Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LA SECOLARIZZAZIONE E IL SECOLARISMO

Ultimo Aggiornamento: 27/02/2014 16:24
Autore
Stampa | Notifica email    
27/02/2014 16:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

I rischi

1. L'uomo contemporaneo, imprigionato nel suo antropocentrismo immanentista, sembra incapace di interessarsi e perfino di comprendere tutto ciò che si riferisce a Dio e al suo mistero. La vita eterna, il peccato, la grazia, la redenzione, sono concetti che dicono poco all’uomo d’oggi; egli vive sempre più inconsapevolmente, ma di fatto etsi Deus non daretur; è portato a dimenticare Dio, non parla di Lui, non si pone nemmeno il problema di Dio.

L’uomo contemporaneo sorvola sul carattere misterioso e trascendente del cristianesimo per porre l'accento, eventualmente, solo sulla sua dimensione "orizzontale" di solidarietà e di servizio all'uomo; a fare di Cristo un uomo storico per gli altri, l'uomo che, sacrificandosi per salvare l'uomo dai suoi mali, è divenuto per quelli che si richiamano al suo nome - i cristiani - modello del dono di sé all'umanità, perché questa sia liberata dai suoi mali: la fame, la miseria, il sottosviluppo, il dolore, la morte.

In altre parole, è portato a fare del cristianesimo la "religione del secondo comandamento", la religione dell'amore del prossimo: insomma una etica della carità, che vagamente si richiama a Cristo, di cui non interessa sapere se fu o non fu il Figlio di Dio, ma interessa soltanto sapere che fu "l'uomo per gli altri". La fede cristiana si riduce così a una fede "secolare", senza Dio e senza misteri, centrata sul servizio dell'uomo e volta alla sua elevazione.

Il cristianesimo si riduce così ad una antropologia cristiana, ad una filantropia illuministica. La vecchia immagine di Dio, caratteristica dell'uomo pre-secolarizzato, l'immagine della Trascendenza va rigorosamente scartata.
Essa appartiene alla mentalità
- mitica (Bultmann),
- soprannaturale (Tillich)
- religiosa (Bonhoeffer).

Di tale mentalità occorre sbarazzarsi.

Ogni volta che l'uomo secolarizzato sente parlare di Dio rimane indifferente; non così quando sente parlare dell'uomo, della natura, del clima, della società e della storia. "Il Tu eterno infatti lo si incontra soltanto in, con e sotto il Tu finito sia nel contatto con altre persone che nell'adesione all'ordine naturale delle cose" (Robinson, Dio non è così, p. 77).
La parola Dio è un concetto inverificabile e privo di significato. Vi è tuttavia un modo di rendere sensata e verificabile anche la parola "Dio", ed è sostituirla con la parola "uomo". E’ stato scritto: "il cristianesimo riguarda fondamentalmente l'uomo"; e "la fede ha senso solo se è fede nel mondo e nell'uomo".

2. La secolarizzazione può creare paradossalmente un 'clima' spirituale di assenza di Dio e di esclusione di tutto ciò che in qualche modo richiama l'uomo al pensiero di Dio e del trascendente; un clima di totale immersione nel terrestre.
Questo clima "a-teo" o agnostico tende a spegnere la "fede dei poveri", cioè di coloro che hanno una fede vera, ma "povera", cioè debole, incapace di resistere alla contraddizione e alla negazione; bisognosa di quegli appoggi e sostegni esteriori che sono dati in un ambiente "cristiano".
E poiché sono molti i cristiani che conoscono la fatica del credere o hanno una fede "povera", quale sarà il destino del cristianesimo del mondo secolare? Si andrà verso un cristianesimo di "diaspora"?

3. Gli stessi aspetti positivi della secolarizzazione possono tramutarsi in aspetti negativi, se non sono contenuti nei loro giusti limiti. Infatti, se l'inserzione dell'elemento divino nell'umano operata dal cristianesimo è intesa come assorbimento totale del divino nell'umano, si converte nella negazione del divino. Così parimenti, se le leggi della natura messe allo scoperto dalla scienza fossero l'unico tipo di norma applicabile all'universo umano, scomparirebbero certamente la superstizione e il fanatismo nel senso usuale, ma si cadrebbe in una nuova superstizione e in un nuovo fanatismo, più assurdi e più deleteri.
Ora anche l'uomo di oggi "secolare" e "adulto" ha bisogno della fede per conoscere chi egli sia, donde egli venga e qual sia il suo destino; ha bisogno di essere salvato dal peccato e dalla morte: salvezza di cui solo Cristo è la sorgente.
Questa fede oggi ha, quindi, ancora un posto e una funzione nel mondo secolare.
Una triplice funzione:

a) d'illuminazione del mondo nei suoi problemi di fondo proiettando su di essi la luce del Vangelo;
b) di contestazione critica, denunziando e smascherando la tendenza che mette in pericolo e, anzi, distrugge i valori positivi della secolarizzazione, perché il secolarismo, sacralizzando e divinizzando il mondo ed i valori mondani, ne fa degli idoli oppressori dell'uomo. La "morte di Dio" è sempre, presto o tardi, accompagnata dalla ''morte dell'uomo"; e dal disfacimento e dalla disgregazione dei valori più autentici dell'uomo;
c) di profezia, cioè di contestazione della tendenza dell'uomo secolare a chiudersi in se stesso, a trovare nelle proprie forze la salvezza e la liberazione da tutti i suoi mali, anche dal peccato e dalla morte, e di annunzio che Dio ha salvato l'uomo e il mondo in Gesù Cristo e li chiama a partecipare alla Risurrezione di Cristo e alla gloria del suo Regno.
[Modificato da Credente 27/02/2014 16:23]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:55. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com