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L'UOMO HA CREATO DIO?

Ultimo Aggiornamento: 13/05/2016 23:05
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13/05/2016 23:01
 
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CRITICA ATEA 3: CREDO IN UN DIO IN MENO RISPETTO A TE


Alcuni atei dicono “Quando si tratta di antichi dei estinti della mitologia come Zeus o Thor, siamo tutti atei. Semplicemente io credo in un dio di meno rispetto a te”. L’origine di questo argomento si può trovare nel giornalista H.L. Mencken che descrisse qualcosa che definì il “cimitero degli dei”.


Questo argomento cerca di dimostrare che i teisti sono degli ipocriti perché accettano la propria versione di Dio mentre rigettano ogni altra versione di Dio delle altre religioni. Ma solo perché alcune concezioni di Dio sono false, perché dovrebbe conseguirne che tutte le concezioni di Dio lo siano? Filosofi come Platone e Aristotele rigettavano le divinità antropomorfe come Zeus o Ercole, ma credevano in un essere supremo che creò tutta la realtà.


Un altro problema con questo argomento è il suo stesso ragionamento, ovvero: “Se parte di questa categoria X è falsa, allora tutta la categoria X è falsa”. Per capire meglio la fallacia che sta dietro all’argomento, immaginate il fittizio paradosso di un anarchico in cui quest’ultimo sostiene che poiché chiunque rigetta alcune forme di governo, come il comunismo, la monarchia feudale o la democrazia diretta, “siamo tutti anarchici, semplicemente io rigetto una forma in più di governo rispetto a te”. Il ragionamento ovviamente è sbagliato, infatti l’anarchico deve dimostrare che nessuna forma di governo dovrebbe esistere, non semplicemente citando forme di governo non più esistenti.
Un altro punto da chiarire è che il nostro Dio è qualitativamente diverso dagli dei politeisti e da tutte le religioni non abramitiche. L’ateo potrebbe essere frustrato se il teista moderno credesse in un Dio simile a quello di Zeus eccetto alcuni dettagli trascurabili; infatti se il teista dicesse: “Dio esiste, Zeus non esiste, perché Dio indossa un cappello mentre Zeus no”; la frustrazione dell’ateo sarebbe comprensibile. Ma il teista non ragiona in questo modo: il teista semplicemente crede che Dio esista e poi, tramite la ragione o la rivelazione, restringe la cerchia delle possibili opzioni e sceglie di credere nel Dio che più probabilmente esiste. L’ateo non può semplicemente mettere necessariamente sullo stesso piano un Dio infinito, personale, perfetto con tuti gli dei e dee del passato. Deve portare evidenza che il Dio del teismo classico subì lo stesso destino dei suoi dimenticati competitors mitologici (tra l’altro il politeismo è filosoficamente contradditorio come già spiegato nell’articolo “Credere nei Miracoli è stupido?”).

Un altro punto da sottolineare è che la spartizione “ateismo / tutte le religioni” è totalmente arbitraria: come già detto assumere che, poiché religioni qualitativamente diverse dal cristianesimo (come il politeismo mitologico) siano false, lo sia anche il teismo (visione del Dio cristiano) è errato. La spartizione arbitraria sopracitata gioca infatti a favore dell’ateismo, che, screditando le religioni mostra come unica alternativa l’ateismo; ma basta spartire le visioni del mondo in tre parti: ateismo, religioni filosoficamente coerenti (religioni monoteiste abramitiche, ovvero ebraismo, cristianesimo e islam), e religioni filosoficamente incoerenti, affinché lo screditare tutte le religioni palesemente false, non danneggi il cristianesimo. Data l’arbitrarietà di questa argomentazione atea si potrebbe portare al paradosso questo ragionamento dicendo che sia l’ateismo, che le religioni, sono tutte visioni del mondo, evitando quindi di fare una spartizione, e andando poi a inferire che tutte le visioni del mondo sono false (incluso l’ateismo) poiché migliaia di visioni del mondo (ad es. tutte le religioni panteiste mitologiche) sono state screditate.
Detto questo, sia l’ateismo che le religioni sono una visione del mondo, per la legge della non contraddizione solo una può essere vera, e tocca ad argomentazioni intelligenti (e non speculative) decidere quale sia quella vera.


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