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CREDENTI DA IMITARE (Eb.13,7)

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2019 13:12
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08/03/2018 10:07
 
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San Giovanni di Dio


Nato a Montemoro-Novo, poco lontano da Lisbona, nel 1495, Giovanni di Dio - allora Giovanni Ciudad - trasferitosi in Spagna, vive una vita di avventure, passando dalla pericolosa carriera militare alla vendita di libri. Ricoverato nell'ospedale di Granada per presunti disturbi mentali legati alle manifestazioni "eccessive" di fede, incontra la drammatica realtà dei malati, abbandonati a se stessi ed emarginati e decide così di consacrare la sua vita al servizio degli infermi. Fonda il suo primo ospedale a Granada nel 1539. Muore l'8 marzo del 1550. Nel 1630 viene dichiarato Beato da Papa Urbano VII, nel 1690 è canonizzato da Papa Alessandro VIII. Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 viene proclamato Patrono degli ammalati, degli ospedali, degli infermieri e delle loro associazioni e, infine, patrono di Granada.

Infermieri, Medici, Ospedali, Cardiopatici, Librai, StampatoriGiovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraicoSan Giovanni di Dio, religioso: di origine portoghese, desideroso di maggiori traguardi dopo una vita da soldato trascorsa tra i pericoli, con carità instancabile si impegnò a servizio dei bisognosi e degli infermi in un ospedale da lui stesso fatto costruire e unì a sé dei compagni, che poi costituirono l'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio. In questo giorno a Granada in Spagna passò al riposo eterno.


San Felice di Dunwich


Sacerdote borgognone, Felice convertì e battezzò l'esiliato principe dell'Estanglia, Sigeberto. Quando questi, verso il 631, fu richiamato in patria lo volle con sé per portare la fede anche ai suoi sudditi. Forse Felice era già vescovo prima di passare in Inghilterra; secondo alcuni, invece, egli fu consacrato nel 627 da Onorio, arcivescovo di Canterbury. Convertì rapidamente ed efficacemente gli abitanti del Norfolk, del Suffolk e del Cambridgeshire fissando la sua sede episcopale a Domnoc (Dunwich). Sigeberto lo aiutò a fondare chiese, fra cui quella di Reedham, monasteri e scuole. Le scuole da lui fondate, ad esempio a Felixstowe, erano organizzate sul modello di quelle francesi di quei tempi. Dopo diciassette anni di episcopato Felice morì nel 646.

A Dunwich in Inghilterra, san Felice, vescovo, che, originario della Burgundia, evangelizzò gli Angli orientali all'epoca del re Sigeberto.


Beato Carlo Catalano


Di origine spagnola, il Beato Carlo Catalano, nel 1324 fondò il convento mercedario di Santa Maria di Bonaria (Cagliari). Uomo molto intelligente, studioso e di grandi virtù, profetizzò l'arrivo della Madonna dicendo ai confratelli di stare pronti ad accogliere la Signora che doveva arrivare. Infatti la bellissima ed antichissima statua della Madonna che tutt'ora è venerata e visitata da molti pellegrini, il 25 marzo 1370 approdò sulla spiaggia nelle vicinanze del convento dentro una pesante cassa, i padri mercedari la raccolsero e la collocarono nella chiesa del convento. Il Beato Catalano visse e morì santamente in quello stesso convento.L'Ordine lo festeggia l'8 marzo.


Beato Faustino Miguez


Religioso dell'Ordine delle Scuole Pie, a Madrid, passava gran parte del suo tempo occupandosi delle confessioni. Fondò la Congregazione delle Figlie della Divina Pastora, per la formazione delle giovani.Nella città di Getafe vicino a Madrid in Spagna, beato Faustino Míguez, religioso dell'Ordine dei Chierici Regolari delle Scuole Pie, che, ordinato sacerdote, si dedicò appieno all'insegnamento e, raggiunta una grande fama di maestro e di scienziato naturalista, fu tuttavia sempre solerte nell'impegno pastorale e fondò la Congregazione delle Figlie della Divina Pastora.


Beato Bernardo Montagudo


Dallo stesso fondatore San Pietro Nolasco, il Beato Bernardo Montagudo, ricevette l'abito dell'Ordine Mercedario. Nominato vescovo di Saragozza (Spagna), fu pastore zelante e costante nell'annunciare il vangelo di Cristo. Pieno di meriti morì nell'anno 1239 e fu sepolto nella chiesa cattedrale di detta città.L'Ordine lo festeggia l'8 marzo.


Beato Vincenzo Kadlubek


Etimologia: Vincenzo = vittorioso, dal latinoBastone pastoraleNel monastero di Jędrzejów in Polonia, transito del beato Vincenzo Kadlubek, vescovo di Cracovia, che, deposto il suo incarico, praticò in questo luogo la vita monastica.


San Veremondo


Presso Estella nella Navarra, in Spagna, san Veremondo, abate di Irache, che, monaco fin da tenera età, spinto da desiderio di perfezione spronò con l'esempio i suoi monaci dedicandosi ai digiuni e alle veglie.


Sant' Unfrido di Therouanne


Nel territorio di Thérouanne in Francia, sant'Unfredo, vescovo, che, dopo la distruzione della città da parte dei Normanni, si premurò senza sosta di raccogliere e confortare il suo gregge.


Santo Stefano d'Obazine


A Obazine presso Limoges in Aquitania, in Francia, santo Stefano, primo abate del locale monastero, che, alla ricerca di Dio, associò nell'Ordine Cistercense i tre monasteri da lui fondati.


San Ponzio di Cartagine


Commemorazione di san Ponzio, che fu a Cartagine diacono di san Cipriano, di cui fino alla morte fu compagno in esilio, lasciando un mirabile resoconto della sua vita e del suo martirio.


San Teofilatto di Nicomedia


A Nicomedia in Bitinia, nell'odierna Turchia, san Teofilatto, vescovo, che, colpito dall'esilio a causa del culto delle sacre immagini, morì a Stróbilon nella Caria.


San Probino di Como


A Como, san Provino, vescovo, che, fedele discepolo di sant'Ambrogio, preservò dall'eresia ariana la Chiesa a lui affidata.


San Duthac


Nella cittadina di Tayne in Scozia, deposizione di san Duthac, vescovo di Ross.


Santi Apollonio e Filemone


Presso Antinoe in Egitto, santi Apollonio e Filemone, martiri.
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09/03/2018 08:41
 
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Santa Francesca Romana


Nacque a Roma nel 1384. Cresciuta negli agi di una nobile e ricca famiglia, coltivò nel suo animo l'ideale della vita monastica, ma non poté sottrarsi alla scelta che per lei avevano fatto i suoi genitori. La giovanissima sposa, appena tredicenne, prese dimora con lo sposo Lorenzo de' Ponziani altrettanto ricco e nobile, nella sua casa nobiliare a Trastevere. Con semplicità accettò i grandi doni della vita, l'amore dello sposo, i suoi titoli nobiliari, le sue ricchezze, i tre figli nati dalla loro unione, due dei quali le morirono. Da sempre generosa con tutti, specie i bisognosi, per poter allargare il raggio della sua azione caritativa, nel 1425 fondò la congregazione delle Oblate Olivetane di Santa Maria Nuova, dette anche Oblate di Tor de' Specchi. Tre anni dopo la morte del marito, emise ella stessa i voti nella congregazione da lei fondata, assumendo il secondo nome di Romana. Morì il 9 marzo 1440.

MotoristiFrancesca = libera, dall'antico tedescoSanta Francesca, religiosa, che, sposata in giovane età e vissuta per quarant'anni nel matrimonio, fu moglie e madre di specchiata virtù, ammirevole per pietà, umiltà e pazienza. In tempi di difficoltà, distribuì i suoi beni ai poveri, servì i malati e, alla morte del marito, si ritirò tra le oblate che ella stessa aveva riunito a Roma sotto la regola di san Benedetto.


Santa Caterina (Vigri) da Bologna


Nata a Bologna l'8 settembre 1413 dal ferrarese Giovanni de' Vigri e Benvenuta Mammolini, Caterina viene educata alla corte Estense, che in quel tempo toccava l'apogeo del suo splendore. Ma proprio qui germoglia in lei la vocazione alla vita consacrata: giovanissima entra tra le Clarisse nel monasero del Corpus Domini di Ferrara. Nel 1456 è chiamata a Bolgona a fondare anche qui un monastero intitolato al Corpus Domini. Anima profondamente francescana, vive con gioia interiore l'imitazione di Cristo crocifisso, la contemplazione del Bambino di Betlemme, l'amore per Gesù vivo nell'Eucaristia, con un temperamento vivace, artistico, portato al canto e alla danza. Muore il 9 marzo 1463. Le sue spoglie sono venerate a Bologna nel santuario del Corpus Domini.

Caterina = donna pura, dal grecoGiglioA Bologna, santa Caterina, vergine dell'Ordine di Santa Chiara, che, insigne nelle arti liberali, ma ancor più illustre per le virtù mistiche e il cammino di perfezione nella penitenza e nell'umiltà, fu maestra delle sacre vergini.


San Domenico Savio


Ancora bambino decise quale sarebbe stato il suo progetto di vita: vivere da vero cristiano. Tale desiderio venne accentuato dall’ascolto di una predica di don Bosco, dopo la quale decise di divenire santo. Da questo momento, infatti la sua esistenza fu piena d’amore e carità verso il prossimo, cercando in occasione di dare l'esempio. Nel 1856 fondò la Compagnia dell'Immacolata e poco più tardi morì, lasciando un valido e bel ricordo della sua persona ai giovani cristiani.

Pueri cantores, Chierichetti, GestantiDomenico = consacrato al Signore, dal latinoA Mondonio in Piemonte, san Domenico Savio, che, fin dalla fanciullezza di animo dolce e lieto, ancora adolescente percorse speditamente la via della cristiana perfezione.


Santi Pietro Ch'oe Hyong e Giovanni Battista Chon Chang-un


I laici Pietro Ch'oe Hyong (nato a Gongju nel 1814) e Giovanni Battista Chong-Chang-Un (nato a Seoul nel 1811) condussero i genitori al battesimo e stamparono libri religiosi. Per questo motivo furono torturati e rimasero così saldi nella fede da suscitare meraviglia persino nei loro persecutori. Papa Giovanni Paolo II li ha canonizzati il 6 maggio 1984.Nel villaggio di Nei-Ko-Ri in Corea, santi Pietro Ch'oe Hyŏng e Giovanni Battista Chŏn Chang-un, martiri: padri di famiglia, amministrarono il battesimo e stamparono libri cristiani; sottoposti per questo a tortura, persistettero con costanza nella fede a tal punto da suscitare l'ammirazione dei loro persecutori.


Santi Quaranta Martiri di Sebaste


Presso Sivas nell'antica Armenia, passione dei santi quaranta soldati di Cappadocia, che, compagni non di sangue, ma di fede e di obbedienza alla volontà del Padre celeste, al tempo dell'imperatore Licinio, dopo aver patito il carcere e crudeli torture, durante il rigidissimo inverno furono costretti a rimanere di notte nudi all'aperto su di uno stagno ghiacciato e, spezzate loro le gambe, portarono così a termine il loro martirio.


San Brunone Bonifacio di Querfurt


In Moravia orientale, san Bruno, vescovo di Querfurt e martire, che, mentre accompagnava in Italia l'imperatore Ottone III, affascinato dal carisma di san Romualdo, abbracciò la vita monastica prendendo il nome di Bonifacio e, tornato in Germania e fatto vescovo dal papa Giovanni X, nel corso di una missione apostolica fu trucidato dagli idolatri insieme con altri diciotto compagni.


San Paciano di Barcellona


Governò la diocesi di Barcellona, in Spagna, difendendo la Fede. Egli affermava che il suo nome era Cristiano e Cattolico il suo cognome.A Barcellona nella Spagna settentrionale, san Paciano, vescovo, che, nel predicare la fede, affermava che il suo nome era cristiano e cattolico il suo cognome
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10/03/2018 09:23
 
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Beato Giovanni Delle Celle


Giovanni da Catignano (1310­ ca 1394), abate del monastero vallombrosiano di Santa Trinità, a Firenze. Era un uomo geniale, buon letterato e ottimo conoscitore di Dante e Petrarca, ma turbolento e sanguigno. S’era lasciato invischiare in un rapporto sbagliato con una nobildonna. Deposto dall’ufficio, era stato condannato a un anno di prigionia nella torre del monastero. Compiuta la penitenza, i monaci avrebbero voluto reintegrarlo nell’ufficio, ma fu lui stesso a esigere di restare per tutta la vita nelle 'Celle', un romitorio vicino al monastero, ma completamente isolato. E 'Giovanni delle Celle' divenne il suo nome.Vi restò per 40 anni, senza mai uscirne, dedito alla preghiera, allo studio e alla penitenza, ma pienamente partecipe della vita del suo tempo, per mezzo di una ricca corrispondenza con le più autorevoli personalità. Di particolare importanza fu il suo rapporto epistolare con santa Caterina da Siena, che gli chiese aiuto per convincere il Papa ad abbandonare Avignone e tornare a Roma. A un frate che la criticava, Giovanni delle Celle scrisse: «Caterina si rallegra della tua villania, per amore di Gesù che per lei ha sopportato tante ingiurie, ma piange per la tua cecità e la tua cattiveria e prega Dio che ti illumini e ti perdoni». Dicono i critici che il suo stile epistolare è notevole «per il vigore della lingua, la limpidità del giudizio e la forte religiosità». Alla sua morte, i monaci del monastero lo venerarono subito come un santo.


Beato Elia del Soccorso (Matteo Nieves)


Il beato Matteo Elia Nieves Castillo nacque da una famiglia di modesti contadini a San Pedro de Yuriria, (Messico), il 21 settembre 1882. Rimasto orfano di padre, dovette lavorare duramente per aiutare la famiglia. Nel 1903 poté entrare nel seminario agostiniano, assumendo nella professione il nome di Elia del Soccorso, in onore della Madonna del Soccorso. Venne ordinato sacerdote il 19 aprile 1916. Nominato parroco de La Cañada, quando il governo, per combattere la Chiesa, ordinò ai sacerdoti di abbandonare le zone rurali e ritirarsi nelle città, Elia del Soccorso rimase nascosto in una grotta della zona, per non abbandonare i suoi fedeli, prodigandosi nell’aiutarli spiritualmente e materialmente. Scoperto e catturato dai soldati governativi, venne fucilato in località La Cañada de Caracheo, il 10 marzo 1928, dopo aver benedetto il plotone e distribuito ai soldati le cose personali che portava con sé. E’ stato beatificato il 12 ottobre 1997.Vicino alla città di Cortázar in Messico, beato Elia del Soccorso (Matteo Elia) Nieves del Castillo, sacerdote dell'Ordine dei Frati di Sant'Agostino e martire, che, mentre infuriava la persecuzione, fu arrestato perché esercitava di nascosto il suo ministero e morì fucilato in odio al sacerdozio.


San Macario di Gerusalemme


Conosciamo Macario soltanto come vescovo di Gerusalemme. Ma al suo tempo Gerusalemme non c'è più. Già nell'anno 70 il Tempio era stato distrutto. Nel 135, poi, la città stessa è stata rasa al suolo: sulle sue rovine è sorta Aelia Capitolina, col suo Campidoglio costruito sul luogo della sepoltura di Gesù. Macario vive come vescovo un momento importantissimo. La "pace costantiniana" si estende a tutto l'Impero. Macario ottiene dal sovrano il consenso per abbattere il Campidoglio, e così fa tornare alla luce l'area del Calvario e del Sepolcro. Macario, inoltre, si oppone alla dottrina ariana, e interviene poi nel maggio del 325 al Concilio celebrato a Nicea. Si ritiene che il vescovo Macario sia stato uno degli autori del Simbolo niceno, ossia del Credo che ancora oggi pronunciamo.



Macario = felice, beato, dal grecoBastone pastoraleNello stesso giorno, commemorazione di san Macario, vescovo di Gerusalemme, per esortazione del quale i luoghi santi furono riportati alla luce da Costantino il Grande e da sua madre sant'Elena e nobilitati con la costruzione di sacre basiliche.


Santa Maria Eugenia di Gesù (Anna Milleret de Brou)


Anna Milleret de Brou nacque a Metz (Francia) il 25 agosto 1817 da una famiglia di origine italiana. Dopo la morte della madre nel 1832 Anna visse un periodo di forte apatia dalla quale fu scossa grazie alla predicazione di padre Lacordaire, durante la Quaresima del 1836. Spinta dal religioso Anna incontrò l'abate Maria-Teodoro Combalot che da tempo voleva fondare una comunità di suore per all'educazione delle figlie della borghesia liberale. Dopo un periodo di "noviziato" e di studio della teologia, il 30 aprile 1839 diede vita a Parigi, alla nuova Congregazione "Istituto dell'Assunzione di Maria". Nel 1844 prese il nome di Maria Eugenia di Gesù e assunse la conduzione dell'Opera fino alla morte, il 10 marzo 1898.

Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraicoA Parigi in Francia, beata Maria Eugenia Milleret de Brou, vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore dell'Assunzione per l'educazione cristiana delle giovani.


Beato Marie Jean Joseph Lataste


Fr. Marie Jean Joseph Lataste nasce a Cadillac-sur-Garonne - Francia nel 1832. Dopo la perdita della fidanzata sente la vocazione alla vita consacrata nell’Ordine domenicano dove entra a 25 anni ricevendo l’ordinazione sacerdotale nel 1863. In seguito ad una predicazione nel carcere di Cadillac dove tocca con mano la trasformazione radicale delle anime operata dalla grazia, sente che il Signore lo chiama a fondare una Congregazione contemplativa in cui siano accolte, senza discriminazioni, persone con un passato umanamente fallimentare. Da questa intuizione e dalla sua tenacia sostenuta da superiori e suore collaboratrici di un'altra Congregazione Domenicana nascono nel 1867, le Suore domenicane di Betania, ora presenti e operanti in diversi paesi d’Europa accanto alle donne vittime delle situazioni più difficili e umilianti. P. J.J. Lataste muore a soli 37 anni nel 1869 a Frasne-le-Chateau, vittima del male che lo ha segnato per tutta la vita.


San Giovanni Ogilvie


PalmaA Glasgow in Scozia, san Giovanni Olgivie, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire: trascorsi molti anni nello studio della sacra teologia esule per i regni di Europa, ordinato sacerdote, tornò di nascosto in patria, dove con somma diligenza si dedicò alla cura pastorale dei suoi concittadini, finché, messo in prigione sotto il re Giacomo VI e condannato a morte, ricevette sul patibolo la gloriosa palma del martirio.


Sant' Attala


Nel monastero di Bobbio in Emilia, sant'Attala, abate, che, cultore di vita cenobitica, si ritirò dapprima nel monastero di Lérins e poi in quello di Luxeuil, nel quale succedette a san Colombano, distinguendosi in particolare per lo zelo e la virtù del discernimento.


Santi Caio ed Alessandro


A Hisarlik sul fiume Meandro in Frigia, nell'odierna Turchia, commemorazione dei santi Caio e Alessandro, martiri, che ricevettero la corona di un glorioso martirio durante la persecuzione degli imperatori Marco Antonino e Lucio Vero.


San Vittore


Vittore = vincitore, dal latinoPalmaIn Africa, commemorazione di san Vittore, martire: su di lui, nel giorno della sua festa, sant'Agostino tenne al popolo una omelia.


San Drottoveo


A Parigi in Francia, san Droctoveo, abate, che san Germano di Autun, suo maestro, pose a capo di un cenobio di monaci istituito in questa città.
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11/03/2018 09:05
 
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Sant' Eulogio di Cordoba


Eulogio è il più importante dei «Martiri di Cordoba» assieme a Rodrigo e Salomone. Strappata ai Visigoti dagli Arabi nel 771, Cordoba raggiunse il suo apogeo culturale nel X secolo, prima di essere "riconquistata" nel 1236 da Ferdinando III di Castiglia. I musulmani non si mostrarono sempre feroci persecutori dei cristiani, cui talvolta si limitavano a imporre di non testimoniare la loro fede e di versare un cospicuo tributo periodico: se ciò provocava lo spirito d'indipendenza dei cristiani, i più sensibili, non potevano tollerare una specie di ibernazione religiosa. Di qui sporadiche reazioni alla dominazione, che venivano soffocate con sporadiche persecuzioni. Di una di queste reazioni furono protagonisti Rodrigo, Salomone ed Eulogio. Questo era prete; non potendo accettare la passività dei cristiani, parlò apertamente contro il Corano. Imprigionato una prima volta, venne rilasciato, ma, nominato vescovo di Toledo, non poté essere ordinato, perché venne decapitato l'11 marzo 859.

PalmaA Córdova nell'Andalusia in Spagna, sant'Eulogio, sacerdote e martire, decapitato con la spada per avere proclamato apertamente la fede in Cristo.


San Sofronio di Gerusalemme


Sofronio, siriano di Damasco, fu eletto patriarca di Gerusalemme nel 634. La Palestina al tempo si trovava a vivere sotto la pressione dell'imminente invasione da parte di Abu-Bekr, suocero di Maometto († 632) e del califfo Omar. Allo stesso Sofronio fu impossibile celebrare il Natale, come di consueto, nella chiesa della Natività di Betlemme a causa dell'assedio. Ma il patriarca dovette affrontare anche l'eresia del monotelismo che proponeva un modello cristologico incompleto e limitante. Assieme a Massimo il Confessore, Sofronio cercò di combattere con vari scritti l'eresia che usciva dalla stessa corte imperiale di Costantinopoli. Nel 638 però dovette consegnare la città al califfo Omar. Morì di lì a poco. Di lui ci sono pervenute alcune poesie e lettere.

A Gerusalemme, san Sofronio, vescovo, che ebbe per maestro e amico Giovanni Mosco, con il quale visitò i luoghi del monachesimo; eletto dopo Modesto vescovo di questa sede, quando la Città Santa cadde nelle mani dei Saraceni, difese con forza la fede e l'incolumità del popolo.


San Costantino


Vissuto nel VI secolo, fu re dell'attuale Cornovaglia. Il primo periodo della sua vita fu a quanto si racconta "scellerato". Sacrilego e pluriassassino, si sarebbe separato dalla moglie, figlia del re di Bretagna Armoricana, per essere più libero. Convertitosi al cristianesimo, cambiò radicalmente vita, abbandonò il trono e si ritirò in un monastero irlandese. Dopo sette di vita vissuta in austerità e penitenza, studiando le scritture, fu consacrato sacerdote e invitato in Scozia sotto la direzione di San Columba, per evangelizzare le popolazioni indigene. Lì fu martirizzato da fanatici pagani. La sua vita ci testimonia quale sia la potenza del Vangelo di Cristo che può portare cambiamenti radicali nella vita dell'uomo.Costantino = che ha fermezza, tenace, dal latinoCorona, PalmaIn Scozia, san Costantino, re, discepolo di san Colomba e martire.


Beato Giovanni Righi da Fabriano


Nato a Fabriano, dalla nobile famiglia Righi, intorno al 1470, Giovanni visse la spiritualità cristiana appresa in famiglia con uno slancio cavalleresco ancora tutto medievale. Professo francescano, visse nel convento di Forano e poi, per raggiungere maggior perfezione, si fece solitario in una grotta detta «La Romita», a Massaccio. Visse in penitenza e austerità, pregando, leggendo i Padri e spendendosi per le persone con cui veniva in contatto. Morì nel 1539 ed è sepolto e venerato nella chiesa francescana di San Giacomo Della Romita a Cupramontana (Ancona).

A Cupramontana nelle Marche, beato Giovanni Battista Righi da Fabriano, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori.


San Domenico Cam


Religioso domenicano nato nell'attuale Vietnam. Durante la persecuzione, lavorò perchè i cristiani conservassero la Fede, anche quando già era incarcerato.Nella città di Hưng Yên nel Tonchino, ora Viet Nam, san Domenico Cẩm, sacerdote e martire, che per molti anni esercitò clandestinamente il suo ministero con pericolo di vita, anche dopo essere finito in carcere, e, condannato a morte per ordine dell'imperatore Tự Đức, abbracciò la croce del Signore che aveva fermamente rifiutato di calpestare.


San Pionio (o Pione) di Smirne


A Smirne, nell'odierna Turchia, san Pionio, sacerdote e martire, che, come si racconta, per aver tenuto pubblicamente un'apologia in difesa della fede cristiana, dopo aver subíto l'amarezza del carcere, durante il quale confortò con il suo incoraggiamento molti fratelli ad affrontare il martirio, crudelmente torturato ottenne in sorte nel fuoco una fine beata in Cristo.


Beato Giovanni Kearney


A Clonmel in Irlanda, beato Giovanni Kearney, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori e martire: condannato a morte perché attraversava l'Inghilterra da sacerdote, riuscì ad evitare la sentenza con la fuga, ma in seguito, sotto il governo di Oliver Cromwell, accusato una seconda volta di aver esercitato in patria il sacerdozio, subì la condanna dell'impiccagione.


San Vindiciano di Cambrai-Arras


Nella regione dell'Hainault in Neustria, nell'odierna Francia, san Vindiciano, vescovo di Cambrai e Arras, che invitò Teodorico III ad espiare con la penitenza il crimine commesso con l'uccisione di san Leodegario.


Santi Marco Chong Ui-bae e Alessio U Se-yong


In località Sai-Nam-Hte in Corea, santi Marco Chŏng Ui-bae, catechista, e Alessio U Se-yŏng, martiri, che per la loro fede cristiana furono dai loro stessi parenti ingiuriati e percossi.


Santi Trofimo e Tallo


A Laodicea in Siria, santi Trofimo e Talo, martiri, che, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, dopo molti crudeli tormenti ottennero la corona di gloria.


Beato Tommaso Atkinsons


A York in Inghilterra, beato Tommaso Atkinson, sacerdote e martire, che, durante il regno di Giacomo I, patì il martirio solo per essere sacerdote.


Sant' Oengus il Culdeo


Nel monastero di Tallaght in Irlanda, sant'Oengus, detto il Culdeo, monaco, che ebbe cura di comporre un martirologio dei santi d'Irlanda.


San Firmino di Amiens


Firmino = costante, saldo nei propositi, dal latinoBastone pastorale


San Benedetto di Milano


A Milano, deposizione di san Benedetto, vescovo.
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12/03/2018 08:23
 
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San Luigi Orione


Nacque a Pontecurone nella diocesi di Tortona, il 23 giugno 1872. A 13 anni entrò fra i Frati Minori di Voghera. Nel 1886 entrò nell’oratorio di Torino diretto da san Giovanni Bosco. Nel 1889 entrò nel seminario di Tortona. Proseguì gli studi teologici, alloggiando in una stanzetta sopra il duomo. Qui ebbe l’opportunità di avvicinare i ragazzi a cui impartiva lezioni di catechismo, ma la sua angusta stanzetta non bastava, per cui il vescovo gli concesse l’uso del giardino del vescovado. Il 3 luglio 1892, il giovane chierico Luigi Orione, inaugurò il primo oratorio intitolato a san Luigi. Nel 1893 aprì il collegio di san Bernardino. Nel 1895, venne ordinato sacerdote. Molteplici furono le attività cui si dedicò. Fondò la Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza e le Piccole Missionarie della Carità; gli Eremiti della Divina Provvidenza e le Suore Sacramentine. Mandò i suoi sacerdoti e suore nell’America Latina e in Palestina sin dal 1914. Morì a Sanremo nel 1940.



Luigi = derivato da ClodoveoA Sanremo in Liguria, san Luigi Orione, sacerdote, fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza per il bene dei giovani e di tutti gli emarginati.


San Massimiliano di Tebessa


Da una «Passio Sancti Massimiliani» si sa che Massimiliano subì il martirio intorno al 295, un 12 marzo, sotto il consolato di Tusco e Anulino (o Anulio), nei pressi di Cartagine, a Tebessa. Era figlio del veterano Fabio Vittore e, secondo le leggi del tempo, era tenuto a seguire la carriera del genitore. Il giovane cristiano, tuttavia, rifiutò tale strada, nonostante fosse riconosciuto abile al servizio militare. Condotto nel Foro, dinanzi al proconsole Dione, fu da questi interrogato circa le ragioni del suo rifiuto. Egli con fermezza rispose: «Non mi è lecito fare il soldato, giacché sono cristiano». Un'affermazione che lo condusse al martirio.

Obiettori di coscienzaMassimiliano = composto di Massimo e Emiliano (dal latino)PalmaA Tebessa in Numidia, nell'odierna Algeria, san Massimiliano, martire, che, figlio del veterano Vittore e anch'egli arruolato nella milizia, rispose al proconsole Dione che a un fedele cristiano non era lecito servire nell'esercito e, rifiutatosi di prestare il giuramento militare, fu giustiziato con la spada.


San Simeone il Nuovo Teologo


Simeone fu educato alla corte di Costantino Porfirogeneto. Nel 977 entrò nel monastero studita per mettersi sotto la guida di Simeone Eulabis, il Pio. Un anno dopo entrò nel monastero di San Mamos, sotto la disciplina dell'Igumenos Antonio cui successe nella carica di superiore. Non ebbe facile vita nel monastero, la sua fedeltà intransigente, la sua dottrina coerente e coraggiosa lo posero in contrasto con le autorità ecclesiastiche, nel 1009 fu condannato dal Santo Sinodo all'esilio. Egli sosteneva che il cristiano non sviluppa pienamente la grazia del Battesimo fintanto che non arrivi alla coscienza della presenza dello Spirito Santo e non veda la luce gloriosa di Dio. Senza questa maturazione interiore è temerario fondare la propria azione cristiana nel Battesimo ed esercitare, qualora uno sia prete o vescovo, il potere di sciogliere e legare. Sbarcato a Crysopoli, restaurò un antico romitaggio dedicato a Santa Marina, fu raggiunto da un piccolo numero di discepoli.Simeone = Dio ha esaudito, dall'ebraico


Beato Girolamo da Recanati


Il beato Girolamo di Recanati visse nel convento agostiniano della città natale, dove morì il 12 marzo del 1350. Si sa molto poco della sua vita. Certo à che visse in un periodo di fioritura di santità nelle Marche, basti pensare all'esempio più famoso: san Nicola di Tolentino (1254-1305). Oltre alla vita di preghiera, caratteristica peculiare del suo apostolato fu l'essere un uomo che si spendeva nella pacificazione degli animi in tempi di lotte fratricide. Per ricordarlo e imitarlo i racanatesi, durante la sua festa avevano l'usanza - durata fino agli inizi del Novecento - di eleggere delle persone proprio per fungere da pacieri nelle liti cittadine. Pio VII confermò il culto di Girolamo nel 1804. Le sue spoglie mortali si venerano nella chiesa di Sant'Agostino in Recanati.

A Recanati nelle Marche, beato Girolamo Gherarducci, sacerdote dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino, che si adoperò per la pace e la concordia tra i popoli.


Santa Fina di San Gimignano


Nata nel 1238 da due nobili decaduti di San Gimignano, Iosefina (Fina) mori giovanissima, 15enne, nel 1253. Colpita a dieci anni da una grave malattia che la immobilizzò, fu esempio di vita cristiana per chi la visitava. Il dolore della santa fu aumentato, oltretutto, dalla morte della madre. Al momento del trapasso di Fina le campane della città suonarono senza che nessuno le azionasse, narra il suo biografo, il domenicano Giovanni del Coppo, attento più alla devozione che alla storia. Il culto si diffuse subito anche per i molti miracoli avvenuti sulla tomba. Dichiarata patrona della cittadina toscana, in suo onore fu costruito un ospedale. Nel 1457 il Consiglio del Popolo decise la realizzazione di una splendida cappella nella collegiata.

Nella città di San Gimignano in Toscana, beata Fina, vergine, che fin dalla tenera età sopportò con invitta pazienza una lunga e grave infermità confidando solo in Dio.


San Mamiliano di Palermo


Visse al tempo della dominazione vandalica in Sicilia. Fu l'ottavo vescovo di Palermo. Venne esiliato in Africa verso il 450 assieme ai suoi compagni cristiani. Riscattato dalla pietà di alcuni fedeli o di qualche vescovo Africano, passò in Sardegna e quindi nell’isola di Montecristo e, infine, in quella del Giglio, dove morì. Fondò diversi monasteri, qualcuno anche per monache eremite tra le quali ricordiamo i nomi di Ninfa e forse Oliva. Una parte delle sue reliquie furono portate a Roma nella chiesa di S. Maria in Monticelli e, un secolo dopo, anche a Spoleto. La Diocesi di Palermo lo festeggia il 16 giugno.Drago


Santi Pietro (detto Cubicolario), Doroteo e Gorgonio


Nello stesso luogo, passione di san Pietro, martire, che, addetto alle stanze dell'imperatore Diocleziano, lamentatosi senza timore dei supplizi inferti ai martiri, fu per ordine dello stesso imperatore condotto in un luogo pubblico e prima fu appeso e torturato per lunghissimo tempo a frustate, poi fatto bruciare su una graticola infuocata. Doroteo e Gorgonio poi, anch'essi preposti alle stanze del re, avendo protestato, furono puniti con analoghi supplizi e infine impiccati.


San Bernardo di Capua


In alcuni manoscritti di Capua e di Napoli, si afferma che Bernardo fu cappellano di Riccardo (1090-1106), figlio di Giordano, principe di Capua e che per i suoi meriti fu eletto vescovo di Calinulum o Carinula, oggi Carinola, nella diocesi di Sessa Aurunca. Avrebbe trasferita la sede episcopale di Forum Claudii (l'odierna Ventaroli) a Calino, dove sotto Arachi, principe di Benevento, avrebbe trasportato le reliquie di un s. Martino eremita, dal monte Marsico.Bastone pastorale


San Teofane


Difensore delle immagini sacre, morì di privazioni in Bitinia, in Turchia, dove era stato deportato dall'imperatore iconoclasta Leone l'Armeno.PalmaA Sigriana in Bitinia nel monastero di Campogrande, nell'odierna Turchia, deposizione di san Teofane, detto il Cronografo, che, da ricchissimo fattosi povero monaco, in quanto cultore delle sacre immagini fu tenuto in carcere per due anni dall'imperatore Leone l'Armeno e poi deportato a Samotracia, dove morì di stenti.


San Giuseppe Zhang Dapeng


Nella città di Guiyang nella provincia del Guangxi in Cina, san Giuseppe Zhang Dapeng, martire, che, ricevuta la luce della fede, non appena battezzato aprì la sua casa ai missionari e ai catechisti e aiutò in ogni modo i poveri, i malati e i fanciulli; condotto al supplizio della croce, versava lacrime di gioia per essere stato fatto degno di morire per Cristo.


Beata Angela (Aniela) Salawa


Beatificata da Papa Giovanni Paolo II, a Cracovia, il 13 agosto 1991.A Cracovia in Polonia, beata Angela Salawa, vergine del Terz'Ordine di San Francesco, che scelse di impegnare tutta la vita lavorando come donna di servizio: visse umilmente tra le serve e migrò al Signore in assoluta povertà.


Santi Migdonio, Eugenio, Massimo, Domenica, Mardonio, Pietro, Smeraldo e Ilario


A Nicomedia in Bitinia, nell'odierna Turchia, commemorazione dei santi martiri Migdone, sacerdote, Eugenio, Massimo, Domna, Mardonio, Smaragdo e Ilario, soffocati uno al giorno, per incutere terrore agli altri compagni.


Sant' Elfego il Vecchio


A Winchester in Inghilterra, sant'Elfégo, vescovo, che, già monaco, si adoperò molto per il rinnovamento della vita cenobitica.


Beata Giustina Bezzoli Francucci


Ad Arezzo, beata Giustina Francucci Bezzoli, vergine dell'Ordine di san Benedetto e reclusa.


San Paolo Aureliano di Leon


A Saint-Pol-de-Léon in Bretagna, san Paolo Aureliano, primo vescovo di questa città.
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14/03/2018 09:16
 
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Beata Eva


Nacque tra il 1205 e 1210 in un ambiente certamente agiato, fu combattuta fra la vita civile e quella di reclusa, la sua vocazione, infatti, non fu subito chiara, Giuliana influì molto sulla sua scelta. Entrò nel monastero di San Martino a Liegi ove riceveva spesso la visita di santa Giuliana di Cornillon che le confidava le sue visioni e il suo grande desiderio di veder istituito un culto che glorificasse il Sacramento dell'Eucaristia. E proprio per questo scopo Eva si adoperò, presso il vescovo di Liegi, Enrico de Gueldre, affinché chiedesse a Urbano IV un decreto in merito. Il pontefice l'8 settembre 1264 le inviò una Bolla in cui le annunciava l'istituzione della festa del Corpus Domini per tutta la Chiesa Universale, chiedendole di diffonderne il testo proprio della ricorrenza. Eva morì a San Martino di Liegi verso il 1265, la sua tomba divenne rapidamente un luogo di pellegrinaggi. Il suo culto fu approvato nel 1902.

Eva = colei che dà vita, dall'ebraicoA Liegi in Lotaringia, nell'odierno Belgio, beata Eva da Cornillion, monaca di clausura nel monastero di San Martino, che insieme a santa Giuliana, priora dello stesso cenobio, si adoperò affinché il papa Urbano IV istituisse la solennità del Corpo di Cristo.


Santa Matilde di Germania


Da lei e da suo marito Enrico I (duca di Sassonia e più tardi re di Germania) discende la casata che conterà quattro imperatori: la famosa dinastia sassone. Educata nel monastero di Herford, in Westfalia, dove sua nonna era badessa, Matilde sa leggere e scrivere, un fatto non frequentissimo nelle grandi casate del tempo, e non si mantiene estranea alle vicende della politica. Quando nel 936 muore suo marito Enrico, lei non è molto favorevole al primogenito Ottone come successore e tenta di far proclamare re il più giovane Enrico. Si arriva a un conflitto tra i due fratelli. Dopo l'incoronazione imperiale di Ottone a Roma (962) la famiglia è riconciliata. Matilde si ritira nel monastero di Nordhausen, dove, dopo essersi spesa per i poveri e i malati, si ammala, e più tardi si trasferisce in un altro monastero: a Quedlimburgo, in Sassonia dove morirà.

Matilde = forte in guerra, dal tedescoCorona, Globo, Scettro, Borsa di denaro, Modellino di chiesaA Quedlinburg in Sassonia, in Germania, santa Matilde, che, moglie fedelissima del re Enrico, fu insigne per umiltà e pazienza e si prodigò generosamente nell'assistenza ai poveri e nella fondazione di ospedali e monasteri.


Santa Paolina


Dopo la morte del suo secondo marito, cavalier Ulrico De Scharaplan, decise di entrare in monastero e chiese consiglio al papa che la indirizzò da Udone, abate di St. Blasien. Purtroppo però in quel periodo morirono sia l'abate che Moricho, padre di Paolina e fratello converso a Hirsau. Paolina decise quindi di ritirarsi con alcune compagne in una foresta in Turingia, dove fondò il monastero di Paulinzelle. La direzione fu affidata ad un monaco mentre werner, figlio di Paolina, si occupava delle cose materiali come fratello converso. Paolina e le compagne lasciarono il monastero ai monaci e si ritirarono in un altro luogo. Nel 1107 Paolina si recò ad Hirsau per prendervi un gruppo di monaci riformati, ma durante il viaggio si ammalò e chiese di essere ricoverata nell'ospizio dei poveri di Munsterchwarzach. Qui ricevette la visita di 6 monaci destinati a Paulinzelle e del loro superiore Gerung che le diede i sacramenti. Morì il 14 marzo 1107.Nel territorio di Fulda in Germania, santa Paolina, religiosa.


Beato Giacomo Cusmano


Il sacerdote palermitano Giacomo Cusmano è noto per aver fondato nel 1867 l'associazione del "Boccone del povero". Si era laureato in medicina a 21 anni ed era subito divenuto il "medico dei poveri" del capoluogo siciliano, dove era nato nel 1834. Il giovane dottore nel 1860 venne ordinato prete. Poi fondò il sodalizio caritativo, con l'appoggio del cardinale Naselli, e nel 1887 due congregazioni: le Serve e i Servi dei poveri. Morto nel 1888 è beato dal 1983.Giacomo = che segue Dio, dall'ebraicoA Palermo, beato Giacomo Cusmano, sacerdote, che fondò l'Istituto Missionario dei Servi e delle Serve dei Poveri, insigne per il suo straordinario amore per i bisognosi e gli infermi.


Beato Filippo da Torino


Filippo Longo nacque a Torino. Quantunque analfabeta, ebbe dal Signore il dono di penetrare i sensi profondi della Sacra Scrittura.Avuta notizia di san Francesco e del suo nuovo Ordine, si portò da lui per essere ricevuto tra i suoi primi dodici discepoli. Perseverò poi, dimostrando in particolare un grande zelo per la conversione dei fratelli.Fu il primo confessore delle Povere Dame di Santa Chiara e in seguito si recò in Francia a predicare. Morì a Perugia il 14 marzo 1246 in concetto di grande santità.


Beato Tommaso Vives


Il Beato Tommaso Vives, inviato a Tunisi (Africa) per redimere, nel nome di Cristo soffrì numerosi tormenti. Rinchiuso dai nemici della fede in un tenebroso carcere vi passò cinque anni finchè condotto al suplizio fu lapidato mentre in orazione contemplava la visione del cielo e rifulse nelle aule celesti per la divina carità. L'Ordine Mercedario lo considera come un nuovo Santo Stefano.L'Ordine lo festeggia il 14 marzo.


Sant' Alessandro di Pidna


Alessandro = protettore di uomini, dal grecoA Pidna in Macedonia, sant'Alessandro, martire.
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15/03/2018 07:32
 
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Beato Artemide Zatti


Laico Professo Salesiano. Medico, infermiere, farmacista. Dei poveri, lui che aveva conosciuto la miseria. È l'Argentina, la terra del suo infaticabile apostolato. Nel 1897 la famiglia Zatti emigra oltreoceano come - in quei decenni - milioni di italiani. A Bahia Blanca frequenta la parrocchia salesiana. E s'innamora di don Bosco. Vuole farsi religioso, entra nella casa di formazione di Bernal; ma curando un malato di tubercolosi resta contagiato. E viene mandato a Viedma, avamposto dell'evangelizzazione della Patagonia. Aria buona. E la scoperta della sua definitiva vocazione: lì inizierà a dedicarsi tutto ai malati, assumendo la responsabilità dell'ospedale avviato dai salesiani (che lui rifonderà), poi anche della farmacia, e diplomandosi farmacista e infermiere. I voti li aveva emessi nel 1908. E sarà una vita di preghiera, servizio e povertà fino al 15 marzo 1951, quando morirà stroncato da un male incurabile.A Viedma in Argentina, beato Artemide Zatti, religioso della Società di San Francesco di Sales, che rifulse per lo zelo missionario e, partito per le impervie regioni della Patagonia, per tutta la vita si dedicò nell'ospedale di quella città con somma generosità, in tutta pazienza e umiltà, alle necessità dei bisognosi.


Santa Luisa de Marillac


Luisa (Ludovica) nasce nel 1591 a Ferrieres e ha un'infanzia agiata. Dopo il 1604, morto il padre, viene tolta dal regio collegio e affidata a una «signorina povera» (forse sua madre), che l'avvia al lavoro. In questo periodo matura il proposito di farsi religiosa. Ma i parenti la danno in sposa nel 1613 allo scudiero e segretario di Maria de' Medici, Antonio Le Gras. I frequenti colloqui con Francesco di Sales, incontrato la prima volta a Parigi nel 1618, aiutano Ludovica a superare le proprie sofferenze. Poi nel 1624, grazie all'incontro con Vincenzo de' Paoli, diventa cofondatrice dell'Istituto delle Figlie della Carità. Poco dopo, nel dicembre 1625, morto il marito ed entrato in seminario il figlio Michele, accoglie in casa sua le prime giovani venute dal contado per mettersi al servizio dei poveri, in collaborazione con le Dame della Carità. Era il primo nucleo della nuova congregazione, dai lei guidata fino alla morte, avvenuta nel 1660.

Assistenti SocialiA Parigi in Francia, santa Luisa de Marillac, vedova, che guidò con il suo esempio l'Istituto delle Figlie della Carità nell'assistenza ai bisognosi, portando a pieno compimento l'opera avviata da san Vincenzo de' Paoli.


San Clemente Maria Hofbauer


E' protettore di Vienna e dei fornai. Nella capitale austriaca morì nel 1820. Il mestiere era quello che da ragazzo, a Znaim (Repubblica Ceca), fece per mantenere la famiglia dopo la morte del padre. Clemente Maria Hofbauer fu poi a Vienna, dove studiò filosofia e teologia. Nel 1784, dopo un pellegrinaggio a Roma, si fece redentorista. Fondò case in Germania, Svizzera, Romania. Visse a lungo a Varsavia, fino a che Napoleone espulse i redentoristi per le loro attività culturali e sociali. Ancora a Vienna, contrastò la tendenza a creare una Chiesa nazionale «giuseppina».

Clemente = indulgente, generoso, dal latinoA Vienna in Austria, san Clemente Maria Hofbauer, sacerdote della Congregazione del Santissimo Redentore, che mirabilmente si adoperò nel diffondere la fede in terre lontane e nel rinnovare la vita ecclesiastica e, insigne per ingegno e virtù, indusse molti illustri scienziati ed artisti ad avvicinarsi alla Chiesa.


Santa Leocrizia (Lucrezia) di Cordova


Discendente da una nobile famiglia musulmana di Cordova, in Spagna, morì decapitata per essersi rifiutata di rinnegare la Fede.A Córdova nell'Andalusia in Spagna, santa Leocrizia, vergine e martire, che, nata da famiglia mora, progredì di nascosto nella fede di Cristo e, arrestata in casa insieme a sant'Eulogio, fu decapitata quattro giorni dopo il martirio di lui, passando così alla gloria eterna.


Beato Ludovico de la Pena


Mercedario nel convento di Sant'Eulalia in Siviglia, il Beato Ludovico de la Pena, operò molti miracoli nella sua vita fra i quali restituì la vista ad un cieco, l'udito ad un sordo e resuscitò un morto. Nell'ora della morte fu allietato dall'apparizione della Beatissima Vergine la quale lo chiamò alle delizie del paradiso.L'Ordine lo festeggia il 15 marzo.


Beato Pietro Pasquale


Primo commendatore del monastero di San Martino a Perpignano in Francia, il Beato Pietro Pasquale ricevette l'abito mercedario dalle stesse mani del Santo Fondatore Pietro Nolasco. Fu esempio di vita rigorosa nella fede e famoso per i miracoli morì in santità.L'Ordine lo festeggia il 15 marzo.


Beato Guglielmo Hart


Beatificato nel 1886.A York in Inghilterra, beato Guglielmo Hart, sacerdote e martire, che, ordinato nel Collegio Inglese di Roma, fu impiccato e sventrato durante il regno di Elisabetta I per avere convinto alcuni ad abbracciare la fede cattolica.


Beato Giovanni Balicki


A Przemyśl in Polonia, beato Giovanni Adalberto Balicki, sacerdote, che esercitò in vario modo il suo ministero per tutto il popolo di Dio, con una cura particolare per la predicazione del Vangelo e l'assistenza delle giovani in difficoltà.


San Menigno di Pario


A Pario in Ellesponto, nell'odierna Turchia, san Menigno, tintore, che si tramanda abbia subito il martirio sotto l'imperatore Decio.
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16/03/2018 08:00
 
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Beato Giovanni Cacciafronte de Sordi


Nato a Cremona verso il 1125 nella famiglia Sordi, alla morte del padre la madre si risposò con un esponente della famiglia dei Cacciafronte. Perciò il beato Giovanni è indicato con l'uno o l'altro cognome. Entrato nell'abbazia benedettina di San Lorenzo, ne divenne abate nel 1155. Cremona fu coinvolta nei disordini succedutisi all'elezione (appoggiata dal Barbarossa) dell'antipapa Vittore IV. Rimasto fedele al Papa legittimo, Alessandro III, Giovanni venne da questi nominato vescovo di Mantova. Poi divenne di Vicenza, per soli due anni. Fu, infatti, assassinato da una uomo che aveva sottratto dei beni alla Chiesa e perciò era stato da lui redarguito. E' sepolto nella cattedrale di Vicenza.

Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraicoBastone pastoraleA Vicenza, beato Giovanni Sordi o Cacciafronte, vescovo e martire, che, dapprima abate, fu condannato all'esilio per la sua fedeltà al papa; eletto poi vescovo di Mantova e trasferito infine alla sede di Vicenza, morì per la libertà della Chiesa trafitto con la spada da un sicario.


Beati Giovanni Amias e Roberto Dalby


Giovanni nacque presso Wakefield. Svolgeva la professione di fabbricante di tessuti ma alla morte della sua sposa decise di studiare a Reims per divenire sacerdote. Venne ordinato nel 1581 ma dopo pochi anni venne giustiziato a York il 16 marzo 1589. Suo compagno di martirio fu Roberto Dalby. Roberto nacque a Hemingborough intorno alla metà del XVI secolo. Per un certo tempo fu ministro protestante ma afflitto da una crisi religiosa arrivò fino al punto di tentare di uccidersi con una coltellata. Un sacerdote cristiano lo soccorse e lo confortò anche spiritualmente. Roberto decise di studiare a Reims per divenire sacerdote e venne ordinato nel 1588. Tornato in Patria venne arrestato a Scarborough e imprigionato e processato a York. Andò incontro al martirio con il suo volto illumiminato di gioia. Beatificati nel 1929 da Papa Pio XI.A York in Inghilterra, beati Giovanni Amias e Roberto Dalby, sacerdoti e martiri, che, sotto la regina Elisabetta I, furono condannati a morte per il solo fatto di essere sacerdoti e si avviarono lieti all'impiccagione.


San Giovanni de Brebeuf


Nel Seicento i paesi europei interessati al vastissimo territorio a nord degli attuali Stati Uniti erano l’Inghilterra e la Francia. Fu un colono francese, Samuel de Champlain, a fondare la città di Québec nel 1608 e a dominare per alcuni decenni la scena canadese. Per il commercio delle pellicce, Chamblain aprì le ostilità contro gli indiani irochesi, che divennero i principali nemici della Francia, mentre si alleò con le tribù degli uroni, degli atapaskans e degli algonchini. A queste ultime tribù si rivolsero i primi missionari francesi del Canada. Giovanni di Brébeuf nacque nel 1593 nella diocesi di Bayeux in Francia. Fattosi gesuita, nel 1625 si imbarcò con un gruppetto di confratelli per il Canada.Nel territorio degli Uroni in Canada, passione di san Giovanni di Brébeuf, sacerdote della Compagnia di Gesù, che, mandato dalla Francia in missione presso gli Uroni, dopo aver compiuto molte fatiche, morì per Cristo sotto le crudelissime torture di alcuni pagani del luogo. La sua memoria insieme a quella dei suoi compagni si celebra il 19 ottobre.


Santi Ilario e Taziano


Il nome di Ilario (Ilaro o Ellaro), associato a Taziano nel Martirologio geronimiano, coincide con quello del secondo vescovo dei catologhi aquileiesi. Un'antichissima tradizione vuole che il vescovo Ilario e il diacono Taziano abbiano subito il martirio sotto Numeriano il 16 marzo 284. In Aquileia era dedicato a Ilario un martyrium ottagonale, sorto probabilmente già nel IV secolo. Alla fine del VI secolo, per timore dei Longobardi, il patriarca Paolo si rifugiò a Grado, portandovi i corpi dei santi martiri, fra cui quello di Ilario e Taziano. A Gorizia era loro dedicata una chiesa già all'inizio del XIII secolo, che divenne chiesa parrocchiale della città verso il 1460, e, alla soppressione del patriarcato di Aquileia, fu eretta cattedrale della nuova arcidiocesi nel 1751. Gli stessi martiri sono venerati Patroni principali della città di Gorizia.

Ad Aquileia, ora nel Friuli, santi Ilario, vescovo, e Taziano, martiri.


San Giuliano di Anazarbo


Sin dal secolo IX è testimoniato a Rimini il culto di San Giuliano, giovane istriano del III secolo. Secondo la tradizione, risalente al X-XI secolo, fu martirizzato in Flaviade (Cilicia) dal proconsole Marciano. Nel 962 circa il sarcofago contenente le reliquie del Santo giunse sul litorale di Rimini, nella località successivamente denominata "Sacramora" e da qui venne traslato nell'antica abbazia benedettina dei Ss. Pietro e Paolo (oggi Parrocchia di San Giuliano Martire). Fu eletto Patrono del Comune e della Città di Rimini nel 1225. Il suo corpo, insieme al sarcofago del III secolo, è conservato nella suddetta chiesa parrocchiale.Ad Ainvarza in Cilicia, nell'odierna Turchia, san Giuliano, martire, che, dopo essere stato a lungo torturato sotto il governatore Marciano, venne chiuso in un sacco pieno di serpenti e precipitato in mare.


Sant' Eriberto di Colonia


Nato intorno al 970 studiò nell'abbazia di Gorze e nella cattedrale di Worms, di cui divenne prevosto. Cancelliere di Ottone III divenne nel 999 arcivescovo di Colonia. Morto Ottone, cadde in disgrazia sotto Enrico II, vivendo nell'ombra fino alla morte, avvenuta intorno al 1021. È invocato per ottenere la pioggia.Eriberto = guerriero illustre, dal tedescoBastone pastoraleA Colonia in Germania, sant'Eriberto, vescovo, che, cancelliere dell'imperatore Ottone III, eletto contro il suo volere alla sede episcopale, illuminò incessantemente il clero e il popolo con l'esempio delle sue virtù, alle quali esortava nella predicazione.


Beata Benedetta di Assisi


Entrata nelle Clarisse di S. Damiano nel 1214, si ritiene che sia stata badessa a Siena e a Vallegloria presso Spello. Fece in tempo ad assistere alla costruzione della basilica in onore di S. Chiara, e al trasferimento delle Clarisse nei locali annessi alla vecchia chiesa di S. Giorgio. Nella medesima fu seppellita, oltre a S. Chiara anche s. Benedetta. Oggi riposa anch’essa nella basilica di S. Chiara di Assisi.Benedetta = che augura il bene, dal latino


Beato Ferdinando Valdes


Vescovo di Lugo (Spagna), il Beato Ferdinando Valdes, fu anche predicatore del Re di Castiglia. Onorò l'Ordine della Mercede poiché visse santamente testimoniando la fede cristiana con fede e sacrificio. Morì nel monastero di Santa Caterina in Toledo e qui fu sepolto, il suo corpo dopo tre secoli fu trovato integro.L'Ordine lo festeggia il 16 marzo.


Sant' Eusebia


Nella regione dell'Artois in Neustria, nel territorio dell'odierna Francia, santa Eusebia, badessa di Hamay-sur-la-Scarpe, che, dopo la morte del padre, si diede insieme alla santa madre Rictrude alla vita monastica e ancor giovane fu eletta badessa, succedendo a sua nonna santa Geltrude.


San Papas


A Seleucia in Persia, san Papa, che, originario della Licaonia, nell'odierna Turchia, per la sua fede in Cristo, dopo molti supplizi, concluse la sua vita con il martirio.


San Serpione


San Serapione fu Arcivescovo di Novgorod ortodosso russo. E' festeggiato al 16 marzo.

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17/03/2018 09:23
 
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San Patrizio


«Arrivato in Irlanda, ogni giorno portavo al pascolo il bestiame, e pregavo spesso nella giornata; fu allora che l’amore e il timore di Dio invasero sempre più il mio cuore, la mia fede crebbe e il mio spirito era portato a far circa cento preghiere al giorno e quasi altrettanto durante la notte, perché allora il mio spirito era pieno di ardore». Patrizio nasce verso il 385 in Britannia da una famiglia cristiana. Verso i 16 anni viene rapito e condotto schiavo in Irlanda, dove rimane prigioniero per 6 anni durante i quali approfondisce la sua vita di fede secondo il brano della Confessione che abbiamo letto all’inizio. Fuggito dalla schiavitù, ritorna in patria. Trascorre qualche tempo con i genitori, poi si prepara per diventare diacono e prete. In questi anni raggiunge probabilmente il continente e fa delle esperienze monastiche in Francia. Ha ormai 40 anni e sente forse la nostalgia di ritornare nell’isola verde. Qui c’è bisogno di evangelizzatori e qualcuno fa il suo nome come vescovo missionario. Egli si prepara, ma la famiglia è restia a lasciarlo partire, mentre degli oppositori gli rimproverano una scarsa preparazione. Nel 432, tuttavia, egli è di nuovo sull’isola. Accompagnato da una scorta, predica, battezza, conferma, celebra l’Eucarestia, ordina presbiteri, consacra monaci e vergini. Il successo missionario è grande, ma non mancano gli assalti di nemici e predoni, e neppure le malignità dei cristiani. Patrizio scrive allora la Confessione per respingere le accuse e celebrare l’amore di Dio che l’ha protetto e guidato nei suoi viaggi così pericolosi. Muore verso il 461. È il patrono dell’Irlanda e degli irlandesi nel mondo.IrlandaPatrizio = di nobile discendenza, dal latinoBastone pastorale, TrifoglioSan Patrizio, vescovo: da giovane fu portato prigioniero dalla Britannia in Irlanda; recuperata poi la libertà, volle entrare tra i chierici; fatto ritorno nella stessa isola ed eletto vescovo, annunciò con impegno il Vangelo al popolo e diresse con rigore la sua Chiesa, finché presso la città di Down in Irlanda si addormentò nel Signore.


Santa Gertrude di Nivelles


Figlia di Pipino di Landen, signore nel Brabante e antenato di Carlo Magno, alla morte del padre (639) si fa monaca con la madre Itta e la sorella Begga. La madre fonda un monastero "doppio", di uomini e donne, governati tutti dalla badessa. E badessa è Itta, fino alla morte (652). Le succede Gertrude, che accetta il titolo, ma lascia a un frate il potere effettivo e riserva a sé il compito di istruire monaci e monache. Chiama dall'Irlanda monaci dotti nelle Scritture e manda gente a Roma per rifornire la comunità di libri liturgici. Fu presto circondata dall'aureola di santa. Ma il suo vero prodigio fu la pace portata tra le famiglie signorili locali, divise da eterni scontri che per la gente portavano solo saccheggi, razzie di ostaggi e anni di miseria. Quando muore, a 33 anni nel 659, la venerazione è immediata. Il suo corpo viene deposto in una cappella che poi ingrandita, abbattuta e ricostruita diventerà basilica.

Geltrude = la vergine della lancia, dal tedescoTopoA Nivelles in Brabante, nell'odierno Belgio, santa Geltrude, badessa, che, nata da nobile famiglia, prese il sacro velo delle vergini dal vescovo sant'Amando e resse con saggezza il monastero fatto costruire dalla madre, fu assidua nella lettura delle Scritture e si consumò nell'austera pratica di veglie e digiuni.


San Giovanni Sarkander


Il martire moravo Giovanni Sarkander studiava teologia, ma era destinato al matrimonio. La fidanzata, però, morì prima delle nozze. Allora - nel 1608 a 32 anni - venne ordinato prete nella Compagnia di Gesù. La sua vita sacerdotale trascorse a Holesov, diocesi di Olomuc. Per questioni legate alla Guerra dei Trent'anni, la comunità gesuita - malvista dai nobili protestanti - fu dapprima esiliata in Polonia. Poi, al ritorno, Giovanni salvò Holesov dalle ire del re polacco Sigismondo III Wasa. L'episodio fu interpretato come connivenza col nemico (in realtà Giovanni era odiato per motivi di fede). Perciò fu imprigionato a Olomuc e torturato. Morì un mese dopo per le sofferenze subite. E' santo dal 1995.PalmaA Olomouc in Moravia, san Giovanni Sarkander, sacerdote e martire, che, parroco di Holešov, rifiutatosi di violare il segreto della confessione, fu sottoposto al supplizio della ruota e, gettato in carcere ormai in fin di vita, morì un mese più tardi.


Beato Giovanni Nepomuceno Zegrí y Moreno


Giovanni Nepomuceno Zegrìy Moreno, fondatore delle suore Mercedarie della carità, nacque nel 1831 a Granada, dove fu ordinato sacerdote nel 1855. Fu esaminatore sinodale nelle diocesi di Granada, Jaen e Orihuela, giudice sinodale e segretario nei concorsi a parroci di Malaga, canonico nella cattedrale, visitatore delle religiose, formatore dei seminaristi. Infine, predicatore della regina Isabella II e cappellano reale. Ma la sua attenzione principale furono i poveri, per i quali fondò la Congregazione religiosa, che pose sotto la protezione di Maria della Mercede. Morì nel 1905.A Málaga in Spagna, beato Giovanni Nepomuceno Zegrí y Moreno, sacerdote, che consacrò il suo ministero al servizio della Chiesa e al bene delle anime e, per meglio rendere gloria a Dio Padre in Cristo, fondò la Congregazione delle Suore della Carità della Beata Maria Vergine della Mercede.


San Corrado di Baviera (di Chiaravalle)


Attratto dalla santità di San Bernardo, entrò nel monastero di Chiaravalle. Ottenuto il permesso, si ritirò a vita eremitica in Terra Santa.MolfettaCorrado = audace nel consiglioCappa, Bordone, Cilicio, Corona e scettro, Prospetto del duomo di MolfettaA Modugno vicino a Bari in Puglia, beato Corrado, che condusse vita eremitica in Palestina, abitando fino alla morte in una misera grotta.


San Gabriele Lalemant


Nel territorio degli Uroni in Canada, passione di san Gabriele Lalemant, sacerdote della Compagnia di Gesù, che con strenua dedizione diffuse l'anuncio della gloria di Dio nella lingua delle popolazioni del luogo, prima di essere tratto da alcuni ostili idolatri a crudelissimi supplizi. La sua memoria si celebra unitamente a quella dei suoi compagni il 19 ottobre.


Santi Martiri di Alessandria d'Egitto


Commemorazione di moltissimi santi martiri ad Alessandria d'Egitto, che, al tempo dell'imperatore Teodosio, con il crescere del numero dei cristiani furono catturati dai fedeli di Serapide e, rifiutatisi con fermezza di adorare il loro idolo, furono crudelmente uccisi.


Sant' Agricola di Chalon sur Saone


Agricola = agricoltore, dal latinoA Châlon-sur-Saône in Burgundia, nell'odierna Francia, sant'Agricola, vescovo, che per circa dieci lustri resse questa Chiesa, consolidandola con vari concili.


San Paolo di Cipro


Nell'isola di Cipro, san Paolo, monaco, che, per aver difeso il culto delle sacre immagini, fu bruciato nel fuoco.
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18/03/2018 10:11
 
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Sant' Anselmo II di Lucca (o da Baggio)


Il patrono di Mantova è noto anche come Anselmo di Baggio (luogo di nascita) e come Anselmo II di Lucca, diocesi di cui fu vescovo. Visse 46 anni, dal 1040 al 1086. Oggi viene ricordato - oltre che a Mantova e a Lucca, dall'ordine benedettino, di cui era monaco - e a San Miniato. Lo zio, Papa Alessandro II, lo aveva voluto sulla cattedra episcopale toscana. Il nipote gli fu fedele nei contrasti con l'Imperatore Enrico IV, durante i quali fu consigliere presso Matilde di Canossa. Fu anche un moralizzatore dei costumi ecclesiali. Il Papa lo inviò più volte in Germania e in Lombardia, dove divenne legato permanente. Si stabilì a Mantova, dove morì. Il corpo riposa in duomo.



MantovaAnselmo = protetto da Dio, Dio gli è elmo, dal tedescoBastone pastoraleA Mantova, transito di sant'Anselmo, vescovo di Lucca: fedelissimo alla Sede Romana, durante la lotta per le investiture ripose nelle mani del papa san Gregorio VII l'anello e il pastorale, che a malincuore aveva ricevuto dall'imperatore Enrico IV; scacciato dalla sua sede da parte dei canonici che rifiutavano la vita comune con lui, fu mandato come legato in Lombardia dal papa, al quale fu di grande aiuto.


San Salvatore da Horta


Nacque nel dicembre 1520 a Santa Coloma de Farnés, in Catalogna (Spagna). Rimasto orfano molto presto, dopo un periodo di prova nell'abbazia benedettina di Montserrat, scelse definitivamente la via della povertà entrando nel convento francescano di Barcellona, dove fece la professione religiosa nel 1542. Trasferito a Tortosa cominciò a essere conosciuto per i suoi poteri di taumaturgo. Malgrado l'umiltà con cui lo viveva, questo dono gli causò incomprensione da parte dei confratelli. Per anni peregrinò da un convento all'altro e ovunque si ripeteva lo stesso copione: prodigi e nuove inimicizie. Fu persino denunciato all'Inquisizione che non trovò nulla contro di lui. Conobbe un po' di pace nel convento di Santa Maria di Gesù a Cagliari dove giunse nel 1565. Morì il 18 marzo 1567. Pio XII l'ha canonizzato il 17 aprile 1938.

A Cagliari, san Salvatore Grionesos da Horta, religioso dell'Ordine dei Frati Minori, che si fece umile strumento di Cristo per la salvezza dei corpi e delle anime.


San Cirillo di Gerusalemme


Cirillo nacque verso il 315 probabilmente a Gerusalemme. Successore del vescovo Massimo dal 348 circa fino al 18 marzo 386, il suo episcopato fu segnato dalla grave crisi che coinvolse la Chiesa del IV secolo. Esiliato ben tre volte, Cirillo di Gerusalemme, esperto conoscitore della Parola di Dio, compose opere molto importanti che testimoniano uno stile di vita sobrio e pacifico e una attenzione molto viva per la pastorale dei catecumeni.Cirillo = che ha forza, signore, dal grecoBastone pastoraleSan Cirillo, vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa, che, dopo avere sofferto molti oltraggi dagli ariani a causa della fede ed essere stato più volte scacciato dalla sua sede, spiegò mirabilmente ai fedeli la retta dottrina, le Scritture e i sacri misteri con omelie e catechesi.


Sant' Alessandro di Gerusalemme (di Cappadocia)


Alessandro = protettore di uomini, dal grecoCommemorazione di sant'Alessandro, vescovo e martire, che, venuto a Gerusalemme dalla Cappadocia, accettò la cura pastorale della Città Santa, dove fondò una preziosa biblioteca e istituì una scuola; più tardi, giunto ormai in avanzata età dopo una vita longeva, condotto a Cesarea durante la persecuzione dell'imperatore Decio, subì il martirio per la sua fede in Cristo.


Nostra Signora della Misericordia


"Mentre ci avviciniamo all’Anno Santo Straordinario in tutta la Chiesa si approfondisca e si diffonda l’affidamento alla Madre della Misericordia": così il Papa in un messaggio inviato al vescovo di Savona Noli, mons. Vittorio Lupi in occasione, oggi, del 200° anniversario dell’incoronazione della Madonna della Misericordia da parte di Papa Pio VII, avvenuta il 10 maggio 1815.


San Frediano di Lucca


Frediano = portatore di pace, dal tedescoBastone pastoraleA Lucca, san Frediano, vescovo, che, originario dell'Irlanda, radunò dei chierici in monastero, per il bene del popolo deviò il corso del fiume Serchio rendendo fertile il territorio e convertì alla fede cattolica i Longobardi che avevano invaso la regione.


Beata Marta (Amata Adele) Le Bouteiller


Nel cenobio di Saint-Sauveur-le-Vicomte nella Normandia in Francia, beata Marta (Amata) Le Bouteiller, vergine delle Suore delle Scuole Cristiane della Misericordia, che, confidando fortemente in Dio, si dedicò sempre con pazienza ai servizi più umili.


Beati Giovanni Thules e Ruggero Wrenno


Beatificati nel 1987 da Papa Giovanni Paolo II.A Lancaster in Inghilterra, beati Giovanni Thules, sacerdote, e Ruggero Wrenno, che, originari della medesima contea, divennero martiri di Cristo durante il regno di Giacomo I.


San Braulio


A Saragozza in Spagna, san Braulio, vescovo, che diede aiuto a sant'Isidoro, di cui fu grande amico, nel rinnovare la disciplina ecclesiastica in tutta la Spagna e ne fu degno successore per eloquenza e dottrina.


San Leopardo (Leobardo) di Tour


A Tours nel territorio della Neustria, in Francia, san Leobardo, che visse recluso in una piccola cella accanto al monastero di Marmoutier, rifulgendo per spirito di penitenza e umiltà.


Sant' Edoardo II il Martire


Corona, Palma, PugnalePresso la cittadina di Wareham in Inghilterra, sant'Edoardo, che, re degli Angli, fu ucciso ancora giovane con malvagio inganno dai sicari della sua matrigna.
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19/03/2018 11:10
 
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Beata Sibillina Biscossi


La Beata Sibillina Biscossi, nata a Pavia nel 1287 e morta nel 1367, era orfana di padre e di madre. Appena ebbe la forza di sfaccendare, venne messa a servizio. Ma a 12 anni divenne cieca. Fu allora raccolta dalle Terziarie domenicane di Pavia. Nei primi anni la bambina infelice pregò a lungo, con la speranza che san Domenico le concedesse il miracolo della vista. Poi capì che la sua cecità poteva essere luce e orientamento per gli altri. Accettò la privazione e si fece reclusa in una celletta attigua alla chiesa, dove restò dai 15 agli 80 anni, nella più severa penitenza, vestita d'estate e d'inverno col medesimo saio, mangiando scarsamente e dormendo sopra una tavola di legno, senza né pagliericcio né copertura. Visitata da prelati e da potenti, da devoti e da dubbiosi, ella fu la Sibilla cristiana, che rispondeva a tutte le richieste di consiglio e di conforto. Era l'occhio luminoso di tutta la città di Pavia, che riconosceva nella cieca veggente una maestra di spirito.

Sibillina (diminut. di Sibilla) = che fa conoscere la volontà di Dio, dal grecoA Pavia, beata Sibillina Biscossi, vergine, che, rimasta cieca dall'età di dodici anni, visse per sessantacinque anni in clausura presso la chiesa dell'Ordine dei Predicatori, illuminando con la sua luce interiore i molti che ricorrevano a lei.


Beato Marcello Callo


Nato a Rennes (Francia) il 6 dicembre del 1921, il beato Marcel Callo morì neanche 24enne, il 19 marzo 1945 nel campo di concentramento di Mauthausen. Fa parte della schiera di martiri cattolici sotto la persecuzione hitleriana: sacerdoti, religiosi, religiose e laici, come era appunto Marcel. Assunto da apprendista in una tipografia a soli 13 anni, univa il lavoro con l'attività scoutistica. Poi entrò nella Joc (Gioventù operaia cristiana). A 22 anni, nel 1943, fu prelevato dagli occupanti tedeschi e spedito ai lavori forzati in Germania. Destinazione il campo di lavoro di Zelha-Malhis in Turingia. Qui si adoperò nell'apostolato cristiano tra i compagni di prigionia. Per questo motivo fu chiuso in prigione. Infine, fu inviato nel lager di Güssen, satellite del famigerato campo di Mauthausen. Qui morì per gli stenti e la salma fu bruciata nei forni crematori. E' stato innalzato agli onori degli altari nel 1987.

Marcello, diminutivo di Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latinoPalmaA Mauthausen in Austria, beato Marcello Callo, martire, che, giovane originario di Rennes in Francia, durante la guerra confortava con spirito cristiano nella fede i compagni di prigionia sfiniti dai lavori forzati e per questo fu ucciso nel campo di sterminio.


San Giuseppe


Questa celebrazione ha profonde radici bibliche; Giuseppe è l'ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso l'umile via dei sogni. Come l'antico Giuseppe, è l'uomo giusto e fedele (Mt 1,19) che Dio ha posto a custode della sua casa. Egli collega Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide. Sposo di Maria e padre putativo, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall'Egitto, rifacendo il cammino dell'Esodo. Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano. (Mess. Rom.)Padri, Carpentieri, Lavoratori, Moribondi, Economi, Procuratori LegaliGiuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraicoGiglioSolennità di san Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria: uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa con speciale onore lo venera come patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia.


Beato Andrea Gallerani


Di nobile famiglia, sì macchiò in gioventù di un delitto per cui fu condannato l'esilio. Tornato in città, si dedicò completamente al servizio dei poveri e degli ammalati, meditandosi una fama di santità che aumentò dopo la sua morte. Con i suoi beni dette vita all'Ospedale della Misericordia, raccogliendo intorno a sé cittadini desiderosi di dedicarsi con abnegazione ai bisognosi. Essi conducevano vita di povertà e venivano chiamati Frati della Misericordia. In realtà, il loro non era un vero e proprio ordine religioso, come il Terz'Ordine Francescano o quello degli Umiliati, ma unicamente un'associazione caritativa in cui ogni "frate" seguiva un tipo di vita spirituale adatto alle proprie esigenze.Andrea = virile, gagliardo, dal grecoA Siena, beato Andrea Gallerani, che visitò e consolò con premura gli infermi e gli afflitti e radunò i Fratelli della Misericordia, perché, come laici senza voti, servissero i poveri e i malati.


Beato Isnardo da Chiampo


Ricevette giovanissimo l’Abito di Predicatore dalle mani del glorioso Patriarca Domenico. Fu un così grande e compito Predicatore, potente non solo in parole, ma anche in opere, grazie al dono fecondo che ebbe da Dio di fare miracoli. Attirò a Lui innumerevoli anime di peccatori e di eretici. Dal 1230 fu principalmente l’apostolo di Pavia. Questa città, in lotta contro il Papato per le malvagie influenze di Federico II, colpita anche da l’Interdetto, versava in uno stato pietoso: lo spirito religioso quasi spento e i costumi del tutto rilassati. La venuta di Isnardo fu come un soffio rinnovatore e lo spirito cristiano rifiorì meravigliosamente. Per la munificenza del santo Vescovo di Pavia, Rodobaldo, poté fondare un Convento che governò sapientemente fino alla morte.
A Pavia, beato Isnardo da Chiampo, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che in questa città fondò un convento del suo Ordine.


Beato Ramón Llach Candell


Il più grande dei quattro fratelli LLACH CANDELL , generale dell'Istituto, sacerdote e tesoriere. Era un insegnante esperto, soprattutto in matematica, ed era stato direttore di numerosi centri prestigiosi dell'Istituto. Si distingue anche come studioso e poeta ispirato. Ha vissuto a Barcellona, domenica 19 Luglio 1936 è stato quello di celebrare la messa e alla fine, non poteva rientrare nella comunità. Rifugio in diverse case di Barcellona, e con il fratello Jaime è stato anche a Gerona. Tornato a Barcellona, ha lavorato presso l’Accademia Guiu, ma il 17 aprile 1937 sono stati arrestati e imprigionati a Sant'Elia. A Moncada sono stati uccisi il 19 marzo. I suoi resti non sono stati trovati.


Beato Jaime Llach Candell


Un altro membro della famiglia Candell Llach, sacerdote, vicario ed economo del collegio di San Ramon de Penyafort a Vilafranca. È stato anche tesoriere dell'Istituto. Di vasta cultura ecclesiastica e civile, eccelleva nella scienza. A Vilafranca la scuola è chiusa nel maggio 1936, ed egli ha lavorato nel collegio di Sant Julia de Vilatorta quando la rivoluzione è scoppiata anche lì. Scese a Barcellona per stare con suo fratello, Ramon, e seguì la stessa sorte. Dopo aver pagato una bella cifra per proteggere le loro vite, sono stati arrestati il 17 aprile 1937, imprigionati S. Elia e uccisi Moncada il 19 marzo. I suoi resti non sono stati localizzati.


Beato Narciso Giovanni (Narcyz Jan) Turchan


Il beato Narcyz Jan Turchan, sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori, nacque a Biskupice (Kraków), Polonia, il 19 settembre 1879. Deportato a causa della sua fede nel campo di prigionia di Dachau, vi trovò la morte dopo innumerevoli patimenti 19 marzo 1942. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999.Vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Narciso Turchan, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori e martire, che dalla Polonia, oppressa da un nefasto regime, fu deportato per la sua fede nel campo di detenzione di Dachau, dove morì sotto le torture.


Beato Giovanni (Buralli) da Parma


Al secolo Giovanni Buralli, entrato nell'ordine verso il 1233, dopo gli studi a Parigi e l'insegnamento a Bisogna, Napoli e Parigi nel 1245, fu eletto ministro generale a Lione nel capitolo del 1247.A Camerino nelle Marche, beato Giovanni Buralli da Parma, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che papa Innocenzo IV inviò come legato ai Greci, per tentare di ristabilire la loro comunione con i Latini.


Beato Marco da Montegallo


A Vicenza, beato Marco de Marchio da Montegallo, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che per sovvenire alle necessità dei poveri creò l'opera chiamata Monte di Pietà.


San Giovanni


Presso Spoleto in Umbria, san Giovanni, abate di Parrano, che fu padre di molti servi di Dio.

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20/03/2018 08:14
 
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Beato Ambrogio Sansedoni


Entrò nell'Ordine Domenicano a diciassette anni ed ebbe a Parigi, come Maestro, San Albergo Magno e come condiscepolo San Tommaso d’Aquino, di cui emulò l’angelica purità. Compiuti brillantemente gli studi, fu inviato a Colonia ad insegnare Teologia, rifiutando il titolo di Maestro, cosi come ricusò l'Arcivescovado di Siena. In Germania predicò in tedesco con tanto inaspettato successo. Fu tanta la sua fama di sapienza e di santità, da essere implorato il suo intervento per comporre gli animi dei Principi Elettori ad una pacifica elezione dell’Imperatore. Estinse anche tra quei popoli la setta Boema che tanti danni causava alle anime. Predicò per ordine del Pontefice, la Crociata. All’altare, per l’interno ardore, si liquefaceva letteralmente in copiosi sudori e, dopo l’elevazione, un tremito riverenziale lo scuoteva tutto, mentre si sentivano le ossa scricchiolare ed infrangersi con Gesù eucarestia. Quando predicava si vedeva una misteriosa colomba librare sul suo capo. Nel 1270 fu chiamato a Roma dal Papa, dedicandosi alla restaurazione degli studi ecclesiastici. Morì vittima del suo zelo, il 20 marzo 1286 a Siena, durante una predica. Parlò con tale veemenza contro gli usurai, che gli si ruppe per ben due volte una vena in petto, causandone la morte repentina.A Siena, beato Ambrogio Sansedoni, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che fu discepolo di sant'Alberto Magno e, benché uomo versato nella dottrina e nella predicazione, si mostrò nello stesso tempo semplice verso tutti.


Beato Francesco di Gesù Maria Giuseppe (Francisco Palau y Quer)


Francisco Palau y Quer nacque il 29 dicembre 1811 ad Aytona (Spagna). Nel 1828 entrò nel seminario di Lèrida. Completato il triennio di studi filosofici e concluso il primo corso di teologia, nel 1832 passò nell'Ordine dei Carmelitani Scalzi dove l'anno successivo emise i voti. Costretto da circostanze politiche a vivere da exclaustrato, potè ricevere l'Ordinazione Sacerdotale a Barbastro nel 1836. Dopo un lungo periodo di permanenza in Francia (1840 - 1851), ritornò in Spagna e si dedicò al ministero della predicazione e delle missioni popolari, specialmente a Barcellona e nelle Isole Baleari. Fu lì che negli anni 1860 - 1861 si occupò dell'organizzazione di alcuni gruppi femminili dando origine a quelle che oggi si chiamano le Suore Carmelitane Missionarie Teresiane e le Suore Carmelitane Missionarie. Fondò anche una famiglia di Fratelli della Carità, oggi estinta. Morì a Tarragona il 20 marzo 1872.A Tarragona in Spagna, beato Francesco di Gesù Maria Giuseppe Palau y Quer, sacerdote dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi, che durante il suo ministero sostenne atroci vessazioni e, accusato ingiustamente, fu relegato nell'isola di Ibiza, dove morì abbandonato a se stesso.


San Giovanni Nepomuceno


Nacque nel 1330 a Nepomuk, in Boemia, fu consacrato sacerdote a Praga e divenne predicatore di corte del re Venceslao. La moglie del re, Giovanna di Baviera, conosciutolo, lo scelse come confessore. Il re, corrotto, sospettava che Giovanna gli fosse infedele e la tormentava spesso per conoscere ciò che esisteva solo nella sua mente. Si rivolse così a Giovanni per conoscere le confessioni della donna. Ma il santo si rifiutò di rispondere. Nonostante le minacce Giovanni si mostrò inflessibile. Tale fermezza gli costò la condanna ad essere gettato nel fiume Moldava. Sul ponte della città tra il sesto e il settimo pilastro venne gettato nella corrente. Era l'anno 1383.

Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraicoPalma, cinque stelle, abito talareA Praga in Boemia, san Giovanni Nepomuceno, sacerdote e martire, che nel difendere la Chiesa patì molte ingiurie da parte del re Venceslao IV e, sottoposto a torture e supplizi, fu infine gettato ancora vivo nel fiume Moldava.


Beato Ippolito Galantini


Figlio di un tessitore e lavoratore al telaio egli stesso, Ippolito Galantini spese tutta la vita - trascorsa nella natìa Firenze - per la catechesi. Nato nel 1586, dodicenne anni iniziò a radunare i suoi coetanei per istruirli nella fede. Nonostante le umili origini e la giovanissima età, l'arcivescovo Alessandro de' Medici (poi Papa Leone XI) lo volle come maestro di dottrina cristiana nella chiesa di Santa Lucia al Prato. Aiutato da alcuni benefattori che gli fornirono un oratorio, continuò nella sua attività, aiutando anche il padre nel mestiere. Nel 1604 diede vita alla Congregazione di San Francesco della Dottrina cristiana, subito diffusasi. Morì nel 1619 ed è beato dal 1825.

Ippolito = che scioglie i cavalli, dal grecoA Firenze, beato Ippolito Galantini, che fondò il Sodalizio della Dottrina Cristiana e si adoperò assiduamente per l'istruzione catechistica dei fanciulli e dei semplici.


Beata Giovanna Veron


Jeanne Véron, religiosa professa delle Soeurs de la Charité de Notre-Dame d'Evron, era addetta alla scuola parrocchiale di St-Pierre-des-Landes e spiccava per la sua dolcezza verso il prossimo. Fu ghigliottinata durante la Rivoluzione Francese per avere rifiutato i giuramenti prescritti e nascosto i preti refrattari al giuramento. Venne portata al patibolo in barella poiché idropica. Le sue spoglie mortali, insieme a quelle della consorella Francoise Tréhet, dal 1814 sono venerate nella chiesa di St-Pierre-des-Landes. Entrambe furono beatificate il 19 giugno 1955.A Ernée nel territorio di Mayenne in Francia, beata Giovanna Véron, vergine e martire, che si dedicò alla cura dei fanciulli e dei malati e fu trafitta con la spada durante la rivoluzione francese per aver nascosto dei sacerdoti ai persecutori.


San Martino di Braga


«Si istruì a tal punto nelle lettere che veniva considerato secondo a nessuno nel proprio tempo». E' il ritratto scelto da Gregorio di Tours per descrivere il suo contemporaneo Martino. Il santo nasce circa nel 510 in Pannonia (Ungheria) e muore il 20 marzo 579 a Braga (Portogallo). Il suo apostolato sarà in Galizia e in modo particolare nelle regione degli Svevi. Sarà il primo vero evangelizzatore di quella regione europea. Diventerà vescovo di Dumio. Le sue spoglie mortali riposano, dopo varie peregrinazioni nella cattedrale di Braga.

A Braga in Portogallo, san Martino, vescovo, che, originario della Pannonia, ebbe dapprima la sede di Dume e poi quella di Braga; per il suo zelo e la sua predicazione gli Svevi, abbandonata l'eresia ariana, abbracciarono la fede cattolica.


Sant' Alessandra di Amiso e compagne


Sono poche le notizie che si sanno su di lei, al contrario sono molte e non sempre attendibili le leggende popolari che narrano facesse parte di un gruppo di sette donne che si presentarono al prefetto Amiso, proclamando la loro fede cristiana e denunciandolo per la sua crudeltà. Di conseguenza morirono gettate in una fornace ardente. In modo più attendibile, Teodoto di Ancita ci racconta di sette vergini, con gli stessi nomi, che subirono il martirio sotto il prefetto Teocteno, morendo annegate. Nonostante queste discrepanze, queste sante testimoniano una grandissima fede nel professare e proclamare ad alta voce la propria appartenenza alla Chiesa di Cristo.Alessandra = forma femminile di Alessandro, protettrice degli uomini, dal grecoPalma


Domenica delle Palme


Con la Domenica delle Palme o più propriamente Domenica della Passione del Signore, inizia la solenne annuale celebrazione della Settimana Santa, nella quale vengono ricordati e celebrati gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù, con i tormenti interiori, le sofferenze fisiche, i processi ingiusti, la salita al Calvario, la crocifissione, morte e sepoltura e infine la sua Risurrezione.Domenica delle Palme: Passione del Signore, in cui il Signore nostro Gesù Cristo, secondo la profezia di Zaccaria, seduto su di un puledro d'asina, entrò a Gerusalemme, mentre la folla gli veniva incontro con rami di palma nelle mani.


San Giuseppe (Josef) Bilczewski


Arcivescovo di Leopoli dei latini, Giuseppe Bilczewski (1860 - 1923), durante la prima guerra mondiale fu punto di riferimento per cattolici, ortodossi ed ebrei per la città ucraina. E' stato canonizzato da Papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2005.Bastone pastoraleA Leopoli in Ucraina, beato Giuseppe Bilezewski, vescovo, che con grande ardore di carità si adoperò per l'edificazione dei costumi e la formazione dottrinale del clero e del popolo di rito latino e, in tempo di guerra, sovvenne con ogni mezzo e premura alle necessità dei poveri e dei bisognosi.


Sant' Archippo di Colossi


Sant'Archippo, compagno e discepolo di San Paolo Apostolo, fu da questi citato nella lettera a Filemone ed in quella ai Colossesi, meritandosi così la venerazione quale santo da parte delle Chiese d'Oriente e d'Occidente nonostante la scarsità di notizie sul suo operato.Commemorazione di sant'Archippo, compagno del beato Apostolo Paolo, che lo ricorda nelle Lettere a Filemone e ai Colossesi.


San Cutberto di Lindisfarne


PastoriBastone pastoraleNell'isola di Farne in Northumbria, nell'odierna Inghilterra, transito di san Cutberto, vescovo di Lindisfarne, che nel suo ministero pastorale brillò per la stessa diligenza dimostrata in precedenza in monastero e nell'eremo, e armonizzò pacificamente l'austerità e lo stile di vita dei Celti con i costumi romani.


Santa Maria Giuseppina del Cuore di Gesù (Sancho de Guerra)


A Bilbao nella Guascogna in Spagna, santa Maria Giuseppa del Cuore di Gesù Sancho de Guerra, vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore Serve di Gesù, che formò soprattutto alla cura dei malati e dei poveri.


San Vulfranno


Nel monastero di Fontenelle nella Neustria, in Francia, deposizione di san Vulframno, che, prima monaco e poi vescovo di Sens, si dedicò a donare al popolo frisio l'annuncio del Vangelo; tornato infine nel monastero di Fontenelle, vi riposò in pace.


Beato Battista Spagnoli


A Mantova, beato Battista Spagnoli, sacerdote dell'Ordine dei Carmelitani, che promosse la pace tra i principi e riformò l'Ordine di cui, suo malgrado, fu messo a capo per volontà del papa Leone X.


Santi Martiri di San Saba


Nel monastero di Mar Saba in Palestina, martirio dei santi venti monaci, che durante un'incursione dei Saraceni morirono soffocati dal fumo nella chiesa della Madre di Dio.


San Niceta di Apolloniade


Commemorazione di san Niceta, vescovo di Pojani in Macedonia, che fu mandato in esilio dall'imperatore Leone l'Armeno a motivo del culto delle sacre immagini.


Santi Paolo, Cirillo, Eugenio e compagni


Ad Antiochia di Siria, oggi in Turchia, santi Paolo, Cirillo e altri, martiri.
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21/03/2018 10:37
 
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San Nicola di Flue


S. Nicola di Flue, meglio noto col nome di Bruder Klaus (fratello Klaus), gode di larga popolarità nella Svizzera, di cui è stato proclamato patrono da Pio XII e in cui viene festeggiato il 25 settembre. Egli nacque nel 1417 a Fliieli, presso Sachseln, nel cantone di Obwalden. Benchè si sentisse chiamato alla vita eremitica (a 16 anni ebbe la cosiddetta "visione della torre"), dovette accettare alcune cariche civili (fu podestà di Sachseln, consigliere e giudice cantonale e deputato alla dieta) e militari. Nel 1445 si sposò con Dorothea Wyss: nacquero loro cinque maschi e cinque femmine: uno di essi divenne parroco di Sachseln e un nipote, Corrado Scheuber, morì in concetto di santità. Sollecitato da Mattia di Bolsheim e Aimo Amgrund, entrò in contatto con i Gottesfreunde (amici di Dio), un movimento religioso alsaziano. La moglie di Nicola però si oppose costantemente ai suoi piani di solitudine. Solo dopo aver compiuto i 50 anni, nel giugno 1467, egli potè partirsene per l'Alsazia. Ma il Signore lo voleva in una località molto più prossima alle regioni abitate fino allora. D'altronde egli si vergognava di questa specie di "fallimento" e si ritirò dapprima presso Klisterli-Alp nel Melchtal. La sua santa vita e il suo rigoroso digiuno (esistono inequivocabili testimonianze storiche che egli per un periodo di 19 anni e mezzo si alimentò unicamente dell'Eucarestia) gli procurarono ben presto la curiosità dei vicini. Egli decise allora di recarsi nel Ranft, un burrone solitario presso Flueli. Ne usciva solo per recarsi alla Messa e quando la patria ebbe bisogno di lui: nel 1473 di fronte alla minaccia austriaca, e nel 1481 e 1482 quando ci fu grave pericolo di guerra civile: i buoni risultati di questi interventi propiziarono a Bruder Klaus il titolo di "Padre della Patria". La sua preghiera più frequente era: "0 mio Signore e mio Dio, allontana da me tutto ciò che mi allontana da te. - 0 mio Signore e mio Dio, elargiscimi tutto ciò che mi porta più vicino a te. - 0 mio Signore e mio Dio, liberami da me stesso e concedimi di possedere soltanto te". Edificati dalla sua testimonianza di preghiera e di penitenza (lo spiarono per un mese intero), i suoi vicini costruirono per lui un eremitaggio e una cappella, consacrata nel 1469. S. Nicola di Flue morì il giorno del suo 70' compleanno, il 21 marzo 1487. Nel 1501 venne compilata da Enrico Wólflin una sua biografia sulla base di "fatti accertati con giuramento da testimoni oculari ed auricolari". Beatificato nel 1669, venne canonizzato da Pio XII nel 1947.SvizzeraNicola = vincidore del popolo, dal grecoSul dirupo montano di Ranft presso Sachseln in Svizzera, san Nicola di Flüe: chiamato da divina ispirazione a più grandi opere, lasciati la moglie e dieci figli, si ritirò tra i monti a condurre vita eremitica; celebre per lo stretto rigore di penitenza e il disprezzo del mondo, una sola volta uscì dalla sua piccola cella, sotto la minaccia di una guerra civile, per riconciliare con una breve esortazione le parti avverse.


Santa Benedetta Cambiagio Frassinello


Figlia di contadini, nacque il 2 ottobre 1791, nell'entroterra genovese. Nel 1804 si trasferì a Pavia. Pur sentendosi votata alla vita religiosa accettò, per esigenze familiari, di sposare Giovan Battista Frassinello, operaio e fervente cristiano, originario di Ronco Scrivia. Non ebbero figli. Allora Benedetta, con il consenso del marito, cercò di realizzare il desiderio di consacrarsi interamente a Dio. Accolta dalle suore Orsoline di Caprioglio, nel Bresciano, dovette lasciare per motivi di salute. Rifugiatasi nella preghiera, ebbe la visione di san Girolamo Emiliani che la guarì. Mentre il marito entrò come fratello laico tra i Somaschi, lei avviò un'opera di assistenza per le fanciulle povere. Nel 1827 fondò a Pavia la prima scuola popolare. Dalle ragazze che la frequentavano prese avvio la Congregazione delle Suore di Nostra Signora delle Provvidenza. Dodici anni dopo a Ronco Scrivia nascerà la Casa della Provvidenza. Morì a Ronco Scrivia il 21 marzo 1858. È stata canonizzata da Giovanni Paolo II il 19 maggio 2002.



Benedetta = che augura il bene, dal latinoA Ronco Scrivia in Liguria, santa Benedetta Cambiagio Frassinello, che spontaneamente rinunciò insieme al marito alla vita coniugale e fondò l'Istituto delle Suore Benedettine della Provvidenza per la formazione cristiana delle giovani povere e abbandonate.


San Giustiniano di Vercelli


Fu vescovo dal 435 al 452 ma non oltre il mese di marzo, perché in quella primavera le orde degli Unni di Attila, invasero Milano, Pavia e città vicine come Vercelli, uccidendo gli infelici abitanti, saccheggiando e distruggendo tutto, quindi Giustiniano se fosse stato vivo, sarebbe stato certamente ucciso; invece la lapide della tomba dice in latino 'che varcò festoso la soglia del cielo' e non parla di morte violenta. Inoltre questa lapide dice ancora che governò 16 anni, 6 mesi ed alcuni giorni; nei dieci esametri celebra con enfasi la santità di vita, la fedeltà alla giustizia, la gloria celeste del mistico 'antistite', padre della Chiesa vercellese e partecipe della schiera apostolica. Secondo vari studi, Giustiniano non deve essere nativo di Vercelli, probabilmente era allievo di s. Martino di Tours e quindi venuto da fuori città, ma accolto, accettato dalla popolazione, come un padre. In pratica fu vescovo insigne della città e guida dei chierici-monaci. La sua firma si leggeva nell'epistola sinodale del 451, con la quale i vescovi della provincia milanese aderivano alla dottrina cattolica contro l'eresia di Eutiche.


Beato Michele Gomez Loza


Nasce a Tepatitlán, Messico, l'11 agosto 1888, figlio di contadini. Da bambino aiuta sua madre rimasta vedova. Diventa un instancabile promotore della dottrina sociale della Chiesa e nelle fila dell'Associazione cattolica della gioventù messicana trova l'ambiente adatto alla sua formazione religiosa e morale. Pur tra mille difficoltà, Miguel si iscrive alla facoltà di giurisprudenza e diventa avvocato. Difendere i diritti dei bisognosi, per tale ragione viene arrestato cinquantanove volte e molte altre viene picchiato. Nel 1922 si sposa con María Guadalupe Sánchez Barragán: dal matrimonio nascono tre figli. Nel 1927, durante la persecuzione religiosa messicana, Miguel si unisce alla Lega in difesa della libertà religiosa, utilizzando tutti i mezzi pacifici consentiti per resistere agli attacchi dello Stato alla libertà di fede. Accetta la nomina di governatore di Jalisco, conferitogli dai cattolici della resistenza ma, perseguitato dalle forze federali, viene catturato e fucilato il 21 marzo 1928. È stato beatificato il 20 novembre 2005 da Benedetto XVI.




Sant' Endeus (o Enna o Enda) di Aran


Enna (o Enda o Endeus) è il patriarca del monachesimo irlandese. A lui, vissuto nel VI secolo, si deve infatti la fondazione del primo vero monastero. Fu un'isola nell'isola. Enna, infatti, ottenne dal re Oengus la selvaggia isola di Aran, nella baia di Gallway. Qui costruì il monastero di Killeaney. Prima aveva edificato una chiesa a Drogheda e un'altra comunità. Secondo la leggenda era un soldato, convertito dalla sorella, santa Fanchea. Fu sepolto nella chiesa a lui dedicata a Inishmore.

In Irlanda, sant'Endeo, abate, che fondò sull'isola di Aran un cenobio, la cui fama fu tale da conferire al luogo il nome di Isola dei Santi.


Beati Tommaso Pilchard e Guglielmo Pike


A Dorchester in Inghilterra, beato Tommaso Pilchard, sacerdote e martire: uomo colto e mansueto, durante il regno di Elisabetta I fu consegnato al supplizio del patibolo a motivo del suo sacerdozio. Insieme a lui si commemora anche il beato Guglielmo Pike, martire, che, falegname, in una data sconosciuta, nello stesso luogo e sotto la stessa regina fu crudelmente fatto a brandelli per essersi riconciliato con la Chiesa Romana.


Beati Commendatori di Siviglia e Cordova


Questi due Beati mercedari, uno commendatore di Siviglia, l'altro commendatore di Cordova, diedero esempio di vita giusta confessando la fede cristiana. Predicarono il vangelo di Cristo in Marocco e liberarono 215 schiavi dalla dura prigionia dei saraceni. Anche se si ignorano i loro nomi, tuttavia essi sono scritti nel libro della vita. L'Ordine li festeggia il 21 marzo.


Sant' Agostino Zhao Rong


Agostino = piccolo venerabile, dal latinoPalma, CroceNella provincia di Sichuan in Cina, commemorazione di sant'Agostino Zhao Rong, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione, fu gettato in carcere in quanto cristiano e trovò la morte in un giorno non precisato di primavera.


San Giovanni di Valenza


A Valence nel territorio di Vienne in Francia, san Giovanni, vescovo, che, dapprima abate di Bonnevaux, molte avversità patì per la difesa della giustizia e con carità si prese cura dei contadini, dei poveri e dei mercanti rovinati dai debiti.


Santi Martiri Alessandrini


Commemorazione dei santi martiri di Alessandria, che, sotto l'imperatore Costanzo e il prefetto Filagrio, mentre gli ariani e i pagani irrompevano nelle chiesa, furono uccisi nel venerdì della Passione del Signore.


Beato Matteo Flathers


Matteo = uomo di Dio, dall'ebraicoA York sempre in Inghilterra, beato Matteo Flathers, sacerdote e martire, che, alunno del Collegio Inglese di Douai, fu dilaniato vivo per Cristo durante il regno di Giacomo I.


San Giacomo il Confessore


A Costantinopoli, passione di san Giacomo, detto il Confessore, che lottò strenuamente per il culto delle sacre immagini e concluse la sua vita con un glorioso martirio.


San Lupicino


A Lauconne nel territorio di Lione, in Francia, anniversario di san Lupicino, abate, che insieme al fratello san Romano diede impulso alla vita monastica tra i pendii del Giura.
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22/03/2018 09:05
 
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Beato Antonio Cocq


Antonio Coq, nacque ad Avigliana, da una nobile famiglia, antenata di CamilloBenso, conte di Cavour. Entrò nella Grande Chartreuse di Grenoble, dove fece la suaprofessione religiosa e fu ordinato sacerdote.Venne trasferito alla Certosa di Pesio, per sottrarlo alla popolarità ognor crescente.Nel silenzio dell'alta montagna trascorre il resto della vita, in preghiera e scrivendoopere ascetiche. Compose pure uno studio sulla Certosa, poi andato perso.Sia per la sua casata sia per la sua fama di dottrina e santità, ebbe corrispondenzacon i duchi di Savoia e con lo stesso re di Francia. Dedicò un trattato sul libro diGiobbe a Jolante sorella del re e madre dei principi di Savoia Filiberto e Carlo.Ospitò alla Certosa Luigi, figlio di Carlo VII; gli predisse la riconciliazione con il padree la sua ascesa al trono. Infatti nel 1461 salì al trono con il titolo di Luigi XI e fu famosoper essere riuscito a riunire sotto il dominio della corona la maggior parte del territoriofrancese.Quando Carlo VIII scese in Italia, gli venne consegnato il Libro delle profezie diCocq.Anche alla Chiusa Pesio, Antonio ebbe fama di santità per la fede, il distacco dalmondo, l'amore al silenzio e alla preghiera contemplativa.Morì il 22 marzo 1458.


Beato Antonio Rubino


Antonio Rubino nacque a Strambino nel Canavese ed entrò a Torino nella Compagnia diGesù. Proseguì gli studi ad Arona e a Milano.Nel 1612 fu inviato in missione in India, a Goa, centro commerciale, amministrativomilitare dell'Impero coloniale portoghese delle Indie Orientali. Qui resse il collegiogesuitico, insegnò teologia, si dedicò alla predicazione al popolo e si fece amare da tutti.Nel 1639 ricevette l'ordine di portarsi alla colonia portoghese di Macao e di qui inGiappone, di cui venne nominato visitatore.Purtroppo non è permesso a nessun missionario di entrare in quella nazione, perciò egli siporta dapprima nelle Filippine, colonia spagnola, chiede il parer ad altri religiosi ed infine,con quattro di essi, nell'agosto del 1642 si imbarca per l'isola giapponese di Sodsuma. Magiunti a Nagasaki furono arrestati, condotti in prigione e barbaramente torturati. Quindifurono caricati su giumenti con la museruola alla bocca ed una scritta sulla schiena, poiappesi ad un palo capovolti. Infine, sepolti a metà in una fossa e lasciati morire. E' il 22marzo 1643. I loro corpi furono bruciati e le ceneri disperse in mare.E' festeggiato il 22 marzo.


Santa Lea


La vita di questa santa ci è nota solo attraverso gli scritti di san Girolamo, che ne parla in una lettera alla gentildonna Marcella, animatrice di una comunità femminile di tipo quasi monastico nella sua residenza sull'Aventino. Anche Lea è di famiglia nobile: rimasta vedova in giovane età, pareva che dovesse poi sposare un personaggio illustre, Vezzio Agorio Pretestato, chiamato ad assumere la dignità di console. Ma lei è entrata invece nella comunità di Marcella, dove si studiano le Scritture e si prega insieme, vivendo in castità e povertà. Con questa scelta, Lea capovolge modi e ritmi della sua vita. Marcella ha in lei una fiducia totale: tant'è che le affida il compito di formare le giovani nella vita di fede e nella pratica della carità nascosta e silenziosa. Quando Girolamo ne parla, nel 384, Lea è già morta.



Lea = leonessa, dal latinoCommemorazione di santa Lea, vedova romana, le cui virtù e la cui morte ricevettero la lode di san Girolamo.


Beato Ugolino Zefirini


Il beato Ugolino nacque a Cortona verso il 1320. Ancora adolescente, a causa di discordie cittadine, fu costretto ad andare in esilio a Mantova dove, nel 1336, entrò tra gli agostiniani del convento di Sant'Agnese. Tornato in patria nel 1354 si consacrò a Dio nell'Ordine agostiniano, voluto da papa Alessandro IV come unione di gruppi di eremiti in vita cenobitica nella spiritualità di sant'Agostino. Ne riceve quindi una formazione specifica intesa nella santità di vita, nell'amore per lo studio, in modo particolare della Sacra Scrittura, nell'impegno nell'evangelizzazione e della formazione spirituale e culturale, nella ricerca di solitudine, ascesi, preghiera e penitenza. Dopo un impegno singolare nell'apostolato, Ugolino trascorse gli ultimi anni della sua vita nella solitudine di un eremo nei pressi di Cortona. Morì verso il 1367. Fu beatificato da Pio VII nel 1804.




San Basilio di Ancira


Il presbitero martire San Basilio di Ancira durante il regno dell'imperatore Costanzo si oppose agli ariani con ogni energia; poi sotto l'imperatore Giuliano invocò Dio affinché nessuno dei cristiani abbandonasse la fede, e fu per questo arrestato e consegnato al governatore della provincia: dopo non pochi tormenti portò così a compimento il suo martirio.Ad Ankara sempre in Galazia, san Basilio, sacerdote e martire, che, per tutto il tempo dell'impero di Costanzo, si oppose con forza agli ariani e in seguito, sotto l'imperatore Giuliano, avendo pregato Dio perché nessun cristiano venisse meno alla fede, fu arrestato e condotto davanti al governatore della provincia e, dopo molti tormenti, consumò il suo martirio.


Beato Clemente Augusto von Galen


Il cardinale Clemente Augusto von Galen fu profeta di speranza in tempi dolorosi per il popolo tedesco. Dopo aver svolto per diversi anni il ministero parrocchiale, venne nominato vescovo di Münster nel 1933. Riprodusse tra il clero e il popolo l'immagine evangelica del buon Pastore. Lottò apertamente contro gli errori del nazionalsocialismo e contro la violazione dei diritti dell'uomo e della Chiesa. Per il suo coraggio è stato chiamato "il Leone di Münster". Giovanni Paolo II lo ha dichiarato "venerabile" il 20 dicembre 2003. E' stato proclamato beato il 9 ottobre 2005.


San Nicola Owen


Abile falegname, si dedicò alla costruzione di nascondigli per i cattolici, durante le persecuzioni in Inghilterra. Entrò come frate converso nella Compagnia di Gesù. Fu incarcerato, crudelmente torturato e ucciso durante il regno di Giacomo I.A Londra in Inghilterra, san Nicola Owen, religioso della Compagnia di Gesù e martire, che per molti anni costruì rifugi per nascondervi i sacerdoti e per questo sotto il re Giacomo I fu incarcerato e crudelmente torturato e, messo infine sul cavalletto, morì seguendo gloriosamente l'esempio di Cristo Signore.


Beati Mariano Gorecki e Bronislao Komorowski


Sacerdoti diocesani polacchi, morirono insieme nel campo di concentramento tedesco di Stutthof, vittime del nazismo. Furono beatificati da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 106 martiri polacchi.Nel campo di prigionia di Stutthof presso Danzica in Polonia, beati Mariano Górecki e Bronislao Komorowski, sacerdoti e martiri, che, durante l'occupazione militare della patria da parte dei seguaci di una dottrina ostile alla religione, morirono fucilati in odio alla loro fede.


San Benvenuto Scotivoli


Nato ad Ancona, francescano, coetaneo di san Bonaventura, fu vescovo a Osimo, di cui è patrono.Benvenuto = significato evidente (italiano)Bastone pastoraleA Osimo nelle Marche, san Benvenuto Scotivoli, vescovo, che, nominato in questa sede dal papa Urbano IV, promosse la pace tra i cittadini e, nello spirito dei Frati Minori, volle morire sulla nuda terra.


Beato Francesco Luigi Chartier


Ad Angers in Francia, beato Francesco Chartier, sacerdote e martire, che durante la rivoluzione francese morì ghigliottinato per il suo sacerdozio.


San Paolo di Narbona


A Narbonne sulla costa della Francia meridionale lungo la via Domizia, deposizione di san Paolo, vescovo e martire.


San Epafrodito


Commemorazione di sant'Epafrodito, che san Paolo Apostolo chiama fratello e compagno di lavoro e di lotta.

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23/03/2018 09:50
 
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Beato Metodio Domenico Trcka


Nel 1902 entrò nell'educandato dei redentoristi della provincia di Praga e il 25 agosto 1904 emise la professione religiosa. A compimento degli studi fu ordinato a Praga il 17 luglio 1910. Impiegò i primi anni di sacerdozio nelle missioni popolari. Nel 1919 fu mandato a lavorare fra i greco-cattolici nella zona di Halic in Galizia, e quindi in Slovacchia, nell'eparchia di Pre_ov, dove svolse un intenso lavoro missionario. Nel marzo del 1935, dalla Congregazione per le Chiese orientali, fu nominato visitatore apostolico delle monache basiliane a Pre_ov e a U_horod. Con l'erezione della Vice-provincia redentorista greco-cattolica di Michalovce, il p. Tr_ka, fu nominato vice-provinciale (23 marzo 1946). Subito si impegnò per la fondazione di nuove case religiose e la formazione dei giovani redentoristi. Nella notte tra il 13 e il 14 aprile 1950 il governo cecoslovacco soppresse tutte le comunità religiose. Dopo un processo sommario, il 21 aprile 1952, il Beato fu condannato a 12 anni di carcere, durante i quali subì estenuanti interrogatori e terribili torture. Trasferito nell'aprile del 1958 nella prigione di Leopoldov, a seguito di una polmonite, contratta nella cella di rigore dove era stato rinchiuso per aver cantato un inno natalizio, morì il 23 marzo 1959.Sepolto nel cimitero della prigione, dopo la restaurazione della Chiesa greco-cattolica, i resti mortali del beato Tr_ka, il 17 ottobre 1969, sono stati traslati nella tomba dei redentoristi nel cimitero di Michalovce.A Leopoldov in Slovacchia, beato Metodio Domenico Trčka, sacerdote della Congregazione del Santissimo Redentore e martire, il cui pellegrinaggio terreno, in tempo di persecuzione della fede, si tramutò con il suo glorioso martirio in vita eterna.


Santa Rebecca ar-Rayyas da Himláya (Rafqa Pietra Choboq)


Nasce a Himlaya, villaggio del Metn settentrionale, nel 1832. Il suo nome di battesimo in arabo è Boutroussyeh, che corrisponde all'italiano Pierina. Nel 1853 si presenta alla congregazione delle suore Mariamât (Figlie di Maria) nel loro convento di Nostra Signora della Liberazione a Bifkaya. Accolta come postulante, compie il noviziato, pronuncia i voti nel 1856, studia da maestra e poi incomincia la sua missione di catechista e insegnante nei villaggi di montagna. Ma nel 1871 entra nel monastero di San Simeone, ad Aitou, e fa la professione solenne dei voti nel 1872 prendendo il nome di Rafka, Rebecca. Una nuova famiglia religiosa e soprattutto un nuovo servizio, che non consiste più nell'insegnare, ma nel soffrire. Dolori tremendi alla testa e agli occhi, dovuti anche a un'operazione sbagliata, e accettati con la certezza di partecipazione in questo modo alla passione del Signore. Muore nel 1914.

Rebecca = avvince (gli uomini) con la bellezza, dall'ebraicoPresso ad-Dahr in Libano, santa Rebecca ar-Rayyās da Himláya, vergine della Congregazione delle Suore Libanesi Maronite, che, cieca per trent'anni e affetta da altre infermità in tutto il corpo, perseverò nell'orazione continua confidando solo in Dio.


San Turibio de Mogrovejo


Turibio de Mogrovejo (1538-1606) fu chiamato all'episcopato da laico, mentre era giurista all'Università di Salamanca e alla corte di Filippo II di Spagna. Su richiesta di questi Gregorio XIII nel 1580 lo inviò a Lima, in Perù. Aveva 42 anni. Giunse alla sede l'anno dopo e iniziò subito un'intensa attività missionaria. Nei suoi 25 anni di episcopato organizzò la Chiesa peruviana in otto diocesi e indisse dieci sinodi diocesani e tre provinciali. Nel 1591 a Lima sorgeva per sua volontà il primo seminario del continente americano. Incentivò la cura parrocchiale anche da parte dei religiosi e fu molto severo con i sacerdoti proni ai conquistadores. Fu, infatti, strenuo difensore degli indios. Morì tra loro in una sperduta cappellina al nord del Paese. E' santo dal 1726.

Vescovi MissionariBastone pastoraleSan Turibio di Mogrovejo, vescovo di Lima: laico originario della Spagna, esperto di diritto, eletto a questa sede andò in America; mosso da ardente zelo apostolico, visitò più volte, spesso a piedi, la sua vasta diocesi provvedendo assiduamente al gregge a lui affidato; debellò con dei sinodi gli abusi e gli scandali nel clero; catechizzò e convertì gli indigeni, finché a Sanna in Perù trovò l'estremo riposo.


Beata Annunciata Cocchetti


Nata a Rovato (Bs) il 9 maggio 1800, Annunciata rimase orfana dei genitori a sette anni. A 17 anni aprì nella sua casa una scuola per le fanciulle povere del paese. A 22 anni divenne la prima insegnante della scuola femminile di Rovato. Alla morte della nonna, che l'aveva allevata, passò sei anni a Milano. Nel 1831 andò a Cemmo in Valcamonica dove si trovava una scuola aperta da Erminia Panzerini, che fin dal 1821 la gestiva secondo lo spirito dell'Opera di Santa Dorotea. Annunciata vi prestò la sua opera di maestra per dieci anni. Alla morte della Panzerini nel 1842 si trasferì a Venezia divenendo una suore dorotea. Nell'ottobre dello stesso anno ritornò a Cemmo con altre due religiose e nel 1843 emise i voti. Per 40 anni si dedicò all'apostolato nella Valcamonica. Nel 1853 aprì a Cemmo un noviziato proprio, sviluppandolo in modo autonomo e diffondendosi anche fuori d'Italia. Morì il 23 marzo 1882. È stata beatificata il 21 aprile 1991.

Annunciata = ricorda l'annunciazione a MariaGiglioNel villaggio di Cemmo in Lombardia, beata Annunziata Cocchetti, vergine, che resse con saggezza, fortezza e umiltà l'Istituto delle Suore di Santa Dorotea da poco fondato.


Beato Alvaro del Portillo Diez de Sollano


Don Álvaro, come è chiamato da milioni di persone che in tutto il mondo ricorrono alla sua intercessione, era un brillante studente di Ingegneria quando conobbe Josemaría Escrivá. Resosi conto che Dio lo chiamava a quel cammino, entrò a far parte dell’Opus Dei nel 1935. Ordinato sacerdote nel 1944, una volta terminati gli studi civili ed ecclesiastici, fu il principale collaboratore di San Josemaría e ne divenne il successore alla guida dell’Opus Dei nel 1975. A Roma, dove ha vissuto dal 1946, era molto apprezzato, tra l’altro, per il lavoro che aveva svolto durante il Concilio Vaticano II (1962-1965), contribuendo a potenziare il ruolo dei laici nella Chiesa. Per la sua bontà e umiltà, moltissime persone di tutte le classi e condizioni sociali avevano verso di lui un grandissimo affetto. Álvaro del Portillo è morto a Roma il giorno dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, il 23 marzo 1994. Lo stesso giorno Giovanni Paolo II si è recato a pregare dinanzi ai suoi resti mortali. Il Cardinale Camillo Ruini, vescovo vicario di Roma, ha aperto il 5 marzo la fase diocesana della sua causa di canonizzazione.


Beato Pietro Higgins


Nato probabilmente vicino Dublino, divenne sacerdote domenicano nel 1627 in Spagna, dove aveva compiuto gli studi teologici. Nel 1630 ritornò in patria, divenendo priore del convento di Naas. Nel 1641, durante la ribellione contro gli invasori inglesi, si prodigò per ospitare i senzatetto e per frenare l'ondata di violenza, salvando molte persone dai tumulti. Nel febbraio del 1642 fu arrestato e condotto a Dublino. Gli fu offerta la libertà a condizione del rinnegamento della propria fede; ma egli disse: "io muoio da cattolico e da sacerdote domenicano". Fu ucciso a Dublino, in St Stephen's Grenn, il 23 marzo 1642.PalmaIn località Naas vicino a Dublino in Irlanda, beato Pietro Higgins, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori e martire, che, sotto il regno di Carlo I, fu impiccato senza processo per la sua fedeltà alla Chiesa Romana.


Santi Vittoriano, Frumenzio e compagni


I santi martiri Vittoriano, proconsole di Cartagine, due fratelli di Aquae Regiae, nonché Frumenzio ed un altro Frumenzio, mercanti, sotto il re ariano Unnerico, durante la persecuzione vandalica, conseguirono tutti la nobile corona del martirio dopo aver subito spaventose torture, a causa della loro intrepida confessione di fede cristiana.Commemorazione dei santi martiri Vittoriano, proconsole di Cartagine, nell'odierna Tunisia, di due fratelli provenienti dalla odierna Henchir-Baboucha e di due mercanti entrambi di nome Frumenzio, i quali, durante la persecuzione dei Vandali, sotto il re ariano Unnerico, per aver perseverato nella fede cristiana furono torturati con immani supplizi e ricevettero così la gloriosa corona.


San Walter (Gualtiero, Gualterio) di S. Martino di Pontoise


Gualtiero = capo dell'esercito, dal tedescoBastone pastoraleA Pontoise vicino a Parigi in Francia, san Gualterio, primo abate del monastero del luogo, che, messo da parte il suo amore per la vita solitaria, insegnò ai monaci con il proprio esempio l'osservanza della regola e combatté contro i costumi simoniaci diffusi nel clero.


Beato Edmondo Sykes


A York in Inghilterra, beato Edmondo Sykes, sacerdote e martire, che sotto il regno di Elisabetta I fu costretto all'esilio per il suo sacerdozio; fatto poi nuovamente ritorno in Inghilterra, fu consegnato all'estremo supplizio del patibolo.


San Giuseppe Oriol Boguna


A Barcellona in Spagna, san Giuseppe Oriol, sacerdote, che con la mortificazione del corpo, una vita di povertà e l'orazione continua ebbe l'animo costantemente rivolto a Dio e fu colmo di celeste gaudio.


Beato Pietro da Gubbio


A Gubbio in Umbria, beato Pietro, sacerdote dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino.


Sant' Ottone Frangipane


Ariano Irpino (AV)Ad Ariano Irpino in Campania, sant'Ottone, eremita.
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24/03/2018 08:48
 
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Beato Diego Giuseppe da Cadice


Nacque il 30 marzo 1743 a Cadice da José Lopez-Caamabo e García Pérez de Rendón de Burgos, ambedue di illustre casato. Rimasto orfano di madre a nove anni, fu ammesso nel noviziato dei Cappuccini di Siviglia, dove emise la professione religiosa il 31 marzo 1759 e, dopo sette anni fu ordinato sacerdote a Carmona. Lavorò costantemente per diffondere la fede, appoggiando la crociata contro i rivoluzionari francesi. Ne rimane come testimonianza la sua opera «El Soldado Católico en guerra de religión», indirizzata in forma di lettera-al cugino Antonio Jiménez y Caamado, arruolatosi come volontario. Propagatore della devozione alla Santissima Trinità e alla Madonna, particolarmente sotto il titolo di Madre del Divin Pastore, fu eletto consultore e teologo di varie diocesi, canonico onorario in molti capitoli cattedrali, socio di università e istituti culturali. Si spense a Ronda (Málaga) il 24 marzo 1801. Leone XIII lo proclamò beato nel 1894. Della sua feconda produzione letteraria, d'interesse apologetico e teologico, oltre che storico e oratorio, alcune opere sono state edite in Spagna.

Diego = istruito, dal grecoA Ronda nell'Andalusia in Spagna, beato Diego Giuseppe (Francesco Giuseppe) López-Caamaño da Cadice, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, insigne predicatore e difensore intrepido della libertà della Chiesa.


Santa Caterina di Svezia


L'etimologia del nome «Caterina» attinge al greco «donna pura». Tale fu Catarina Ulfsdotter, meglio conosciuta come Caterina di Svezia, secondogenita degli otto figli di santa Brigida, la grande mistica svedese che ha segnato profondamente la storia, la vita e la letteratura del Paese scandinavo. Nata nel 1331, in giovanissima età Caterina sposò Edgarvon Kyren, nobile di discendenza ma soprattutto d'animo: questi non solo acconsentì al desiderio della ragazza di osservare il voto di continenza, ma si legò addirittura allo stesso voto. A 19 anni Caterina raggiunse la madre a Roma, dove partecipò alla sua intensa vita religiosa e ai suoi pellegrinaggi. Alla morte di Brigida, Caterina ne riportò in patria la salma e, nel 1375, entrò nel monastero di Vadstena. Nel 1380 venne eletta badessa; morì il 24 marzo 1381.

Caterina = donna pura, dal grecoA Vadstena in Svezia, santa Caterina, vergine: figlia di santa Brigida, data alle nozze contro il suo volere, conservò, di comune accordo con il marito, la sua verginità e, dopo la morte di lui, condusse una vita pia; pellegrina a Roma e in Terra Santa, trasferì le reliquie della madre in Svezia e le ripose nel monastero di Vadstena, dove ella stessa vestì l'abito monacale.


Beata Maria Karlowska


Oggi la Chiesa ricorda il "dies natalis" della beata Maria Karlowska, fondatrice della Congregazione del Buon Pastore della Divina Provvidenza. Nata nel 1865 a Karlowo, crebbe in una famiglia molto religiosa ed ebbe una grande devozione per il Sacro Cuore. Operò in diverse città dell'attuale Polonia: Plock (in Pomerania), Lublino Torun, Bydgoszcz, Topolno Pniewite, Jablonowo, Zoledowo. Il principale campo d'azione di Maria e delle sue consorelle era il riscatto morale e sociale delle prostitute, nonché l'assistenza a quelle ammalate. Morta nel 1935 a Pniewite è stata sepolta nella casa generalizia a Pomorskie. E' stata beatificata da Giovanni Paolo II il 6 giugno del 1997 a Zakopane.

Nella cittadina di Pniewite presso Danzica in Polonia, beata Maria Karlowska, vergine, che, per recuperare alla dignità di figlie di Dio le ragazze e le donne povere e di costumi corrotti, fondò la Congregazione delle Suore del Divino Pastore della Divina Provvidenza.


Beato Giovanni dal Bastone


Nacque a Paterno nei pressi di Fabriano, nelle Marche, all'inizio del sec. XIII. Mandato a studiare a Bologna, fu colpito da una piaga alla gamba che lo rese zoppo per tutta la vita e lo costrinse a fare costantemente uso di un bastone donde trasse l'appellativo. Verso il 1230 entrò nella Congregazione monastica da poco fondata da S. Silvestro. Visse per 60 anni in una piccola cella dell'Eremo di Montefano, distinguendosi per l'amore al nascondimento, per la prudenza e per l'illuminato consiglio. Morì il 24 marzo 1290 e venne tumulato nella cripta della chiesa di S. Benedetto in Fabriano, dove tuttora riposa. Nel 1772 Clemente XIV ne approvò il culto, iscrivendolo nell'albo dei Beati.A Fabriano nelle Marche, beato Giovanni dal Bastone, sacerdote e monaco, compagno dell'abate san Silvestro.


Beato Oscar Arnulfo Romero Galdámez


Arcivescovo di San Salvador, capitale di El Salvador, è stato ucciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava la Messa. Ha difeso i poveri, gli oppressi, denunciando in chiesa e con la radio emittente della diocesi le violenze subite dalla popolazione. Pochi giorni prima di morire aveva invitato i soldati e le guardie nazionali a disubbidire all’ordine ingiusto di uccidere. La sua figura di “borghese” convertito in schierato per gli oppressi fa appello a ciascuno di noi per invitarci a non stare “al di sopra delle parti” ma a prendere le parti di chi non ha nessuno dalla sua parte. Papa Francesco in data 3 febbraio 2015 ha promulgato il decreto che riconosce il martirio in odio alla fede di Mons. Romero.


Santi Timolao, Dionigi, Pauside, Alessandro, Romolo e Alessandro


A Cesarea in Palestina, santi martiri Timolao, Dionigi, Pauside, Romolo, Alessandro e un altro Alessandro, che, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, condotti con le mani legate davanti al prefetto Urbano, confessarono di essere cristiani e pochi giorni dopo, insieme ai compagni Agapio e ad un altro Dionigi, con la decapitazione meritarono la corona della vita eterna.


Giovedì Santo - Cena del Signore


Il giorno del Giovedì Santo è riservato a due distinte celebrazioni liturgiche, al mattino nelle Cattedrali, il vescovo con solenne cerimonia consacra il Sacro Crisma, mentre nel tardo pomeriggio c’è la celebrazione della Messa in “Cena Domini”, cioè la ‘Cena del Signore’.


San Secondino


Nella Mauritania, nelle terre dell'odierna Algeria, san Secóndulo, che subì la passione per la fede in Cristo.


San Mac Cairthind


A Clogher in Irlanda, san Mac Cairthind, vescovo, ritenuto discepolo di san Patrizio.
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25/03/2018 09:17
 
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Beato Omeljan (Emilian) Kovc


Nella solennità dell'Annunciazione la Chiesa ricorda anche il sacerdote ucraino Emilian (Omeljan) Kovc, martire dei tedeschi. Giovanni Paolo II l'ha beatificato a Leopoli nel giugno del 2001 insieme con altri 26 martiri, stavolta del comunismo. Nato nel 1884, venne ordinato sacerdote nel 1911, dopo aver studiato a Roma presso il Collegio dei santi Sergio e Bacco. Sacerdote di rito greco, era sposato e aveva sei figli, si prodigò per i suoi parrocchiani di Peremysljany, nel nord del Paese. Senza distinzione di nazionalità in una zona dove i conflitti etnici erano acuti, tra polacchi, russi e ucraini. Arrestato nella primavera del 1943, venne condotto nel lager di Majdanek, dove venne bruciato vivo il 25 marzo del 1944. Aiutò anche molti ebrei, cosa che gli è valsa la proclamazione nel 1999 a "Giusto dell'Ucraina" da parte del Consiglio ebraico nazionale.

Nella cittadina di Majdanek presso Lublino in Polonia, beato Emiliano Kovč, sacerdote e martire, che, in tempo di guerra, deportato in un campo di prigionia, raggiunse la vita eterna combattendo per la fede.


San Dismas, il Buon Ladrone


La tradizione evangelica narra che Cristo venne crocifisso tra due malfattori, condannati al medesimo supplizio per essersi macchiati del gravissimo peccato dell'assassinio a scopo di rapina. San Luca (23, 39-43) narra che uno dei due ladroni si unì al coro di ingiurie e scherni rivolti dalla folla a Gesù, mentre l'altro, quello a destra, dopo aver ammesso le proprie colpe e pentendosi dei peccati commessi, implorò il Figlio di Dio affinché si ricordasse di lui una volta giunto nel suo regno. Cristo accolse la sua preghiera e lo confortò promettendogli il Paradiso.
I testi apocrifi aggiungono allo scarno racconto evangelico molti particolari giungendo perfino a dare un nome ai due ladroni: Gestas, il primo, e Dismas o Dimas il secondo, divenuto ben presto molto popolare. Nel Medioevo fu venerato in molti luoghi, a volte con il nome di Buon Ladrone, talora con il nome di Dismas.Condannati a morteCommemorazione del santo ladrone, che, avendo professato la fede in Cristo sulla croce, meritò di udire da lui: «Oggi con me sarai nel paradiso».


Beato Ilarione (Pawel) Januszewski


Quando nella primavera del 1945 gli americani aprirono la baracca 25 del campo di concentramento tedesco di Dachau, trovarono centinaia di cadaveri. Tra loro il carmelitano polacco Ilario Januszewski, morto pochi giorni prima di tifo. Nato nel 1907 a Krajenki, a 20 anni era entrato nell'ordine e a 27 era diventato prete. Recatosi per studio a Roma, fu poi destinato al Carmelo di Cracovia. Di qui fu deportato nel 1940, offrendosi in cambio di un confratello più anziano. Stile di carità che seguì anche nel lager, insieme al confratello beato Tito Brandsma. E' sugli altari dal 1985 con oltre cento martiri polacchi del nazismo.

Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Ilario Januszewski, sacerdote dell'Ordine dei Frati Scalzi della Beata Vergine del Monte Carmelo e martire: in tempo di guerra, fu deportato a causa della fede in Cristo dalla Polonia in questo carcere straniero; ammalatosi di tifo nell'assistere i malati, morì insigne per fede e carità.


Beato Guglielmo di Norwich


L'unica fonte riguardante l'esistenza di Guglielmo (1132-1144) è una Vita scritta da un monaco di Norwich, Tommaso di Monmouth, nel 1170. Secondo tale autore il Sabato Santo (25 marzo) 1144, in un bosco presso Norwich, i monaci trovarono appeso a un albero un sacco contenente un corpo che, in seguito, fu identificato come Guglielmo, un apprendista conciatore di dodici anni. I segni di violenza riscontrati sul corpo suggerirono che Guglielmo fosse stato crocifisso, ma soltanto dopo cinque anni si tentò di dare una spiegazione al fatto. Un ebreo convertito, di nome Teobaldo, affermò di aver visto degli ebrei assassinare il ragazzo in ossequio a una credenza giudaica, secondo cui ogni anno si doveva sacrificare un cristiano per ottenere la liberazione del popolo ebreo. Probabilmente la leggenda ebbe origine dall'accertato culto tributato ad un bambino santo, chiamato Guglielmo di Norwich il cui corpo nel 1151, fu trasferito dal capitolo di Norwich, dove era stato sepolto, nella Cattedrale. (Avv.)Palma


Santa Maria Alfonsina (Mariam Sultaneh) Danil Ghattas


Mariam Sultaneh Danil Ghattas, nata a Gerusalemme, entrò nella congregazione delle Suore di San Giuseppe dell’Apparizione e prese il nome di suor Maria Alfonsina. Il 6 gennaio 1874 ebbe un’apparizione della Vergine Maria, che si ripeté a distanza di un anno esatto, con un’indicazione precisa: fondare una nuova famiglia religiosa, col nome di Congregazione del Santo Rosario. Con l’aiuto del sacerdote Joseph Tannous, riuscì a trovare delle compagne tra le Figlie di Maria. Il 6 ottobre 1880 prese il nuovo abito religioso e professò i voti il 7 marzo. Morì ad Ain Karem il 25 marzo 1927. Beatificata il 22 novembre 2009 a Nazareth sotto il pontificato di papa Benedetto XVI, è stata canonizzata a Roma da papa Francesco il 17 maggio 2015.


Beato Tommaso da Costacciaro


Il beato Tommaso da Costacciaro, monaco ed eremita camaldolese, dopo una visita a camaldoli s'innamorò della solitudine e volle professare vita eremitica a Sitria. Con licenza del priore si ritirò poi a vita ancor più solitaria sul Montecucco, ove trascorse oltre sessant'anni in continua preghiera e macerazione, non cibandosi che di erbe crude e non bevendo che acqua. Dio ne illustrò la santità con innumerevoli miracoli in vita e dopo la sua morte. Quest'ultima lo colse il 25 marzo 1337 ed in tale anniversario è commemorato dal Martyrologium Romanum e dal Menologio Camaldolese. E' patrono del suo paese natio.CostacciaroPresso Costacciaro in Umbria, beato Tommaso, eremita, che per sessantacinque anni praticò vita di anacoreta e la insegnò ad altri.


Beata Maria Rosa (Margaretha) Flesch


Madre Maria Rosa Flesch, al secolo Margaretha, dopo una giovinezza trascorsa nella più estrema povertà si diede alla carità verso gli ammalati, gli anziani e gli orfani. Insieme a un gruppo di compagne, fondò l’Istituto delle Suore Francescane di Santa Maria degli Angeli, o Francescane di Waldbreitbach. Terminato il suo servizio come Madre Generale, venne ingiustamente esiliata in una casa filiale dell’Istituto, ma sopportò pazientemente le prove cui venne sottoposta. Morì a 80 anni il 25 marzo 1906. È stata beatificata a Treviri il 4 maggio 2008, per decreto di papa Benedetto XVI. I suoi resti mortali riposano presso la Casa Madre dell’Istituto a Waldbreitbach.


Sant' Aroldo di Gloucester


Sant'Aroldo è uno dei numerosi fanciulli presunti vittime dell'omicidio rituale perpetrado dagli ebrei in odio alla fede cristiana. Numerosi altri suoi emuli sono venerati localmente, fra i quali Varnerio (Werner) di Oberwesel, Simonino di Trento, Rodolfo di Berna, Michele de' Giacobi, Giovannino Costa da Volpedo, Sebastiano da Porto Buffole, Lorenzino Sossio da Marostica, Domenico Del Val, Cristoforo della Guardia, Guglielmo di Norwich, Riccardo di Pontoise, Ugo di Lincoln, Simonino di Vilna, Andrea di Rinn, Corrado Scolaro di Weissensee, Enrico di Monaco, Luigi Von Bruck, Michele di Suppenfeld, Giovanni di Witow, Elisabetta di Punia, Mattia Tillich, Rodberto di Parigi.


Beato Arnaldo de Amer


Appartenente alla famiglia di San Pietro de Amer, il Beato Arnaldo si distinse nel convento di Santa Maria degli Angeli di El Puig (Spagna), per i tanti meriti e perseveranza nella preghiera e digiuni. Il 29 settembre del 1301 venne eletto Maestro Generale dell'Ordine Mercedario con l'appoggio di Re Giacomo II° il quale chiese conferma dell'elezione a papa Bonifacio VIII°, fu inviato in seguito dal Re d'Aragona a trattare una questione di pace. Come redentore liberò 223 schiavi dalle carceri dei pagani e visitò tutti i conventi di Castiglia. Morì santamente nel 1308.L'Ordine lo festeggia il 25 marzo.


Beato Andrea Laurenzo


Fiorì al principio del sec. XVI e da alcuni storici dell'Ordine è chiamato beato. Visse da perfetto religioso ed ebbe il dono della profezia. Il Pirro lo ricorda con queste parole: "fuit omnium virtutum genere ornatissimus, sui obitus diem atque imminentem ruinam quibusdam fossoribus qui, sub ripa, suam navabant operam certissime praedixit." (Fu ornato di ogni virtù, predisse la rovina di una rupe sotto cui lavoravano gli operai (salvandoli) e il giorno della sua morte.) Nel martirologio francescano è ricordato il 25 marzo come beato. Mori nel 1562 secondo il Caruso e Alimena.


Santa Margherita Clitherow


PalmaA York in Inghilterra, santa Margherita Clitherow, martire, che, con il consenso del coniuge, aderì alla fede cattolica, nella quale educò anche i figli e si adoperò per nascondere in casa i sacerdoti ricercati; per questo motivo fu più volte arrestata durante il regno di Elisabetta I e, rifiutandosi di trattare la sua causa davanti al tribunale per non gravare l'animo dei consiglieri del giudice con il fardello di una condanna a morte, fu schiacciata a morte per Cristo sotto un enorme peso.


Beato Giacomo Bird


A quindici anni, abbracciò la Fede cattolica e praticò la religione in segreto. A 19 anni, sospettato di essere sacerdote, fu condannato e ucciso a Winchester, in Inghilterra. Beatificato nel 1929 da Papa Pio XI.A Winchester sempre in Inghilterra, beato Giacomo Bird, martire: sotto la stessa regina a diciannove anni, fattosi da poco cattolico, si rifiutò di partecipare a una liturgia che sentiva come estranea e meritò così di pervenire alla celebrazione della liturgia celeste.


San Pietro Formica


Nato a Savona, San Pietro Formica, fu dotato di santo comportamento, sincero e puro diede esempio di vita religiosa non tanto con l'insegnamento quanto con le opere. Famoso per i prodigi e miracoli da lui compiuti, dopo essere stato eletto Maestro Generale dell'Ordine Mercedario morì santamente a Barcellona nel marzo del 1302.


Santa Lucia Filippini


E’ la fondatrice dell’Istituto delle Maestre Pie Filippini.Lucia = luminosa, splendente, dal latinoGiglioPresso Montefiascone nel Lazio, santa Lucia Filippini, fondatrice dell'Istituto delle Maestre Pie per la promozione dell'istruzione cristiana delle ragazze e delle donne, specialmente quelle povere.


Santa Matrona di Tessalonica


A Salonicco nella Macedonia, ora in Grecia, santa Matrona, martire, che, serva di una Giudea, mentre adorava Cristo di nascosto, fu scoperta dalla sua padrona e punita con vari supplizi; infine fu percossa a morte e, professando la sua fede in Cristo, rese incorrotto lo spirito a Dio.


Beato Placido Riccardi


A Roma presso San Paolo sulla via Ostiense, beato Placido Riccardi, sacerdote dell'Ordine di San Benedetto, che, pur sofferente di continue febbri, malattie e paralisi, coltivò con instancabile dedizione l'osservanza alla regola e la preghiera, insegnando anche agli altri a praticarle.


San Procopio di Sazava


Repubblica CecaA Sázava in Boemia, san Procopio, che, lasciati la moglie e il figlio, si dedicò alla vita eremitica, resse poi il monastero in questo luogo da lui stesso fondato e celebrò le lodi divine secondo il rito greco e in lingua slava.


Beata Josaphata Michaelina Hordashevska


Nella cittadina di Chervonohrad vicino a Leopoli in Ucraina, beata Giosafata (Michelina) Hordáshevska, vergine, che nell'Istituto delle Suore Ancelle di Maria Immacolata da lei fondato servì ovunque ci fosse maggior bisogno.


Venerdì Santo - Passione del Signore


Il Venerdì Santo è il giorno della Croce. In tutta la vicenda umana e storica di Gesù, la “Passione” designa da sempre l’insieme degli avvenimenti dolorosi che lo colpirono fino alla morte in croce.


Sant' Everardo di Nellemburg


Everardo = audace, forte come il cinghiale, dal tedescoA Schaffhausen in Svevia, beato Everardo, che, conte di Nellenburg, abbracciò la vita monastica nel cenobio di Tutti i Santi da lui costruito.


Sant' Ermelando


Sull'isola di Indre nei pressi di Nantes in Francia, sant'Ermelando, che lasciata la corte del re si fece monaco a Fontenelle e fu poi primo abate del monastero del luogo.


San Nicodemo di Mammola


A Mámmola presso Gerace in Calabria, san Nicodemo, eremita, che rifulse per austerità di vita e virtù e fu vero maestro di vita monastica.


San Quirino di Roma


A Roma nel cimitero di Ponziano sulla via Portuense, san Quirino, martire.


San Pelagio di Laodicea


Pelagio = del mare, marino, dal latinoBastone pastorale
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26/03/2018 07:51
 
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San Ludgero di Munster


Nato verso il 745 in Frisia è legato all'evangelizzazione della Germania transrenana, come discepolo di Gregorio e di Alcuino di York. Dopo l'ordinazione sacerdotale, ricevuta a Colonia nel 777, si dedicò alla evangelizzazione della regione pagana della Frisia. Nel 776, durante la prima spedizione in questa zona, Carlo Magno impose il battesimo a tutti i guerrieri vinti; ma la rivolta di Widukindo fu accompagnata da un'apostasia generale. Ludgero fuggì e raggiunse Montecassino. La rivolta di Widukindo venne domata nel 784. Lo stesso Carlo Magno andò a incontrare Ludgero a Montecassino e lo rimandò in patria, incaricandolo di riprendere la missione nella Frisia. Prese il posto dell'abate Bernardo nel territorio della Sassonia. Nel 795 Ludgero vi eresse il monastero, attorno al quale sorse l'attuale città di Munster. Il territorio apparteneva alla circoscrizione ecclesiastica di Colonia, poiché Ludgero accettò soltanto nell'804 di essere consacrato vescovo della nuova diocesi. A lui si deve anche la fondazione del monastero benedettino di Werden, dove è sepolto. Morì nell'anno 809.

Bastone pastoraleNel monastero di Werden nella Sassonia, in Germania, transito di san Liudgero, vescovo, che, istruito da Alcuino, predicò il Vangelo nelle terre di Olanda, Danimarca e Sassonia, costituì la sede episcopale di Münster e fondò molti monasteri, veri centri di propagazione della fede.


Beata Maddalena Caterina Morano


Nata a Chieri, nel Torinese, il 15 novembre 1847, è la sesta di otto figli. Il padre muore nel 1855 quando già cinque dei suoi figli erano morti. Maddalena, a soli otto anni, inizia a lavorare con il telaio e a dieci sente il desiderio di fare la maestra. Il suo sogno si avvera dopo cinque anni. Il parroco di Buttigliera d'Asti apre una scuola materna e Maddalena, non ancora quindicenne, è assunta come maestra. Nel 1877 Maddalena confessa alla madre il suo desiderio di farsi suora, ma avendo compiuto trent'anni, è respinta sia dalle Figlie della Carità sia dalle Domenicane. L'anno successivo don Bosco l'accetta nella sua Congregazione e il 4 settembre 1879 emette la professione religiosa nelle Figlie di Maria Ausiliatrice. Ricopre subito incarichi di responsabilità poi viene trasferita in Sicilia: in 26 anni fonda 19 case, 12 oratori, 6 scuole, 5 asili, 4 convitti, 3 scuole di religione. Muore il 26 marzo 1908. È stata beatificata il 5 novembre 1994. (Avv.)A Catania, beata Maddalena Caterina Morano, vergine dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che si dedicò all'istruzione catechistica, percorrendo in lungo e in largo senza sosta tutta la regione.


San Bercario


Nel monastero di Montier-en-Der nella Champagne in Francia, san Bercario, primo abate di Hautvillers e di questo luogo, che, violentemente colpito con il pugnale da un cattivo monaco il Giovedì Santo, passò al cielo nel giorno della Risurrezione.


Santi Montano e Massima


A Srijem in Pannonia, nell'odierna Croazia, santi martiri Montano, sacerdote, e Massima, coniugi, che, per aver professato la propria fede in Cristo Signore, furono precipitati in mare da alcuni infedeli.


Sabato Santo


Nel Sabato Santo predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù che giace nel sepolcro; poi verrà la gioia della sera con la Veglia Pasquale e con la Resurrezione di Cristo, Figlio di Dio..


Sant' Eutichio di Alessandria


Commemorazione della passione di sant'Eutichio, suddiacono di Alessandria, che, al tempo dell'imperatore Costanzo, sotto il vescovo ariano Giorgio fu ucciso per la sua fede cattolica.


San Pietro I di Sebaste


A Sivas nell'antica Armenia, san Pietro, vescovo, che, fratello minore di san Basilio Magno, fu insigne difensore della retta fede contro l'eresia ariana.


Santi Emanuele, Quadrato e Teodosio


PalmaIn Anatolia, nell'odierna Turchia, santi Emanuele, Sabino, Codrato e Teodosio, martiri.


Santi Baronto (Baronzio) e Desiderio


Presso Montalbano in Toscana, santi Baronzio e Desiderio, eremiti.

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27/03/2018 08:58
 
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San Ruperto


Originario dell'Irlanda, figlio di una famiglia di origini nobili, Ruperto è il patrono di Salisburgo. Dopo aver ricevuto una formazione monastica irlandese, infatti, attorno al 700 si recò in Baviera dove si dedicò alla predicazione e alla testimonianza monastica itinerante, ottenendo buoni risultati a Regensburg e Lorch. Con l'appoggio del conte Theodo di Baviera, Ruperto fondò prima una chiesa dedicata a san Pietro sul lago Waller e poi un monastero sul fiume Salzach, nei pressi dell'antica città romana di Juvavum. Fu questo il nucleo della nuova Salisburgo («la città del sale»), che lo riconosce non solo come primo vescovo ma anche come ri-fondatore. L'iconografia lo rappresenta, infatti, con un barile o un secchio pieno di sale. Morì il 27 marzo, il giorno di Pasqua, dell'anno 718.

SalisburgoBastone pastorale, SaleA Salisburgo in Baviera, nell'odierna Austria, san Ruperto, vescovo, che, abitando dapprima a Worms, su richiesta del duca Teodone giunse in Baviera e costruì a Salisburgo una chiesa e un monastero, che governò come vescovo e abate, divulgando da lì la fede cristiana.


Pasqua di Risurrezione del Signore


La Pasqua è il culmine della Settimana Santa, è la più grande solennità per il mondo cristiano, e prosegue poi con l’Ottava di Pasqua e con il Tempo liturgico di Pasqua che dura 50 giorni, inglobando la festività dell’Ascensione, fino all’altra solennità della Pentecoste.
La Risurrezione è la dimostrazione massima della divinità di Gesù, non uno dei numerosi miracoli fatti nel corso della sua vita pubblica, a beneficio di tante persone che credettero in Lui; questa volta è Gesù stesso, in prima persona che indica il valore della sofferenza, comune a tutti gli uomini, che trasfigurata dalla speranza, conduce alla Vita Eterna, per i meriti della Morte e Resurrezione di Cristo.
In questo giorno, che il Signore ha fatto, solennità delle solennità e nostra Pasqua: Risurrezione del nostro Salvatore Gesù Cristo secondo la carne.


Sant' Augusta di Serravalle


Gli «Atti» di sant'Augusta furono redatti alla fine del XVI secolo da Minuccio de' Minucci di Serravalle, segretario di papa Clemente VIII. Le notizie sono leggendarie, come del resto accadde per molti martiri dei primi tempi del cristianesimo. Augusta sarebbe stata figlia di Matruco, capo alemanno (dell'Alemagna, la Germania), che aveva conquistato e sottomesso il Friuli. Questi risiedeva a Serravalle (attuale borgo antico della città di Vittorio Veneto) ed era un accanito nemico della religione cristiana. Augusta abbracciò la nuova fede segretamente, ma il padre ne venne comunque a conoscenza e la fece arrestare. Giacché si rifiutò di apostatare, intorno all'anno 100 fu gettata in un carcere e dopo varie torture, venne decapitata.




Beato Francesco Faà di Bruno


Francesco Faà di Bruno fa parte della grande schiera dei santi sociali piemontesi. Nacque ad Alessandria nel 1825 da una famiglia della nobiltà militare. Prima di divenire prete, lui stesso fu ufficiale dell'esercito sabaudo (è protettore dei genieri), professore all'Università di Torino, architetto e matematico, consigliere della Casa reale. Diede vita all'opera Santa Zita per le donne di servizio e a una casa per ragazze madri. Fondò le suore Minime di Nostra Signora del Suffragio. Morì nel 1888 ed è beato dal 1988.

A Torino, beato Francesco Faá di Bruno, sacerdote, che unì sempre alla sua competenza di matematico e fisico l'impegno nelle opere di carità.


Beato Claudio Gallo


Patriarca d'Antiochia, il Beato Claudio Gallo, fu strenuo difensore della libertà dell'unità ecclesiastica, dottissimo nelle Sacre Scritture il quale con e virtù e miracoli rese famosa la Chiesa e l'Ordine Mercedario. Di una devozione ammirabile verso la Madre di Dio, la quale lo colmò di celesti favori. Morì nel 1304. L'Ordine lo festeggia il 27 marzo.


Beata Panacea De' Muzzi


Pastorella nei dintorni di Novara, morì a 15 anni per mano della sua matrigna, di cui subiva pazientemente i maltrattamenti.PalmaA Quarona presso Novara, beata Panacea de' Muzzi, vergine e martire, che, all'età di quindici anni, mentre pregava in chiesa, fu uccisa dalla sua matrigna, dalla quale aveva sempre subito vessazioni.


Madonna dei Lavoratori - Torino


A Torino sul piazzale del Monte dei Cappuccini spicca longilinea la moderna statua bronzea della Madonna dei Lavoratori, cinta da una cancellata proveniente da Lourdes. Inaugurazione: 27 marzo 1960.Lavoratori torinesi


Beato Pellegrino da Falerone


A San Severino Marche, beato Pellegrino da Falerone, sacerdote, che fu tra i primi discepoli di san Francesco e, recatosi pellegrino in Terra Santa, suscitò l'ammirazione degli stessi Saraceni.


Sant' Aimone di Halberstadt


Aimone = difende la casa con la spada, dal sassoneBastone pastorale


Sant' Alessandro di Drizipara


Alessandro = protettore di uomini, dal grecoPalma
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28/03/2018 10:12
 
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San Cono (Conone) di Naso


Cono, o Conone, Navacita nacque a Naso (Messina), nel 1139, figlio del conte normanno Anselmo, governatore della città. Ancora ragazzo abbandonò la casa, le ricchezze e si ritirò nel locale convento di San Basilio. Trasferito al Convento di Fragalà, nel comune di Frazzanò, ebbe come maestri spirituali san Silvestro da Troina e san Lorenzo da Frazzanò, che lo prepararono al sacerdozio. Conone, dopo l'ordinazione, continuò a manifestare segni di vocazione all'eremitaggio e, col permesso dei superiori, si ritirò in una grotta, che prese il nome di Rocca d'Almo. Ben presto la sua fama di santità superò i confini di Naso. Richiamato al monastero dai suoi superiori, fu eletto abate. In seguito, al ritorno a Naso da un pellegrinaggio in Terra Santa, elargì ai poveri la ricca eredità del padre e si ritirò nella grotta di San Michele. La città era afflitta da un morbo contagioso: i nasitani si rivolsero allora all'abate che li liberò dalla malattia: del miracolo vi è ricordo nello stesso stemma della città. Morì a 97 anni: era il 28 marzo 1236, Venerdì Santo. Canonizzato nel 1630, san Cono è patrono di Naso, i cui abitanti ancora oggi davanti alle reliquie pronunciano l'invocazione «Na vuci viva razzi i san Conu».

San Cono (CT), Contro i mali di orecchio e nasoA Naso in Sicilia, san Cono, monaco secondo la disciplina dei Padri orientali, che, di ritorno da un pellegrinaggio ai luoghi santi, avendo trovato defunti i suoi genitori, distribuì tutto il suo patrimonio ai poveri e abbracciò la vita eremitica.


Santo Stefano Harding


La storia di Stefano Harding rimanda alle origini dell'ordine monastico dei cistercensi, tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo. Questo monaco inglese originario di Shelburne è infatti accanto a san Roberto di Molesme e ad Alberico quando nel 1098 fondano il nuovo monastero a Citeaux in Borgogna. Il principio ispiratore di questa nuova comunità era la volontà di ristabilie l'obbedienza alla Regola benedettina nella sua integrità. Di Citeaux Stefano Harding diverrà anche abate. E sarà lui ad accogliere qui san Bernardo, la figura che col suo carisma contribuirà alla grande fioritura del nuovo ordine monastico. Già sotto la guida di Stefano Harding furono dodici le fondazioni nate da Citeaux. Morto nel 1134, è stato canonizzato nel 1623.

Stefano = corona, incoronato, dal grecoBastone pastoraleA Cîteaux in Burgundia, nell'odierna Francia, santo Stefano Harding, abate: giunto da Molesme insieme ad altri monaci, resse questo celebre cenobio, istituendovi i fratelli laici e accogliendo in esso il famoso Bernardo con trenta suoi compagni; fondò dodici monasteri, che vincolò tra loro con la Carta della Carità, affinché non esistesse tra i monaci discordia alcuna e tutti vivessero sotto il medesimo dettame della carità, sotto la stessa regola e secondo consuetudini simili.


San Giuseppe Sebastiano Pelczar


Giuseppe Sebastiano Pelczar fu allo stesso tempo uomo di alta cultura e vescovo attento ai bisogni del popolo polacco. Era nato nel 1842 in un paesino ai piedi dei Carpazi, Korczyna. Fu ordinato sacerdote a Przemysl, diocesi di cui sarebbe divenuto vescovo nel 1900. Studiò a Roma tra 1866 e 1868 e, tornato in patria, fu professore per 22 anni al seminario di Przemysl, docente universitario a Cracovia e rettore. Si impegnò nella Società di san Vincenzo de'Paoli e nella Società dell'educazione popolare, che diffondeva decine di migliaia libri tra le persone e istituiva biblioteche a centinaia. Nel 1891 fondò la Confraternita della Santissima Vergine Regina della Polonia. Infine, nel 1894 diede vita alla congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù. Nominato vescovo, nonostante la salute malferma, si prodigò nelle opere sociali, sulla spinta del magistero di Leone XIII: asili, mense e ricoveri per poveri e senza tetto, avviamento professionale delle ragazze, insegnamento gratuito per i ragazzi meno abbienti. Morì nel 1924.A Przemyśl in Polonia, san Giuseppe Sebastiano Pelczar, vescovo, fondatore della Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù e insigne maestro di vita spirituale.


Beato Antonio (Patrizi) da Monticiano


Il beato Antonio Patrizi appartenne alla Congregazione agostiniana di osservanza di Lecceto, presso Siena, di cui a ragione è stato detto: "Ilycetum, vetus sanctitatis illicium", “Lecceto, antico covo di santità”. Il beato nacque a Siena verso il 1280. Conosciuti gli eremiti agostiniani di Lecceto, con loro compì l’anno del noviziato; poi fu inviato di comunità a Monticiano. Umile e devoto, alternava la preghiera con il servizio alla comunità. Non si lasciava sfuggire l'occasione di convertire gli increduli e di riprendere fraternamente i peccatori, di comporre dissensi e soccorrere i bisognosi. Dopo essere uscito dal monastero per andare all’eremo di Camerata a visitare un confratello, rientrando a Monticano, morì la notte stessa, il 23 aprile dell’anno 1311. Acclamato santo dal popolo, il suo culto è stato riconosciuto dalla Chiesa nel 1805. Con il beato Antonio, la diocesi di Siena celebra, come beati, i venticinque religiosi leccetani dipinti nell’ “Albero agostiniano di Lecceto”.A Monticiano presso Siena, beato Antonio Patrizi, sacerdote dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino, che fu vero amante dei fratelli e del prossimo.


San Gontranno (Guntramno)


Gontrano era un re francese del VI secolo. Figlio di Clotario I, era nato intorno al 525. Morto il padre, ereditò parte del suo regno (spartito con due fratelli), comprendente Borgogna, Marsiglia e Arles. Governò con saggezza (e anche con il pugno di ferro), soffocando le pretese dei nobili. Fu munifico con la Chiesa, ricoprendo di doni comunità e monasteri. Visse in semplicità e morì nel 592 nella sua residenza di Chalon-sur-Saone.

Corona, ScettroA Châlon-sur-Saône in Burgundia in Francia, deposizione di san Guntramno, re dei Franchi, che distribuì i suoi tesori alle chiese e ai poveri.


Santi Prisco, Malco e Alessandro


Commemorazione dei santi martiri Prisco, Malco e Alessandro: al tempo della persecuzione dell'imperatore Valeriano, essi abitavano in un podere alla periferia di Cesarea in Palestina, città in cui si offrivano allo sguardo numerose corone di celeste martirio; mossi da divino ardore, si presentarono spontaneamente davanti al giudice e, avendolo biasimato perché infieriva soltanto contro il sangue dei pii, furono da lui immediatamente dati in pasto alle fiere in quanto cristiani.


Beata Renata Maria Feillatreau


Renée-Marie Feillatreau (épouse Dumont), laica coniugata della diocese di Angers, morì nel tragico contesto della Rivoluzione Francese. E' stata beatificata da Papa Giovanni Paolo II il 19 febbraio 1984.Ad Angers in Francia, beata Renata Maria Feillatreau, martire, che, sposata, durante la rivoluzione francese, morì ghigliottinata per la sua fedeltà alla Chiesa cattolica.


Beata Giovanna Maria de Maillé


Giovanna = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraicoA Tours in Francia, beata Giovanna Maria de Maillé, che, dopo aver perso il marito in guerra, ridotta in povertà e scacciata di casa dai suoi, abbandonata da tutti, visse quasi reclusa in una piccola cella presso il convento dei Minori, mendicando il pane, ma piena di fiducia nel Signore.


Sant' Ilarione di Pelecete


Governò il monastero di Pelecete, situato nell'attuale Grecia. Fu perseguitato per la sua lotta contro i costumi iconoclasti.Presso il monte Olimpo in Bitinia, nell'odierna Grecia, sant'Ilarione, egúmeno del monastero di Pelecete, che difese strenuamente il culto delle sacre immagini.


San Proterio


Ad Alessandria d'Egitto, san Proterio, vescovo, che tra il tumulto del popolo fu crudelmente ucciso il Giovedì Santo dai monofisiti, seguaci del suo predecessore Dióscoro.


Beato Cristoforo Wharton


A York in Inghilterra, beato Cristoforo Wharton, sacerdote e martire, che per il suo sacerdozio fu consegnato al patibolo durante il regno di Elisabetta I.


San Cirillo di Eliopoli


A Eliopoli in Fenicia, nell'odierno Libano, san Cirillo, diacono e martire, crudelmente ucciso sotto l'imperatore Giuliano l'Apostata.

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29/03/2018 08:09
 
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Beato Bertoldo


Nativo della Lombardia, fu intorno al 1230 secondo priore generale dei Carmelitani. Gli si attribuisce una visione, durante la quale vide portare in cielo dagli angeli le anime di molti carmelitani uccisi dai saraceni. Il domenicano Stefano di Salignac che attribuì erroneamente la composizione della regola carmelitana ad Aimerico di Malefaida da Salignac, patriarca di Antiochia (1142-93), disse che questo aveva tra i Carmelitani un nipote, «un uomo santo e famoso». Costui ricevette un nome ed una qualifica nella cosiddetta Epistola Cyrilli, pubblicata dopo l'anno 1378 dal carmelitano Filippo Riboti, che lo dice fratello, non più nipote, di Aimerico, di nome Bertoldo e primo priore generale dei Carmelitani. Il Papenbroeck pubblicando un testo del monaco greco Phocas che nel 1177 visitò il Carmelo, identificò Bertoldo con un vecchio monaco di Calabria.

Bertoldo = famoso, illustre, splendente, dall'antico germanicoSul monte Carmelo in Palestina, beato Bertoldo, che, soldato, fu ammesso tra i fratelli che su questo monte avevano abbracciato la vita monastica e, in seguito, eletto priore, affidò la pia comunità alla Madre di Dio.


Beato Emanuele de Alburquerque


Cavaliere laico dell'Ordine Mercedario, il Beato Emanuele de Alburquerque, era nato da una delle più illustri e anziane famiglie del Portogallo. Entrato nell'Ordine si distinse per la carità insigne e le virtù della vita e onorevolmente accettò la nomina di redentore. Navigando verso l'Africa, nell'anno 1289, in missione di redenzione, venne sorpreso da una grande tempesta con la quale il naufragio sarebbe stato inevitabile, quando vide nel cielo Santa Maria de Cervellon, che sempre egli invocava, la quale comandò ai venti e al mare e subito questi si placarono. Arrivato poi tranquillamente in Marocco, liberò 126 schiavi dalla crudele oppressione dei mussulmani. Pieno di santi meriti morì nella pace del Signore in Spagna sotto il generalato di San Pietro de Amer.L'Ordine lo festeggia il 29 marzo.


San Guglielmo Tempier


Canonico regolare a Sant'Ilario di Poitiers, Guglielmo Tempier divenne vescovo della città nel 1184. Viene ricordato per il coraggio con cui difese i diritti e le proprietà della sua diocesi: un documento del 1185 lo indica come «pro jure ejusdem ecclesiae persecutionem viriliter patientem». E nel 1191 viene chiamato «Guillelmus fortis». Morì nel 1197. In vita oggetto di forti opposizioni, in morte fu onorato come un santo: la gente si recava sulla sua tomba per ottenere la guarigione dalle emorragie.

A Poitiers in Aquitania, in Francia, san Guglielmo Tempier, vescovo, uomo prudente e risoluto; difese dai soprusi dei nobili la Chiesa a lui affidata e riformò i costumi, offrendo egli stesso l'esempio di una vita integerrima.


San Marco di Aretusa


San Marco, che fu vescovo di Aretusa in Siria, al tempo dell'eresia ariana mai si allontanò dalla vera fede. Sotto l'imperatore Giuliano l'Apostata subì atroci torture, ma morì poi per cause naturali. San Gregorio Nazianzeno lo definì "uomo straordinario ed anziano santissimo".Commemorazione di san Marco, vescovo di Aretusa in Siria, che ai tempi della controversia ariana mai deviò dalla retta fede e sotto l'imperatore Giuliano l'Apostata subì violente vessazioni; fu salutato da san Gregorio Nazianzeno come personalità insigne e anziano di vita santissima.


Beata Agnese di Chatillon


Agnese visse nel monastero cistercense di Beaupré attorno al 1600. La sua vita è tutta ispirata alla Gloria di Dio e ad un ideale di alta perfezione.Si distinse particolarmente per l’amore all’Eucaristia e la meditazione della Passione di Gesù. Fu vista sovente rapita in estasi, specie dopo la comunione. E’ ricordata al 29 marzo presso l’Ordine Benedettino e al 28 marzo presso i Cistercensi. Dopo la sua morte si ottennero molti prodigi per sua intercessione.Agnese = pura, casta, dal greco


Beato Giovanni Hambley


A Salisbury in Inghilterra, commemorazione del beato Giovanni Hambley, sacerdote e martire, che, durante il regno di Elisabetta I, a motivo del suo sacerdozio, in un imprecisato giorno di questo mese intorno alla Pasqua del Signore, nel supplizio del patibolo si conformò alla passione di Cristo.


San Ludolfo di Ratzeburg


A Wismar nello Holstein in Germania, san Ludolfo, vescovo di Ratzeburg e martire, che per aver difeso la libertà della Chiesa fu gettato, per ordine del duca Alberto, in uno squallido carcere e ne fu così prostrato fisicamente, che, non appena liberato dei ceppi, migrò da questo mondo.


Santi Armogasto, Archinimo e Saturnino


Commemorazione dei santi Armogasto, Archinímo e Saturnino, martiri, che in Africa, al tempo della persecuzione vandalica, sotto il re ariano Genserico, per aver professato la vera fede patirono molti atroci supplizi e infamità.
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30/03/2018 10:56
 
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San Ludovico (Arcangelo) Palmentieri da Casoria


Nato a Casoria, in provincia di Napoli, nel 1814, Arcangelo Palmentieri entrò a 18 anni tra i Francescani Alcantarini divenendo fra Ludovico. Per 20 anni insegnò matematica e filosofia a Napoli, tenendo anche la farmacia del convento, che trasferì con sé a Capodimonte. La sua carità si estese presto ai piccoli che vagavano per le strade di Napoli, ai giovanissimi africani condotti in Occidente come schiavi, ai ciechi e ai sordomuti. Per dare continuità alle sue opere, fondò nel 1859 i Terziari Francescani della Carità, detti Frati Bigi (ora non più esistenti) e, cinque anni dopo, le Suore Francescane Elisabettine dette Bigie. Il Vaticano gli affidò la missione di Scellal, in Sudan, che però durò poco. Morì a Napoli il 30 marzo 1885, a 71 anni. Beatificato da san Giovanni Paolo II il 18 aprile 1993, è stato canonizzato il 23 novembre 2014 da papa Francesco. I suoi resti mortali riposano presso l’Ospizio Marino a Napoli, in via Posillipo 24. La sua memoria liturgica cade il 17 giugno, giorno in cui, nel 1832, vestì per la prima volta il saio francescano.A Napoli, beato Ludovico (Arcangelo) Palmentieri da Casoria, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori, che, spinto da ardore di carità verso i poveri di Cristo, istituì le due Congregazioni dei Fratelli della Carità e delle Suore Francescane di Santa Elisabetta.


San Giovanni Climaco


In greco, «climaco» significa «quello della scala». Così è soprannominato Giovanni, monaco e abate, perché ha scritto una famosissima guida spirituale in greco: «Klimax tou Paradeisou», ossia «Scala del Paradiso». Ma di lui abbiamo scarse notizie: incerte le date di nascita e di morte, sconosciuta la famiglia (sappiamo però di un fratello, Giorgio, anche lui monaco). Lo troviamo nella penisola del Sinai, monaco a vent'anni, tra molti altri, chi legato a un centro di vita comune, chi invece isolato in preghiera solitaria. Lui sperimenta entrambe le forme di vita, e poi si fissa nel monastero di Raithu, nel sud-ovest della regione. Ma verso i 60 anni lo chiamano a guidare come abate un altro grande e più famoso cenobio: quello del Monte Sinai. E lì porta a termine la «Scala», che diventerà popolarissima. Sarebbe morto nel 649.

Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraicoBastone pastorale, ScalaSul monte Sinai, san Giovanni, abate, che scrisse per l'istruzione dei monaci il celebre libro intitolato «La Scala del paradiso», nel quale presentò un cammino di perfezionamento spirituale nella forma di una salita di trenta gradini verso Dio, meritando per questo il soprannome di Clímaco.


Beato Amedeo IX di Savoia


Amedeo nasce da Anna di Lusignano e da Ludovico, duca di Savoia, il 1° febbraio 1435. Il suo matrimonio fu combinato per necessità politiche, infatti sposò Iolanda di Valois, figlia di Carlo VII di Francia. I due però si trovarono; avevano soprattutto in comune una fede profonda e sapevano condividere tutto, dalla preghiera al governo dello stato. Amedeo soffriva di epilessia e questo gli causò parecchie difficoltà. Pur essendo un propugnatore di una crociata per liberare Costantinopoli dai Turchi, fu fondamentalmente un pacifista, era anche molto generoso con i poveri che spesso erano suoi commensali. Edificò chiese e monasteri. Aggravandosi il suo male nel 1469 abdicò in favore di Iolanda, ma i suoi fratelli e i nobili lo assediarono al punto che per liberarlo dovette intervenire Luigi XI. Morì il 30 marzo 1472 a Vercelli.Valle ChisoneAmedeo = che ama Dio, dal latinoCollare dell'Ordine Supremo della Santissima AnnunziataA Vercelli, beato Amedeo IX, duca di Savoia, che, durante il proprio governo, favorì in ogni modo la pace e sostenne incessantemente con i mezzi materiali e con l'impegno personale le cause dei poveri, delle vedove e degli orfani.


San Leonardo Murialdo


Leonardo Murialdo nasce a Torino il 26 ottobre 1828 da una famiglia borghese. Studia dai padri Scolopi di Savona e alla Regia Università di Torino laureandosi in Teologia. Viene ordinato sacerdote nel 1851 e dedica i primi 14 anni del suo ministero ai giovani torinesi nell'oratorio di San Luigi a Porta Nuova. Nel 1867 fonda la confraternita laicale di San Giuseppe per aiutare i ragazzi poveri e abbandonati. Nel 1871 dà vita all'Unione operai cattolici di cui diventa successivamente assistente ecclesiastico. È anche il fondatore dell'Associazione della Buona stampa e tra gli ideatori del giornale «La voce dell'operaio». Viaggia spesso nel Sud Italia per conoscere le realtà assistenziali delle altre città. Muore nel capoluogo piemontese, colpito dalla polmonite, il 30 marzo 1900. Viene beatificato da Paolo VI nel 1963 e canonizzato nel 1970.

Leonardo = forte come leone, dal latino e dal tedescoA Torino, san Leonardo Murialdo, sacerdote, che fondò la Pia Società di San Giuseppe, perché i bambini abbandonati potessero fare l'esperienza della fede e della carità cristiana.


San Secondo di Asti


Di lui si hanno solo notizie leggendarie. Nobile pagano di Asti, sembra che andasse nelle prigioni a visitare i martiri cristiani, nei confronti dei quali nutriva grande ammirazione. Grazie a S. Calogero si convertì al cristianesimo. A Milano incontrò S. Faustino e S. Giovita, anch'essi in carcere, dai quali ricevette il battesimo. Amico di Sapricio, prefetto romano di Asti, lo accompagnò a Tortona dove Marciano, vescovo della città, era in attesa di processo. Per aver sepolto il corpo di Marciano e per aver rifiutato di abiurare la propria fede, fu infine arrestato e martirizzato.AstiSecondo = figlio secondogenito, dal latinoPalma, Spada, StendardoAd Asti, san Secondo, martire.


Beato Gregorio Ascissio


Nativo di Valenza (Spagna), il Beato Gregorio Ascissio, entrò nell'Ordine Mercedario nell'anno 1540. Fu celeberrimo dottore in medicina e conoscitore della Sacra Scrittura, praticò tutte le virtù umiliandosi come un peccatore e mortificandosi con estremo rigore. Allontanò le malattie sia dalle anime che dai corpi e restituì soprattutto la salute spirituale predicando instancabilmente. Nel 1600, sotto il generalato del Venerabile Pietro Sorell, morì santamente nel convento di Vera Cruz in Salamanca dove sono note le sue eroiche virtù e lì fu sepolto.L'Ordine lo festeggia il 30 marzo.


San Zosimo di Siracusa


Esercitava un'umile funzione nel monastero di Santa Lucia, a Siracusa, perchè considerato incapace di qualsiasi incombenza importante. Quando morì l'abate, il Vescovo, sorprendentemente, lo designò per la carica. Governò con tanta saggezza e virtù che finì per essere eletto Vescovo della città.Bastone pastoraleA Siracusa, san Zosimo, vescovo, che fu dapprima umile custode della tomba di santa Lucia, poi abate del monastero del luogo.


San Pietro Regalado da Valladolid


Francescano e discepolo di Pietro da Villacreces, patrocinò anche dopo la morte di lui, nel 1422, la regola dell'osservanza in Spagna. Fu canonizzato da Papa Benedetto XIV nel 1746.Ad Aguilera nella Castiglia in Spagna, san Pietro Regalado da Valladolid, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che fu insigne per umiltà e rigore di penitenza e costruì due celle, in cui dodici frati soltanto potessero vivere nella solitudine.


Santi Antonio Daveluy, Pietro Aumaître, Martino Huin, Gius. Chang Chu-gi, Tomm. Son Cha-son e Luca Hwang


Nella cittadina di Su-Ryong in Corea, santi martiri Antonio Daveluy, vescovo, Pietro Aumaître, Martino Luca Huin, sacerdoti, Giuseppe Chang Chu-gi, Tommaso Son Cha-sŏn e Luca Hwang Sŏk-tu, catechista, che per la fede in Cristo morirono decapitati.


Beato Martino de Salvitierra


Maestro dei novizi del convento mercedario di Sant'Antolino in Valladolid (Spagna), il Beato Martino de Salvitierra, fu un insigne Maestro per la santità della sua vita il quale preannunziò la sua morte otto giorni prima e abbracciando la croce si addormentò nel Signore.L'Ordine lo festeggia il 30 marzo.


San Julio Alvarez Mendoza


PalmaNel territorio di San Julián nella regione di Guadalajara in Messico, san Giulio Álvarez, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione contro la religione, testimoniò con l'effusione del sangue la sua fedeltà a Cristo Signore e alla sua Chiesa.


Beata Restituta Kafka


A Vienna in Austria, beata Maria Restituta (Elena) Kafka, vergine delle Suore Francescane della Carità Cristiana e martire, che, originaria della Moravia, svolse servizio di infermiera e, arrestata durante la guerra dai nemici della fede, morì decapitata.


Santi Martiri di Costantinopoli


Commemorazione di molti santi martiri, che a Costantinopoli, al tempo dell'imperatore Costanzo, per ordine del vescovo ariano Macedonio, furono mandati in esilio o torturati con inauditi generi di tortura.


San Clino (o Clinio)


Presso Aquino nel Lazio, san Clinio, abate del monastero di San Pietro della Foresta.


Sant' Osburga di Coventry


A Coventry in Inghilterra, santa Osburga, prima badessa del monastero del luogo.


San Regolo


Ad Senlis nella Gallia lugdunense, nell'odierna Francia, san Regolo, vescovo.


San Donnino


A Salonicco in Macedonia, ora in Grecia, san Donnino, martire.

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31/03/2018 09:04
 
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San Guido di Pomposa


Nativo di Casamari presso Ravenna, nella seconda metà del X secolo, da giovane si dedicò agli studi vivendo negli agi della vita di famiglia. La sua vita ebbe una svolta quando decise di donare i suoi abiti ai poveri e di ricoprirsi di un saio. Fece un pellegrinaggio a Roma dove ricevette la tonsura e da lì in Terra Santa; ma una volta tornato a Ravenna si ritirò a vita eremitica sotto la guida dell'eremita Martino, abate di Pomposa, di cui fu successore nel 998. Sotto la sua guida il monastero conobbe un periodo florido, sia nell'ingrandimento edilizio, sia per il gran numero di monaci presenti. Collaborò con l'arcivescovo Gebeardo alla riforma ecclesiastica, favorì le nuove teorie sul campo musicale liturgico, ebbe fra i suoi monaci anche Guido d'Arezzo, inventore del pentagramma. Aderendo all'invito dell'imperatore Enrico III di recarsi a Piacenza, non poté raggiungere il luogo: malato dovette fermarsi a Borgo San Donnino, dove morì il 31 marzo 1046. (Avv.)Guido = istruito, dall'antico tedescoA Borgo San Donnino presso Parma, san Guido, abate del monastero di Pomposa, che, dopo avere radunato molti discepoli e ricostruiti edifici sacri, si dedicò con fervore alla preghiera, alla contemplazione e al culto divino e nell'eremo volle avere la mente rivolta solo a Dio.


Santa Balbina di Roma


Di lei non si hanno molte notizie certe. Secondo la tradizione era figlia del tribuno romano e martire Quirino con cui venne uccisa introno al 130 per poi essere seppellita sulla via Appia. Tuttavia il cimitero che vi si trova nonché la chiesa sul piccolo Aventino non avrebbe alcun legame con lei. Balbina era stata battezzata da Papa Alessandro I insieme al padre convertitosi al cristianesimo. Ammalatasi gravemente fu portata dal Pontefice che allora era imprigionato e ne venne guarita. Di estrazione nobile venne chiesta più volte in sposa ma rimase sempre fedele al suo voto di verginità. Arrestata insieme col padre per ordine dell'imperatore Adriano venne decapitata dopo lunghe torture. L'iconografia la raffigura con croce e scettro di gigli; talvolta anche con un angelo che indica il cielo. Altre immagini la rappresentano mentre tiene in mano una catena. Sarebbe infatti guarita dal mal di gola sfiorando le catene che tenevano imprigionato Papa Alessandro I.

Balbina = balbuziente, dal latinoPalmaA Roma, commemorazione di santa Balbina, la cui basilica fondata sull'Aventino reca il suo venerando nome.


Beato Bonaventura (Tornielli) da Forlì


Bonaventura Tornielli, o di Forlì, fu predicatore apostolico ai tempi di Papa Sisto IV. E l'annuncio della Parola divina per mezzo della parola umana fu la sua attività principale, nella quale insistette soprattutto sul tema della penitenza. Era nato nel 1411 nel capoluogo romagnolo e a 37 anni, nel 1448, entrò nell'ordine dei Servi di Maria (di cui fu poi vicario) e divenne un valente biblista. Nonostante amasse silenzio e contemplazione era un oratore eccezionale. Mise a frutto questo suo dono, animando missioni in tutta Italia. Lo fece fino alla morte, che lo colse ottantenne a Udine - dove predicava per la Quaresima - il 31 marzo del 1491. Pio X ne ha confermato il culto nel 1911.

A Udine, beato Bonaventura da Forlì, sacerdote dell'Ordine dei Servi di Maria, che in diverse regioni d'Italia con la predicazione esortò il popolo alla penitenza e morì ottuagenario mentre era intento a predicare un quaresimale.


Beato Daniele de Ungrispach


Il beato Daniele de Ungrispach, sposo e padre integerrimo, abbandonata leggitimamente la famiglia naturale, si aggregò alla monastica, emulando in qualità di domestico le virtù degli eremiti. Tolto ai vivi da mano sicaria presso San Mattia di Murano il 31 marzo 1411, è venerato qual martire ed il suo corpo si conserva incorrotto. Nell’anniversario della morte è commemorato dal Menologio Camaldolese. Mai la Chiesa ha confermato il culto di tale “beato”, ma secondo le indicazioni contenute nell’ultima edizione del Martyrologium Romanum egli gode comunque legittimamente di tale titolo in quanto presente nel calendario della famiglia religiosa.


Beato Bartolomeo Blanco


Mercedario di grande santità e virtù, il Beato Bartolomeo Blanco, era tenuto in grande considerazione sia all’interno del proprio Ordine che all’esterno. Per il buon esempio e candore della sua vita, aveva grande autorità presso il Papa Eugenio IV e i cardinali di Santa Romana Chiesa. Morì a Roma e fu sepolto nella Basilica di San Lorenzo in Lucina.
L’Ordine lo festeggia il 31 marzo.


Beato Cristoforo Robinson


A Carlisle in Inghilterra, commemorazione del beato Cristoforo Robinson, sacerdote e martire, che fu testimone del martirio di san Giovanni Boste e infine, condotto al patibolo in un giorno imprecisato durante il regno di Elisabetta I sempre per il solo fatto di essere sacerdote, ricevette egli stesso la palma del martirio.


Beata Natalia Tulasiewicz


Nella cittadina di Ravensbrück in Germania, beata Natalia Tułasiewicz, martire, che, durante l'occupazione militare della Polonia, sua patria, rinchiusa in un campo di detenzione dai seguaci di una nefasta dottrina nemica alla dignità dell'uomo e della fede, in una camera a gas rese la sua anima al Signore.


San Beniamino


Beniamino = figlio prediletto, dall'ebraicoIn località Argol in Persia, san Beniamino, diacono, che non desistette dal predicare la parola di Dio e, sotto il regno di Vararane V, subì il martirio con delle canne acuminate conficcate nelle unghie.


Sant' Agilulfo (Agilolfo)


A Colonia in Austrasia, ora in Germania, sant'Agilolfo, vescovo, illustre per la santità di vita e la predicazione.


Beata Giovanna di Tolosa


A Tolosa in Francia, beata Giovanna, vergine dell'Ordine delle Carmelitane.
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01/04/2018 09:33
 
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San Melitone di Sardi


Non è un santo molto noto, ma tutti i cristiani, che amano seguire l’ufficiatura del Giovedì Santo in preparazione alla Pasqua, hanno certamente ascoltato la sua più celebre Omelia che in quel giorno viene proclamata in tutte le Chiese. Essa è la più antica omelia pasquale cristiana giunta fino a noi, ed è tutta una contemplazione della Persona e del Mistero di Cristo, messo al centro del cosmo e della storia: «È Lui, che in una Vergine s’incarnò, che sul legno fu sospeso, che in terra fu sepolto, che dai morti fu risuscitato, che alle altezze del cielo fu elevato. È Lui l’agnello muto, è Lui l’agnello sgozzato, è Lui che nacque da Maria, l’Agnella pura, è Lui che fu preso dal gregge e all’immolazione fu trascinato, è Lui che di sera fu immolato e di notte seppellito; è Lui che sul legno non fu spezzato, che in terra non andò dissolto, che dai morti è risuscitato. È Lui che ha risollevato l’uomo dal profondo della tomba». Anche l’inno dell’«Exultet», che ascoltiamo sempre con gioia durante la notte di Pasqua, s’ispira agli scritti di questo santo che fu vescovo della Chiesa di Sardi, in Asia minore sul finire del II secolo. È perciò bello ricordarlo in questo primo giorno di aprile in cui la sua festa (secondo il rito orientale) coincide con la Domenica delle Palme, che apre la Settimana Santa. Di lui lo storico Eusebio di Cesarea ci dà una sola notizia, ma affascinante, narrando che «viveva completamente nello Spirito Santo». E sembra anche che egli sia stato uno dei primi vescovi a recarsi pellegrino in Palestina per compiere ricerche e verifiche sui luoghi biblici. Fu martirizzato nell’anno 194.


Santa Maria Egiziaca


Il racconto della sua vita confina spesso con la leggenda. Di sicuro era nata nel IV secolo ad Alessandria d'Egitto e si guadagnava da vivere facendo la prostituta. Fuggita da casa a 12 anni, a 29 si imbarcò su una nave di pellegrini diretta in Terra Santa. Arrivata a Gerusalemme, volle partecipare alla festa dell'Esaltazione della croce al Santo Sepolcro. Prima di entrare però fu come trattenuta da una forza invisibile mentre una voce dentro di lei diceva: «Tu non sei degna di vedere la croce di colui che è morto per te tra dolori inenarrabili». Convertitasi, andò a vivere solitaria nel deserto oltre il Giordano dove restò per 47 anni. Là fu trovata dal monaco Zosimo che le porse la santa Comunione, promettendole di tornare l'anno successivo. Quando fece ritorno la trovò però morta. Era probabilmente il 430. Secondo la tradizione la tomba sarebbe stata scavata da un leone con i suoi artigli.

Prostitute pentiteMaria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraicoAmpolla d'unguentoIn Palestina, santa Maria Egiziaca, che, famosa peccatrice di Alessandria, per intercessione della beata Vergine nella Città Santa si convertì a Dio e condusse in solitudine al di là del Giordano una vita di penitenza.


Beati Anacleto Gonzalez Flores e 3 compagni


Fondatore dell'Associazione cattolica della gioventù messicana (Acjm) di Guadalajara e dell'Unione Popolare, Anacleto González Flores, meglio noto come «il maestro Cleto», fu un leader laico messicano assai famoso tra il 1915 e il 1927: la predicazione a favore del pacifismo e della non violenza nel periodo della «Guerra Cristera» (1926-1929), gli guadagnò l'appellativo di «Gandhi messicano». Sposato e padre di due figli, era nato a Tepatitlán, Jalisco, il 13 luglio 1888. Dopo essere stato seminarista svolse i lavori più disparati, prima di laurearsi in Giurisprudenza nel 1921. Nel 1925 ricevette da Pio XI la Croce «Ecclesia et Pontifice» in riconoscimento alla sua opera in difesa della religiosità dei fedeli messicani. Anacleto tentò di evitare di legare l'Unione Popolare alla Lega nazionale per la difesa della libertà religiosa, che aveva dichiarato guerra al Governo di Calles, persecutore dei cristiani, già dal 1926. Dovette tuttavia accettare che la sua organizzazione passasse alla lotta armata, ma ciò gli costò l'arresto il 31 marzo 1927 e la morte il giorno successivo assieme a tra compagni.




Sant' Ugo di Grenoble


Sant'Ugo di Grenoble venne alla luce nel 1053 a Châteauneuf-sur-Lers, nel Delfinato, e morì a Grenoble il 1° aprile 1132 dopo 52 anni di episcopato nella città francese. Nato da nobile famiglia, fu educato dalla madre a una vita di elemosina, preghiera e digiuno. A soli 27 anni era già vescovo di Grenoble. Da allora, per tutta la vita, conciliò con abnegazione l'attrazione fortissima verso la vita eremitica e il cenobio e la fedeltà al servizio episcopale, che svolse con grande ardore, secondo lo spirito di riforma della Chiesa che caratterizzò il pontificato di Gregorio VII.

Ugo = spirito perspicace, dal tedescoBastone pastoraleA Grenoble in Burgundia, nell'odierna Francia, sant'Ugo, vescovo, che si adoperò per la riforma dei costumi del clero e del popolo e, durante il suo episcopato, amando ardentemente la solitudine, donò a san Bruno, un tempo suo maestro, e ai suoi compagni l'eremo di Chartroux, di cui fu pure primo abate; resse la sua Chiesa per circa cinquant'anni con l'esempio premuroso della sua carità.


Beato Enrico (Alfieri) d'Asti


Enrico, dei signori di Magliano, nacque ad Asti verso il 1315. Entrato tra i francescani, si mostrò subito ricco di virtù.Fu superiore della provincia minoritica genovese. Nel Capitolo Generale del 1387 celebrato a Firenze fu eletto prima Vicario Generale, poi all’unanimità Ministro di tutto l’Or-dine, che per diciassette anni governò paternamente senza diminuire penitenza e preghiere, coronate da miracoli.Presiedette sei capitoli generali, nei quali si studiò di rimettere in onore la disciplina religiosa, che lasciava a desiderare a causa degli scismi esistenti nella Chiesa e nell’interno del-l’Ordine. Ebbe il merito di favorire la riforma degli Osservanti, iniziata da fra Paoluccio Trinci da Foligno. Fu bene accetto ai papi Urbano VI (1378-1389) e Bonifacio IX (1389-1404).Morì a Ravenna in fama di santità nel 1401 e fu sepolto nella chiesa di San Francesco.La sua memoria cade al primo aprile.


Beata Sofia Czeska-Maciejowska


Fondatrice della Congregazione delle Vergini della Presentazione della Beata Vergine Maria. Nata a Cracovia nel 1584, si è sposata, è rimasta vedova molto giovane, ha potuto istruirsi, ed è morta nella sua Città natale l’1 aprile 1650. Si è occupata delle giovani povere e delle ragazze orfane, seguendo la sua personale regola “istruzione e formazione”. Papa Benedetto XVI in data 20 dicembre 2012 ha riconosciuto un miracolo a lei attribuito ai fini della sua beatificazione, che è stata celebrata il 9 giugno 2013.


Beato Lodovico Pavoni


Fondatore della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata - Pavoniani.A Brescia, beato Ludovico Pavoni, sacerdote, che con grande sollecitudine si dedicò all'istruzione dei giovani più poveri, nell'intento soprattutto di educarli secondo i costumi cristiani e di avviarli a un mestiere, fondando per questo la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata.


Beato Giovanni Bretton


Il laico coniugato John Bretton è stato beatificato il 22 novembre 1987.A York in Inghilterra, beato Giovanni Bretton, martire, che, padre di famiglia, per la sua perseveranza nella fedeltà alla Chiesa di Roma, fu più volte ammonito durante il regno di Elisabetta I e, infine, sotto falsa accusa di sedizione, morì strangolato.


San Gilberto di Caithness


A Caithness in Scozia, san Gilberto, vescovo, che costruì a Dornoch la chiesa cattedrale e allestì ospizi per i poveri; in punto di morte, raccomandò ciò che egli stesso aveva osservato durante la sua vita: non far male a nessuno, sopportare con pazienza le correzioni divine e non essere di danno a nessuno.


Sante Agape e Chionia


PalmaA Salonicco in Macedonia, ora in Grecia, sante Agape e Chionia, vergini e martiri, che durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, essendosi rifiutate di mangiare la carne di animali sacrificati agli idoli, furono consegnate al governatore Dulcezio e condannate al rogo.


Santi Venanzio e compagni


A Roma, commemorazione dei santi martiri Venanzio, vescovo, e dei suoi compagni di Dalmazia e di Istria, Anastasio, Mauro, Paoliniano, Telio, Asterio, Settimio, Antiochiano e Gaiano, che la Chiesa onora con una comune lode.


San Celso (Cellach) di Armagh


Celso = alto, elevato, eccelso, dal latinoBastone pastoraleIn località Ardpatrick nella regione del Munster in Irlanda, san Celso, vescovo di Armagh, che promosse fortemente il rinnovamento della Chiesa.


Beato Ugo di Bonnevaux


Nel monastero cistercense di Bonnevaux nel Delfinato in Francia, beato Ugo, abate, la cui prudenza e carità promossero la riconciliazione tra il papa Alessandro III e l'imperatore Federico I.


San Valerico (Valerio) di Leuconay


A Lauconne presso Amiens in Francia, san Valerico, sacerdote, che attrasse non pochi compagni alla vita eremitica.
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San Francesco da Paola


La sua vita fu avvolta in un'aura di soprannaturale dalla nascita alla morte. Nacque a Paola (Cosenza) nel 1416 da genitori in età avanzata devoti di san Francesco, che proprio all'intercessione del santo di Assisi attribuirono la nascita del loro bambino. Di qui il nome e la decisione di indirizzarlo alla vita religiosa nell'ordine francescano. Dopo un anno di prova, tuttavia, il giovane lasciò il convento e proseguì la sua ricerca vocazionale con viaggi e pellegrinaggi. Scelse infine la vita eremitica e si ritirò a Paola in un territorio di proprietà della famiglia. Qui si dedicò alla contemplazione e alle mortificazioni corporali, suscitando stupore e ammirazione tra i concittadini. Ben presto iniziarono ad affluire al suo eremo molte persone desiderose di porsi sotto la sua guida spirituale. Seguirono la fondazione di numerosi eremi e la nascita della congregazione eremitica paolana detta anche Ordine dei Minimi. La sua approvazione fu agevolata dalla grande fama di taumaturgo di Francesco che operava prodigi a favore di tutti, in particolare dei poveri e degli oppressi. Lo stupore per i miracoli giunse fino in Francia, alla corte di Luigi XI, allora infermo. Il re chiese al papa Sisto IV di far arrivare l'eremita paolano al suo capezzale. L'obbedienza prestata dal solitario costretto ad abbandonare l'eremo per trasferirsi a corte fu gravosa ma feconda. Luigi XI non ottenne la guarigione, Francesco fu tuttavia ben voluto ed avviò un periodo di rapporti favorevoli tra il papato e la corte francese. Nei 25 anni che restò in Francia egli rimase un uomo di Dio, un riformatore della vita religiosa. Morì nei pressi di Tours il 2 aprile 1507.Calabria, Naviganti, pescatori.Francesco = libero, dall'antico tedescoSan Francesco da Paola, eremita: fondò l'Ordine dei Minimi in Calabria, prescrivendo ai suoi discepoli di vivere di elemosine, senza possedere nulla di proprio né mai toccare denaro, e di mangiare sempre soltanto cibi quaresimali; chiamato in Francia dal re Luigi XI, gli fu vicino nel momento della morte; morì a Plessy presso Tours, celebre per la sua austerità di vita.


Beato Guglielmo (Vilmos) Apor


Figlio di nobili ungheresi, nacque a Segesvár, diocesi di Alba Julia (odierna Romania), il 29 febbraio 1892. Dal 1906 fu alunno del liceo nel collegio di Kalocsa. Nel 1909 entrò nel seminario di Györ. Il vescovo Széchényi lo inviò all'Università dei Gesuiti di Innsbruck, dove conseguì la laurea in teologia. Venne ordinato sacerdote il 24 agosto 1915. Durante la prima guerra mondiale fu cappellano militare su un treno ospedale della Croce Rossa. A 26 anni divenne il più giovane parroco d'Ungheria, a Gyula. Nella travagliata situazione sociale e politica fu un punto sicuro di riferimento per i suoi parrocchiani. Il 21 gennaio 1941 papa Pio XII lo nominò vescovo di Györ, diocesi fondata da santo Stefano. Durante la seconda geurra mondiale il vescovo difese gli ebrei alzando la voce anche contro gli stessi politici al potere. Nel 1945 i russi, nella Settimana Santa, attaccarono Györ; colpito a morte da alcuni soldati il Venerdì santo per difendere alcune ragazze rifugiatesi nell'episcopio morì il lunedì di Pasqua seguente.

A Györ in Ungheria, beato Guglielmo Apor, vescovo e martire, che, durante la guerra, aprì la sua casa a circa trecento profughi e, percosso la sera del Venerdì Santo per aver difeso alcune ragazze dalle mani dei soldati, tre giorni dopo spirò.


Beata Elisabetta Vendramini


Nata a Bassano del Grappa il 9 aprile 1790, Elisabetta Vendramini studia dalle Suore Agostiniane. A 22 anni, vincendo la resistenza dei suoi genitori, si fidanza con un ragazzo di Ferrara di umili origini. Ma poco prima del matrimonio, a 27 anni, interrompe la relazione e va ad insegnare nell'orfanotrofio delle Terziarie francescane dove la Superiora la umilia ripetutamente. Così Elisabetta passa all'istituto degli Esposti a Padova che accoglie bambini abbandonati. Ma vi resta solo un anno, siamo a fino 1828, e si trasferisce alla «Casa degli sbirri». Con una compagna apre una scuola gratuita tra bambini abbandonati e anziani infermi e comincia ad accogliere delle giovani sotto il nome di Francescane Elisabettine. Dal 1835 le Elisabettine si moltiplicano e aprono scuole, aiutano gli emarginati e gli anziani. Elisabetta muore il 2 aprile 1860, prima che la congregazione ottenga i riconoscimenti canonici. Giovanni Paolo II l'ha beatificata il 4 novembre 1990.

Elisabetta = Dio è il mio giuramento, dall'ebraicoA Padova, beata Elisabetta Vendramini, vergine, che dedicò la sua vita ai poveri e, dopo aver superato molte avversità, fondò l'Istituto delle Suore Elisabettine del Terz'Ordine di San Francesco.


San Francesco Coll y Guitart


Nato a Gombreny (Spagna) da una famiglia di lanaioli, dopo alcuni anni trascorsi come seminarista nella diocesi di Vich, nel 1830 entrò nel convento domenicano di Gerona. Nel 1835 fu costretto a lasciare il convento in seguito alle leggi antiecclesiastiche, ma per tutta la sua vita fu sempre fedele agli impegni della vita domenicana. Nel 1836 fu ordinato sacerdote e 20 anni più tardi fondò le Suore domenicane dell'Annunciazione. Votatosi totalmente alla predicazione, annunciò instancabilmente il nome di Gesù in tutta la Catalogna. Papa Benedetto XVI lo ha canonizzato l'11 ottobre 2009.A Vic nella Catalogna in Spagna, beato Francesco Coll, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che, ingiustamente espulso dal chiostro, perseverò tuttavia fermamente nella sua vocazione e predicò per tutta la regione il nome del Signore Gesù Cristo.


Sant' Abbondio


A lui si ispirò certamente il Manzoni nel dare il nome al suo celebre personaggio sul «ramo del lago di Como». Di Abbondio si sa che fu vescovo lariano dal 440, mentre non si conoscono con certezza data di nascita e morte. Come ignoto è il luogo di origine. Conosceva bene il greco e, perciò, prima di dedicarsi a tempo pieno al servizio episcopale (e all’attività missionaria nelle zone montuose vicino Lugano ancora scristianizzate), fu mandato dal Papa Leone I Magno a Costantinopoli per dirimere, con successo, la questione dottrinale sulle due nature di Cristo suscitata da Nestorio ed Eutiche. I resti del patrono sono nella basilica di Como.

ComoAbbondio = abbondante, dal latinoBastone pastoraleA Como, sant'Abbondio, vescovo, che fu inviato a Costantinopoli dal papa san Leone Magno e vi difese con zelo la retta fede.


Beata Maria di San Giuseppe Alvarado (Laura Alvarado Cardozo)


La beata venezuelana Maria di San Giuseppe (al secolo Laura Alvarado Cardozo), vergine, fondò la Congregazione delle Suore Agostiniane Recollette del Cuore di Gesù e si dimostrò sempre amorevolmente premurosa verso le orfanelle, i vecchi ed i poveri abbandonati. Giovanni Paolo II la beatificò il 7 maggio 1995.A Maracay in Venezuela, beata Maria di San Giuseppe (Laura) Alvarado, vergine, che fondò le Agostiniane Recollette del Sacro Cuore e fu sempre amorevolmente sollecita verso le ragazze orfane, gli anziani e i poveri abbandonati.


Beato Leopoldo da Gaiche


Il Beato Leopoldo (Giovanni Croci) nacque a Gaiche (Pg) il 30 ottobre 1739. Francescano nel 1752, sacerdote nel 1757, insegnò filosofia e teologia ai chierici della provincia serafica della quale fu anche Ministro Provinciale. Il 1 novembre fondò il ritiro di Monteluco ove visse tra una predicazione e l'altra per 27 anni. Fu chiamato "Apostolo dell'Umbria". Morì a Spoleto il 2 aprile 1815. Fu beatificato da Leone XIII il 12 marzo 1893.A Spoleto in Umbria, beato Leopoldo da Gaiche, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori, che fondò sacri eremi a Monteluco.


Santa Teodosia (Teodora) di Cesarea


Nello stesso luogo, passione di santa Teodora, vergine di Tiro, che nella medesima persecuzione, avendo pubblicamente salutato i santi confessori della fede che stavano davanti al tribunale e chiesto loro che, giunti al Signore, si ricordassero di lei, presa dai soldati e condotta davanti al governatore, fu per suo ordine torturata con atroci supplizi e infine gettata in mare.


Sant' Appiano


A Cesarea in Palestina, sant'Appiano, martire, che, sotto l'imperatore Massimino, poiché il popolo era costretto a sacrificare pubblicamente agli dèi, accostatosi con coraggio al governatore Urbano, gli afferrò la mano destra, obbligandolo a sospendere il rito e per questo, con i piedi avvolti da un panno di lino intinto nell'olio e dato alle fiamme, fu precipitato ancora vivo in mare dai soldati.


San Giovanni Payne


Nato nel 1550 in Inghilterra, protestante, si convertì al cattolicesimo e diventò prete nel 1576. Nell'Essex venne arrestato una prima volta nel 1577 e poi ancora nel 1581. Venne martirizzato a Chelmsford nel 1582.A Chelmsford in Inghilterra, san Giovanni Payne, sacerdote e martire, che, durante il regno di Elisabetta I, sotto la falsa accusa di tradimento patì il supplizio del patibolo.


Beato Diego Luis de San Vitores


Nel villaggio di Tomhom nell'isola di Guam in Oceania, beati martiri Diego Luigi de San Vitores, sacerdote della Compagnia di Gesù, e Pietro Calungsod, catechista, uccisi crudelmente in odio alla fede cristiana e precipitati in mare da alcuni apostati e da alcuni indigeni seguaci di superstizioni pagane.


San Pietro Calungsod


Nel villaggio di Tomhom nell'isola di Guam in Oceania, beati martiri Diego Luigi de San Vitores, sacerdote della Compagnia di Gesù, e Pietro Calungsod, catechista, uccisi crudelmente in odio alla fede cristiana e precipitati in mare da alcuni apostati e da alcuni indigeni seguaci di superstizioni pagane.


Beato Nicola (Mykolay) Charneckyj


A Leopoli in Ucraina, beato Nicola Čarneckyj, vescovo, che svolse il suo ministero di esarca apostolico di Volyn' e Pidljashja in tempo di persecuzione contro la fede e, seguendo come pastore fedele le orme di Cristo, per sua grazia raggiunse il regno celeste.


San Nicezio di Lione


A Lione in Francia, san Nicezio, vescovo, che fu sollecito verso i poveri e benevolo con i semplici e insegnò a questa Chiesa a seguire una norma nella recita della salmodia.


Sant' Eustasio di Luxeuil


Nel monastero di Luxeuil nella Burgundia sempre in territorio francese, sant'Eustasio, abate, che fu discepolo di san Colombano e padre di quasi seicento monaci.


San Domenico Tuoc


Nel villaggio di Xương Điền nel Tonchino, ora Viet Nam, san Domenico Tước, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori e martire sotto l'imperatore Minh Mạng.


San Vittore di Capua


A Capua in Campania, san Vittore, vescovo, insigne per dottrina e santità.
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02/04/2018 23:05
 
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San Giuseppe l'Innografo


Nacque in Sicilia nell'816 e al tempo dell'invasione araba dell'827, con la sua famiglia si rifugiò nella Grecia Meridionale. Nell'831 si recò a Tessalonica nella Macedonia, entrando nel monastero di Latomia. Consacrato sacerdote, ebbe come maestro spirituale San Gregorio il Decapolita, che verso l'840 lo condusse a Costantinopoli. L'anno successivo Giuseppe fu inviato a Roma dal papa Gregorio IV, per chiedere il suo aiuto nella lotta contro l'eresia iconoclasta. La nave su cui era imbarcato, cadde però nelle mani di pirati arabi che lo condussero a Creta; riscattato e liberato nell'843 tornò a Costantinopoli dove trovò il suo maestro morto. Coinvolto nella vicenda della deposizione del patriarca Ignazio, nell'858, fu esiliato a Cherson in Crimea, dove rimase probabilmente fino al reintegro di Ignazio nell'867. L'imperatore Basilio I il Macedone (812-886) gli affidò la custodia di Santa Sofia a Costantinopoli. Morì nel 886. Sono celebri i suoi inni sacri da cui è derivato il nome «Innografo».

A Costantinopoli, san Giuseppe, detto l'Innografo, sacerdote e monaco, che, mentre imperversav la lotta contro le sacre immagini, fu mandato a Roma ad invocare la protezione della Sede Apostolica e, dopo aver patito grandi tribolazioni, ebbe infine l'incarico di custode dei vasi sacri della chiesa di Santa Sofia.


Beata Maria Teresa Casini


Teresa Casini nacque in una famiglia benestante di Frascati. Aiutata da padre Arsenio Pellegrini, abate dell’abbazia basiliana di Grottaferrata, entrò tra le Clarisse, ma per motivi di salute fu costretta a uscire dal monastero. Aderì quindi alla piccola comunità fondata da una donna che si faceva chiamare “la poveretta di Gesù”, che si disperse alla morte di lei. Dentro di sé continuava a sentire una voce che la chiamava a consolare le sofferenze del Cuore di Gesù, particolarmente quelle causate dall’infedeltà e dalla freddezza dei sacerdoti. Il 2 febbraio 1894, con questo scopo, Teresa e alcune compagne formarono le claustrali “Vittime del Sacro Cuore”, poi divenute di vita attiva e dal 1916 denominate “Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù”. Madre Teresa si prodigò con delicata premura in tutta una serie d’iniziative a favore delle vocazioni sacerdotali, come i collegi dei Piccoli Amici di Gesù e l’assistenza ai sacerdoti ammalati. Colpita da paralisi, morì a Grottaferrata il 3 aprile 1937, a 72 anni. È stata beatificata sulla piazza della cattedrale di San Pietro Apostolo a Frascati il 31 ottobre 2015. Le sue spoglie riposano presso la Casa generalizia delle Oblate del Sacro Cuore, a Roma. La sua memoria liturgica, per le Suore Oblate e per la diocesi di Frascati, è stata fissata al 29 ottobre.


San Luigi Scrosoppi


Il miracolo che ha portato sugli altari il sacerdote friulano Luigi Scrosoppi è stato la guarigione da una malattia che ai suoi tempi nemmeno si immaginava: l'Aids. Il beneficiato, nel 1996, è un ragazzo sudafricano. Scrosoppi è divenuto così patrono dei malati di Aids. Nato a Udine nel 1804, terzo di tre fratelli, Luigi fu il terzo sacerdote della famiglia. Carlo, il primo, nato dal primo matrimonio della mamma Antonia Lazzarini con Francesco Filaferro morto esule a Klagenfurt, diventa sacerdote filippino. Giovanni Battista, nato dal matrimonio con Domenico Scrosoppi, diventa sacerdote diocesano. Luigi segue le orme dei fratelli, entra in seminario e viene consacrato nel duomo di Udine il 31 marzo 1827. Nella Regione, al tempo poverissima, provvede con alcuni preti e un gruppo di maestre all'educazione delle ragazze in difficoltà. Ne nasce la Congregazione delle Suore della Provvidenza. A 42 anni entra nell'Oratorio di san Filippo Neri. Morirà a Udine nel 1884. È stato canonizzato il 10 giugno 2001.

Luigi = derivato da ClodoveoA Udine, san Luigi Scrosoppi, sacerdote della Congregazione dell'Oratorio, che fondò la Congregazione delle Suore della Divina Provvidenza per educare le giovani nello spirito cristiano.


Beato Gandolfo da Binasco


Nato alla fine del sec XII o all'inizio del XIII dalla famiglia Sacchi ed entrato nell'Ordine Francescano, passò come concionator devotus dall'Italia settentrionale alla Sicilia, dove, sembra, predicò a Palermo, a Termini Imerese, a Castelvetrano e in altri luoghi. Morí a Polizzi Generosa il 3 aprile 1260. Il vescovo Giacomo di Narni nel 1320 trovò una festa in onore del beato al 17 settembre ex antiqissima traditione. Dal processo di beatificazione del 1632 si ricava che per la Pentecoste si celebrava la festa dell'invenzione ed elevazione delle reliquie: l'una e l'altra con Ufficio proprio, processione col corpo del beato e, in occasione della seconda, con fiera. Il mercoledí di ogni settimana si canta una Messa votiva nel suo sacello; immagini ed ex voto vicino alla tomba attestano la diffusione in Sicilia del suo culto che è stato confermato nel 1881.A Polizzi in Sicilia, beato Gandolfo da Binasco Sacchi, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che condusse un'austera vita di solitudine e percorse le regioni limitrofe per predicarvi la parola di Dio.


San Riccardo di Chichester


Nacque da modesti proprietari terrieri. Fu un uomo di grande carità, pieno di comprensione, e particolarmente sensibile per le sofferenze dei malati e degli anziani. Si battè per il celibato del clero, per l'amministrazione gratuita dei sacramenti e perché la messa fosse celebrata in condizioni dignitose. Si ammalò gravemente a Dover, mentre si adoperava per costruire una chiesa in questa città in onore del suo vecchio maestro Edmondo Rich e poco dopo morì. S. Riccardo è inaspettatamente venerato come patrono dei cocchieri, forse perché quando lavorava nella fattoria paterna guidava carri e cavalli.Riccardo = potente e ricco, dal provenzaleBastone pastorale, CaliceA Cichester in Inghilterra, san Riccardo, vescovo, che, esiliato dal re Enrico III e restituito poi alla sua sede, si dimostrò prodigo nel donare ai poveri.


Beato Pietro Edoardo (Piotr Edward) Dankowski


Il beato Piotr Edward Dankowski, sacerdote diocesano, nacque a Jordanów il 21 giugno 1908 e morì ad Auschwitz, Germania (oggi Polonia), il 3 aprile 1942. Fu beatificato da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi.Vicino a Cracovia in Polonia nel campo di sterminio di Auschwitz, beato Pietro Edoardo Dańkowski, sacerdote e martire, che, in tempo di sottomissione della patria ad un regime militare straniero, messo in carcere per la sua fede cristiana, ricevette tra le torture il martirio.


Beato Lorenzo Pak Chwi-deuk


Lorenzo Pak Chwi-deuk, dopo aver aderito alla religione cattolica, apprese il catechismo e divenne un credente coraggioso, tanto da andare a protestare per l’arresto di numerosi fratelli nella fede. Dopo un primo arresto, venne messo in libertà, ma una nuova persecuzione lo rigettò in carcere, dove patì numerose torture. Morì per impiccagione il 3 aprile 1799, a trent’anni. Inserito nel gruppo di martiri capeggiato da Paolo Yun Ji-chung, è stato beatificato da papa Francesco il 16 agosto 2014, nel corso del viaggio apostolico in Corea del Sud.


Beati Roberto Middleton e Thurston Hunt


Il sacerdote gesuita Robert Middleton, nato a Yorkshire nel 1569 circa, ed il sacerdote secolare Thurston Hunt, nato a Carlton Hale nel 1555 circa, sono stati beatificati il 22 novembre 1987.A Lancaster in Inghilterra, beati Roberto Middleton, della Compagnia di Gesù, e Turstano Hunt, sacerdoti e martiri: il secondo fu arrestato per aver cercato di liberare il primo durante uno spostamento; condannati insieme a morte sotto la regina Elisabetta I per il loro sacerdozio, giunsero tra i tormenti alla destra di Cristo.


Domenica della Divina Misericordia


"Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L'Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa." (Gesù a S. Faustina)


San Sisto I

(Papa dal 115 al 125).
Prete romano, fu eletto con i voti di tutto il clero. Fu lui a disporre che i calici e gli arredi sacri dell'altare potessero essere toccati solo dai sacerdoti.Sisto = variante di SestoA Roma, san Sisto I, papa, che, al tempo dell'imperatore Adriano, resse la Chiesa di Roma, sesto dopo il beato Pietro.


Sant' Ulpiano di Tiro


A Tiro in Fenicia, nell'odierno Libano, sant'Ulpiano, martire, che, ancora adolescente, durante la persecuzione dell'imperatore Massimino Daia, fu cucito in un sacco con un cane e un serpente e, gettato nel mare, concluse così il suo martirio.


San Giovanni I di Napoli


A Napoli, san Giovanni, vescovo, che morì nella Santa Notte di Pasqua mentre celebrava i sacri misteri e, accompagnato da una folla di fedeli e neofiti, fu deposto nel giorno della solennità della Risurrezione del Signore.


San Niceta di Medikion


Nel monastero di Medikion in Bitinia, nell'odierna Turchia, san Niceta, egúmeno, che patì il carcere e l'esilio sotto l'imperatore Leone l'Armeno per aver difeso le sacre immagini.


Beato Giovanni da Penna San Giovanni


A Penna nelle Marche, beato Giovanni, sacerdote, che fu tra i primi compagni di san Francesco e, mandato in Francia, vi propagò il modello di vita evangelica.


Beato Giovanni di Gesù e Maria (Juan Otazua y Madariaga)


Sacerdote spagnolo beatificato il 28 ottobre 2007.
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04/04/2018 09:11
 
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Beato Francesco Marto


Il beato Francesco Marto nacque ad Alijustrel, nella parrocchia di Fatima, l'11 giugno 1908. Con la sorellina Giacinta e la cugina Lucia sarà il terzo protagonista delle apparizioni del 1917. Alla fine del 1918 Francesco e Giacinta furono colpiti dall'epidemia di broncopolmonite, la terribile "spagnola", che seminò tanti morti in tutta l'Europa. Sapeva che sarebbe morto e tale certezza gli veniva da quanto la «Bianca Signora» aveva detto a Fatima nell'apparizione del 13 giugno 1917: «Giacinta e Francesco li porterò presto in cielo». Durante la malattia Francesco si mostrò sempre allegro e contento. Nel febbraio 1919 le sue condizioni peggiorarono. Il 4 aprile, dopo aver pregato il Rosario con con Giacinta, a notte salutò Lucia, dandosi un arrivederci in Cielo. Poi disse alla madre: «Guarda, mamma, che bella luce là, vicino alla porta!». Il suo volto si illuminò di un sorriso e spirò. Erano le 10 di sera. Ancora non aveva 11 anni. È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 13 maggio 2000.

Nella località di Aljustrel vicino a Fatima in Portogallo, beato Francesco Marto, che, rapidamente consumato ancora fanciullo da una malattia, rifulse per la soavità dei costumi, la perseveranza nelle avversità e nella fede e la costanza nella preghiera.


Sant' Isidoro di Siviglia


Ultimo dei Padri latini, Isidoro di Siviglia (560-636) fu molto letto nel Medioevo, soprattutto per le sue «Etimologie», un'utile "somma" della scienza antica. Fu però soprattutto un vescovo zelante preoccupato della maturazione culturale e morale del clero spagnolo. Per questo motivo fondò un collegio ecclesiastico, prototipo dei futuri seminari, dedicando molto spazio della sua laboriosa giornata all'istruzione dei candidati al sacerdozio. Dei suoi fratelli due furono vescovi e santi, Fulgenzio e Leandro, che fece da tutore a Isidoro, e una sorella, Fiorentina, fu religiosa e santa. Successe a Leandro nel governo episcopale della diocesi di Siviglia. Presiedette l'importante quarto concilio di Toledo (nel 633). Sapienza, mai disgiunta da profonda umiltà e carità, gli hanno meritato il titolo di «doctor egregius» e l'aureola di santo.

Isidoro = dono di Iside, dal grecoBastone pastoraleSant'Isidoro, vescovo e dottore della Chiesa, che, discepolo di suo fratello Leandro, gli succedette nella sede di Siviglia nell'Andalusia in Spagna; scrisse molte opere erudite, convocò e presiedette vari concili e si adoperò sapientemente per il bene della fede cattolica e per l'osservanza della disciplina ecclesiastica.


San Gaetano Catanoso


Gaetano Catanoso nacque a Chorio di San Lorenzo, Archidiocesi di Reggio Calabria, il 14 febbraio 1879. Ordinato sacerdote il 20 settembre 1902, fu parroco di Pentedattilo e della Candelora in Reggio Calabria, dove realizzò un centro irradiante di vita eucaristica, divulgando la devozione al Volto Santo. Guida illuminata delle anime, da essere definito "il Confessore della Chiesa reggina", fu anche Cappellano delle carceri e dell'ospedale, Padre spirituale del Seminario diocesano, Canonico Penitenziere della Cattedrale. Promosse e sostenne iniziative di sostentamento per le vocazioni ecclesiastiche e fondò la "Congregazione delle Suore Veroniche del Volto Santo".
Morì il 4 aprile 1963, fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 4 maggio 1997 e canonizzato nel 2005.A Reggio Calabria, beato Gaetano Catanoso, sacerdote, che fondò la Congregazione delle Suore Veroniche dal Volto Santo per l'assistenza ai poveri e agli emarginati.


Beato Guglielmo di Noto


Nato a Noto (SR) nel 1309, dalla nobile famiglia Buccheri, da giovanissimo entrò a far parte della corte di Re Federico II col ruolo di paggio. Un giorno in una battuta di caccia alle falde dell'Etna un grosso cinghiale stava aggredendo il Sovrano, allorché il giovane paggio Guglielmo si gettò armato sulla bestia, salvando la vita al Re, ma riducendosi in fin di vita per un morso ricevuto dal cinghiale. Guarito per intercessione della Martire Agata, decide di darsi alla vita eremitica prima nella sua città di Noto, dopo, per ispirazione della Vergine Maria nella città di Scicli (RG) dove morirà il 4 aprile 1404. Beatificato con breve del 9 aprile 1537 da Papa Paolo III.Invocato per ottenere la pioggiaA Scicli in Sicilia, beato Guglielmo Cuffitelli, eremita, che, abbandonata la passione per la caccia, visse per cinquantasette anni in solitudine e in povertà.


San Benedetto il Moro


Copatrono - con santa Rosalia - della diocesi di Palermo, Benedetto Manassari nacque a San Fratello (Messina) nel 1526 da genitori discendenti di schiavi africani. A 21 anni entrò in una comunità eremitica e visse sul Monte Pellegrino. Quando Pio IV sciolse la comunità, passò ai Frati minori. Visse 24 anni nel convento di Santa Maria di Gesù a Palermo come cuoco, superiore, maestro dei novizi, infine ancora cuoco. Morto nel 1589 è santo dal 1807.

Benedetto = che augura il bene, dal latinoA Palermo, san Benedetto Massarari, detto il Moro per il colore della sua pelle, che fu dapprima eremita e, divenuto poi religioso nell'Ordine dei Frati Minori, si mostrò umile in tutto e sempre pieno di fede nella divina Provvidenza.


Transito di Sant'Ambrogio


L’Arcidiocesi di Milano commemora, il giovedì in albis, il transito del suo santo vescovo Ambrogio. Nella Messa del giorno è possibile la proclamazione, in alternativa al brano degli Atti degli Apostoli previsto dal Lezionario Ambrosiano per il Tempo di Pasqua, di un testo tratto dalla «Vita di Ambrogio» scritta da Paolino di Milano, suo segretario.A Milano, deposizione di sant'Ambrogio, vescovo, che, nel giorno del Sabato Santo andò incontro a Cristo vincitore della morte. La sua memoria si celebra il 7 dicembre nel giorno della sua ordinazione.


Beato Tommaso da Napoli


Esperti in scienze e Sacre Scritture, il Beato Tommaso da Napoli, venne inviato in Francia nel periodo della rivolta protestante, durante la quale l'Ordine Mercedario, come gli altri Ordini Religiosi, subì gravi perdite di beni e di vite umane. Questo dotto mercedario difese con tanto fervore e zelo la verità della fede, specialmente quello dell'eccellenza della gran Madre di Dio, da essere ucciso a pugnalate dagli eretici Ugonotti nel convento di S. Eulalia in Montpellier nell'anno 1540. L'Ordine lo festeggia il 4 aprile.


Santi Agatopodo e Teodulo


A Salonicco, in Macedonia, ora in Grecia, santi martiri Agatopódo, diacono, e Teodúlo, lettore, che, sotto l'imperatore Massimiano, su ordine del governatore Faustino, per aver confessato la fede cristiana furono gettati in mare con un masso legato al collo.


Beato Giuseppe Benedetto Dusmet


Bastone pastoraleA Catania, beato Giuseppe Benedetto Dusmet, vescovo, dell'Ordine di San Benedetto, che con sollecitudine promosse il culto divino, l'istruzione cristiana del popolo e lo zelo del clero e in tempo di pestilenza portò aiuto ai malati.


San Platone


A Costantinopoli, san Platone, egúmeno, che combattè a lungo con invitto animo contro i nemici delle sacre immagini e insieme al nipote Teodosio riordinò il celebre monastero di Studio.


San Pietro di Poitiers


A Poitiers in Aquitania, in Francia, san Pietro, vescovo, che favorì la nascita dell'Ordine di Fontevrault e, ingiustamente rimosso dalla sua sede, morì esule a Chauvigny.

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05/04/2018 09:29
 
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San Vincenzo Ferrer


«Da trent'anni il mastro Vincenzo va da una città all'altra, da un paese all'altro attraverso tutta l'Europa, montato su un semplice somarello, in inverno come in estate, il bell'abito dei domenicani lungo fino a terra a coprire i suoi piedi nudi. Come Gesù è seguito da una folla immensa di poveri, di donne, di bambini, di chierici, di contadini, di teologi, di duchi e di duchesse, tutti mescolati» ("Le meraviglie di Dio", Mondadori 2000). Nato a Valencia intorno al 1350, Vincenzo si trovò a vivere al tempo del grande scisma d'Occidente, quando i papi erano 2 e poi addirittura 3. E, suo malgrado, egli si trova al centro della divisione che minaccia il vertice della Chiesa. Ancora giovane domenicano, era stato notato da Pietro de Luna, legato del papa avignonese. Seguendo da vicino il cardinale, si rese però conto che la Chiesa aveva più che mai bisogno del ripristino dell'unità e della riforma morale. Incominciò allora la sua attività di predicazione. Nel 1394 il suo protettore, il cardinale de Luna, divenuto papa con il nome di Benedetto XIII, lo nomina suo confessore, cappellano domestico, penitenziere apostolico. Egli intensifica la sua attività ma nel 1398 si ammala e ha una visione nella quale gli appare il Salvatore accompagnato da san Domenico e san Francesco. Il Signore tocca la guancia del malato e gli ordina di mettersi in viaggio e conquistare molte anime. Vincenzo lascia allora Avignone ed intraprende vere e proprie campagne di predicazione in Spagna, Svizzera e Francia, in cui parla dell'Anticristo e del giudizio finale. Contribuisce così in modo decisivo alla fine dello scisma e al miglioramento dei costumi. Morì a Vannes nel 1419.CostruttoriVincenzo = vittorioso, dal latinoGlobo di fuoco, StellaSan Vincenzo Ferrer, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che, spagnolo di nascita, fu instancabile viaggiatore tra le città e le strade dell'Occidente, sollecito per la pace e l'unità della Chiesa; a innumerevoli popoli predicò il Vangelo della penitenza e l'avvento del Signore, finché a Vannes in Bretagna, in Francia rese lo spirito a Dio.


Santa Maria Crescentia Hoss


Nacque il 20 ottobre 1682 a Kaufbeuren, città dell'Algovia, figlia di un modesto tessitore di lana. Sin da giovanissima, si distinse per lntelligenza e devozione, ma non poté subito entrare nel locale monastero delle Francescane perché la famiglia era troppo povera per pagare la dote richiesta. Fu dunque anche lei tessitrice, finché il sindaco protestante della città non le fornì l'aiuto economico necessario. In monastero, come umile portinaia, divenne per molti una consigliera illuminata. Il suo candore spirituale impressionò anche il principe ereditario e arcivescovo di Colonia Clemens August che, subito dopo la morte chiese al Papa la sua canonizzazione. Resta memorabile la sua azione di pace nella disputa per la successione nell'abbazia principe di Kempten, quando diede consigli alla principessa ereditaria bavarese ed imperatrice Maria Amalia per risolvere le discussioni tra suo marito, l'imperatore Carlo VII, e Maria Teresa d'Austria. Morì il 5 aprile 1744 a Kaufbeuren. È stata canonizzata da Giovanni Paolo II il 25 novembre 2001.

A Kaufbeuren sul fiume Wertach nella Baviera, in Germania, santa Maria Crescenza (Anna) Höss, vergine, che, associata al Terz'Ordine di San Francesco, si sforzò di comunicare al prossimo la passione per lo Spirito Santo, di cui ella ardeva.


Santa Caterina Thomas


Caterina (Catalina) Thomas nasce il 1 maggio 1531 a Valldemoza sull'isola di Mallorca (Baleari). Cresciuta in una fede semplice ma provata in molte piccole cose, rimane orfana a sette anni. Trasferitasi dagli zii deve badare al bestiame, riducendo così la preghiera in chiesa. Per i giorni feriali costruisce dei piccoli altari ai piedi degli ulivi. La svolta nella sua vita avviene con l'incontro di padre Antonio Castaneda (1507-1583), del vicino collegio di Miramar. Grazie a lui Caterina prende la decisione di entrare in monastero. Superate tutte le difficoltà nel 1553 è accolta come corista nel monastero delle Canonichesse Regolari di Sant'Agostino di Palma. Professa i voti religiosi il 24 agosto 1555. Le sue orazioni, intanto, vengono conosciute anche fuori dal monastero tanto che il vescovo di Maiorca sovente le chiede consiglio. Trascorre la sua vita sempre più spesso in periodi di estasi mistiche fino all'ultima che termina il 4 aprile 1574. Morirà il giorno dopo.

A Palma di Maiorca in Spagna, santa Caterina Tomás, vergine, che, entrata nell'Ordine delle Canoniche regolari di Sant'Agostino, rifulse per la noncuranza di sé e l'abnegazione della volontà.


Beato Mariano de la Mata Aparicio


Il beato Mariano de la Mata Aparicio nacque in Barrio de la Puebla (Palencia, Spagna) il 30 dicembre 1905. Entrò nell’Ordine ed emise i voti solernni nel 1927, e nel 1930 venne ordinato sacerdote. Dopo un breve periodo passato in Spagna, P. Mariano fu inviato nel 1931 in Brasile dove per molti anni esercitò il ministero apostolico e sacerdotale. Ebbe diversi incarichi durante la sua vita, tanto di governo che nel campo educativo e parrocchiale. Si distinse come “messaggero della carità”. Sempre attento ai bisognosi, ai bambini, agli anziani e malati, fu consolatore ed elemosiniere, con un profondo spirito di preghiera e con una grande devozione verso l’Eucaristia e la santa Madre di Dio. La sua opera più significativa fu l’assistenza spirituale a più di duecento “Laboratori della carità di S. Rita”, istituzione di carattere assistenziale molto conosciuta nella città di San Paolo del Brasile. Qui morì il 5 aprile 1983 e fu beatificato il 5 novembre del 2006 da Giovanni Paolo II.


Beato Raimondo di Monteolivo


Di origine catalana, il Beato Raimondo di Monteolivo, ricevette l'abito dalle mani di San Pietro Nolasco il 10 agosto 1218, giorno stesso della fondazione dell'Ordine Mercedario. Questo cavaliere laico consacrato al servizio di Dio diede grande esempio di austerità e buone azioni per tutta la sua vita finché si addormentò nel Signore sotto il generalato del Beato Guglielmo de Bas.L'Ordine lo festeggia il 5 aprile.


Sant' Irene di Salonicco


PalmaA Salonicco nella Macedonia, ora in Grecia, santa Irene, vergine e martire, che per aver disatteso l'editto di Diocleziano conservando nascosti i libri sacri fu portata in un pubblico lupanare e poi messa al rogo per ordine del governatore Dulcezio, sotto il quale anche le sue sorelle Agape e Chiona avevano precedentemente subito il martirio.


Santi Martiri di Aquae Regiae (di Regiis)


Ad Arbal in Mauritania, nel territorio dell'odierna Algeria, passione dei santi martiri che durante la persecuzione del re ariano Genserico furono uccisi in chiesa il giorno di Pasqua; il loro lettore fu trafitto da una freccia alla gola, mentre dal pulpito cantava l'Alleluia.


Santa Giuliana di Cornillon o di Liegi


Presso Fosses nel Brabante, nell'odierno Belgio, santa Giuliana, vergine dell'Ordine di Sant'Agostino, che fu dapprima priora di Cornillon presso Liegi e, sorretta da divino e umano consiglio, promosse la solennità del Corpo di Cristo e condusse vita di reclusa.


Santi Martiri di Persia


Nello stesso luogo, commemorazione di centoundici uomini e nove donne, martiri, che, radunati da varie parti nelle città regie di Persia, essendosi rifiutati con fermezza di rinnegare Cristo e adorare il fuoco, per ordine dello stesso re furono dati al rogo.


San Geraldo


Nel monastero di Grande-Sauve nella regione dell'Aquitania, ora in Francia, san Gerardo, abate, che, cresciuto nel monastero di Corbie, fu poi eletto abate di Laon e dopo santi pellegrinaggi si ritirò nel fitto della foresta di questa terra.


Beato Antonio Blasi


Lo zelante mercedario, beato Antonio Blasi, arcivescovo di Atene, condusse una vita esemplare piena di virtù guidando il suo gregge verso la perfezione ed in questa città santamente andò in cielo. L'Ordine lo festeggia il 5 aprile.


Sant' Alberto di Montecorvino


Alberto = di illustre nobiltà, dal tedescoA Montecorvino in Puglia, sant'Alberto, vescovo, che dedicò la sua vita alla preghiera continua a Dio e al bene di tutti i poveri.


Santa Ferbuta


A Seleucia in Persia, santa Ferbuta, vedova, che fu sorella del vescovo san Simeone e sotto il regno di Sabor II subì insieme alla sua serva il martirio.
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Beata Pierina Morosini


«Le colleghe testimoniano la sua fedeltà al lavoro, la sua affabilità unita al riserbo, la stima che godeva come donna e come credente. Proprio nel tragitto verso casa, trent'anni fa, si è consumato il suo martirio, estrema conseguenza della sua coerenza cristiana. I suoi passi, però, non si sono fermati, ma continuano a segnare un sentiero luminoso per quanti avvertono il fascino delle sfide evangeliche» (Giovanni Paolo II). Con Maria Goretti e Antonia Mesina, Pierina Morosini è una delle moderne martiri della dignità della donna. Nacque a Fiobbio, piccolo villaggio presso Bergamo, nel 1931. Terminate le scuole elementari e passata la bufera della guerra, lavorò come operaia tessile in un cotonificio di Albino, presso il capoluogo orobico, contribuendo con il suo stipendio al bilancio familiare. L'adesione all'Azione cattolica, prima come semplice iscritta poi come responsabile della formazione delle "piccolissime" e delle "beniamine", ampliò la prospettiva del suo impegno. Fu sostenitrice delle opere missionarie e del seminario. Ogni mattina prima di andare al lavoro riceveva la Comunione e nel tragitto casa-fabbrica recitava il Rosario. Nel 1947, quasi presaga della sorte che l'attendeva, si recò in pellegrinaggio a Roma, in occasione della beatificazione di Maria Goretti. Dieci anni dopo, nel 1957, mentre ritornava dal lavoro, venne aggredita da un giovane che cercò di violentarla. Pierina, prima cercò di farlo ragionare, poi fuggì. Il giovane la inseguì e la colpì con un sasso. Morì due giorni dopo senza riprendere conoscenza. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi, in particolare degli aderenti all'Azione cattolica.
Pierina = accorciativo e diminutivo di PietroGiglio, PalmaNella cittadina di Fiobbio di Albino vicino a Bergamo, beata Pierina Morosini, vergine e martire, che, a ventisei anni, mentre faceva ritorno a casa dalla fabbrica in cui lavorava, morì ferita a morte al capo nel tentativo di difendere dall'aggressione di un giovane la propria verginità consacrata a Dio.


San Pietro da Verona


Nato da genitori eretici manichei, l'innata rettitudine del cuore gli fece intuire subito da che parte si trovasse la verità. A sette anni imparò alle scuole dei cattolici il Credo, che per lui non sarà una formula qualunque, ma un principio di vita e una luce che rischiarerà per sempre il suo cammino. Entrato nell'Ordine, anelante le sante lotte per la fede, nei lunghi anni di preparazione al futuro apostolato, mise le basi di quella robusta santità che fece davvero di lui un atleta di Gesù Cristo. Un giorno confidò a un confratello che da quando era sacerdote, celebrando la S. Messa, alla elevazione del calice aveva sempre chiesto al Signore la grazia di morire martire, tale era l'ardore della sua fede e della sua carità. Nominato nel 1242 Inquisitore Generale per la Lombardia, combatté senza posa gli eretici con la spada della divina parola, finché fu ucciso per loro mano, come egli aveva predetto, sulla strada da Como a Milano.Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latinoPugnale, Ferita al capo, PalmaPresso Milano, passione di san Pietro da Verona, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori e martire, che, nato da genitori seguaci del manicheismo, abbracciò ancor fanciullo la fede cattolica e divenuto adolescente ricevette l'abito dallo stesso san Domenico; con ogni mezzo si impegnò nel debellare le eresie, finché fu ucciso dai suoi nemici lungo la strada per Como, proclamando fino all'ultimo respiro il simbolo della fede.


Beato Notkero il Balbuziente


Il suo soprannome «Balbulus» cioè balbuziente è emblematico. Il benedettino svizzero Notkero aveva la lingua che incespicava. Per questo, durante l'infanzia, venne schernito dai compagni di scuola, tra i quali, comunque, eccelleva. Nacque da una nobile famiglia nel cantone svizzero di Zurigo intorno all'840. Terminati gli studi chiese di entrare nel monastero benedettino di San Gallo dove fu accolto con entusiasmo. In breve divenne direttore della scuola del monastero elvetico, che sotto di lui ebbe una straordinaria fioritura. Notkero eccelleva nella musica e nella poesia. Si narra che compose un inno ispirandosi al cigolio di una ruota di mulino (perciò è spesso ritratto assorto vicino a tale meccanismo). Autore anche di un «Martyrologium» e di opere storiche, tra cui le «Gesta di Karol Magni», morì a San Gallo il 6 aprile 912. Fu proclamato beato da Papa Giulio II nel 1513.

Nel monastero di San Gallo in Svevia, nel territorio dell'odierna Svizzera, beato Notchero il Balbo, monaco, che trascorse quasi tutta la vita in questo cenobio, dedicandosi alla composizione di numerose sequenze; gracile nel corpo ma non nell'animo, balbuziente nella voce ma non nello spirito, fu profondo nelle scienze divine, paziente nelle avversità, mite verso tutti, sollecito nella preghiera, nella lettura, nella meditazione e nella scrittura.


Beato Zefirino Agostini


Il beato Zefirino Agostini nasce a Verona il 24 settembre 1813. A 18 anni entra in seminario. Viene ordinato sacerdote nel 1837 e trascorre i primi otto anni di sacerdozio nella parrocchia natia. Nel 1845 diventa parroco nella parrocchia dei Santi Nazario e Celso. Da subito intuisce l'importanza delle associazioni laicali e nel 1856 promuove il sodalizio delle «Sorelle devote di Sant'Angela», perché lo coadiuvasse nell'educazione della gioventù femminile. Dal 1860 alcune di queste collaboratrici cominciarono a fare vita comune. Nove anni più tardi Agostini volle dare a quest'opera un profilo più preciso, ispirandosi alla spiritualità di sant'Angela Merici. Nasceva così la congregazione delle «Orsoline di Maria Immacolata». Muore il 6 aprile 1896 a Verona. È stato beatificato il 25 ottobre 1998.

A Verona, beato Zefirino Agostini, sacerdote, che si dedicò al ministero della predicazione, alla catechesi e alla formazione cristiana e con ogni mezzo si prese cura dei giovani, dei poveri e dei malati, fondando per il loro bene anche la Congregazione delle Orsoline Figlie di Maria Immacolata.


Beato Michele Rua


Il beato Michele Rua è il primo successore di Don Bosco, di cui era stato a lungo segretario e poi vicario. Nato a Torino nel 1837, dopo la morte del padre entra tra i salesiani. Già da chierico diviene segretario del futuro santo per la zona di Valdocco. Accompagna il fondatore in numerosi viaggi. Si adopera, inoltre, come catechista e direttore spirituale. A 26 anni fonda il primo centro salesiano "esterno" a Mirabello Monferrato. Vicario nel 1884, assume la guida della congregazione dopo la morte di Don Bosco (1888) e le dà un grande impulso. Muore nel 1910 ed è beato dal 1972.

Michele = chi come Dio?, dall'ebraicoA Torino, beato Michele Rua, sacerdote, insigne propagatore della Società Salesiana.


Beato Guglielmo di San Romano


Questo mercedario vissuto al tempo di San Pietro Nolasco, nel 1225 accompagnò il Santo Fondatore in missione di redenzione ad Algeri dove liberò 219 schiavi.Avendo, il Beato Guglielmo di San Romano, compassione delle pene di quei poveri prigionieri, rimase come ostaggio, predicando a tutti il vangelo del regno finché morì nella pace del Signore.L'Ordine lo festeggia il 6 aprile.


San Paolo Le Bao Tinh


Nella città di Vĩn Trị nel Tonchino, ora Viet Nam, san Paolo Lê Bảo Tịnh, sacerdote e martire, che, ancora chierico, fu tenuto a lungo in prigione per la sua fede e, diventato sacerdote, fu rettore del Seminario; scrisse un libro di omelie e un compendio di dottrina cristiana e, portato infine di nuovo in giudizio, fu condannato a morte sotto l'imperatore Tự Đức.


Sant' Ireneo di Sirmio


A Srijem in Pannonia, nell'odierna Croazia, passione di sant'Ireneo, vescovo e martire, che, al tempo dell'imperatore Massimiano, sotto il governatore Probo, fu dapprima frustato, poi per molti giorni torturato in carcere e infine portò a compimento il suo martirio con la decapitazione.


San Guglielmo di Eskill


Nell'isola di Eskill vicino a Roeskilde in Danimarca, san Guglielmo, abate, che, chiamato in Danimarca dal cenobio dei Canonici Regolari di Parigi, rinnovò non senza affanni e ostacoli l'osservanza della regola e lasciò la vita all'alba della domenica di Pasqua.


Santa Galla di Roma


A Roma, santa Galla, che, figlia del console Simmaco, alla morte del marito attese per molti anni presso la chiesa di San Pietro alla preghiera, alle elemosine, ai digiuni e ad altre opere sante; il suo beato transito è stato narrato dal papa san Gregorio Magno.


Sant' Eutichio


A Costantinopoli, sant'Eutichio, vescovo, che presiedette il Concilio Ecumenico Costantinopolitano II, in cui lottò con forza in difesa della retta fede e, dopo aver patito un lungo esilio, morendo professò la resurrezione della carne.


San Prudenzio di Troyes


Nello stesso luogo, san Prudenzio, vescovo, che compilò un compendio del Salterio per chi si metteva in viaggio, raccolse i precetti delle Sacre Scritture per i candidati al sacerdozio e rinnovò la disciplina monastica.


Beata Caterina Morigi di Pallanza


Nel monastero di Santa Maria al Sacro Monte sopra Varese, beata Caterina da Pallanza, vergine, che insieme alle sue compagne praticò vita eremitica sotto la regola di sant'Agostino.


San Filarete di Calabria


ZappaNel monastero di sant'Elia sul monte Aulina presso Palmi in Calabria, san Filarete, monaco, che fu molto dedito alla preghiera.


San Vinebaldo


A Troyes nel territorio della Neustria, in Francia, san Vinebaldo, abate del monastero di Saint-Loup, insigne per austerità di vita.
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07/04/2018 09:01
 
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San Giovanni Battista de La Salle


Nasce a Reims il 30 aprile 1651 da genitori nobili, ma non ricchi, e con dieci figli. Si laurea in lettere e filosofia; è sacerdote nel 1678, e a Reims assume vari incarichi, collaborando anche all'attività delle scuole fondate da Adriano Nyel, un laico votato all'istruzione popolare. Scuole gestite però da maestri ignoranti e senza stimoli. E proprio dai maestri parte la sua opera. Riunisce quelli di Nyel in una casa comune, vive con loro, studia e li fa studiare, osserva metodi e organizzazione di altre scuole. Insgna un metodo e abolisce le lezioni in latino, introducendo in ogni disciplina la lingua francese. Nel 1680 nasce la comunità dei «Fratelli delle Scuole Cristiane». In genere non sono preti, vestono una tonaca nera con pettorina bianca, con un mantello contadino e gli zoccoli, e sotto la guida del La Salle aprono altre scuole. Nel 1687 hanno già un loro noviziato. Nel 1688 sono chiamati a insegnare a Parigi dove in un solo anno i loro allievi superano il migliaio. A causa di critiche e ostacoli esterni da Parigi dovrà portare la sua comunità nel paesino di Saint-Yon, presso Rouen, dove morirà il 7 aprile 1719.

InsegnantiGiovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraicoMemoria di san Giovanni Battista de la Salle, sacerdote, che a Rouen in Normandia in Francia si adoperò molto per la formazione umana e cristiana dei bambini, in particolare quelli poveri, e istituì la Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, per la quale sostenne molte tribolazioni, divenendo benemerito davanti al popolo di Dio.


Beata Maria Assunta Pallotta


La Beata Maria Assunta Pallotta nacque a Force (AP) il 20 agosto 1878 da Luigi ed Eufrasia Casali, primogenita di cinque figli. A causa della povertà della famiglia non poté seguire un corso di studi regolare ed andò subito a lavorare. La sua vocazione alla vita religiosa arrivò in tenera età, il 4 maggio 1898 partì per il probandato delle suore Francescane Missionarie di Maria. Quando il 9 luglio 1900 sette missionarie dell'istituto delle Suore Francescane di Maria furono martirizzate in Cina, nello Shansi, dai Boxers, Maria chiese di essere inviata missionaria in Cina, pronta a dare la vita per Cristo e per la fede. La sua domanda fu accolta e Maria Assunta l'anno successivo raggiunse la Cina. L'inverno del 1905 fu rigidissimo e nello Shansi scoppiò una tremenda epidemia di tifo che colpì anche Maria Assunta. La sera del 7 aprile ricevette il viatico e venti minuti prima di morire un profumo misterioso inondò la stanza. Questo prodigio si ripeté nelle strade dove fu portato il suo feretro, nelle stanza e dove ella aveva abitato. Il 7 novembre 1954 Maria Assunta, chiamata dai cinesi "la santa dei profumi", veniva insignita da Pio XII dell'aureola dei beati. Ella fu la prima missionaria che raggiunse gli onori degli altari senza aver subito il martirio.In località Dongerkou in Cina, beata Maria Assunta Pallotta, vergine delle Suore Francescane Missionarie di Maria, che, addetta ad umili servizi, visse nella semplicità e nel nascondimento per il regno di Cristo.


Sant' Enrico Walpole


Nato nel 1558 a Docking nel Norfolk (Inghilterra), cominciò gli studi di giurisprudenza a Londra nel 1578. Decise di diventare sacerdote dopo il martirio di P. Edmund Campion; entrò il Collegio Inglese a Rheims nel Luglio del 1582 e si trasferì Collegio Inglese di Roma (aprile 1583) dove finalmente decise di entrare nella Compagnia di Gesù, nel 1584. Terminò gli studi al Collegio Scozzese di Pont-à-Mousson, e fu ordinato sacerdote a Parigi. Dopo un periodo di apostolato sul continente, riuscì ad entrare di nascosto in Inghilterra nel 1593, ma fu tradito da un compagno di viaggio e subito imprigionato. Dopo più di un anno di prigionia e torture, fu condannato per aver ricevuto l'ordinazione sacerdotale all'estero (un reato considerato come alto tradimento) e martirizzato il 7 aprile del 1595. Fu dichiarato santo da Paolo VI nel 1970.A York in Inghilterra, sant'Enrico Walpole, della Compagnia di Gesù, e beato Alessandro Rawlins, sacerdoti e martiri, che durante il regno di Elisabetta I furono messi in prigione e crudelmente torturati per il loro sacerdozio e, infine, condotti al patibolo, ottennero impiccati e poi sventrati la corona eterna.


Sant' Ermanno Giuseppe di Colonia


Ermanno nacque a Colonia tra il 1150 e il 1160. Entrato giovanissimo nel monastero premostratense di Steinfeld, che allora si trovava nella diocesi di Colonia (oggi dipende da Aachen), fu ordinato sacerdote e da premostratense si trovò spesso a svolgere il suo ministero nei monasteri delle religiose cistercensi e premostratensi della sua regione. Morì nel 1241 o 1252, a Hoven, il giovedì dopo Pasqua. Il martedì dopo Pentecoste le sue spoglie furono portate a Steinfeld dove si trovano ancor oggi. Compose molti scritti ma di lui conserviamo solo «Duodecim gratiarum actiones» e «Precula de quinque gaudiis Beatae Mariae Virginis». Già nel 1339 gli fu dedicata una chiesa a Ubbergen. L'iconografia lo ritrae con un calice ornato di tre rose e con le vesti corali.

Ermanno = variante di ArmandoNel monastero premostratense di Steinfeld in Germania, sant'Ermanno Giuseppe, sacerdote, che rifulse di tenero amore per la Vergine Maria e celebrò con inni e lodi la devozione verso il Sacro Cuore di Gesù.


Beato Alessandro Rawlins


Durante gli socntri tra il nascente anglicanesimo ed il cattolicesimo, furono uccisi in odio alla loro fede, per non aver voluto riconoscere la supremazia regia in ambito religioso, il sacerdote secolare Alexander Rawlins ed il gesuita Henry Walpole. Entrambi furono beatificati nel 1929, ma solamente il Walpole fu anche canonizzato da Papa Paolo VI il 25 ottobre 1970, unitamente al gruppo dei Quaranta Martiri d'Inghilterra e Galles.Alessandro = protettore di uomini, dal grecoA York in Inghilterra, sant'Enrico Walpole, della Compagnia di Gesù, e beato Alessandro Rawlins, sacerdoti e martiri, che durante il regno di Elisabetta I furono messi in prigione e crudelmente torturati per il loro sacerdozio e, infine, condotti al patibolo, ottennero impiccati e poi sventrati la corona eterna.


Beato Randolfo Ashley


Durante gli socntri tra il nascente anglicanesimo ed il cattolicesimo, furono uccisi in odio alla loro fede, per non aver voluto riconoscere la supremazia regia in ambito religioso, il sacerdote secolare Edoardo Oldcorne ed il religioso gesuita Randolfo Ashley. Entrambi furono beatificati nel 1929, unitamente ad un folto gruppo dei martiri inglesi e gallesi.A Worcester sempre in Inghilterra, beati martiri Edoardo Oldcorne, sacerdote, e Rodolfo Ashley, religioso della Compagnia di Gesù, che esercitarono clandestinamente per molti anni il loro ministero, finché, sotto la falsa accusa di cospirazione contro il re Giacomo I, furono gettati in carcere, torturati e infine tagliati a pezzi ancora vivi.


Sant' Egesippo


Sant'Egesippo viene considerato il primo autore post apostolico, probabilmente originario della Palestina e conoscitore del greco, dell'ebraico e del siriaco. Visse a Roma durante il papato di Aniceto fino a quello di Eleuterio e scrisse con stile semplice la Storia degli Atti Ecclesiastici dalla passione del Signore fino ai suoi giorni.Commemorazione di sant'Egesippo, che visse a Roma dal papato di Aniceto fino a quello di Eleuterio e compose con linguaggio semplice una storia della Chiesa dalla Passione del Signore fino ai suoi tempi.


Beato Edoardo Oldcorne


PalmaA Worcester sempre in Inghilterra, beati martiri Edoardo Oldcorne, sacerdote, e Rodolfo Ashley, religioso della Compagnia di Gesù, che esercitarono clandestinamente per molti anni il loro ministero, finché, sotto la falsa accusa di cospirazione contro il re Giacomo I, furono gettati in carcere, torturati e infine tagliati a pezzi ancora vivi.


Sant' Aiberto di Crespin


Presso il monastero di Crespin nell'Hainault, nell'odierna Francia, sant'Aiberto, sacerdote e monaco, che ogni giorno recitava in solitudine, in ginocchio o prostrato a terra, tutto il Salterio e ai penitenti che accorrevano a lui amministrava la divina misericordia.


Beato Cristoforo Amerio


Il Beato Cristoforo Amerio, cardinale di Santa Romana Chiesa del titolo di Santa Croce di Gerusalemme, onorò l'Ordine Mercedario con la sua vita esemplare e celebre per la santità morì nell'anno 1425. L'Ordine lo festeggia il 7 aprile.


Beata Orsolina (Veneri) di Parma


Oblata benedettina, andò invano due volte ad Avignone per convincere Clemente VII a porre fine alla divisione. Si recò in Terra Santa e a Venezia. Morì a Verona.




San Pietro Nguyen Van Luu


In Cocincina, ora Viet Nam, san Pietro Nguy?n Van L?u, sacerdote e martire, che, condannato a morte sotto l'imperatore T? Ð?c, morì lieto sul patibolo.


San Giorgio di Militene


A Mitilene sull'isola di Lesbo, san Giorgio, vescovo, che patì molto sotto l'imperatore Leone l'Armeno per il culto delle sacre immagini.


Santi Teodoro, Ireneo, Serapione e Ammone


Nella Pentapoli in Libia, santi martiri Teodoro, vescovo, Ireneo, diacono, Serapione e Ammone, lettori
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POTRESTE AVERE DIECIMILA MAESTRI IN CRISTO, MA NON CERTO MOLTI PADRI, PERCHE' SONO IO CHE VI HO GENERATO IN CRISTO GESU', MEDIANTE IL VANGELO. (1Cor. 4,15 .
 
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