. Ferlinghetti saltò sul carro e trasformò l’immagine della Beat Generation che originariamente rappresentava persone che amavano la vita e la dolcezza. Ai giornali parlò di ribellione beat, di insurrezione beat, parole che io non ho mai usato, essendo cattolico. Non sono un beatnik, sono un cattolico".
Seppur come ammise lui stesso:
"Una cattolicità mistica, strana solitaria e pazza"
(Intervista, l’ultima prima della morte, realizzata da William F. Buckley all’interno del Firing Line Show nel 1968)


* Lagerkvist, Pär Fabian (Poeta, Drammaturgo e Scrittore)
Premio Nobel nel 1951, Lagerkvist è il più importante scrittore svedese. Estimatore dei valori cristiani, è stato sempre alla ricerca di Dio, credendoci ma mai fino in fondo.
Rivolgendosi a Lui disse:

1. "Chi sei Tu che colmi il mio cuore della tua assenza? Che colmi tutta la terra della tua assenza?"
(Lagerkvist, Uno sconosciuto è il mio amico, Poesie, Guaraldi 1991)

2. E al "Dio che non esiste":
"..non c'è nessuno che ode la voce risonante nelle tenebre, ma perché la voce esiste?"
(Lagerkvist, Al Dio che non eiste, Poesie, Guardaldi 1991)

3. Le ultime parole del suo capolavoro: "Barabba", sono rivolte a Dio:
"A te raccomando l'anima mia"
(Lagerkvist, Barabba, Jaca Book 2004)
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12/03/2010 00:21
 
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* Leopardi, Giacomo (Poeta, Filosofo e Scrittore)
Il poeta è il grande testimone della disperazione e aridità a cui l’uomo può arrivare senza il riconoscimento di un significato nella vita, poiché è palese la vanità della stessa (anche se in un momento della vita vi è andato molto vicino: vedi la poesia: “Alla sua donna”.)

1. "Tu dei sapere che io fino nella prima gioventù, a poche esperienze, fui persuaso e chiaro della vanità della vita, e della stoltezza degli uomini; i quali combattendo continuamente gli uni cogli altri per l'acquisto di piaceri che non dilettano, e di beni che non giovano; sopportando e cagionandosi scambievolmente infinite sollecitudini, e infiniti mali, che affannano e nocciono in effetto; tanto più si allontanano dalla felicità, quanto più la cercano".
(Leopardi, Dialogo della Natura e di un Islandese, 1824)


* Mann, Thomas (Scrittore e Saggista)
Uno dei più grandi scrittori del '900. Credente e luterano.

1. "Il nostro essere è solo il punto di incidenza tra il non essere e il sempre essere, e la nostra esistenza temporale è solo il mezzo attraverso cui l'eternità si manifesta".
(Mann, Giuseppe il Nutritore, 1943)

2. "Perchè la Bellezza, odimi bene, Fedro, la Bellezza soltanto è divina e visibile a un tempo, ed è per questo che essa è la via al sensibile, è, piccolo Fedro, la via che mena l'artista allo spirito".
(Mann, La morte a Venezia, 1912)

3. A propostito di eutanasia:
"I medici non sono al mondo per facilitare la morte ma per conservare a qualunque prezzo la vita".
(Mann, Buddenbrooks, 1901)


* Montale, Eugenio (Poeta e Giornalista)

1. Grande cercatore di Dio, capiva che la realtà è segno di Altro, tutto porta "più in la".
"Qualche uccello di mare se ne va; né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto: più in là".
(Montale, L'agave sullo scoglio, Ossi di seppia 1925)

2. La sua poesia più bella recita:
"Forse un mattino andando in un'aria di vetro, arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco. Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto alberi case colli per l'inganno consueto. Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto".
(Montale, Forse un mattino andando in un'aria di vetro, Ossi di seppia 1925)
Più si toglie dalla realtà il Mistero e più appare "l'infinita vanità del tutto". Chi se ne accorge, se non vuole cedere, può solo andarsene zitto col suo segreto e non voltarsi più.


* Pasolini, Pier Paolo (Poeta, Scrittore e Regista).

1. "Manca sempre qualcosa, c’è un vuoto in ogni mio intuire. Ed è volgare questo non essere completo, è volgare, mai fui così volgare come in questa ansia, questo “non avere Cristo".
(Pasolini, L’alba meridionale in Poesia in forma di rosa, 1964, vv. 135-152).

2. Credente ma non riusciva a riconoscere la divinità di Cristo a causa dell'ideologia moderna:
"Il film l’ho girato [Il Vangelo secondo Matteo]. L’ho trovato, Cristo, l’ho rappresentato! E ora il non trovarlo, il non rappresentarlo non è che una torbida, ingenua guerra di sentimenti entrati nella mia anima da un mondo non mio - che quindi mi aliena"
(Pasolini, L’alba meridionale in Poesia in forma di rosa, 1964, vv. 202-207)


* Pavese, Cesare (Scrittore).

1. "Ciò che un uomo cerca nei piaceri è un infinito e nessuno rinuncerebbe mai alla speranza di conseguire questa infinità".
(Pavese, Il mestiere di vivere, pag. 190).
La frase sottolinea che ciò che l'uomo cerca è l'infinito, l'uomo è fatto per esso.

2. "Qualcuno ci ha mai promesso qualcosa? E allora perché attendiamo?"
(Pavese, Il mestiere di vivere, pag. 276).

3. Commento dopo aver ottenuto il più noto premio letterario italiano, il Premio Strega:
"Hai anche ottenuto il dono della fecondità. Sei signore di te, del tuo destino. Sei celebre come chi non cerca d’esserlo. Eppure tutto ciò finirà. Questa tua profonda gioia, questa ardente sazietà, è fatta di cose che non hai calcolato. Ti è data. Chi, chi, chi ringraziare? Chi bestemmiare il giorno che tutto svanirà?".


* Petrarca Francesco (Scrittore e Poeta)
Poeta italiano di fama universale, abbracciò gli ordini minori della Chiesa cattolica.

1. "Vergine chiara e stabile in eterno, di questo tempestoso mare Stella, d'ogni fedel nocchier fidata guida, pon mente in che terribile procella. I mi ritrovo sol senza governo, ed ho già da vicin l' ultime strida: ma pur in te l'anima mia si fida.
(Petrarca, Rime in morte di Laura, Canzoniere, 1374)

2. "Vergine bella che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti si, che 'n te sua luce ascose, amor mi spinge a dir di te parole; Ma non so incominciar senza tu' aita, e di Colui che amando in te si pose. Invoco lei che ben sempre rispose, chi la chiamò con fede.
(Petrarca, Rime in morte di Laura, Canzoniere, 1374)


* Pirandello, Luigi (Drammaturgo, Scrittore, Poeta e Premio Nobel).
Credente, inzialmente cattolico e poi si allontanò da esso.

1. "Se Dio mi vuol far credere ch’Egli è dovunque e che veglia su tutti, e dunque pure su me; ch’Egli d’una giustizia è dispensiere la qual col nostro metro non si misura né intender ci è dato, dovrò dargli per questo dispiacere? Gli crederò: che costa, alla fin fine, una preghiera? Io rimango credente, ei Dio rimane".
(Pirandello, Credo, in Fuori di chiave 1912, III)


* Quasimodo, Salvatore (Poeta)
Grazie alla sua amicizia con La Pira, in una delle sue ultime interviste, al giornalista che gli domanda se fosse credente, risponde:

1. "Sì io sono credente, ma la mia fede è quella di sant’Agostino, è una fede nell’attesa, una fede nella attesa della pienezza. Ecco, io comunque non sono ateo, sono un cristiano e non potrei non esserlo, la mia è l’attesa di sant’Agostino, l’attesa della fede".
(Carteggio La Pira - Quasimodo, Edizione Artioli 1998)


* Steinbeck, John Ernst (Scrittore e Premio Nobel)
Uno degli scrittori più noti del XX° secolo.

1. "Vale la pena esser buoni e generosi. Non soltanto in Cielo uno si guadagna la ricompensa, ma anche qui sulla terra".
(Steinbeck, Pian della Tortilla, 1935. Pag. 91)

1. "Cristo inchiodato alla croce dovrebbe essere qualche cosa di più che non il simbolo del dolore universale. Potrebbe tenere tutto il dolore. Nel breve tempo che fu sui chiodi sofferse nel suo corpo il dolore di tutti, e in Lui non passò nulla di deforme".
(Steinbeck, Al Dio sconosciuto, Mondadori 1999)


* Tasso, Torquato (Poeta e Scrittore)
Sincero credente e dubbiosamente cattolico.

1. "Quella della musica è una delle tre vie per le quali l'anima ritorna al Cielo".
(Tasso, Esposizioni dell'autore d'alcune sue rime, in Opere, nota al sonetto CXXXVIII)
Le altre due sono l'amore o la bellezza, e la filosofia.

2. "Tu, Regina del ciel, ch' a noi ti mostri / Umida i lumi e l' una e l' altra gota, / Fa di lagrime dono a gli occhi nostri, / Ed ambe l' urne in lor trasfondi e vota, / Perché, piangendo, a gli stellanti chiostri / Teco inalzi il pensier l' alma devota; / Parte del Tebro in su la verde riva / Il tuo santo dolor formi e descriva".
(Tasso, Rime e Prose, 1581)

3. "In questo sacro legno [la croce di Cristo], ove la vita / Fu la sua prima foglia, e'l frutto morte, / Estinta morte prende oggi la morte, / E più bella, che pria, torna la vita".
(Tasso, Rime e Prose, 1581)


* Tolstoj, Lev Nikolaevič (Scrittore)
Uno dei più importanti romanzieri di sempre, si convertì al cristianesimo intorno al 1970.

1. "Non mi fa paura che mi si accusi di essere retrogrado perché non soltanto non ritengo che la religione sia una superstizione, ma, al contrario, ritengo che la verità religiosa sia l'unica verità accessibile all'uomo, e la dottrina cristiana io la ritengo una verità che – lo vogliano riconoscere gli uomini o no – si trova a fondamento di tutto il sapere umano, e non mi fa paura nemmeno mi si condanni perché ho l'orgoglio di chiamarmi cristiano".
(Tolstoj, Le memorie di un cristiano, 1884)

2. "Cercate il regno di Dio e la sua verità, e il resto vi sarà dato in aggiunta"(Lc 12,31). Noi invece cerchiamo il resto ed è evidente che non lo troviamo".
(Tolstoj, Resurrezione, 1899)

3. "La dottrina dell'ideale cristiano è l'unico ideale che può servire di guida all'umanità.
(Tolstoj, La sonata a Kreutzer (Postilla dell'autore), 1889)

4. "Dio, non è con l'intelligenza che Lo si capisce, ma è la vita che Lo fa comprendere".
(Tolstoj, Guerra e pace 1963)


* Ungaretti, Giuseppe (Poeta)
Nel 1828 Ungaretti, in periodo della Pasqua, va al monastero di Subiaco, ospite dell’amico Vignanelli, e abbraccia definitivamente la religione cattolica.

1. Di questa conversione parla lui stesso:
"Di ritorno a Marino, d’improvviso seppi che la parola dell’anno liturgico mi si era fatta vicina nell’anima"
(L. Piccioni, Per conoscere Ungaretti, Milano, Mondadori, 1971, pagina 34)

2. Commentando la sua poesia: "La pietà", afferma:
"La pietà fu pubblicata per la prima volta, in un testo da me tradotto, nella “Nouvelle Revue Francaise”, e suscitò, dato il momento storico, diffuso turbamento. È la prima manifestazione risoluta di un mio ritorno alla fede cristiana. Nacque, durante la settimana santa, nel monastero di Subiaco, ospite del mio compagno don Francesco Vignanelli, monaco a Montecassino"
(L. Piccioni, Ungaretti Vita d’un uomo, Mondatori classici, pagina 539).

3. La sua prima intuizione poetica però, avviene nel 1916:
"Chiuso fra cose mortali (Anche il cielo stellato finirà), perché bramo Dio?".
(Ungaretti, Dannazione, 1916)


* Virgilio, Publio Marone (Poeta)
Il più grande poeta dell'antichità, morto 10 anni prima della nascita di Cristo, è stato riconosciuto, fin dai primi cristiani e dai poeti a lui amici (vedi poeta Stazio) come profeta della nascita di Gesù, anche grazie alle incredibili somiglianze con il profeta Isaia. Pochi anni prima di Cristo, nella quarta bucolica scrive:

1. "Ricomincia da capo la grande sequenza ciclica delle epoche, anche la Giustizia fa ritorno, una nuova progenie viene fatta scendere dall’alto. Tu, o casta Lucina, sii propizia al fanciullo che ora sta per nascere, col quale primieramente l'età del ferro cesserà e (quella) dell'oro sorgerà in tutto il mondo. Egli riceverà la vita degli dei e vedrà gli eroi assieme (con gli) dei, e egli stesso sarà visto da essi, e reggerà il mondo pacificato per le virtù paterne. Se alcune tracce della nostra malvagità rimangono, (saranno) cancellate, libereranno il mondo dalla continua paura. [..] O prole cara agli dei, grande rampollo di Giove, assumi i grandi onori, già il tempo si avvicina. Guarda il mondo che vacilla sulla (sua mole) sferica, e le terre e le distese del mare e il cielo profondo, guarda, come tutto si rallegra per l'età che è per venire.
(Virgilio, Eglogae, Bucolica IV)


* Vittorini, Elio (1908–1966, Scrittore)
Famoso scrittore anticlericale.

1. "Come cultura, Gesù Cristo è non meno importante di ciò che è come fede o vita dei fedeli. Nulla di quanto gli uomini hanno detto di nuovo o concreto o anche solo di utile, dopo di lui, è stato detto in contrasto con lui".
(Vittorini, Il Politecnico 1946, citato anche in Vittorio Messori, Ipotesi su Gesù, collana Sestante, Società Editrice Internazionale, 2001 ISBN 880505867X, pag. 92).
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12/03/2010 00:25
 
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una dichiarazione di uno dei più grandi scienziati esistiti, l'ebreo Albert Einstein:

"Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania, guardai con fiducia alle Università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le Università vennero zittite. Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le Università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell'arco di poche settimane.
Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità.
Io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa prima, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che io una volta disprezzavo, ora lodo incondizionatamente"
(Dichiarazione di Albert Einstein pubblicata dal Time magazine, 23 dicembre 1940, pag.40)
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16/04/2010 00:06
 
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"Se io, come geologo, fossi chiamato a spiegare brevemente le nostre idee moderne sulle origini della Terra e sullo sviluppo della vita, a persone comuni, semplici, come quelle a cui era rivolto il Libro della Genesi, non riuscirei a fare meglio che seguire molto da vicino il linguaggio del primo capitolo della Genesi" (Pratt, evoluzionista).

"Popper avverte di un pericolo: 'Ogni teoria, anche una teoria scientifica, può diventare una moda intellettuale, un sostituto per la religione, un dogma dietro cui trincerarsi'. Questo è stato certamente vero per la teoria evoluzionistica" (Patterson, evoluzionista).

"Più si studia la paleontologia, più ci si rende conto che l'evoluzione è basata solo su una fede" (More, evoluzionista).

"La teoria darwiniana, modificata ma ancora caratteristica, è diventata essa stessa un'ortodossia, predicata dai suoi aderenti con fervore religioso, e dubitata, essi credono, solo da pochi confusi, imperfetti nella fede scientifica" (Grene, evoluzionista).

"È possibile distinguere solo due motivi per cui le persone possano voler credere che le specie hanno avuto origine grazie all'evoluzione: o si è dediti in modo religioso o filosofico all'idea dell'evoluzione, oppure non si è a conoscenza dell'evidenza scientifica. La maggior parte delle persone che aderiscono all'evoluzionismo ricadono nella seconda categoria. Quelli che lo insegnano e lo promuovono, alla prima categoria" (Garrett).

"L'evoluzione è diventata, in un certo senso, una religione scientifica; quasi tutti gli scienziati l'hanno accettata e molti sono pronti a 'piegare' le loro osservazioni per farle combaciare con essa... Penso, comunque, che dobbiamo andare oltre, e ammettere l'unica spiegazione plausibile è la Creazione. So che questo è inaccettabile per dei fisici, come lo è per me, ma non dobbiamo rifiutare una teoria che non ci piace se esiste l'evidenza sperimentale la supporta" (Lipson, Physics Bulletin, 1980).

"La scienza ha rinunciato alla ricerca dell'armonia e, con passione che certamente nasconde un sottile demonismo, si è lanciata alla ricerca del caos, alla adorazione del disordine e del nulla primigenio" (Giuseppe Sermonti, ex presidente dell'Associazione Genetica Italiana e vice presidente del XIV Congresso internazionale di Genetica).
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18/04/2010 23:26
 
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Gesù di Nazareth è al centro di tutte le religioni
Tutto ciò che di buono, di umano e di giusto è stato fatto e detto nella storia umana in questi 2010 anni di storia, porta l'impronta e l'evocazione di Gesù di Nazareth.

Lo afferma ad esempio l'anticlericale Elio Vittorini:
"Come cultura, Gesù Cristo è non meno importante di ciò che è come fede o vita dei fedeli. Nulla di quanto gli uomini hanno detto di nuovo o concreto o anche solo di utile, dopo di lui, è stato detto in contrasto con lui".
(Vittorini, Il Politecnico 1946, citato anche in Vittorio Messori, Ipotesi su Gesù, collana Sestante, Società Editrice Internazionale, 2001 ISBN 880505867X, pag. 92).

L'ateo Umberto Eco ha affermato:
"Quand’anche Gesù fosse –per assurdo- un personaggio inventato dagli uomini, il fatto che abbia potuto essere immaginato da noi bipedi implumi, di per sé sarebbe altrettanto miracoloso (miracolosamente misterioso) del fatto che il figlio di un Dio si sia veramente incarnato. Questo mistero naturale e terreno non cesserebbe di turbare e ingentilire il cuore di chi non crede".
(Eco, Cinque scritti morali, Bombiani 1997).

Anche l'antireligioso Franz Kafka rimase affascinato da quest'Uomo.
Il suo amico Gustav Janouch gli domanda: "E Cristo?".
Kafka, chinando il capo, risponde: "E’ un abisso pieno di luce. Bisogna chiudere gli occhi per non precipitarvi".
(Janouch Gustav, Conversazioni con Kafka, Guanda Editore 2005).

Il fascino della Sua persona dilaga nei quattro angoli del pianeta, in qualunque civiltà e a qualsiasi religione si appartenga, Gesù, e solo Lui, fa breccia.

Induismo
Il miglior simbolo moderno dell'induismo è il Mathatma Gandhi, una delle personalità più suggestive del '900. Si racconta che sulla parete di fango della sua capanna era appesa una stampa in bianco e nero con l'immagine del Cristo e la scritta: "Egli è la nostra pace".

Rimase fortemente impressionato dalla figura di Gesù. La sua straordinaria vicenda biografica di resistenza non violenta all'oppressione dello Stato indiano deve tantissimo all'incontro con Gesù, lo affermò più volte:
"E' il Sermone della montagna che mi ha fatto amare Gesù. E' il Sermone della montagna che mi ha rivelato il valore della resistenza. Io fui colmo di gioia leggendo: "Amate i vostri nemici, pregate per coloro che vi perseguitano".
(Gandhi, Il Sole 24 ore, 3/2/08)

Il 13 dicembre 1931 fu accompagnato a visitare la Cappella Sistina in Vaticano e si soffermò a fissare il crocifisso del XV secolo sopra all'altare. Dopo molto tempo sussurrò:
"Non si può fare a meno di commuoversi fino alle lacrime"
(Gandhi, Il Sole 24 ore, 3/2/08)
Tornerà più volte a ricordare la commozione provata allora, fino al pianto, di fronte alla rappresentazione di un Uomo che aveva saputo morire sulla croce per la salvezza dell’umanità.

Gandhi arrivò perfino a dire:
"Lo dico agli indù che la loro vita sarà imperfetta se non studiano con rispetto la vita di Gesù"
(Descalzo, Gesù di Nazareth, Edizioni Dehoniane 1998, ISBN 8839604227)

Non solo, ma l'evoluzione dell'induismo, dalla disumana dottrina delle caste all'emancipazione dei "dalit" (di coloro che non ne fanno parte), fino all'abolizione giuridica di esse nel 1947 è dovuta all'influenza cristiana e occidentale.
Lo afferma anche Piero Gheddo, uno dei missionari italiani più famosi al mondo:
"L’induismo, rimasto immobile da sempre, per influsso delle missioni cristiane dalla metà dell’Ottocento si sta rinnovando attraverso varie "samaj" (associazioni) e grandi personalità religiose, alcune delle quali (Gandhi, Vivekananda, Vinoba Bhave, Aurobindo) fortemente influenzate dalla figura di Gesù Cristo e dal cristianesimo (cosa che non avviene nel rinnovamento islamico)".
(Gheddo, Se l'estremismo ha paura di Cristo, Tracce, Settembre 2008, pag. 56-59)

Buddhismo
La grande personalità del mondo buddhista è il Dalai Lama. Egli afferma:
"In quanto buddhista, il mio atteggiamento nei confronti di Gesù Cristo è questo: era un essere pienamente illuminato, oppure un bodhisattva con un altissimo livello di realizzazione spirituale"
E ancora: "Nell'entrare in contatto con Gesù Cristo, che ha influito spiritualmente su milioni di persone emancipandole e liberandole dalla sofferenza come dimostra chiamaramente la sua biografia, un buddhista, che cerca rifugio soprattutto nel Buddha, proverebbe il sentimento di profondo rispetto riservato agli esseri pienamenti illuminati o ai bodhisattva"
(Dalai Lama, Incontro con Gesù: una lettura buddhista del Vangelo, Mondadori 1997, IBSN: 8804425075)

La figura di Gesù ha anche creato una grande amicizia tra alcuni monaci buddisti del Monte Koya e don Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione.
Esho Yagi, il capogruppo di questi monaci, risponde così alla domanda: "Chi è per voi Gesù?": "Una volta sono andato al Louvre e mi ricordo di un quadro con le figure di Gesù e Giuseppe, i loro volti illuminati da una luce irradiata da una candela. Gesù mi è sembrato l'immagine di ogni padre di famiglia. Io me lo immagino come la figura del rapporto tra Padre e Figlio"
(Esho Yagi, Quello che voi fate è ciò per cui noi preghiamo, Tracce N.7, Luglio/Agosto 1996)

Islamismo
Nel Corano si parla di Gesù come di un uomo sublime (anche se nega la Sua morte in croce perché Dio non può permettere la sconfitta di un suo profeta). E' citato in 15 sure su 114, per un totale di 93 versetti. E' considerato un grande profeta dell'Islam.

Un dotto islamico, Niyazi Oktem dell'Università di Instanbul, afferma:
Secondo l'Islam, "Gesù Cristo è uno dei due profeti nati senza padre (l'altro è Adamo). La sua nascita è dovuta alla grazia divina accordata attraverso l’intermediazione dello Spirito che ha recato alla Vergine il "soffio". E' chiaro che la Vergine e Gesù hanno una posizione del tutto particolare e assolutamente eccezionale".
Addirittura "è Gesù ad avere la conoscenza di un evento fondamentale come il Giudizio finale. E' lui che dispone della saggezza, verrà prima del Giudizio finale per farne partecipi le genti.
(Okem, La figura di Cristo nell'Islam, 30giorni, 10/2005)

Gesù Cristo è ritenuto il più santo dei profeti prima di Maometto e un importante studioso islamico, Ahmad Abd al-Waliyy Vincenzo afferma:
"Fra i musulmani il suo insegnamento provoca ancora ammirazione e rispetto. Gesù avrà un ruolo decisivo nell'escatologia islamica, dovendo tornare alla fine dei tempi quando sconfiggerà l'Anticristo".
(Ahmad Abd al-Waliyy, Islam: altra civiltà, Mondadori 2001, pag. 280-281)

Tantissimi sono i musulmani che si convertono al cristianesimo cattolico proprio grazie alla figura di Gesù. Un libro di Jean-Marie Gaudeul, Vengono dall'Islam chiamati da Gesù (E.M.I. 1995, ISBN: 978883848499), raccoglie alcune interviste ai tantissimi convertiti musulmani.
Anche il giornalista libanese Camille Eid ha pubblicato un libro insieme al giornalista italiano Giorgio Paolucci dal titolo: I cristiani venuti dall'Islam (Piemme 2005) in cui raccoglie storie commoventi come questa, pubblicata anche su Avvenire del 28/06/09, in cui la scoperta di Gesù porta una ragazza a smontare le tesi dell'islam e convertirsi: vedi qui.

Le persecuzioni ai cristiani nelle città arabe-musulmane sono perpretate da fanatici estremisti e non certo da veri religiosi credenti. Oltre ad andare contro il Corano vanno contro gli stessi credenti musulmani moderati che sono costretti a difendere fisicamente i cristiani, vedi qui.

Ebraismo
Anche il mondo ebraico dopo secoli di incomprensione con i cristiani, da duecento anni sta riscoprendo Gesù.
Lo scrittore yiddish Shalom Asch, grande personalità della cultura ebraica internazionale, ha affermato:
"Gesù Cristo per me è la suprema personalità di tutti i tempi, di tutta la storia, sia come Figlio di Dio sia come Figlio dell'uomo. Tutto ciò che disse o fece, ha per noi importanza fino al giorno d'oggi. Questo è qualcosa che non si può dire di nessun altro uomo, sia che viva ancora sia che sia morto".
(Nicola Martella, Offensiva intorno a Gesù, Vol.II, Punto a croce 2000, pag. 109))

Martin Buber, dotto ebraico, lo definisce: "grande fratello" e l'ebreo giornalista e studioso delle religioni Shalom Ben Chorin, afferma:
"Gesù è per me un fratello eterno, non solo fratello nell'umanità, fratello nell'ebraismo. Io sento la sua mano fraterna che mi prende perché io lo segua, una mano umana, quella che porta i segni del più grande dolore (...) È la mano di un grande testimone di fede in Israele. La sua fede, la sua incondizionata, la sua assoluta fiducia in Dio Padre, la sua prontezza ad umiliarsi completamente sotto la volontà di Dio, è l'atteggiamento che Gesù ha vissuto per noi e che può unirci, ebrei e cristiani, la fede di Gesù ci unisce".
(Shalom, Fratello Gesù, Morcelliana 1985, IBSN: 8837212534, vedi qui una recensione)

L'intellettuale e pensatore ebreo Edmond Fleg ha scritto:
"Come avrei voluto essere là per sentire, Gesù, la tua voce così dolce! Come ti avrei amato se ti avessi conosciuto!"
(Jean Danielou, Dialogo con Israele, Archeosolica 1991, ISBN: 9788886495103, pag.58)

Interessante il libro "Un rabbino parla con Gesù" del rabbino Jacob Neusner, in cui l'autore sottolinea come Gesù non sia un semplice profeta, ma vada ben oltre:
"Cristo ha preso il posto della Torah. Che cosa ha tralasciato della Torah? Niente. Che cosa ha aggiunto? Se stesso".
(Neusner, Un rabbino parla con Gesù, San Paolo 2007)

Pinchas Lapide, ebreo, ex console di Israele a Milano e grande esegeta in diverse Università europee, ha affermato:
"Pretendere che Gesù fu solo un ebreo, un predicatore errante, sarebbe in misura somma un'arroganza contraria alla Bibbia. Posso e debbo riconoscere nella storia di Gesù una parte integrante del progetto salvifico di Dio, e accettare la Chiesa dei credenti come istituzione di salvezza voluta da Dio".
E ancora: "Gesù di Nazareth è diventato il salvatore dei gentili. Per questo non occorre una teologia. Per affermarlo occhi e orecchie mi bastano: tutto l'Occidente , dall'Islanda al Cile, dalla California alla Sicilia, ha preso il nome da questo galileo e grazie a lui decine di nazioni gentili sono diventate mono-teiste".
(Lapide, Predicava nelle loro sinagoghe, Paideia 2001, pag. 39)

Infine ricordo come nel 1945, Israel Eugenio Zolli, rabbino capo di Roma si convertì al cattolicesimo proprio grazie allo studio dei Vangeli e alla figura di Gesù Cristo.

Qual'è la ragione di questo fascino universale?
Lo spiega Benedetto XVI° durante l'omelia del 6 gennaio 2010:
"Il Figlio dell’uomo riassume in sé la terra e il cielo, il creato e il Creatore, la carne e lo Spirito. E’ il centro del cosmo e della storia, perché in Lui si uniscono senza confondersi l’Autore e la sua opera".
(Benedetto XVI°, Omelia per la Solennità dell’Epifania del Signore, 6/01/09)

Bibliografia
Indagine su Gesù, Antonio Socci, Rizzoli 2008, ISBN 9788817032520, pag.68-72
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20/04/2010 16:44
 
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<<Forse, un giorno, il nostro tempo sarà chiamato era darwiniana, così come noi parliamo dell'era newtoniana di due secoli fa. L'evoluzione, l'evoluzione, questa semplice idea che non si ritiene più necessario esaminare, copre come una tenda tutte le età che conducono dal primitivismo alla civiltà. Gradualmente, ci viene detto, un passo dopo l'altro, gli uomini produssero le arti e i mestieri, fecero questo e quello, finché non emersero alla luce della storia. Questi soporiferi gradualmente e un passo dopo l'altro, ripetuti senza tregua, mirano a nascondere un'ignoranza a un tempo vasta e sorprendente. [...] Forse gli storici dei secoli futuri ci dichiareranno tutti pazzi per non aver scoperto subito e confutato con la necessaria energia questa incredibile cantonata>> (Giorgio de Santillana)
 
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13/05/2010 23:27
 
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Kant ebbe per la teologia un interesse specifico e la sua speculazione è intrisa di teologia. Ne sono testimonianza chiara le numerose opere di carattere teologico come L'unico argomento possibile per la dimostrazione dell'esistenza di Dio pubblicato nel 1763, la Ricerca sulla chiarezza del principio della teologia naturale e della morale (1764), Sull'uso dei principi teologici nella filosofia del 1788, La religione nei limiti della sola ragione pubblicato nel 1793, una Dottrina filosofica della religione (uscita postuma nel 1817).

Ma è tutto il suo pensiero ad essere fondato sulla realtà di Dio e sul modello morale da Egli posto come itinerario verso la santità morale. In La religione nei limiti della sola ragione Kant riassume in funzione religiosa il suo metodo già preparato nelle precedenti Critica della ragion pura e nella Critica della ragion pratica per arrivare a definire la sua filosofia cristiana basata sull'idea moralistica dell'Imperativo come dovere dell'uomo di diventare degno di Dio.

Ne La religione nei limiti della sola ragione Kant dice che l'umanità tende a Dio per il dovere di realizzare la "perfezione morale". L'uomo morale è santo, «È il solo gradevole a Dio». Ma proprio in questo scritto propone il concetto del male radicale, sull'impossibilità di raggiungere un simile scopo con le sole nostre forze e senza ricorrere a un «completamento soprannaturale» tramite la grazia divina.

In un tardo scritto dell'Opus postumum dice che Dio farà in modo che si realizzi il suo regno anche sulla terra, però anche l'uomo deve fare la sua parte «Ma non è permesso all'uomo di restare inattivo e di lasciar fare alla Providenza [...]. Il compito degli uomini di buona volontà è "Che venga il regno di Dio e sia fatta la sua volontà sulla terra.» [9]

In una lettera al suo grande amico Stäudlin nel maggio del 1793 dice che considera tutto il suo lavoro speculativo rivolto alla riforma della filosofia in funzione della religione, perché il fondamento della propria Aufklärung è «principalmente nelle cose di religione» (O.P. Akademie-Ausgabe, Prima Edizione, vol. VIII, p. 41)

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05/03/2011 21:56
 
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di quanti ne abbiano mai potuto attribuire a Dio tutti i teologi del mondo".


  Isaac Bashevis Singer, Nobel per la Letteratura   


[Modificato da Credente 10/05/2011 19:40]
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05/03/2011 22:38
 
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la scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca". 

 Albert Einstein, Nobel per la Fisica
[Modificato da Credente 05/03/2011 22:41]
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05/03/2011 22:40
 
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Scienza e Fede

della vita; solo la fede ci può fornire il senso dell'esistenza: sono contento di essere cristiano". 

 Guglielmo Marconi, Nobel per la Fisica  
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10/05/2011 19:39
 
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"Ammesso che in lunghi intervalli di tempo potessero formarsi spontaneamente, ora una molecola di zucchero, ora un grasso, ora persino una proteina, ognuna di queste molecole avrebbe avuto soltanto un'esistenza effimera. Come avrebbero potuto accumularsi? E se non si potevano accumulare, come avrebbero potuto formare un organismo?"

(premio Nobel prof. George Wald)
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19/05/2011 22:39
 
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parlano di un universo assolutamente privo di scopo, non stanno presentando un fatto scientifico dimostrato; essi, piuttosto, stanno difendendo le loro personali prese di posizione in ambito metafisico”. Owen Gingerich, professore di Astronomia e di Storia della Scienze ad Harvard 


di un mondo prebiotico; e neppure si sarebbe potuto predire l’emergere dell’autocoscienza. Contro la teoria materialistica monistica io esporrò la mia convinzione che nella nostra esistenza e nelle nostre esperienze di vita c’è un grande mistero, non spiegabile in termini materialistici. Il nostro sentimento di libertà non è un’illusione e il cosmo non è qualcosa che gira perennemente senza senso. Le nostre conoscenze non possono andare al di là del fatto che siamo tutti parte di un qualche grande disegno ad opera di un altrettanto grande Creatore».    John Eccles, Nobel per la Medicina e la Fisiologia (da "L’origine della vita")

capacità di pensiero quando abbiamo ammesso che in quanto la materia non può essere eterna e esistente di per sé essa deve essere stata creata".    James Clerk Maxwell, fondatore dell'elettromagnetismo


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03/09/2011 08:50
 
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Il pensiero di Napoleone Bonaparte su Gesù e la Chiesa

 

“Tutto di Gesù mi sorprende. Il suo spirito mi supera e la sua volontà mi confonde. Tra lui e qualsiasi altra persona al mondo non c’è possibilità di paragone. E’ veramente un essere a parte. Le sue idee, i suoi sentimenti, la verità che egli annuncia, la sua maniera di convincere, non si riescono a spiegare nè con le istituzioni umane nè con la natura delle cose. La sua nascita e la storia della sua vita, la profondità della sua dottrina che raggiunge davvero la vetta delle difficoltà e ne è la soluzione più ammirevole, il suo Vangelo, il suo cammino attraverso i secoli, tutto rappresenta per me un prodigio. E’ un mistero insondabile. Qui non vedo niente di umano, più guardo da vicino e più mi accorgo che tutto è al di sopra di me, tutto appare più grande. Tra il cristianesimo e qualsiasi altra religione c’è la distanza dell’infinito. Io di uomini me ne intendo e Gesù Cristo non era solamente un uomo. In Licurgo, in Numa, in Maometto, non vedo che dei legislatori i quali, poiché occupavano il primo posto nello Stato, hanno cercato la migliore soluzione al problema sociale. Non ci trovo nulla che nasconda la divinità ed essi stessi, del resto, non hanno mai alzato le loro pretese così in alto. Cerco invano nella storia qualcuno simile a Gesù Cristo o qualcuno che comunque si avvicini al Vangelo. Anche gli empi non hanno mai osato negare la sublimità del Vangelo che ispira loro una specie di venerazione obbligata! Che gioia procura questo libro! Dal primo giorno fino all’ultimo, egli è lo stesso, sempre lo stesso, maestoso e semplice, infinitamente severo e infinitamente dolce. Che parli o che agisca, Gesù è luminoso, immutabile, impassibile. Gesù si è impadronito del genere umano. Mentre tutto ciò che egli ha fatto è divino, negli altri, Zoroastro, Numa, Maometto, non c'è nulla, al contrario, che non sia umano. L'azione di questi mortali si limita alla loro vita. Cristo si tratta forse di una invenzione dell'uomo? No, al contrario è una realtà inspiegabile. Gesù è il solo che abbia osato tanto. E’ il solo che abbia detto chiaramente e affermato senza esitazione egli stesso di sé: io sono Dio. Voi parlate di Cesare e di Alessandro, delle loro conquiste e dell’entusiasmo che seppero suscitare nel cuore dei soldati, ma quanti anni è durato l’impero di Cesare? Per quanto tempo si è mantenuto l’entusiasmo dei soldati di Alessandro? Invece per Cristo è stata una guerra, un lungo combattimento durato trecento anni, cominciato dagli apostoli e proseguito dai loro successori e dall’onda delle generazioni cristiane. E che dura tutt'ora. Dopo san Pietro i trentadue vescovi di Roma che gli sono succeduti sulla cattedra hanno, come lui, subito il martirio. Durante i tre secoli successivi, la cattedra romana fu un patibolo che procurava sicuramente la morte a chi vi veniva chiamato. In questa guerra tutti i re e tutte le forze della terra si trovano da una parte, mentre dall’altra non vedo nessun esercito, ma una misteriosa energia, alcuni uomini sparpagliati qua e là nelle varie parti del globo e che non avevano altro segno di fratellanza che una fede comune nel mistero della Croce. Potete concepire un morto che fa delle conquiste con un esercito fedele e del tutto devoto alla sua memoria? Potete concepire un fantasma che ha soldati senza paga, senza speranza per questo mondo e che ispira loro la perseveranza e la sopportazione di ogni genere di privazione? Questa è la storia dell’invasione e della conquista del mondo da parte del cristianesimo. I popoli passano, i troni crollano e la Chiesa rimane! Quale è, dunque, la forza che mantiene in piedi questa Chiesa, assalita dall’oceano furioso della diffidenza, del pregiudizio, della collera e dell’odio del mondo? Qual è il braccio, dopo diciotto secoli, che l’ha difesa dalle tante tempeste che hanno minacciato di inghiottirla?”.

 

Napoleone Bonaparte, Imperatore francese, dall'opera "Conversazioni religiose", scritta negli ultimi anni di vita, durante l'esilio all'isola di Sant'Elena.

 

Considerazioni

 

E’ pur vero che Napoleone Bonaparte, sebbene sia stato un eccellente leader politico, e probabilmente il più grande genio militare di tutti i tempi, non abbia improntato la sua opera di governo ai precetti del Vangelo, ma ad un misto di principi illuministi e imperalisti.

Non di rado lo vediamo impegnato, più per motivi politici che personali, a combattere apertamente la Chiesa. In merito possiamo ricordare l’invasione e la soppressione (temporanea) dello Stato Pontificio, l’arresto e la conseguente prigionia nella corte francese di ben due Pontefici, Pio VI e Pio VII. Talvolta è stato anche artefice di scelte politiche discutibili, di certo parecchio dannose per l’Italia. Si può citare in primis la spoliazione dei beni artistici a cui fu sottoposto lo Stato della Chiesa (insieme ad altri Stati), o la cessione della libera Repubblica di Venezia all’Austria, atto che obbligò l’Italia intera a parecchi anni di sangue e di guerra per poterela rivedere libera. Ma non è il contesto adatto per un giudizio storico su questa grande personalità della storia. E' il Napoleone credente che ci interessa. In particolare, durante gli ultimi anni della sua vita, durante l'esilio all'isola africana di Sant'Elena, ebbe modo di pentirsi sinceramente di gran parte delle scelte politiche che aveva compiuto in materia di religione. Riscoprì il Vangelo e la spiritualità che era in lui. Ne è testimonianza l’opera “Conversazioni religiose”, che sono un eccellente sunto di tutto il suo maturo e finale pensiero religioso. E poi, come ci ricorda il Santo Padre Benedetto XVI: "Mai, nei nostri giudizi, dobbiamo confondere il peccato, che è inaccettabile, e il peccatore del quale non possiamo giudicare lo stato di coscienza e che, in ogni caso, è sempre suscettibile di conversione e di perdono". Nondimeno il cattolicissimo Manzoni conclude l’ode del 5 Maggio dicendo (parafrasi):

 

“Ah,  forse a tanto dolore cadde il suo spirito e si disperò, ma valido venne l'aiuto di Dio, che lo trasportò pietoso in una realtà più serena;

 

e lo guidò per i floridi sentieri delle speranze verso i campi eterni, lo guidò verso la beatitudine eterna, che supera qualunque desiderio umano, lo guidò verso quel luogo dove la gloria terrena non vale nulla.

 

Bella, immortale, benefica fede, abituata alle vittorie! Annovera anche questo tuo trionfo, rallegrati; perché nessuna personalità più grande si è mai chinata davanti alla croce di Cristo.

 

Tu, o fede, allontana dalle stanche spoglie di quest'uomo ogni parola malvagia: il Dio che può tutto, che ci dà i dolori e ci consola si è posato accanto a lui, per consolarlo nel momento della sua morte”.

 



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[Modificato da Credente 03/09/2011 08:51]
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26/09/2011 22:15
 
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«Gesù è stato certamente la maggior personalità della storia. Il suo insegnamento, se è resistito per 2000 anni, significa che aveva davvero qualcosa di eccezionale: ha trasmesso valori che sono essenziali anche per un non credente» (Margherita Hack, “Dove nascono le stelle”, Sperling & Kupfer, Milano 2004, pag. 198).

«Non è che uno possa dimostrare che Dio c’è o non c’è. Essere atei o credenti è comunque un atto di fede». (Margherita Hack)
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23/10/2011 18:59
 
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“Anche se disponessimo di un miliardo di scimmie che sappiano scrivere a macchina è nulla la possibilità che esse riescano a scrivere correttamente anche una sola terzina di Dante durante un periodo pari all’età dell’universo. Abbiamo quindi scoperto che esistono strutture complesse che si presentano in molte copie identiche, che hanno cioè una complessità organizzata, e che non possono essere nate per caso. La vita, da questo punto di vista, è un evento infinitamente raro, tuttavia la vediamo brulicare intorno a noi. Come è possibile che una cosa così rara sia così comune?”

Francis Crick, Nobel per la Medicina, artefice  del primo modello del DNA
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14/12/2011 23:17
 
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“Anche se disponessimo di un miliardo di scimmie che sappiano scrivere a macchina è nulla la possibilità che esse riescano a scrivere correttamente anche una sola terzina di Dante durante un periodo pari all’età dell’universo. Abbiamo quindi scoperto che esistono strutture complesse che si presentano in molte copie identiche, che hanno cioè una complessità organizzata, e che non possono essere nate per caso. La vita, da questo punto di vista, è un evento infinitamente raro, tuttavia la vediamo brulicare intorno a noi. Come è possibile che una cosa così rara sia così comune?”
Francis Crick, Nobel per la Medicina, artefice del primo modello del DNA
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14/12/2011 23:18
 
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«Dall’osservazione scientifica mi sembra, sia per gli esseri viventi che per gli elementi fondamentali della vita, vi sia un messaggio molto chiaro. E il messaggio è questo: l’universo è stato prodotto da un essere intelligente».  

Antony Hewish, astronomo, Nobel per la fisica per il suo contributo allo sviluppo della radio-astronomia e per il suo ruolo nella scoperta delle pulsar
[Modificato da Credente 30/06/2012 21:40]
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14/12/2011 23:19
 
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"La notizia e il rispetto di Dio giungono al mio spirito attraverso vie così sicure come quelle che ci conducono alle verità nell’ordine fisico". Michael Faraday, chimico e fisico, padre dell'elettromagnetismo e dell'elettrochimica, autore delle leggi di Faraday dell'elettrochimica e dell'effetto Faraday. L'unità di misura della capacità fu chiamata farad in suo onore. 
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15/06/2012 21:17
 
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 La scienza è una questione di metodo: un modo di conoscere la realtà attraverso prove, verifiche, falsificazioni, che non si muove, di per sé, nè in direzione religiosa, nè antireligiosa. Volerne fare un giudice di cosa sia vero e cosa non lo sia è contrario allo spirito scientifico medesimo, che non pretende di trovare una verità ultima, ma, al contrario, cerca incessantemente di trovare ipotesi soddisfacenti per spiegare i fenomeni naturali; si tratta di ipotesi che possono essere, nel tempo, soppiantate da idee nuove, in un movimento progressivo. 

Beatrice Toro
*psicologa e psicoterapeuta
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19/07/2012 23:54
 
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“Gli atei sostengono che le leggi [di natura] esistono senza ragione e che l’universo è definitivamente assurdo. Come scienziato, trovo questo difficile da accettare. Ci dev’essere una base razionale inalterabile a cui la logica ordinata della natura dell’universo è radicata”.

(Paul Davies)
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19/11/2012 14:42
 
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19/11/2012 14:45
 
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27/05/2013 18:54
 
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 Lo scopritore del Big bang fu un gesuita, Georges Lemaître, e subito gli scienziati atei si opposero per motivi di natura filosofica essendo un’idea così compatibile con la Creazione. Anche Albert Einstein, che ateo non era, parlando con il gesuita astronomo disse: «Questa faccenda assomiglia troppo alla Genesi, si vede bene che siete un prete»Francis Collins, il genetista che ha sequenziato del DNA umano, oggi direttore del National Institutes of Health, ha sostenuto che il Big Bang «domanda a gran voce una spiegazione divina e infatti si accorda perfettamente con l’idea di un Dio Creatore trascendente. Non riesco a capire come la natura avrebbe potuto crearsi da sé. Solo una forza al di fuori del tempo e dello spazio avrebbe potuto fare una cosa simile» (“Il linguaggio di Dio”, Sperling&Kupfer 2007, pag. 63). Il celebre astrofisico Allan Sandage ha evidenziato che «con le conseguenze riguardanti la possibilità che gli astronomi abbiano identificato l’evento della creazione mette veramente la cosmologia vicino al tipo di teologia naturale medioevale che ha cercato di trovare Dio identificando la causa prima» (citato in “Solo lo stupore conosce”, BUR 2003, pag. 337).

Arno Penzias, fisico e premio Nobel, ha criticato il dogma di alcune persone che «non vogliono accettare l’evidenza osservativa che l’universo è stato creato, nonostante questo sia supportato da tutti i dati osservabili che l’astronomia ha prodotto finora». Queste persone «forse possono essere descritte come aventi un credo filosofico sull’eternità della materia. Queste persone non possono essere considerati scienziati oggettivi» (citato in “Cosmos, Bios, Theos”, Open Court Publishing Company 1992, pag. 5).

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28/05/2013 22:49
 
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«Sapere che siamo soli nell’universo, che nessuno ascolta o risponde alle nostre preghiere, che l’umanità è del tutto il prodotto di eventi casuali, che non abbiamo più dignità di grumi inumani non-animati, che siamo impotenti di fronte all’annientamento nella morte, che le nostre sofferenze o le nostre gioie sono completamente inutili, che le nostre vite e i nostri amori non hanno senso, che coloro che commettono mali orribili ed eludono la punizione umana la faranno franca con i loro crimini impuniti…tutto questo (e molto altro) è assolutamente tragico. Gli atei onesti lo capiscono».

Damon Linker dell’Università della Pennsylvania
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