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LA VERGINITA' (di s.G.Crisostomo)

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2014 15:19
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01/09/2014 19:18
 
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3. Dopo che tutto l'universo fu creato e tutto fu approntato per il nostro riposo ed il nostro uso, Dio formò l'uomo, per il quale aveva creato il mondo. L'uomo, una volta formato, rimase nel paradiso: del matrrmonio non si faceva parola. Aveva bisogno di un aiuto; l'aiuto gli venne, e neanche allora il matrimonio sembrava necessario. Non s'intravedeva neppure: essi vivevano ignorandolo, soggiornando nel paradiso come in cielo e rallegrandosi della familiarità con Dio. Il desiderio di unione, il concepimento, i dolori del parto, le generazioni e qualsiasi tipo di corruzione erano banditi dalla loro anima. Simili ad un corso d'acqua trasparente che sgorga da una fonte pura, se ne stavano in quel luogo adorni della verginità.

4. Allora tutta la terra era priva di uomini: c'era proprio quello che ora temono certe persone, che si preoccupano del mondo abitato, che si danno gran pensiero delle cose altrui ma che non sopportano neppure il ricordo delle proprie, che temono la scomparsa di tutto il genere umano ma che trascurano la propria anima come se fosse una cosa estranea; eppure, per quanto riguarda quest'ultima, dovranno rendere conto esattamente anche delle mancanze piú piccole, mentre non dovranno fornire neanche la piú piccola spiegazione sulla nascita degli uornini.

5. Non c'erano allora né città, né arti, né case, di cui voi tanto vi preoccupate: tutto questo non esisteva, e purtuttavia nulla ostacolava o impediva quella vita beata, tanto rnigliore della presente. Ma dopo avere disobbedito a Dio ed essere divenuti terra e cenere, persero insieme a quell’esistenza beata anche la bellezza della verginità, che li abbandonò per ritirarsi con Dio. Finché rimasero insensibili al diavolo e riverirono il loro padrone, anche la verginità rimase ad adornarli piú di quanto i diademi o le vesti d'oro facciano con i re. Ma quando, divenuti prigionieri del diavolo, dovettero deporre questa veste regale e l'ornamento celeste, attirando su di sé la corruzione propria della morte, la maledizione, i dolori e le fatiche della vita, allora assieme a tutti questi mali sopraggiunse anche il matrimonio, un abito mortale e degno di uno schiavo.

6. "Chi infatti si sposa - dice l'apostolo - si preoccupa delle cose del mondo". Vedi qual è l'origine del matrimonio? Perché sembrò necessario? Esso deriva dalla disobbedienza, dalla maledizione, dalla morte. Dove c'è la morte, lì c'è anche il matrimonio: se la morte non c'è, neanche il matrimonio sopravviene. La verginità, invece, non fa parte di questa catena, ma è sempre utile, sempre bella e sempre beata, ed esiste sia prima che dopo la morte, sia prima del matrimonio che dopo di esso. Quale matrimonio, dimmi, ha fatto nascere Adamo? Quali dolori hanno generato Eva? Non puoi risponderrmi. Perché allora, senz'alcun motivo, temi tanto che, cessando il matrimonio, scompaia anche il genere umano? Un'infinità di angeli serve Dio, migliaia e migliaia di arcangeli gli sono vicini, e nessuno di loro è nato dalla generazione, dal parto, dai dolori e dal concepimento. Non avrebbe dunque potuto Dio, a maggior ragione, creare gli uomini prescindendo dal matrimorno? Cosí creò i primi progenitori, dai quali discendono tutti gli uomini.

 

XV. Non è il matrimonio ad accrescere il genere umano

1. La nostra razza è conservata non dalla forza del matrimonio, ma dalla parola del Signore, che disse all'inizio: "Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra". Che cosa infatti, dimmi, ha spinto Abramo alla procreazione? Non è forse vero che, dopo avere usufruito per tanti anni del matrimonio, pronunziò infine questa frase: "O Signore, che cosa mi dirai? Dovrò morire senza figli?" Come allora Dio fece di corpi consunti il principio e la radice di tante miriadi di persone, cosí anche all'inizio, se Adamo e la sua compagna avessero obbedito al suo ordine e saputo dominare il piacere acceso dall'albero proibito, non gli sarebbe mancato il modo di accrescere la razza umana. In effetti, né il matrimonio è in grado di moltiplicare uomini esistenti se Dio non lo vuole, né la verginità di diminuirne il numero, se Egli vuole che siano molti. Egli cosí dispose - dice la Scrittura - per colpa nostra e della nostra disobbedienza.
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