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V DOMENICA DI AVVENTO

Ultimo Aggiornamento: 14/12/2013 08:11
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14/12/2013 08:11
 
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Mi 5,1; Ml 3,1-5a. 6-7b; Sal 145; Gal 3, 23-28; Gv 1, 6-8. 15-18
15.12.2013

V DOMENICA DI AVVENTO

Il Precursore





Lettura

Lettura del profeta Michea

Mi 5, 1; Ml 3, 1-5a. 6-7b



Così dice il Signore Dio: / «E tu, Betlemme di Èfrata, / così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, / da te uscirà per me / colui che deve essere il dominatore in Israele; / le sue origini sono dall’antichità, / dai giorni più remoti.

Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia. Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani. Io mi accosterò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto.

Io sono il Signore, non cambio; / voi, figli di Giacobbe, non siete ancora al termine. / Fin dai tempi dei vostri padri / vi siete allontanati dai miei precetti, / non li avete osservati. / Tornate a me e io tornerò a voi, / dice il Signore degli eserciti».





Salmo

Sal 145 (146)



®Vieni, Signore, a salvarci.



Il Signore rimane fedele per sempre,

rende giustizia agli oppressi,

dà il pane agli affamati.

Il Signore libera i prigionieri. ®



Il Signore ridona la vista ai ciechi,

il Signore rialza chi è caduto,

il Signore ama i giusti,

il Signore protegge i forestieri. ®



Egli sostiene l’orfano e la vedova,

ma sconvolge le vie dei malvagi.

Il Signore regna per sempre,

il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. ®





Epistola

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

3, 23-28

Fratelli, prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.





Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Giovanni

1, 6-8. 15-18



In quel tempo. Venne un uomo mandato da Dio: / il suo nome era Giovanni. / Egli venne come testimone / per dare testimonianza alla luce, / perché tutti credessero per mezzo di lui. / Non era lui la luce, / ma doveva dare testimonianza alla luce. / Giovanni proclama: / «Era di lui che io dissi: / Colui che viene dopo di me / è avanti a me, / perché era prima di me».
Dalla sua pienezza / noi tutti abbiamo ricevuto: / grazia su grazia. / Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, / la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. / Dio, nessuno lo ha mai visto: / il Figlio unigenito, che è Dio / ed è nel seno del Padre, / è lui che lo ha rivelato

chiesadimilamo


V domenica T. Avvento (Anno A) (15/12/2013)
Vangelo: Gv 1,6-8.15-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: Gv 1,6-8.15-18)

Nella prima fase dell'Antico Testamento, fino al tempo della monarchia, Dio direttamente interveniva senza alcun intermediario e personalmente chiamava colui che aveva scelto e lo aveva costituito salvezza per il suo popolo. In assoluto il primo mediatore tra Dio e il suo popolo è Mosè. Dio chiama uno perché parli a tutti.

Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell'Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l'Ittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il Gebuseo. Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va'! Io ti mando dal faraone. Fa' uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall'Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, servirete Dio su questo monte» (Es 3,7-12).

Questa modalità di Dio cambia sotto la monarchia, specie al tempo dell'esilio, con i grandi profeti. Essi sono presentati e annunziati come veri messaggeri del Dio Altissimo, annunciatori della sua venuta in mezzo al suo popolo, araldi che lo precedevano per proclamare la sua presenza trionfante nella storia di Israele.

Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri» (Is 40,9-11).

Ecco sui monti i passi d'un messaggero che annuncia la pace! Celebra le tue feste, Giuda, sciogli i tuoi voti, poiché il malvagio non passerà più su di te: egli è del tutto annientato. Contro di te avanza un distruttore. «Monta la guardia alla fortezza, sorveglia le vie, cingi i tuoi fianchi, raccogli tutte le forze». Infatti il Signore restaura il vanto di Giacobbe, rinnova il vanto d'Israele, anche se i briganti li hanno depredati e saccheggiano i loro tralci (Na 2,1-3).

L'ultima grande voce tra Dio e il suo antico popolo è Giovanni il Battista. Lui è la voce più possente, più grande, più forte. La sua missione è unica e irripetibile. Lui deve non solo preparare i cuori ad accogliere il Signore che viene nella storia. Deve indicare presente nel mondo il Dio Salvatore, Redentore, il Dio Incarnato, che non viene attraverso la potenza di una storia trasformata, bensì nell'umiltà di una carne in tutto simile alla nostra. Mai altro uomo avrà una missione simile alla sua.

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

Ma chi è in verità il Salvatore che Giovanni annunzia? È la luce vera quella che illumina ogni uomo. È il Verbo che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. È la pienezza della grazia e della verità, dalla quale ogni uomo dovrà attingere se vuole essere pieno di grazia e di verità, altrimenti rimarrà nella sua estrema povertà spirituale ed anche fisica. Rimarrà nella sua falsità e nella sua morte.

Sono passati ormai più di duemila anni da quando la pienezza di Dio, della sua grazia e verità, ci è stata donata in Cristo Signore e noi giochiamo a fare i poveri, i miseri, i derelitti, i meschini, gli arroganti, i superbi, gli stolti, gli empi. Potremmo essere tutti nuovi in Lui e noi ci ostiniamo a rimanere nella nostra morte ad ogni livello. Cristo Gesù è la vita dell'umanità e dove Lui non è accolto secondo verità e santità, l'uomo rimane nella sua morte. Non abbiamo altre soluzioni. O la vita in Lui, o la morte senza di Lui.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci una cosa sola in Lui.

qumran2
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QUELLO CHE AVETE UDITO, VOI ANNUNCIATELO DAI TETTI (Mt 10,27)
 
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