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Il problema dell'unità dei CREDENTI secondo il Concilio Vat.II

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2014 23:12
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05/11/2014 23:12
 
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Cattolici e protestanti:
cosa dice il Concilio Vaticano II?

EcumenismoSono sempre molto interessanti le risposte chepadre Angelo Bellon, docente di teologia morale, fornisce ai suoi lettori sul sito “Amici Domenicani”.Recentemente la riflessione verteva sull’ecumenismo e sul rapporto dei cattolici con gli altri cristiani.

Alcuni sostengono infatti che il Concilio Vaticano II abbia invitato ad annacquare la dottrina cattolica per raggiungere l’agognata condivisione di vedute con credenti di altre confessioni o religioni. Invece, ha spiegato padre Angelo, «il Concilio Vaticano II non propone l’ecumenismo condannato dalla “Mortalium animos”, ma il vero ecumenismo. La Chiesa Cattolica non svende niente della propria dottrina, che è dottrina di Cristo e pertanto è dottrina salvatrice».

Se infatti leggiamo il decreto sull’ecumenismo (Unitatis redintegratio) del Concilio Vaticano II, troviamo scritto: «I fratelli da noi separati, sia essi individualmente, sia le loro comunità e Chiese, non godono di quella unità, che Gesù Cristo ha voluto elargire a tutti quelli che ha rigenerato e vivificato insieme per formare un solo corpo in vista di una vita nuova, unità attestata dalle sacre Scritture e dalla veneranda tradizione della Chiesa. Infatti solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è il mezzo generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza. In realtà noi crediamo che al solo Collegio apostolico con a capo Pietro il Signore ha affidato tutti i tesori della Nuova Alleanza, al fine di costituire l’unico corpo di Cristo sulla terra, al quale bisogna che siano pienamente incorporati tutti quelli che già in qualche modo appartengono al popolo di Dio».

Come si vede non c’è alcun annacquamento della dottrina. Il documento ricorda anche che «coloro infatti che credono in Cristo ed hanno ricevuto validamente il battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica. Sicuramente, le divergenze che in vari modi esistono tra loro e la Chiesa cattolica, sia nel campo della dottrina e talora anche della disciplina, sia circa la struttura della Chiesa, costituiscono non pochi impedimenti, e talvolta gravi, alla piena comunione ecclesiale. Al superamento di essi tende appunto il movimento ecumenico. Nondimeno, giustificati nel battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani, e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti quali fratelli nel Signore».

Un lavoro importante dell’ecumenismo, svolto molto bene dalla Chiesa cattolica, è quello di riconciliare gli animi«Questo atteggiamento non sempre è corrisposto», ha spiegato padre Bellon. «Ma proprio per questo la Chiesa cattolica non deve smettere di impegnarsi perché tutti i battezzati si amino con i sentimenti di Cristo». Lo stesso documento invita infatti a svolgere «ogni sforzo per eliminare parole, giudizi e opere che non rispecchiano con giustizia e verità la condizione dei fratelli separati e perciò rendono più difficili le mutue relazioni con essi».


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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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