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Dialogo: Dall'Unità al molteplice e al ritorno all'Unità -

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2014 15:04
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18/05/2014 20:26
 
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Caro Andrea,
cerco di riprendere i vari punti da te esposti molti dei quali condivido, mettendo in corsivo solo le tue espressioni, per far riconoscere quello che rispondo ad ogni punto.

Quello che tu mi dici non è poi così differente da quello che cerco di portare avanti io.
Sul fatto che dobbiamo diventare figli di Dio, per cui siamo, in un certo senso, figli adottivi di Dio, sono senz’altro d’accordo.

Il chiarimento era necessario, perchè altrimenti Gesù risulterebbe solo uno o al massimo il primo tra tanti esseri tutti figli della stessa sostanza divina e questo non sarebbe secondo retta fede.


Il mio sforzo è semplicemente quello di rendere coerenti fra loro diverse parti del messaggio evangelico.
Vedo per esempio che non mi hai controbattuto sul tema dell’Eucarestia: quello che ci viene offerto nella S.Messa è il corpo di Cristo, è veramente il corpo di Cristo, non metaforicamente.
Devo quindi dare per condiviso che un elemento spirituale, ovvero, la nostra Fede in Cristo, può compiere il miracolo di assimilare una semplice ostia al vero corpo di Cristo.

Certamente, credo anch'io che l'Eucarestia dopo la consacrazione, indipendentemente da noi, in forza della promessa e della potenza di Dio, diventi realmente il Corpo e Sangue di Cristo



Questo, a mio avviso, perché la Fede ci può dare quell’umiltà, quella modestia, quella povertà di spirito che è la sola (Gesù lo ribadisce in più punti) in grado di farci comprendere che Dio può essere in ogni cosa se solo la si riesce a vedere con l’occhio puro di chi lo cerca sinceramente, per un interesse che è solo conoscitivo e non anche appropriativo.
E questo è un elemento squisitamente spirituale, dove emerge la nostra purezza, la nostra apertura verso il prossimo e verso Dio.
Se fossi panteista riterrei inutile questo percorso spirituale conoscitivo, annettendo di per se stessa alla carne, alla materia, la sostanzialità divina: e questo sarebbe un errore.

Ok, siamo d'accordo che la natura materiale, pur essendo creata da Dio, non è una sorta di emanazione o separazione dalla sua sostanza.


Perciò noi per Fede crediamo nella capacità che ha lo Spirito di trasformare la materia e di renderla eterna, come eterna sarà la carne che ci rivestirà se saremo stati degni di approdare al Regno dei Cieli.

Condivido confermando con quanto dice Paolo in
Rom 8,11 E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Da cui ricaviamo che la nostra materialità attuale potrà essere trasformata e resa gloriosa ed eterna dallo Spirito che avremo accolto in noi e che ci ha dato quella nuova vita generata da Dio di cui diventiamo figli.


Il discorso che faccio io è soltanto cercare di capire come questo elemento conoscitivo possa compiere questo miracolo.

Non credo che sia la nostra conoscenza ad operare il miracolo della nostra trasformazione ma la presenza dello Spirito Santo in chi si dispone alla Sua azione come appunto dice s Paolo


Per questo sostengo che la materia, isolata dallo spazio-tempo, sia comunque in se stessa eterna e che l’elemento conoscitivo ha in se stesso la capacità di dare una sintesi positiva ad una materia che altrimenti, considerata semplicemente nel suo muoversi nello spazio durante il tempo, apparirebbe solo come caotica e “peccaminosa”.

Forse non comprendo bene quello che vuoi dire. In ogni caso posso dire che la fede ci insegna che lo spazio e il tempo con la materia e gli esseri viventi, hanno avuto un inizio e quindi non sono da sempre. E' stato quindi un atto creativo del Padre che mezzo della sua Parola vivente ha dato origine all'esistente che si è venuto sviluppando secondo le potenzialità che Egli ha messo nelle cose create


Conoscere nello Spirito, per me, ha quindi una grande importanza in quanto crea le premesse affinché un insieme di “fotogrammi” strutturati in massa che si muove nello spazio durante il tempo possa trovare nel soggetto conoscente quell’elemento di sintesi logica in grado di riscattarla dalla caoticità e ripristinarne l’armonicità divina.

Se vuoi dire che la comprensione e l'accettazione della Verità rivelata possa condurci alla salvezza, sono d'accordo.


Non per nulla Cristo è il Verbo per eccellenza, ovvero, l’elemento conoscitivo in grado di indicarci la Via affinché la nostra Vita possa diventare Vera, ovvero, eterna nello Spirito Santo.

Se "per eccellenza" intendi l'unico, siamo d'accordo, in quanto il Padre non ha altro Verbo.

Per ora interrompo lasciando un mio contributo ala seconda parte del tuo ultimo post, che mi appare più difficile da capire, per una prossima volta.  
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