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CONOSCERE L'AZIONE DEL MALIGNO PER DIFENDERSI

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2022 15:52
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23/02/2010 21:42
 
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La preghiera di liberazione
Padre Matteo La Grua


INTRODUZIONE
« Quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa? Non vi stupisca come semplicistica, o addirittura come superstiziosa e irreale, la nostra risposta: uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male che chiamiamo demonio» (Paolo VI, Disc. 15-11-1975).
Oggi il diavolo è tornato alla ribalta, non solo sugli schermi della televisione e sui rotocalchi - il che si può spiegare con l'accentuato gusto del pubblico per il sensazionale ed occulto - a prescindere che vi si creda o no - ma anche è tornato alla ribalta nei discorsi dei Pontefici, prima di Paolo VI e oggi di Giovanni Paolo II il che può trovare spiegazione nella preoccupazione dei supremi garanti della sana dottrina della Chiesa di riaffermare una verità messa troppo facilmente in discussione, anche in campo cattolico, e di additare a tutti, credenti o non credenti, l'agente occulto che sta dietro il male organizzato del mondo.
È indubbio merito dei Movimenti carismatici postconciliari, e tra di essi, in Italia, del Rinnovamento nello Spirito, avere attirato l'attenzione sulla presenza attiva del diavolo nel
mondo di oggi proprio in un tempo in cui quasi nessuno prende sul serio le sue manifestazioni, e «una teologia razionalista e riduzionista - come dice il Card. Ratzinger nella presentazione del più recente libro del Card. Suenens - riduce il demonio e il mondo degli spiriti cattivi a una semplice etichetta che copre tutto ciò che minaccia l'uomo nella sua subbiettività » (L. J. Suenens, Rinnovamento e potenze delle tenebre, EP. 1982, p. 5).

Si direbbe che lo Spirito Buono abbia sensibilizzato alla presenza dello spirito cattivo, e che l'esperienza delle cose di Dio abbia portato a cogliere la realtà delle cose del maligno.
La presa di coscienza della pericolosa attività di Satana da parte del Rinnovamento ha dato origine, in seno ad esso, a preghiere di « liberazione » , e in alcuni gruppi ha fatto sorgere veri e propri ministeri di liberazione, i quali, se da una parte hanno alleviato molte sofferenze, d'altra parte hanno esposto ed espongono il Rinnovamento a serie critiche e le persone interessate a veri pericoli.
I pericoli sono su per giù quelli denunziati dal Card. Suenens nel suddetto libro (p. 108): pericoli per il paziente che potrebbe essere traumatizzato dalla sua stessa immagine di « vittima di influenze malefiche che sfuggono alla sua responsabilità » , o potrebbe sentirsi dispensato da una « ascesi faticosa » personale, per evadere dalla sua situazione attraverso un mezzo più rapido e tutto esteriore; pericoli per l'operatore che potrebbe subire un danno dall'impatto improvviso con forze spirituali esplosive, quando non vi sia preparato.
Nè va taciuto il pericolo, facile a verificarsi, di invadere il campo riservato alla Gerarchia, quando dalla semplice preghiera di liberazione si dovesse passare a veri e propri esorcismi, ancora una volta proibiti dalla nuova legislazione ecclesiastica (Can. 1172, C.J.C.), mettendosi, così, fuori dalla mens e dalla disciplina della Chiesa.
La critica di maggior rilievo riguarda il fatto che, dando spazio a questa attività, si distrae l'attenzione dei fratelli da ciò che è più importante e caratteristico nei nostri gruppi, la preghiera di lode, e che, parlando troppo del diavolo, si può compromettere l'equilibrio del nostro cristianesimo, che ha al centro Cristo.
Dice il Card. Suenens, nel suo recente libro: « L 'insidia più sottile del Maligno consiste nell'attirare l'attenzione su di lui e sulle sue opere invece che su Gesù, Salvatore del mondo » (p. 132).
Pur avendo per scontato che « nel cuore della nostra fede non c'è la demonologia ma il Cristo », tuttavia non « si contraddice il Vangelo che è buona novella e messaggio liberatore » (1. c.) quando, anche con insistenza, secondo l'insegnamento di Gesù e degli Apostoli, mettiamo noi stessi e gli altri in guardia contro le insidie del tentatore.
Dopo tutto è anche vero quello che diceva Gide, e con lui altri, che l'insidia più sottile di Satana consiste nell'occultare la sua presenza e nel farci credere che non esiste, perché « non lo si serve mai così bene che quando lo si ignora » (G. Bernanos, Satan singe de Dieu, in Bonanno, C. Bernanos e il mistero del male, Palermo,1981, p. 46).
Quel che conta non è tanto parlare più o meno del diavolo, quanto come se ne parla.
Noi ne parliamo nella luce di Cristo, di Colui che ci ha liberati « dal potere delle tenebre » e ci ha fatti « figli della luce », che « lo ha vinto » e « lo ha cacciato fuori » e ci ha insegnato come combatterlo e come vincerlo.
Questo libro vuole anche portare un po' di luce in un campo per tanti versi oscuro e ambiguo, e aiutare i fratelli che prestano servizio nei gruppi di liberazione a fare opera di discernimento prima di procedere ad una preghiera di liberazione, che potrebbe essere anche controindicata: a discernere cioè se, come e a quali livelli opera lo spirito del male nelle persone che vengono a noi e incolpano il diavolo dei loro disturbi,
L 'esperienza ci insegna che un'altissima percentuale dei disturbi attribuiti al maligno in realtà sono disturbi psicofisici dovuti a malattie o a fattori medianici. È più saggio in questi casi smontare le idee, pacificare gli animi, fare preghiere di lode, non di liberazione. -
Al contrario, ci sono casi in cui il nemico c'è, e abilmente si nasconde. Allora è saggezza scovarlo e invocare la potenza di Dio perché lo cacci; è carità curare le ferite da lui lasciate nel fratello che soffre; è prudenza prendere tutte le precauzioni perché il nemico non nuoccia.

Questo libro vuole essere anche di aiuto a tutti. « La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne... ma contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti » (Ef. 6,12). Una battaglia che ha, si, la prospettiva della vittoria, ma che ci impegna seriamente nel presente finché non entreremo nella pienezza della Resurrezione.
Il lavoro si divide in tre parti :

1)elementi dottrinali sulla natura e attività del maligno;

2) il combattimento spirituale contro il maligno;

3) la pratica della liberazione e preghiere di liberazione.

Padre MATTEO

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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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