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UN CULTO ABUSANTE

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2022 18:47
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07/11/2017 12:18
 
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La manipolazione mentale è subdola ed efficace


 



 

Quando gli apologisti della Watchtower sentono parlare di manipolazione mentale sorridono e scuotono la testa. Per loro la "verità" non può essere manipolativa. Una volta la pensavo anche io così.

 

E' un dato di fatto, invece, che ciò che avviene nelle congregazioni, specie in relazione ai nuovi studenti, è la messa in atto di un vero e proprio programma di manipolazione mentale a cui partecipano (sia in funzione attiva che passiva, a turno) tutti i proclamatori.

 


Ecco un estratto da Wikipedia (qualcuno obietterà che non è fonte attendibile,  ma per analisi di questo tipo va benissimo):
 
 
La psicologa clinica Harriet Braiker, identifica i seguenti come i metodi di base usati dai manipolatori per controllare le proprie vittime:

Rinforzo positivo: tessere le lodi della vittima, mostrarle comprensione, attenzione e approvazione, darle sostegno e riconoscimento pubblico, conquistarne le simpatie, farle regali.
Nei TDG: lodarla, interessarsi di lei a livello individuale, presentarla ai fratelli, invitarla a cena

Rinforzo positivo intermittente: induce la vittima a pensare di poter guadagnare qualcosa continuando a comportarsi come richiesto dal manipolatore.
Nei TDG: adesso stai ottenendo la benedizione di Dio, se continui otterrai la vita eterna.

Rinforzo negativo: evitare alla vittima una situazione negativa, come ricompensa per essersi piegata alle volontà del manipolatore; un tipico esempio è il seguente: Madre al figlio «Se oggi metti in ordine la tua stanza, non dovrai fare i compiti».
Nei TDG: già da oggi eviterai spiacevoli conseguenze dal mettere il lavoro ed i tuoi interessi al primo posto, non prenderai malattie sessuali*, non perderai i tuoi soldi alle slot*, non subirai i danni dal tabacco, Dio ci protegge come organizzazione.
(*questo viene ripetuto anche a chi non beve, non vive licenziosamente, non gioca d'azzardo e non fuma...)

Rinforzo negativo intermittente: impedisce alla vittima di prevedere il comportamento del manipolatore, portandola a dubitare di sé e ad aspettarsi costantemente l'arrivo di un imprevedibile rinforzo negativo da parte del manipolatore, che possa sgravarlo da qualche suo compito o fardello fisico o mentale che sia.

Punizioni: mugugnare, imbronciarsi, fornire ricatto emotivo, indurre senso di colpa, fare la vittima, piangere, imprecare, urlare, intimidire, minacciare.
Nei TDG: "Geova apprezza il tuo sacrificio" oppure "cosa ne pensa Geova della tua scelta?" (coniuge, corso di studi, lavoro). Minaccia di giudizio divino anche nei discorsi pubblici, se non ti attieni alla direttiva dello "schiavo fedele".

Addestramento traumatico: il manipolatore, per plasmare il comportamento della sua vittima, manifesta accessi di ira, abuso verbale e altri comportamenti intimidatori e dominanti in specifiche situazioni, con lo scopo di dissuadere la vittima dal contraddirlo, affrontarlo o contestarlo ("altrimenti si arrabbia").
Nei TDG: in certe "visite pastorali" c'è chi velatamente minaccia o "consiglia con vigore" (ad esempio si ricevono severi ammonimenti se si frequentano familiari disassociati)

Di sotto invece, i metodi di manipolazione individuati dallo psicologo George K. Simon:

Mentire "di sana pianta": elaborare menzogne che possano stare in piedi fino al soddisfacimento del proprio interesse. Quando vengono scoperte solitamente è troppo tardi per le vittime.
Nei TDG: inventarsi o "pettinare" le esperienze, definire tutte le accuse all'organizzazione come false bugie, inventarsi prove storiche e scientifiche, oppure storpiare il senso o il contesto delle traduzioni.
(es. le "altre pecore"di cui parlava Gesù non potevano essere i "gentili"?)

Omettere: mentire inserendo piccoli elementi di verità che facciano rapida presa sulla vittima, tralasciando il grosso delle informazioni che possano compromettere il copione usato dal manipolatore per soddisfare il proprio interesse a spese della vittima.


Negare: un manipolatore patologico non ammetterà mai di aver fatto qualcosa di sbagliato; cercherà di piegare i fatti a proprio vantaggio e dare peso alle prospettive che lo favoriscono. Infine, dopo aver tentato tutto il possibile, incluso negare le evidenze, se non è riuscito nel suo intento ammetterà candidamente il proprio errore cercando di sminuirlo e limitarne i danni in ogni modo.
Nei TDG: "il corpo direttivo non ha mai menzionato date per armaghedon", "nessuno ti ha obbligato","Gesù non dice che il cibo dello schiavo sarebbe stato perfetto", etc.

Razionalizzare: elaborare spiegazioni razionali per giustificare un comportamento inappropriato.
Nei TDG: vedi il caso ONU, vedi come giustificano l'ostracismo, per poi negarlo nelle interviste pubbliche.

Minimizzare: corrisponde a negare e razionalizzare allo stesso tempo. Sminuisce la dannosità di un suo atteggiamento, cercando di mettere insieme spiegazioni razionali per le quali si è attuato un dato comportamento antisociale. Tipico esempio è l'insulto velato mascherato da sarcasmo ("ovviamente stavo scherzando, hai la coda di paglia").
Nei TDG: in fondo se segui la nostra direttiva ne avrai dei vantaggi: "quante persone abbiamo 'salvato' dal fumo, dall'alcol e dalle trasfusioni di sangue?"

Attenzione/Disattenzione selettiva: le persone manipolatrici tendono a disinteressarsi e allontanarsi da tutto ciò che non ha niente a che fare con i loro interessi, e coagulano la loro attenzione attorno a ciò che ritengono possa fornire loro un vantaggio nel soddisfare la propria volontà. Frase tipica: "non me ne frega".
Nei TDG: scoraggiare l'università, il corteggiamento di un partner che non è TdG, la carriera secolare.

Deflessione: il manipolatore dirige l'attenzione e il discorso altrove, lontano dal nodo che gli altri interlocutori vogliono portargli all'attenzione.
Evasività: a differenza della deflessione, nell'evasività il manipolatore fornisce risposte platealmente sconnesse e non pertinenti.
Nei TDG: vedere la parte finale di questo documentario, come risponde alla giornalista un membro del corpo direttivo: clicca qui

Intimidazione subdola: utilizzo di minacce velate per spingere la vittima sulla difensiva.
Nei TDG: "rischi un comitato giudiziario, verrai disassociato e perderai anche il saluto dei tuoi fratelli, Dio ti rigetterà"

Induzione del senso di colpa: tecnica che il manipolatore usa principalmente contro quelle persone particolarmente coscienziose ed empatiche, nelle quali induce ansia, soggezione e dubbio, facendole sentire egoiste e superficiali (valori intollerabili per le persone particolarmente coscienziose ed empatiche).
Nei TDG: usata spesso nei discorsi, agli studi, e nelle riviste oggetto di studio

Induzione di vergogna: il manipolatore usa il sarcasmo per abbattere il tono dell'umore della sua vittima, indurla in condizione di umile soggezione e farla dubitare di se stessa. Tipici esempi sono gli sguardi arguti e tono di voce sgradevole mentre si fanno commenti retorici. Scopo ultimo far vergognare e dubitare di sé stessa la vittima.
Nei TDG: "stai dubitando di Dio o di coloro che lui usa per guidarti amorevolmente verso la vita eterna?"

Recitare il ruolo della vittima: anche questa tecnica ha facile presa sulle persone particolarmente coscienziose. Il manipolatore ritrae sé stesso come vittima di una circostanza o del comportamento di qualcun altro, per ottenere compassione ed empatia da parte della vittima, e spingendola ad agire in direzione del soddisfacimento dei propri interessi.
Nei TDG: Satana ed il suo mondo malvagio perseguitano la congregazione per distruggerla

Denigrazione: questa è la tattica più potente usata dai manipolatori per mettere la vittima sulla difensiva e allo stesso tempo nascondere l'intento aggressivo del manipolatore. Infatti, quando la vittima si inalbera per difendersi, il manipolatore ha vita facile nell'inquadrare la vittima come "abusante", in torto.
Nei TDG: "sei orgoglioso e ribelle, sei come Cora e come Adamo, se non ubbidisci sei un ingrato"

Fare il servile: il manipolatore nasconde il soddisfacimento dei propri interessi dietro la scusa dell'obbedienza, del proprio dovere o del proprio lavoro.
Nei TDG: "devi collaborare coi fratelli di Cristo e devi sostenere economicamente l'organizzazione"

Proiettare la colpa sugli altri: il manipolatore patologico tende a proiettare e vedere il proprio modo di pensare nella vittima, inducendola a pensare che sia sbagliato ragionare criticamente, fare scelte indipendenti e positive per sé stessa o avere comportamenti produttivi. Tutto ciò induce un senso di colpa nella vittima facendole credere di meritarsi di essere strumentalizzata.
Nei TDG: vedi paralleli con Adamo, Cora, e con coloro che sono "amanti dei piaceri anzichè amanti di Dio"

Fingere innocenza: il manipolatore proietta un'immagine di sé tale da indurre gli altri in buonafede a pensare che sia innocente o quantomeno tentare di far passare per involontario un suo comportamento deliberatamente dannoso; se accusato fingerà sorpresa e indignazione, recitando il copione dell'innocente e mettendo in atto un comportamento negazionista.
Nei TDG: vedere deposizione di G.Jackson presso la Royal Commission Australiana

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Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una TORRE, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un NOME...Gen 11,4
 
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