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DOSSIER IN RISPOSTA ALLE OBIEZIONI SU PAPA FRANCESCO

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2019 21:20
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21/03/2015 18:00
 
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7. IL “CASO DELLE FAMIGLIE NUMEROSE”

Il “caso” delle famiglie numerose è emerso nel gennaio 2015 quando alcuni intellettuali hanno male interpretato le parole del Pontefice durante la conferenza stampa nel viaggio in Sri Lanka e Filippine. In quell’occasione Francesco ha usato come esempio una donna che «era incinta dell’ottavo dopo sette cesarei. “Ma lei vuole lasciare orfani sette?”. Questo è tentare Dio». Per questo ha detto: «ma questa è una irresponsabilità. “No, io confido in Dio”. “Ma guarda, Dio ti da i mezzi, sii responsabile”. Alcuni credono che – scusatemi la parola, eh? – per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli, no? No. Paternità responsabile. Questo è chiaro e per questo nella Chiesa ci sono i gruppi matrimoniali, ci sono gli esperti in questo, ci sono i pastori, e si cerca. E io conosco tante e tante vie d’uscita lecite che hanno aiutato a questo».

Lo scrittore Antonio Socci ha replicato così: le famiglie numerose «si sono sentite paragonare ai “conigli”, già sono tartassate dallo stato e dai sarcasmi della mentalità dominante. Si aspettavano, almeno dal Papa, comprensione e incoraggiamento, e hanno avuto randellate». A dare manforte a Socci è arrivato anche il direttore de “Il Giornale” Vittorio Feltri e tanti altri.

Come abbiamo scritto, proprio pochi giorni prima Francesco aveva incontrato in Vaticano l’Associazione nazionale delle Famiglie numerose, affermando: «Giustamente voi ricordate che la Costituzione Italiana, all’articolo 31, chiede un particolare riguardo per le famiglie numerose; ma questo non trova adeguato riscontro nei fatti. Resta nelle parole. Auspico quindi, anche pensando alla bassa natalità che da tempo si registra in Italia, una maggiore attenzione della politica e degli amministratori pubblici, ad ogni livello, al fine di dare il sostegno previsto a queste famiglie. Ogni famiglia è cellula della società, ma la famiglia numerosa è una cellula più ricca, più vitale, e lo Stato ha tutto l’interesse a investire su di essa!». Non c’è nessun giudizio negativo, dunque, sulle famiglie con molti figli.

Per quanto riguarda il non fare figli come i “conigli”, Francesco ha ribadito semplicemente la tesi contenuta nella “Humanae Vitae” di Paolo VI quando, appunto, si parla di “genitorialità” e “paternità responsabile”. Certo, la frase è appositamente colorita ma anche Giovanni Paolo II usò parole molto dure nel 1994: «il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un’ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un’attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così». Infatti il presidente delle “Famiglie numerose” italiane, Giuseppe Butturini, ha elogiato l’intervento del Papa, concordando con lui sull’errore di una genitorialità irresponsabile. Lo stesso hanno fatto tante altre famiglie numerose. Francesco Belletti, presidente del “Forum delle associazioni familiari” ha invece invitato ad andare al cuore delle parole del Santo Padre senza fermarsi «alle loro parti più ad effetto». Per quanto riguarda il rimprovero alla donna che aveva avuto otto figli tramite parto cesareo, Francesco è stato molto realista: «“Ma lei vuole lasciare orfani sette?”. Questo è tentare Dio, questa è una irresponsabilità. “No, io confido in Dio”. “Ma guarda, Dio ti da i mezzi, sii responsabile”», invitando alle “vie lecite”, ovvero i metodi naturali per la regolamentazione della fecondità. Tanto che il presidente delle Famiglie numerose, Giuseppe Butturini, ha spiegato: «Il Papa, correttamente inteso, ha ragione. Sta dicendo a una mamma che vuole un figlio a tutti i costi dopo sette parti cesarei: stai attenta, perché in questo modo corri il rischio di fare la tua volontà e non quella di Dio».

Il 21 gennaio 2015 Francesco è tornato sull’argomento dicendo: «Dà consolazione e speranza vedere tante famiglie numerose che accolgono i figli come un vero dono di Dio. Loro sanno che ogni figlio è una benedizione. Ho sentito dire da alcuni che le famiglie con molti figli e la nascita di tanti bambini sono tra le cause della povertà. Mi pare un’opinione semplicistica. Posso dire, possiamo dire tutti, che la causa principale della povertà è un sistema economico che ha tolto la persona dal centro e vi ha posto il dio denaro; un sistema economico che esclude, esclude sempre: esclude i bambini, gli anziani, i giovani, senza lavoro … – e che crea la cultura dello scarto che viviamo. Ci siamo abituati a vedere persone scartate. Questo è il motivo principale della povertà, non le famiglie numerose».

L’11 febbraio 2015 Francesco ha parlato nuovamente di famiglie numerose durante l’Udienza generale, riprendendo il concetto: «una società avara di generazione, che non ama circondarsi di figli, che li considera soprattutto una preoccupazione, un peso, un rischio, è una società depressa […]. Se una famiglia generosa di figli viene guardata come se fosse un peso, c’è qualcosa che non va! La generazione dei figli dev’essere responsabile, come insegna anche l’Enciclica Humanae vitae del beato Papa Paolo VI, ma avere più figli non può diventare automaticamente una scelta irresponsabile. Non avere figli è una scelta egoistica. La vita ringiovanisce e acquista energie moltiplicandosi: si arricchisce, non si impoverisce!».

L’13 febbraio 2015 il vaticanista John Allen ha spiegato: «Papa Francesco dice e fa un sacco di cose che vengono definite come rivoluzionarie, ma in realtà non lo sono. Dire che i cattolici non devono figliare “come conigli,” per esempio, è un vecchio insegnamento ufficiale».


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8. FECONDAZIONE ARTIFICIALE

Il Pontefice è intervenuto anche su questa specifica tematica entrata nel dibattito pubblico in questi ultimi anni. Nel richiamo alla sacralità della persona da mettere al centro della società, non ha evitato di ricordare che i bambini non sono oggetti di produzione, e che non è una «conquista scientifica m (15/11/14)

Purtroppo anche su questo è stato strumentalizzato, come ha fatto la blogger de “Il Fatto Quotidiano” Elisabetta Ambrosi, secondo cui Francesco «mai avrebbe concepito che a una coppia sterile scoraggiata e disperata fosse riservato un trattamento così disumano come quello previsto da una norma votata da un Parlamento privo, oltre che delle nozioni elementari del diritto, anche di qualsiasi traccia di pietà», riferendosi alla legge 40. Ma si tratta appunto di disinformazione sul pensiero del Papa.



Di seguito in ordine cronologico tutti gli interventi del Pontefice su questa tematica:

Il 15 novembre 2014 nel discorso all’Associazione Medici Cattolici, Francesco ha ricordato che «il pensiero dominante propone a volte una “falsa compassione”. Quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica “produrre” un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre […]. Noi stiamo vivendo un tempo di sperimentazioni con la vita. Ma uno sperimentare male. Fare figli invece di accoglierli come dono, come ho detto. Giocare con la vita. Siate attenti, perché questo è un peccato contro il Creatore: contro Dio Creatore, che ha creato le cose così».

Il 25 novembre 2014 nel discorso al Parlamento Europeo, Francesco ha affermato: «un impegno importante e ammirevole, poiché persistono fin troppe situazioni in cui gli esseri umani sono trattati come oggetti, dei quali si può programmare la concezione, la configurazione e l’utilità, e che poi possono essere buttati via quando non servono più, perché diventati deboli, malati o vecchi».
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Lu 12,42 Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà A CAPO della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo?
 
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