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CONOSCERE L'AZIONE DEL MALIGNO PER DIFENDERSI

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2022 15:52
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23/02/2010 21:46
 
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6. I campi di Satana

« I dominatori di questo mondo di tenebra, gli spiriti che abitano nelle regioni dell'aria » (Ef. 6,12) scorazzano per tutta la terra, percorrono le vie delle grandi città, e le vie del deserto, penetrano nelle case dei peccatori ed anche nella casa di Dio, bivaccano nelle oasi del peccato e della violenza fisica e mentale, e si infiltrano, anche nelle cose sante.

Ma i campi preferenziali in cui il nemico scende per combattere l'uomo sono:


1) Il campo dell'errore

Spirito di menzogna, padre di ogni errore e di ogni eresia, come lo dicono gli antichi Padri della Chiesa, il diavolo semina zizzania di false dottrine, confonde le idee, crea pericolose e funeste ideologie, suscita contese, divisioni, scismi Arriva talvolta a vestirsi di angelo di luce (2 Cor. 11,14) per sedurre anche gli eletti.

Nei singoli suscita dubbi e perplessità, mescola il vero e il falso dando parvenza di verità a ciò che è erroneo Sostiene la pervicacia in coloro che sostengono posizioni errate, con capziosi ragionamenti.

Nelle masse fomenta l'incredulità, scredita la dottrina della Chiesa e le venerande tradizioni, scardina la fede nei suo fondamenti, oscura i grandi valori dello spirito, afferma il materialismo servendosi di tutti i mezzi di comunicazione sociale per avvelenare le menti e corrodere i costumi.

In questo campo così vasto sono in attività moltissimi demoni, intelligenze decadute di diverso grado e potenza, che usano con astuzia le loro arti per ottenebrare l'intelletto de l'uomo e impedire l'acquisizione della verità.

Quando vengono individuati sollecitano la curiosità di sapere, invitano al ragionamento, cercano di trarre l'interlocutore nel loro campo, come fece il serpente con Eva. Con tutti questi generi di demoni è saggia cosa restare nel campo della fede, ossia nel nostro terreno, e appellarci sempre, come fece Gesù nel deserto, alla parola di Dio.

2) Il campo del peccato

E' un campo vastissimo. Per invidia del diavolo il peccato è entrato in questo modo, e per l'attività del diavolo domina in questo mondo. La nostra civiltà è permeata di peccato; le stesse strutture sociali sono viziate di peccato e non si possono sostenere senza di esso.

Si tratta in particolare di tutti i peccati di perversione sessuale, di odio e di violenza, di ingiustizie e di oppressioni, tutti i peccati connessi con le tre concupiscenze di cui parla Giovanni (1 Gv. 2,16).
E’ chiaro che in ogni peccato non bisogna vedere Satana, ed è ancora più chiaro che in ogni peccato, anche il più grave e degradante, la responsabilità prima non è di Satana, ma dell'uomo che si lascia sedurre e si fa complice nel male.

Tuttavia in tante situazioni di peccato la presenza di Satana è evidente e bisogna identificare i singoli demoni che le sostengono.

Bisogna discernere in qual modo siano entrati, in qual modo operino, e in qual modo possano essere vinti, per non combattere « come chi batte l'aria » (1 Cor. 9,26), ma con armi appropriate.


3) Il campo della malattia

Certamente c'è un nesso misterioso tra malattia e demonio, come tra malattia e peccato. La malattia appartiene al mondo decaduto, dove domina il male e l'autore primo del male.

Il demonio può esercitare il suo influsso diretto sul corpo, come su qualunque materia, può influenzare le funzioni fisiopsichiche dell'uomo, come abbiamo detto più sopra, e indirettamente anche le sue facoltà superiori.

Può il demonio causare direttamente le malattie?
Lo abbiamo accennato sopra.
Generalmente si ritiene che egli direttamente non può causare le malattie; ma solo perché Dio non lo permette. In linea assoluta lo potrebbe, diversamente di come deve dirsi per il peccato. Infatti non si può mettere sullo stesso piano il peccato e la malattia, perché nel peccato è coinvolta la responsabilità dell'uomo, essere libero, e il suo destino eterno, mentre nella malattia non è coinvolta la responsabilità morale dell'uomo né il suo destino.

Ma è poi sicuro che Dio non lo permette? Il caso di Giobbe, e tanto più il caso della donna « che uno spirito teneva inferma da diciotto anni » e che Cristo guarisce, sciogliendola
« dal legame di Satana » (Lc. 13,11-16), dovrebbero farci riflettere; come dovrebbero farci riflettere tanti casi di malefici, in cui la malattia legata alla fattura o all'attacco psichico arriva inesorabilmente

Comunque, se nella linea ordinaria il diavolo non causa direttamente la malattia, tuttavia entra largamente nel campo della malattia sia fisica che psichica, soprattutto in questa.

Il diavolo manipola quello che trova nella persona. Può acuire una malattia già presente, può impedirne la guarigione. Il diavolo è presente in alcune malattie fisiche inspiegabili e resistenti a qualunque cura, è presente in alcune nevrosi e psicosi; senza volere dire con questo che tutto ciò che è inspiegabile sul piano fisico o psichico debba attribuirsi a lui.

L'attività del diavolo nelle malattie è piuttosto a livello morale. La malattia menoma le forze di resistenza della persona, ed offre facile adito alle forze diaboliche della paura, della sfiducia, della disperazione, della dissociazione, della ribellione a Dio. Il diavolo procura all'uomo ammalato sconforto, amarezza; Spinge talvolta al suicidio.

Ci vuole molto discernimento per vedere nella luce di Dio uno stato morboso e individuare il luogo dove il nemico eventualmente si annida, e come esercita il suo influsso nell'ammalato, per approntare i più opportuni rimedi spirituali.

4) II campo della magia

E’ il campo degli interventi più distruttivi e più sconcertanti di Satana. Stregonerie, spiritismo, occultismo e simili comportano il più delle volte la presenza del demonio. Già tante operazioni si compiono con l'aiuto del demonio, invocato direttamente, specialmente nelle pratiche della magia nera. Quanto meno le pratiche occulte e i riti magici ne favoriscono l'interferenza.

E' vero che oggi la scienza ritiene fondatamente che molti dei fenomeni paranormali (psicometria, poltergeist, telecinesi) che prima venivano attribuiti al diavolo (ipotesi demoniaca) o agli spiriti vaganti (ipotesi spiritica) o ad attacchi psichici da parte di anime incarnate o disincarnate (ipotesi occultista) oggi si attribuiscono a forze misteriose della psiche umana che in date occasioni si sviluppano in alcuni soggetti (ipotesi psichica), ma è pur vero che non tutto può spiegarsi con la natura, e che, a monte di molte manifestazioni misteriose, ci sono attività di esseri intelligenti e di forze malvagie. Quando non troviamo nei fenomeni la consequenzialità tra causa ed effetto, quando manca la costante tra i dati, per cui c'è varietà e imprevedibilità, noi propendiamo per l'interferenza di uno che manovra dietro le quinte.

Sta di fatto che la ricerca del meraviglioso - tentativo di rompere le barriere che Dio ha poste alle possibilità conoscitive e operative dell'uomo, contro l'ammonimento del Siracide, 3,21-24 - provoca l'intervento dello spirito ingannatore e seduttore.
Sir 3,21 Non cercare le cose troppo difficili per te, non indagare le cose per te troppo grandi. 22 Bada a quello che ti è stato comandato, poiché tu non devi occuparti delle cose misteriose. 23 Non sforzarti in ciò che trascende le tue capacità, poiché ti è stato mostrato più di quanto comprende un'intelligenza umana. 24 Molti ha fatto smarrire la loro presunzione, una misera illusione ha fuorviato i loro pensieri. 25 Un cuore ostinato alla fine cadrà nel male;

Abbiamo voluto accennare a. questi campi di Satana, perché è qui che il nemico opera preferenzialmente, disponendo le sue direttrici di marcia per distruggere la personalità dell'uomo, demolire il piano di Dio e affermare il suo schiavizzante dominio.


7. Il nemico all'attacco: le direttrici e le fasi di penetrazione


1) La tentazione

Nel Padre Nostro Cristo ci fa pregare: « ... e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male (o dal maligno) » (Mt. 6,13). C'è una tentazione umana, che cioè viene dall'uomo. « Ciascuno è piuttosto tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce », dice l'apostolo Giacomo (1,14), e altrove: « Da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra? » (Gc.4,1). S. Paolo scrive ai Corinzi: « Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi se non umana; infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via di uscita e la forza per sopportarla » (1 Cor. 10,13).

Ma c'è anche una tentazione diabolica (cfr. 1 Pt. 5,7-8; Ef. 6,11 ss.; At. 5,3; 1 Cor. 7,5).

Il primo ad essere tentato da Satana, che viene chiamato nel Vangelo « il tentatore » Mt. 4,3) fu Gesù (Mt. 4,1 ss.; Mc. 1,13; Lc. 4,2 ss.). E dopo Gesù tutti saremo tentati dal diavolo qualche volta, come furono tentati Simone e gli Apostoli: « Simone, Simone, ecco Satana ha cercato di vagliarvi come il grano... » (Lc. 22,31), e come saranno attaccati i discepoli del Signore: « Ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova... » (Ap. 2, 10).

Satana ci tenta indirettamente, attraverso strumenti umani (scandali, istigazioni al male, persecuzioni) o attraverso le passioni (1 Tim. 6,9; 1 Cor. 7,5).

Ci attacca direttamente nella sfera psichica, suscitando fantasie e ricordi, o nella sfera fisica, con molestie corporali.

La tentazioni diabolica diretta si caratterizza per la sua particolare violenza, la sua improvvisa irruzione, talvolta senza una causa plausibile e proporzionata; e cede facilmente ad una forte preghiera. Talvolta può persistere uno stato di tentazione, ma Dio « ci custodirà dal maligno » (2 Ts. 3,3).

Talvolta la tentazione assume carattere di vessazione o di persecuzione. Ricordiamo le vessazioni di Giobbe. Anche le prove di Tobia rientrano in quest'ordine: gli insulti della moglie, la cecità, ecc. Ci sono persone che sono continuamente attaccate da disgrazie personali e familiari, fisiche, economiche, morali. In tante di queste persone con disgrazie a catena riconosciamo le vessazioni di Satana. La « spina » di Paolo può essere una malattia o una persecuzione particolarmente pungente e insistente.

A volte Satana suscita persecuzioni anche da parte dei buoni, inspiegabili sotto il profilo umano, in cui si nota un accanimento, una insistenza che trovano la più plausibile spiegazione in un intervento persecutorio di Satana, cui Dio permette di tormentarci. In tutti questi casi bisogna tenersi fermi in Cristo, in attesa che la persecuzione abbia termine, sicuri che alla fine Dio « stritolerà il nemico sotto i vostri piedi » (Rom. 16,20).

La suggestione è una tentazione subdola, che si insinua in noi senza che ce ne accorgiamo. Il diavolo è un incantatore formidabile. Ammaliò Eva: « La donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza » (Gn. 3,6). Ammalia anche noi con i suoi incantesimi e con i suoi ragionamenti, ci dà una falsa sicurezza: « Non morirete affatto! Anzi Dio sa che... » (Gen. 3,4-5). Non dà spazio alla riflessione e alla luce e azione dello Spirito.

Lo scopo di Satana nella tentazione, sia che essa prenda il carattere di un attacco frontale o di una vessazione, sia che si presenti come una suggestione o una seduzione, è quello di ostacolate o interrompere il rapporto con Dio, e conseguentemente di sabotare e contrastare il regno di Dio nell'uomo. La lotta è sempre tra i due regni.

Non si sottolinea mai abbastanza l'astuzia del Nemico e la sua ostinatezza. La tattica più astuta è di non farsi riconoscere nella tentazione. Dietro un'avarizia ostinata, una libidine continua, un'iracondia ricorrente, un'ambizione nascosta che finalizza tutta la nostra attività, una stranezza di comportamento inspiegabile, ci può essere anche lui che si mimetizza. Il guaio è che spesso noi questo non lo vogliamo ammettere.

Il diavolo non desiste mai dal tentarci. Non desistette dal tentare Gesù, dopo il primo scacco nel deserto, ma tornò da lui all'ora stabilita, e non potendo piegarlo direttamente, cercò, attraverso l'odio dei Giudei e il tradimento di Giuda, di spazzarlo via da questo mondo, illudendosi di scalzare il suo regno.

Anche adesso, vinto, non desiste dal tentare i figli del Regno. « E’ l'avversario vecchio e il nemico antico colui col quale combattiamo - dice S. Cipriano - sono già quasi seimila anni che il diavolo attacca l'uomo. Dalla stessa esperienza consumata ha imparato tutti i modi di tentare, le arti e le insidie per uccidere » (Cyprianus, Epistula ad Fortunatum, Prefatio, 3, P.I., 4).

Le armi migliori contro la tentazione sono la vigilanza e la preghiera, come ci ha insegnato il Signore (Mt. 26,61), o anche il ricorso alla parola di Dio, come ha fatto lo stesso Signore (Mt. 4,4).


2) Oppressione

L'oppressione diabolica si ha quando un demonio o più demoni creano attorno a noi un clima di pesantezza che schiaccia, incatena, offusca la mente, intorpidisce la volontà e smorza l'entusiasmo. A volte crea eccitazione, e l'atmosfera - per es. in una riunione - diventa elettrica, irritante. Non ci si accetta gli uni gli altri, corre astio, animosità, dissidio tra le persone, senza che le persone stesse sappiano spiegarsi il perché.

Talvolta il diavolo crea svogliatezza, o sonnolenza. Un torpore invade più o meno tutti.

Le persone sensibili - soprattutto i sensitivi - avvertono subito l'oppressione diabolica in un ambiente, o in una assemblea. Le persone « opache » ne subiscono l'effetto, senza rendersene conto.

Col discernimento degli spiriti è facile accorgersi, a livello carismatico, dell'oppressione diabolica e scoprire quali demoni sono in attività. Una buona preghiera di liberazione è sufficiente a ristabilire l'equilibrio, se si tratta di un ambiente sano; se invece si tratta di un ambiente malsano, vizioso, è difficile eliminare il clima di oppressione che appunto è dovuto al peccato (pornografia, prostituzione, violenza, ecc.).


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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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