3. Giuseppe: coraggio e forza
Penso che i momenti peggiori della vita siano quelli in cui è accaduto qualcosa di così terribile che sembra che la terra ci venga strappata sotto i piedi e la mappa della nostra vita (che forse riuscivamo a vedere in modo così chiaro davanti a noi) sia stata sconvolta. È un momento di disorientamento. Mi chiedo se è questo che ha provato Giuseppe quando ha sentito la notizia della gravidanza di Maria. Al di là delle rassicurazioni dell’angelo, servivano coraggio e forza probabilmente per molto più tempo di quello che pensiamo e riconosciamo a Giuseppe. Forse è stato un apprendimento quotidiano per calibrare nuovamente la sua disponibilità nei confronti della volontà del Padre.
Giuseppe è la parte del mio cuore che dice “Sì, Dio, confido in Te, assumerò ciò che non è mio ed eserciterò vero amore nel mettere ciò che è meglio per l’altra persona al di sopra di quello che voglio. Giuseppe è la parte del mio cuore che accetta che il progetto di Dio è migliore del mio, la parte del mio cuore che riconosce che anche quando mi sento una straniera nella mia stessa vita posso comunque confidare nel fatto che Dio tiene la mia vita tra le sue mani amorevoli.
Giuseppe è la parte della mia vita che fa ciò che è giusto, semplicemente perché è giusto, ma che esercita questa giustizia con amore e sollecitudine. È la parte del mio cuore che è madre adottiva dei progetti della mia vita che derivano da Dio e non da me ma da cui non fuggo, sapendo che la paura non è di Dio e che non ho bisogno di temere ciò che Dio mi dà.