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FENOMENI INSPIEGABILI: SEGNI DEL SOPRANNATURALE

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2023 09:59
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04/12/2019 17:00
 
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DUE NUOVI MIRACOLI EUCARISTICI

E’ accaduto in una città polacca della Slesia, Legnica, che prende il nome dalle sue miniere di lignite. E’ un evento enorme, ma si è verificato in sordina.

Il 25 dicembre del 2013, nella chiesa parrocchiale di San Jacek, durante la Messa di Natale, il sacerdote distribuisce la comunione e un’ostia consacrata cade inavvertitamente per terra.

Secondo le norme in questi casi si raccoglie la particola e la si pone dentro il tabernacolo in un bicchiere d’acqua dove di lì a poco si dissolverà.

Così hanno fatto. Ma dieci giorni dopo, il 5 gennaio del 2014, uno dei sacerdoti si accorge che l’ostia c’è ancora e, in una sua parte, è diventata rosso sangue. Viene avvertito il vescovo che – passate due settimane – istituisce una commissione di studio.

Si prelevano alcuni campioni dalla zona rossa della particola e si sottopongono a rigorose analisi del Dipartimento di Medicina Legale che – alla fine degli esami di laboratorio – trae queste conclusioni: “Nell’indagine istopatologica si è scoperto che i frammenti di tessuto contengono parti frammentate di muscolo striato. L’insieme assomiglia molto al muscolo cardiaco, con le alterazioni che appaiono di frequente durante l’agonia. Gli studi genetici indicano l’origine umana del tessuto”.

FATTI CLAMOROSI

Com’è noto la Chiesa – sulla base delle parole di Gesù – riconosce che il pane e il vino consacrati dal sacerdote durante la messa diventano realmente il corpo e il sangue di Cristo, pur conservando l’apparenza del pane e del vino.

Ma da secoli si verificano miracoli in cui quelle apparenze spariscono e il pane e il vino consacrati mostrano, anche scientificamente, di essere diventati davvero carne e sangue umani.

In questo caso addirittura carne di un cuore vivo che sta soffrendo nell’agonia: la sofferenza del Salvatore che viene rifiutato dal mondo.

Il vescovo mons. Zbigniew Kiernikowski, il 17 aprile scorso, dopo aver ottenuto a Roma il placet della Congregazione per la dottrina della fede, ha firmato il riconoscimento ufficiale del miracolo e ha fatto esporre la reliquia.

La diocesi ha convocato una conferenza stampa per dare tutte le informazioni sull’accaduto e sulle analisi mediche che sono state così accurate da fornire un’assoluta certezza morale.

Prodigi simili si sono verificati anche in passato. Per esempio il miracolo eucaristico di Lanciano avvenne in quella cittadina abruzzese nell’VIII secolo e la reliquia è tuttora lì conservata.

Il clamoroso miracolo eucaristico di Bolsena data al XIII secolo. Si potrebbe sospettare che per quei tempi così lontani non sia garantita la veridicità delle testimonianze.

Ma il miracolo eucaristico di Siena – avvenuto nel XVIII secolo – dura ancora oggi, contro tutte le leggi naturali e proprio nei mesi scorsi è stato nuovamente analizzato dagli scienziati e riconosciuto come evento inspiegabile.

Soprattutto però è significativo che i miracoli eucaristici continuino a verificarsi anche ai giorni nostri.

Non si sono dissolti davanti al tribunale dell’analisi scientifica. Anzi, accadono addirittura con una frequenza superiore al passato. E sembra quasi che il buon Dio faccia le cose in modo da spazzar via ogni sospetto di imbroglio.

DIO AL MICROSCOPIO

Consideriamo un altro recente caso, accaduto sempre in Polonia, nel 2008, a Sokolka, nella chiesa di S. Antonio.

I fatti sono praticamente identici a quelli di Legnica. Il grumo rosso dell’ostia è stato analizzato da specialisti della facoltà di medicina dell’università di Bialystok, Maria Elzbieta Sobaniec-Lotowska e Stanislaw Sulkowski, i quali hanno rilevato che il fenomeno non si è prodotto per l’azione di batteri: una quantità di indicatori inducono a identificare il campione come proveniente da muscolo cardiaco e si tratta di fibre non necrotiche. In pratica tessuto vivente.

Oltretutto la lunga permanenza in acqua avrebbe dovuto avviare un processo di autodistruzione dovuto agli enzimi intracellulari, ma nulla di tutto questo si è verificato.

Sui giornali polacchi qualcuno ha insinuato che quella sostanza rossa potesse in realtà provenire dal cuore di un cadavere per essere posta appositamente sull’ostia.

Ma la particola è sempre stata sotto chiave, nessuno ha potuto manipolarla. E soprattutto i medici legali hanno escluso quella manipolazione perché hanno rilevato un dettaglio impressionante: i tessuti della particola sono inestricabilmente interconnessi con il tessuto cardiaco umano, tanto compenetrati che le particelle dell’ostia a un certo punto si trasformano in tessuto cardiaco.

Cose mai viste. Nessuno sulla terra è in grado di fare questo. La professoressa Sobaniec-Lotowska ha dichiarato: “Nemmeno gli scienziati della Nasa, che pure dispongono delle più moderne tecnologie, sarebbero in grado di riprodurre artificialmente una cosa del genere”.

SCIENZA E MIRACOLI

Paradossalmente nella modernità i miracoli eucaristici, anziché sparire (come avrebbero immaginato gli scettici), si sono moltiplicati e sono divenuti ancora più credibili, proprio grazie al vaglio della scienza. Essa ha finito col diventare – di fatto – la migliore alleata della Chiesa Cattolica.

Perché la Chiesa – diversamente da quanto credono i disinformati e i faziosi – dà un posto d’onore alla ragione e riconosce il ruolo fondamentale della conoscenza scientifica.

E’ proprio alla scienza che la Chiesa chiede il primo responso sui presunti miracoli, sia quelli analizzati nelle cause dei santi, sia quelli che si verificano a Lourdes o di altri santuari (perlopiù miracoli di guarigioni straordinarie).

Solo se e quando la scienza attesta che il fatto è scientificamente inspiegabile la Chiesa lo prende in considerazione e lo studia per riconoscere l’eventuale sua origine soprannaturale.

Così – volente o nolente – il mondo scientifico di fatto fornisce la sua autorevole convalida a quei fenomeni che superano la nostra ragione, sovvertono le leggi naturali e sono infine chiamati “miracoli”.



 

2. 

 

Nel 2013 il vescovo Zbigniew Kiernikowski, della Diocesi di Legnica, ha dichiarato:

 


Il 25 dicembre 2013, durante la distribuzione della Santa Comunione, un’ostia consacrata è caduta sul pavimento e poi è stata raccolta e messa in un contenitore con dentro dell’acqua. Poco dopo apparvero macchie di colore rosso. L’ex vescovo di Legnica, Stefan Cichy, ha istituito una commissione per approfondire il fenomeno. Nel febbraio 2014 un piccolo frammento rosso dell’ostia è stato separato e messo su un corporale. La Commissione ha ordinato di prelevare dei campioni per permettere ai competenti istituti di ricerca di eseguire test approfonditi.

 

Dopo le indagini, il Dipartimento di Medicina Forense ha dichiarato:


Nell’immagine istopatologica sono stati trovati frammenti di tessuto contenenti le parti frammentate di un muscolo striato. (…) Il tutto (…) assomiglia di più al muscolo cardiaco, con delle alterazioni che spesso appaiono durante l’agonia. Studi genetici indicano l’origine umana del tessuto.

 


 

 Tixtla, Messico


Il 21 ottobre 2006, durante un ritiro parrocchiale, un’ostia consacrata che stava per essere distribuita emanò una sostanza rossastra. Il Vescovo del luogo, Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Alejo Zavala Castro, convocò una commissione teologica per determinare se si trattasse di una truffa o di un vero miracolo. Nell’ottobre 2009 invitò il dott. Ricardo Castañón Gómez a condurre una ricerca scientifica con un gruppo di scienziati, e verificare l’eventuale natura miracolosa del fenomeno. Recenemente il dottor Gómez ha terminato le sue indagini sul miracolo verificatosi a Buenos Aires.

La ricerca scientifica condotta tra l’ottobre 2009 e l’ottobre 2012 ha reso pubblica la seguente dichiarazione:


La sostanza rossastra analizzata corrisponde al sangue. In essa sono presenti emoglobina e DNA di origine umana.


Due studi che eminenti esperti forensi hanno condotto con metodologie diverse hanno dimostrato che la sostanza deriva dall’interno, escludendo l’ipotesi che qualcuno possa averla posta dall’esterno.


Il gruppo sanguigno è AB, simile a quello trovato nell’Ostia di Lanciano e nella Sacra Sindone di Torino. Un’analisi microscopica di ingrandimento e penetrazione rivela che la parte superiore del sangue è coagulata dall’ottobre 2006. Tuttavia gli strati sottostanti interni rivelano, nel febbraio 2010, la presenza di sangue fresco.


L’evento non ha una spiegazione naturale.



FENOMENO EUCARISTICO A SOKOLKA NEL 2008

Le analisi di laboratorio confermano che la struttura della fibra del muscolo cardiaco e quella del pane erano legate in un modo impossibile per ingerenza umana

Tutti i giorni, su tutti gli altari del mondo, si verifica il più grande miracolo che sia possibile: la trasformazione del pane e del vino nel vero Corpo e Sangue di Gesù Cristo.

Quando riceviamo la Comunione possiamo toccarlo solo per fede, perché ai nostri sensi è offerta solo la forma del pane e del vino fisicamente inalterata dalla consacrazione.

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Cosa offre allora alla nostra fede l’evento eucaristico di Sokólka, in Polonia?
Tutto è avvenuto domenica 12 ottobre 2008, subito dopo la beatificazione del servo di Dio padre Michele Sopocko.

Nella Santa Messa celebrata alle 8.30 nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio di Sokólka, un’ostia consacrata è caduta dalle mani di uno dei sacerdoti accanto all’altare durante la distribuzione della Comunione.

Il sacerdote ha interrotto la distribuzione, ha raccolto l’ostia e, in base alle norme liturgiche, l’ha collocata nel vasculum, un piccolo recipiente contenente acqua che in genere si trova accanto al tabernacolo e serve perché il sacerdote possa lavarsi le dita dopo la distribuzione della Comunione. L’ostia avrebbe dovuto dissolversi in quel recipiente.

Suor Julia Dubowska, delle congregazione delle Suore Eucaristiche, era in servizio in parrocchia come sagrestana. Alla fine della Messa, su richiesta del parroco, padre Stanisław Gniedziejko, ha versato il contenuto del vasculum in un altro recipiente, sapendo che ci sarebbe voluto un po’ di tempo perché l’ostia consacrata si dissolvesse, e ha collocato l’altro recipiente nella cassaforte della sagrestia della parrocchia, della quale solo lei e il parroco avevano le chiavi.

Una settimana dopo, il 19 ottobre, domenica dedicata alle Missioni, suor Julia, interpellata dal parroco sullo stato dell’ostia, è andata a verificare nella cassaforte. Aprendo la porta ha sentito un aroma delicato di pane azzimo. Quando ha aperto il recipiente ha visto l’acqua pulita con l’ostia che si stava dissolvendo, e in mezzo ad essa una macchia arcuata rosso intenso, che ricordava un coagulo di sangue. L’acqua era rimasta trasparente.

La suora ha informato immediatamente il sacerdote, che ha portato sul posto i presbiteri locali e il missionario padre Ryszard Górowski. Tutti sono rimasti attoniti per quello che hanno visto.

Hanno mantenuto discrezione e prudenza, ben consapevoli dell’importanza del fatto, visto che si trattava di pane consacrato che, per il potere delle parole di Cristo nel cenacolo, è davvero il Suo Corpo. Dal punto di vista umano è stato difficile definire se la forma alterata del frammento di ostia fosse il risultato di una reazione organica, chimica o di altro tipo.

È stato subito informato l’arcivescovo metropolita di Białystok, monsignor Edward Ozorowski, che si è recato a Sokólka insieme al cancelliere di curia, ai sacerdoti prelati e ad alcuni esperti. Tutti sono rimasti profondamente commossi da quanto hanno constatato, e l’arcivescovo ha ordinato di proteggere l’ostia, aspettare e osservare cosa sarebbe accaduto.

Le analisi di laboratorio confermano che la struttura della fibra del muscolo cardiaco e quella del pane erano legate in un modo impossibile per ingerenza umana

Il 29 ottobre il recipiente con l’ostia è stato trasportato nella cappella della Divina Misericordia, nella casa parrocchiale, e collocato nel tabernacolo. Il giorno dopo, per decisione dell’arcivescovo, l’ostia con la macchia visibile è stata tolta dall’acqua e collocata in un piccolo corporale e poi nel tabernacolo. In questo modo l’ostia è stata conservata per tre anni, fino ad essere portata solennemente in chiesa il 2 ottobre 2011. Durante il primo anno è stata custodita in segreto. È stato un periodo di riflessione sul da farsi, visto che si trattava di un segno di Dio che bisognava interpretare.

Fino a metà del gennaio 2009 il frammento di ostia alterata si è seccato in modo naturale ed è rimasto come coagulo di sangue. Da allora non ha mutato il suo aspetto.

Nel gennaio 2009 l’arcivescovo ha ordinato delle analisi pato-morfologiche dell’ostia, e il 30 marzo ha istituito una commissione ecclesiale per analizzare il fenomeno.

Il frammento raccolto di ostia in forma alterata è stato analizzato dalla professoressa Maria Sobaniec-Lotowska e dal professor Stanisław Sulkowski in modo indipendente l’uno dall’altra, per ottenere risultati della massima credibilità. Entrambi sono esperti di pato-morfologia della Facoltà di Medicina dell’Università di Białystok. Le analisi sono state realizzate nell’Istituto di Pato-Morfologia della stessa università. Il lavoro dei due esperti si è basato sulle norme degli scienziati per analizzare ogni problema scientifico secondo le direttive del Comitato di Etica della Scienza dell’Accademia delle Scienze Polacche. Le analisi sono state descritte e fotografate in modo esaustivo, e la documentazione completa è stata consegnata alla Curia Metropolitana di Białystok.

Quando sono stati raccolti i campioni per l’analisi, la parte non dissolta dell’ostia consacrata era già incorporata nel tessuto, ma la struttura di sangue scuro del frammento di ostia non ha perso nulla della sua chiarezza. Il frammento era secco e fragile, intimamente legato alla parte restante dell’ostia in forma di pane. Il campione raccolto è stato sufficiente a svolgere tutte le analisi indispensabili.

I risultati di entrambe le analisi indipendenti si sono sovrapposti completamente, e hanno concluso che la struttura del frammento di ostia analizzato è identica a quella del tessuto del muscolo cardiaco di una persona viva ma in stato di agonia. In base alle dichiarazioni della professoressa Sobaniec-Lotowska, la struttura della fibra del muscolo cardiaco e quella del pane erano legate in modo molto stretto, impossibile da realizzare per ingerenza umana.

Le analisi svolte hanno provato che non sono state aggiunte altre sostanze all’ostia consacrata, ma che il suo frammento ha assunto la forma del tessuto del muscolo cardiaco di una persona in stato di agonia. Questo tipo di fenomeno non è spiegabile in base alle scienze naturali. L’insegnamento della Chiesa ci dice che l’ostia è il Corpo di Cristo, per il potere delle parole che ha proferito durante l’Ultima Cena.

Il risultato delle analisi pato-morfologiche del 21 gennaio 2009 è stato incluso nel protocollo consegnato alla Curia Metropolitana di Białystok, che nel suo comunicato ufficiale ha affermato che

“l’evento di Sokólka non si oppone alla fede della Chiesa, ma la conferma. La Chiesa professa che dopo le parole della consacrazione, per il potere dello Spirito Santo, il pane si trasforma nel Corpo di Cristo e il vino nel Suo Sangue. Oltre a questo, si tratta di un appello affinché i ministri dell’Eucaristia distribuiscano il Corpo del Signore con fede e cura e i fedeli Lo ricevano con adorazione”.

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24/02/2020 22:32
 
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Il mistero dell’immagine di Nostra Signora di Lourdes che non esiste ma tutti vedono



Santuário Nossa Senhora de Lourdes de Alta Gracia



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È nitidamente visibile dalla porta d’ingresso della cappella, ma la nicchia in cui appare è vuota


Chi visita la cappella del santuario di Nostra Signora di Lourdes ad Alta Gracia, nella provincia argentina di Córdoba, vede una nicchia nella pala d’altare in cui si intravede un’immagine della Vergine che semplicemente non esiste. Lo spazio è vuoto.

In base alle informazioni dell’Agenzia Informativa Cattolica Argentina (AICA), non si tratta di un’immagine piatta, ma tridimensionale, perfino con le pieghe dell’abito. Si potrebbe dire che il fenomeno derivi da un’illusione ottica, ma il fatto è che chiunque visiti la cappella riesce a vederla, che abbia fede o meno. Oltre a questo, l’immagine può essere fotografata. Secondo l’agenzia cattolica ACI Digital, si vede chiaramente dalla porta d’ingresso, e svanisce man mano che ci si avvicina all’altare.


La stessa agenzia ha riferito questa settimana di aver ricevuto delle dichiarazioni di persone legate al santuario che confermano che non c’è alcun pronunciamento ufficiale dell’arcivescovo locale, ma “tutto resta uguale dal 2011. Le persone continuano a venire e a sorprendersi di ciò che vedono”.


La cappella è stata costruita a benedetta nel 1927. Per molti anni, un’immagine di Nostra Signora di Lourdes è stata in effetti collocata all’interno della pala d’altare, ma nel 2011 è stata ritirata per essere sottoposta a restauro e oggi è ai piedi della nicchia, che è vuota.


Uno dei sacerdoti del santuario ha osservato per la prima volta il fenomeno quando stava per chiudere la cappella. Dall’ingresso ha visto l’immagine, che sembrava di gesso, nella nicchia vuota, e ha constatato che scompariva man mano che si avvicinava.


In un comunicato pubblico, i Carmelitani Scalzi che si occupano del santuario affermano che “la manifestazione dell’immagine della Santissima Vergine Maria non ha, per ora, una spiegazione razionale. Dev’essere interpretata dal popolo di Dio come un segno per aumentare e approfondire la fede e suscitare nel cuore degli uomini la conversione all’amore di Dio e la partecipazione alla vita della Chiesa. Si rispetta l’interpretazione di molti fedeli che la considerano un segno della Vergine Maria, a patto che non contraddica la Rivelazione Divina contenuta nelle Sacre Scritture, nel Magistero della Chiesa e nella pratica ecclesiale. Valorizziamo e accompagniamo l’amore manifestato da molti fedeli nei confronti della Beata Vergine Maria, rivelato nel desiderio di avvicinarsi, pregare e collaborare. Come pastori del popolo di Dio ad Alta Gracia, siamo disposti a continuare a indagare e a discernere la possibile origine fisica e anche il significato religioso del fenomeno”.


fonte ALETEIA





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10/06/2020 18:30
 
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Dio continua a operare miracoli, anche nel XXI secolo


Anche se numerosi miracoli eucaristici risalgono al Medioevo, se ne sono verificati molti anche nell’ultimo secolo, e vari sono stati confermati negli ultimi vent’anni. Questi miracoli sono un testamento vivente dell’insegnamento della Chiesa cattolica secondo il quale se l’apparenza del pane e del vino rimangono, la sostanza cambia (attraverso il potere di Dio) completamente diventando il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo. È un insegnamento basato sulla Scrittura e sulla tradizione, ed è rimasto immutato nella sua essenza fin dai tempi apostolici.

La Chiesa ha poi riconosciuto che a volte Dio interviene in un modo più visibile e può cambiare anche le sembianze del pane e del vino nel suo corpo e nel suo sangue, oppure può preservare miracolosamente un’ostia consacrata per un periodo di tempo esteso, oltre a quello che è naturale per il pane.


Ecco quattro straordinari miracoli eucaristici avvenuti nel XXI secolo.


EAST NEWS

Legnica, Polonia


Nel 2013, il vescovo Zbigniew Kiernikowski, della diocesi di Legnica, ha affermato:



“Il 25 dicembre 2013, durante la distribuzione della Santa Comunione, un’ostia consacrata è caduta a terra ed è stata presa e posta in un contenitore pieno d’acqua (vasculum). Poco dopo sono apparse delle macchie rosse. L’ex vescovo di Legnica, Stefan Cichy, ha istituito una commissione per studiare il fenomeno. Nel febbraio 2014, un piccolo frammento rossastro dell’ostia è stato separato messo su un corporale. La commissione ha ordinato di prendere dei campioni perché degli istituti di ricerca potessero condurre studi più approfonditi”.



Dopo le indagini, il Dipartimento di Medicina Forense ha dichiarato:


“Nell’immagine istopatologica, si è visto che i frammenti di tessuto contenevano le parti frammentati del muscolo striato. (…) L’insieme (…) è simile al muscolo cardiaco con alterazioni che si verificano spesso durante l’agonia. Le ricerche genetiche indicano l’origine umana del tessuto”.


BLEEDING HOST
sokolka.archibial.pl

Sokółka, Polonia


Durante la Messa di domenica 12 ottobre 2008 nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio di Sokółka, un’ostia consacrata è caduta dalle mani di uno dei sacerdoti durante la distribuzione della Comunione, vicino all’altare. Il sacerdote ha interrotto la distribuzione e ha preso l’ostia, e in base alle norme liturgiche l’ha posta in un piccolo recipiente pieno d’acqua. Si pensava che l’ostia si dissolvesse nell’acqua, che in seguito sarebbe stata trattata in modo adeguato.


 

Alla fine della Messa, su richiesta del parroco, padre Stanislaw Gniedziejko, il sagrestano parrocchiale, suor Julia Dubowska, ha versato l’acqua e l’ostia in un altro contenitore.


Una settimana dopo, il 19 ottobre, suor Julia ha sentito un aroma delicato di pane non lievitato. Quando ha aperto il contenitore ha visto, in mezzo all’ostia – perlopiù ancora intatta – una macchia di color rosso vivo, come di sangue: una particola vivente di un corpo. L’acqua non era stata toccata dal colore.


Un pezzo dell’ostia alterata è stata portata e analizzata indipendentemente da due esperti, la professoressa Maria Sobaniec-Lotowska, MD, e il professor Stanislaw Sulkowski, MD, per assicurare la credibilità dei risultati.


I risultati di entrambi gli studi indipendenti erano perfettamente concordi, e hanno concluso che la struttura del frammento di ostia trasformato è identica a quella del tessuto miocardico (cardiaco) di una persona vivente prossima alla morte. Secondo la dichiarazione della professoressa Sobaniec-Lotowska, la struttura delle fibre del muscolo cardiaco è profondamente intrecciata con quella del pane, in un modo impossibile da raggiungere con mezzi umani.



NAJSŁYNNIEJSZE CUDA EUCHARYSTYCZNE
Catedrales e Iglesias | CC

Tixtla, Messico


Il 21 ottobre 2006, durante un ritiro parrocchiale, un’ostia consacrata che stava per essere distribuita ha effuso una sostanza rossastra. Il vescovo del luogo, Alejo Zavala Castro, ha convocato una commissione teologica d’inchiesta per stabilire se si trattasse di una frode o di un autentico miracolo. Nell’ottobre 2009, ha invitato il dottor Ricardo Castañón Gómez a condurre una ricerca scientifica con un team di scienziati per verificare l’eventuale natura miracolosa dell’accaduto. Il dottor Gómez ha terminato di recente la sua indagine sul miracolo, avvenuto a Buenos Aires.


La ricerca scientifica condotta tra l’ottobre 2009 e l’ottobre 2012 ha portato a questa dichiarazione:



“La sostanza rossastra analizzata corrisponde a sangue in cui ci sono emoglobina e DNA di origine umana.


Due studi di eminenti esperti forensi con distinte metodologie hanno mostrato che la sostanza deriva dall’interno, escludendo l’ipotesi che qualcuno possa averla inserita dall’esterno.


Il gruppo sanguigno è AB, simile a quello trovato nell’Ostia di Lanciano e nella Sacra Sindone di Torino. Un’analisi al microscopio rivela che la parte superiore del sangue si è coagulata dall’ottobre 2006. Gli strati interni sottostanti rivelavano poi nel febbraio 2010 la presenza di sangue fresco.






Sebastian Mathew | YouTube

 

Chirattakonam, India


Il 28 aprile 2001, nella parrocchia di St. Mary di Chirattakonam, il parroco ha notato un’immagine straordinaria che appariva su un’ostia consacrata, e ha scritto esattamente ciò che è accaduto:



“Alle 8.49 ho esposto il Santissimo Sacramento nell’ostensorio per l’adorazione pubblica. Dopo qualche istante ho visto quelli che sembravano tre punti sulla Santa Eucaristia. Mi sono allora fermato a pregare e ho iniziato a guardare l’ostensorio, invitando anche i fedeli ad ammirare i tre punti. Ho poi chiesto loro di rimanere in preghiera, e ho messo l’ostensorio nel tabernacolo… Il sabato mattina, 5 maggio 2001, ho aperto la chiesa per le solite celebrazioni liturgiche. Mi sono vestito per la Messa e sono andato ad aprire il tabernacolo per vedere cosa fosse successo all’Eucaristia nell’ostensorio. Ho immediatamente notato una figura nell’Ostia, simile a un volto umano. Sono rimasto profondamente toccato e ho chiesto ai fedeli di inginocchiarsi e di iniziare a pregare. Ho pensato che magari ero solo io a vedere quel volto, e quindi ho chiesto al servitore dell’altare cosa notava nell’ostensorio. Ha risposto: ‘Vedo la figura di un uomo’”.



Alla fine l’immagine è diventata più chiara, e si trattava di un uomo simile a Cristo coronato di spine. L’immagine miracolosa è stata studiata da Sua Beatitudine Cyril Mar Baselice, arcivescovo della diocesi di Trivandrum, e l’ostensorio con i resti dell’Ostia è tuttora custodito in quella chiesa.




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31/08/2020 22:23
 
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La Vergine che si illumina durante le esplosioni di Beirut


LEBANON
 





Un’immagine forte della Madonna ad Ashrafieh nel momento della deflagrazione



L’eco delle terribili esplosioni che il 4 agosto hanno sconvolto Beirut continua a ripercuotersi in tutto il mondo, e molte delle immagini provenienti dalla capitale libanese sono davvero catastrofiche.


Ce ne sono però anche altre, che riempiono di sorpresa e lasciano senza parole, come quella che potete vedere in questo video riprodotto dall’account dei Maroniti per gli ispanofoni:





“O Madre, salva il Libano!”, era la supplica.


Un’altra immagine che in queste ore commuove il Paese è quella che mostra un sacerdote al quale durante la Messa cadono addosso pezzi di parete e di gesso.





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29/05/2021 18:50
 
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At.2,19 Farò prodigi in alto nel cielo e segni in basso sulla terra

Si tratta di formazioni che siccome avvenute tutte nello stesso ambito danno l'idea di non essere casuali
ma intenzionali, e cioè che possono essere interpretate come segni di una condiscendenza e di una presenza celeste.

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25/08/2021 22:46
 
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Il dottor Franco Serafini cardiologo all'ospedale di Bentivoglio in provincia di Bologna, autore di studi specifici sul tema dei miracoli eucaristici e delle reliquie della Passione, che ha illustrato nel suo libro: Un cardiologo visita Gesù. I miracoli eucaristici alla prova della scienza (Edizioni Studio Domenicano). Il quadro che ne risulta è impressionante, confida il medico : Dagli studi emerge infatti «una diagnosi clinica precisa, puntuale e dettagliata che non confligge, ma combacia perfettamente con quanto leggiamo nei Vangeli ».

Gli “oggetti” presi in esame dal dottore sono 5 miracoli eucaristici riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa e che, in epoca recente, sono stati sottoposti ad indagini medico-scientifiche di qualità. Si tratta, in sintesi, di studi su ostie consacrate dalle quali è fuoriuscito sangue, in luoghi ed epoche diverse, vale a dire a Lanciano (VIII secolo), Buenos Aires in Argentina (1992-1994-1996), Tixtla in Messico (2006) e in Polonia a Sokółka (2008) e Legnica (2013). Contestualmente ad altri studi clinici più recenti sulle macchie ematiche su teli venerati da milioni di fedeli, come la Sindone di Torino, il Sudario di Oviedo in Spagna e la Tunica di Argenteuil in Francia. “Ed i risultati sono stati sorprendenti”, confessa il cardiologo ricercatore:

“Mi sorprende che, miracolo dopo miracolo, a distanza di secoli e di migliaia di chilometri, si riproponga puntuale un certo pattern (riconoscimento automatico - ndr). ritroviamo, cinque volte su cinque, tessuto muscolare miocardico, cioè frammenti di cuore, inoltre possiamo trovare sangue, lo stesso gruppo sanguigno, l’ AB, e tracce di DNA che misteriosamente sfuggono ai comuni test di identificazione”.

“Colpisce che cuore e sangue mostrino segni di intensa sofferenza. Nel cuore sono presenti fenomeni di infiltrazione leucocitaria, cioè il tessuto è infiammato, insieme a fenomeni di frammentazione o segmentazione delle fibre muscolari. Questi sono esattamente i segni che gli anatomopatologi ritrovano nel cuore di chi ha sofferto un tipo particolare di infarto, quello non dovuto a malattia delle coronarie, ma ad un intenso stress fisico o emotivo come quando si riceve una notizia terribile, quando muore una persona cara o quando si è vittima di un incidente o di un’ aggressione. Le stesse alterazioni si ritrovano, per esempio, nelle vittime di incidenti aerei o nei condannati a morte e il meccanismo coinvolto è quello del rilascio di una vera e propria tempesta di catecolamine, come l’ adrenalina o la noradrenalina che, quando in eccesso, causano lesioni tossiche, anche mortali, a livello cardiaco.

Anche nel sangue proveniente da questi miracoli sono presenti segni, come la linfocitosi e l’ ipogammaglobulinemia (mi scuso per i termini medici) che, limitatamente alle prime ore che seguono l’ incidente, sono tipiche dei pazienti severamente politraumatizzati e in condizioni critiche.”

Tutto questo fa pensare anche alla Crocifissione di Gesù

“Infatti! La medicina, in qualche modo, prova a descrivere con accuratezza la sofferenza di questo Uomo. Una sofferenza non vaga o generica, ma precisamente descritta in termini istopatologici e clinici”.

“Come non definire sorprendente il fatto che due eventi eucaristici, Lanciano e Tixtla, e i tre principali teli della Passione, la Sindone di Torino, il Sudario di Oviedo e la Tunica di Argenteuil, condividono lo stesso gruppo sanguigno, cioè il gruppo AB. Un risultato statistico fortissimo che rafforza enormemente la credibilità reciproca di questi eventi”.



“Non bisogna dimenticare che i gruppi sanguigni del sistema AB0 sono stati scoperti tra 1900 e 1901 da Karl Landsteiner, scoperta che meritatamente fu premiata dal premio Nobel. Ebbene se i teli della Passione e il miracolo di Lanciano fossero artefatti medievali, come avrebbero potuto i falsari indovinare casualmente lo stesso gruppo sanguigno quattro volte su quattro (cinque su cinque, se comprendiamo anche l’ evento recente di Tixtla), peraltro il più raro!”.



Si tratta di una vera e propria “bomba” scientifica e statistica allo stesso tempo e che non ha precedenti, conclude il dottore, secondo il quale, numeri alla mano, l’ autenticità di questi tessuti si può così stimare al 99,9 %. Come dire che ci troviamo di fronte ad un miracolo nel miracolo “poco conosciuto e persino sottovalutato, che merita di essere ulteriormente approfondito senza pregiudizi”.


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26/08/2021 22:30
 
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06/09/2021 21:03
 
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Incendio di Milano: in una casa distrutta, si salva solo il crocifisso


CRUCIFIX FRENCH POW

 


Lo ha raccontato il professor Lorenzo Spaggiari, non credente, direttore della chirurgia toracica dell'Istituto europeo dei tumori e docente all'università di Milano





Crocifisso clamorosamente in salvo durante l’incendio di Milano. Una persona che abitava nello stabile distrutto dalle fiamme, racconta un piccolo “miracolo” che sarebbe avvenuto all’interno della sua abitazione, nei tragici momento del rogo.   


«Se fossi credente mi sentirei davanti a un miracolo. Da trent’anni però opero chi è colpito dal cancro: i contorni della mia idea di fede si sono progressivamente offuscati. Così non posso che definire incredibile quello ho visto», dice a La Repubblica (3 settembre), il professor Lorenzo Spaggiari, 60 anni, emiliano, direttore della chirurgia toracica dell’Istituto europeo dei tumori e docente all’università di Milano, abitava con la famiglia l’ultimo piano della Torre dei Moro.


“Soltanto una cosa è salva…”


Il professore racconta così il momento in cui si è reso conto che durante l’incendio al grattacielo di Milano, l’unico oggetto che ne è uscito indenne, è stato il crocifisso.


«Il soffitto è crollato e abbiamo perso tutto – afferma Spaggiari -. Bruciata e sciolta dal calore anche la cassaforte inserita nel muro. Soltanto una cosa non solo è salva, ma intatta: un crocifisso. Lo conservavo in una bustina di plastica: come nuova anche quella. Incredibile: mia moglie si è messa quella croce al collo e non vuole toglierla più».



“Non è un episodio avvenuto da solo”


Ecco uno stralcio dell’intervista. 




Perché è tanto colpito da questo episodio?


“Siamo proprietari del diciottesimo piano. In duecento metri quadri non è recuperabile uno spillo e ho visto la mia casa bruciare in diretta tivù. L’unico oggetto ad essere riemerso dalle macerie, in perfetto stato dentro una cassaforte liquefatta, è quella piccola croce d’oro. Inutile negarlo, la mia famiglia è scossa”.


Non può essere un caso?


“Se lo è, è un caso che turba. Anche perché non si è verificato da solo”.


Cosa intende dire?


“Domenica mia moglie voleva restare a casa. L’ho infine convinta ad andare qualche ora al mare in Liguria con i bambini. Non avevo mai insistito prima. Se non fossimo usciti, trovandoci al di sopra delle fiamme scoppiate più in basso, saremmo stati in trappola. Spesso nel fine settimana stavamo a giocare e a riposare nel soppalco al diciannovesimo piano. La coincidenza, grazie a cui siamo vivi, ci ha turbato: ritrovare poi tra i detriti solo una croce, sparata fuori dal muro, lascia increduli” (Milano, 3 settembre)

fonte: ALETEIA


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12/02/2022 22:10
 
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28/02/2022 11:40
 
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Torna a camminare dopo una visione a Medjugorje. La storia di Silvia Buso






Silvia Buso è tornata a camminare dopo un pellegrinaggio a Medjugorje. La sua storia ha fatto rumore. E’ sbarcata persino sulla Rai. Nessun medico, ha raccontato, avrebbe pronosticato la sua ripresa. Si tratta di una guarigione miracolosa?



La paralisi



Intanto raccontiamo la storia di questa ragazza padovana che il 4 ottobre 2004, all’età di 16 anni si ritrova, nel giro di pochi giorni, a non poter camminare più e ad essere costretta a rimanere in carrozzina. «Tutti gli esiti degli esami clinici erano negativi, ma nessuno sapeva quando e se avrei ripreso a camminare. Nei mesi successivi sono peggiorata, ho perso peso e sono iniziate crisi simil-epilettiche» (medjugorjegiovani.wordpress.com).



Le preghiere



La famiglia di Silvia Buso è molto devota alla Madonna. I genitori pregano, lei man mano si avvicina ad un gruppo di preghiera e decide di partecipare ad un pellegrinaggio nel paesino bosniaco noto per le presunte apparizioni mariane sulla collina di Podbrdo. Il venerdì 24 giugno 2005 Silvia Buso è a Medjugorje. Viene accompagnata in cima alla collina in braccio. C’è anche il veggente Ivan tra i tanti fedeli che attendono l’apparizione.



Era una luce riposante



«Prima delle 22.00 – racconta – ci sono stati dieci minuti di silenzio, e io mentre pregavo ero attratta da una chiazza di luce che vedevo alla mia sinistra. Era una luce bella, riposante, tenue; a differenza dei flash e torce che si accendevano e spegnevano in continuazione. Intorno a me c’erano tante altre persone, ma in quei momenti era tutto buio, c’era solo quella luce, che quasi mi intimoriva e più di una volta ho tolto lo sguardo, ma poi con la coda dell’occhio mi era inevitabile vedere».






L’incredibile caduta



Finita l’apparizione al veggente Ivan, racconta Silvia Buso, «la luce svanì». Dopo la traduzione in italiano del messaggio della Madonna, «due persone del mio gruppo mi hanno preso per portarmi giù e sono caduta all’indietro, come svenuta. Sono caduta sbattendo la testa, il collo e la schiena su quelle pietre e non mi sono fatta il minimo graffio. Ricordo che era come se fossi stata su un materasso morbido, accogliente, non su quelle pietre dure e spigolose. Sentivo una voce dolcissima che mi tranquillizzava, mi calmava come coccolandomi».




Si alza e cammina



Silvia Buso viene subito soccorsa. «Alcuni medici che hanno provato a sentirmi il polso e il respiro, ma niente, non c’erano cenni di vita. Dopo cinque – dieci minuti ho aperto gli occhi, ho visto mio padre piangere, però per la prima volta dopo 9 mesi ho sentito le mie gambe e così scoppiando in un pianto ho detto tremando: “Sono guarita, cammino!”».



medjugorje

 



La scalata del monte Krizevac



La ragazza riferisce di essersi alzata «come se fosse la cosa più naturale; subito mi hanno aiutato per scendere dal monte perché ero agitatissima e temevano che mi facessi male, ma arrivata ai piedi del Podbrdo quando mi hanno avvicinato la carrozzina, l’ho rifiutata e da quel momento ho iniziato a camminare. Alle 5.00 del mattino seguente stavo scalando il Krizevac da sola con le mie gambe. I primi giorni che camminavo avevo i muscoli delle gambe indeboliti e atrofizzati dalla paralisi, ma non avevo paura di cadere perché mi sentivo sorretta da fili invisibili alle spalle».








Silvia Buso dice che oggi la sua vita è cambiata «non soltanto perché sono fisicamente guarita. Per me la Grazia più grande è stata quella di scoprire la Fede e sapere quanto amore Gesù e la Madonna hanno per ciascuno di noi. Con la conversione è come se Dio mi avesse acceso un fuoco dentro che va costantemente alimentato con la preghiera e l’Eucarestia».




La causa per il miracolo



Fin qui il racconto di quello che è accaduto a Silvia Buso a Medjugorje. Che però resta un presunto miracolo, in quanto non è stato ancora ufficialmente riconosciuto come tale dalla diocesi di riferimento, quella di Padova. Le procedure per attestare la guarigione e certificarla come miracolosa e duratura inizia, infatti, con un processo diocesano.







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05/04/2022 15:05
 
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25/04/2022 10:25
 
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La mano di Dio sulla guarigione inspiegabile degli occhi di Chiara Amirante



chiara amirante,

 



Dalla cecità ormai certa, la fondatrice di Nuovi Orizzonti ha riacquistato una vista superiore alla norma. Ecco il suo racconto intimo di cosa le è accaduto nel suo nuovo libro





La guarigione degli occhi di Chiara Amirante, dopo aver invocato Dio, è inspiegabile e duratura: addirittura ha riacquistato una vista superiore alla norma. La fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti racconta, a cuore aperto, cosa le è accaduto nel suo nuovo libro dal titolo “La pace interiore. Liberarsi dall’ansia, dalle paure e dai pensieri negativi” (Piemme)



La diagnosi senza possibilità di guarigione 



Chiara Amirante era molto giovane quando ha ricevuto la diagnosi del luminare da cui suo padre l’aveva fatta visitarei. Il medico era stato netto e chiaro: «L’uveite da cui è affetta sua figlia ormai è cronica: non guarisce, non guarisce, non guarisce! Se non ci fosse l’interessamento della retina, il decorso potrebbe non essere maligno. Diversamente, se la fluorangiografia confermerà l’interessamento della retina in entrambi gli occhi, la perdita della vista continuerà a essere progressiva fino alla totale cecità». Purtroppo, il referto dell’esame da lui richiesto era stato altrettanto impietoso e inequivocabile.




“Sentenza di morte”



Confessa la fondatrice di Nuovi Orizzonti: «Il nostro più grande timore era diventato realtà: la malattia aveva colpito la retina in entrambi gli occhi. Appena conosciuto l’esito dell’esame, ho sentito un colpo come di mannaia affilata che recideva il mio cuore lasciandomi interiormente tramortita. Mi sentivo peggio che se avessi ricevuto una sentenza di morte».


CHIARA AMIRANTE



Un calo costante fino alla cecità 



Nessuna terapia riusciva in alcun modo «ad alleviare la morsa di dolori divenuti insopportabili e quel progressivo e veloce calo della vista, spesso accompagnato dall’insostenibile sensazione di un pugnale conficcato in entrambi gli occhi, avrebbe avuto come esito ineluttabile la cecità!»




La tortura delle iniezioni 



Per quanto riguardava la vista, prosegue Chiara Amirante sulla malattia degenerativa agli occhi, «avrei potuto proseguire con la tortura delle frequenti iniezioni di cortisone negli occhi ma con la consapevolezza che erano un palliativo, non potevano curarmi ma solo rallentare un po’ la perdita progressiva della vista. Quindi era solo una questione di tempo e poi la luce si sarebbe spenta».




“Perchè una croce così terribile?”




 

A quel punto Chiara inizia ad invocare interiormente Dio, «che avevo sempre sentito come Padre: “Perché!!! Dio mio perché hai permesso questo nella mia vita? Io non ce la posso fare! È troppo per me! Ho sempre creduto e testimoniato a chiunque che tu sei Amore e ci ami immensamente… come puoi chiedermi di portare una croce così terribile e per un tempo così lungo?». 




Le parole profetiche del libro di Isaia



La fondatrice di Nuovi Orizzonti si sentiva piombata in un baratro infernale senza nessuna via d’uscita. «Sono entrata nella cappella dell’ospedale e, mentre continuavo a dimenarmi interiormente in una crescente ribellione, è iniziata la messa e qualcuno ha letto la prima lettura. Quelle parole mi hanno raggiunto come un fulmine a ciel sereno, un inaspettato e benefico balsamo per il mio spirito, una risposta inaspettata al mio grido:


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“Siate forti, non temete! Ecco il vostro Dio! Verrà egli stesso a salvarvi. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi” (Is 35, 4-5)».



La luce di Dio entra nella sua vita



Quelle parole facevano pensare ad una guarigione miracolosa degli occhi. Chiara Amirante ebbe «proprio l’impressione che Dio attraverso quelle parole volesse consolarmi! Fu come una luce improvvisa che portò un po’ di sollievo al mio cuore che fino a quel momento sembrava inconsolabile. La malattia ha continuato a essere particolarmente aggressiva ancora per mesi dopo quel momento di grazia, ma quella pace profondissima e inspiegabile ha continuato ad accompagnarmi sempre in quel dolorosissimo calvario». 




La malattia agli occhi sparisce



Il dialogo tra Chiara e Dio è costante. Una notte lei gli dici di voler aiutare i poveri e i disperati in strada: sentiva che quella era la sua vocazione. E il Signore rispose con un fatto prodigioso. La mattina seguente Chiara si è svegliata senza dolori agli occhi: l’uveite sembra scomparsa senza una spiegazione. Quando è andata in ospedale a fare gli accertamenti, i medici sono rimasti senza parole. «La mia uveite cronica (che per ben sette mesi era sempre peggiorata nonostante le forti terapie) era improvvisamente scomparsa».





 


“Nessuna spiegazione plausibile”



La dottoressa che aveva seguito il percorso della malattia le disse: «Chiara, non abbiamo nessuna spiegazione plausibile a ciò che ti è successo. Per chi non crede è un mistero, per chi crede è un miracolo, fatto sta che la tua malattia è incredibilmente scomparsa!». Non c’era più traccia della malattia agli occhi di Chiara Amirante: la guarigione era senza spiegazione e duratura.


«Abbiamo subito fatto anche il controllo della vista – prosegue Chiara nel libro “La pace interiore” – e, inconcepibile ma vero, dopo avere perso in pochi mesi ben otto decimi di vista, all’improvviso avevo non solo una vista perfetta ma addirittura superiore alla norma: 11/10!!!». 




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16/08/2022 18:52
 
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Lacrimazione di olio santo sull’immagine della Madonna di Guadalupe
LACRIMAZIONE DI OLIO SACRO DALL’IMMAGINE DELLA MADRE DI GUADALUPE
Il 21, il 22, e il 23 febbraio 2018, a casa di Luz De Maria in Argentina, è avvenuto un miracolo: l’immagine della Madonna di Guadalupe ha lacrimato olio sacro.
La Madre piange perché molti figli non sono pronti per l’Avvertimento, né per i Tre Giorni di Buio  o per l’Anticristo.
Il video al seguente link:
https://www.facebook.com/rivelazionimariane/videos/315241650415921

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18/08/2022 13:42
 
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L'Ostia appare pulsante come fosse un cuore, per qualche ora alla presenza di numerosi fedeli
durante una adorazione eucaristica.




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18/05/2023 10:02
 
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L'immagine riportata nel video non ha una buona risoluzione per cui appare sfocata e non è possibile essere certi della formazione dell'immagine di un volto umano. D'altra parte il Signore lascia sempre un margine di discrezionalità per non condizionare la libera scelta dell'uomo.
Se volesse farlo si mostrerebbe a tutti in maniera indiscutibile, come farà al suo ritorno, ma in tal modo non darebbe ora ai credenti il merito dell'adesione per fede e per amore libero, ma solo una forzata scelta.
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09/06/2023 18:12
 
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È diventata già vera e propria meta di pellegrinaggio il monastero benedettino, in Missouri, dove, la scorsa settimana sono stati ritrovati i resti incorrotti della fondatrice dell’ordine contemplativo, suor Wilhelmina Lancaster afroamericana, a distanza di 4 anni dalla sua morte. Suor Wilhelmina aveva fondato la Congregazione delle Suore Benedettine di Maria, Regina degli Apostoli, conosciute anche per i loro album di canti gregoriani e di inni cattolici classici, nel 1995, all’età di 70 anni. Per fondare la sua congregazione aveva deciso di lasciare la comunità delle Suore Oblate della Provvidenza, dove aveva vissuto per 50 anni.

Nota per la sua devozione alla Messa tradizionale in latino e la sua fedeltà alla Liturgia delle Ore, è morta all’età di 95 anni, il 29 maggio 2019, nella solennità dell’Ascensione. Il suo corpo è stato deposto in una semplice bara di legno, che 4 anni dopo la sua morte, nel 2023, si è deciso di trasferire all’interno della cappella del monastero secondo un’antica usanza riservata ai fondatori degli ordini religiosi. Sono state proprio le suore benedettine a dissotterrare la bara credendo di trovare solo ossa e invece si sono trovate davanti un corpo sostanzialmente intatto, nonostante non fosse mai stato imbalsamato e nonostante la bara avesse, per di più, una crepa nel mezzo che ha lasciato entrare umidità e sporcizia per i 4 anni in cui è durata la sepoltura. Infatti la salma era ricoperta da uno strato di muffa, ma nonostante ciò, nessuna parte del suo corpo e del suo abito è stata contaminata.

Per questo, alquanto sorpresa, lo scorso 20 maggio, l’attuale badessa della comunità, Madre Cecilia, OSB, la prima ad esaminare il corpo di suor Wilhelmina, all’agenzia di stampa ACI del gruppo EWTN ha dichiarato: «Crediamo che sia la prima donna afroamericana ad essere trovata incorrotta» e grande è stato il suo stupore quando, nel riaprire la bara ha intravisto, per primo, un piede completamente intatto. Inoltre nella scheda informativa redatta dalle suore per rispondere alle domande sulla riesumazione, si legge che persino il cuscino di fiori inserito nella bara è risultato asciutto. Ulteriori dettagli che si ricavano, poi, dalla scheda riguardano l’abito religioso della badessa:

«Anche più notevole è stata la completa conservazione del suo abito, fatto di fibre naturali, per il quale ha combattuto così vigorosamente per tutta la sua vita religiosa. Il velo sintetico era perfettamente intatto, mentre il rivestimento della bara, fatto di materiale simile, era completamente deteriorato e praticamente scomparso». Il corpo sarà esposto nella cappella del monastero fino al 29 maggio, dopodiché sarà portato in processione e racchiuso in una bara di vetro, vicino all’altare di San Joseph nella cappella per poter essere visitato dai devoti. (Fonte foto: screenshot youtube )


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26/12/2023 09:59
 
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Ci sono tutt'ora nel mondo delle manifestazioni inspiegabili legate alla fede cristiana, oltre i miracoli eucaristici e le guarigioni?

 

La risposta a questa domanda dipende da come si definisce "manifestazione inspiegabile". Se si intende un evento che non può essere spiegato scientificamente, allora la risposta è sì, ci sono ancora nel mondo manifestazioni inspiegabili legate alla fede cristiana.

 

Esistono numerose testimonianze di persone che hanno affermato di aver assistito a miracoli, come la guarigione di malattie incurabili, la resurrezione dei morti, o la manifestazione di angeli o di altri esseri spirituali. Queste testimonianze sono spesso raccolte da organizzazioni religiose, come la Catholic Church's Congregation for the Causes of Saints, che si occupa di studiare i casi di presunti miracoli per determinarne l'autenticità.

 

Tuttavia, è importante notare che non tutte le testimonianze di miracoli sono accettate dalla comunità scientifica. Molti critici sostengono che questi eventi possono essere spiegati da fattori naturali, come l'autosuggestione, l'effetto placebo, o la semplice coincidenza.

 

Oltre ai miracoli, esistono anche altre manifestazioni inspiegabili legate alla fede cristiana. Ad esempio, alcuni cristiani riferiscono di aver avuto esperienze mistiche, come la visione di Gesù o della Madonna. Queste esperienze sono spesso accompagnate da un senso di profonda pace e gioia.

 

Anche queste esperienze sono spesso oggetto di discussione. Alcuni critici sostengono che si tratta di allucinazioni o di semplici fantasie. Altri, invece, ritengono che siano autentiche esperienze spirituali.

 

In definitiva, la questione se esistano o meno manifestazioni inspiegabili legate alla fede cristiana è una questione di fede. Non esiste una prova scientifica che possa dimostrare o confutare l'esistenza di questi eventi.

 

Vi sono dei cadaveri di persone vissute in santità che trasudano oli o liquidi?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sì, ci sono molti casi documentati di cadaveri di persone vissute in santità che trasudano oli o liquidi. Questo fenomeno è noto come "emanazione" e viene spesso interpretato come un segno di santità o di grazia divina.

 

Ecco alcuni esempi di cadaveri che hanno trasudato oli o liquidi:

 

San Francesco d'Assisi, morto nel 1226, è uno dei casi più noti di emanazione. Il suo corpo è stato trovato intatto e trasudava un olio profumato. Questo olio è stato raccolto e utilizzato per guarire i malati.

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www.umbriaconme.com

San Francesco d'Assisi

Santa Teresa d'Avila, morta nel 1582, è un altro esempio di emanazione. Il suo corpo è stato trovato intatto e trasudava un liquido rosso. Questo liquido è stato interpretato come sangue di Cristo, che Santa Teresa aveva ricevuto in una visione.

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santhatela.com.br

Santa Teresa d'Avila

San Giovanni Bosco, morto nel 1888, è anche un caso di emanazione. Il suo corpo è stato trovato intatto e trasudava un olio profumato. Questo olio è stato utilizzato per guarire i malati e per benedire i fedeli.

Immagine di San Giovanni BoscoSi apre in una nuova finestra

www.donboscofigline.it

San Giovanni Bosco

La scienza non è in grado di spiegare il fenomeno dell'emanazione. Alcuni scienziati sostengono che si tratta di un processo naturale, come la putrefazione o la fermentazione. Altri, invece, ritengono che sia un fenomeno soprannaturale.

 

Indipendentemente dalla causa, l'emanazione è un fenomeno che ha affascinato e commosso i credenti per secoli

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Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle...Lu 21,25
 
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