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Dialogo: Dall'Unità al molteplice e al ritorno all'Unità -

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2014 15:04
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22/05/2014 13:22
 
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aiutami a capire meglio questi paragrafi che per un migliore chiarimento ho scisso in due parti pur essendo consecutivi:


Se non si arriva a questo atteggiamento del tutto donativo perché ha riconosciuto nel prossimo lo stesso progetto di raggiungimento dell’armonia divina, non si riesce a mantenere al proprio interno quella stessa armonia e si perde la propria soggettività in eterno: la vita eterna non è quindi un obiettivo alla portata di tutti, ma, bensì, solo per chi avrà saputo compiere quel percorso che ho già descritto nel mio intervento di sabato scorso su cui ti chiedo di tornare, sempre se i tuoi impegni te lo consentiranno.



Non tutta la nostra persona, non tutti i nostri atti, saranno conservati in eterno nella nostra individualità, ma solo quelli che avranno realizzato Cristo in noi stessi: e soltanto per Grazia divina potrebbe essere sufficiente la solidità della nostra Fede per fare in modo che quegli atti siano bastanti a garantirci la vita eterna a scapito di quelli in cui invece ci siamo comportati in modo peccaminoso, eccessivamente egoistico e predatorio nei confronti del prossimo.



Vorrei capire se la seconda parte è una precisazione della prima parte, oppure se la seconda parte è indipendente dalla prima.

La prima parte descrive un irreversibile sorte negativa per chi non ha accolto la salvezza, e sembra alludere a quello che comunemente definiamo "inferno".
La seconda parte dice che non tutto della persona che sbaglia viene conservato ma tuttavia vi è una parte che viene salvata perchè aderente al progetto di Cristo.
Se tale paragrafo intende precisare il primo allora viene invalidato il concetto di Inferno, che in tal caso viene annullato.

Se invece questo secondo paragrafo è indipendente dal primo, vi si può riconoscere quanto dice anche Paolo in 1Cor 3,15 "... 1Cor 3,14 Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco." Ed è la condizione che comunemente definiamo "purgatorio". In tal caso possiamo concordare su tutto il tuo ultimo post.
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