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GESU’ CHIAMA FILIPPO E NATANAELE Giovanni1
Un giorno Gesù incontrò un uomo di nome Filippo, e lo invitò a divenire uno dei suoi discepoli. Filippo accettò, e quando a sua volta incontrò il suo amico Natanaele gli disse, tutto contento: «Abbiamo incontrato il Messia, colui che i profeti hanno annunciato! E Gesù di Nazaret». Natanaele rimase indifferente. Rispose: «Di Nazaret? Può forse venire qualcosa di buono da quel minuscolo villaggio?» Ma Filippo insistette: «Almeno vieni a vedere!» Quando lo vide venirgli incontro, Gesù disse di lui: «Ecco un vero israelita, in cui non c'è falsità». Natanaele era sorpreso. Gli disse: «Tu mi conosci? Come mai?» Gesù gli rispose: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». Era vero che prima di incontrare Filippo, Natanaele stava all'ombra di un fico. Dunque quell'uomo non era un uomo come gli altri! Natanaele comprese, ed esclamò: «Maestro, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!» Gli rispose Gesù: «Tu credi soltanto perché ti ho detto di averti visto sotto il fico? Vedrai cose ben maggiori di questa!»
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A CANA IL PRIMO MIRACOLO Giovanni 2
Nel villaggio di Cana di Galilea si celebrava uno sposalizio, al quale era stato invitato anche Gesù, con sua madre Maria e i suoi discepoli. Durante il pranzo di nozze venne a mancare il vino, col rischio di rovinare la festa. Maria se ne accorse e disse a Gesù: «Non hanno più vino». Gesù le rispose: «Non è ancora giunto il momento che io faccia miracoli». Ma Maria disse agli inservienti: «Fate quello che egli vi dirà». C'erano in quella casa sei grandi giare di pietra, che potevano contenere ciascuna due o tre barili. Gesù disse agli inservienti: «Riempite d'acqua le giare.» Quando gli inservienti ebbero fatto ciò che Gesù aveva detto, Gesù disse ancora: «Adesso prendete un po' di quello che c'è dentro le giare e portatelo ad assaggiare al capotavola». L'acqua era diventata vino, e del migliore! Il capotavola, quando l'ebbe assaggiato, disse allo sposo: «Di solito, nelle feste, tutti danno agli invitati prima il vino migliore. Poi, quando si è bevuto molto, offrono quello meno buono. Tu invece hai conservato il vino più buono da servire per ultimo!» Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli, in Cana di Galilea.
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GESU’ SCACCIA I MERCANTI DEL TEMPIO Giovanni 2
Si avvicinava la festa di Pasqua, e Gesù andò a celebrarla a Gerusalemme. Entrato nel tempio, trovò nel primo cortile una quantità di mercanti, che cambiavano le monete straniere o vendevano buoi, pecore e colombe a coloro che poi li offrivano in sacrificio. Ai mercanti non importava nulla del tempio, della Pasqua e dei sacrifici offerti al Signore. Essi badavano soltanto a guadagnare il più possibile. Per questo Gesù si indignò. Prese delle cordicelle, ne fece una sferza e si mise a rovesciare i banchi e scacciare i mercanti. Diceva: «Portate via questa roba! Voi avete trasformato in mercato il tempio, che è la casa del Padre mio!» Intervennero alcuni capi ebrei. «Chi sei tu per fare queste cose?» gli chiesero. «Chi ti ha dato l'autorità?» E Gesù allora disse: «Distruggete questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere». Essi allora non capirono, ma i suoi discepoli si ricordarono in seguito di queste parole e compresero. Gesù parlava del tempio del suo corpo. Con quelle parole egli annunciava la sua morte e, il terzo giorno successivo, il suo ritorno alla vita, la sua risurrezione.
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UNA VISITA NOTTURNA Giovanni 3
Uno dei capi dei Giudei, di nome Nicodemo, aveva un gran desiderio di parlare con Gesù. Ma non voleva farsi vedere da nessuno, perché temeva che lo scambiassero per un discepolo di quel Maestro, che gli altri capi del popolo guardavano con diffidenza e sospetto. Allora Nicodemo pensò di andare da Gesù di notte, e gli disse: «Maestro, sappiamo che tu sei venuto da Dio, perché nessuno fa quello che fai tu!» Gesù, in risposta, gli spiegò una cosa della massima importanza. Gli disse: «Ti dico, in verità, che se uno non rinasce dall'altro, non può entrare nel regno di Dio». «Come può un uomo nascere quando è vecchio?» chiese stupito Nicodemo. E Gesù gli spiegò: «Bisogna nascere dall'acqua e dallo Spirito, per entrare nel regno di Dio». Gesù con quelle parole voleva annunciare il battesimo. Il battesimo, dato con l'acqua, dona lo Spirito Santo. Chi Io riceve, riceve in sé la vita stessa di Dio; il Signore lo adotta come suo figlio e gli apre le porte della sua casa. Gesù concluse: «Dio ha tanto amato gli uomini da mandare il suo unico Figlio, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
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LA PARABOLA DEL SEMINATORE Matteo 13
«Il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava una parte dei semi caddero sulla strada: vennero gli uccelli e li divorarono. Alcuni semi caddero tra i sassi, dove non c'era molta terra; subito germogliarono ma con scarse radici: appena spuntò il sole, le pianticelle si seccarono. Altri semi caddero tra i cespugli spinosi, che crescendo soffocarono i germogli. Un'altra parte infine cadde sul buon terreno e diede frutto abbondante.» Un giorno Gesù narrò ai suoi ascoltatori questa parabola. Le parabole sono quasi come indovinelli, e gli ascoltatori di Gesù cercarono di capire: chi è il seminatore? Che cos'è il seme da lui seminato? E il terreno? Qualche volta Gesù stesso dava la spiegazione. Altre volte non c'era bisogno, perché i suoi ascoltatori la comprendevano da sé. Sulla parabola del seminatore, Gesù diede questa spiegazione: «Il seme è la parola di Dio; i diversi tipi di terreno sono i cuori degli uomini. «Quando un uomo ascolta la parola di Dio e non la comprende, è come il terreno arido di una strada: il seme non attecchisce, viene il demonio e lo porta via. «La parola che cade nel terreno sassoso è quella di chi la accoglie con gioia, ma è incostante, cambia idea facilmente. Appena si presenta qualche difficoltà, la persona incostante rifiuta la parola di Dio, che non ha messo radici profonde nel suo cuore. «Il terreno coperto di cespugli spinosi è il cuore di chi è attaccato ai soldi e alle cose del mondo: esse soffocano la parola di Dio e non le permettono di dare frutto. «La terra buona è invece colui che ascolta seriamente la parola dì Dio, la accoglie volentieri e così essa mette salde radici e dà frutto abbondane di opere buone».
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IL REGNO DI DIO E IL GRANELLO DI SENAPE Matteo 13
Per essere sicuro che tutti lo comprendessero, Gesù si spiegava con racconti e paragoni. Così, parlando del regno di Dio, Gesù disse: «Il regno di Dio è simile a un po' di lievito che una donna ha preso e ha mescolato con una grande quantità di farina, e a un certo punto tutta la pasta è lievitata! «Il regno di Dio è simile anche a un tesoro nascosto in un campo. Un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo. Poi, pieno di gioia, va a vendere tutto quello che ha e compera quel campo!»
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IL FIGLIO DEL FUNZIONARIO DEL RE Giovanni 4
Gesù si trovava in Cana di Galilea, il paese dove aveva cambiato l’acqua in vino, quando si recò da lui in gran fretta un funzionario del re, che abitava a Cafarnao. Questi, tutto preoccupato e addolorato, gli disse: «Maestro, mio figlio è ammalato al punto che sta per morire. Ti prego, vieni con me a Cafarnao, vieni a guarirlo!» «Va pure, tuo figlio è guarito» gli disse Gesù, senza muoversi. Egli voleva mostrare ai presenti che aveva il potere di compiere miracoli anche quando era lontano. Il funzionario del re credette alla parola di Gesù e si mise in cammino. Non era ancora arrivato a casa, quando i suoi servi gli corsero incontro e gli dissero: «Tuo figlio è guarito!» Il funzionario del re volle sapere a che ora il figlio aveva cominciato a stare meglio. I servi gli risposero: «Ieri pomeriggio, verso l’una, la febbre se ne è andata». E il padre si rese conto che era proprio l’ora in cui Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio è guarito!» Gesù compiva molti miracoli. Poteva farlo, perché egli era un uomo, ma era anche Dio, e Dio ha il potere di fare tutto ciò che vuole.
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IL LIEVITO E IL TESORO Matteo 13
Per essere sicuro che tutti lo comprendessero, Gesù si spiegava con racconti e paragoni. Così, parlando del regno di Dio, Gesù disse: «Il regno di Dio è simile a un po’ di lievito che una donna ha preso e ha mescolato con una grande quantità di farina, e a un certo punto tutta la pasta è lievitata!» «Il regno di Dio è simile anche a un tesoro nascosto in un campo. Un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo. Poi, pieno di gioia, va a vendere tutto quello che ha e compera quel campo!»
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GESU’ GUARISCE UN LEBBROSO Marco I
Al tempo di Gesù c'erano in Palestina molti lebbrosi. Essi erano colpiti dalla lebbra, una malattia molto contagiosa che li costringeva a stare lontani dagli altri uomini. Un giorno un lebbroso si avvicinò a Gesù e gli disse: «Se vuoi, tu puoi guarirmi!» Gesù ebbe compassione di lui. Stese la mano, lo toccò e gli disse: «Guarisci!» Subito la lebbra scomparve: era guarito! Allora l'uomo, felice, cominciò a raccontare a tutti quello che era accaduto. E la fama di Gesù si diffondeva per la regione.
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GESU’ CHIAMA LEVI MATTEO Marco 2
In Palestina al tempo di Gesù c'era una categoria di persone che tutti detestavano e cercavano il più possibile di evitare. Erano gli esattori delle tasse, considerati traditori del popolo e peccatori. Un giorno, a Cafarnao, Gesù passò accanto al banco dove la gente si recava a pagare le tasse. Vide tra gli esattori un uomo di nome Levi e gli disse: «Vieni con me». Allora l'uomo si alzò, lasciò il suo lavoro e si mise al seguito di Gesù. Levi, l'esattore delle tasse, è il discepolo conosciuto anche con il nome di Matteo, ed è lo stesso che scrisse uno dei quattro vangeli. Felice e commosso che Gesù avesse scelto proprio lui, che era disprezzato da tutti, Levi Matteo invitò Gesù a cena in casa sua, insieme con altri esattori delle tasse suoi amici. Gesù accettò, e questo suscitò la meraviglia di alcuni maestri della legge. Così, questi chiesero ad alcuni discepoli di Gesù: «Perché il vostro Maestro mangia con quei peccatori?» Ma Gesù sentì le loro parole e rispose: «Le persone sane non hanno bisogno del medico. Ne hanno bisogno, invece, i malati. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori!»
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LA RETE DA PESCA Matteo 13
A che cosa è simile il regno di Dio? Così disse ancora Gesù: «Il regno di Dio è simile ad una rete gettata nel mare, che raccoglie pesci di ogni genere. «Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si siedono e mettono nei cesti i pesci buoni da mangiare; i pesci cattivi da mangiare, invece, li buttano via. «Così sarà la fine del mondo: gli angeli separeranno gli uomini buoni dai cattivi. I buoni saranno portati nel regno dei cieli; i cattivi, invece, saranno buttati via».