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RACCONTI BIBLICI PER RAGAZZI (Testo e immagini)

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2017 15:33
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16/01/2017 20:52
 
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RUT LA NUORA FEDELE Rut 1
Al tempo in cui il popolo d'Israele era governato dai giudici, si abbatté sul paese una grave carestia. Per questo un uomo di Betlemme mi­grò con la sua famiglia nel paese di Moab, dove si stabilì. I suoi figli presero in moglie don­ne moabite, ma dopo qualche tem­po essi morirono, così come il loro padre. Allora la loro madre, di nome Noemi, chiamò le due nuore e disse loro: «Io non ho la possibili­tà di darvi da vivere; tornate per­ciò alle vostre famiglie; io per parte mia intendo tornare a Betlemme, che è la mia città, tra il mio popolo». Delle due nuore, una ritornò nel­la sua famiglia, ma l'altra non volle abbandonare la vecchia suocera; le disse: «Dove andrai tu andrò an­ch'io; dove ti fermerai mi fermerò. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio. Solo la morte mi separerà da te». Noemi cercò di insistere; ma l'al­tra era ben decisa. Allora entrambe raccolsero le proprie cose e lascia­rono insieme la terra di Moab av­viandosi verso Betlemme. La nuora straniera, pronta a la­sciare la sua patria e le sue abitudini pur di non abbandonare la vecchia suocera, si chiamava Rut.






 
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RUT NEI CAMPI DI BOOZ Rut 2-4
Nella città di Betlemme tutti ammi­ravano la giovane straniera di nome Rut, che aveva accettato rischi e fa­tiche pur di non abbandonare la vecchia suocera Noemi. Le due donne avevano vita diffi­cile, perché non avevano di che vivere e spesso non sapevano come fare a procurarsi da mangiare. Un giorno, era il tempo della mietitura dell'orzo, Rut andò a spigolare, e senza saperlo capitò nei campi di Booz, che era un lontano parente della suocera Noemi. Rut lavorò instancabilmente tutto il giorno. Booz se ne accorse, la ammirò e volle favorirla. Disse allo­ra ai suoi uomini: «Lasciate cadere apposta un po' di spighe, perché ilraccolto di quella donna sia più ab­bondante». Un'altra volta Booz le regalò sei misure l'orzo, e infine, ammirato del suo comportamento generoso verso Noemi, Booz sposò Rut. Per le due donne era la fine dei sacrifici, per­ché Booz era ricco. Il matrimonio di Booz e di Rut fu importante anche per un'altra ra­gione: essi ebbero un figlio che fu la consolazione della vecchia Noemi, la quale gli pose nome Obed. Egli divenne padre di Iesse, a sua volta padre del grande Davide.





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UN FANCIULLO OFFERTO AL SIGNORE 1 Samuele 1-2
Viveva nel popolo di Israele una donna di nome Anna, la quale era amata teneramente dal suo sposo, ma era assai triste perché non ave­va nessun figlio. In quel tempo l'Arca dell'Alleanza con la sua dimora si trovava a Silo, e il sacerdote Eli con i suoi due figli prestava servizio nel santuario del Signore. Là, dove molti Israeliti si recava­no a pregare il Signore, un giorno Anna rivolse al Signore Dio, pian­gendo, una preghiera e una pro­messa. «Signore» disse «se tu mi manderai un figlio, io lo consacrero a te: egli sarà al tuo servizio per tut­ta la vita». Il Signore Dio ascoltò la preghie­ra di Anna, ed ella ebbe un bambi­no cui pose nome Samuele. Lo crebbe con amore, e dopo alcuni anni, quando ormai Samuele pote­va vivere anche senza la mamma, Anna lo portò al santuario e lo affi­dò al sacerdote Eh perché lo edu­casse nel servizio del Signore. Anna offri poi un sacrificio al Si­gnore, innalzò verso di lui un canti­co di lode e fece ritorno alla sua casa. In seguito il Signore premio Anna, concedendole di avere altri tre figli e due figlie.






 
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DIO PARLA AL PICCOLO SAMUELE Samuele 2-3
Samuele viveva nel santuario del Signore, insieme con il sacerdote Eli, che lo educava al servizio del Signore, e ai suoi due figli. Questi ultimi, però, si comportavano male, svolgendo il loro servizio in un mo­do che offendeva il Signore. Samuele era un fanciullo, quan­do una notte si sentì chiamare: «Sa­muele, Samuele!» Egli credette che quella fosse la voce di Eli, il quale dormiva poco lontano. Prontamen­te allora si recò da lui: «Eccomi» gli disse. Ma Eli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire». Poco dopo si sentì chiamare una seconda volta; tornò da Eli, il quale però lo rimandò a dormire. Accadde poi una terza volta: allo­ra Eli comprese, e disse al fanciullo: «Se ti sentirai chiamare ancora, ri­sponderai così: Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta». Samuele ritornò a dormire, e quando si sentì chiamare ancora ri­spose: «Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta». Era infatti il Signore a chiamarlo, per affidargli un messag­gio: «Sto per punire i figli di Eli a causa della loro cattiva condotta» disse il Signore «perché essi hanno fatto ciò che è male ai miei occhi, ed Eli non gliel’ha impedito. Riferi­sci ad Eli le mie parole».




 
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SAMNUELE PROFETA DEL SIGNORE 1 Samuele 3-4
Il sacerdote Eli si rese conto che il Signore aveva parlato al fanciullo Samuele, e gli chiese che cosa gli avesse detto. Samuele riferì: il Signore Dio era molto scontento della condotta che tenevano nel santuario i due figli di Eh, e perciò aveva deciso di punirli. Poco tempo dopo i due colpevoli rimasero uccisi in battaglia. Quando divenne adulto, Samuele ricevette molti messaggi da Dio: e tutti si re­sero conto che il Signore lo aveva scelto come suo profeta, cioè una persona incaricata di parlare per lui.





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L’ARCA IN MANO AI FILISTEI 1 Samuele 5-6
Accadde una volta che il popolo di Israele fu attaccato dall'esercito dei Filistei, e il Signore permetteva che il suo popolo avesse la peggio: lo permetteva perché gli Israeliti ave­vano molte volte violato la volontà del Signore, e il Signore voleva ri­chiamarli ad essere fedeli a lui solo. Quando si resero conto che sta­vano per perdere la battaglia, i guerrieri d'Israele andarono a pren­dere l'Arca dell'Alleanza, su cui era, invisibile, la presenza del Signore. Essi dicevano: «Se il Signore è in mezzo a noi, nostra sarà la vittoria!». Invece perdettero, e i Filistei cat­turarono l'Arca e la portarono nel tempio del loro dio Dagon. Il giorno dopo essi trovarono la statua del loro dio caduta a terra davanti all'Arca del Signore. La ri­misero al suo posto, ma il giorno seguente la trovarono ancora a ter­ra, e a pezzi. Dopo di che presero a diffondersi tra i Filistei strane malat­tie: essi attribuirono la causa di tutto questo all'Arca, e cominciarono ad avere paura del Signore. Allora decisero di rimandare l'Ar­ca agli Israeliti: la collocarono su un carro nuovo, vi aggiunsero doni d'oro e la rimandarono in mezzo al popolo del Signore.

[Modificato da Credente 16/01/2017 20:53]
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