Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

COME "ORGANIZZARE" LA PREGHIERA

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2017 18:38
Autore
Stampa | Notifica email    
04/11/2016 17:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

3. I fedeli che vogliono far parte di un gruppo di preghiera devono prendere liberamente e molto sul serio la decisione di appartenervi. L’appartenenza non è una questione di imposizione o di fare bella figura, o peggio ancora di compiacere qualcuno. Quando si è membri di un gruppo di preghiera ci si assume una seria responsabilità.


4. Nei fedeli che vogliono far parte di un gruppo di preghiera dev’esserci una disposizione fondamentale: il desiderio profondo di essere trasformati dal Signore. Non bisogna mai assistere come spettatori o critici. Coloro che si riuniscono in preghiera devono essere persone che hanno coltivato la preghiera a livello personale, altrimenti la partecipazione diventa un’attività artificiale, posticcia, vuota.


5. Ogni gruppo di preghiera ha un animatore indiscutibile, lo Spirito Santo, ma questa verità non esclude un animatore “umano”, che anzi è importantissimo. Chi anima (auspicabilmente il parroco) dev’essere una persona di virtù provata, di esperienza nella vita di preghiera, con una spiritualità solida e in perfetta comunione con la Chiesa. Dev’essere una persona che animi davvero il gruppo e vegli sul buon ordine della preghiera.


6. La frequenza delle riunioni può essere settimanale, e la durata di ogni incontro di preghiera può oscillare tra mezz’ora e tre quarti d’ora, anche se questo periodo di tempo non è tassativo.


7. Si richiede la puntualità; potrebbe essere dannoso vedere la gente che arriva col contagocce una volta iniziata la preghiera.


8. Si cerchi di evitare che tra i membri di un gruppo di preghiera ci siano tensioni emotive, perché questo ostacola la serenità e la spontaneità del gruppo. Qualsiasi conflitto dev’essere risolto prima di iniziare un nuovo incontro.


9. La fedeltà al proprio gruppo è molto importante. Nelle parrocchie ci sono vari tipi di gruppi di preghiera; bisogna aderire a un gruppo in base al proprio carisma, all’età, all’affinità apostolica, ecc..


10. Anche se un elemento importante della preghiera in gruppo è la spontaneità dei partecipanti, negli incontri di preghiera ci deve o ci può essere spazio anche per le preghiere ufficiali della Chiesa: adorazione del Santissimo, canti, liturgia delle ore, Rosario, Via Crucis (soprattutto in Quaresima), novene, ecc.. Bisogna anche tener conto del fatto che queste preghiere si possono integrare tra loro, ovviamente con criterio.


11. La preghiera in gruppo non dev’essere qualcosa di sostitutivo né della preghiera personale né della Messa (e men che meno della Messa di precetto), quanto piuttosto un complemento.


12. La preghiera, idealmente, deve svolgersi davanti al Santissimo, quindi il gruppo di preghiera si potrà riunire nella chiesa parrocchiale. Se non è possibile, si può utilizzare qualsiasi altro luogo che favorisca il silenzio e il raccoglimento.


13. È bene che la preghiera di gruppo si svolga con una struttura stabilita, e quindi si richiede un ordine nella partecipazione. Per mantenere l’interesse dei membri del gruppo di preghiera, la cosa migliore sarà pianificare le preghiere in anticipo. Per questo è necessario uno schema, altrimenti la preghiera in comune diventa un ostacolo che blocca l’azione trasformatrice di Dio (1 Cor 14, 33; 1 Cor 14, 40). Le persone hanno bisogno di guida, limiti e direzione per sentirsi a proprio agio; in questo modo saranno più aperte e disposte a partecipare attivamente.


CONDIZIONI DURANTE LA PREGHIERA DI GRUPPO


1. Bisogna tener conto del fatto che lo Spirito Santo abita in noi e si esprime attraverso di noi; per questo, quando un membro del gruppo sta pregando dobbiamo far nostre le sue parole o le sue intenzioni.


2. Non bisogna dimenticare che come nella preghiera personale c’è un dialogo tra Dio e ogni persona, nella preghiera comunitaria l’interlocutore di Dio è un “noi”. Non basta pregare insieme agli altri o per gli altri, bisogna pregare all’unisono con gli altri.


3. Durante la preghiera in gruppo ci dev’essere allegria, visto che la gioia è uno dei frutti dello Spirito Santo (Gal 5, 22). È la gioia di lodare Dio, di sperimentare come famiglia ecclesiale l’allegria della sua presenza vicina e sperimentata con la forza del suo amore che trasforma la nostra vita. Ma attenzione: non è una gioia esterna provocata con mezzi umani, né il gioire di una sana amicizia o convivenza né tantomeno un “sentimentalismo” da esaltati che contagia.



Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
SI FACCIANO SUPPLICHE, PREGHIERE E RINGRAZIAMENTI PER TUTTI . (1Tim.2,1)


 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:46. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com