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Catechesi prebattesimale (S.Cirillo di Gerusalemme)

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2014 12:45
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08/09/2014 20:16
 
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1.Satana cadde per orgoglio
Primo stratega del peccato fu il diavolo. Perciò fu il primo a generare il male. Non lo dico io, ma lo disse il Signore: «Il diavolo fu peccatore dall’inizio
. Infatti prima di lui non aveva peccato nessuno, e peccò non perché necessitato dalla sua naturale struttura, come se fosse stato costretto al peccato privo di libertà: se così fosse stato, la colpa risalirebbe a Colui che così l’avrebbe strutturato. No, Dio lo creò buono, ma per avere scelto deliberatamente il male divenne diavolo, quel comportamento gli diede questo nome: era un arcangelo e poi fu diavolo
. Ebbe questo nome perché da buon servo di Dio era caduto operando da suo nemico, questo significa il nome satana. Non è una mia affermazione, ma lo dice il profeta Ezechiele ispirato dallo Spirito Santo. Intonando infatti quella sua lamentazione sul diavolo, così l’apostrofa: «Eri stato modellato nel paradiso di Dio come sigillo della sua perfezione e aureola della sua bellezza». E poco dopo continua: «Rimanesti perfetto dal giorno in cui fosti creato finché in uno di quei tuoi giorni in te fu trovata l’iniquità»
. Molto puntuale la giuntura «in te fu trovata». Dice che il peccato non viene dal di fuori ma lo generi tu dal di dentro. Il profeta ne fa così l’eziologia: «Il tuo cuore si inorgoglì per la bellezza di cui splendevi, ma la moltitudine dei peccati di cui ti macchiasti te ne ha fatto perdere il fulgore, e perciò ti ho cacciato sulla terra»
. Le espressioni dell’Antico Testamento concordano con quelle che il Signore pronunziò secondo il Vangelo: «Io vedevo satana cadere dal cielo come folgore»
. Vedi che consonanza tra i due Testamenti! Satana trascinò con sé molti angeli apostati, e continua a farlo ancora con quanti gli danno retta eccitandone le concupiscenze, incitando ad adultèri, a fornicazioni e a qualsivoglia altro peccato. Per istigazione sua Adamo, nostro progenitore, fu scacciato da un paradiso spontaneamente prodigo di tanti frutti buoni, ed ebbe in eredità una terra irta di spine
.
5. Il peccato è remissibile
Si chiederà: Che faremo dunque? Ora che in conseguenza di quell’inganno siamo caduti, non c’è più salvezza? Non potremmo rialzarci dalla caduta, accecati riacquistare la vista, zoppi tornare a camminare diritti, risorgere insomma dopo essere morti ? Sì, mio caro, potremo ottenerlo per la potenza di Colui che richiamò da morte a vita Lazzaro morto da quattro giorni e già maleodorante
. Non potrà farlo e con meno fatica? Egli che ha versato per il nostro riscatto il suo sangue ci libererà dal peccato; non scoraggiamoci, fratelli
! Non abbandoniamoci alla disperazione, è una cosa terribile perdere la speranza della conversione! Chi, infatti, dispera di salvarsi non ha più remora, e non fa che aggiungere male a male; chi invece spera di trovare rimedio al suo male lo cerca con ogni cura. Il malfattore se dispera d’essere graziato passa di follia in follia, ma se gli balena la speranza della grazia si avvia spesso al ravvedimento
. Se persino il serpente cambia la vecchia pelle, non potremo deporre anche noi l’abito del peccato? Un campo, benché tutto coperto di spine, se ben coltivato diventa terreno fecondo di frutti! E tu credi irrecuperabile la salvezza? Dunque, la natura è suscettibile di salvezza. Ma per ottenerla si richiede una scelta della volontà!

6. Misericordia del Signore
Dio è misericordioso e non lesina il suo perdono. Non dire quindi: «Potrà egli perdonarmi e dimenticare che io ho fornicato, ho commesso non una ma tante volte adulterio e peccati d’ogni genere?». Ascolta cosa dice il Salmista: «Quant’è grande, Signore, la tua bon-tà» . Non supererà la grandezza della misericordia di Dio il cumulo dei tuoi peccati: non supererà la destrezza del sommo Medico la gravità delle tue ferite: purché a lui ti abbandoni con fiducia. Manifesta al Medico il tuo male, e parlagli con le parole che disse Davide : «Ecco, confesserò al Signore l’iniquità che mi sta sempre dinanzi». Così otterrai che si avverino le altre: «Tu hai rimesse le empietà del mio cuore»

7. Dio perdonò i peccati di Adamo e di Caino
Vuoi vedere, fin dal tuo primo accesso alla catechesi, come è misericordioso Iddio? Vuoi che ti faccia vedere come la divina misericordia sia pienezza inenarrabile di magnanimità? Senti come si comportò con Adamo. Il primo uomo creato da Dio, Adamo, non aveva voluto ascoltarlo, ed egli avrebbe certo potuto subito infliggergli la pena della morte; invece guarda cosa fece il Signore misericordioso. Lo scacciò dal paradiso 29 , che non era più degno di abitare a causa del peccato, e lo mandò a stare di fronte al luogo da cui era stato cacciato perché egli guardando a quella regione da uno stato ben diverso si potesse convertire e salvare. Il primo uomo nato da parto, Caino, il primo dei malfattori e degli autori di stragi, l’antesignano degli invidiosi, aveva ucciso il fratello; eppure a quale pena fu condannato per il fratricidio? Sta scritto: «Sarai errabondo e fuggiasco sulla terra»
. Peccato grave ma lieve la pena!

8. Dio avrebbe voluto risparmiare il castigo del diluvio
La misericordia di Dio è dunque arrivata a questo punto! Ma questa è poca cosa rispetto a quella che testimoniano gli eventi successivi. Ricorda la storia di Noè. Dopo il peccato dei giganti, poiché l’iniquità si era enormemente diffusa sulla terra , venne il diluvio da Dio minacciato già cinquecento anni prima. Il diluvio si scatenò sulla terra all’inizio dell’anno seicentesimo: dalla dilazione del tempo del castigo, cento anni, puoi misurare l’estensione della misericordia di Dio. Non avrebbe potuto fare subito quel che fece cento anni dopo? Procrastinò tanto per un preciso scopo, per dare un preannuncio del futuro dono della penitenza: vedi quanta bontà di Dio! Se gli uomini d’allora avessero fatto penitenza, non sarebbero stati esclusi dalla divina misericordia.
9. Dio perdonò a Raab la prostituta
Seguimi ora, perché tanti altri si sono pentiti e hanno ottenuto salvezza. Qualcuna di voi, ascoltatrici, a questo punto domanderà: «Ci sarà salvezza anche per me, che ho fornicato e commesso adulterio, che ho macchiato il mio corpo con tanti altri disordini?». O donna, guarda a Raab: puoi salvarti anche tu, abbi fiducia. Se si salvò lei che esercitò apertamente e pubblicamente la prostituzione, non si salverà con la penitenza e con il digiuno una che ha fornicato una sola volta, per di più prima di ricevere il battesimo? Come infatti puoi leggere, la prostituta ottenne salvezza solo per aver detto: «Sì, il vostro Dio è veramente il Signore del cielo e anche della terra»
. Menava una vita scostumata, perciò non osò dire «il mio Dio». Eppure ottenne salvezza; se vuoi, ne puoi trovare esplicita testimonianza nella Scrittura. Leggila nel salmo, dove è scritto: «Ricorderò Raab e Babilonia a tutti quelli che mi conoscono»
. Vedi la grande misericordia di Dio! La Scrittura ricorda delle prostitute, e non solo fa menzione di Raab e di Babilonia, ma aggiunge quelle parole: «a tutti quelli che mi conoscono», per dire che tanto per gli uomini quanto per le donne vi è possibilità di salvezza. Ma la si ottiene con la penitenza.
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