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CONOSCERE L'AZIONE DEL MALIGNO PER DIFENDERSI

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2022 15:52
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29/06/2010 00:19
 
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UNA MAGA LIBERATA
DAL LIBRO : MEMORIE DI UN ESORCISTA. (Di Padre Gabriele Amorth)

Ero nell'ufficio parrocchiale quando sono entrate due donne: la prima la conoscevo bene, ma l'altra non
l'avevo mai vista. Quella che conoscevo mi ha detto: << Padre, questa donna ha bisogno di lei>>. Mi sono
rivolto alla nuova venuta e le ho chiesto per quale motivo si era rivolta a me. La fissavo in faccia; faceva
strani segni con gli occhi e con le mani. Già mi era venuto in mente chi potesse essere e le ho detto:
<<Signora, di chi ha paura? Qui non c'è il demonio, qui c'è Cristo Signore>>. E le ho messo davanti agli occhi
il Crocifisso che tengo sulla scrivania. A quel punto l'agitazione della donna si è fatta violenta, ma ero
preparato al peggio e le ho gridato: <<Ma tu sei una maga! Che cosa vuoi da Dio?>>. Dapprima è rimasta
sorpresa, e poi mi ha detto : <<Voglio essere liberata dal demonio perché il mio uomo sta morendo>>. Le
ho risposto in tono perentorio: <<Di che cosa sta morendo il tuo uomo? Forse gli hai fatto una fattura o gli
hai mandato una maledizione?>>. E lei tra le lacrime mi ha risposto che gli aveva gridato, con cattiveria:
<<Ti pigliasse una cancrena!>>. Quella maledizione era giunta a segno e il suo uomo stava in ospedale
morente, in camera di rianimazione.
Con voce severa le ho detto: <<Io non sono un santo e non faccio miracoli; sono un esorcista che, con
l'aiuto e nel nome di Dio, scaccio i demoni: Ma la vita al tuo uomo non posso restituirla>>. A questo punto
la donna ha fatto un balzo tale da salire in ginocchio sulla scrivania e ha allungato le braccia con
l'intenzione di afferrarlo per il collo. Ero preparato a quella reazione del demonio e ho fatto in tempo a
gridare: <<satana, in nome di Dio, fermati!>>. Ella, con gli occhi sbarrati e con la bocca spalancata, pur
tenendo ancora le braccia tese verso il mio collo, è rimasta immobile: Dio mi aveva protetto. Allora ho
gridato al demonio:<<In nome di Dio, satana, ti ordino di non muoverti da questa posizione>>.
Sono andato in Chiesa, ho messo la teca sul petto. Quando sono tornato nell'ufficio parrocchiale la donna
era ancora nella posizione in cui l'avevo lasciata. Le ho ordinato di scendere dalla scrivania, di non tentare
di avvicinarsi a me più di quella distanza di quando stava seduta. Con l'Ostia consacrata ero più tranquillo e
con voce risoluta le ho detto: <<Invece di piangere per il tuo uomo, dovresti piangere per le tante persone
alle quali in vent'anni di carriera hai fatto del male>>.
Ella con voce cavernosa mi ha gridato: <<Se il mio uomo muore farò del male a tutta la città>>. Io mi sono
alzato di scatto, l'ho afferrata per le spalle e l'ho spinta fuori dall'ufficio e dalla chiesa gridandole:
<<Con l'odio che hai nel cuore non sei degna di stare qui>>. Allora la donna che l'accompagnava mi ha
detto: <<Padre, lei tratta tutti con gentilezza e non manda via quelli che sono posseduti dal demonio. Come
mai quella lì l'ha cacciata via in malo modo?>>. Le ho risposto: <<Noi esorcisti possiamo aiutare a liberarsi
dalla possessione demoniaca solo quelli che lo desiderano. Ma chi ha l'odio nel cuore non desidera essere
liberato. E poi sta certa che entro un'ora la maga verrà di nuovo qui>>.
Infatti poco dopo ella è ritornata e le ho detto che se voleva che le facessi l'esorcismo doveva darmi la
dimostrazione che voleva essere liberata, portandomi tutto quello che aveva di magico. Alle 15 ho riaperto
la Chiesa e ho visto che le due donne stavano lì ad aspettarmi; avevano due grosse borse mi ha fatto
rabbrividire: oltre ad attrezzi vari, come vassoi per bruciare l'incenso, c'erano candele rosse e nere, chiodi,
spilli, limoni, fotografie da cui ritagliare il ritratto di una persona; e poi decine e decine di fatture già fatte.
C'erano inoltre libri sulla magia, sulla stregoneria, sulle fatture, sulle messe nere, sulle orge sataniche e
tante altre cose.
Dopo aver cosparso il tutto per bene con l'acqua benedetta e dopo aver invocato Dio perché annullasse

ogni maleficio, ho chiuso tutta quella roba in un armadio affinché nessuno la potesse trovare.
Poi ho inviato la maga a tornare la sera con quattro uomini, quando la chiesa era chiusa. Sono arrivati
puntuali. Mi ero reso conto che non era necessario consultare uno psichiatra, tanto era chiara la presenza
demoniaca . Ho indossato i paramenti sacri e ho cominciato l'esorcismo. Ho subito comandato al demonio
di non fare del male ad alcuno dei presenti, di non avvicinarsi a nessuno, di star lontano almeno mezzo
metro da ognuno. Poi ho iniziato il rito. Ogni tanto la maga scattava in piedi, urlava, bestemmiava;
io facevo finta di non sentirla. Ella allungava le mani intorno a sé, ma non toccava nessuno, tanto che il
demonio ha urlato: <<Che avete messo qui davanti? Non riesco a passare!>>.
Il demonio interrompeva spesso la preghiera; diceva che loro erano in tredici, mentre io ero solo e non
sarei mai riuscito a cacciarli via. Gli comandavo in nome di Dio di tacere; e a quest'ordine si infuriava, e una
volta mi ha gridato: <<Ma che cosa hai messo fra te e me? Una lastra di cristallo?>> Alla fine mi ha detto :
<<Ma smettila! Lei non vuole essere liberata; altrimenti ti avrebbe portato tutto; invece nell'armadio della
sua camera ha due borse di fattura già fatte e pronte per essere spedite>>. A questo punto la donna ha
affermato di essere stanca, di non poter resistere più. Ho colto l'occasione per troncare l'esorcismo
dicendole: <<Con i demoni stanchi io non combatto. Proseguiremo domani, ma a condizione che tu domani
mattina mi porti le due buste di fatture che, a quanto mi ha detto il demonio, tieni nascoste nell'armadio.
Ti aspetto domani alle sette>>.
L'indomani alle sette precise era davanti alla porta della chiesa con le borse; e piangendo mi ha detto: <<Il
mio uomo sta morendo. Lo hanno messo nel polmone d'acciaio>>. Io le ho detto: <<Ora vai in ospedale a
trovare il tuo uomo; ma a lui ci penserà Dio. Ritornerai questa sera alle 20, con gli uomini che ti hanno
accompagnata ieri>>. Alle 19 erano già tutti in chiesa. Ho chiuso le porte, ho indossato i paramenti e mi
sono preparato per la lotta. La maga non faceva altro che ripetermi di fare presto, perché i dottori avevano
dato al suo uomo un'ora di vita.
Ho recitato poche preghiere, poi ho ripreso subito l'esorcismo imperativo. A un certo punto, urlando, la
donna ha cominciato a vomitare; dalla bocca è uscito un grumo di terra marrone e saliva. Mentre lo
aspergevo con acqua benedetta, contavo; questo è il primo demonio. Seguitavo a pregare, a dare ordini, e
uno dopo l'altro sono usciti altri dodici demoni. Allora una voce cavernosa mi ha gridato: <<Io sono satana;
non riuscirai a cacciarmi>>. Ho guardato l'orologio e ho visto che mezzanotte era passata da una decina di
minuti. Ho detto: <<Già siamo nella festa dell'Immacolata Concezione. Satana, in nome di Maria Santissima
Immacolata ti ordino di uscire da questa donna e di andare dove Dio ti ha comandato di andare>>. Ho
ripetuto questo comando una decina di volte, fino a quando la rauca voce del demone si è fatta di nuovo
sentire: <<Basta con quel nome, Non lo voglio più sentire!>>.
Ho risposto: <<Demonio, quel nome lo ripeterò per tutta la notte; se non vuoi sentirmi nominare il nome di
Maria Santissima Immacolata, Madre di Gesù, esci da questa donna e vattene via>>. Allora la maga ha
ricominciato a vomitare, e dopo un urlo è caduta a terra svenuta. Era finalmente libera da tutti i demoni.
Ci siamo messi a fare pulizia, mentre la maga dormiva. Usavo acqua benedetta, con molto alcool nel
secchio; poi ho dato fuoco a un foglio e l'ho buttato sui residui vomitati con l'uscita dei tredici diavoli. Solo
quando tutto era pulito ho ordinato alla maga, in nome di Dio, di alzarsi. Si è alzata molto lentamente,
come se il demonio l'avesse fatta a pezzi. Le ho detto che quella mattina l'aspettavo in chiesa; si doveva
confessare e comunicare.
Così fu fatto. Dopo pochi giorni, mentre mi trovavo in una casa per una preghiera di liberazione, ha
squillato il telefono. La padrona è andata a rispondere e poi è venuta di corsa a riferirmi: <<Quella signora
(che era una maga) mi ha detto di riferirle che suo marito sta bene. I medici, il giorno dell'Immacolata, sono
rimasti stupiti: credevano di trovare il paziente morto e invece l'hanno trovato che stava meglio e voleva
mangiare. Poi l'hanno riportato in corsia; migliorava a vista d'occhio e mangiava regolarmente. Prima di
Natale è tornato a casa guarito>>.

Il giorno di Natale marito e moglie erano in chiesa. Poi sono venuti nell'ufficio parrocchiale a ringraziarmi, si
sono confessati e hanno fatto la comunione. Dio è grande!
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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