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IL PECCATO ORIGINALE (secondo Maria Valtorta)

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2017 16:29
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26/03/2015 15:11
 
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6 – Ma come in Lucifero nacque spontaneamente un vapore di superbia (desiderando di diventare come Dio, cioè creatore, così per odio, invidia, bramosia di vedere al demonio associato l’uomo nel peccato e nella cacciata dal Paradiso, per istigazione satanica, nasce in Eva un vapore di superbia, desiderando disordinatamente di essere simile a Dio, uguale a Dio, (procreatrice) … Per arrivare a conoscere questo mistero, queste leggi della vita, presumendo di sé, non si tiene lontana dalla pianta della conoscenza del bene e del male ma si avvicina ad essa, pronta a ricevere la rivelazione del mistero, non dal puro insegnamento e influsso divino ma, dall’impuro insegnamento e influsso diabolico: “Eva va alla pianta … La sua presunzione la rovina. La presunzione è già lievito di superbia” (17.12).

7 – Alla pianta della conoscenza del bene e del male Eva trova il seduttore che con menzogna la induce alla disubbidienza, cioè a trasgredire il comando di Dio (Gen. 3, 1-5). Secondo la scrittrice, a desiderare disordinatamente la somiglianza con Dio creatore nella procreazione (superbia), perciò a disubbidirgli (disubbidienza) mangiando il frutto della pianta della conoscenza del bene e del male: “Alla pianta trova il Seduttore il quale … canta la canzone della menzogna. “Tu credi che qui sia del male? No. Dio te l’ha detto perché vi vuol tenere schiavi del suo potere. Credete d’essere re? Non siete neppur liberi come lo è la fiera. A essa è concesso di amarsi d’amor vero … d’essere creatrice come Dio … La vita vera è di conoscere le leggi della vita, allora sarete simili a dei e potrete dire a Dio: “Siamo tuoi uguali” (17.12).

8 – Eva, pur di raggiungere il fine della prospettata e decantata somiglianza o uguaglianza con Dio creatore attraverso la procreazione, ingannata dalle parole e cedendo alle lusinghe del Seduttore, non rifugge dai mezzi, quindi trasgredisce il divino comando o la divina proibizione (Gen. 3,6), si abbandona al piacere della golosità e della carne. Perciò oltre che per superbia, pecca per disubbidienza, golosità, lussuria: “ … Dio aveva detto all’uomo e alla donna: “Tutto vi dono, solo mi serbo questo mistero della formazione dell’uomo”. Satana ha voluto levare questa verginità intellettuale all’uomo e con la sua lingua serpentina ha blandito e accarezzato membra e occhi di Eva, suscitandone riflessi e acutezze che prima non avevano perché la malizia non li aveva intossicati. Essa “vide” e vedendo volle provare. La carne era destata. Oh, se avesse chiamato Dio! … Il Padre l’avrebbe … guarita … ma Eva non va al Padre. Eva torna dal Serpente. Quella sensazione è dolce per lei. “Vedendo che il frutto dell’albero era buono a mangiarsi e bello all’occhio e gradevole all’aspetto, lo colse e ne mangiò e “ comprese”. Ormai la malizia era scesa a morderle le viscere. Vide con occhi nuovi e udì con orecchi nuovi gli usi e le voci dei bruti e li bramò con folle bramosia. Iniziò sola il peccato, lo portò a termine col compagno …” (17.5 – 17.6).

9 – Ammaestrata e sedotta da Satana, dal Serpente, Eva dunque è caduta in un peccato dai quattro nomi: superbia, disubbidienza, golosità, lussuria e da discepola e sedotta, Eva diviene riguardo di Adamo, maestra e seduttrice. Quel peccato quadruplice che Eva aveva commesso per istigazione diabolica, Adamo lo commette per istigazione muliebre: “iniziò da sola il peccato, lo portò a termine col compagno”. Ecco perché sulla donna pesa condanna maggiore. E’ per lei che l’uomo è divenuto ribelle a Dio e ha conosciuto lussuria e morte. E’ per lei che non ha più saputo dominare i suoi tre regni: dello spirito perché ha permesso che lo spirito disubbidisse a Dio; del morale, perché ha permesso che le passioni lo signoreggiassero; della carne, perché l’avvilì alle leggi istintive dei bruti.
“Il Serpente mi ha sedotto” dice Eva. “La donna mi ha offerto il frutto ed io ne ho mangiato” dice Adamo, e la cupidigia triplice abbranca da allora i tre regni dell’uomo. 17.6
E altrove: “ … l’albero proibito diviene, alla razza, realmente mortale, perché dalle sue rame pende il frutto dell’amaro sapere che viene da Satana, e la donna diviene femmina e, col lievito della conoscenza satanica in cuore, va a corrompere Adamo … “ 17.12

10 – In conseguenza di tale quadruplice peccato (cioè di superbia, disubbidienza, golosità, lussuria) e particolarmente a causa del quarto peccato (lussuria), coronamento di tutta l’infelice opera peccaminosa, come cosa che si può connettere con la colpa di superbia o disubbidienza o golosità ma che meglio si collega con una colpa di lussuria, gli occhi di Adamo ed Eva si aprono ed essi si accorgono d’essere nudi, preparano perizomi di foglie di fico e se li adattano. (Gen. 3,7).
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