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CONOSCERE L'AZIONE DEL MALIGNO PER DIFENDERSI

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2022 15:52
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23/02/2010 21:41
 
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PARLIAMO DI SATANA Qual è il volto di satana? Come im­maginarlo? Che origine ha la sua rap­presentazione con coda e corna? Puzza davvero di zolfo?
Satana è un puro spirito. Siamo noi che per immaginarlo gli diamo una raffigurazione fisica; e lui, quando appare, assume un aspetto sensibile. Per quanto brutto possiamo rappresentarlo, è sempre immensamente più brutto; non si tratta di bruttezza fìsica, ma di perfìdia e lontananza da Dio, il sommo bene e il culmine di ogni bellezza. Penso che la raffigurazione con coma, coda, ali da pipistrello, voglia significare il degrado avvenuto in questo essere spirituale che, creato buono e splendente, è diventato orrido e perfido. Così noi, con forme alla nostra mentalità, lo immaginiamo un poco me un uomo che venga declassato al rango di un animale (corna, artigli, coda, ali..). Ma si tratta di nostra immaginazione. Come pure il demonio, quando vuole rendersi visibilmente presente, assume un aspetto sensibile, falso, ma tale da farsi vedere: può V essere un animale spaventoso, un uomo
orribile e potrebbe anche essere un elegante signore; varia secondo l'effetto che intende provocare, di paura o di attrazione.
Quanto agli odori (zolfo, bruciato, stereo...), si tratta di fenomeni che il demonio può provocare, come può provocare fenomeni fisici sulla materia e mali fisici nel corpo umano. Può anche agire sulla nostra psiche, attraverso sogni, pensieri, fantasie; e può trasmetterci i suoi sentimenti: odio, disperazione. Sono tutti fenomeni che si verifìcano nelle persone colpite da mali satanici e soprattutto nei casi di possessione. Ma la vera perfìdia e la vera bruttezza di questo essere spirituale è superiore ad ogni immaginazione umana e ad ogni possibilità di rappresentazione.
Il demonio può localizzarsi in un uomo, in una sua parte, in un luogo? E può coabitare con lo Spirito Santo?
Essendo puro spirito, il demonio non si localizza in un posto o in una persona, anche se ne da l'impressione. In realtà non si tratta di localizzarsi, ma di agire, di influire. Non è una presenza come un essere che va da ad abitare in un altro essere; o come l'anima nel corpo. E come una forza che può agire nella mente, in tutto un corpo umano o in una parte di esso. Per cui anche noi esorcisti abbiamo talvolta l'impressione che il demonio (preferiamo dire il male) stia, ad esempio, nello stomaco. Ma si tratta solo di una forza spirituale che agisce nello stomaco.
Così sarebbe errato pensare che nel corpo umano ci possa abitare lo Spirito Santo e il demonio, come se due rivali stessero nella stessa camera. Sono forze spirituali che possono agire contempora­neamente e in modo diverso in uno stesso oggetto. Poniamo ad esempio il caso di un Santo che abbia il tormento di una possessione diabolica: senza dubbio il suo corpo è tempio del lo Spirito Santo, nel senso che la sua anima, il suo spirito, aderiscono pienamente a Dio e seguono la guida dello Spirito Santo. Se noi pensassimo a questa unione come a un qualche cosa di fisico, anche le malattie sarebbero incompatibili con la presenza dello Spirito Santo; è invece una presenza, quella dello Spirito Santo, che santifica l'anima e guida l'agire e il pensare.
Ecco perché la presenza dello Spirito Santo può coesistere con le sofferenze provocate da una malattia o da un'altra forza, come è quella del demonio.
Non potrebbe Dio bloccare l'azione di satana? Non potrebbe bloccare l'opera degli stregoni e dei maghi?
Dio non lo fa perché, creando gli Angeli e gli uomini liberi, lascia che agiscano conforme alla loro natura intelligente e libera. Poi, alla fine, tirerà le somme e darà a ciascuno ciò che merita. Credo che a questo proposito sia quanto mai chiara la parabola del buon grano e della zizzania: alla richiesta dei servi di estirpare la zizza­nia, il padrone rifiuta e vuole che si aspetti il tempo della mietitura.
Dio non rinnega le sue creature, anche se si comportano male; in caso contrario, se le bloccasse, il giudizio sarebbe già fatto, prima ancora che la creatura abbia la pos­sibilità di esprimere se stessa integral­mente.
Noi siamo esseri finiti; i nostri giorni terreni sono contati, per cui ci dispiace questa pazienza di Dio: vorremmo vedere subito il bene premiato e il male punito.
Dio aspetta, lasciando all'uomo il tempo di convertirsi e servendosi anche del demonio perché l'uomo possa dare prova di fedeltà al suo Signore.
Molti non credono nel demonio perché sono guariti in seguito a cure psicologiche o psicoanalitiche.
È chiaro che in quei casi non si trattava di mali malefìci e tanto meno di possessioni malefìche. Ma non sono necessari questi disturbi per credere nell'esistenza del de­monio. La parola di Dio è molto esplicita in proposito; ed è chiaro il riscontro che rileviamo nella vita umana, individuale e sociale .

Gli esorcisti interrogano il demonio* ne ottengono risposte. Ma se il demonio! il principe della menzogna, che cosa di utile si può ottenere ad interrogarlo?
È vero che le risposte del demonio vanno poi vagliate. Ma talvolta il Signore impone al demonio di dire la verità, per dimostrare che satana è stato sconfitto da Cristo ed è anche costretto a ubbidire a seguaci di Cristo che agiscono nel suo nome. Spesso il maligno afferma espressamente di essere costretto a parlare cosa che fa di tutto per evitare.
Ma, ad esempio, quando è costretto a rivelare il suo nome, è per lui una grossa umiliazione, un segno di sconfìtta. Guai però se l'esorcista si perdesse dietro a domande curiose (che il Rituale espressamente vieta) o se si lasciasse guidare in una discussione dal demonio! Proprio perché è maestro di menzogna, satana resti umiliato quando Dio lo costringe a dire la verità.
Sappiamo che satana odia Dio. Si pui dire che anche Dio odia satana, per la sua perfidia? Esiste dialogo tra Dio e satana'
“Dio è Amore”, come lo definisce S Giovanni (1 Gv 4,8). In Dio ci può essere disapprovazione per il comportamento, mai odio: “Tu ami le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato” (Sap 11,23 24). L'odio è un tormento, forse il pii grande dei tormenti; è inammissibile n Dio. Quanto al dialogo, possono le creatun interromperlo col Creatore, ma non viceversa.
Vediamo libro di Giobbe, i colloqui tra Gesù e gli indemoniati, le affermazioni dell'Apocalisse; ad esempio: “Ora è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli colui che li accusava davanti a Dio giorno e notte” (12,10), lasciano supporre che noi c'è chiusura da parte di Dio di fronte alii sue creature, per quanto perverse.
La Madonna a Medjugorje parli spesso di satana. Si può dire che egli ogg sia più forte che nel passato?
Credo di sì. Ci sono epoche storiche d maggior corruzione che altre, anche si sempre troviamo il bene e il male. a( esempio, se studiarne la condizione de Romani ai tempi della decadenzi dell'Impero, non c'è dubbio che troviam< generalizzata una corruzione che non c'ei: ai tempi della Repubblica.
Cristo ha sconfìtto satana e dove regn Cristo, satana cede. Per questo troviamo 11 certe aree del paganesimo uno scatenare del demonio superiore a quanto riscontna mo presso i popoli cristiani.
Ho, ad esempio, studiato questo feno meno in certe zone dell'Africa. Oggi i demonio è assai più forte nella vecchi; Europa cattolica (Italia, Francia, Spagna Austria...) perché in queste nazioni il cai* della Fede è pauroso e intere masse si soni date in preda alla superstizione, comi abbiamo fatto notare a proposito de' cause dei mali malefici.

MEZZI DI LIBERAZIONE Nei nostri incontri di preghiera av­vengono spesso liberazioni dal maligno, benché non si facciano esorcismi, ma solo preghiere di liberazione. Lei ci cre­de o pensa che ci illudiamo?
Ci credo perché credo nella forza della preghiera. Il Vangelo ci presenta il caso più difficile di liberazione, quando ci parla di quel giovane su cui gli apostoli hanno pregato invano.
Ne abbiamo parlato nel secondo capi­tolo. Ebbene, Gesù richiede tré condi­zioni: la Fede, la preghiera, il digiuno. E questi restano sempre i mezzi più efficaci. Indubbiamente la preghiera è più forte quando è fatta da un gruppo. Anche questo il Vangelo ce lo dice.
Non mi stancherò mai di ripetere che ci si può liberare dal demonio con la pre­ghiera e senza esorcismi; mai con gli esor­cismi e senza preghiera.
Aggiungo poi che, quando preghiamo, il Signore ci da ciò di cui abbiamo bisogne, anche indipendentemente dalle nostre parole. Noi non sappiamo quello che dobbiamo chiedere; è lo Spirito che prega per noi, “con gemiti inesprimibili”.
Per cui il Signore ci da molto di più di quello che domandiamo, molto di più di quello che oseremmo sperare.
Mi è capitato di vedere persone liberate dal demonio mentre Padre Tardif faceva preghiere di guarigione; e mi è capitato di assistere a guarigioni mentre Mons. Milingo faceva preghiere di liberazione. Preghiamo: ci pensa poi il Signore a darci quello di cui abbiamo bisogno.
Esistono luoghi privilegiati per la liberazione da mali malefici? Talvolta se ne sente parlare.
Si può pregare ovunque, ma non c'è dubbio che da sempre sono luoghi pri­vilegiati di preghiera quelli in cui il Signore si è particolarmente manifestato o quelli a lui direttamente consacrati. Già presso il popolo ebraico troviamo tutta una serie di questi luoghi: dove Dio si era manifestato ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe... Noi pensiamo ai nostri San-tuari, alle nostre Chiese. Per cui spesso le liberazioni dal demonio non avvengono alla fine di un esorcismo, ma presso un Santuario. Padre Candido era particolar­mente legato a Loreto e Lourdes, perché molti suoi malati sono stati liberati in quei Santuari.
È vero che ci sono anche luoghi in cui ricorrono con speciale fiducia coloro che sono colpiti dal demonio. Ad esempio a Sarsina, dove il collare di ferro, usato per penitenza da S. Vicinio, è stato spesso occasione di liberazioni; un tempo si andava al Santuario di Caravaggio oppure a Clauzetto, dove si venera una reliquia del preziosissimo Sangue di Nostro Signore; in questi luoghi spesso i colpiti dal demo­nio hanno ottenuto la guarigione. Direi che anche il ricorso a luoghi particolari è utile per provocare in noi una maggior Fede; ed è questa che conta.
Mi sono liberata. La preghiera e il digiuno mi hanno giovato più degli esorcismi, da cui ho avuto solo benefici passeggeri.
Ritengo valida anche questa testimonianza; sostanzialmente abbiamo già sopra la risposta.
Ribadiamo il concetto, molto importante, che il colpito non deve avere uni teggiamento passivo, come se stesse ni l'esorcista il compito di liberarlo; ma è necessario che collabori attivamente:
l'acqua benedetta e l'acqua di Lourdes o di altri Santuari. Così pure che differenza c*è tra l'olio esorcizzato e l'olio che scaturisce da certe immagini sacra che arde nelle lampade poste in Santuari e che viene usato con devozione.
L'acqua, l'olio, il sale esorcizzati o benedetti sono dei sacramentali. Ma anche i ricevono un'efficacia particolare per l'ii tercessione della Chiesa, è la Fede con ci vengono usati a conferire loro l'efficac nei casi concreti. Gli altri oggetti di ci parla il richiedente non sono sacramenta] ma hanno la loro efficacia conferita dal Fede, attraverso cui si invoca l'interce sione derivante dalla loro provenienz dalla Madonna di Lourdes, dal Bambino di Praga,ecc.
Ho un vomito continuo di saliva densa e schiumosa. Nessun medico ha saputo darmene spiegazione.
Se ne sente beneficio, può essere i segno di liberazione da qualche influsso malefico. Spesso chi ha ricevuto un maleficio, mangiando o bevendo qualcosa di fatturato, se ne libera vomitando saliva densa e schiumosa. In questi casi consigli tutto ciò che si suggerisce quando occorre una liberazione: molta preghiera, Sacra menti, perdono di cuore... quanto già ab­biamo detto. In più, bere acqua benedetta e olio esorcizzato.

Le gelosie e le invidie possono cusare mali malefici solo se sono occa­sioni per fare un malefìcio. Diversamente sono sentimenti che corrodono chi li ha e che, indubbiamente, turbano la buona ar­monia. Pensiamo anche solo alla gelosia di un coniuge: non causa mali malefici, ma rende infelice un matrimonio che avrebbe potuto essere ben riuscito. Non causano altri disturbi.

“Mi è stato consigliato di fare spesso preghiere di rinuncia a Satana. Non ne ho ben capito il motivo”.
È sempre utilissimo il rinnovo dei voti battesimali, in cui riaffermiamo la nostra Fede in Dio, la nostra adesione a lui, e rinunciamo a Satana e a tutto quello che ci proviene dal demonio. Il consiglio che le è stato dato suppone che lei abbia contratto dei legami che deve spezzare. Chi fre­quenta maghi, contrae un legame malefico sia col demonio sia col mago; così chi fre­quenta sedute spiritiche, sètte sataniche, ecc. Tutta la Bibbia, soprattutto l'Antico Testamento, è un continuo invito a spez­zare ogni legame con gli idoli e a rivolgersi decisamente all'unico Dio.
“Che valore protettivo ha portare al collo immagini sacre? Sono molto in uso medaglie., crocifissi, scapolari...”
Hanno sicura efficacia se questi oggetti sono usati con Fede, e non come se fossero amuleti. La preghiera usata per benedire le immagini sacre insiste su due concetti: imitare le virtù di chi è rappresentato dall'immagine e ottenerne la protezione.
Se uno credesse di potersi esporre a pericoli, ad esempio, andare a un culto sa­tanico, sicuro di essere protetto da conse­guenze malefìche perché porta al collo un'immagine sacra, sbaglierebbe di gros­so. Le immagini sacre debbono inco­raggiarci a vivere coerentemente la vita.

“Il mio parroco sostiene che il miglior esorcismo è la confessione”
II suo parroco ha ragione. Il mezzo più diretto che combatte satana è la Confes­sione, perché è il Sa­cramento che strap­pa le anime al demo­nio, da forza contro il peccato, unisce sem­pre di più a Dio av­viando le anime a uniformare sempre più la loro vita alla volontà divina. A tutte le persone col­pite da mali malefìci consigliamo la Con­fessione frequente, possibilmente settimanale.
Ne tratta espres­samente 111 quattro I paragrafi. Al n. 517, parlando della Redenzione operata da Cristo, ricorda anche i suoi esorcismi. Il n. 550 dice testual­mente: “La venuta del Regno di Dio è la sconfìtta de! regno di satana. "Se io scac­cio i demoni per vir­tù dello Spinto di Dio, è certo giunto tra voi il Regno di Dio"(Mt 12,28). Gli esorcismi di Gesù liberano alcuni uomini dal tormento dei demoni. Anticipano la grande vittoria di Gesù sul "principe di questo mondo " (Gv 12,31)”.
Il n. 1237 tratta degli esorcismi inseriti nel Battesimo. “Dal momento che il Battesimo significa la liberazione dal peccato e dal suo istigatore, il diavolo, viene pronunciato uno o più esorcismi sul candidato.
Questi viene unto con l'olio del cate­cumeni, oppure il celebrante impone su di lui la mano, ed egli rinunzia esplici­tamente a Satana. Così preparato, può professare la Fede della Chiesa alla quale sarà consegnato per mezzo del Batte­simo”.
con mai v nome d i oggetto maligno compito
Sinotiqucsi.i i m portante precisazione, in cui si riconosce che non esiste solo la vera e propria possessione diabolica, ma esistono anche altre forme di influenza demoniaca. Rimandiamo al prossimo arti­colo per le altre precisazioni.
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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