(Pesaro) La sintesi del cammino inizia dalla memoria, e in particolare da quella post conciliare e da una delle sue figure fondanti, Paolo VI che, nell’udienza datata 1951 nella basilica di San Pietro, ascoltanto il canto “Alleluja internazionale” ebbe a dire al cardinale Suenens: “Questa è l’anticamera del Paradiso!”. È il ricordo con cui Salvatore Martinez, presidente nazionale di Rinnovamento nello Spirito Santo, ha chiuso a Pesaro i lavori della 42ª Conferenza nazionale per gli animatori e i responsabili dei Gruppi e delle Comunità. Nella sua relazione finale, il percorso, a ritroso, dei cinquant’anni di storia del movimento ecclesiale – “un racconto di salvezza che va moltiplicato” – e per il quale ringraziare lo Spirito, “per quanto ci dice, oggi, attraverso le parole di Papa Francesco”. Parole che il presidente del RnS più volte riprende, a partire da quelle usate per il Documento finale del Sinodo sui giovani, esperienza vissuta, scrive lo stesso Santo Padre, “camminando insieme e ponendoci in ascolto della voce dello Spirito”. Proprio come accaduto fin dalle origini e accade tuttora nel Rinnovamento. Per spiegarlo meglio all’assemblea, Martinez riparte, declinandola in dodici punti, dall’immagine evangelica dei discepoli di Emmaus, “straordinariamente efficace per riassumere ciò che è stato fatto e ciò che lo Spirito chiede di fare”. A ben vedere infatti c’è tutto, prosegue il presidente, “a partire dai pilastri della vita comunitaria, oltre alla testimonianza e all’evangelizzazione, tramite i verbi ‘hanno visto, udito, toccato’ il Verbo della vita”. Dopo la verifica in chiave associativa, è infatti il tempo delle prospettive che attendono il prossimo quadriennio di servizio del RnS, articolato in “comunità carismatiche missionarie”, con “uno statuto inclusivo e una capacità generativa” in cui il “metodo” si concretizza nel “condividere, realizzare insieme e favorire per cerchi concentrici la comunione”.