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Cosa c'è tra me e te o donna (Gv.2,4)

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2022 15:17
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31/12/2014 16:16
 
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Vi è da chiedersi, in merito al commento di Ricciotti, come mai Maria si sia spinta a prendere quella iniziativa se il figlio gli aveva appena detto che a loro non doveva interessare quel problema adducendo per di più che la sua ora non era ancora giunta.
Maria appare in questo caso importuna ed inopportuna, volendo forzare la mano del Figlio.
E' pur vero che Gesù insegnò ad essere importuni nella preghiera, ma in questo caso, con questa specifica traduzione ( che potrebbe non essere corretta), Maria chiede di anticipare l'"ora" di Gesù che lui afferma non essere giunta. Dunque Maria prende una iniziativa del genere nonostante la motivazione seria addotta dal Figlio e questo appare piuttosto straordinario conoscendo l'umiltà e la fedeltà di Maria, che si era definita serva del Signore.
Con la traduzione corrente si può rilevare una ulteriore incongrenza:
Maria dice ai servi di fare ciò che il Figlio dirà.
Ma riflettendo bene, se lei avesse preso l'iniziativa di dire loro di mettersi a disposizione del Figlio al fine evidente di ottenere un miracolo che il Figlio ha appena detto essere inopportuno, sarebbe stata la prima a non fare ciò che il Figlio aveva appena detto proprio a lei stessa. E questo mal si accorda con la sua umiltà e fedeltà.
A meno che non si pensi ad un tentativo da parte di Maria per aggirare l'ostacolo posto dal Figlio, limitandosi ad invitare genericamente altri ad obbedirGli; resta il fatto che Maria in tale occasione si aspettava che il Figlio agisse proprio nella direzione da lei desiderata.
Pertanto la sua iniziativa, nella traduzione corrente, appare in contraddizione rispetto alle parole dettele dal Figlio.

Non sembra perciò essere questa la spiegazione più coerente, pur potendo ovviamente pensare che Gesù, abbia voluto esaudire la richiesta della madre modificando addirittura l'ora prefissata dal disegno divino.
In tal modo Maria sarebbe riuscita a far valere la sua preghiera contro ogni aspettativa e nonostante la dichiarata indisponibilità del Figlio.
Per questo nei commenti cattolici si mette in evidenza il grande valore della intercessione di Maria.

Tale è la conclusione a cui si perviene nella maggior parte dei commenti a questo brano, come fa ad esempio il commento che segue, scritto dal Movimento Apostolico:
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"Inizio dei segni a Cana.

Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.

È questo il settimo giorno del Vangelo. Sono passati già sette giorni dalla presentazione di Gesù. Il primo giorno Giovanni rende testimonianza ai Farisei su Colui che è in mezzo a loro, ma che loro non conoscono. Il secondo giorno Giovanni vede venire Gesù e lo indica come l’Agnello di Dio. Il terzo giorno Gesù è presentato da Giovanni ai discepoli e questi seguono Gesù. Il quarto giorno avvenne l’incontro con Natanaele. Tre giorni dopo e quindi al settimo giorno Gesù opera il primo miracolo a Cana di Galilea. In una settimana Gesù è rivelato pienamente al mondo.

Il racconto è assai scarno. C’è uno sposalizio a Cana di Galilea, città vicino a Nazaret. A questo sposalizio c’è la Madre di Gesù. Ella c’è, di lei non si dice che è invitata. Questo è un particolare omesso e quindi dobbiamo pensare che Maria sarebbe dovuta esserci a quello sposalizio, anche se non sappiamo il perché di questa sua presenza lì, in quel luogo.

Gesù invece è invitato con i suoi discepoli e qui viene presentato come uno dei tanti invitati, infatti fu invitato anche lui con i suoi discepoli. Gesù deve essere sempre invitato, chiamato. Questa è la prima verità che emerge dal racconto.

Gesù deve essere invitato, perché lui non può entrare nella vita di nessuno se non per invito, su richiesta. Ma se si invita Lui con Lui vi sono anche i suoi discepoli, perché lui e i suoi discepoli sono ormai una cosa sola. Il mistero della Chiesa è qui adombrato. Molti vorrebbero Gesù senza la Chiesa, senza i suoi discepoli. Questo è impossibile. Chi accoglie il mistero di Gesù deve accogliere anche il mistero della Chiesa, perché Gesù e la Chiesa sono un unico mistero di salvezza, e non si ha Gesù senza la Chiesa e non si ha la Chiesa senza Gesù. La crisi della religiosità odierna è proprio questa. C’è un ritorno del sacro, si dice da più parti, ma non c’è un ritorno alla Chiesa e questo è un grave errore di valutazione anche da parte di quanti sono uomini della Chiesa, che non hanno capito che senza il ritorno alla Chiesa non c’è ritorno vero a Gesù, o a Dio.

Nel frattempo, venuto a mancare il vino la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».

Durante i festeggiamenti accade una cosa non usuale per uno sposalizio. Viene a mancare il vino. Se ne accorge la Madre di Gesù, la quale dice semplicemente al figlio: “Non hanno più vino”.

Maria sa chi è il Figlio e cosa può fare, per questo gli manifesta lo stato di disagio in cui si trovano gli sposi. Sapere chi una persona è e cosa essa può fare è certezza di giusta soluzione all’evento che deve essere in qualche modo riportato nella sua “normalità”. Dall’atteggiamento di Maria dobbiamo tutti apprendere; sovente noi non conosciamo chi l’altro è, non sappiamo cosa sappia fare e neanche se lo può fare e, rivolgendoci alla persona sbagliata, sciupiamo il tempo; non creiamo speranza negli altri, perché non risolviamo il loro “affanno” o la loro “preoccupazione.

E Gesù rispose: « Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora ».

Apparentemente la risposta di Gesù sembra essere un rifiuto verso la Madre. In verità quanto dice è da interpretarsi come non possibilità da parte sua di sottrarsi alle richieste della Madre, nonostante non sia ancora giunta la sua ora di dare inizio ai miracoli.

Quanto avviene a Cana di Galilea rivela pertanto qual è la giusta relazione tra la Madre e il Figlio. La Madre presenta al Figlio l’urgenza, l’esigenza immediata; il Figlio ha i suoi tempi e i suoi momenti e in tal senso tra le esigenze presentate da Maria e quelle del Figlio che sono di salvezza non c’è alcuna relazione, avendo due compiti e due missioni, che pur non essendo in contrapposizione, non sono tuttavia identiche.

Dinanzi alla richiesta della Madre e al suo desiderio di un intervento di Gesù circa il caso particolare da risolvere, poiché è sua Madre, alla Madre niente si nega, tutto si concede, la Madre deve essere esaudita al di là di ogni particolare ministero o missione, al di là di ogni tempo e di ogni momento, al di là di tutto, perché ella è Madre.

Dinanzi alla Madre c’è solo l’arrendevolezza del Figlio, il quale, pur manifestando la non coincidenza tra ciò che lui è chiamato a fare e ciò che la Madre gli suggerisce di fare, deve accondiscendere alla sua richiesta, per il solo fatto che alla Madre non si può dire mai no. C’è in questo atteggiamento di Gesù il più alto insegnamento circa l’osservanza del quarto comandamento. Da Gesù dovremmo tutti imparare come si onorino e si rispettino i genitori. Gesù concede alla Madre l’onore di essere stata lei a chiedergli il primo miracolo e questo nonostante non fosse l’ora sua, nonostante non entrasse questo miracolo nel piano salvifico che il Padre aveva stabilito per il Figlio suo.

Tanto dovrebbe produrre l’amore di un figlio per la madre, concederle tutto quanto la madre chiede in bene naturalmente; poiché il male non bisogna accordarlo a nessuno. Anche in questo Gesù è modello di rispetto, di amore, di esaudimento, di osservanza della legge del Padre suo. In una società in cui il genitore è quasi disprezzato, Gesù diviene lo specchio dinanzi al quale porsi per ritrovare quell’equilibrio di giustizia e di santità, pena l’imbarbarimento dei costumi e della società."

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Nel commento sopra riportato si può notare come Gesù, subito dopo aver detto che non era giunta la sua ora, decide di accondiscendere alla richiesta della Madre perchè infrange la sua ora non ancora giunta.
E quindi dobbiamo ritenere, se questa fosse la traduzione corretta, o che Gesù abbia solo voluto mettere alla prova la fede di Maria (ma in tal caso non avrebbe potuto dire che l'ora non era giunta), o che Maria aveva fatto cambiare idea a Gesù, con la sua convincente preghiera.
In tal caso la richiesta di Maria risulta di una efficacia davvero straordinaria.

Potrebbe anche essere ma non convince pienamente.
Se davvero non era giunta la sua ora, secondo la volontà e i disegni del Padre, Gesù anticipandola inopportunamente avrebbe potuto compromettere la sua missione.
Quando giunse l'ora della sua passione, pur volendo umanamente ritardarla secondo la sua umana condizione, Gesù rimise tutto nella volontà del Padre celeste.
Perchè non avrebbe dovuto fare lo stesso nel dare inizio alla sua ora iniziale manifestandosi anzitempo, senza rispettare la volontà del Padre, ma cedendo a quella della madre terrena da cui si era così fortemente smarcato appena un attimo prima?
Dunque, anche in questa spiegazione c'è un punto importante che non torna.

Vediamo ora una articolata esegesi del testo in questione:
[Modificato da Credente 02/02/2015 12:17]
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