|
07/03/2014 15:31 | |
XI frammento
Frammento in Filippo di Side, Storia ecclesiastica
La seconda e terza lettera di Giovanni e l’Apocalisse. Miracoli narrati da Papia
1. Papia, vescovo di Gerapoli, che fu uditore di Giovanni il teologo e compagno di Policarpo, scrisse cinque libri di discorsi del Signore, nei quali, facendo l’enumerazione degli Apostoli, dopo Pietro e Giovanni, Filippo e Tommaso e Matteo, ricordò tra i discepoli del Signore Aristione e un altro Giovanni, che chiamò anche presbitero; cosicché alcuni credono che siano di questo Giovanni le due lettere brevi e cattoliche, che ci sono giunte sotto il nome di Giovanni, poiché gli antichi riconoscono solo la prima. Alcuni poi, errando, ritennero che fosse di costui anche l’Apocalisse. Papia sbaglia a riguardo del regno millenario e così anche Ireneo seguendo lui.
2. Papia, nel secondo libro, dice che Giovanni il teologo e Giacomo, suo fratello, furono uccisi dai Giudei. Il ricordato Papia raccontò, come notizia avuta dalle figlie di Filippo, che Barsaba, chiamato anche Giusto, messo alla prova dagli infedeli, bevette il veleno d’una vipera e nel nome del Signore rimase illeso. Racconta anche altri miracoli, e specialmente quello della madre di Manaimo , che fu risuscitata dai morti. Di coloro che furono da Cristo risuscitati dai morti dice che vivessero fino ai tempi di Adriano.
XII frammento
Frammento in Giorgio Hamartolòs, Chronicum, Codice Coisliniano
Il martirio di Giovanni, preannunziato da Gesù
1. Dopo Domiziano regnò per un anno Nerva, che richiamò Giovanni dall’isola [di Patmo] e lo liberò, concedendogli di abitare ad Efeso. Egli era allora l’unico sopravvissuto tra i dodici discepoli e, dopo aver scritto il suo Vangelo, meritò il martirio.
2. Infatti Papia, vescovo di Gerapoli, che vi assistette, nel secondo libro dei detti del Signore, dice che egli fu ucciso dai Giudei; adempiendo evidentemente, assieme al fratello, la predizione fatta intorno ad essi da Cristo e la loro confessione ed approvazione a questo riguardo. Avendo infatti il Signore detto loro: Potete bere il calice che io bevo? essi prontamente assentirono ed approvarono. Voi berrete il mio calice, continuò il Signore, e sarete battezzati con il battesimo con il quale sono battezzato io. Ed è naturale [che sia accaduto così], poiché il Signore non mentisce.
3. Così conferma anche il dottissimo Origene nella spiegazione del Vangelo secondo Matteo, asserendo che Giovanni subì il martirio; e dice d’averlo appreso dai successori degli Apostoli. Ed anche l’eruditissimo Eusebio, nella storia ecclesiastica (III, I) dice: "Tommaso ebbe in sorte il paese dei Parti; Giovanni invece l’Asia, dove visse, morendo poi in Efeso".
XIII frammento
Frammento in Gerolamo di Gerusalemme, De viris illustribus, 18
Giovanni l’Apostolo e Giovanni il presbitero. Il millenarismo di Papia
1. Papia, discepolo di Giovanni, vescovo di Gerapoli nell’Asia, scrisse soltanto cinque libri che intitolò: Spiegazione dei discorsi del Signore. In essi, dopo avere asserito nella prefazione che egli non segue le varie opinioni, ma si attiene all’autorità degli Apostoli, dice: Io consideravo che cosa avessero detto Andrea, Pietro, Filippo, Tommaso, Giacomo, Giovanni, Matteo e qualsiasi altro dei discepoli del Signore; e che cosa anche dicevano Aristione e il presbitero Giovanni, discepoli del Signore. Poiché non mi giovano tanto i libri da leggere, quanto la viva voce sonante degli autori. 2. Appare quindi dallo stesso elenco dei nomi, che altri è Giovanni, che viene collocato tra gli Apostoli, altri è il presbitero Giovanni, che viene enumerato dopo Aristione. Questo abbiamo detto per spiegare l’opinione esposta più sopra , secondo la quale abbiamo riferito che molti ritengono che le due ultime lettere di Giovanni non siano dell’Apostolo, ma del presbitero. 3. Si dice () che egli abbia esposto la tradizione giudaica (del regno) di mille anni. Lo seguirono poi Ireneo, Apollinare ed altri, i quali asseriscono che, dopo la risurrezione, il Signore regnerà nella carne con i suoi santi. Anche Tertulliano nel libro intorno alla speranza dei fedeli e Vittorino di Pettau e Lattanzio seguono questa opinione.
XIV frammento
Frammento nel Codice Vaticano Alessandrino 14
Il Vangelo di Giovanni. L’eretico Marcione scacciato da Giovanni
1. Il Vangelo di Giovanni fu reso manifesto e dato alle Chiese da Giovanni mentre era ancora in vita, come riferisce Papia di Gerapoli, il discepolo caro a Giovanni, nei libri esoterici , cioè negli ultimi cinque. 2. [Scrisse infatti senza errori il Vangelo dettatogli da Giovanni. L’eretico Marcione, essendo stato biasimato da lui per i suoi contrari sentimenti (a riguardo della fede), fu scacciato da Giovanni. Egli infatti aveva portato degli scritti o lettere da parte dei fratelli che erano nel Ponto].
XV frammento
Frammento in una Catena dei padri Greci
San Giovanni detta a Papia il suo Vangelo
Ultimo di questi è Giovanni, soprannominato figlio del tuono, il quale, essendo già molto vecchio, come ci tramandarono Ireneo, Eusebio ed altri storici posteriori degni di fede, essendo sorte in quel tempo gravi eresie, dettò il Vangelo al suo virtuoso discepolo Papia di Gerapoli, perché fosse di complemento a coloro che prima di lui avevano predicato alle genti per tutto il mondo.
XVI frammento
Frammento in Vardaro Vardapeto, Spiegazione del IV Vangelo
Che cos’è l’aloe
Ed essendo chiuse le porte, apparve agli undici (discepoli) e agli altri che erano con loro. L’aloe, che essi portavano, era misto, come si dice, con una metà di. olio e una metà di miele. È certo che l’aloe è una specie d’incenso, come è riferito da un geografo e da Papia, poiché vi sono nell’India quindici specie di aloe, delle quali quattro sono preziose: Nikre, Andrataratz, Ierravor, Dzakotken; di queste specie era quello che Giuseppe e Nicodemo offrivano per la sepoltura; essi infatti erano ricchi. |