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RACCONTI BIBLICI PER RAGAZZI (Testo e immagini)

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2017 15:33
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17/01/2017 19:28
 
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GESU’ CHIAMA FILIPPO E NATANAELE Giovanni1
Un giorno Gesù incontrò un uomo di nome Filippo, e lo invitò a dive­nire uno dei suoi discepoli. Filippo accettò, e quando a sua volta incontrò il suo amico Nata­naele gli disse, tutto contento: «Abbiamo incontrato il Messia, colui che i profeti hanno annunciato! E Gesù di Nazaret». Natanaele rimase indifferente. Ri­spose: «Di Nazaret? Può forse veni­re qualcosa di buono da quel minuscolo villaggio?» Ma Filippo insistet­te: «Almeno vieni a vedere!» Quando lo vide venirgli incontro, Gesù disse di lui: «Ecco un vero israelita, in cui non c'è falsità». Natanaele era sorpreso. Gli disse: «Tu mi conosci? Come mai?» Gesù gli rispose: «Prima che Filip­po ti chiamasse, io ti ho visto quan­do eri sotto il fico». Era vero che prima di incontrare Filippo, Natanaele stava all'ombra di un fico. Dunque quell'uomo non era un uomo come gli altri! Nata­naele comprese, ed esclamò: «Mae­stro, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!» Gli rispose Gesù: «Tu credi sol­tanto perché ti ho detto di averti vi­sto sotto il fico? Vedrai cose ben maggiori di questa!»



 
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A CANA IL PRIMO MIRACOLO Giovanni 2
Nel villaggio di Cana di Galilea si celebrava uno sposalizio, al quale era stato invitato anche Gesù, con sua madre Maria e i suoi discepoli. Durante il pranzo di nozze venne a mancare il vino, col rischio di ro­vinare la festa. Maria se ne accorse e disse a Gesù: «Non hanno più vino». Gesù le rispose: «Non è ancora giunto il momento che io faccia miracoli». Ma Maria disse agli inservienti: «Fate quello che egli vi dirà». C'erano in quella casa sei grandi giare di pietra, che potevano contenere ciascuna due o tre barili. Gesù disse agli inservienti: «Riempite d'acqua le giare.» Quando gli inser­vienti ebbero fatto ciò che Gesù aveva detto, Gesù disse ancora: «Adesso prendete un po' di quello che c'è dentro le giare e portatelo ad assaggiare al capotavola». L'acqua era diventata vino, e del migliore! Il capotavola, quando l'ebbe assaggiato, disse allo sposo: «Di solito, nelle feste, tutti danno agli invitati prima il vino migliore. Poi, quando si è bevuto molto, of­frono quello meno buono. Tu inve­ce hai conservato il vino più buono da servire per ultimo!» Così Gesù diede inizio ai suoi mi­racoli, in Cana di Galilea.







 
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GESU’ SCACCIA I MERCANTI DEL TEMPIO Giovanni 2
Si avvicinava la festa di Pasqua, e Gesù andò a celebrarla a Gerusa­lemme. Entrato nel tempio, trovò nel primo cortile una quantità di mercanti, che cambiavano le mone­te straniere o vendevano buoi, pe­core e colombe a coloro che poi li offrivano in sacrificio. Ai mercanti non importava nulla del tempio, della Pasqua e dei sacri­fici offerti al Signore. Essi badavano soltanto a guadagnare il più possibi­le. Per questo Gesù si indignò. Pre­se delle cordicelle, ne fece una sfer­za e si mise a rovesciare i banchi e scacciare i mercanti. Diceva: «Porta­te via questa roba! Voi avete tra­sformato in mercato il tempio, che è la casa del Padre mio!» Intervennero alcuni capi ebrei. «Chi sei tu per fare queste cose?» gli chiesero. «Chi ti ha dato l'autorità?» E Gesù allora disse: «Distruggete questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere». Essi allora non capirono, ma i suoi discepoli si ricordarono in se­guito di queste parole e comprese­ro. Gesù parlava del tempio del suo corpo. Con quelle parole egli an­nunciava la sua morte e, il terzo giorno successivo, il suo ritorno alla vita, la sua risurrezione.








 
19
UNA VISITA NOTTURNA Giovanni 3
Uno dei capi dei Giudei, di nome Nicodemo, aveva un gran desiderio di parlare con Gesù. Ma non voleva farsi vedere da nessuno, perché te­meva che lo scambiassero per un discepolo di quel Maestro, che gli altri capi del popolo guardavano con diffidenza e sospetto. Allora Nicodemo pensò di andare da Gesù di notte, e gli disse: «Mae­stro, sappiamo che tu sei venuto da Dio, perché nessuno fa quello che fai tu!» Gesù, in risposta, gli spiegò una cosa della massima importanza. Gli disse: «Ti dico, in verità, che se uno non rinasce dall'altro, non può entrare nel regno di Dio». «Come può un uomo nascere quando è vecchio?» chiese stupito Nicodemo. E Gesù gli spiegò: «Bi­sogna nascere dall'acqua e dallo Spirito, per entrare nel regno di Dio». Gesù con quelle parole vole­va annunciare il battesimo. Il batte­simo, dato con l'acqua, dona lo Spirito Santo. Chi Io riceve, riceve in sé la vita stessa di Dio; il Signore lo adotta come suo figlio e gli apre le porte della sua casa. Gesù concluse: «Dio ha tanto amato gli uomini da mandare il suo unico Figlio, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».




 
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LA PARABOLA DEL SEMINATORE Matteo 13
«Il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava una parte dei semi caddero sulla strada: vennero gli uccelli e li divorarono. Alcuni semi caddero tra i sassi, dove non c'era molta terra; subito germoglia­rono ma con scarse radici: appena spuntò il sole, le pianticelle si secca­rono. Altri semi caddero tra i cespu­gli spinosi, che crescendo soffocaro­no i germogli. Un'altra parte infine cadde sul buon terreno e diede frut­to abbondante.» Un giorno Gesù narrò ai suoi ascoltatori questa parabola. Le pa­rabole sono quasi come indovinelli, e gli ascoltatori di Gesù cercarono di capire: chi è il seminatore? Che cos'è il seme da lui seminato? E il terreno? Qualche volta Gesù stesso dava la spiegazione. Altre volte non c'era bisogno, perché i suoi ascoltatori la comprendevano da sé. Sulla parabola del seminatore, Gesù die­de questa spiegazione: «Il seme è la parola di Dio; i di­versi tipi di terreno sono i cuori de­gli uomini. «Quando un uomo ascolta la pa­rola di Dio e non la comprende, è come il terreno arido di una strada: il seme non attecchisce, viene il de­monio e lo porta via. «La parola che cade nel terreno sassoso è quella di chi la accoglie con gioia, ma è incostante, cambia idea facilmente. Appena si presenta qualche difficoltà, la persona inco­stante rifiuta la parola di Dio, che non ha messo radici profonde nel suo cuore. «Il terreno coperto di cespugli spi­nosi è il cuore di chi è attaccato ai soldi e alle cose del mondo: esse soffocano la parola di Dio e non le permettono di dare frutto. «La terra buona è invece colui che ascolta seriamente la parola dì Dio, la accoglie volentieri e così essa mette salde radici e dà frutto abbondane di opere buone».
 
21
IL REGNO DI DIO E IL GRANELLO DI SENAPE Matteo 13
Per essere sicuro che tutti lo com­prendessero, Gesù si spiegava con racconti e paragoni. Così, parlando del regno di Dio, Gesù disse: «Il regno di Dio è simile a un po' di lievito che una donna ha preso e ha mescolato con una grande quantità di farina, e a un certo pun­to tutta la pasta è lievitata! «Il regno di Dio è simile anche a un tesoro nascosto in un campo. Un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo. Poi, pieno di gioia, va a vendere tutto quello che ha e com­pera quel campo!»







 
 
22
IL FIGLIO DEL FUNZIONARIO DEL RE Giovanni 4
Gesù si trovava in Cana di Galilea, il paese dove aveva cambiato l’acqua in vino, quando si recò da lui in gran fretta un funzionario del re, che abitava a Cafarnao. Questi, tutto preoccupato e addolorato, gli disse: «Maestro, mio figlio è ammalato al punto che sta per morire. Ti prego, vieni con me a Cafarnao, vieni a guarirlo!» «Va pure, tuo figlio è guarito» gli disse Gesù, senza muoversi. Egli voleva mostrare ai presenti che aveva il potere di compiere miracoli anche quando era lontano. Il funzionario del re credette alla parola di Gesù e si mise in cammino. Non era ancora arrivato a casa, quando i suoi servi gli corsero incontro e gli dissero: «Tuo figlio è guarito!» Il funzionario del re volle sapere a che ora il figlio aveva cominciato a stare meglio. I servi gli risposero: «Ieri pomeriggio, verso l’una, la febbre se ne è andata». E il padre si rese conto che era proprio l’ora in cui Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio è guarito!» Gesù compiva  molti miracoli. Poteva farlo, perché egli era un uomo, ma era anche Dio, e Dio ha il potere di fare tutto ciò che vuole.





 
23
IL LIEVITO E IL TESORO Matteo 13
Per essere sicuro che tutti lo comprendessero, Gesù si spiegava con racconti e paragoni. Così, parlando del regno di Dio, Gesù disse: «Il regno di Dio è simile a un po’ di lievito che una donna ha preso e ha mescolato con una grande quantità di farina, e a un certo punto tutta la pasta è lievitata!» «Il regno di Dio è simile anche a un tesoro nascosto in un campo. Un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo. Poi, pieno di gioia, va a vendere tutto quello che ha e compera quel campo!»






 
 
 
24
GESU’ GUARISCE UN LEBBROSO Marco I
Al tempo di Gesù c'erano in Palesti­na molti lebbrosi. Essi erano colpiti dalla lebbra, una malattia molto contagiosa che li costringeva a stare lontani dagli altri uomini. Un giorno un lebbroso si avvicinò a Gesù e gli disse: «Se vuoi, tu puoi guarirmi!» Gesù ebbe compassione di lui. Stese la mano, lo toccò e gli disse: «Guarisci!» Subito la lebbra scomparve: era guarito! Allora l'uomo, felice, co­minciò a raccontare a tutti quello che era accaduto. E la fama di Gesù si diffondeva per la regione.









 
25
GESU’ CHIAMA LEVI MATTEO Marco 2
In Palestina al tempo di Gesù c'era una categoria di persone che tutti detestavano e cercavano il più pos­sibile di evitare. Erano gli esattori delle tasse, considerati traditori del popolo e peccatori. Un giorno, a Cafarnao, Gesù pas­sò accanto al banco dove la gente si recava a pagare le tasse. Vide tra gli esattori un uomo di nome Levi e gli disse: «Vieni con me». Allora l'uo­mo si alzò, lasciò il suo lavoro e si mise al seguito di Gesù. Levi, l'esattore delle tasse, è il di­scepolo conosciuto anche con il nome di Matteo, ed è lo stesso che scrisse uno dei quattro vangeli. Felice e commosso che Gesù avesse scelto proprio lui, che era di­sprezzato da tutti, Levi Matteo invi­tò Gesù a cena in casa sua, insieme con altri esattori delle tasse suoi amici. Gesù accettò, e questo susci­tò la meraviglia di alcuni maestri della legge. Così, questi chiesero ad alcuni discepoli di Gesù: «Perché il vostro Maestro mangia con quei peccatori?» Ma Gesù sentì le loro parole e rispose: «Le persone sane non hanno bisogno del medico. Ne hanno bisogno, invece, i malati. Io non sono venuto a chiamare i giu­sti, ma i peccatori!»



 
 
26
LA RETE DA PESCA Matteo 13
A che cosa è simile il regno di Dio? Così disse ancora Gesù: «Il regno di Dio è simile ad una rete gettata nel mare, che raccoglie pesci di ogni genere. «Quando è piena, i pescatori la ti­rano a riva, si siedono e mettono nei cesti i pesci buoni da mangiare; i pesci cattivi da mangiare, invece, li buttano via. «Così sarà la fine del mondo: gli angeli separeranno gli uomini buoni dai cattivi. I buoni saranno portati nel regno dei cieli; i cattivi, invece, saranno buttati via».

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