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CONOSCERE L'AZIONE DEL MALIGNO PER DIFENDERSI

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2022 15:52
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23/02/2010 21:41
 
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ESORCISTI E MAGHI (di G.Amorth)

Il successo del libro: Un esorcista racconta, mi ha portato in primo piano, contro ogni mio merito, nei mezzi di comunicazione sociale. Ho rilasciato più di cento interviste a RAITV e giornali d'ampia risonanza, oltre a tanti incontri minori, sempre seguiti da discussione. Ho accumulato una grande quantità di domande, tra cui mi è facile scegliere le più ricorrenti.
Si pensi che, anche solo nei miei inter­venti a Radio Maria, venivo intervistato per un'ora e poi, per due ore, si sussegui­vano le telefonate con le richieste degli ascoltatori. Poi ho iniziato una serie di interventi mensili, di un' ora e mezzo.
Ho ritenuto opportuno valermi di questa esperienza e riportarne qui i tratti più significativi. Non presenterò un ca­pitolo organico, dato che si tratta di do­mande singole, staccate; mi sforzo solo di raggrupparle in base alle affinità degli argomenti. Credo però che il lettore resterà soddisfatto perché questo capitolo rispec­chia, più di ogni altro, gli interessi imme­diati della gente.
Ci sono esorcisti più forti ed esorcisti più deboli, o l'uno vale l’altro?
La differenza tra un esorcista e un altro c'è, è innegabile. Dipende da fattori d'in­dole spirituale (l'intensità di preghiera, di unione con Dio, di sacrifìci; oso dire: di santità) e da fattori umani quali l'espe­rienza, l'intelligenza, la cultura specifica, l'intuizione... Non è però facile valutare questi fattori e ogni confronto sarebbe errato perché solo Dio è giudice.

Giustamente un esorcista francese. rispondendo al suo Vescovo che gli aveva posto questa domanda, gli ha fatto l'elenco delle cose nuove che aveva imparato, anno dopo anno, durante l'esercizio di questo ministero; in sostanza ha voluto dire: posso solo confrontarmi con me stesso, e ho visto che ho sempre da imparare, ma ho anche visto i vantaggi dell'esperienza.
Non dimentichiamo inoltre che, in questo settore, giocano molto anche altri fattori: l'impegno di Fede e di preghiera della persona colpita e dei suoi cari; la Fede nell'intercessione della Chiesa e quindi l'accostarsi all'esorcista come ad uno strumento di Dio, attraverso l'incarico ricevuto dal suo Vescovo. Ho anche notato che certi esorcisti sono più efficaci con un certo tipo di mali malefici, altri lo sono con un altro tipo di mali. Ma è poi sempre il Signore che decide e che concede la Gra­zia del risultato all'uno o all'altro, come Lui vuole, perché si debba a Lui solo ogni rendimento di Grazie.

Che differenza c'è tra un mago e un esorcista?
Il mago, quando è un vero mago e non un semplice imbroglione, agisce con la forza di Satana; l'esorcista agisce con la forza del nome di Gesù e l'intercessione della Chiesa.
Come dobbiamo regolarci di fronte a tanti non esorcisti che benedicono: Sa­cerdoti, suore, laici?
Tutte le preghiere sono efficaci, purché fatte con Fede, con umiltà, con carità (quindi senza nessun interesse materiale), senza stranezze. Pregare gli uni per gli altri è certamente una raccomandazione che ci viene da Dio. Ognuno può farlo conforme al suo sacerdozio: derivante dal Battesimo o più ancora se si tratta di sacerdozio ministeriale. È ottima cosa che i Sacerdoti benedicano; dovrebbero farlo molto di più. E evidente che si tratta in questi casi di preghiere private, che niente hanno a che fare col sacramentale dell'esorcismo. Poi bisogna guardare ai frutti. Conosco tanti che pregano o benedicono con efficacia; conosco anche tanti che si sono fatti una fama da santoni, mentre non sono altro che imbroglioni o ipocriti, quando non sono addirittura dei maghi. Non possiamo pretendere che sia l'autorità ecclesiastica a pronunciarsi in tutti i casi; sono troppi e neppure meritano una considerazione di carattere ufficiale. Dobbiamo essere noi ad avere buon senso e a saperci regolare; dovrebbero i Parroci essere in grado di dare i consigli appropriati ai singoli casi che prendono piede nelle loro parrocchie.
Il fatto di non trovare esorcisti o esorcisti validi spinge ad andare dai maghi. È peccato? E se si viene davvero guariti?
Purtroppo la difficoltà è reale; ma c'è anche la tendenza, da parte di molti, a voler ricorrere ad un esorcista quando non ce n'è nessun bisogno, perché bastano i mezzi comuni di Grazia. In ogni caso ricorrere ai maghi è un peccato di super­stizione, che trasgredisce il primo Coman­damento, ed è espressamente condannato dalla Bibbia. E se il mago guarisce davvero? L'esperienza m'insegna che si tratta, il più delle volte, di guarigioni prov­visorie, che lasciano poi il posto a mali maggiori. In ogni caso: disgraziata quella persona che viene guarita da un mago, ossia da uno collegato con Satana. Essa contrae a sua volta un legame sia col demonio sia col mago. E si tratta di legami con dure conseguenze, per cui è poi molto faticoso spezzarli.

È peccato andare da cartomanti? È peccato di superstizione, che può essere più o meno grave, secondo i casi. Ad esempio, uno va a farsi fare le carte per la pura curiosità di sapere che cosa gli viene detto; è una venialità; e si espone a rischi di continuità, di aggravamento. Sono solito dividere i cartomanti in tré categorie: gli imbroglioni, che fanno soldi alle spalle degli ingenui; coloro che hanno un qualche potere paranormale e si servono delle carte per fame uso, come un rabdomante fa uso della bacchetta per trovare l'acqua; in questo caso non c'è ne colpa ne danno, purché si stia nei limiti dovuti (ad esempio, è impossibile predire il futuro); ci sono infine i cartomanti che praticano con le carte magia unitamente a divinazione, e allora c'è da ripetere quanto si è detto sopra, circa la magia.

Si può fare un esorcismo a una per­sona lontana, a sua insaputa?
Si può farlo. Ho già detto che spesso esorcizzo per telefono e con efficacia; altre volte faccio esorcismi (ossia preghiere!) per quelle persone più colpite che si rivolgono a me, anche a loro insaputa, soprattutto alla sera. Quello che non si può fare è esorcizzare contro la volontà di una persona: i suoi doni il Signore li offre, mai li impone. Ad esempio, mi è capitato spesso di sentirmi raccomandare persone che i familiari ritengono indemoniate; ma non pregano, non vanno mai in Chiesa, non credono e mai accetterebbero di farsi benedire da un Sacerdote. In questi casi si può solo pregare.

Un esorcista si può sbagliare? Ho portato un mio parente da un esorcista che non gli ha trovato niente. Ma il suo comportamento è tale da far supporre una presenza malefica e un sensitivo afferma che è vittima di una fattura.
È possibile che un esorcista si sbagli. In un caso come quello esposto consiglierei di sentire il parere di un altro esorcista. Non dimentichiamo però che ci sono dei maniaci, ci sono di quelli che vanno da un esorcista all'altro, finché non trovano qualcuno che dica ciò che vogliono loro. Ci vuole un bravo medico o una serie di preghiere di liberazione dalle manie speci­fiche, se il soggetto si presta a collaborare.

Quali sono i principali ostacoli che incontra un esorcista?
Sono tanti. Ostacoli per fare una diagnosi, anche con l'aiuto di medici specialisti. E se si riscontra un male malefico, molti ostacoli derivano dalla scarsa collaborazione del paziente: occorre una sincera conversione a Dio, una vita di Grazia, tanta preghiera e frequenza ai Sacramenti. La gente è pigra. ha spesso la tendenza alla passività
"Padre, mi liberi dal demonio?""No. Sei tu che ti devi liberare. Io posso Solo aiutarti e indicarti i mezzi".
Talvolta ci sono impedimenti alla Grazia: difficoltà a un sincero perdono di cuore, a cambiare vita se si è radicati in uno stato di peccato: difficoltà a spezzare certi legami col maligno che richiedono di spezzare certi legami umani: amicizie peccaminose.
Il compito dell'esorcista è fondamentalmente quello di portare le anime a Cristo: è Lui il liberatore. Tutto ciò che ostacola una vita di unione con Dio è di ostacolo per l'opera degli esorcisti.
Tutto viene da Dio. Il bene e il male sono sempre esistiti. Accettiamo questa realtà perché è inutile combatterla. Tutto è permesso da Dio. “Non cade foglia che Dio non voglia”, ma non tutto è voluto da Dio. Da Dio viene solo il bene. E non è vero che il bene e il male siano sempre esistiti; ci sono filosofie e religioni che si basano su questo falso concetto, come se il bene e il male fossero due forze eteme, sullo stesso piano. No; si escluderebbero a vicenda: Dante direbbe: “Per la contraddizion che non consente”. È sempre esi­stito solo Dio: l'unico principio di tutto. E da Dio è stato creato solo il bene; per cui la Bibbia ci presenta Dio che si compiace di avere creato tutte le creature belle e buone, per la vita e per la felicità.
Il male è entrato nel mondo quando Dio ha voluto creare esseri di straordinaria grandezza, perché intelligenti e liberi. La libertà, sia per l'Angelo sia per l'uomo, è una grandezza insostituibile. Il male è iniziato per colpa dell'Angelo e poi del­l'uomo, che hanno abusato di questo dono di Dio. Perciò il male non c'è sempre stato, ma ha avuto origine da quando una parte di Angeli si è ribellata a dìo, e poi da quando Adamo ed Èva hanno disobbedito a Dio.
Ancora tuttavia si manifesta la Mise­ricordia e la sapienza Divina che, pur tol­lerando il male (perché Dio non rinnega le creature sue, ne la possibilità che ha loro dato di nuocere ad altri), anche dal male sa trarre il bene. Perciò malattie, dolori, per­secuzioni, perfidia e tutto il male che c'è nel mondo, pur non provenendo da Dio, possono giovare alla santificazione e quindi al bene.

Vorrei sapere che relazione c’è tra libertà e tentazioni e poi tra libertà e possessione diabolica.
Tutti gli uomini sono soggetti alle tentazioni di Satana, ossia alla sua azione
ordinaria. Ma sempre la nostra libertà è in grado di vincerle. La Scrittura ci assicura che Dio non permette che siamo tentati al di sopra delle nostre forze; che possiamo e dobbiamo resistere a Satana “forti nella Fede” (IPt 5,2); che se resistiamo, Satana lui “fuggirà da noi” (Gè 4,7). Dobbiamo però usare i mezzi di Grazia che il Signore ci elargisce, con­forme al suo ammonimento: “Vigilate e pregate per non cadere in tentazione” (Mt 26,41).
È più complesso parlare del rapporto tra libertà e possessione diabolica. In tutti i casi in cui la possessione è colpevole, si tratta di un cattivo uso della libertà, per cui si paga la conseguenza delle colpe che hanno portato alla possessione. Quando questa è incolpevole (perché dovuta a permissione divina o a malefìcio), l'uomo la subisce contro la sua libera volontà e si comporta come di fronte a tante sofferenze umane, ad esempio, di fronte alle malattie. In ogni caso la possessione non toglie la libertà, tranne che nei momenti di crisi acuta, in cui non si è responsabili di quanto si dice o si fa. Ma il libero arbitrio resta, per cui resta la possibilità di compiere il bene o il male, di santificarsi o di dannarsi.

Perché Dio permette che un bam­bino innocente possa già nascere con disturbi malefici, o addirittura con una possessione diabolica?
Anche questo problema va visto alla luce di tutto il problema del dolore e del male. Guardiamo alla Croce di Cristo, alla Risurrezione che ne è seguita, e possiamo capire qualcosa. Ci sono dolori che non hanno una spiegazione razionale, guar­dando solo alla vita terrena, ma che acquistano il loro significato guardando al poi, alla vita etema. Per aiutarci a capire, paragoniamo un bambino che nasce con un male malefico ad un bambino che nasce malato, ad esempio, che nasce mongoloide. Perché Dio, che vuole solo il bene, permette questo? Facciamo credito alla sua sapienza che, anche da questo male, da essa non voluto, sa trarre il bene.
Perché Gesù non liberò Giuda da Satana?
Dio rispetta sempre la nostra libertà, anche se ne usiamo male. Sappiamo che ci vuole tutti salvi, che Gesù è morto per tutti, che nessuno è predestinato all'inferno; e sappiamo che se uno pecca. Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Però Dio i suoi doni li offre; non li impone. Uno può sempre rifiutarli. Io penso che Giuda abbia avuto Grazie straordinarie sia per conoscere Gesù, vivendo con Lui, sia per potersi sollevare dalla sua misera condizione di ladro. Chissà quanti tentativi ha fatto il Signore per convertirlo!
Solo un persistente indurito rifiuto della Grazia può averlo portato al punto a cui è giunto. Quanto è detto per Giuda vale per tutti.

Nella mia casa si udivano ru­mori notturni che ci disturba­vano. Abbiamo poi saputo che. prima che noi vi andassimo ad abitare, un uomo vi si era impiccato. Dietro consiglio di un amico abbiamo fatto celebrare per quel defunto le Messe Gregoriane e i rumori sono cessati. Potrei raccontare altri fatti, attribuiti a defunti. Che cosa si deve credere?
E un tema quanto mai vasto e che andrebbe approfondito, come ancora non è stato fatto. Credo che vada inquadrato nella ricerca biblico-teologica su questi argomenti: quale è la vita dei defunti e degli stessi demoni, prima del giudizio universale? Quale è la loro attività? Già ne abbiamo fatto cenno, ma ne riparliamo volentieri. Alcune verità fanno parte del
comune insegnamento della Chiesa. Inco­minciamo dagli spiriti angelici. Sappiamo che Angeli e demoni esercitano un' attività nei nostri riguardi, benefica o malefica secondo che si tratta di Angeli o demoni. Riguardo ai demoni, Pietro e Giacomo ci dicono concordemente che sono incatenati nel Tartaro, in attesa del giudizio finale; anche Paolo ci avverte che i giusti saranno associati a Cristo nel giudicare gli Angeli.
Evidentemente il fatto che la scelta operata dagli Angeli e demoni sia defi­nitiva e irreversibile, e il fatto dell'incatenamento dei demoni, non impedisce una loro attività: ordinaria e straordinaria, come abbiamo visto; ed è un'attività che continuerà fino alla fine del mondo.
Riguardo alle anime umane sappiamo che anche per loro il periodo della prova termina con la morte. Ma intanto, nel­l'attesa del Giudizio finale, cosa possono fare in relazione al mondo dei viventi? Il dogma della Comunione dei Santi ci parla dell'attività dei Beati: possono ricevere le nostre suppliche e intercedere per noi. Lo stesso dogma ci parla dell'attività delle Anime purganti: possono ricevere i nostri suffragi e possono intercedere per noi.
Nulla finora ci è stato detto delle anime dei dannati. Soprattutto il mondo laico si è interessato e si interessa di questi proble­mi. Ma quello che è mancato specie negli ultimi decenni, è l'interesse dei teologi, che se ne sono altamente disinteressati dei problemi dell'aldilà. Poiché gli umori dei teologi si ripercuotono sempre sull' attività pastorale, anche i Sacerdoti li hanno se­guiti in questo disinteresse. Come conse­guenza, ad esempio, abbiamo riscontrato una paurosa carenza di predicazione sui novissimi; carenza nella pre­dicazione e carenza nei cate­chismi: non solo in quello olandese che, troppo combat­tuto alla sua uscita, è poi stato anche troppo imitato dagli al­tri catechismi postconciliari.
Non posso negare che, in queste condizioni, anche gli esorcisti si trovano talvolta spiazzati di fronte a problemi che la loro cultura teologica è insufficiente a risolvere con sicurezza.
Da qui varie ipotesi di so­luzione, avanzate con umiltà ed esitazione, come abbiamo visto, ad esempio, a proposito delle presenze. Ma il mondo d'oggi, saremmo dei ciechi a non accorgercene, si aspetta da noi delle risposte a pro­blemi nuovi, o a problemi che si pongono in termini nuovi, e noi Sacerdoti ci tro­viamo sprovveduti, incerti, divisi e soprattutto non coinvolti, non interessati. Benché si tratti di problemi che ci riguardano in modo diretto e specifico. Intanto approvo quanto è stato fatto nel caso esposto.


Sono colpiti dai disturbi satanici più uomini o donne? Più giovani o vecchi?
Tutti noi esorcisti benediciamo molte più donne che uomini. In parte ciò è dovuto al fatto che le donne più facilmente degli uomini sono disposte a ricevere le benedizioni di un Sacerdote. Ma penso che questo fatto non basti a giustificare la differenza. E neppure il calcolo numerico, che le donne sono in maggior numero, dal punto di vista anagrafìco. Credo proprio che le donne siano più esposte agli attacchi del demonio perché questi pensa di servirsene poi per far sua preda anche gli uomini. Un po' come ha fatto fìn dall'inizio, tentando prima Eva.
Comunque, anche se posso essere incerto sui motivi, sono certo sulla risposta da dare al richiedente: sono più colpite le donne.
Anche sulla seconda risposta non ho dubbi: sono più colpiti i giovani. Basti ri­leggere quanto abbiamo scritto sulle cause colpevoli e ci è facile vedere come i giovani siano più esposti ad esseme vittime.
L'indemoniato è un malato conta­gioso? Ad aiutarlo si possono subire danni, come, ad esempio, le vendette di satana?
I mali malefici non sono contagiosi, ma è possibile che venga colpita un'intera famiglia, o un gruppo anche molto grande, come si è detto. Vediamo bene che, quando è colpita solo una persona, non ne riceve alcun danno ne il marito (o la moglie), ne i figli. Tanto meno gli altri.
E opera altamente meritoria aiutare questi malati come è altamente meritorio aiutare chiunque è nel bisogno. Qui può trattarsi di aiuto costante nella preghiera, nella recezione dei sacramenti, nelle attività quotidiane. Per chi assiste e aiuta l'esorcista, può essere il bisogno di tenere stretto l'indemoniato se si agita, nel pulirlo se sbava, ecc. Non ho mai notato inconvenienti. E tomo a dire, specie per i sacerdoti che temono le vendette di satana se si dedicano a questo ministero, che il maligno ci fa già tutto il male che può; è una sciocca illusione pensare che a lasciarlo in pace ci lasci in pace; ed è una sciocca stoltezza pensare che si vendichi di più con chi di più lo combatte. Guardiamo ai Santi: in generale vediamo che più uno combatte il demonio e più il demonio ha paura di lui. Questa è la normalità dei casi. I Santi che hanno subito danni fisici dal demonio, come il curato d'Ars, sono eccezioni e in genere non erano esorcisti.
La mia vita è stata tutta un susseguir­si di mali. Per 65 volte sono stata ricove­rata in cardiologia; la vita della mia famiglia è un susseguirsi di disgrazie a ca­tena...
Questa dura esperienza, pur­troppo è tutt'altro che rara. Tutti gli esorcisti hanno conoscenza di casi doloro­sissimi, in cui proprio pare che non ci sia niente che vada dritto: salute, amicizie, lavoro, incidenti stradali nei modi più impensati, lutti improvvisi...
Eppure, anche se si procede ad esorcismi almeno a carattere esplorativo, non si riscontrano particolari reazioni che facciano pensare a presenze malefìche. E come se il demonio perseguitasse quasi dall'esterno quella famiglia, in tutto ciò che fa o che ha, senza prendere possesso di nessun membro. In questi casi il Sacerdote, qualunque Sacerdote, può esercitare un ruolo importantissimo di sostegno, di preghiera, di fiducia. E possibile non riuscire ad arginare le disgrazie, ma è sempre possibile riuscire ad impedire la disperazione, riuscire a far valorizzare la sofferenza. Che la causa sia il demonio o che sia un inspiegabile intreccio di coin­cidenze avverse, ha poca importanza. E importante il conforto, il sostegno. Non c'è dubbio che il dolore è la più grande prova contro la nostra Fede, che o si rinsalda o si perde. Ecco perchè queste situazioni, che solo alla luce della fede possono trovare il loro significato, sono un campo prezioso aperto all'aiuto dei Sacerdoti, oltre che di tutte le anime generose.
Spesso ho notato, in persone che non hanno sintomi di malattie psichiche, ma presentano mali di natura non curabile per via medica, sintomi di freddo, stan­chezza, sonnolenza; tendenza ad ada­giarsi in un'ignavia assoluta... Notate questi sintomi anche voi esorcisti?
La domanda mi è stata posta, anche questa volta in diretta, durante una trasmissione di Radio Maria, da uno di quegli psichiatri che ogni esorcista vorrebbe avere al suo fianco. Sì, anche noi notiamo questi sintomi, oggi sempre più frequenti, soprattutto nei giovani. Aggiungo: perdita della Fede, tendenza a rimanere chiusi in casa, totale incapacità a studiare o a fare altri lavori…

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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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