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L'ORGANIZZAZIONE DEI TDG

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2021 11:59
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18/09/2017 22:32
 
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Un calcolo e una riflessione sincera da parte di un tdg

La predicazione della buona notizia: un segno divino?

Dissonanza cognitiva e opera di predicazione: come la mente compensa le incongruenze

Parlando con amici e familiari, recentemente mi sono accorto di una cosa: nonostante tutte le incongruenze che vediamo nell'organizzazione, gli scandali sulla pedofilia, le direttive errate, l'associazione con l'ONU, le profezie sul 1914 senza basi bibliche nè storiche, alla fine il pensiero ricorrente, che ricompone il vaso rotto, che sana le evidenti incongruenze, è quasi sempre il solito.
Quale? Che il segno della guida di Geova nei confronti dell'organizzazione è il fatto che l'opera di predicazione progredisce di anno in anno, e che milioni di riviste vengono distribuite, mentre miliardi di ore di servizio vengono segnate sui rapporti del servizio di campo, ed i proclamatori aumentano. Geova sta avvertendo il mondo che porterà il suo giudizio.

Avendo trattato ultimamente nei post sulla dissonanza cognitiva, di come il nostro cervello e la nostra mente cercano continuamente dei motivi validi per non farci abbandonare ciò che per lungo tempo abbiamo creduto, ho iniziato a farmi delle domande...




Mi sono chiesto ultimamente: è davvero quest'opera immensa così soprannaturale, da poter appartenere solo a Geova? Il messaggio è veramente portato a TUTTE le persone?

Allora, tempo fa, presi carta e penna ed una calcolatrice, e mi misi a fare un pò di calcoli. Ho tenuto conto di tanti fattori, perchè 2 miliardi (quasi) di ore segnate, non sono noccioline... e non lo sono neppure 8.000.000 di proclamatori che bussano alle porte di mezzo mondo.

Partiamo dalla base biblica (dando per scontato che non ci siano manipolazioni, fraintendimenti, e che la predicazione come la intendiamo oggi, sia un'esplicita volontà di Geova):

A cosa serve la predicazione? Ad avvertire tutti dell'imminente giudizio di Dio. Infatti, se il giudizio arrivasse tra 120 anni, noi dovremmo avvertire delle persone che, prima del giudizio, morirebbero comunque per cause naturali o per incidente o assassinio. Se, come è scritto nella Bibbia, la morte cancella ogni peccato, perchè faticare tanto per essere approvati da Dio se tanto poi comunque moriremo e la morte cancellerà i nostri peccati? (nel secolo scorso sono morti sia milioni di persone che avevano udito la buona notizia, sia centinaia di migliaia di proclamatori che hanno predicato per una vita: chi ha tratto beneficio dalla loro opera, essendo tutti morti e non essendo ancora arrivata la fine?)
Ma intanto abbiamo fatto conoscere loro la volontà di Dio, risponderà qualcuno. Vero, ma il senso di urgenza che spinge molti a non proseguire gli studi, a non avere figli, a sacrificare tutto per l'opera, a cosa servirebbe se poi quest'urgenza non servisse?


Parlando dell'urgenza, sono state annunciate molte date, ma armaghedon non è arrivato. Abbiamo mai pensato a questa scrittura?

Deuteronomio 18:18-20: “Susciterò per loro di mezzo ai loro fratelli un profeta come te [come Mosè]; e in realtà metterò le mie parole nella sua bocca, ed egli certamente pronuncerà loro tutto ciò che io gli comanderò. E deve accadere che l’uomo che non ascolterà le mie parole che egli pronuncerà nel mio nome, io stesso gliene chiederò conto. Comunque, il profeta che ha la presunzione di pronunciare in mio nome una parola che io non gli ho comandato di pronunciare o che parla nel nome di altri dèi, quel profeta deve morire”.

Già il fatto di dare delle date, delle indicazioni, e poi modificarle alla fine, quando la profezia tarda, non è un bel biglietto da visita. L'illustrazione della fulgida luce dell'alba, finchè il giorno arriva non regge. Un'alba, anche figurativa, non può durare 100 anni, ribaltando completamente certi insegnamenti. E' più sintomo di confusione che di illuminazione progressiva ! Poi dalla Bibbia impariamo che Geova è un Dio di giustizia, se qualcuno non ode i suoi avvertimenti, lui non potrà giudicarlo avversamente.

“Chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato”, scrisse Paolo. “Comunque, come invocheranno colui nel quale non hanno riposto fede? Come, a loro volta, riporranno fede in colui del quale non hanno udito parlare? Come, a loro volta, udranno senza qualcuno che predichi? Come, a loro volta, predicheranno se non sono stati mandati?” (Rom. 10:13-15) w10 15/1 p. 14

Qui non c'è scampo: con questa scrittura capiamo che chi non "ode" (capisce) il messaggio che viene portato, non può ricevere un giudizio avverso. Quindi, rileggendo anche Deuteronomio, capiamo che OGNI ESSERE UMANO dovrebbe udire (e capire) il messaggio. Quindi facciamo due conti.

Le ore a rapporto per il 2014 sono poco meno di 2 miliardi (facciamo 2 miliardi tondi, abbondiamo)
La media proclamatori per il 2014 è meno di 8.000.000 (facciamo 8 milioni tondi)
Se dividiamo le ore per il numero di proclamatori, abbiamo una media di 250 ore l'anno.... circa 20 ore al mese di servizio.
Stiamo parlando per ordini di grandezza, alla fine vedrete che anche un errore del 20% in più o meno non farà grandi differenze.

Quando si parla di ore di predicazione, sottolineiamo che non si tratta effettivamente di testimonianza data. Ci sono zone rurali dove si fanno ore e ore a piedi o in auto solo per raggiungere una casa isolata e magari lasciare una rivista ad un assente. O in città, a volte (spesso) si cammina per ore nella testimonianza stradale, fermando poche persone.

Considerato che, biblicamente parlando, il messaggio portato deve essere forte e chiaro:

Geova Dio ha un proposito, riportare il paradiso sulla terra (buona notizia del regno)
Per entrare in quel paradiso occorre soddisfare dei requisiti (porta stretta): sei d'accordo? Ritieni giusto questo, e vuoi fare la volontà di Geova Dio?
Come dicono le scritture, "chi invocherà il nome di Geova sarà salvato", il messaggio DEVE essere portato chiaramente ad ogni individuo !

Adesso vediamo quanto può incidere il messaggio effettivamente dato (non le ore di servizio ma quanto effettivamente si parla con le persone)

Diciamo subito che gli oltre 8 milioni di studenti biblici, se facessero un'ora di studio a settimana, in un anno farebbero circa 52 ore di studio. Quindi togliamo qualche settimana in cui, per malattia, ferie, od altro, lo studio salta. mettiamo 45 ore l'anno di testimonianza ricevuta dal proclamatore. Poi ci sono studi irregolari, studi tenuti 2 volte a settimana (o una volta che durano magari 2 ore) e altri studi regolari assistiti da vicino, che permettano al proclamatore (tramite passeggiate, preparazione assieme delle adunaze, etc) di aggiungere almeno un'altra ora di testimonianza a settimana. Bilanciamo gli studi che in un anno vengono tenuti poche volte e si interrompono, con gli studi che abitano vicino al proclamatore il quale, trascorrendo molto tempo con lo studente, segnerà molte più ore di servizio (magari aiutandolo a prepararsi per le adunanze). Quindi restiamo sulle 45 ore l'anno per studio, è attendibile? 45 ore per 8 milioni di studi fa 360.000 milioni di ore. Dei rimanenti 1.640.000.000 di ore di servizio segnate (chissà se sono reali), se leviamo:

ore segnate in più e non fatte (e sono tantissime)
ore segnate x assistere riassociati o studenti dopo il battesimo
le ore usate per aiutare gli altri a prepararsi o a fare discorsi per la scuola teocratica
tutte le ore in cui abbiamo vagato in auto o a piedi in cerca delle visite ulteriori, o in cui, durante la testimonianza stradale, siamo rimasti a conversare col compagno di fede, od a guardare le vetrine... sono generoso, penso, se assegno a queste ore una valenza del 20%?
Fanno 328.000.000 di ore che, aggiunte a quelle degli studi, 360.000.000, fanno 688 milioni di ore. Divisi per circa 7 miliardi e mezzo di abitanti del pianeta, fanno IN MEDIA circa 5 minuti a testa, l'anno. 5 minuti di predicazione per ogni abitante della terra. E stiamo abbondando esageratamente.
Contiamo anche che spesso in servizio siamo in 2, si parla uno alla volta, quindi le ore segnate sono praticamente il doppio di quelle effettivamente utilizzate. Ad esempio, uno studio biblico dura in media un'ora, ma a tenerlo, spesso, siamo in 2.
Se calcoliamo che a figli, amici, parenti, vicini, colleghi dedichiamo ore ed ore di predicazione informale (molti le segnano ore, in realtà citano un versetto ogni 20 minuti mentre sono impegnati in un discorso sull'ecologia, sulla politica od altro), se calcoliamo che per noi servizio è parlare di qualunque cosa con un incredulo, se all'inizio ed alla fine del discorso citiamo un versetto, se calcoliamo che la predicazione all'80% viene fatta nei paesi occidentali o comunque industrializzati. Se calcoliamo che il messaggio di avvertimento che portiamo, o che dovremmo portare, dovrebbe essere sempre chiaro e ben distinto. Calcolando tutto ciò, forse di messaggio vero e chiaro portato ad ogni orecchio sulla terra, in media... diciamo pochi secondi all'anno a testa... pochi secondi di vera testimonianza a ciascuno... in media, però ! Perchè ci sono, possiamo dirlo, tra cinesi, indiani, e regioni disperse, circa 4 miliardi di persone (o più) che non hanno ricevuto testimonianza. Poi ogni giorno nascono e muoiono milioni di persone... Insomma la buona notizia è ben lontana dall'essere predicata ad ogni persona. Un Dio di amore non permetterebbe a qualcuno di essere distrutto per non aver avuto la possibilità di udire i suoi avvertimenti. A meno che non intenda lasciare qualche miliardo di sopravvissuti dopo Armaghedon... ma quindi, che Armaghedon sarebbe?


Inoltre, se sono ormai più di 100 anni che predichiamo che arriva la fine, e questa non arriva, abbiamo mai riflettuto a chi si applica questa scrittura?

Luca 21:8
“...Egli disse: “Badate che nessuno vi svii; poiché molti verranno ... dicendo: ... ‘Il tempo stabilito si è avvicinato’. Non andate dietro a loro.”

Concludendo, quest'opera, è ben lontana dal raggiungere ogni orecchio. Condiziona le persone che raggiunge, le fa agire in vista del timore di una fine imminente, le fa restare nell'organizzazione per il timore di un'ostracismo straziante, non lavora sui veri motivi del cuore (fa leva sul timore di perdere la vita, sul timore di essere respinti dagli amici se abbandoniamo l'organizzazione). Tante chiacchiere, tanti sorrisi, tanta ipocrisia.


Che dire degli aumenti registrati tra i proclamatori? Sono una prova inconfutabile dell'approvazione di Dio? E' curioso vedere che tutti i movimenti religiosi del mondo, sia cristiani, che alternativi, portano come esempio della loro "approvazione divina", proprio l'aumento degli aderenti al loro movimento. Sono decenni, per esempio, che i cattolici più integralisti ed intransigenti, vantano (o dicono di vantare) rispetto a noi Testimoni, una maggiore "credibilità", in virtù del fatto che loro sono ancora miliardi, mentre noi TDG siamo ancora "quattro poveri gatti".


Questo post non vuole denigrare la nostra fede, ma farci capire che certi luoghi comuni, che continuiamo a ripeterci, non lasciano una buona immagine negli altri, in relazione alla nostra sanità di mente. Dovremmo smetterla di fare certe affermazioni, che non hanno nè capo nè coda.

Inoltre, è vero, e posso dirlo senza timore di essere smentito, conosco fratelli e sorelle eccezionali, anziani di congregazione che sono veri pastori amorevoli, conservi cristiani davvero altruisti e genuini... ma alla fine tutto rientra nei numeri delle situazioni comuni ad ogni credo religioso. Buoni e cattivi, ipocriti e sinceri, matrimoni riusciti, matrimoni falliti... come non c'è superiorità dell'uomo sulla bestia, come dice ecclesiaste, non c'è superiorità dei Testimoni verso i non Testimoni. Possiamo raccontarcela, possiamo creare articoli sulle riviste dove ci autoproclamiamo migliori degli altri, ma tant'è. Le scritture ci avvertono di non considerare la gloria degli uomini superiore alla gloria di Dio.
E a me sembra che non abbiamo ne l'una ne l'altra... abbiamo la nostra propria gloria, con cui ci incensiamo.


Che dire delle esperienze di vita di persone migliorate e trasformate dalla verità? La fede in Dio può darci forti motivazioni. Se digitiamo su GOOGLE le parole "la mia fede mi ha cambiato", o cose simili, vedremo che milioni di persone hanno modificato in meglio la propria vita grazie alla fede in Dio... ma non sono tutti Testimoni di Geova ! Significa forse che le azioni buone compiute dagli altri non valgano agli occhi di Geova, ma valgono solo le nostre? Difficile che sia così. Con questo cosa si vuole intendere?

Che la nostra opera, negli scorsi 100 anni NON ha salvato nessuno, perchè il giudizio di Geova non è arrivato. Che noi NON siamo migliori delle altre religioni, ma nella nostra organizzazione, buoni, cattivi ed agnostici sono presenti nella stessa misura delle altre religioni. Che non abbiamo NESSUNA ragione per vantarci nei confronti di quelli di fuori...

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Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una TORRE, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un NOME...Gen 11,4
 
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