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ELOHIM: alieni , oppure Dio ?

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2021 12:02
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07/05/2017 18:12
 
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COSA SIGNIFICA IL TERMINE EBRAICO "ELHOIM" 




Ormai da anni, migliaia di persone sostengono con entusiasmo le ipotesi del Sig. M.Biglino, che nei suoi libri, a partire da (lui afferma) accurate traduzioni dall’ebraico, ci assicura che la Bibbia non parlerebbe né di Dio né di questioni religiose, ma sarebbe il resoconto di antiche visite di “extraterrestri”. 
Ma cosa ne pensano gli Ebrei di madrelingua delle sue traduzioni e, soprattutto, delle sue interpretazioni di termini come Elohim, Kavod, Ruach?

Qui di seguito, alcuni interessanti passaggi tratti dal forum ebraico:

http://consulenzaebraica.forumfree.it/

Molto ragionevolmente, gli autori del forum invitano  “le persone che ascoltano e leggono Biglino di non ragionare con la sua testa, ma di ragionare con la loro testa e di porgli delle domande. La Bibbia non dice quello che lui vuol far credere. Noi siamo a disposizione in questo forum per ogni genere di consulenza”.

 

Uno dei chiodi fissi dell’ipotesi di Biglino è il termine biblico Elohim (che è un plurale), spesso utilizzato per indicare la Divinità.  La sua ipotesi è che nella Bibbia non vi sia alcun “monoteismo” e che gli “elohim” null’altro sarebbero che una popolazione di colonizzatori alieni . Vediamo cosa ne pensano gli Ebrei di madrelingua:

–  Il prof può far dire quello che gli piace al primo verso di Genesi se estrapolato dal suo contesto, ma poi… della grammatica che se ne fa? Il primo termine “בראשית” significa “nel principio di” e non semplicemente “nel principio”, questo termine si attacca sempre al successivo. Quindi abbiamo ” nel principio di creare” con “ברא” vocalizzato all’infinito. Il professore ha poi detto che il testo parli di Elohim al plurale. Una cosa che desta non poca meraviglia che un professore di ebraico non sappia distinguere un semplice plurale da un plurale di astrazione, che è un singolare a tutti gli effettiI verbi ad esso collegati sono infatti singolari ed “Elohim” non ha l’articolo determinativo ed è quindi un nome proprio essendo i nomi propri autodeterminati. Il singolare è “Eloha” di radice “alah”=comporre norme giuridiche. Quindi significa “Legislatore” che con il plurale di astrazione (“Elohim) diviene: Legislatore Supremo.
Il termine “shemim” di cui parla il prof. non esiste, il termine rimane “shammaim” anch’esso plurale di astrazione, che significa “Cielo”. Il termine “
רקיע” è di radice “רקע” da cui deriva anche il termine “קרקע” che significa “suolo”.
Il professore dice che le sue deduzioni provengono dalla Bibbia, ma a me pare che sono solo frutto della sua fantasia o qualcos’altro. (…) Ma questo professore ha davvero tradotto la Bibbia delle edizioni paoline come egli stesso dichiara? Se tutti i traduttori sono come lui…

Nei suoi libri, il Sig. Biglino sostiene che l’abitudine di bruciare i sacrifici, nella Bibbia, rimanderebbe all’esigenza di “compiacere” gli alieni elohim con un “profumo riposante” che farebbe ricordare loro la patria. Vediamo cosa ne pensano gli Ebrei di tale interpretazione:

– L’annusare l’odore “riposante” (nichoach è intraducibile in italiano, più precisamente “l’odore del riposo”) nell’ebraico biblico è l’accettazione del riscatto per le trasgressioni involontarie; quando le trasgressioni divenivano volontarie o premeditate vi era il rifiuto totale di annusare quell’odore . Vedasi per esempio Levitico 26:31 (velo ‘ariach bereach nicoichakhem). Nichoach non è un aggettivo, è un sostantivo che indica il riposare della cenere, ovvero il ritorno alla polvere in un simbolismo che serve per ricordare la natura umana fatta di corpo materiale e composto di microelementi. La riduzione in cenere è una simulazione del ritorno in polvere ossia lo stato primordiale degli esseri viventi e quello post-morte.

– L’atto dell’annusare toglie a D-o ogni materialità. Egli infatti non mangia le offerte, ma semplicemente li annusa, dato che bruciandoli viene loro tolta ogni materialità. Dato che vi sono passi biblici ove si mostra il rifiuto di annusare si tratta chiaramente di una metafora che vuole esprimere l’accettazione od il rifiuto dell’offerta. L’offerta viene accettata se la trasgressione è involontaria perché le trasgressioni involontarie sono la causa della degradazione del corpo umano materiale privo della sufficiente attenzione e adeguata saggezza. Il sacrificio animale aveva lo scopo di ricordare che il corpo umano e quello animale sono fatti dagli stessi elementi ed hanno le medesime attitudini, gli stessi istinti che però si distinguono da una vera volontà rappresentata dalla ragione, che è una caratteristica esclusiva dell’uomo.
Il divenire spirito dopo la morte deriva proprio da questa concezione antica del ritorno alla polvere assimilata al vento che la porta via. In ebraico infatti vento e spirito sono espressi con il medesimo termine ruach da cui deriva reach. Il reach nichoach è il vento che sale con la cenere che successivamente si riposa, ossia torna allo stato di non vita e provoca soddisfazione nella divinità perché così facendo gli umani mostrano la buona volontà di intraprendere un cammino verso la perfezione ove si predilige la ragione agli istinti animali.

Un altro “pezzo forte” dell’ipotesi bigliniana è l’interpretazione dell’ebraico Ruach (spirito) come “rombo” o “soffio” dei motori dellastronave aliena che porterebbe gli “elohim” sulla terra. Stiamo a vedere cosa ne pensano persone che l’ebraico lo parlano:

– Nel libro “Il dio alieno della bibbia” a pag.37 abbiamo l’inizio del capitolo 2 intitolato in ebraico רוח (ruach) e in italiano: Lo “spirito”? Sono rimasto molto sorpreso nel leggere certe affermazioni di Biglino considerando che egli si identifica come un traduttore della Bibbia e dunque come chi la Bibbia dovrebbe conoscerla bene. Egli afferma che il termine ruach oltre ai normali significati di vento, respiro e aria in movimento indichi anche, in senso estensivo, “ciò che viaggia rapidamente nello spazio aereo”.
Non c’è alcuna espressione biblica in cui è usato il termine ruach per designare un oggetto che viaggia rapidamente. Ma la cosa che più sorprende è che egli afferma che il termine ruach avrebbe acquistato il senso di “spirito” solo dopo il III secolo a.C. con la versione della LXX. Un senso, egli afferma, che probabilmente in origine non gli apparteneva.
Nella Bibbia sono presenti tante espressioni in cui è usato il termine ruach per designare gli stati d’animo dell’uomo ed in modo figurativo questo termine è usato per indicare la forza vitale che fa vivere in particolare gli esseri umani. Sono tutti usi in cui questo temine acquista significati astratti perfettamente riconducibili al senso di “spirito” inteso nel mondo occidentale.
(…) Riportiamo alcuni versi biblici ove il termine ruach è chiaramente usato in tal senso nel testo ebraico della Bibbia:
In Esodo 28:3 abbiamo:”
רוח חכמה” (ruach chokhmà=spirito di saggezza)
In Gen 41:38 
הנמצא כזה–איש, אשר רוח אלהים בו (hanimzà kazhe–ish asher ruac elohim bo=c’è qualcuno come questo che abbia ruach Elohim in lui)
Num 27:18 
איש, אשר-רוח בו (ish asher ruach bo= Individuo nel quale lo spirito è in lui)
In Ecl 12:7 è usata una forma figurativa per designare la morte, lo spirito, inteso qui come forza vitale (o il respiro della vita) torna a D’o che l’ha dato: 
והרוח תשוב, אל-האלהים אשר נתנה (weha ruach tashuv el haElohim)
בידך, אפקיד רוחי (beyadechà afkid ruchì=nelle tue mani affido il mio spirito) salmo 31.6
Prov 16:32 
טוב ארך אפים, מגבור; ומשל ברוחו, מלכד עיר. Trad. Nuova Diodati: Chi è lento all’ira val più di un forte guerriero, e chi domina il suo spirito val più di chi espugna una città. Trad. Riveduta: Chi è lento all’ira val più del prode guerriero; chi padroneggia se stesso val più di chi espugna città.
Salmo 34:19 karov h lenishberè lev weet dakè-ruach yoshi’a trad. Riveduta: 34:18 L’Eterno è vicino a quelli che hanno il cuor rotto, e salva quelli che hanno lo spirito contrito.
Gioele 3:1 
אשפוך את-רוחי על-כל-בשר (eshpokh et ruchì ‘al col basar) Trad. CEI: io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo
1 re 21.5 
מה-זה רוחך סרה (ma zhe ruchacha sarah=che è, il tuo spirito se ne andato? )

Ancora sul significato di Elohim:

– Afferma Biglino quanto segue: “Ma tutte le parole che circondano elohim sono al plurale”.
Caro Biglino, qui è il caso di precisare numericamente che: Su 2600 ricorrenze del termine elohim, solo circa un centinaio ha parole al plurale Finora ho sperato che Biglino potesse essere in buonafede, ma a questo punto riesce davvero difficile credere che non sia in Malafede.

http://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=63890174

Biglino nel suo Il libro che cambierà per sempre le vostre idee sulla Bibbia, ed. 2012, riporta addirittura un’immagine, a suo dire ritrovata in Sudan, che rappresenterebbe un’astronave aliena (la riportiamo a lato come presente sul libro di Biglino n.d.a.):
A tal proposito, scrive un commentatore del forum:

– Biglino scrive: «2150 a.C. Nel Medio Regno egizio (2160-1785 a.C.) viene edificato in Nubia (Sudan) il tempio minerario di Kush, che contiene una raffigurazione di una probabile navicella in volo e quella di un missile a terra con due individui rappresentati di fronte e non vestiti come gli Egizi (paiono avere un abito composto da un solo elemento che ricopre tutto il corpo). Si tratta di una immagine molto discussa che è stata comunque riprodotta nel lavoro precedente». – pp 227-228
Avevo chiesto a Biglino come mai avesso deciso di pubblicare quell’immagine visto che è evidente che era una bufala, egli mi ha risposto: «L’illustrazione da lei citata è riportata in varie pubblicazione e da molti ritenuta vera: in ogni caso nel libro non la accredito, la pubblico citando una delle fonti.»
Ma perché citare una fonte per poi non accreditarla? E’ ovvio che a Biglino non interessa l’affidabilità delle fonti l’importante è che esse tiranno acqua al suo mulino.

Secondo Biglino, il termine “Kavod” (la gloria di Dio), rimanderebbe al concetto di “pesantezza” e quindi, concretamente, al “peso dell’ingombrante astronave aliena che avrebbe portato gli alieni sulla terra; ma Kavod, secondo gli Ebrei del forum, significherebbe tutt’altro:

– Kavod : onore, gloria: “Col Hakavod” espressione usata per complimentarsi con qualcuno per il buon effetto e riuscita di una azione.
Kaved: , pesante,  non ha la “vav”, come non hanno la vav:
Koved peso
kaved: fegato
sempre stessa radice di Kaved
E’ chiaro che da una radice KVD si sviluppino differenti vocalizzazioni e quindi diversi significati. Questo è un fenomeno costante dell’ebraico. (…) Biglino fa disquisizioni erudite sull’acqua calda. Se già dice K’vod (kevod) e non kavod vuol dire che non si rende conto della forma costrutta che è la modifica vocalica che il sostantivo subisce quando precede un altro sostantivo di cui precisa qualcosa. “Kevod ****” la gloria di D-O, mentre il sostantivo in assoluto è “Kavod”. Troppo comodo parlare a platee digiune e scrivere solo in blog dove non lo si può contestare. Vedremo che qualità ha e come parla e risponde alle domande di ebraico e in ebraico. Noi non contestiamo le sue teorie su alieni, marziani, veicoli spaziali ecc. Tutte le idee sono legittime. Ma dica che sono sue idee e basta. Non pretenda di dire che Ruah è un veicolo e Elohim è una moltitudine di divinità. Questo o è in malafede e quindi strumentale e finalizzato all’editoria o è ignoranza crassa in lingua ebraica.

http://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=63894022

Chi volesse leggere le discussioni nella loro interezza, può cliccare su i link che abbiamo riportato nel testo. Chi volesse approfondire o chiedere delucidazioni maggiori può sempre utilizzare i contatti del forum.

DISCUSSION

31 Responses to “Gli EBREI rispondono a BIGLINO”

  1. Forse “nel principio di creare” potrebbe anche significare: “Nel principio di manifestò”. Così la Bibbia cambierebbe radicalmente permettendoci di osservare la Natura come “manifestazione” del “divenire” di un “quid” ancora inaccccessibile alla mente; Quid che nei secoli abbiamo chiamto DIO.

     

    POSTED BY PAOLO BONACCHI | 22 DICEMBRE 2014, 07:14
  2. Tra Biglino e gli Ebrei, tutta l’esegesi va a farsi benedire in nome del soggettivistico “secondo me”.  A tanto ci ha portato il presunto “libero esame” di un tal monaco tedesco del XVI secolo. I fondamentalisti protestanti americani non protrebbero scrivere cose più alte! Comunque, neanche l’interpretazione, eccessivamente letteralista (la lettera, quindi la storicità, è senza dubbio la base ma poi ci sono gli altri livelli di comprensione: il morale, l’allegorico e, soprattutto, l’anagogico) dei rabbini ebrei, che contrastano Biglino, è accettabile acriticamente. Biglino dice che nella Bibbia non ci sarebbe “monoteismo”. Ed infatti il monoteismo si afferma, stando allo stesso Testo Sacro, solo un po’ alla volta tra gli ebrei ed esso convive sempre con la tentazione politeista contro la quale Javhé, per mezzo dei profeti, si scaglia di continuo, ammonendo il popolo “Non avrai altro Dio all’infuori di Me” (Primo Comandamento).

    Lo stesso Abramo era un politeista che solo a seguito della vocazione di Dio inizia a praticare, anche, il monoteismo, che pertanto si raffina solo gradualmente. “Elohim” pertanto è un plurale che ricorda il clima politeista circostante ma è già pregno del monoteismo che si va affermando, perché, come giustamente ricordato dagli ebrei, è un plurale astratto. Tuttavia gli ebrei non dicono quel che affermano i Padri della Chiesa, con piena legittimità testuale, ossia che il plurale di Elohim svela, già in nuce, un Monoteismo Trinitario, quello che poi con Cristo troverà definitiva rivelazione. Per quanto riguarda il Bereshit, “In Principio”, affermare, come fanno gli ebrei, che la traduzione letterale è “in principio di (creare)” è riduttivo rispetto al profondo significato rivelatorio, e perciò metafisico e teologico, di quell’espressione che deve essere collegata, per essere davvero compresa in pieno, al “In Principio era il Verbo” dell’incipit Giovanneo. Principio, dunque, come Essere, Fonte ontologica degli enti partecipati, come Zero metafisico che è oltre lo spazio-tempo e dal quale ha inizio ontologico il mondo (inizio ontologico e non temporale, perché, come già aveva capito sant’Agostino, il tempo in quanto creatura non esisteva prima dell’atto creativo metafisico, dell’atto del dono dell’essere alle creatura, compresa la creatura “tempo”).

    Sull’annusare quale dematerializzazione e quindi espressione della spiritualità di Dio lasciamo perdere quanto dicono gli ebrei, perché in realtà si tratta solo di un antropomorfismo, come altri nella Bibbia, che non implica affatto una immagine idolatrica del Divino ma soltanto che Dio è Persona Ineffabile, quindi allo stesso tempo apofatica e catafatica. Persona Ineffabile ossia non antropomorfica (è vero piuttosto il contrario, è l’uomo ad essere, solo per riflesso, teomorfo). Il ritorno alle ceneri post mortem, poi, non si può dire dell’anima spirituale ma solo di quella vegetativa. L'”io” umano, partecipato dallo Spirito di Dio, vive il suo destino, liberamente scelto dal soggetto, di salvezza, purgazione o perdizione eterna, in attesa della ricomposizione di tutto l’uomo, spirito, anima e corpo glorificato, per continuare nel godimento eterno o nella dannazione in unione integrale di essere. Per quanto il Ruach, quanto detto dagli ebrei è giusto. Infine i disegnini ufologici fanno pena e sembrano quelli di mio nipote di due anni. Se questi sono gli argomenti di Biglino è inutile allarmarsi. CI dispiace per quelli che lo prendono sul serio. Tra qualche anno, sarà un ricordo come tanti che lo hanno preceduto in tesi del genere o similari.

    Luigi Copertino


[Modificato da Credente 09/05/2017 11:32]
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Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
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