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PECCATI e MISERICORDIA

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2021 10:06
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16/10/2010 18:12
 
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(Lc 12,8-12)
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’Uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro


Questa affermazione di Gesù ha causato agitazione nei cristiani poco coerenti. Una Parola di Gesù abbastanza forte, allo stesso tempo non chiara neanche a molti addetti allo studio della teologia. I modernisti hanno distorto tutto il Vangelo, anche questa Parola è stata manipolata, falsata, adattata ai piaceri di questi tempi. Ne hanno dato una spiegazione annacquata.

“Chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato”, ma non intende la bestemmia come parola blasfema o maledizione, la spiegazione è ben più grave. Richiede un’attenzione sincera ed interessata per comprenderne la corretta spiegazione, per avere chiara la gravità dell’affermazione di Gesù, che riguarda tutti.


Dopo avere chiarito cosa avverrà a chi Lo riconoscerà e a chi Lo rifiuterà, Gesù afferma che “chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato”. La confusione su questa frase è immensa, ognuno dà una spiegazione personale, secondo la maturità della vita spirituale. In effetti, sembrerebbe delimitare la misericordia infinita di Gesù, il suo desiderio di salvare tutti i peccatori.

Bisogna chiarire due cose: Il peccato della bestemmia può essere perdonato, ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non può essere perdonata. Separiamo la bestemmia come tale e l’atteggiamento peccaminoso che è un oltraggio allo Spirito Santo.

“La bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata”: significa che è impossibile ottenere il perdono, non per mancanza di amore o di potenza di Dio (è dogma di fede che la Chiesa può rimettere tutti i peccati senza alcuna eccezione) ma per la chiusura all’azione della Grazia da parte di chi commette i peccati.

Non è Gesù a rifiutare il perdono, è l’ostinazione del peccatore a rifiutare il perdono.

La maggior parte dei cristiani senza rendersene conto -tanto è ottenebrato l’intelletto-, non hanno alcun desiderio di chiedere perdono a Gesù. E questo succede anche a tutti coloro che pur pregando (?), hanno una condotta di vita spregiudicata e sono insensibili alle cose di Dio. Non si tratta del classico peccatore come lo intendiamo comunemente, che può, senza limiti ed alcun problema, convertirsi e cominciare una vita santa.

Riguarda chi riconosce che determinate opere sono di Gesù e nella sua follia le attribuisce al diavolo. Perché non è interessato a Gesù né alla vita di Grazia. Succede anche a Sacerdoti e Vescovi. Nessuno è escluso.

Quindi, la bestemmia contro lo Spirito Santo è quella di coloro, che chiudono gli occhi davanti alle opere di Dio e respingono ostinatamente le sue opere, addirittura attribuendole al diavolo, identificando così lo Spirito Santo con lo spirito maligno, come facevano i farisei.

Vediamo innanzitutto i sei peccati contro lo Spirito Santo indicati dal Catechismo: 1) l’impugnazione della verità conosciuta; 2) l’invidia della Grazia altrui; 3) la disperazione della salvezza; 4) la presunzione di salvarsi senza merito; 5) l’ostinazione nel peccato; 6) l’impenitenza finale.

Quindi, la bestemmia contro lo Spirito Santo è l’ostinazione nel peccato, e si commette sapendo di andare consapevolmente contro Dio, è un’irriverenza ribelle, arrecando umiliazione intenzionale alle cose legate a Dio, sapendo quindi con precisione che dichiara guerra a Dio.

Una malattia viene dichiarata inguaribile quando l’ammalato rifiuta la medicina, allo stesso modo c’è una specie di peccato che non si rimette né si perdona, perché il peccatore rifugge la Grazia di Dio, che è il rimedio suo proprio. Rifugge perché rifiuta la Grazia.

Questa è la bestemmia contro lo Spirito Santo e non può essere perdonata, perché il peccatore è sprofondato nella ribellione piena e definitiva contro Dio. Non potrà più tornare indietro, non vuole tornare a Dio, anche se si sforzasse sarebbe un’ipocrisia.

A causa dei suoi molti ed abominevoli peccati, non ha assolutamente la capacità di cercare la Grazia. La sua anima è devastata dai peccati gravissimi e consapevoli. Non si salverà nonostante le preghiere degli altri.

Fate attenzione, non è Gesù a non volere convertire il peccatore, ma il peccatore a rifiutare la sua Grazia, e Gesù lo lascia libero nella sua scelta. Gesù rispetta il libero arbitrio di tutti noi.

Invece, è diversa la situazione di un grande peccatore che pecca ripetutamente ma non per opposizione a Dio o volutamente contro la sua volontà. Pecca per debolezza e perché incapace di resistere alle tentazioni. E questo peccatore potrà salvarsi. Sono due situazioni opposte di due peccatori.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: “La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo” (CCC 1864).

Il peccatore dovrebbe rivolgersi a Gesù con un atteggiamento di riconoscenza, non di bestemmia.
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