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SALMO 1 Commento tratto dalla serie "Il tesoro di Davide" di C.H. Spurgeon

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2018 09:38
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13/12/2017 20:49
 
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V. 4. Eccoci giunti così alla seconda parte del Salmo. In questo versetto l’autore contrappone all’immagine bella e piacevole dipinta fin ora, l’infelice condizione del malvagio, in modo da renderla ancora più evidente. La traduzione che la Vulgata e quella dei Settanta fanno di questo versetto è persino più forte: Non così l’empio, non così. Dobbiamo qui comprendere che qualunque cosa buona si dica del giusto, essa non vale nel caso dell’empio. Che cosa terribile essere doppiamente svantaggiati davanti alle promesse! Eppure, questa è esattamente la condizione degli empi. Notate bene in che modo qui è usato il termine empi, perché come abbiamo visto all’inizio del Salmo, questi non sono che i principianti del male e i meno offensivi fra i peccatori! Se questa è la triste condizione di coloro che tranquillamente perseverano nel loro comportamento immorale, e sono negligenti verso il loro Dio, quanto più terribile dovrà essere la condizione dei pubblici peccatori e degli infedeli privi di vergogna. La prima frase è una descrizione negativa degli empi, la seconda è un’immagine positiva. Qui vi è il loro carattere: son come pula, intrinsecamente privi di valore, morti, inutili, senza sostanza, facilmente eliminabili. Notate qui pure il loro destino: che il vento porta via; la morte li scaglierà via con un terribile getto d’aria nel fuoco, là dove saranno del tutto consumati.

V. 5. Staranno lì per subire il loro giudizio, e non vi sarà per loro remissione alcuna. Laggiù essi saranno colti dal terrore e non potranno reggere. Fuggiranno via, le loro patetiche difese non potranno resistere; arrossiranno e saranno coperti d’eterna vergogna. Fanno bene i santi a desiderare il Paradiso, perché non vi dimorerà alcun malvagio, né i peccatori nella raunanza dei giusti. Tutte le nostre assemblee sulla terra sono miste. Ogni Chiesa ha in sé un diavolo, poiché la zizzania cresce nello stesso solco del grano. Non c’è aia che sia ancora stata interamente ripulita dalla pula. I peccatori si mescolano ai santi, come le scorie all’oro. I preziosi diamanti di Dio giacciono nello stesso campo con i sassi. Quaggiù i giusti Lot sono continuamente tormentati dagli uomini di Sodoma. Rallegriamoci, quindi, che nella Chiesa de’ primogeniti che sono scritti nei Cieli (Eb 12:23), quando si radunerà lassù, non sarà ammessa alcuna anima non rinnovata. I peccatori non potranno vivere nei Cieli; sarebbero fuori dal loro ambiente naturale! È più facile che i pesci vivano sugli alberi, che i malvagi in Paradiso! Il Cielo sarebbe un inferno intollerabile per un uomo impenitente, se mai gli fosse permesso di entrare. Tale privilegio, però, non sarà mai accordato all’uomo che persevera nelle sue iniquità. Ci conceda Dio di potere avere un nome e un posto lassù, nei suoi cortili! 

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