Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

I DOGMI: riferimenti sicuri per la Fede dei CREDENTI

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2015 22:24
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
06/03/2015 20:54
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il sistema teologico dei Magi è imperniato sul dualismo e sull

Il DOGMA nella Teologia cattolica


La parola dogma ebbe nell'Antico Testamento il significato di ordinanza divina e nel Nuovo quello di decreto(imperiale, o degli apostoli, o mosaico). Nella tradizione ecclesiastica fu usata per indicare la dottrina cristiana in generale. Acquistò il senso tecnico moderno nel XVIsec. e divenne abituale nel XVIII per indicare una verità rivelata da Dio e come tale proposta dal magistero della Chiesa ai fedeli con l'obbligo di credervi. Pertanto fonte del dogma è la Rivelazione, ossia la Sacra Tradizione e la Sacra Scrittura, strettamente tra loro congiunte e comunicanti in ragione dell'unica loro fonte, la parola di Dio. L'ufficio di interpretare autenticamente la parola di Dio scritta o trasmessa è, secondo la dottrina cattolica, affidato al solo magistero vivo della Chiesa, che esercita tale ufficio con la garanzia dell'infallibilità. Poiché con l'assistenza dello Spirito Santo la conoscenza del contenuto della Rivelazione progredisce per la maggior comprensione delle sue parole e dei suoi significati, per la riflessione e lo studio dei credenti, per l'esperienza data da una più profonda intelligenza delle cose spirituali, per la predicazione di coloro i quali attraverso la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di verità, il magistero della Chiesa, sia per bocca del papa sia per l'autorità dei concili ecumenici, ha via via lungo i secoli definiti i dogmi e ne potrà proclamare ancora. Quando, pertanto, si parla di evoluzione o sviluppo del dogma, l'espressione deve essere correttamente intesa nel senso di una maggior conoscenza della Rivelazione (evoluzione o sviluppo estrinseco) e non come modificazione o sviluppo intrinseco di essa, essendo la Rivelazione sempre la stessa e rimasta conchiusa con la morte dell'ultimo apostolo. Di conseguenza anche da un punto di vista cattolico è ammissibile una «storia dei dogmi», che, tuttavia, solitamente viene inclusa nella storia della teologia cattolica. I dogmi hanno uno stretto rapporto con la morale perché la rivelazione, anche quando dona una maggiore conoscenza di Dio, ha lo scopo di guidare la vita dell'uomo al conseguimento del suo fine soprannaturale ed eterno.


 Teologia protestante


Anche i protestanti ammettono la «dogmaticità» della fede cristiana in quanto si riferisce a una verità che non è data dal senso comune o dalla speculazione razionale, ma è stata rivelata attraverso una realtà storica concreta, la vita, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, figlio di Dio. Tale verità trova fin dall'inizio espressione sintetica nelle professioni di fede e nelle formulazioni della Chiesa primitiva che preludono al posteriore simbolo «apostolico». Le successive formulazioni dogmatiche non sono altro che spiegazioni del nucleo originario della fede, la quale non può sussistere se non esprimendosi in certi contenuti. Ma ciò che divide radicalmente i protestanti (luterani e calvinisti) dai cattolici è il negare le possibilità di riconoscere un'istanza ufficiale (concilio ecumenico o pontefice che sia) investita dell'autorità della formulazione dogmatica.


OFFLINE
06/03/2015 20:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il sistema teologico dei Magi è imperniato sul dualismo e sull

. LADARIA, Che cos'è un dogma. Il problema del dogma nella teologia attuale , in Problemi e Prospettive di Teologia Dogmatica a cura di K.N.NEUFELD, pp. 97-119.


Il testo Misterium Ecclesiae circa le enunciazioni di fede fa delle premesse e delle esposizioni: Premesse:


A. il senso contenuto nelle enunciazioni di fede dipende in parte dal modo espressivo della lingua usata, dall'epoca e dalle circostanze


B. Può essere che una unità sia espressa in modo incompleto e che in seguito riceva più completa espressione.


C. Quando la Chiesa fa enunciazioni nuove intende chiarire o confermare quello che è nella Scrittura.


Esposizioni:


A. le formule dogmatiche sono adatte a comuni care le verità rivelate.


B. le formule dogmatiche hanno un senso determinato e irreformabile / una dottrina certa e immutabile. Il testo L'unità della fede e pluralismo teologico dopo aver parlato del pluralismo all'interno della Chiesa affronta il problema delle formulazioni dogmatiche.


A. le formule dogmatiche devono essere considerate come risposte precise a problemi precisi e in tale prospettiva restano sempre vere.


B. le definizioni dogmatiche adoperano sempre il linguaggio corrente.


C. Sono intimamente connesse con la Scrittura, e non sono separati dall'annuncio evangelico in ciascuna epoca. Anzi sono delle norme a questo annuncio per una interpretazione sempre meglio adattata della Rivelazione. La Rivelazione è sempre la medesima sia nella sostanza che negli enunciati fondamentali. Interessante circa queste affermazioni l'analisi del P. Wicks nelle sue dispense. Circa il I Documento: Ci sono molteplicità di fattori che influiscono sulle formulazioni dottrinali della verità rivelata. Quindi nonostante il fatto che queste formulazioni restino vere, c'è il fattore che esse possano divenire antiquate e inefficaci nella comunicazione del mistero di Cristo. Molti i fattori storici:


- le controversie e gli errori alle quali molte enunciazioni rispondono, quindi la necessità della limitazione delle intenzioni e del significato delle formule.


- l'uso di una concezione e di una lingua di una data epoca ( dunque necessità di nuove formulazioni). Si approfondisce dunque DV 8 con la necessità di ripensare, riformulare e vivere le verità rivelate all'interno delle varie culture.


Circa il II Documento : Si vede che la ricchezza della fede ( del mistero di Cristo ) supera la possibilità di rendersi trasparente attraverso un'unica espressione. La molteplicità delle culture nuove in cui si trova la Chiesa richiede una pluralità di espressioni della fede nell'unico salvatore. Il testo del P. Ladaria ci aiuta a fare una analisi sul concetto e sulla sua storia.


Sul Concetto e la sua storia


Il vocabolo greco dogma ha conosciuto una doppia applicazione nell'ambito filosofico e giuridico. In ambito filosofico: dottrina; in ambito giuridico: decisione. I libri greci dell'AT come del NT l'hanno usata in senso giuridico es. Lc 2,1 e At 17,7 ( si riferiscono agli editti imperiali ), interessante in At 15,28 in quanto applicato alle decisioni del Concilio di Gerusalemme. Siamo al tipo primordiale del dogma? no. Questo significato prevale anche nei padri apostolici: si tratta di norme pratiche di condotta.


 


Ma ben presto si fa strada quello di Dottrina e prevale: si applica ad ogni tipo di insegnamento e anche alla dottrina della Chiesa. In seguito non cambia anche se le dottrine gnostiche vengono definite con questo termine. Il primo ad introdurlo in modo più specificatamente è Vincenzo da Lerino: il dogma è la dottrina cattolica, la dottrina divina che deve essere sempre mantenuta nella chiesa. Nel Medio Evo quello che indica il nostro Dogma è articulus fidei. Nel concilio di Trento non c'è ancora una nozione fissa di dogma. Il termine viene precisato a partire dalla Riforma. La teologia della fine del sec. XVIII la va precisando e a poco a poco si arriva : " ciò che la chiesa propone da credersi per i fedeli di tutto il mondo ". Nel Vaticano I implicitamente si definisce : la verità deve essere oggetto di fede divina e cattolica (DS 3011). Questo concetto è ampliato e precisato dal Concilio Vaticano II in LG 25. Due elementi:


1. si deve credere con fede divina a ciò che è contenuto nella Parola di Dio


2. il dogma si riferisce sempre alla Rivelazione. Ci troviamo di fronte a un dogma quando " la chiesa prende coscienza in modo definitivo della sua fede su un punto determinato e riconosce che l'affermazione che essa allora ha enunciato dovrà essere mantenuta per sempre e obbligatoriamente ".


Circa la sua evoluzione E' questo un fatto innegabile. Fra le affermazioni dogmatiche della chiesa ce ne sono molte che non si trovano alla lettera nella scrittura. L'esistenza stessa del dogma significa che c'è una evoluzione nella formulazione della fede, se questa non si verificasse non ci sarebbe il dogma. I dogmi possono essere compresi solo alla luce della Rivelazione, ogni dogma tende alla migliore comprensione delle verità fondamentali, essi si illuminano a vicenda. E' il punto di partenza del P. Alszeghi nel suo artico in cui parla del "sensus fidei". Dopo aver ribadito i concetti che abbiamo espresso sopra attraverso i documenti della congregazione e l' analisi del P.Wicks, parla dell'evoluzione del Dogma. Tre sono i fattori:


¨ LA TEOLOGIA: intesa come attività ispirata dalla fede e regolata dalla scienza che cerca di comprendere e far comprendere il mistero della salvezza cosi come emerge dalla scrittura e dalla tradizione della Chiesa.


¨ IL MAGISTERO l'esercizio della missione data agli apostoli e ai suoi successori.


¨ IL SENSUS FIDEI che riscontriamo nel testo di LG 12. Si tratta di tre funzioni insite nel popolo di Dio. Per una maggiore comprensione di queste tre funzioni, l'autore fa un paragone. Se teniamo conto delle tre funzioni di ogni discorso umano: Chi parla costata qualche aspetto della realtà, appella un comportamento adeguato di chi lo ascolta ed esprime qualche aspetto della sua interiorità . Nel linguaggio teologico prevale la prima, in quanto il teologo costata che certe fonti hanno un particolare significato. Il secondo si applica al Magistero che proclama efficacemente il mistero. Il terzo si applica al Sensus fidei. Il senso della fede non esprime delle verità ma una esperienza, con più precisione, si tratta di esperienza cristiana. Il senso della fede è la capacità di riconoscere l'esperienza intima dell'adesione a Cristo e di giudicare tutto, in base a questa intelligenza Il credente vede, percepisce intuitivamente, l'equivalenza o l'incompatibilità tra la nuova formula e l'antica. Il credente non conosce solo asserti analitici, ma in base ad essi concepisce un'immagine oggettive e sintetica di tutto l'ordine della salvezza. Confronta idee finora non contemplate con questa immagine globale, di nuovo vede, percepisce che questa idea può essere o non essere inserita nell'immagine. Il senso della fede raramente prende posizioni in questioni teologiche astratti e marginali, la sua voce è viva in questioni che hanno un nesso più immediato con il fondamento della fede e da cui dipende il comportamento della persona.


 


La teologia essendo una scienza, ha nella sua essenza il principio della fallibilità .


 


L'insegnamento del Magistero è irreformabile e infallibile solo quando la gerarchia impegna in modo definitivo la sua autorità nella proclamazione dei dogmi.


 


OFFLINE
14/03/2015 22:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota


I 21 dogmi principali o le verità di fede di obbligata accettazione nella Chiesa sono condensati nel Credo degli Apostoli.


Noi lo definiamo Credo perché è la prima parola della formula latina: “Credo in unum Deum…”, ma più scientificamente si chiama Simbolo, che in greco significa riassunto e/o contrassegno, perché il Credo è un riassunto delle verità principali che professiamo noi cattolici e perché è il segno distintivo della nostra religione di fronte a qualsiasi altra.

Il Credo degli Apostoli è stato ritoccato dai Concili di Nicea (anno 325) e Costantinopoli (anno 381) per chiarire la dottrina rivelata di fronte alle eresie che allora iniziavano ad apparire.

I Padri della Chiesa consideravano eresia ogni credenza che negasse il carattere trinitario della Divinità (lo gnosticismo, l'arianesimo, il pelagianesimo...).

Nel Credo di Nicea è stata espressa esplicitamente questa dottrina. Tutti gli articoli del Credo e ciascuno di essi sono per i cattolici articoli di fede, e dogmi, e da ogni verità dogmatica del Credo derivano altri sottodogmi, o verità di fede inerenti.

La Chiesa cattolica riconosce un totale di 44 dogmi – o verità di fede –, raggruppati in otto grandi temi e che sono un'esplicitazione dei 21 dogmi del Credo: Dio, Gesù Cristo, la creazione del mondo, l'essere umano, Maria, il papa e la Chiesa, i sacramenti e le realtà escatologiche.

Per motivi di spazio menziono alcuni dei dogmi derivati tra parentesi. Com'è ovvio non ci sono tutti, così come manca anche il rispettivo sfondo storico.

1. CREDO IN UN SOLO DIO (Crediamo in un solo Dio. Anche se è Trinità, non sono tre dei. In Dio ci sono tre persone: Dio Padre, Figlio e Spirito Santo (1 Gv 5, 7-8), e ciascuna di loro possiede l'essenza divina, che è la stessa. L'Unità di Dio è trina e la trinità è una: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio” (Gv 17, 3)).

2. PADRE ONNIPOTENTE (La prima persona divina della Santissima Trinità. Le tre persone divine costituiscono un unico e comune principio della creazione, ovvero tutte le operazioni di Dio ad extra sono comuni alle tre persone divine).

3. CREATORE DEL CIELO E DELLA TERRA, DI TUTTE LE COSE, VISIBILI E INVISIBILI (Tutto ciò che esiste al di fuori di Dio è stato tratto dal nulla da Dio quanto alla totalità della sua sostanza. Dio è stato mosso dalla sua bontà a creare liberamente il mondo. Il mondo è stato creato per la sua gloria. Dio ha creato un mondo buono. Al Padre viene attribuita l'opera della creazione).

4. CREDO IN UN SOLO SIGNORE, GESÙ CRISTO, UNIGENITO FIGLIO DI DIO (La seconda persona divina della Santissima Trinità, alla quale viene attribuita l'opera della creazione. Questo dogma dice che Gesù Cristo possiede l'infinita natura divina con tutte le sue infinite perfezioni).

5. NATO DAL PADRE PRIMA DI TUTTI I SECOLI: DIO DA DIO, LUCE DA LUCE, DIO VERO DA DIO VERO (La seconda persona divina procede dalla prima e mantiene con essa il rapporto tra Figlio e Padre).

6. GENERATO, NON CREATO, DELLA STESSA SOSTANZA DEL PADRE, PER MEZZO DI LUI TUTTE LE COSE SONO STATE CREATE (L'unità della natura umana con la natura divina nella persona di Gesù si chiama unione ipostatica. Questa unione ha avuto luogo nell'istante stesso del concepimento e non cesserà mai. Gesù possiede due nature che non si trasformano né si mescolano. Cristo possiede un'integra natura divina e un'integra natura umana: la prova è nei miracoli e nella sofferenza. “Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui” (Col 1, 15-16)).


7. PER NOI UOMINI E PER LA NOSTRA SALVEZZA DISCESE DAL CIELO (Il figlio di Dio si è fatto uomo per redimere gli uomini, perché Dio non redime ciò che non assume. L'uomo caduto non poteva redimere se stesso. Cristo è legislatore e giudice degli uomini).

8. E PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO SI È INCARNATO NEL SENO DELLA VERGINE MARIA E SI È FATTO UOMO (Maria è vera Madre di Dio. È stata concepita senza macchia di peccato originale (Immacolata Concezione). Maria era vergine prima del parto, durante il parto e dopo il parto (Verginità Perpetua). È stata assunta in cielo in corpo e anima (Assunzione di Maria)).

9. FU CROCIFISSO PER NOI SOTTO PONZIO PILATO (Solo un atto libero da parte dell'amore divino poteva restaurare l'ordine soprannaturale, distrutto dal peccato originale. Cristo si è immolato sulla croce in un vero sacrificio. Ci ha riscattati e riconciliati con Dio attraverso il sacrificio della sua morte sulla croce visto che il Dio-Uomo Gesù Cristo è Sommo Sacerdote. Cristo ha meritato davanti a Dio una ricompensa per la sua passione e morte. Si menziona un Gesù storico collegandolo a un personaggio ugualmente storico).

10. MORÌ E FU SEPOLTO, E IL TERZO GIORNO È RISUSCITATO SECONDO LE SCRITTURE (Dopo la sua morte Cristo, con l'anima separata dal corpo, è sceso nel luogo dei morti. Il terzo giorno dopo la sua morte, è risuscitato glorioso dai morti).

11. È SALITO AL CIELO, E SIEDE ALLA DESTRA DEL PADRE (Cristo è salito in corpo e anima al cielo ed è seduto alla destra di Dio Padre (Mc 16, 19; Lc 24, 50-51; At 1, 9-11; Ef 4, 7-13).

12. E DI NUOVO VERRÀ A GIUDICARE I VIVI E I MORTI (Alla fine del mondo, Cristo, circondato da maestà, verrà di nuovo a giudicare gli uomini. Questo ritorno di Cristo è chiamato Parusia. Tutti i morti risusciteranno con il proprio corpo nell'ultimo giorno. I morti risusciteranno con lo stesso corpo che avevano sulla terra. Qui si includono le realtà del cielo, del purgatorio e dell'inferno. “Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” (Gv 5, 28-29)).

13. E IL SUO REGNO NON AVRÀ FINE (L'inaugurazione del regno del Messia è iniziata sedendosi alla destra del Padre, compiendosi la visione del profeta Daniele riguardo al Figlio dell'uomo: “Gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto” (Dn 7, 14)).

14. CREDO NELLO SPIRITO SANTO, CHE È SIGNORE E DÀ LA VITA (La terza divina persona della Santissima Trinità. Allo Spirito Santo è attribuita l'opera della santificazione. Lo Spirito Santo dà la vita spirituale o la vita di Dio mediante la Grazia attraverso i sacramenti. Per l'inizio della fede e della salvezza, è assolutamente necessaria la grazia soprannaturale. La grazia santificante santifica l'anima. La grazia santificante trasforma il giusto in amico di Dio).

15. E PROCEDE DAL PADRE E DAL FIGLIO (Lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio, come da un solo principio e per mezzo di un'unica espirazione (soffio d'amore). Lo Spirito Santo è 'inviato' dal Padre e dal Figlio, così come 'procede' da loro. Per questo si chiama 'lo Spirito del Padre' (ad es. Mt 10, 20; 1 Cor 2, 11; Gv 15, 26), ma anche 'lo Spirito del Figlio' (Gal 4, 6), o 'lo Spirito di Gesù' (At 16, 7), perché è Gesù stesso a inviarlo (cfr. Gv 15, 26)).

16. E CON IL PADRE E IL FIGLIO È ADORATO E GLORIFICATO (Le relazioni in Dio si identificano realmente con l'essenza divina. In Dio tutto è uno, non esiste opposizione relativa. Le tre divine persone coesistono armonicamente; è quella che si chiama pericoresi trinitaria: l'inabitazione reciproca e la reciproca compenetrazione).

17. E HA PARLATO PER MEZZO DEI PROFETI (Nell'antica alleanza, Dio ha colmato gli uomini e le donne di Spirito Santo, di modo che levassero la voce a favore di Dio, parlassero a suo nome e preparassero il popolo all'arrivo del Messia. Nell'antica alleanza, Dio ha scelto uomini e donne che fossero disposti a lasciarsi trasformare da Lui in guide e ammonitori del suo popolo. È stato lo Spirito di Dio a parlare per bocca di Isaia, Geremia, Ezechiele e gli altri profeti. Giovanni il Battista, l'ultimo di questi profeti, non solo ha predetto la venuta del Messia, ma lo ha incontrato e lo ha proclamato come il liberatore dal potere del peccato. Lo Spirito Santo è l'autore della Sacra Scrittura: “Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio” (2 Tm 3, 16)).

18. CREDO LA CHIESA, UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA (La Chiesa è stata fondata da Gesù Cristo, il Dio-Uomo. Cristo ha istituito la Chiesa per continuare in tutti i tempi la sua opera salvatrice. Cristo ha dato alla sua Chiesa una costituzione gerarchica. Cristo ha costituito l'apostolo San Pietro come primo tra gli apostoli e come capo visibile di tutta la Chiesa, conferendogli in modo immediato e personale il primato di giurisdizione (Primato di Pietro). I poteri gerarchici concessi agli apostoli sono stati trasmessi ai vescovi (successione apostolica). Per istituzione di Cristo, San Pietro avrà in tutti i tempi successori del suo primato di giurisdizione su tutta la Chiesa. I successori di San Pietro nel primato sono i vescovi di Roma).


19. PROFESSO UN SOLO BATTESIMO PER IL PERDONO DEI PECCATI (Il Battesimo è un vero sacramento istituito da Cristo. Il Battesimo conferisce la grazia di giustificazione, è la porta alla vita della grazia. Il Battesimo produce la remissione di tutte le pene dovute per il peccato, sia quelle eterne che quelle temporali. È necessario ricevere il Battesimo per la Salvezza, anche se per le persone di altre religioni ci sono altre vie straordinarie di salvezza. “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19)).

20. ASPETTO LA RESURREZIONE DEI MORTI (L'uomo è formato dal corpo materiale e dall'anima spirituale. La fede nella resurrezione riposa nella fede in Dio, che non è un Dio dei morti ma dei vivi (Mc 12,27). Gesù ci aiuta a sostenere la fede nella resurrezione nella fede nella sua persona: “Io sono la risurrezione e la vita” (Gv 12, 25)).

21. E LA VITA DEL MONDO CHE VERRÀ (La certezza che quando arriverà il momento della resurrezione finale potremo vivere l'eternità alla presenza di Dio e di tutti i santi. Il cielo è il luogo della felicità eterna in cui Dio ricompensa i giusti: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo” (Mt. 25, 34)).
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:23. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com