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Il senso della missione secondo il cuore di Dio

Ultimo Aggiornamento: 19/06/2014 11:02
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16/06/2014 19:26
 
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essi vogliono vedere nel missionario un sacerdote che rappresenti per loro Gesù: che stia con loro, che li ascolti, che verifichi con i suoi occhi le loro urgenze per sopravvivere, ma come uno che condivida la loro vita, che faccia sentire loro il calore della sua amicizia, della sua comprensione, della sua preoccupazione per le loro condizioni, con semplicità e sincerità totali.



Mi pare che questo tuo intervento si possa considerarla anche una testimonianza di vita vissuta.
In altra occasione ci hai raccontato qualcosa della tua esperienza in terra di missione e quindi puoi sapere in modo diretto quello che le popolazioni attendono veramente da un uomo di Dio.

Certamente quello che si fa da noi, attraverso le caritas, le mense per i poveri, non è di poco conto e serve a dare una prova tangibile di condivisione e di partecipazione ai bisogni di tanti che trovano un luogo e dei mezzi per poter sopravvivere.
Sono in continua crescita le situazioni di indigenza e molti dei nostri connazionali vivono al limite. Molti di loro trovano accoglienza e aiuto proprio grazie alla formazione alla solidarietà delle comunità parrocchiali. Un valore irrinunciabile che rende più credibile ogni altra azione.

Però è giusto quello che dici riguardo in particolare ai sacerdoti. Da essi ci si aspetta, anche inconsapevolmente, una cura spirituale che dia valore e senso a quello che si fa materialmente.

Mi viene in mente il caso narrato negli Atti:
Atti 6,2 Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense.
3 Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico.
4 Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola»

Gli apostoli si erano preoccupati di allestire le mense per tutti e in questo agirono badando ai bisogni materiali ma ben presto si resero conto che ciò facendo stavano trascurando la parte principale che competeva specificamente a loro: la preghiera e la predicazione.
Il risultato fu che le mense, che possono essere paragonate alle condivisioni odierne di beni di ogni natura, non furono abbandonate, ma affidate a persone addette a questi servizi materiali. Mentre gli apostoli si riservavano la parte più delicata ed importante del servizio spirituale, senza del quale la loro opera sarebbe presto risultata vana e svuotata di significato.

Sono perciò concorde nel ritenere prevalente nel sacerdote missionario, l'azione spirituale, tanto nei luoghi del terzo mondo che nelle nostre terre, considerato che vi è l'effettivo rischio che si dimentichi di amministrare il pane della Parola, che vale infinitamente di più del pane materiale. [SM=g7479]
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