È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Seconda lettera ai Corinti (Clemente Romano ?)

Ultimo Aggiornamento: 06/03/2014 14:06
Autore
Stampa | Notifica email    
06/03/2014 14:04
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Clemente romano


Seconda lettera ai Corinzi


Sulla paternità di questa lettera sono state espresse, fin dall’antichità, molte riserve, a cominciare da quella del "principe dei traduttori: "Fertur et secunda eius (Clementis) nomine epistula, quae a veteribus reprobatur" (Girolamo di Gerusalemme, De viris inlustribus, 15).


Dobbiamo avere un alto concetto del Cristo, che ci chiamo’’ alla salvezza


1. Fratelli, questo è il concetto che dobbiamo farci di Gesù Cristo: considerarlo quale Dio, quale giudice dei vivi e dei morti; e non dobbiamo tenere in poco conto la nostra salvezza.


2. Se noi abbiamo un meschino concetto di Lui, è meschino anche l’oggetto della nostra speranza. Chi ascolta queste cose e le reputa piccole, pecca; e noi pure pecchiamo, se ignoriamo donde fummo chiamati e da chi e a quale luogo destinati e quante sofferenze volle sopportare Gesù Cristo per noi.


3. Qual compenso gli daremo noi, o quale frutto, degno di quello che ci fu donato da Lui? Di quali benefici non siamo debitori a Lui?


4. Egli ci prodigò la luce; come un padre ci chiamò suoi figli e ci salvò quando perivamo.


5. Quale lode dunque o quale compenso, daremo noi a Lui per le grazie ricevute?


6. Noi eravamo ciechi d’intelletto, adoravamo oggetti di pietra, di legno, d’oro, d’argento e di bronzo, opere umane; e tutta la nostra vita non era altro che morte. Eravamo circondati da oscurità, i nostri occhi erano pieni di nebbia; per volere di Lui riacquistammo la vista e dissipammo la nube in cui eravamo avvolti.


7. Egli ci usò misericordia e ci salvò, mosso a compassione alla vista dei nostri molteplici errori e della rovina in cui giacevamo senza alcuna speranza di salute fuori di quella che viene da Lui.


8. Egli ci chiamò quando ancora non eravamo, e dal nulla volle che passassimo all’esistenza.


La Chiesa, prima sterile, con la chiamata dei Gentili è divenuta meravigliosamente feconda


1. Rallegrati,, o sterile, che non partorisci, ed erompi in grida tu che non hai i dolori del parto, poiché i figli della donna sola sono più numerosi di quelli della maritata. Con le parole rallegrati, o sterile, che non partorisci, siamo indicati noi; poiché la Chiesa era sterile, prima che le fossero dati dei figlioli.


2. Le parole: grida tu che non hai i dolori del parto, ci insegnano ad elevare con semplicità le nostre preghiere a Dio, senza scoraggiarci come le donne quando partoriscono.


3. E le altre: la donna sola ha più figli che la maritata, significano che il popolo, al quale apparteniamo, sembrava abbandonato da Dio; ora invece, avendo creduto, siamo divenuti più numerosi di coloro che sembravano i possessori di Dio.


4. Un’altra Scrittura dice: Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.


5. Il che significa che bisogna salvare quelli che si perdono.


6. Questo infatti è grande ed ammirevole, non già il rinsaldare ciò che è solido, ma ciò che sta cadendo.


7. Così anche il Cristo volle salvare ciò che stava perdendosi; e salvò molti con la sua venuta e chiamò anche noi, che già perivamo.


Confessiamo il Signore facendo ciò che Egli dice, e non con onorarlo solo a parole


1. Essendo dunque così grande la misericordia usata da Cristo verso di noi, prima col far sì che noi che viviamo non sacrificassimo e non adorassimo più divinità morte, poi col farci conoscere per mezzo suo il Padre della verità, quale altra conoscenza ci condurrà al Padre, all’infuori di quella di non rinnegare Colui per mezzo del quale l’abbiamo conosciuto?


2. Dice infatti Cristo stesso: Chi confesserà me dinanzi agli uomini, io lo confesserò dinanzi al Padre mio.


3. Ecco dunque la nostra ricompensa, se confesseremo Colui per mezzo del quale siamo stati salvati.


4. E in che modo lo confesseremo? Facendo quanto dice, non trascurando i suoi precetti e onorandolo, non solo con le labbra, ma con tutto il cuore e con tutta la mente.


5. Poiché Egli dice anche in Isaia: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:13. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com