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BRANI SCELTI di s.Girolamo

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2014 18:06
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07/09/2014 18:06
 
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tratto dalla lettera n.22 di s. Girolamo ad Eustochio.
Si evince facilmente come nella Chiesa antica già venisse preferita la scelta di verginità al matrimonio, come più grande possibilità di essere uniti a Cristo. Girolamo fa anche riferimento ad altre opere scritte con lo stesso tono, da altri Padri sull'argomento.

La Chiesa quindi, basandosi su questi presupposti, in seguito, potendo scegliere i suoi ministri tra i due stili di vita, ha preferito SCEGLIERLI tra coloro che liberamente hanno SCELTO il celibato in vista del Regno. Non ha imposto la verginità a nessuno ma si è autoimposta un criterio di scelta per avere dei ministri più conformi alle prerogative del loro ruolo. Altri che sono sposati o intendono sposarsi possono comunque offrire il loro prezioso servizio sotto altre forme.


Ecco il brano di Girolamo tratto dalle sue LETTERE:


...Non voglio soggiacere a quella sentenza di condanna che fu profferita nei confronti dell'uomo: Partorirai fra i dolori e le angosce, o donna, — questa legge non è mia — e ti volgerai verso il tuo sposo. Si volga al marito colei che non ha Cristo come sposo, e alla fine morirai di morte: è questa la fine del connubio; la mia regola di vita, invece, non tiene con­to del sesso. Abbia il matrimonio il suo tempo e la sua gloria: per me la verginità è consacrata in Maria e in Cristo.
19 Qualcuno potrebbe dire: «Osi denigrare il matrimo­nio, che è stato benedetto dal Signore?». Non si denigra il matrimonio quando gli si antepone la verginità. Nessu­no paragona un male a un bene. Anche le donne sposate siano fiere, perché sono seconde dopo le vergini. Cresce­te — dice — e moltipllcatevi e riempite la terra. Cresca e si moltipllchi colui che è destinato a riempire la terra: la tua schiera è nei cicli. Crescete e moltipllcatevi. Questo proclama trova la sua attuazione dopo il paradiso, la nu­dità, le foglie di fico che annunciavano i pruriti del ma­trimonio. Si sposi e sia sposato colui che mangia il suo pane col sudore del volto, colui per il quale la terra pro­duce triboli e spine, quello la cui erba è soffocata dai ro­vi: il mio seme è fecondo di messi in rapporto di cento a uno. Non tutti comprendono la parola di Dio, ma coloro ai quali è stato concesso. Sia il destino a rendere eunuco25 un altro, nel mio caso sia la volontà. Un tempo per ab­bracciare e un tempo perché si tengano le mani lontano dagli abbracci; un tempo per lanciare sassi e un tempo per raccoglierli. Dopo che dalla durezza dei pagani furono ge­nerati i figli di Abramo, cominciarono a girare delle gem­me sante sulla terra: traversano infatti i turbini di questo mondo e, sul carro di Dio, girano con la velocità delle
25 Nel passo evangelico di cui Gerolamo cita le parole di Cristo («non tutti comprendono la parola di Dio etc...»), Cristo parlava, ap­punto, dell'essere eunuchi in senso spirituale, cioè dell'aver rinunciato di propria volontà ad ogni passione del corpo.

sue ruote Si cuciano delle tuniche coloro che hanno per­duto la tunica senza cuciture da cima a fondo,26 che pro­vano diletto al vagito degli infanti, mentre nel momento stesso in cui vengono alla luce essi piangono per deplora­re il fatto di essere nati 27 Èva m paradiso era vergine, dopo le tuniche di pelle28 iniziò il matrimonio La tua pa­tria e il paradiso Conservati come sei nata e di' Ritorna, anima mia, al tuo riposo E affinchè tu sappia che la ver gimta e lo stato naturale e che il matrimonio e venuto do­po la colpa, impara che dal matrimonio nasce carne ver­gine, che rende nel frutto ciò che aveva perduto nella ra­dice Uscirà un virgulto dalla radice di lesse e un fiore sboccerà dalla radice II virgulto e la madre del Signore, semplice, pura, non violata dal contatto con alcun germe dall'esterno e feconda da sola a somiglianzà di Dio II fiore del virgulto e Cristo, il quale dice Io, fiore di cam­po e giglio delle convalli, In un altro passo si dice anche che egli e una pietra staccatasi dal monte non per mano d'uomo La profezia significa che sarebbe nato vergine da una vergine. Le mani infatti indicano il rapporto ma­trimoniale, come in questo passo La sua sinistra sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccerà A confermare questo significato concorrono anche il fatto che gli ani­mali introdotti a coppia nell'arca da Noe sono impuri — il numero dispari e puro —, il fatto che a Mose e a Gesù di Nave viene ordinato di camminare sulla terra santa con i piedi nudi e che i discepoli sono destinati alla predi­cazione evangelica senza l'incomodo di scarpe, senza calzan di cuoio, il tatto che i soldati,

note
26 È la tunica di Cristo (cfr loh 19, 23), che viene contrapposta alla «tunica di pelle» di cui si rivestirono i nostri progenitori, e che e simbo lo del peccato
27 Un motivo della filosofia cinica che può essere riscontrato anche m Lucrezio V, 195 234 e in Plinio il Vecchio (Nat Hist VII, 1-5)
28 Torna la simbologia di cui sopra e evidente che le tuniche di pelle indicano la materialità che permette il matrimonio

dopo essersi spartiti a sorte le vesti di Gesù, non ebbero sandali da prendergli. Il Signore, infatti, non poteva avere ciò che aveva proibi­to ai suoi servi.
20 Lodo le nozze, lodo il matrimonio, ma perché mi ge­nerano dei vergini: dalle spine prendo la rosa, dalla terra l'oro, dalla conchiglia la perla. Forse colui che ara arerà tutto il tempo? Non si rallegrerà anche del frutto della sua fatica? Le nozze sono più onorate quanto più è ama­to ciò che nasce da esse. Perché, o madre, sei gelosa della figlia? È stata nutrita dal tuo latte, è stata tratta dalle tue viscere, è cresciuta nel tuo seno, tu l'hai protetta con amore e sollecitudine: ti sdegni perché non ha voluto es­sere sposa di un soldato,29 ma del Rè? Ti ha recato un grande beneficio: hai iniziato ad essere suocera di Dio. Riguardo a chi è vergine — dice l'apostolo — non ho al­cun precetto da parte del Signore, Perché? Perché anche il fatto che egli stesso fosse vergine non dipese da un co­mando, ma dalla sua volontà. Non dobbiamo infatti pre­stare orecchio a coloro i quali si inventano che egli abbia avuto moglie,30 dal momento che, trattando della conti­nenza ed invitando alla castità perpetua, ha detto anche questo: Vorrei che tutti fossero come me, e dopo: Ai non sposati e alle vedove dico: è bene per loro se rimangono così, come sono io, e in un altro passo: Forse non abbia­mo il diritto di portar con noi una moglie, come gli altri apostoli? Perché, dunque, non ha alcun precetto da par­te del Signore riguardo alla verginità? Perché ciò che vie­ne offerto senza costrizioni ha più pregio, perché, se la verginità fosse stata comandata

note
29 Cioè di un cristiano, il quale, secondo un'altra simbologia deriva­ta da S. Paolo (cfr. Ephes. 6, 10-18; // Tim 2,3 etc ), è miles Chnsti. Se il cristiano è un soldato, Cristo, per il quale milita il cristiano, è il Rè.
30 Interpretazione abbastanza diffusa del passo di / Cor. 9, 5. Con­tro di essa polemizza, per sostenere la medesima tesi della preminenza della castità sul matrimonio, Tertulliano (De exhort cast 8, 3; de mo-nog. 8,4-6).

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, il matrimonio sembrava abolito, ed era troppo duro forzare contro la natura, estorcere agli uomini una vita da angeli31, e condannare, in un certo senso, il piano stesso della creazione. 21 Diversa era la concezione della felicità nell'antica Legge. Beato chi ha discendenza in Sion e famiglia in Ge­rusalemme, ed era maledetta la sterile che non partoriva, e: / tuoi figli come polloni d'ulivo intorno alla tua men­sa, e promesse di ricchezze, e: Non vi sarà infermo nelle tue tribù. Ora32 si dice: «Non pensare di essere un albero secco, in luogo di figli e figlie hai un posto eterno in cie-lo»; ora sono benedetti i poveri e Lazzaro è preferito al ricco coperto di porpora; ora chi è infermo è più forte. Il mondo era vuoto e, lasciando da parte significati tipolo­gici, l'unica benedizione era l'aver figli. Per questo Abramo, già vecchio, si accoppia a Cetura e Giacobbe è acquistato con delle mandragore33 e la bella Rachele si la­menta che la sua vulva sia chiusa, prefigurando la Chie­sa. Ma poi, crescendo a poco a poco la messe, è stato in­viato il mietitore. Elia è vergine, vergine è Eliseo, molti figli dei profeti sono vergini. A Geremia viene detto: Non prendere moglie. Santificato nel ventre materno, avvicinandosi la prigionia, gli viene proibito di prendere moglie. L'apostolo dice la stessa cosa con altre parole: Penso dunque che questo sia bene, a causa della necessità incombente; è bene per l'uomo rimanere così. Qual è questa necessità, che porterà via le gioie del matrimonio? // tempo si è fallo breve: non rimane altro che anche co­loro i quali hanno moglie si comportino come se non l'avessero.-


31 La vita angelica è la vita di coloro che non si sposano, secondo la parola di Cristo in Lue. 20, 36 (una interpretazione, però, questa di Ge-rolamo, tutt*altro che pacifica).
32 Ora» cioè dopo l'avvento del Nuovo Testamento.
33 Riferimento all'episodio biblico di Gen. 30, 14-16.


Nabucodonosor è vicino, il leone si è mosso dal­la sua tana. Perché sposarmi, per servire il più superbo dei rè? Perché dei figli, se il profeta dovrà compiangerli, dicendo : La lingua del lattante si è attaccata al suo palato per la sete. I piccoli hanno chiesto pane e non c'era chi lo spezzasse per loro7 Come abbiamo detto, questo bene della continenza si trovava solo negli uomini, ed Èva continuava a partorire nel dolore. Ma dopo che una ver­gine ha concepito nel suo ventre ed ha generato per noi un figlio, il cui principato sta sulle sue spalle. Dio forte, padre del secolo futuro, fu annullata la maledizione. La morte attraverso Èva, la vita attraverso Maria. E così il dono della verginità si è diffuso più largamente tra le donne, perché ha avuto inizio da una donna. Non appe­na il Figlio di Dio venne sulla terra, si costruì una nuova famiglia, in modo che lui, adorato in ciclo dagli angeli, avesse degli angeli anche sulla terra. Allora la casta Giuditta tagliò il capo di Oloferne, allora Aman (il nome vuoi dire «iniquità»34) fu bruciato dal suo fuoco, allora Giacomo e Giovanni, lasciati il padre, le reti e la barca, seguirono il Salvatore, abbandonando, al tempo stesso, i sentimenti del sangue, i lacci del mondo, le preoccupa­zioni della famiglia. Allora per la prima volta si sentì di­re: Chi vuoi venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Nessun soldato, infatti, va in guerra con la moglie. Al discepolo che desidera andare a seppellire il padre ciò non viene permesso. Le volpi han­no le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi; ma il Fi­glio dell'uomo non ha dove posare il capo: questo perché tu non abbia a rattristarti se hai poco spazio. Chi non ha
34 Aman, grande consigliere del rè Assuero, aveva estorto al rè stesso un decreto di persecuzione degli Ebrei; ma Assuero, commosso dall'in­tervento della regina Ester, fece uccidere Aman e revocò il piano di di­struzione degli Ebrei. Aman fu «bruciato dal suo fuoco», cioè dal fuo­co dell'iniquità; l'affermazione non deve essere intesa concretamente, perché, in realtà, Aman fu impiccato.

La moglie si preoccupa di quelle cose che sono del Signore, di come piacere a Dio; chi invece ha moglie si preoccupa delle cose che sono di questo mondo, di come piacere alla moglie. C'è differenza tra la donna sposata e la vergine colei che non è sposata pensa alle cose che sono del Si­gnore, per essere santa nel corpo e nello spinto, colei che è sposata, invece, pensa alle cose che sono del mondo, a come piacere al manto
22 Che fastidi comporti il matrimonio e a quanti affanni sia connesso credo di averlo descritto brevemente m quel libro che ho pubblicato contro Elvidio riguardo alla per­petua verginità della beata Maria 35 Ripetere ora le stesse cose sarebbe troppo lungo e, se a qualcuno interessa, può attingere a quella modesta fonte Ma, perche non sembri che io tralasci completamente l'argomento, faro ora pre­sente questo: l'apostolo ci prescrive di pregare senza in­terruzione e chi è sposato, quando paga il suo debito, non può pregare; allora o preghiamo sempre e restiamo vergini o smettiamo di pregare per obbedire alle leggi del matrimonio.36 E se una vergine si sposa — dice — non commette peccato, tuttavia gli sposati avranno tribola­zioni nella carne. All'inizio di questo libretto ho premes­so che avrei detto mente o poco riguardo ai fastidi del matrimonio: lo ripeto anche ora Ma se vuoi sapere da quante noie una vergine sia libera ed a quante una sposa sia legata, leggi il libro di Tertulliano Ad un amico filosofo37 e gli altri suoi scritti sulla verginità.38


note
35 Su questa opera, brevi notizie nell'Introduzione, pp 26 27
36 Un motivo palesemente assurdo, ricavato da Tertulliano, De ex hort cast 10, 2
37 Vedi sopra, n 4
38 UAd uxorem, il De exhortatione castilalis, il De monogamia Molte delle idee qui esposte da Gerolamo a difesa della verginità risai gono, m effetti, a Tertulliano

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il bel volume del beato Cipriano,39 quanto ha composto in versi e in prosa sull'argomento Papa Damaso,40 e gli opuscoli che da poco il nostro Ambrogio ha indirizzato alla sorella.4' In essi egli si è spiegato con tanta facondia, analizzando, ordinando e riportando tutto quanto con­cerne l'elogio dei vergini.
23 Noi ci muoviamo per un'altra strada: non esaltiamo la verginità, ma insegniamo a conservarla. Non è suffi­ciente sapere ciò che è bene se non si custodisce con ogni attenzione ciò che si è scelto. Quello dipende dal discerni­mento, questo dallo sforzo, quello è comune a molti, questo a pochi. Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvo — dice — e: Molti sono i chiamati, pochi gli eletti. E così ti scongiuro davanti a Dio, a Gesù Cristo ed ai suoi angeli eletti: non mostrare con facilità in pubblico i vasi del tempio, che solo ai sacerdoti è concesso vedere, nessun profano posi il suo sguardo sul santuario di Dio. Ozia, perché toccò l'arca che non gli era permesso tocca­re, fu abbattuto da morte repentina. Nessun vaso d'oro e d'argento, infatti, fu tanto caro a Dio quanto il tempio d'un corpo verginale. Prima venne l'ombra,42 ora c'è la realtà.

note
39 II De habitu virgmum
40 Di Damaso ci rimangono alcuni epigrammi sepolcrali, mentre queste sue opere in prosa e m versi sulla verginità non ci sono perve nute
41 Trattasi del De virgmibus ad Marcellmam, si osservi come qui Ambrogio goda di un giudizio positivo da ì)arte di Gerolamo, diversa­mente da quanto avverrà negli anni successivi (cfr Introduzione, p 84)
42 Umbra futurorum e espressione di origine paolma (cfr Rom 5, 14) per indicare le realtà del Vecchio Testamento che prefiguravano quelle rivelateci da Cristo
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