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DOSSIER IN RISPOSTA ALLE OBIEZIONI SU PAPA FRANCESCO

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2019 21:20
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21/03/2015 18:02
 
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11. CONTRACCEZIONE, CONTROLLO DELLE NASCITE E METODI NATURALI

Francesco è il Papa che ha maggiormente valorizzato Paolo VI e l’enciclica ”Humana Vitae”, famosa per la sua netta chiusura alla contraccezione artificiale. Non solo, il Pontefice ha apertamente onorato Paolo VI per il coraggio di questa scelta nonostante il parere negativo di moltissimi teologi, influenzati dalla mentalità sessantottina: «ebbe il coraggio di schierarsi contro la maggioranza, di difendere la disciplina morale, di esercitare un freno culturale, di opporsi al neo-malthusianesimo presente e futuro», ha ricordato Francesco. E in un’altra occasione: «Penso al Beato Paolo VI. In un momento in cui si poneva il problema della crescita demografica, ebbe il coraggio di difendere l’apertura alla vita nella famiglia […]. Paolo VI era coraggioso, era un buon pastore e mise in guardia le sue pecore dai lupi in arrivo. Che dal Cielo ci benedica questa sera».



Di seguito in ordine cronologico tutti gli interventi del Pontefice su questa tematica:

Il 5 marzo 2014 Papa Francesco ha concesso un’intervista al “Corriere della Sera” e, alla domanda se la Chiesa può riprendere il tema del controllo delle nascite, come chiedeva il card. Martini, lasciandosi così alle spalle l’Humanae Vitae di Paolo VI, Papa Francesco ha risposto: «Tutto dipende da come viene interpretata l’Humanae Vitae. Lo stesso Paolo VI, alla fine, raccomandava ai confessori molta misericordia, attenzione alle situazioni concrete. Ma la sua genialità fu profetica, ebbe il coraggio di schierarsi contro la maggioranza, di difendere la disciplina morale, di esercitare un freno culturale, di opporsi al neo-malthusianesimo presente e futuro. La questione non è quella di cambiare la dottrina, ma di andare in profondità e far sì che la pastorale tenga conto delle situazioni e di ciò che per le persone è possibile fare». Ricordiamo che negli anni Sessanta si verificò una massiccia pressione di cambiamento sulla liceità dei contraccettivi, con teologi, vescovi e cardinali schierati in larga parte a favore. Nel 1968 Paolo VI decise contro, con l’enciclica “Humanae Vitae”, che subì aspre contestazioni da parte di interi episcopati e la disobbedienza di innumerevoli fedeli.

Il 2 giugno 2014 durante l’omelia della messa mattutina celebrata in Santa Marta, Francesco ha affermato che «ci sono cose che a Gesù non piacciono», ovvero i matrimoni sterili per scelta: «Questi matrimoni che non vogliono i figli, che vogliono rimanere senza fecondità. Questa cultura del benessere di dieci anni fa ci ha convinto: “E’ meglio non avere i figli! E’ meglio! Così tu puoi andare a conoscere il mondo, in vacanza, puoi avere una villa in campagna, tu stai tranquillo”… Ma è meglio forse – più comodo – avere un cagnolino, due gatti, e l’amore va ai due gatti e al cagnolino. E’ vero o no questo? Lo avete visto voi? E alla fine questo matrimonio arriva alla vecchiaia in solitudine, con l’amarezza della cattiva solitudine. Non è fecondo, non fa quello che Gesù fa con la sua Chiesa: la fa feconda».

Il 16 gennaio 2015 durante l’incontro con le famiglie a Manila, Francesco ha affermato: «Penso al Beato Paolo VI. In un momento in cui si poneva il problema della crescita demografica, ebbe il coraggio di difendere l’apertura alla vita nella famiglia. Lui conosceva le difficoltà che c’erano in ogni famiglia, per questo nella sua Enciclica era molto misericordioso verso i casi particolari, e chiese ai confessori che fossero molto misericordiosi e comprensivi con i casi particolari. Però lui guardò anche oltre: guardò i popoli della Terra, e vide questa minaccia della distruzione della famiglia per la mancanza dei figli. Paolo VI era coraggioso, era un buon pastore e mise in guardia le sue pecore dai lupi in arrivo. Che dal Cielo ci benedica questa sera».

Il 19 gennaio 2015 durante la conferenza stampa con i giornalisti in ritorno dal suo viaggio in Sri Lanka e Filippine, Francesco ha affermato: «È vero che l’apertura alla vita è condizione del Sacramento del matrimonio. Un uomo non può dare il sacramento alla donna e la donna darlo all’uomo se non sono in questo punto d’accordo, di essere aperti alla vita. A tal punto che, se si può provare che questo o questa si è sposato con l’intenzione di non essere aperto alla vita, quel matrimonio è nullo, è causa di nullità matrimoniale, no? L’apertura alla vita, no? Paolo VI ha studiato questo con una commissione, come fare per aiutare tanti casi, tanti problemi, problemi importanti che fanno l’amore della famiglia. Il rifiuto di Paolo VI non era soltanto ai problemi personali, sui quali dirà poi ai confessori di essere misericordiosi e capire le situazioni e perdonare o essere misericordiosi, comprensivi, no? Ma lui guardava al neo-Malthusianismo universale che era in corso. E come si chiama questo neo-Malthusianismo? Eh, è il meno dell’1% del livello delle nascite in Italia, lo stesso in Spagna. Quel neo-Malthusianismo che cercava un controllo dell’umanità da parte delle potenze. Questo non significa che il cristiano deve fare figli in serie. Io ho rimproverato alcuni mesi fa una donna in una parrocchia perché era incinta dell’ottavo dopo sette cesarei. “Ma lei vuole lasciare orfani sette?”. Questo è tentare Dio. Si parla di paternità responsabile. Quella è la strada: la paternità responsabile. Ma quello che io volevo dire era che Paolo VI non è stato un arretrato [antiquato], un chiuso. No, è stato un profeta, che con questo ci ha detto: guardatevi dal neo-Malthusianismo che è in arrivo». Ad un’altra domanda sullo stesso tema, ha risposto: «Io credo il numero di 3 per famiglia che lei menziona, credo che è quello che dicono i tecnici: che è importante per mantenere la popolazione, no? 3 per coppia, no? Quando scende questo, accade l’altro estremo, che accade in Italia, dove ho sentito – non so se è vero – che nel 2024 non ci saranno i soldi per pagare i pensionati. Il calo della popolazione, no? Per questo la parola chiave per rispondere è quella che usa la Chiesa sempre, anche io: è paternità responsabile. Come si fa questo? Col dialogo. Ogni persona, col suo pastore, deve cercare come fare quella paternità responsabile. Quell’esempio che ho menzionato poco fa, di quella donna che aspettava l’ottavo e ne aveva sette nati col cesareo: ma questa è una irresponsabilità. “No, io confido in Dio”. “Ma guarda, Dio ti da i mezzi, sii responsabile”. Alcuni credono che – scusatemi la parola, eh? – per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli, no? No. Paternità responsabile. Questo è chiaro e per questo nella Chiesa ci sono i gruppi matrimoniali, ci sono gli esperti in questo, ci sono i pastori, e si cerca. E io conosco tante e tante vie d’uscita lecite che hanno aiutato a questo». A seguito di queste parole molti opinionisti hanno parlato di “apertura alla contraccezione”, la vaticanista Franca Giansoldati, de “Il Messaggero”, ha scritto che il Papa avrebbe aperto alla contraccezione: in realtà Francesco sta smontando il vecchio luogo comune anticattolico sul sesso solo per procreazione, dimenticando gli insegnamenti sui metodi naturali, non a caso parla di «vie d’uscite lecite», invitando a chiudeere ai pastori e agli esperti nei gruppi matrimoniali delle parrocchie. Di «maternità e paternità responsabile» si parla nel Sinodo sulla Famiglia proprio nel capitolo contro la contraccezione e a favore dei metodi naturali. Di «paternità responsabile» si parla anche nella Humanae Vitae” di Paolo Vi citata da Francesco, universalmente nota per la sua forte opposizione ai metodi contraccettivi artificiali. Facciamo anche notare che Francesco ha più volte sostenuto e valorizzato la “Humanae Vitae” di Paolo VI, universalmente nota per la sua forte chiusura alla contraccezione artificiale.





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12. OBIEZIONE DI COSCIENZA

Difendere oggi l’obiezione di coscienza dei medici significa toccare l’argomento più divisivo della nostra società, perché se si usa l’obiezione, come fecero coloro che non intendevano combattere e uccidere, inevitabilmente l’aborto appare per quello che è: un omicidio. Francesco non solo ha più volte parlato di questo, ha più volte paragonato l’aborto ad un omicidio, ma ha palesemente invitato i medici a praticare l’obiezione di coscienza, andando ben oltre i suoi predecessori. Alla faccia di chi lo accusa di cercare il facile consenso mediatico.



Di seguito in ordine cronologico tutti gli interventi del Pontefice su questa tematica:

Il 20 settembre 2013 nel suo discorso alla Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici, Francesco ha fatto appello «alle coscienze, alle coscienze di tutti i professionisti e i volontari della sanità, in maniera particolare di voi ginecologi, chiamati a collaborare alla nascita di nuove vite umane». Perché «La credibilità di un sistema sanitario non si misura solo per l’efficienza, ma soprattutto per l’attenzione e l’amore verso le persone, la cui vita sempre è sacra e inviolabile». Infatti, «ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito», ha giudicato Francesco, «ha il volto di Gesù Cristo, ha il volto del Signore, che prima ancora di nascere, e poi appena nato ha sperimentato il rifiuto del mondo». «Non si possono scartare, come ci propone la “cultura dello scarto”! Non si possono scartare!». Ha quindi spronato ad «un impegno di nuova evangelizzazione che richiede spesso di andare controcorrente, pagando di persona. Il Signore conta anche su di voi per diffondere il “vangelo della vita”».

Il 24 marzo 2014 Papa Francesco ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, autore di una controversa riforma sanitaria (l’obamacare), osteggiata dalla gerarchia cattolica americana, che prevede l’obbligo per le aziende, anche cattoliche, di copertura delle spese per la contraccezione e per l’aborto dei dipendenti. In una dichiarazione ufficiale la Santa Sede ha scritto che il Papa avrebbe enfatizzato «l’importanza per la chiesa dei diritti di libertà religiosa, vita e obiezione cosciente». Come hanno riportato i quotidiani, in queste poche righe –e Obama e i suoi l’hanno capito immediatamente– si trova una gelida presa di distanza dalle politiche sanitarie dell’amministrazione americana.

L’11 aprile 2014 Francesco ha incontrato il Movimento per la Vita italiano e ha ricordato questo episodio: «Io ricordo una volta, tanto tempo fa, che avevo una conferenza con i medici. Dopo la conferenza ho salutato i medici – questo è accaduto tanto tempo fa. Salutavo i medici, parlavo con loro, e uno mi ha chiamato in disparte. Aveva un pacchetto e mi ha detto: “Padre, io voglio lasciare questo a lei. Questi sono gli strumenti che io ho usato per fare abortire. Ho incontrato il Signore, mi sono pentito, e adesso lotto per la vita”. Mi ha consegnato tutti questi strumenti. Pregate per quest’uomo bravo!».

Il 15 novembre 2014 nel discorso all’Associazione Medici Cattolici, Francesco ha invitato apertamente i medici a praticare l’obiezione di coscienza: «il pensiero dominante propone a volte una “falsa compassione”», ha affermato il Pontefice. «Quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica “produrre” un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre. […] La fedeltà al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio, a volte richiede scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza».





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13. EDUCAZIONE SESSUALE E TEORIA DEL GENDER

Anche Benedetto XVI intervenne spesso su questa tematica, ma mai nessun Pontefice aveva mai paragonato l’ideologia del gender -ovvero la tesi secondo cui ognuno può scegliere la sua sessualità a prescindere dal dato biologico- alla colonizzazione ideologica simile a quella delle dittature naziste e fasciste. Francesco lo ha fatto: «Era un libro di scuola, un libro preparato bene didatticamente, dove si insegnava la teoria del gender […]. Questa è la colonizzazione ideologica: entrano in un popolo con un’idea che niente ha da fare col popolo; con un’idea che cambia o vuol cambiare una mentalità o una struttura. […]. Ma non è una novità questa. Lo stesso hanno fatto le dittature del secolo scorso. Sono entrate con la loro dottrina. Pensate ai Balilla, pensate alla Gioventù Hitleriana. Hanno colonizzato il popolo, volevano farlo».



Di seguito in ordine cronologico tutti gli interventi del Pontefice su questa tematica:

L’11 aprile 2014, incontrando la delegazione dell’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia (BICE), il Papa ha richiamato il bisogno di «sostenere il diritto dei genitori all’educazione morale e religiosa dei propri figli. E a questo proposito vorrei manifestare il mio rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio! Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti; conservano la loro attualità sotto vesti diverse e proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a camminare sulla strada dittatoriale del “pensiero unico”. Mi diceva, poco più di una settimana fa, un grande educatore: “A volte, non si sa se con questi progetti – riferendosi a progetti concreti di educazione – si mandi un bambino a scuola o in un campo di rieducazione”». In seguito a questo pronunciamento il sito “Gayoggi” si è così espresso: «Grave, gravissima ingerenza quella di Papa Francesco. Coloro che avessero voluto vedere un’apertura verso i gay, dando una lettura superficiale delle sue parole, dovranno definitivamente ricredersi. Tirando in ballo la “dittatura del pensiero unico”, Bergoglio boccia indirettamente anche il DDL contro l’omofobia in discussione in Parlamento».

Il 14 ottobre 2014 Papa Francesco ha risposto, attraverso l’Assessore per gli affari generali della Segreteria di Stato monsignor Peter Brian Wells, alla lettera inviatagli da Arianna Lazzarini, vicecapogruppo regionale della Lega Nord nel Veneto. La consigliera lo informava della sua iniziativa a favore della famiglia tradizionale in fase di approvazione in aula, rivendicando il diritto dei genitori all’educazione dei figli secondo i propri valori e non basandosi sui documenti dell’OMS. Francesco ha risposto: «Sua Santità desidera manifestarLe viva gratitudine per il premuroso gesto e per i sentimenti di venerazione e affetto che lo hanno suggerito e chiede di perseverare nell’impegno a favore della persona umana, per l’adeguata tutela dei valori tradizionali e per il riconoscimento del proprio diritto all’educazione dei figli, secondo i valori cristiani».

Il 19 gennaio 2015 durante la conferenza stampa con i giornalisti in ritorno dal suo viaggio in Sri Lanka e Filippine, Francesco ha affermato: «La colonizzazione ideologica: dirò soltanto un esempio, che ho visto io. Venti anni fa, nel 1995, una Ministro dell’Istruzione Pubblica aveva chiesto un prestito forte per fare la costruzione di scuole per i poveri. Le hanno dato il prestito a condizione che nelle scuole ci fosse un libro per i bambini di un certo livello. Era un libro di scuola, un libro preparato bene didatticamente, dove si insegnava la teoria del gender […]. Questa è la colonizzazione ideologica: entrano in un popolo con un’idea che niente ha da fare col popolo; sì, con gruppi del popolo, ma non col popolo, e colonizzano il popolo con un’idea che cambia o vuol cambiare una mentalità o una struttura. Durante il Sinodo i vescovi africani si lamentavano di questo, che è lo stesso che per certi prestiti (si impongano) certe condizioni […]. Ma non è una novità questa. Lo stesso hanno fatto le dittature del secolo scorso. Sono entrate con la loro dottrina. Pensate ai Balilla, pensate alla Gioventù Hitleriana. Hanno colonizzato il popolo, volevano farlo. Ma quanta sofferenza. I popoli non devono perdere la libertà. Il popolo ha la sua cultura, la sua storia; ogni popolo ha la sua cultura. Ma quando vengono condizioni imposte dagli imperi colonizzatori, cercano di far perdere ai popoli la loro identità e fare una uguaglianza».

L’11 febbraio 2015 la Manif Pour Tous ha spiegato che l’ispirazione della loro attività contro il gender arriva da Papa Francesco, seguendo le sue indicazioni pubbliche.
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Lu 12,42 Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà A CAPO della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo?
 
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