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Cosa c'è tra me e te o donna (Gv.2,4)

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2022 15:17
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31/12/2014 16:55
 
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Ecco ancora un altro commento desunto dal sito 
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4 E Gesù le rispose: "Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora".


La risposta di Gesù letteralmente si traduce: Che cosa c’è tra me e te? Si tratta di una formula semitica che non ha equivalente nelle lingue europee. Viene usata nel linguaggio diplomatico e mette in questione il legame che esiste tra due alleati, per indicare una rottura o per attirare l’attenzione su un punto di divergenza. Nel dialogo tra Gesù e sua madre un’espressione del genere sembra del tutto fuori luogo. Gesù lascia intendere che se si decide ad agire non lo farà per un intervento umano, fosse pure di sua madre, e soprattutto che la sua azione oltrepasserà il livello delle circostanze concrete. Secondo il racconto, Maria ha chiesto a Gesù di rimediare a una situazione imbarazzante. Gesù invece sa che dovrà agire su di un piano ben superiore, secondo la missione ricevuta dal Padre. Egli darà compimento all’attesa di Israele, superando ogni interpretazione riduttiva della salvezza che Dio ha promesso al suo popolo.
La frase di Gesù quindi si può rendere con un “La mia preoccupazione non è forse la tua?”.

Ancora dobbiamo esaminare il modo con cui Gesù chiama la madre: “Donna”. A un primo livello, negativo, Gesù mostra che egli si pone su un piano diverso da quello di sua madre secondo la carne, l’Israele del passato. Questo si vede anche nei sinottici, quando egli prende le distanze da sua madre e dalla sua famiglia (cf. Mc 3,33 e par.; Lc 11,27ss). Gesù però dice qualcosa di più e in senso positivo. Nella madre egli vede ormai la Donna, cioè Sion, che attende e spera il tempo della salvezza definitiva. E in effetti con questa denominazione egli invita a una nuova presa di coscienza: apre in modo solenne all’affermazione che segue. Egli dice che la sua ora non è ancora arrivata. Alcuni studiosi suggeriscono di leggere questa affermazione in forma interrogativa “Non è forse ancora arrivata la mia ora?”. Gesù invita la madre a riconoscere che è giunta l’ora di intervenire secondo il disegno di Dio. Qual è dunque quest’ora? Il termine proviene dai testi apocalittici e indica il momento in cui si compirà definitivamente il disegno di Dio, ineluttabile, proprio come il “giorno del Signore”. Quest’uso si trova spesso nei Sinottici e anche in Giovanni. L’ora per eccellenza è quella che si compie al momento della glorificazione di Gesù sulla croce. Tutto tende a quell’ora, perciò già all’inizio della sua vita pubblica quest’ora è già presente in tutto ciò che Gesù dice e fa, è già una manifestazione definitiva della salvezza di Dio offerta agli uomini.

[Modificato da Credente 19/01/2017 09:48]
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