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Brani scelti s.IRENEO

Ultimo Aggiornamento: 11/12/2017 09:55
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20/09/2014 17:55
 
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Il secondo articolo è questo: Il Verbo di Dio, il Figlio di Dio, Cristo Gesù nostro Signore, che si è manifestato ai profeti in forme diverse secondo il genere della loro profezia e secondo i disegni provvidenziali del Padre; per la cui opera è stata creata ogni cosa; che poi, alla fine dei tempi, s`è fatto uomo tra gli uomini per ricapitolare ogni cosa, s`è fatto visibile e tangibile, per distruggere la morte, rivelare la vita e operare l`unità tra Dio e gli uomini.

Il terzo articolo è questo: Lo Spirito Santo, per mezzo del quale i profeti hanno profetato, i Padri hanno appreso la scienza di Dio, e i giusti sono stati guidati nella via della giustizia; che alla fine dei tempi è stato diffuso in modo nuovo sull`umanità, per far nuovo l`uomo su tutta la terra, e riportarlo a Dio.

Perciò alla nostra nuova nascita, in grazia di questi tre articoli si compie il battesimo che ci accorda la grazia della nuova nascita in Dio Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo. Infatti coloro che portano in sé lo Spirito di Dio vengono condotti al Verbo, cioè al Figlio; il Figlio poi li presenta al Padre, e il Padre dona loro l`incorruttibilità. Dunque, senza lo Spirito non è possibile vedere il Figlio di Dio, e senza il Figlio nessuno può appressarsi al Padre, dato che la conoscenza del Padre è il Figlio, e la conoscenza del Figlio di Dio si attua per mezzo dello Spirito Santo. Lo Spirito poi, viene dispensato dal ministero del Figlio, secondo il beneplacito del Padre, cioè come e a chi il Padre vuole.

Se dallo Spirito, il Padre viene chiamato altissimo, onnipotente e signore di ogni potenza, questo è perché dobbiamo convincerci che Dio è veramente tale, cioè che è creatore del cielo, della terra e di tutto questo universo; creatore degli angeli, degli uomini, e signore di tutto; per lui tutte le cose esistono e ciascuno riceve il suo nutrimento; è misericordioso, pietoso e pieno di tenerezza; buono, giusto, Dio di tutti, e dei giudei, e dei pagani e dei credenti. Ma dei credenti è Padre, perché alla fine dei tempi ha aperto il testamento dell`adozione; dei giudei è signore e legislatore, perché nei tempi di mezzo gli uomini, avendo dimenticato Dio, si erano allontanati e ribellati a lui, ed egli per questo li aveva ridotti in servitù per mezzo della legge, affinché apprendessero di avere un padrone, un creatore e fattore, che dona il soffio della vita e al quale dobbiamo rendere omaggio giorno e notte. Per i pagani, poi, è creatore e demiurgo onnipossente. Ma per tutti, senza eccezione, è dispensatore di nutrimento, è re e giudice: nessuno infatti sfuggirà al suo giudizio, né giudeo, né pagano, né alcun credente che abbia peccato, né gli angeli. Quanti rifiutano ora di credere alla sua bontà, conosceranno allora al momento della condanna, la sua potenza, come dice il beato Apostolo: ...ignorando che l`amore di Dio ti chiama a conversione, con la tua ostinazione e l`impenitenza del tuo cuore tu vai accumulando su di te ira per il giorno dell`ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, il quale renderà a ciascuno secondo le proprie opere (Rm 2,4-6).

E` lui, che viene detto, nella legge, Dio di Abramo, Dio d`Isacco e Dio di Giacobbe: Dio dei viventi. Perciò ineffabile è l`altezza e la grandezza di questo Dio.

Il secondo articolo è questo: Il Verbo di Dio, il Figlio di Dio, Cristo Gesù nostro Signore, che si è manifestato ai profeti in forme diverse secondo il genere della loro profezia e secondo i disegni provvidenziali del Padre; per la cui opera è stata creata ogni cosa; che poi, alla fine dei tempi, s`è fatto uomo tra gli uomini per ricapitolare ogni cosa, s`è fatto visibile e tangibile, per distruggere la morte, rivelare la vita e operare l`unità tra Dio e gli uomini.

Il terzo articolo è questo: Lo Spirito Santo, per mezzo del quale i profeti hanno profetato, i Padri hanno appreso la scienza di Dio, e i giusti sono stati guidati nella via della giustizia; che alla fine dei tempi è stato diffuso in modo nuovo sull`umanità, per far nuovo l`uomo su tutta la terra, e riportarlo a Dio.

Perciò alla nostra nuova nascita, in grazia di questi tre articoli si compie il battesimo che ci accorda la grazia della nuova nascita in Dio Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo. Infatti coloro che portano in sé lo Spirito di Dio vengono condotti al Verbo, cioè al Figlio; il Figlio poi li presenta al Padre, e il Padre dona loro l`incorruttibilità. Dunque, senza lo Spirito non è possibile vedere il Figlio di Dio, e senza il Figlio nessuno può appressarsi al Padre, dato che la conoscenza del Padre è il Figlio, e la conoscenza del Figlio di Dio si attua per mezzo dello Spirito Santo. Lo Spirito poi, viene dispensato dal ministero del Figlio, secondo il beneplacito del Padre, cioè come e a chi il Padre vuole.

Se dallo Spirito, il Padre viene chiamato altissimo, onnipotente e signore di ogni potenza, questo è perché dobbiamo convincerci che Dio è veramente tale, cioè che è creatore del cielo, della terra e di tutto questo universo; creatore degli angeli, degli uomini, e signore di tutto; per lui tutte le cose esistono e ciascuno riceve il suo nutrimento; è misericordioso, pietoso e pieno di tenerezza; buono, giusto, Dio di tutti, e dei giudei, e dei pagani e dei credenti. Ma dei credenti è Padre, perché alla fine dei tempi ha aperto il testamento dell`adozione; dei giudei è signore e legislatore, perché nei tempi di mezzo gli uomini, avendo dimenticato Dio, si erano allontanati e ribellati a lui, ed egli per questo li aveva ridotti in servitù per mezzo della legge, affinché apprendessero di avere un padrone, un creatore e fattore, che dona il soffio della vita e al quale dobbiamo rendere omaggio giorno e notte. Per i pagani, poi, è creatore e demiurgo onnipossente. Ma per tutti, senza eccezione, è dispensatore di nutrimento, è re e giudice: nessuno infatti sfuggirà al suo giudizio, né giudeo, né pagano, né alcun credente che abbia peccato, né gli angeli. Quanti rifiutano ora di credere alla sua bontà, conosceranno allora al momento della condanna, la sua potenza, come dice il beato Apostolo: ...ignorando che l`amore di Dio ti chiama a conversione, con la tua ostinazione e l`impenitenza del tuo cuore tu vai accumulando su di te ira per il giorno dell`ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, il quale renderà a ciascuno secondo le proprie opere (Rm 2,4-6).

E` lui, che viene detto, nella legge, Dio di Abramo, Dio d`Isacco e Dio di Giacobbe: Dio dei viventi. Perciò ineffabile è l`altezza e la grandezza di questo Dio.
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20/09/2014 17:56
 
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Questo nostro mondo è circondato da sette cieli nei quali abitano potenze innumerevoli, angeli e arcangeli che prestano culto a Dio onnipotente e creatore di tutto. Egli non ne avrebbe bisogno, ma essi lo fanno per non restare oziosi, inutili e chiusi nel loro egoismo. E` chiaro, perciò, che la presenza interiore dello Spirito di Dio è molteplice; essa viene definita dal profeta Isaia in sette diverse forme di ministero, che sono discese tutte sul Figlio di Dio, cioè sul Verbo, al momento della sua venuta come uomo. Dice infatti Isaia: Su lui riposerà lo Spirito di Dio: Spirito di sapienza e di intelletto, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà; e lo riempirà poi lo Spirito del timore di Dio (Is 11,2).

Dunque il primo cielo, a partire dall`alto, quello che contiene tutti gli altri, è il cielo della sapienza; il secondo è quello dell`intelletto; il terzo, quello del consiglio; il quarto, contando a partire dall`alto, è quello della fortezza; il quinto, poi, quello della scienza; il sesto, quello della pietà, e il settimo, cioè questo firmamento che circonda il nostro mondo, è pieno del timore di quello Spirito che illumina i cieli. Mosè ne aveva ricevuto il simbolo: il candeliere a sette braccia, acceso perennemente nel Santo; egli infatti aveva ricevuto le prescrizioni rituali, modellate sui cieli, come gli aveva detto il Verbo: Farai tutto secondo il modello che hai visto sul monte (Es 25,40).

Dunque, questo Dio viene glorificato dal suo Verbo, che è suo Figlio in eterno, e dallo Spirito Santo, che è la sapienza del Padre di ogni cosa. Le loro potenze - quelle cioè del Verbo e della Sapienza - che vengono dette cherubini e serafini, glorificano Dio con inni che mai cesseranno; e tutto ciò che esiste, tutto ciò che si trova nei cieli, rende gloria a Dio Padre di ogni cosa. Egli, per mezzo del suo Verbo, ha donato l`esistenza al mondo intero, e anche agli angeli che pure esistono in questo mondo; a questo mondo poi ha stabilito come legge, che ciascuno resti al suo posto senza varcare i limiti stabiliti dalla volontà di Dio, e che ciascuno compia l`opera che gli è stata assegnata.
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20/09/2014 17:56
 
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Libertà e purezza dello stato originario

(Dimostrazione della predicazione apostolica, 11-14)

Dio creò l`uomo con le sue mani, prendendo dal suolo ciò che vi è di più fino, mescolando così armoniosamente la sua potenza con la terra; egli infatti impresse sulla carne da lui plasmata la sua forma, in modo che anche una creatura visibile portasse la forma divina, essendo stato l`uomo plasmato sulla terra a immagine di Dio.

Affinché poi vivesse, Dio gli soffiò sul volto un alito di vita, perché così l`uomo divenisse simile a lui nello spirito, oltre che nella carne. Con ciò, l`uomo fu libero e padrone di sé, avendolo Dio creato perché avesse autorità su ogni essere della terra. Dio poi gli diede questo grande mondo, da lui preparato prima della formazione dell`uomo; e glielo diede perché fosse la sua sede con tutto ciò che esso contiene in sé. In questo regno prestavano l`opera loro anche i servitori di Dio creatore di tutte le cose (angeli); la sede era sotto la giurisdizione dell`intendente chiliarca (Lucifero), che era stato costituito capo dei suoi conservi. I servi erano gli angeli, mentre l`intendente chiliarca era l`arcangelo.

Avendo dunque Dio costituito l`uomo signore della terra e di tutto ciò che essa contiene, segretamente lo costituì anche signore di quelli che in essa hanno l`ufficio di servi. Ma mentre essi erano pienamente maturi, il loro signore, cioè l`uomo, era piccolino, era infante, e doveva crescere ancora per giungere a maturità. Perché poi potesse nutrirsi e crescere nella gioia, gli fu preparata una dimora migliore di questo mondo: piena d`aria, di bellezza, di luce, di cibo, di piante, di frutti, di acque e di tutto ciò che è necessario alla vita. Quel luogo si chiamava il Giardino (paradiso terrestre). E questo Giardino era tanto bello e buono, che il Verbo di Dio vi passeggiava costantemente e si intratteneva con l`uomo, prefigurando gli eventi futuri: cioè affermando che con l`uomo avrebbe abitato, avrebbe conversato, con lui sarebbe rimasto a insegnargli la giustizia. Ma l`uomo era fanciullo e non aveva ancora sviluppato il discernimento, e perciò fu facile al seduttore ingannarlo.

Mentre l`uomo passeggiava nel Giardino, Dio poi gli condusse davanti tutti gli animali, dandogli ordine di imporre a tutti un nome; ogni nome che Adamo diede a un essere vivente, è rimasto il suo vero nome.

Inoltre Dio volle fare per l`uomo un aiuto, ed ecco come si espresse al proposito: Non è bene che l`uomo sia solo; facciamogli un aiuto a lui conforme (Gen 2,18). Perché fra tutte le creature viventi non se ne era trovata nessuna che fosse un aiuto uguale, pari e simile ad Adamo. Dio stesso perciò fece scendere un sopore estatico su Adamo e lo fece addormentare, per poter realizzare un`opera da un`altra opera. Dato che il sonno non esisteva nel Giardino, esso discese su Adamo solo per volontà di Dio; questi poi prese una costola di Adamo e riempì il suo posto di carne; la costola che aveva presa la plasmò in donna e così la presentò ad Adamo. Questi vedutala disse: Ecco davvero l`osso delle mie ossa e la carne della mia carne: ella si chiamerà donna perché è stata tratta dall`uomo (Gen 2,23).

Adamo ed Eva - questo è infatti il nome della donna - erano nudi e non ne avevano vergogna, perché i loro pensieri erano innocenti come quelli dei fanciulli: non potevano rappresentarsi nello spirito, né pensare nessuna di quelle cose che, sotto il dominio del male, s`originano nell`anima dai desideri voluttuosi e si accompagnano ai piaceri turpi. Erano in uno stato di integrità, conservavano a pieno la loro natura, perché quello che era stato soffiato sulla carne plasmata era un soffio di vita. Ora, mentre che questo soffio resta nel suo ordine e nella sua virtù, l`uomo non pensa certo, né immagina cose ignobili; per questo essi non si vergognavano di baciarsi e di abbracciarsi castamente come fanno i fanciulli.
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20/09/2014 17:57
 
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Fatica e dolore fuori del paradiso terrestre

(Dimostrazione della predicazione apostolica, 15-18)

Al fine di evitare che l`uomo, per l`autorità concessagli e per la sua libertà di avvicinarsi a Dio, nutrisse pensieri di superbia e si inorgoglisse come se non avesse padrone, e per evitare che peccasse oltrepassando i suoi limiti e, compiacente di sé, concepisse pensieri d`orgoglio contro Dio; per evitare tutto ciò, gli fu data da Dio una legge, perché così egli riconoscesse che aveva per Signore il Signore di tutte le cose. Dio gli impose certi limiti: se avesse osservato il comando di Dio sarebbe rimasto per sempre quello che era, cioè immortale; ma se non l`avesse osservato, sarebbe diventato mortale, si sarebbe dissolto nella terra dalla quale era stata tratta e plasmata la sua carne. Ed ecco l`ordine divino: Di tutti gli alberi che sono dentro il Giardino tu potrai mangiare i frutti; solo dell`albero da cui viene la conoscenza del bene e del male, voi non ne mangerete, perché il giorno in cui ne mangiaste, certamente morireste (Gen 2,16-17).

L`uomo non osservò quest`ordine, ma disobbedì a Dio... e Dio lo cacciò lontano dal suo volto, lo allontanò e lo fece abitare su una strada presso il Giardino, poiché il Giardino non può accogliere peccatori.

Espulsi dal Giardino, Adamo e la sua donna, Eva, caddero in molte miserie; così nella tristezza, nella fatica e tra lamenti passarono la loro vita su questo mondo. Sotto i raggi cocenti del sole l`uomo lavorava la terra, ma questa gli produceva spine e rovi, castigo del peccato. Si compì allora anche quest`altro passo della Scrittura: Adamo conobbe la sua donna; ella concepì e diede alla luce Caino; dopo di lui partorì Abele (Gen 4,1-2). Ma l`angelo ribelle, che già aveva spinto l`uomo alla disobbedienza, che aveva fatto di lui un peccatore e che aveva ottenuto che fosse cacciato dal Giardino, non soddisfatto del primo male ne pensò un secondo a danno dei due fratelli. Riempì Caino del suo spirito e ne fece un fratricida: così Abele morì assassinato dal fratello - presagio che in futuro alcuni sarebbero stati perseguitati, afflitti e messi a morte, e che i malvagi avrebbero tormentato e ucciso i giusti -. L`ira di Dio scese pesantemente su Caino - che fu maledetto - e avvenne che tutta la stirpe da lui originata, a mano a mano che i suoi discendenti si succedevano, fu simile al suo capostipite...

La malvagità si diffuse enormemente, raggiunse e invase tutte le stirpi degli uomini, al punto che tra loro rimase ben poco seme di giustizia.
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20/09/2014 17:58
 
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Il significato ultratemporale e ultramondano della croce

(Dimostrazione della predicazione apostolica, 31-34)

Alla fine di questo secolo Gesù Cristo si sarebbe manifestato al mondo intero come uomo, egli che è il Verbo di Dio che in sé ricapitola tutte le cose, quelle del cielo e quelle della terra. Egli unì dunque l`uomo con Dio, operò l`unione di Dio con l`uomo; noi uomini non avremmo potuto in alcun modo partecipare all`incorruttibilità se egli non fosse venuto tra noi. Infatti, se l`incorruttibilità fosse rimasta invisibile e occulta, non ci sarebbe stata di utilità alcuna. Perciò egli si fece visibile, affinché ricevessimo la partecipazione, in ogni senso, a questa incorruttibilità. E perché nella prima creatura, Adamo, noi tutti eravamo stati incatenati alla morte per la disobbedienza, fu necessario che i lacci di morte venissero rotti dall`obbedienza di colui che per noi si era fatto uomo. La morte aveva regnato sulla carne; per mezzo della carne bisognava che essa venisse perciò abolita, e l`uomo venisse liberato dalla sua schiavitù. Per questo, il Verbo si fece carne, affinché il peccato fosse abolito per mezzo della carne - grazie alla quale aveva ottenuto potere, diritto di possesso e dominio - e più non dimorasse in noi. Per questo il Signore assunse una "corporeità" identica a quella della prima creatura, per combattere in maniera ravvicinata in favore dei padri, e vincere in Adamo colui che in Adamo ci aveva colpiti.

Ora da dove procede la sostanza della prima creatura? Dalla volontà, dalla sapienza di Dio e da una terra vergine, perché Dio non aveva ancora fatto piovere, dice la Scrittura, prima che l`uomo fosse stato fatto, e non vi era nessuno che lavorasse la terra (Gen 2,5). Dunque da questa terra, mentre era ancora vergine, Dio prese del fango e ne plasmò l`uomo, capostipite della nostra umanità. Ricapitolando in sé quest`uomo, il Signore assunse la stessa economia della sua "corporeità", nascendo da una Vergine per volontà e sapienza di Dio. Mostrò così l`identità della sua "corporeità" con quella di Adamo e divenne quello ch`era stato descritto all`inizio, cioè l`uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio (Gen 1,26).

Come per l`opera di una vergine che aveva disobbedito l`uomo fu ferito, cadde e morì, così per l`opera di una vergine che ha obbedito alla parola di Dio l`uomo è stato rianimato, e dalla Vita ha ricevuto la vita. Il Signore è venuto a cercare la pecorella smarrita, ed era l`uomo che s`era perduto; e se egli non ha assunto una qualunque altra carne umana diversamente plasmata, ma per mezzo di questa stessa Vergine che era della razza di Adamo, ha voluto mantenere la somiglianza con questa nostra carne plasmata, tutto ciò è avvenuto per uno scopo ben preciso: perché Adamo venisse ricapitolato nel Cristo - e così ciò che era mortale venisse assorbito e inghiottito dall`immortalità - ed Eva venisse ricapitolata in Maria e così una Vergine, divenendo l`avvocata di un`altra vergine, distruggesse e cancellasse la disobbedienza di quella vergine con la sua obbedienza verginale. Il peccato ch`era stato commesso per mezzo di un legno, fu distrutto per mezzo dell`obbedienza patita sul legno conformemente alla quale il Figlio dell`uomo, in obbedienza a Dio, fu inchiodato sul legno: distrusse in tal modo la scienza del male e rivelò e comunicò la scienza del bene. Il male è appunto disobbedire a Dio mentre il bene è obbedirgli.

Per questo il Verbo disse per bocca di Isaia profeta, che preannunciava il futuro - erano profeti appunto perché annunciavano il futuro - il Verbo, ripeto, così disse: Io non mi rifiuto, né contesto; ho presentato le mie spalle alle percosse e le mie guance agli schiaffi; non ho sottratto il mio volto all`ignominia degli sputi (Is 50,6). Dunque, per quell`obbedienza cui si è sottomesso inchiodato fino alla morte sul legno, egli ha distrutto l`antica disobbedienza commessa per il legno.

E poiché è il Verbo di Dio, anche lui onnipotente, che per la sua natura invisibile è presente tra noi in questo universo che egli abbraccia in tutta la sua lunghezza e larghezza, altezza e profondità - infatti, è per opera del Verbo di Dio che tutte le cose quaggiù sono state disposte e strutturate - per questo la crocifissione del Figlio di Dio si è compiuta anche lungo tutt`e quattro queste dimensioni, quando egli ha tracciato sull`universo il segno della sua croce. Infatti, col suo farsi visibile, ha dovuto rendere visibile la partecipazione di questo nostro universo alla sua crocifissione, per mostrare, con la sua forma visibile, l`azione che egli esercita sull`universo visibile: che egli cioè illumina l`altezza, cioè tutto quanto è nel cielo, che contiene la profondità, cioè quanto esiste nelle viscere della terra, che estende la sua lunghezza da oriente a occidente, che governa come nocchiero la regione di Arturo e la larghezza del Mezzogiorno, chiamando d`ogni parte coloro che sono dispersi, alla conoscenza del Padre.
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20/09/2014 17:59
 
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Il dominio del principe della pace

(Dimostrazione della predicazione apostolica, 59-61)

Dice Isaia: E uscirà un ramo dalla radice di Iesse, un fiore uscirà dal suo tronco; e riposerà su di lui lo Spirito di Dio: spirito di sapienza e di intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà; e lo riempirà lo spirito del timor di Dio. Non giudicherà secondo le apparenze e secondo ciò che si dice; bensì secondo giustizia egli giudicherà in favore del povero e avrà pietà per i miseri della terra e percuoterà la terra con la parola della sua bocca, con l`alito delle sue labbra distruggerà l`uomo empio. I suoi fianchi saranno cinti di giustizia e di verità. E il lupo andrà a pascolo con l`agnello, il leopardo col capretto, mentre il vitello e il leone pascoleranno insieme; un tenero fanciullo potrà cacciare la mano nel nido delle vipere, nella tana dei figli delle vipere e queste non gli faranno male. In quel giorno la radice di Iesse si leverà a dominare sulle nazioni e in essa le genti spereranno. E la sua risurrezione sarà gloriosa (Is 11,1-10)...

A proposito dell`unione, armonia e pace tra gli animali di diversa specie, per natura ostili e nemici l`un l`altro, gli anziani sostengono che ciò avverrà realmente alla parusia di Cristo, quando egli verrà per estendere su di tutti il suo dominio. Viene così simbolicamente preannunciato il radunarsi in pace concorde d`uomini di razze diverse, ma resi uguali nell`animo nel nome di Cristo, perché ai giusti insieme radunati, i quali vengono paragonati ai vitelli e agli agnelli, ai capretti e ai teneri fanciulli, nessun male faranno coloro che, in un tempo precedente, erano stati, sia uomini sia donne, feroci come bestie, d`aspetto e di costume, per la loro cupidigia. Alcuni di loro assomigliavano ai lupi e ai leoni, perché spogliavano i più deboli e facevano guerra ai loro simili... Ora riuniti nel mio nome [cioè di Cristo], formati dalla grazia di Dio a retti costumi, hanno mutato la loro natura selvatica e feroce. Questo è già avvenuto, giacché quelli che erano da prima i più perversi, fino a non tralasciare opera alcuna di iniquità, venuti a conoscenza di Cristo e credendo in lui, sono tanto mutati che, al di là del semplice dovere, non tralasciano opere sovrabbondanti di giustizia.

Grande è il mutamento che la fede in Cristo, Figlio di Dio, opera in coloro che credono in lui. L`espressione: "Elevatosi a dominare sulle genti" annuncia che, dopo la morte, risorgerà e verrà riconosciuto e creduto Figlio di Dio e re. Per questo motivo dice Isaia: "La sua risurrezione sarà gloriosa". Si pensa con ciò alla sua maestà, perché quando risorse fu glorificato come Dio.
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20/09/2014 18:00
 
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Legge e Vangelo (Dimostrazione della predicazione apostolica, 95-97)

Dio ha deciso di donare la sua eredità alle nazioni stolte, a uomini che non appartenevano alla città di Dio e non sapevano neppure che Dio esistesse. Ora che per questa chiamata ci è stata donata la vita, e che Dio ha ricapitolato in noi la fede di Abramo, non dobbiamo più tornare indietro, alla legge antica, perché abbiamo accolto in mezzo a noi il Maestro della legge, il Figlio di Dio, e per la fede in lui abbiamo appreso ad amare Iddio con tutto il nostro cuore e il prossimo come noi stessi. Ma l`amore di Dio esclude ogni peccato, e l`amore del prossimo non fa del male a nessuno.

Per tutto ciò, la legge non ci è più necessaria come pedagogo. Ora noi parliamo al Padre, ci intratteniamo con lui faccia a faccia, siamo diventati fanciulli quanto a malizia, saldamente confermati nella giustizia e nella modestia. Infatti, la legge non dovrà più ripetere: "Non commettere adulterio", a colui che non ha il minimo desiderio della donna d`altri: né: "Non ammazzare", a colui che ha eliminato completamente da sé la collera e l`ostilità; né: "Non desiderare il campo del tuo prossimo, il suo bue o il suo asino" a coloro che non hanno alcun desiderio di cose terrene, ma cercano di accumulare frutti per il cielo; né: "Occhio per occhio e dente per dente", a colui che non considera nessuno come nemico, ma tutti come suo prossimo, e che perciò non può alzare la mano per vendicarsi; la legge non reclamerà le decime da chi ha consacrato tutti i suoi beni a Dio, ha abbandonato il padre, la madre, la famiglia tutta, per seguire il Verbo di Dio. Non vi è più l`obbligo di non lavorare nel giorno di riposo, per chi fa sabato tutti i giorni, cioè tutti i giorni rende culto a Dio nel suo tempio, che è il corpo dell`uomo, e pratica la giustizia ad ogni ora. Io voglio la misericordia, egli dice, e non il sacrificio; la conoscenza di Dio più degli olocausti (Os 6,6). Ma chiunque invocherà il nome del Signore, costui sarà salvo (Gl 2,32). E non è stato dato altro nome del Signore sotto il cielo, per la salvezza degli uomini (At 4,12), se non il nome divino di Gesù Cristo, Figlio di Dio, cui obbediscono gli stessi demoni, gli spiriti malvagi e tutte le potenze ribelli.

Con l`invocazione del nome di Gesù Cristo crocifisso sotto Ponzio Pilato, Satana viene separato dagli uomini. In ogni luogo, dove qualcuno di quelli che credono in lui e fanno la sua volontà lo chiama invocandolo, Gesù gli si fa vicino e sta con lui, accogliendo le domande di chi lo invoca con purezza di cuore. Ricevuta così la salvezza, noi ringraziamo ogni giorno Dio che, nella sua immensa, insondabile sapienza, ci salva e annuncia dall`alto dei cieli la salvezza, che consiste nella venuta visibile di nostro Signore, cioè nella sua vita umana; salvezza che noi, abbandonati a noi stessi, non avremmo mai potuto ricevere. Ma ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio. Parlando di essa, anche Geremia dice: Chi è salito in cielo, e si è impadronito di lei (la sapienza di Dio) e l`ha portata giù dalle nuvole? Chi ha varcato i mari e l`ha trovata e l`acquisterà a prezzo d`oro puro? Nessuno ha scoperto la sua via, nessuno ha conosciuto i suoi sentieri. Ma colui che tutto sa, la conosce nella sua sapienza, colui che ha creato la terra per un tempo eterno e la riempì di grassi quadrupedi; colui che manda la luce, ed essa si propaga; la richiama, ed essa gli obbedisce con tremore. Le stelle sono sorte per la loro veglia ed esultano; egli le chiama, ed esse dicono: Eccoci!; brillano con gioia per lui, che le ha fatte. Questi è il nostro Dio; nessuno può essere messo con lui a confronto; egli ha trovato tutte le vie con la sua mente, e l`ha data a Giacobbe, suo servo, a Israele, suo diletto. Poi essa apparve sulla terra, e ha vissuto con gli uomini. Questo è il libro dei comandi di Dio e della legge eterna; quanti la osserveranno avranno la vita; ma chi l`abbandonerà, morirà (Bar 3,29-4,1).

Chiama "Giacobbe e Israele" il Figlio di Dio, che ha ricevuto dal Padre ogni potere sulla nostra vita, e, una volta ricevuto, lo ha fatto discendere su noi che eravamo lontani da lui, quando è apparso sulla terra ed è vissuto tra gli uomini, congiungendo e unendo lo Spirito di Dio Padre con la carne da Dio formata affinché l`uomo fosse fatto a immagine e somiglianza di Dio.
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Ireneo: Contro le eresie 3,22

È proprio nel contesto della dottrina della ricapitolazione di tutte le cose in Cristo che Ireneo spiega il ruolo della Vergine santa nel piano divino della salvezza, ricorrendo al parallelismo Eva-Maria. Mentre Giustino, come si è visto, aveva toccato questo tema casualmente, Ireneo ne trae lo spunto per una più matura e profonda riflessione teologica:

Come Èva, la quale, pur avendo come marito Adamo, era ancora vergine..., disobbedendo divenne causa di morte per sé e per tutto il genere umano, allo stesso modo Maria, che, pur avendo lo sposo, era ancora vergine, obbedendo divenne causa di salvezza per sé e per l'intero genere umano... Così dunque il processo della disobbedienza di Èva trovò la soluzione grazie all'obbedienza di Maria. Ciò che Èva aveva legato a causa della sua incredulità, Maria lo ha sciolto mediante la sua fede.

Ireneo: Contro le eresie 5,19

Come Èva fu sedotta dalla parola dell'angelo (decaduto) al punto di fuggire davanti a dìo, avendo trasgredito la sua parola, così Maria ricevette il lieto annuncio per mezzo della parola dell'angelo, cosicché, obbedendo alla sua parola, portò Dio dentro di sé. E come quella si lasciò sedurre fino a disobbedire a Dio, così questa si lasciò persuadere in modo da obbedire a dìo. Per questo la Vergine Maria divenne avvocata della vergine Èva.

E come il genere umano fu legato alla morte a causa di una vergine, così ne fu liberato per mezzo di una Vergine, giacché la disobbedienza di una vergine fu controbilanciata dall'obbedienza della Vergine.

Se dunque il peccato del primo uomo fu riparato dalla retta condotta del Figlio primogenito (di Dio); se la scaltrezza del serpente fu vinta dalla semplicità della colomba (Maria), e se sono stati spezzati i legami che ci tenevano vincolati alla morte, sono stolti gli eretici: essi ignorano l'economia di Dio; ignorano la sua opera nei confronti dell'uomo .
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