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BENEDIZIONALE

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2014 17:03
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04/05/2014 18:30
 
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35. Il vescovo, quando presiede celebrazioni di grande importanza, indossa le vesti
indicate nel Cerimoniale dei Vescovi.
Per il presbitero e il diacono
36. Il presbitero e il diacono, quando presiedono benedizioni celebrate in forma
comunitaria, specialmente in chiesa o con qualche solennità esterna, indossino il camice
con la stola. Se si usa l'abito talare, il camice può essere sostituito dalla cotta. Nelle
celebrazioni più solenni si può usare il piviale
Colori liturgici
37. Il colore dei paramenti può essere il bianco o quello corrispondente al tempo liturgico o
alla festa del giorno.
Le vesti per i ministri istituiti
38. I ministri regolarmente istituiti, quando presiedono le celebrazioni comunitarie,
indossino le vesti prescritte dalla Conferenza Episcopale o dall'Ordinario del luogo per le
celebrazioni liturgiche.
V. ADATTAMENTI CHE SPETTANO ALLE CONFERENZE EPISCOPALI
39. Alle Conferenze Episcopali spetta, in forza della Costituzione sulla sacra Liturgia34,
redigere un Rituale particolare che corrisponda al titolo <> del
Rituale Romano, adattato però alle esigenze delle singole regioni, in modo che, dopo la
revisione della Sede Apostolica35, possa essere usato nelle rispettive regioni.
A questo riguardo spetterà alle Conferenze Episcopali:
a) precisare gli adattamenti, secondo i principi stabiliti in questo libro, conservando però la
struttura propria dei riti stessi;
b) valutare con attenzione e prudenza che cosa si può opportunamente accogliere dalle
tradizioni e dalla cultura dei singoli popoli, e proporre quindi altri adattamenti ritenuti utili o
necessari36;
c) conservare o anche adattare eventuali benedizioni proprie di Rituali particolari
preesistenti, o quelle ancora in uso dell'antico Rituale Romano, purché si possano
armonizzare con lo spirito della Costituzione sulla sacra Liturgia, con i principi esposti in
questo titolo e con le esigenze attuali;
d) nei vari Riti di benedizione, specialmente quando vengono proposte più formule a
scelta, aggiungere, oltre le formule contenute nel Rituale Romano, anche altre formule
dello stesso tipo;
e) tradurre integralmente le parti introduttive, sia generali che particolari, contenute in
questo libro; non solo, ma, se del caso, completarle, in modo che i ministri possano meglio
comprendere il significato dei riti, e i fedeli parteciparvi consapevolmente e attivamente;
f) aggiungere elementi che il libro non contiene, suggerendo, per esempio, altre letture
ritenute utili e segnalando canti adatti;
g) preparare la versione dei testi, in modo che si adattino all'indole delle varie lingue e alle
caratteristiche delle diverse culture;
h) nelle edizioni del libro, ordinare la materia nel modo ritenuto più idoneo all'uso
pastorale; pubblicare estratti del libro in fascicoli distinti, premettendovi però sempre le
parti introduttive di maggior rilievo. - 19 -
PARTE PRIMA
BENEDIZIONI DELLE PERSONE
* Premesse
* indica gli adattamenti nella edizione in italiano
40. Il Signore Gesù quando prega il Padre perché «tutti siano uno come anche noi siamo
uno>> (Gv 17, 21-22), ci offre una certa similitudine tra l'unione delle persone divine e
l'unione dei figli di Dio nella verità e nella carità1.
41. L'articolazione di questa prima parte del «Benedizionale>> intende affermare l'indole e
la vocazione comunitaria della persona umana, evidenziando il nesso inscindibile tra la
famiglia e la comunità, famiglia di famiglie, destinataria ed erede della benedizione
originaria di Dio creatore e Signore2.
Questa dimensione interpersonale riceve il suo sigillo nei Sacramenti in forza dei quali noi
tutti, come pietre vive, veniamo edificati in tempio spirituale, da cui si innalza a Dio la
supplica e la lode (cfr 1 Pt 2,5).
SEZIONE PRIMA
LA COMUNITA’
* Premesse alla sezione prima
42. La «Benedizione per i benefici ricevuti>> esprime in modo esemplare la tipologia di
questo rituale in cui la comunità cristiana, chiamata ad avere in eredità la benedizione (cfr
1 Pt 3,9) proclama la lode di Dio rendendogli grazie e invocando il suo aiuto (cfr n. 6).
43. I formulari proposti riguardano occasioni e momenti della vita ecclesiale, nella realtà
del tempo e dello spazio in cui la comunità di fede è chiamata a testimoniare il Signore e a
servire i fratelli. - 20 -
CAPITOLO I
BENEDIZIONE PER I BENEFICI RICEVUTI
* Premesse
44. L'esempio del divino Maestro che rende grazie al Padre, Signore del cielo e della terra
(Mt 11,25 ss.; cfr Lc 10,21 s.), e l'esortazione dell'apostolo Paolo (cfr Ef 5,18-20) chiamano
il popolo cristiano ad estendere il rendimento di grazie che si irradia dalla celebrazione
eucaristica, all'esperienza quotidiana e alle circostanze particolari nel corso della vita e
della storia, in cui avverte più fortemente il bisogno e il dovere di riunirsi in santa
assemblea per lodare e ringraziare Dio dei benefici ricevuti (cfr Lc 17, 16).
45. I seguenti formulari intendono esprimere la gratitudine della comunità in alcune date
particolarmente significative come celebrazioni di fine d'anno, feste patronali...
Caratteristiche sono le benedizioni contestuali alle solenni processioni in cui si manifesta
visivamente l'immagine della Chiesa che cammina nel tempo cantando le lodi del
Signore.1
a) La processione eucaristica. Il Cristo, crocifisso e risorto, ci ha preceduto sulla via del
ritorno al Padre, termine ultimo di ogni umana attesa.
Nell'Eucaristia, testamento del suo amore, egli si fa cibo e bevanda spirituale nel nostro
viaggio verso la Pasqua eterna. Fortificati alla mensa eucaristica, i fedeli camminano sulle
strade del mondo benedicendo il Signore con salmi, inni e cantici spirituali (cfr Col 3,16) e
rendendo pubblica testimonianza di fede nel Dio con noi2.
b) La processione in onore della beata Vergine Maria. La Madre di Gesù, icona e primizia
della santa Chiesa, splende come segno di sicura speranza e consolazione al popolo in
cammino fino a quando verrà il giorno del Signore3.
La sua eccezionale peregrinazione nella fede, nella quale avanzò serbando fedelmente
l'unione con il Cristo suo Figlio, rappresenta un costante punto di riferimento per tutti
coloro che, unendosi al suo cantico di lode, procedono verso la gloria del cielo.
c) La processione in onore dei santi. La Chiesa dei viatori procede in comunione di fede e
di carità con coloro che, avendo seguito fedelmente Cristo, hanno già ricevuto la palma e
la corona.
I martiri e i santi, del cui titolo si onorano chiese, città, villaggi, ci indicano la via per la
quale attraverso le vicende del mondo possiamo arrivare alla patria eterna.
Confortati dalla loro testimonianza e dalla loro fraterna intercessione, avanziamo tra le
gioie e le prove della vita invocando e lodando Dio, datore di ogni bene.
46. Il rito della <> (I) può essere usato dal
sacerdote e dal diacono o anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti.
Il rito della «Benedizione al termine di una processione» (II) può essere usato solo dal
sacerdote o dal diacono.
47. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le
singole parti alle circostanze di persone e di luoghi. - 21 -
I. BENEDIZIONE PER RINGRAZIARE DIO DEI SUOI DONI
Rito della benedizione
INIZIO
48. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
49. Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre
adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:
Dio, ricco di misericordia,
che ha fatto grandi cose per il suo popolo,
sia sempre con voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
50. Se il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo:
Sia benedetto Dio, ricco di misericordia, che ha fatto grandi cose per il suo popolo.
R. Amen.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
51. Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole
o altre simili:
L'apostolo Paolo ci esorta a ringraziare in ogni cosa Dio Padre per mezzo del Cristo nel
quale ci ha dato tutto. Egli ha riversato su di noi suoi figli le ricchezze della sua grazia e,
liberandoci dal potere delle tenebre, ci ha trasferito nel regno del Figlio del suo amore.
Chi riconosce i benefici di Dio, si dispone a partecipare in modo coerente all'Eucarestia,
fonte e culmine di ogni rendimento di grazie, in cui si racchiude tutto il bene della Chiesa.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
52. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura
Fil 4,4-7 - 22 -
Esponete a Dio le vostre richieste con ringraziamenti.
Ascoltate la parola di Dio dalla lettera di san Paolo Apostolo ai Filippesi
Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia
nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità
esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di
Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo
Gesù.
53. Oppure (per esteso vedi a D. 947 ss.):
I Cor 1,4-9
In Cristo Gesù siete stati arricchiti di tutti i doni.
Col 3, 14-17
Per mezzo del Signore Gesù siano rese grazie a Dio Padre.
1 Ts 5,12-24
In ogni cosa rendete grazie: questa è infatti la volontà di Dio.
1 Tm 2,1-10
Ti raccomando prima di tutto che si facciano ringraziamenti per tutti gli uomini.
Lc 17,11-19
Lodava Dio a gran voce
RESPONSORIO
54. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso
vedi a p. 1000 ss.) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 46 (47), 2-3 5.7 8-9 10
R. Acclamate Dio con voci di gioia.
Sal 65 (66), lb-2 8-9 13-14 16-17 19-20
R. Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Sal 117 (118), 1-2 5-6 8-9 17-19 26-27 28-29
R. Eterna, Signore, è la tua misericordia.
BREVE ESORTAZIONE
55. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole al presenti, illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il Significato della benedizione.
Breve silenzio
PREGHIERA DEI FEDELI - 23 -
56. Se si ritiene opportuno, si fa la preghiera comune Tra le invocazioni proposte, si
possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari
situazioni di persone o necessità del momento
I cieli narrano la gloria di Dio e tutta la creazione esalta la sua bontà. Interpreti di questo
cantico universale, nello spirito del Magnificat della Vergine Maria, lodiamo e ringraziamo
Dio Padre onnipotente.
R. Gloria a te, Signore, per tutti i tuoi benefici.
Padre di infinita misericordia,
che in Cristo tuo Figlio ci hai dato ogni bene,
fa' che non si estingua mai la tua lode
sulle nostre labbra e nel nostro cuore. R.
Tu che nel tuo sconfinato amore
superi ogni nostro merito e desiderio,
concedi a noi di cantare
con animo riconoscente le tue meraviglie. R.
Tu che dispensi ai tuoi figli
segni innumerevoli della tua provvidenza,
fa' che da ogni dono
sappiamo sempre risalire a te che sei il donatore. R.
Tu che hai insegnato ai tuoi discepoli
a mettere in comune i propri beni,
donaci uno spirito di condivisione,
perché i fratelli si uniscano a noi
nel rendimento di grazie. R.
* Segue la preghiera del Signore
Padre nostro.
57. In luogo della preghiera dei fedeli si può cantare l'inno Te Deum o il cantico Magnificat
o il cantico Benedite opere tutte del Signore, il Signore (cfr nn 2507-2510 o 2535 e 2537) o
un altro salmo o canto di ringraziamento
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
* 58. Prima della formula di benedizione, se non si è fatta la preghiera dei fedeli, il ministro
dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
59. Poi il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se
laico, pronuncia la preghiera di benedizione:
Padre santo, - 24 -
munifico dispensatore di ogni bene,
ricevi l'umile ringraziamento per i tuoi benefici;
preservaci da ogni pericolo
all'ombra delle tue ali
e donaci sapienza, serenità e salute.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
60. Oppure
La tua misericordia, o Dio, non conosce limiti
e infinito è il tesoro della tua bontà;
noi ti rendiamo grazie per i doni ricevuti
e supplichiamo la tua paterna clemenza:
tu che esaudisci sempre le preghiere degli umili,
non abbandonarci mai
e guidaci al possesso dei beni futuri.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
CONCLUSIONE
61. Il ministro, se sacerdote o diacono, stendendo le mani sui presenti dice:
Dio Padre e Figlio e Spirito Santo,
che ha manifestato
la grandezza della sua misericordia,
vi benedica + e vi protegga sempre.
Amen.
62. Se il ministro è un laico invoca su tutti i presenti la benedizione di Dio e facendosi il
segno di croce dice:
Dio Padre e Figlio e Spirito Santo,
che ha manifestato
la grandezza della sua misericordia,
ci benedica e ci protegga sempre.
63. Il canto corale può chiudere la celebrazione. - 25 -
II. BENEDIZIONE AL TERMINE DI UNA PROCESSIONE
1. Rito della benedizione
per una processione eucaristica4
* Cfr Rito della Comunione fuori della Messa e Culto eucaristico, ed tip. it. , Roma.
64. Quando la processione c giunta in chiesa o al luogo stabilito, si continuano i canti e le
preghiere fino a che i fedeli non si sono raccolti. Si può cantare l'inno Te Deum (n. 2510 o
2537) o uno dei salmi seguenti (n. 2492 e n. 2504) o un altro canto eucaristico adatto.
Sal 33 (34), 2-3 4-5 6-7 8-9 10-11
Gustate e vedete com'è buono il Signore.
Oppure
Salmo 117 (118), 1-2 8-9 10-11 13-14 16-17 19-20 21-23 25-26 28-29
R. Rendete grazie al Signore:
egli è buono, il suo amore è per sempre.
Oppure
R. Eterna, Signore, è la tua misericordia.
BREVE ESORTAZIONE
65. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti invitandoli a lodare e
ringraziare Dio per il dono inestimabile dell'Eucaristia e per invocare su tutti la benedizione
del Signore.
PREGHIERA DEI FEDELI
66. Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune
ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o
necessità del momento.
Benediciamo Dio, Padre misericordioso,
che nella santa Eucaristia
ci apre la fonte perenne di ogni grazia e benedizione.
R. Gloria a te, Signore.
Ti rendiamo grazie, Padre nostro,
per la vita e la conoscenza
che ci hai rivelato per mezzo di Gesù, tuo Figlio.
R. Gloria a te, Signore. - 26 -
Come questo pane spezzato,
era sparso sui colli
e raccolto è divenuto una cosa sola,
così la tua Chiesa si raccolga
dai confini della terra nel tuo regno.
R. Gloria a te, Signore.
Tu, Signore onnipotente,
hai creato ogni cosa per il tuo nome,
e hai dato agli uomini cibo e bevanda,
perché ti rendano grazie;
e hai donato a noi
un cibo e una bevanda spirituale
e una vita eterna per mezzo del tuo Figlio.
R. Gloria a te, Signore.
Quindi il ministro dice:
Ascolta, o Padre, la voce del tuo Unigenito,
vero Dio e vero uomo,
che intercede come nostro avvocato e mediatore.
R. Ascoltaci, Signore.
Dio di bontà infinita,
abbi pietà degli umili,
rialza i caduti, guarisci gli infermi,
soccorri i bisognosi.
R. Ascoltaci, Signore.
Padre di tutte le genti,
dona libertà ai prigionieri,
forza ai deboli,
sicurezza ai dubbiosi,
concordia alle famiglie,
giustizia e pace ai popoli della terra.
R. Ascoltaci, Signore.
Padre della luce,
glorifica il tuo nome,
fa' che tutte le genti conoscano te
e colui che hai mandato,
Gesù Cristo tuo Figlio e nostro Salvatore.
R. Ascoltaci, Signore. - 27 -
67. Quindi si canta un inno o un altro canto eucaristico adatto
(Per il Tantum ergo vedi n 2539).
Il ministro, genuflesso, incensa il Santissimo Sacramento.
68. Terminato il canto, stando in piedi dice
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Quindi pronuncia l'orazione seguente o una tra quelle indicate nel «Rito della Comunione
fuori della Messa e culto eucaristico», n 115.
Concedi o Dio Padre, ai tuoi fedeli
di innalzare un canto di lode
all'Agnello immolato per noi
e nascosto in questo santo mistero,
e fa' che un giorno possiamo contemplarlo
nello splendore della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
69. Quindi il ministro indossa il velo omerale bianco, prende l'ostensorio e con il
Santissimo Sacramento fa il segno di croce sul popolo senza dire nulla.
CONCLUSIONE
70. Dopo la benedizione il ministro ripone il Santissimo Sacramento nel modo consueto
mentre si dicono, secondo le usanze alcune acclamazioni (n. 2526) o si esegue un canto
corale.
2. Rito della benedizione
per una processione in onore
della beata Vergine Maria
71. Quando la processione è giunta in chiesa o al luogo stabilito si continuano i canti e le
preghiere fino a che i fedeli non si sono raccolti.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
72. Un lettore o uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura, preso dal
«Lezionario dei Santi Comune della beata Vergine Maria», p. 511 ss o dal «Lezionario per
le Messe della beata Vergine Maria».
BREVE ESORTAZIONE
73. Secondo l'opportunità il ministro rivolge ai presenti brevi parole, illustrando la lettura
biblica e qualche aspetto della vita e della missione della Vergine Maria, invitandoli a
lodare e ringraziare Dio. - 28 -
INNO DI RINGRAZIAMENTO E DI LODE
74. Si esegue quindi il Cantico della beata Vergine Maria, Magnificat, Lc 1,46-55 (n. 2508
o 2535) o l'inno Te Deum (n. 2510 o 2537) oppure un altro canto adatto.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
75. Quindi il ministro dice
Maria, Vergine e Madre, è il segno di ciò che la comunità dei credenti può diventare,
quando si apre alla parola di Dio. Uniti a lei magnifichiamo Dio nostro Padre.
R. Santo è il tuo nome, Signore.
Poi, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Noi rendiamo gloria al tuo nome,
Padre di bontà infinita,
per i prodigi che hai operato
in Maria, Madre del tuo figlio
R. Santo è il tuo nome, Signore.
Noi rendiamo gloria al tuo nome
per l'obbedienza di fede di Maria Vergine
che all'annunzio dell'angelo pronunziò il suo «fiat»
in piena adesione alla tua volontà.
R. Santo è il tuo nome, Signore.
Noi rendiamo gloria al tuo nome
per la mirabile testimonianza di Maria, Madre del Signore,
che sollecita si mise in viaggio
per un incontro di carità e di grazia.
R. Santo è il tuo nome, Signore.
Noi rendiamo gloria al tuo nome
per la potenza supplice di Maria
che alle nozze di Cana
ottenne il primo dei segni del Cristo,
sposo e redentore.
R. Santo è il tuo nome, Signore.
Noi rendiamo gloria al tuo nome
per la missione di Maria ai piedi della croce
come socia della passione
e cooperatrice della salvezza.
R. Santo è il tuo nome, Signore. - 29 -
Noi rendiamo gloria al tuo nome
per la presenza di Maria, regina degli Apostoli,
nel Cenacolo della Pentecoste.
R. Santo è il tuo nome, Signore.
Noi rendiamo gloria al tuo nome, o Padre,
perché in Maria assunta in cielo
doni alla tua Chiesa, pellegrina nel mondo,
un segno di consolazione e di sicura speranza.
R. Santo è il tuo nome, Signore.
La tua misericordia si estenda di generazione in generazione
su questo popolo che crede in te
e con la beata Vergine Maria.... (titolo)
esalta le meraviglie del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
76. Dopo la preghiera di benedizione il ministro, stando in piedi, secondo l'opportunità
incensa la croce e poi l'immagine della Vergine nel modo consueto.
77. Quindi stende le mani e fa il segno di croce sul popolo dicendo:
Dio, Padre della luce,
che nel suo Figlio, nato dalla Vergine Maria,
ci ha aperto i tesori nascosti nei secoli,
per la grazia dello Spirito
vi doni salute, serenità e sapienza.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.
78. Un canto corale può chiudere la celebrazione.
3. Rito della benedizione
per una processione in onore di un santo
79. Quando la processione è giunta in chiesa o al luogo stabilito, si Continuano i canti e le
preghiere fino a che i fedeli non si sono raccolti.
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SI FACCIANO SUPPLICHE, PREGHIERE E RINGRAZIAMENTI PER TUTTI . (1Tim.2,1)


 
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