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CONOSCERE L'AZIONE DEL MALIGNO PER DIFENDERSI

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2022 15:52
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30/10/2014 22:33
 
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CITTA’ DEL VATICANO - Belzebù, Satana, Asmodeo, Lucifero. I nomi cambiano la sostanza resta: “il diavolo esiste davvero”. Parola di Papa Bergoglio che stamattina, nella messa mattutina di Santa Marta è tornato a martellare sull’argomento per fare capire ai fedeli che la presenza del Male, quello con la M maiuscola, non è frutto di una fiction o di un romanzo fantasy.

«A questa generazione hanno fatto credere che il
diavolo fosse un mito, una figura, un'idea, l'idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui». Insomma una presenza reale che lavora dietro le quinte anche la maggior parte dei fedeli resta scettica. Bergoglio lo descrive con termini ben precisi. «È il bugiardo, è il padre dei bugiardi, il padre della menzogna», è un seminatore di zizzania, fa litigare, induce nell’errore grave. “Il diavolo non ci butta addosso fiori ma frecce infuocate, per ucciderci». Da qui, l'esortazione a «prendere l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito che è la Parola di Dio». L’antidoto secondo Francesco resta la fede e la consapevolezza che «la vita sia una milizia. La vita cristiana è una lotta, una lotta bellissima, perché quando il Signore vince in ogni passo della nostra vita, ci dà una gioia, una felicità grande”. Insomma, “si deve combattere: non è un semplice scontro, è un combattimento continuo».

Nella predicazione di papa Bergoglio il soggetto demoniaco ritorna con notevole frequenza. Lo definisce per quello che è, un pericolo reale, senza ridurlo a metafora. Più volte ha chiesto ai fedeli di non minimizzare il lavorìo del diavolo, insistendo soprattutto sulla concretezza di una presenza nefasta nella vita di ognuno, nel quotidiano. Per papa Bergoglio il diavolo non è un mito, ma una persona reale. "Il principe di questo mondo":

Al diavolo bisogna reagire come ha fatto Gesù, che "ha risposto con la parola di Dio. Con il principe di questo mondo non si può dialogare. Il dialogo è necessario fra noi, è necessario per la pace, è un atteggiamento che dobbiamo avere tra noi per sentirci, per capirci. E deve mantenersi sempre. Il dialogo nasce dalla carità, dall’amore. Ma con quel principe non si può dialogare; si può soltanto rispondere con la parola di Dio che ci difende". Insomma, mette in guardia Francesco, bisogna imparare a riconoscere la sua seduzione e a difendersi dai suoi attacchi.
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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