È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

PROTREPTICO AI GRECI di Clemente Alessandrino

Ultimo Aggiornamento: 07/03/2014 16:02
Autore
Stampa | Notifica email    
07/03/2014 15:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

CAPITOLO 3

Orbene dunque, aggiungiamo anche questo, che i vostri dei sono demoni inumani e odiatori degli uomini, che non solo sono lieti della follia degli uomini, ma, oltre a ciò, anche godono delle umane uccisioni. Essi forniscono a se stessi occasioni di godimento, ora nelle lotte armate degli stadi, ora nelle innumerevoli contese delle guerre, per avere al massimo grado di che rimpinzarsi a sazietà di sangue umano; e già essi, piombando come flagelli per città e popoli, chiesero l'offerta di libagioni crudeli. Aristomene di Messene, per esempio, sgozzò trecento uomini a Zeus di Ithome, credendo di avere buoni auspici, sacrificando tante e, insieme, tali ecatombi tra gli altri era Teopompo, il re dei Lacedemoni, nobile vittima. I popoli Tauri, che abitano intorno alla penisola taurica, sacrificano senz'altro ad Artemide Taurica quelli degli stranieri che abbiano catturati nel loro territorio, di quelli cioè che hanno fatto naufragio. Questi tuoi sacrifizi li presenta sulla scena in una tragedia Euripide. Monimo nella sua " Raccolta delle cose mirabili " racconta di un uomo, di un Acheo, sacrificato a Peleo e a Chirone in Pelle, città della Tessaglia; Anticleide nei " Ritorni " ci fa sapere che i Lyctii (sono questi una tribù di Cretesi) immolano uomini a Zeus, e Dosida dice che i Lesbi offrono un simile sacrifizio a Dioniso. Quanto ai Focesi (non tralascerò infatti neppure questi), Pitocle nel terzo libro dell'opera " Sulla Concordia ", racconta che questi offrono l'olocausto di un uomo ad Artemide Taurica. L'attico Eretteo e il romano Mario sacrificarono le loro proprie figlie, l'uno a Persefone, come narra Demarato nel primo libro della sua opera " Argomenti di tragedie ", e l'altro, Mario, agli dei allontanatori di mali, come narra Doroteo nel quarto libro della sua " Storia italica ". Filantropici davvero appaiono da questi esempi i vostri demoni: e come non dovrebbero, analogamente, apparire pii i loro adoratori? Gli uni, che sono invocati come salvatori, gli altri, che chiedono la salvezza agli insidiatori della loro salvezza. Certamente, mentre suppongono di fare a quelli un sacrifizio favorevole, non s'accorgono di sgozzare, intanto, degli uomini. Infatti un'uccisione non diventa sacrifizio in ragione del luogo in cui essa È stata consumata, neppure se uno sgozzi un uomo ad Artemide e a Zeus in un luogo in apparenza - sacro, piuttosto che per ira e cupidigia, altri demoni dello stesso genere, sugli altari piuttosto che nelle strade, e lo consacri come vittima; ma uccisione e omicidio È un tale sacrificio. Perché dunque, o uomini sapientissimi tra tutti gli esseri viventi, fuggiamo le fiere selvagge, e se ci imbattiamo in un orso o in un leone, ci volgiamo fuori della nostra strada come chi ha visto un serpente, s'arresta ed arretra di scatto nelle gole di un monte, e trema per tutte le membra, e si ritira indietro..., e quanto ai demoni invece, pur sentendo già prima e comprendendo che essi sono esiziali e nefasti insidiatori e odiatori degli uomini e sterminatori, non cambiate strada di fronte ad essi, e non tornate indietro? Che cosa di vero potrebbero dire i malvagi o a chi potrebhero giovare? Comunque, io posso dimostrarti che l'uomo È migliore di questi vostri dei - i quali, poi, non sono che demoni - e che Ciro e Solone sono migliori di Apollo, il dio della vaticinazione. Amante dei doni È il vostro Febo, ma non amante degli uomini. Trad� il suo amico Creso, e dimenticatosi della mercede che aveva ricevuto (così� era amante dell'ambiguità) trasse Creso attraverso l'Aly sulla pira. Amando in questo modo, i demoni guidano verso il fuoco. Ma tu, o uomo, più filantropico e più veritiero di Apollo, abbi compassione di colui che sta legato sulla pira. E tu, o Solone, vaticina la verità, e tu, o Ciro, fa' spegnere la pira. Impara finalmente, o Creso, a essere saggio, ora che la sventura ti ha insegnato la vera saggezza. Ingrato È quello che tu adori, prende la mercede, e, dopo aver preso l'oro, in cambio, mentisce. " Vedi la fine " non È il demone a dirtelo, ma l'uomo. Non ambiguamente vaticina Solone. Questo solo oracolo troverai veritiero, o barbaro; questo tu metterai alla prova sulla pira. Da ciò mi vien fatto di domandarmi maravigliato, da quali mai fantasie siano stati indotti coloro che per primi, essendo stati essi stessi ingannati, proclamarono agli uomini la loro superstizione, ordinando per legge di venerare degli scellerati demoni: sia che sia stato quel Foroneo, sia che Merope, sia che qualche altro, i quali la leggenda vuole che per primi abbiano innalzato ai demoni templi ed altari, e, inoltre, abbiano offerto sacrifizi. È certo che in tempi posteriori inventavano degli dei, che facevano oggetto di adorazione. Certo, questo Eros, che si dice essere tra i più antichi degli dei, non l'onorava nessuno prima che Charmo avesse fatto suo un giovinetto e gli avesse innalzato un'ara nell'Accademia come segno di riconoscenza per la brama appagata: e hanno chiamato Eros l'intemperanza della passione, deificando così� una brama smodata. E gli Ateniesi, di Pan non sapevano nemmeno chi fosse, prima che Filippide lo avesse detto loro. È naturale dunque che la superstizione, avendo preso principio da un qualche punto, sia divenuta fonte di stolta malvagità, e quindi, non essendo stata frenata, ma sempre più accresciutasi, procedendo con l'abbondanza di un fiume, si sia fatta creatrice di molti demoni, sacrificando ecatombi e tenendo solenni adunanze e innalzando statue ed edificando templi, i quali - giacché non tacerò neppure di questi, ma smaschererò anche essi - sono chiamati templi eufemisticamente, ma in realtà furono dei sepolcri. Ma voi, almeno ora, dimenticate il culto dei demoni, vergognandovi di onorare delle tombe. Nel tempio di Atena in Larissa, nell'acropoli, vi È la tomba di Acrisio; ad Atene, nell'acropoli, vi È quella di Cecrope, come dice Antioco nel libro nono delle sue " Storie". Ed Erittonio? Non È sepolto nel tempio di Atena Poliade? E Immarado, il figlio di Eumolpo e di Daira, non È sepolto nel recinto dell'Eleusinio, che È sotto l'acropoli? Le figlie di Celeo non sono state sepolte ad Eleusi? A che elencarti le donne Hyperboree? Esse si chiamano Hyperoche e Laodice, e sono sepolte in Delo, nell'Artemisio; questo È nel tempio di Apollo Delio. Leandrio dice che Cleocho È stato sepolto a Mileto nel Didimeo. Non si deve trascurare qui, seguendo Zenone di Mindo, il monumento funebre di Leucophryne, la quale ha avuto sepoltura nel tempio di Artemide in Magnesia, Né l'ara di Apollo in Telmesso; narrano che sia, anche questo, il monumento funebre dell'indovino Telmesso. Tolomeo, il figlio di Agesarco, nel primo libro dell'opera " Intorno al Filopatore " dice che in Pafo nel tempio di Afrodite ha avuto sepoltura Cinyra e i discendenti di Cinyra. Ma, se volessi percorrere tutti i sepolcri adorati da voi, neppur mi basterebbe tutto il tempo; quanto a voi, se non penetra in voi un qualche senso di vergogna per la vostra audacia, siete allora addirittura come dei morti che vanno in giro, perché credete nei morti: Miseri, che È questo male di cui soffrite? Di tenebre sono le vostre teste avvolte...

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:24. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com