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OBIEZIONI SUI MIRACOLI

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2017 23:02
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12/01/2014 19:09
 
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Il miracolo e i protestanti.


- Proprio perché comprendono male questa esigenza della coscienza religiosa, altri pretendono dì rigettare il miracolo in nome della religione stessa, come molti protestanti che oggi non credono alla realtà dei miracoli fisici (tempesta sedata, moltiplicazione dei pani, ecc.) narrati dai Vangeli e ammettono soltanto i miracoli spirituali. Altri tirano le estreme conseguenze e pretendono che l'unico miracolo reale, l'unico degno di Dio, sia la fede die giustifica il cristiano. Perfino la resurrezione di Gesù Cristo sembra loro inutile e incredibile, perchè fuori della religione a in spirito e verità ". Ma questo significa presentare una religione orgogliosa e parziale e, come gli antichi doceti rifiutavano di credere che il Figlio di Dio avesse potuto prendere un corpo, essi delimitano a priori una sfera spirituale dove concedono a Dio il diritto d'intervenire e dichiarano la sfera corporea indegna di Lui. Ma rimane il fatto che Dio ci ha creati anima e corpo, e il mistero dell'Incarnazione ci dimostra abbastanza chiaramente che Dio vuoi prenderci tali e quali siamo; abbassandosi fino a noi, santificando e in qualche modo divinizzando il nostro corpo. Supporre che la sua azione sull'umanità non possa manifestarsi nella materia significa fargli ingiuria.


Risposta a Spinoza.


- Spinoza scrisse questa stupidaggine: i miracoli, supposto che ci siano, invece di portarci a credere in Dio ci farebbero dubitare della sua esistenza, perchè Dio è essenzialmente il pensiero e l'ordine e il miracolo, sospendendo l'efficacia delle cause seconde e introducendo l'incomprensibile nel mondo, rovescierebbe i principi della ragione, die servono a stabilire l'esistenza di Dio.


Fa meraviglia che Spinoza, cosi istruito nella Bibbia, abbia pensato questa grossolana caricatura del miracolo, die se fosse solo un prodigio e un fatto privo di relazione con chicchessia, che apre un vuoto nella natura, rovescerebbe certamente i principi della ragione e c'impedirebbe di pensare l'esistenza di Dio.


(6) Art. Canonisations des saitils, in D.T.C., t. II col. 1626-1659.


Ma abbiamo visto che il miracolo cristiano avviene soltanto in vista della nostra vita spirituale, che è una testimonianza di Dio, legata a tutto l'insieme della Rivelazione e che per essenza comporta un'intelligibilità.


Difficoltà sollevate dal determinismo.


- I seguaci del determinismo cercano di prenderci con un'altra difficoltà col dire che essendo il miracolo un ipotetico, diretto e straordinario intervento di Dio, spezza la maglia delle cause e delle leggi fisiche, aprendo dei vuoti nell'universo. Come avvengano queste rotture e dove si pongano esattamente questi vuoti e come Dio raccoglie queste maglie, dopo averne spezzata qualcuna?


La presente questione è in tutto simile a quella dell'accordo tra le libere azioni umane e il determinismo delle leggi naturali. Io scrivo una lettera o mi intrattengo con qualcuno, con azioni libere che introducono nell'universo materiale dei complessi che la sola natura fisica non avrebbe mai attuato, poiché la lettera che scrivo e le parole che pronuncio non si attuerebbero mai con le sole leggi della fisica e resta vero che la lettera non sarebbe mai stata scritta e le parole mai pronunciate se un intervento volontario non avesse piegato in una data direzione l'azione delle cause fisiche. Il problema si pone ancor di più e nello stesso modo anche se le decisioni del mio volere sono determinate necessariamente dai miei pensieri anteriori.


Resta sempre da chiedersi come fenomeni psichici possano obbligare fenomeni fisici a seguire un corso che altrimenti non avrebbero seguito. Ora non occorre affatto che sia stato risolto questo problema metafisico per comprendere il senso della mia lettera o delle mie parole, lo stesso avviene per il miracolo. Ecco ad esempio la guarigione di Gabriele Gargam a I.ourdes, un impiegato delle poste che era stato schiacciato nel suo mezzo di trasporto in uno scontro di treni e che da allora non si poteva più muovere, "era destinato a morire di cachessia. Tutto ad un tratto riacquista l'uso delle membra e la completa sanità, mentre intorno a lui si prega la Santa Vergine. Chi non comprende il significato di quest'intervento di Dio? Chi potrà dubitare che questo non sia a gloria della Santa Vergine e dovuto alla sua intercessione?


Resta il problema sul modo fisiologico, ma quaggiù non sapremo forse mai se Dio produce i tessuti mancanti direttamente con un atto creatore o se, com'è più probabile, orientò e accelerò la proliferazione cellulare. Ma non è affatto necessario risolvere questo problema metafisico e scientifico per sapere che Dio si è manifestato, cioè che ci sia stato un miracolo.


Il miracolo davanti alla scienza contemporanea.


- A dire il vero, la evoluzione della fisica attuale e i risultati della critica delle scienze non camminano proprio nella direzione delle difficoltà esaminate. Specialmente da alcuni anni, il pensiero contemporaneo cammina in senso completamente opposto, perché i fenomeni osservati e i processi che usa lo spirito per costituire la scienza non sono legati al determinismo; è invece accertato l'opposto e a mano a mano che si analizzavano meglio i procedimenti con cui si elaborano le leggi, le concezioni e i sistemi scientifici, è apparsa sempre più chiara la libertà dello spirito. Una legge fisica è una descrizione, o meglio ancora, come dice Edoardo Le Roy, -è una definizione, una formula quantitativa che si applica a certi fenomeni osservati. Se si applica solo più in parte, lo studioso non si stupisce e dichiara semplicemente che i fenomeni sono retti da un'altra legge o da una legge più precisa. In questo modo la scienza progredisce con differenziazioni o approssimazioni successive, come ha mostrato una tesi notevole di Gastone Bachelard (7).


Ma allora nulla è impossibile a priori: davanti a un fenomeno totalmente nuovo ci accontentiamo di porre nuove definizioni e nuove leggi. Edoardo Le Roy paragona gli studiosi a operai che devono lastricare una strada, che dispongono una prima fila di selci, adattando poi le altre file al terreno, alle dimensioni della strada, dovendo poi adattarle ai pezzi delle prime file, secondo che sono stati tagliati, in modo che durante tutto il lavoro restano in atto esigenze dovute prima di tutto all'artificio umano e a ciò che era stato prestabilito. Cosi stando le cose, la difficoltà di riconoscere il miracolo non proviene più dalla sua impossibilità (perché tutto è possibile), ma dal fatto che non è più constatabile, perché se tutto è possibile, non abbiamo più una linea di confine tra il fenomeno prodotto direttamente da Dio e un qualsiasi fenomeno naturale. Di fronte a un miracolo lo studioso si limiterà a dire: a Ecco un fenomeno che finora non era stato osservato; descriviamolo e cerchiamo la legge che lo regge ".


Però la difficoltà è più apparente che reale e la supereremo con le stesse considerazioni che facciamo sempre contro i pregiudizi deterministici. Per riconoscere un intervento della libertà divina non occorre che possediamo scientificamente la struttura delle leggi che reggono un fatto. Per capire il senso di una frase scrina o pronunciata, per riconoscere un'opera del pensiero e della libertà umana, non ini è necessario sapere come la volontà umana entri nelle leggi fisiche, facendo forse degli strappi nella trama delle cause e degli effetti materiali. Capisco il senso e vi riconosco un'anima che si esprime. Cosi riguardo al miracolo: il contesto storico del fatto, il suo legame con i dati della Rivelazione e tutto il complesso spirituale che l'accompagna ordinariamente bastano a scoprire chiaramente il carattere soprannaturale. Nessuna persona ragionevole attribuisce le guarigioni di Lourdes a proprietà radioattive dell'acqua della grotta, o alla suggestione, che non ha mai consolidato ossa o riparato tessuti.


È vero che il contesto dell'evento miracoloso non è sempre chiaro; Dio può fare miracoli reali, ma non dotati di tutto ciò che occorre perché uno storico li ritenga come tali, pur essendo minutamente circonstanziati dalle testimonianze. Possono essere reali e non essere tali da dover venir tenuti in conto in un processo di canonizzazione.


Aggiungiamo infine che questo a tutto è possibile " per gli studiosi è un punto di vista più logico che psicologico, dovendo ricordare continuamente che tutto è possibile per non sopprimere imprudentemente certi fatti minuscoli ma rivelatori, e non chiudere nessuna via alla ricerca. Differenze minime nel peso dell'aria, che alcuni potevano considerare come infrazione alla legge, cioè come errori trascurabili, condussero a scoprire l'argon, il cripton e altri gas rari dell'aria. Lo studioso deve sempre essere preparato a conoscere ciò di cui non ha nessuna idea, senza però che questa disposizione gl'impedisca di vedere che uno stretto ordine regola la natura, e che lo sforzo dello spirito umano proprio con processi liberi tende a modellarsi su quest'ordine. Nella maggior parte dei casi si può facilmente constatare il carattere soprannaturale di un evento e quindi l'obiezione teorica che si fonda sulla pretesa inconstatabilità, è una specie di gioco dello spirito.


(7) Elude sur la connaissance approchée, Parigi, Vrin.



Ci sarà quindi permesso di non trattare dell'indeterminazione dei fenomeni infra-atomici e del principio di Heisenberg. Pur supponendo che nella scala infratomica vi siano fenomeni che si svolgono a caso o con un'incomprensibile libertà, è sempre vero che essi obbediscono a leggi statistiche e producono sulla nostra scala un determinismo apparente. Ora i miracoli sono eventi della scala macroscopica. D'altronde è molto verosimile che gli elettroni, i fotoni, ecc siano soggetti a leggi non solo statistiche, ma anche costitutive inaccessibili solo ai nostri processi d'investigazione e forse anche alla natura del nostro intelletto.


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Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle...Lu 21,25
 
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