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COME SPIEGARE I SACRAMENTI AI BAMBINI

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2019 17:28
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19/01/2018 12:20
 
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Come spiegare i 7 sacramenti a un bambino senza annoiarlo?



 




Dovete spiegare i sacramenti a vostro figlio o a vostra figlia? Manca materiale per la catechesi nella vostra parrocchia? A volte vi sembra un po’ complicato? Non preoccupatevi. Con il libro Guía de los Sacramentos para niños di Arturo Cañamares (Ediciones Palabra) e questo articolo vi aiuteremo a usare le parole adatte perché i bambini li capiscano bene.


Per cominciare, dobbiamo sapere cosa sono i sacramenti. I sacramenti sono azioni di Dio con le quali ci mostra l’amore che nutre per i suoi figli. Sono stati tutti creati (istituiti) da Lui, e per questo è Egli stesso che li realizza attraverso vari mezzi.


Perché ce li ha dati? Per donarci la grazia, ovvero per darci, insieme al suo amore, la forza necessaria per lottare contro le difficoltà della vita, ovviamente se abbiamo una disposizione e un atteggiamento positivi di voler fare cosa gradita a Dio.


Quali sono i sette sacramenti?


1. Battesimo



Quando nasciamo, lo facciamo con il primo dei peccati. Si chiama “peccato originale”, ed è quello che hanno commesso i nostri primi progenitori, Adamo ed Eva. Battezzandoci veniamo “puliti” da quel peccato e da tutti quelli commessi prima di ricevere il Battesimo, diventiamo figli di Dio e iniziamo a far parte della Chiesa. Dio è molto felice quando il sacerdote, versando l’acqua benedetta sul battezzato, dice: “Io ti battezzo nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo”.


2. Cresima



Dio aumenta la nostra fede perché abbiamo la certezza che Egli è con noi fino a che arriviamo in Cielo, e quindi ci dà anche speranza. Aumenta infine la nostra carità perché amiamo di più Lui e chi ci circonda. In questo caso, dev’essere un vescovo a imporre le mani sulla persona che riceve la Cresima e a ungerlo con l’olio (il Santo Crisma), dicendo: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”.




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19/01/2018 12:22
 
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3. Eucaristia



Gesù trasforma tutti i giorni il pane e il vino nel suo Corpo e nel suo Sangue nella Santa Messa. Ciò accade in un momento chiamato consacrazione. In questo modo possiamo mangiarlo e riceverlo nella nostra anima. Gesù ha istituito questo sacramento nell’Ultima Cena con i dodici apostoli. Ha un “plus”: perdona i peccati veniali e ci preserva da quelli mortali per il futuro. È Gesù stesso che abbiamo dentro di noi.


4. Penitenza



Questo sacramento è un dono di Dio! Attraverso un sacerdote che ascolta i nostri peccati che gli confessiamo confidenzialmente, Dio perdona tutto ciò che abbiamo fatto e lo ha offeso. Bisogna essere però pentiti per il male commesso e per il bene che non si è fatto. Ci dà anche una grande pace e aumenta la nostra forza per essere buoni cristiani, buoni figli di Dio.


5. Unzione dei malati



Dio ama i malati. Quando qualcuno è molto malato o molto anziano e può morire presto, ha bisogno dell’aiuto di Dio per quel momento. L’unzione è un aiuto che è forza, pace e incoraggiamento, oltre a perdonare i peccati del malato e prepararlo al momento della morte. È come se si creasse un’unione con la Passione sofferta da Cristo. I malati aiutano così con il loro dolore a portare la Croce, e Gesù li aiuta a sua volta nei loro ultimi momenti di vita.


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19/01/2018 12:24
 
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6. Ordine sacerdotale



Lo riceve solo chi ha la vocazione al sacerdozio, che poi può amministrare tutti questi sacramenti. È un vescovo a imporre le mani e a pregare sul nuovo sacerdote, consacrandolo. L’ordine sacerdotale concede un’effusione speciale dello Spirito Santo e ha una caratteristica particolare: chi riceve questo sacramento sarà sacerdote per sempre.


7. Matrimonio



Questo sacramento è l’unione tra un uomo e una donna per sempre. Quando questi si sposano in chiesa, è Dio che sta unendo i loro corpi e le loro anime. Chi si sposa non deve spezzare il matrimonio: “L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto” (Marco 10, 9). Il modello che gli uomini e le donne devono seguire è quello della Sacra Famiglia: Gesù, la Vergine Maria e San Giuseppe.


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02/07/2018 22:14
 
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di Genevieve Perkins


LETTERA AL PROPRIO FIGLIO BATTEZZATO

Caro Figlio,

i miei genitori mi hanno battezzata tre mesi dopo la mia nascita. Non me lo ricordo. Non mi è stato chiesto se volevo essere battezzata o meno, né sarei stata in grado di capire o rispondere. E ora sono grata che l’abbiano fatto.

Abbiamo deciso di fare lo stesso per te. Abbiamo scelto con cura dei padrini e abbiamo chiesto a tuo nonno, un diacono, di battezzarti. È stato un giorno molto speciale con tanti amici e familiari, ma non ricorderai niente. Non può essere annullato. Non hai avuto voce in capitolo.

Se mai fossi invidioso vedendo a Pasqua altre persone che vengono battezzate di loro spontanea volontà e abbastanza adulte da ricordarselo, ti preghiamo di ricordare perché abbiamo fatto quello che abbiamo fatto e di rinnovare di cuore le tue promesse battesimali.

Alcuni potrebbero pensare che il Battesimo sia più per i genitori che per il bambino, ma visto che dobbiamo alimentare la vita che Dio ci ha affidato (Catechismo, n. 1251), abbiamo scelto questo per te, credendo che fosse il meglio. Fin dall’inizio della Chiesa, i cristiani hanno creduto in questo.

 

Appena è cominciata la tua vita abbiamo pensato al tuo Battesimo, di modo che potesse iniziare anche la tua vita di fede (CCC, n. 1236). Come tuoi genitori, vogliamo condividere tutto ciò a cui diamo importanza, che amiamo e per cui pensiamo che valga la pena di morire. La fede è così importante per noi che non volevamo che conoscessi la vita senza di essa.

Come noi moriremmo per te, sappiamo che Gesù è morto sulla croce per tutti noi, e in questa fede sei stato portato al fonte battesimale.

Il Battesimo non è solo una cerimonia simbolica o un rituale arcaico. Il Battesimo è un sacramento santo, in cui si riceve la grazia santificatrice. “La grazia santificatrice non ci dà una nuova anima – entra nell’anima che abbiamo già”, scrive Frank Sheed in Theology and Sanity, aggiungendo che l’uomo “rinasce col Battesimo, attraverso il quale ottiene un posto nel Regno”, che è quello per cui sappiamo che sei stato creato.

Quando la gente lo voleva, gli apostoli battezzavano interi gruppi familiari, che includevano neonati, bambini, adolescenti e adulti (CCC 1257, 1252; Atti 16, 27-33, Atti 16, 15, 1 Corinzi 1, 16; Tradizione della Chiesa).

Patrick Madrid, in Where is That in the Bible?, scrive: “Nel Vangelo di Matteo, il termine greco usato per indicare i bambini è paidia, una parola generica che non indica un’età in particolare. Nel Vangelo di Luca, però, vediamo oltre a paidia un altro termine greco per indicare i bambini:bre’phe, che significa neonati, bambini troppo piccoli per camminare e che quindi non hanno potuto conoscere Cristo per capacità proprie. Questi neonati, dice Luca, venivano portati a Cristo dagli adulti, molto probabilmente dai genitori, di modo che Cristo potesse toccarli. Nel sacramento del Battesimo, Cristo tocca l’anima con la sua grazia e la sua vita (cfr. anche Matteo 19, 13-15; Luca 18, 15-17).

Il Battesimo, che significa essere lavati o puliti, viene considerato dai cristiani degno del massimo onore; è il lavacro con l’acqua mediante il potere della parola vivente (Rito del Battesimo per i Bambini; CCC 1230, 1228; Sant’Agostino). Dalla Didakè (un’antica istruzione cristiana) alle varie forme odierne, il Battesimo ha bisogno di acqua versata sul capo della persona accompagnata dalle parole ‘Io ti battezzo nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo’. È questo che ci si è stato insegnato da Cristo e che ci è stato detto di fare (Matteo 28, 19; Giovanni 3, 5)”.

Mediante il Battesimo sei stato unito a tutti gli altri battezzati, anche quelli che non sono in piena comunione con la Chiesa cattolica ma sono stati validamente battezzati (Rito del Battesimo per i Bambini). Sei una parte del Corpo di Cristo.

Quando sei stato battezzato sei stato reso una nuova creatura in Cristo, inserito nel Corpo di Cristo, membro della Chiesa, e ti è stato dato un segno indelebile che non può essere eliminato dal peccato, “sebbene il peccato impedisca al Battesimo di portare frutti di salvezza” (CCC 1272). Speriamo che il peccato non impedisca questo fiorire e preghiamo di allevarti di modo che tu scelga Cristo in tutto nella tua vita.

Ma se non sarà così sei comunque battezzato.

Perché, come piccolo bambino innocente, dovresti aver bisogno di questo segno indelebile? Come persone umane siamo tutti nati con una natura caduta, e per essere liberati dal peccato originale e dal potere dell’oscurità anche un neonato dev’essere battezzato (CCC 1250). “La Chiesa e i genitori priverebbero quindi il bambino della grazia inestimabile di diventare figlio di Dio se non gli conferissero il Battesimo poco dopo la nascita” (CCC 1250).

 

Da neonato, non sei stato in grado di professare la fede da te o di discernerla come un adulto, ma non dovevi essere privato del sacramento. Ci si aspetta che tu venga allevato nella fede per accettare la fede in cui sei stato battezzato (Rito del Battesimo dei Bambini; CCC 1231).

E allora non essere invidioso del fatto che il tuo amico che ha frequentato i corsi di iniziazione cristiana ricordi l’incredibile esperienza di ricevere la grazia sacramentale dal Battesimo. Rallegrati con lui, perché ora anche lui hanno un posto in Cielo come parte del Corpo di Cristo, membro della Chiesa. Siete entrambi sulla via della santità, etrambi rinati in momenti diversi dopo la nascita fisica. Siete stati benedetti ad essere portati nella Chiesa dai vostri genitori; lui è stato benedetto a unirsi alla Chiesa dopo aver ascoltato il Vangelo ed essersi convertito.

Volgiti costantemente a Cristo nella tua vita di fede. Offri ogni giorno la tua vita a Gesù. Conosci la fede profonda che amiamo, la Sacra Scrittura e la Tradizione sacra, la fede e la ragione intrecciate, le suore e i sacerdoti…

Se lascerai la Chiesa, arrabbiato e amareggiato nei confronti della fede dei tuoi genitori, sappi che ti ameremo sempre, che pregheremo per te e che crediamo di averti dato il più bel dono che potevano offrirti chiedendo alla Chiesa di battezzarti.

I genitori si preparano ad accogliere un figlio con conti bancari, ricerca delle scuole migliori, acquisto del seggiolino più comodo eccetera, ma non basterebbe se non ti mettessimo sulla retta via e non ti proteggessimo spiritualmente donandoti completamente a Dio. Il Battesimo è stato il dono più grande che potevamo farti.

Speriamo di allevarti in modo tale che tu possa scegliere di continuare a crescere nella fede e fiorire nella vita con Cristo. E se sarai benedetto avendo figli a tua volta, ti preghiamo di portare anche loro al fonte battesimale.

Dio ti benedica,

 

i tuoi genitori


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29/01/2019 16:54
 
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Il Battesimo spiegato ai bambini





E ai loro genitori
[Modificato da Credente 29/01/2019 17:28]
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