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RICERCA SU GIOVANNI BATTISTA NELLA STORIA

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2018 11:40
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27/06/2018 11:39
 
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IL BATTESIMO DI GESU’ E’ STORICAMENTE AVVENUTO?


Solitamente ogni ricostruzione della vita del Gesù storico inizia dal suo battesimo poiché gli studiosi non reputano facilmente dimostrabili i racconti dell’infanzia. L’unica fonte indipendente a tramandarci il racconto del battesimo di Gesù per mano di Giovanni Battista, tuttavia, è solo il vangelo di Marco(Matteo e Luca dipendono, in questo caso, da Marco), nel quale trova spazio anche una forte teofania (l’aprirsi dei cieli, la colomba che discende, la voce di Dio ecc.) che complica non poco il lavoro dello storico rigoroso. Il criterio della molteplice attestazione, quindi, non è apparentemente applicabile, poiché nemmeno Flavio Giuseppe menziona alcun contatto tra Giovanni e Gesù.


Tuttavia, esistono vari argomenti a favore della storicità di questo episodio. Ancora una volta è importante il criterio storico dell’imbarazzo: per quale motivo la comunità cristiana primitiva avrebbe dovuto inventarsi un racconto che poteva crearle soltanto enormi difficoltà? Infatti, Gesù appare in una situazione di inferiorità rispetto al Battista. J.P. Meier va al sodo: «l’idea che Gesù, considerato dai primi cristiani senza peccato e fonte del perdono dei peccati per l’umanità, potesse essere associato con dei peccatori sottoponendosi ad un battesimo di conversione per il perdono dei peccati è difficilmente una invenzione della chiesa, a meno che la chiesa si divertisse a moltiplicare le difficoltà per se stessa»(J.P. Meier, Un ebreo marginale, Vol. 2, Queriniana 2003, p. 126). L'”imbarazzo” più appariscente è quello dell’evangelista Giovanni, che elimina completamente il  racconto del battesimo di Gesù dal suo vangelo.


Ma il quarto vangelo può comunque essere utile per usufruire anche del criterio storico della molteplice attestazione. Citando ancora una volta il biblista americano Meier, egli è convinto infatti che «vi sono buoni motivi di ritenere che il quarto vangelo abbia intenzionalmente soppresso un avvenimento che esisteva nella tradizione del suo vangelo, un avvenimento che però poteva essere strumentalizzato da un gruppo rivale, dalla setta dei battisti della sua epoca» (J.P. Meier, Un ebreo marginale, Vol. 2, Queriniana 2003, p. 131). Tali motivi sono delle tracce rivelatrici nella Prima lettera di Giovanni, scritta da un cristiano del circolo giovanneo in una data poco più tardiva del quarto vangelo. L’autore polemizza con un gruppo di gnosticizzanti che si è separato dalla comunità giovannea e, ad un certo punto, dopo aver affermato l’identità del Gesù umano e terreno con il Figlio di Dio inviato dal Padre, scrive: «Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l’acqua e il sangue» (1 Gv 5,6). L’espressione è piuttosto criptica e probabilmente «non si riferisce al sangue e all’acqua fluiti dal costato di Gesù dopo la sua morte in croce. La sequenza delle parole è diversa (nel vangelo “sangue e acqua”, nella lettera “acqua e sangue”) […]. A mio parere, 1 Gv 5,6 sottolinea la dimensione pienamente umana di Gesù nel corso del suo ministero terreno, dando rilievo (in stile genuinamente semitico) ai due poli estremi del suo ministero, che sono anche gli esempi estremi della piena umanità di Gesù: il suo battesimo ad opera di Giovanni nella solidarietà con gli esseri umani peccatori, nonché il suo sangue nella morte cruenta sulla croce. […] Tutto questo presuppone ciò che il quarto vangelo ha soppresso e ciò cui la prima lettera allude solo con cautela: il fatto che Gesù fu battezzato» (J.P. Meier, Un ebreo marginale, Vol. 2, Queriniana 2003, pp. 133,134).


Se la convincente congettura di J.P. Meier è corretta, vi sono quindi alcune basi per asserire la storicità del battesimo di Gesù anche grazie all’attestazione di più tradizioni neotestamentarie: la tradizione giovannea (ma, in realtà, anche la fonte Q, seppur l’argomento sia molto lungo e complesso) allude indipendentemente a ciò che è narrato direttamente dalla tradizione di Marco. Se tutto questo è sommato agli argomenti che soddisfano il criterio dell’imbarazzo e al fatto che non vi sono argomenti decisivi contrari alla storicità di tale evento, possiamo tranquillamente «assumere il battesimo di Gesù per mano di Giovanni come il solido punto di partenza per qualsiasi studio del ministero pubblico di Gesù» (J.P. Meier, Un ebreo marginale, Vol. 2, Queriniana 2003, pp. 136).


La posizione di Meier è sostenuta perfino da Rudolf Bultmann (cfr. Jesus and the Word, Scribner 1980, pp. 110-111) e da parecchi postbultmanniani, come Ernst Kasemann: «il battesimo di Gesù da parte di Giovanni appartiene agli accadimenti fondamentali della vita del Gesù storico» (E. Kasemann, On the Subject of Primitive Christian Apocalyptic, SCM 1969, pp. 108-137). Anche il bultmanniano professore di Nuovo Testamento all’Università di Heidelberg, Gunther Bornkamm, è arrivato a scrivere: «Il suo [di Gesù, nda] battesimo per mano di Giovanni è uno degli avvenimenti più sicuramente verificati della sua vita» (G. Bornkamm, Jesus of Nazareth, Harper&Row 1960, p. 54), seguito dal grande scettico Herbert Braun, dell’Università Johannes Gutenberg di Mainz: «Di sicuro Gesù fu battezzato da Giovanni Battista, questo è molto probabilmente storico» (H. Braun, Jesus of Nazareth. The man and His Time, Fortress 1979, p. 55).


 


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