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OBIEZIONI SUI MIRACOLI

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2017 23:02
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31/01/2014 14:21
 
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Obiezioni e risposte



1° Né vale il dire che le leggi della natura sono necessarie ed immutabili.
Sì , noi non le possiamo mutare; ma Dio, che le ha stabilite, ne è padrone assoluto e con l'atto stesso di volontà con cui le ha fissate, può anche fare ad esse un'eccezione, può impedire con la sua virtù che in qualche caso particolare producano il loro effetto.

2° Ma se non si ammette l'assoluta immutabilità e costanza delle leggi naturali - continuano a dire gli avversari del miracolo - viene tolto il fondamento di ogni certezza, che è necessaria per le nostre operazioni e per la scienza.
Chi non vede che una simile difficoltà si fonda sopra un falso supposto? Il miracolo non importa una derogazione continua e di tutte le leggi della natura, ma molto rara, ristretta a pochi casi particolari. È un'eccezione e l'eccezione conferma la regola; un'eccezione su cui praticamente non si deve far conto, sia nella condotta della vita, come nello studio delle scienze. Chi potrà dire seriamente p. es. che le leggi di gravitazione, le leggi biologiche sono diventate incerte, perché un giorno San Pietro ha camminato sopra le acque senza sommergersi, o perché Gesù Cristo ha risuscitato dei morti?
Negare la possibilità del miracolo è lo stesso che negare l'esistenza di Dio.

Conoscibilità del miracolo

È questo il punto dove più viva ferve la lotta. Molti, specialmente coloro, che vogliono combattere la religione e sembrare alieni da pregiudizi, non negano la possibilità del miracolo ma la sua conoscibilità, Dicono, se si tratta di miracoli antichi, che è ben difficile constatarne il carattere storico; se di recenti, che sono state possibili allucinazioni. Ed anche ammettendo la storicità dei fatti non si può essere certi che siano trascendenti, perché il loro carattere soprannaturale sfugge alle nostre osservazioni e perché non si conoscono tutte le forze naturali. Quante volte non si è sbagliate e si sono creduti veri miracoli dei fatti dovuti a forze naturali ancora occulte. Le forze occulte sono la trincea, dove si nascondono gli increduli, quando non hanno più altri argomenti.
Ammettiamo che alcune volte, da persone troppo semplici e corrive a credere, in presenza di qualche fatto straordinario, troppo presto si è gridato al miracolo, e che si sono avuti come miracoli dei fatti che in realtà non lo erano. Ma queste sono eccezioni rarissime. Ammettiamo pure che alcuni fatti prodigiosi, narrati da qualche antico scrittore, debbano essere vagliati da una sana critica e possano essere trovati leggendari. Ma affermiamo che se non tutti i miracoli che avvengono, almeno molti si possono conoscere con ogni certezza.
Innanzi tutto è facile constatare la loro realtà storica, Se si tratta di fatti presenti si possono conoscere come qualsiasi altro fatto sensibile con la testimonianza dei sensi. Questa testimonianza è certissima; perché o si cade nel più assoluto scetticismo o bisogna ammettere che i nostri sensi quando sono ben disposti e in condizioni normali, e non trovano impedimento nel mezzo ambiente, sono capaci di riferire con certezza gli oggetti che si percepiscono. Questo si deve affermare a maggior ragione dei fatti meravigliosi, che fanno maggiore impressione e rendono perciò più attenti, aguzzano le facoltà per osservare anche le minime circostanze e mettersi così al riparo di inganno o di illusione. Vi sono poi dei fatti così semplici ed evidenti, per es. vedere una piaga aperta o chiusa, un osso spezzato, che sono facilissimi a constatare.
Se invece si tratta di fatti passati o lontani, la loro realtà storica si può constatare per mezzo di testimonianze degne di fede, rivestite di tutti i caratteri di scienza e di veracità, per mezzo di documenti, di monumenti, ecc. Negare la realtà di un fatto unicamente perché è miracoloso, quando vi sono in suo favore tutti gli argomenti più convincenti, è un aprire la via allo scetticismo storico, un rovesciare tutte le leggi storiche.

Difficoltà e risposte

È bene vedere quali siano le principali scappatoie, per cui i nemici del miracolo tentano di sfuggire alla forza stringente dei nostri argomenti.

1° Vi possono essere state delle allucinazioni - ecco la prima scappatoia - le quali hanno fatto credere alla esistenza di un fatto, in realtà non avvenuto.

Questo fenomeno morboso, dovuto alla debolezza dell'organismo e specialmente a qualche turbamento del sistema nervoso, può avvenire in soggetti particolari, che vi sono disposti; ma non si può erigere l'anomalia in regola generale. Non è affatto vero che persone sane e robuste, normali, non affette da mali nervosi, per questo solo che si trovano insieme con altre, perdano il dono di vedere e di giudicare e divengano cieche e allucinate, specialmente nelle cose più evidenti e palpabili, p. es. la risurrezione di un morto, la moltiplicazione di pochi pani. Si direbbe che gli allucinati sono piuttosto coloro che, perseguitati e oppressi dal fantasma del miracolo, lo vogliono allontanare ad ogni costo.

2° Perché un miracolo possa essere sufficientemente accertato, bisognerebbe che potesse ripetersi a volontà dell'osservatore, nelle circostanze volute, bisognerebbe che ci fossero delle commissioni di fisiologi, di chimici, di fisici, ecc. per constatarlo. Così Voltaire e Renan.

È una sfida al buon senso. È un prendersi gioco di Dio, volendo che si sottometta al capricci di creature piene di orgoglio, e che si riduca quasi nella condizione di un volgare giocoliere, proprio quando manifesta la sua onnipotenza. È anche un prendersi gioco del genere umano, cui si nega la capacità di conoscere e verificare i fatti più semplici e palpabili, la frattura di un osso, la morte di uno, ecc. Non occorre per questo avere una laurea di medicina, di chimica o di fisica o fare dei gravi e complessi esperimenti, ma basta il più elementare buon senso.
Molti fatti per altro sono stati esaminati con tutte le garanzie possibili da commissioni di dotti, p. es. dalle Congregazioni Romane, dal Bureau des Constatations à Lourdes, ecc. (8).

3° Certo però che un fatto soprannaturale sfugge alle nostre osservazioni.

Anche questo è falso. Pur essendo soprannaturale, superiore cioè alle forze, alle leggi della natura, un miracolo non cessa di essere un fatto sensibile, che può essere constatato con ogni certezza.


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Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle...Lu 21,25
 
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