È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

La Chiesa Cattolica e Ortodossa

Ultimo Aggiornamento: 28/11/2014 16:05
Autore
Stampa | Notifica email    
05/02/2014 20:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

§ 2. - Le Chiese bizantine.

Storia dello scisma. - A sua volta lo scisma del patriarcato di Costantinopoli e di tutte le Chiese slave e melkite è differente dai precedenti: nacque da un desiderio d'indipendenza, come gli scismi caldeo e armeno, però da un desiderio che, fin da principio e per forza di cose, prende un tono d'opposizione molto marcata alla Sede romana, e si complica con divergenze dommatiche e disciplinari già prima della rottura definitiva.

Origini remote dello scisma. - All'origine si tratta d'un conflitto di predominio tra l'antica Roma e Costantinopoli, nuova Roma, scelta come capitale da Costantino (330). A questo titolo il vescovo di Costantinopoli nel concilio de! 381 esige per il suo seggio un primato d'onore immediatamente dopo quello di Roma, e gli venne accordato dal terzo canone del concilio. L'imperatore Teodosio I (388-395) si stabilisce a Costantinopoli; alla sua morte l'impero si divide in impero d'Occidente e impero d'Oriente, e Costantinopoli diviene la residenza stabile dell'imperatore d'Oriente. Questo non fa che accrescere le pretese del vescovo che al concilio di Calcedonia ottiene non soltanto la conferma del suo posto d'onore, ma un'effettiva giurisdizione sulle diocesi (circoscrizioni civili) di Tracia, d'Asia, del Ponto, e sui vicini paesi di missione. Questo canone (28 e ultimo) fu adottato a Calcedonia dopo la partenza dei legati romani e non fu mai riconosciuto dal papato.

Invece a Costantinopoli si cominciò a poco a poco ad ammettere la seguente pericolosa interpretazione, che in germe contiene tutto lo scisma bizantino: giuridicamente il vescovo di Costantinopoli ha sul suo patriarcato un'autorità assoluta e incontrollata, ma onorificamente viene dopo il papa di Roma, il quale anche lui esercita un'autorità assoluta su altri territori, cioè sull'Occidente. Ma non sarebbe esatto attribuire ad un solo fattore, l'ambizione dei patriarchi orientali, lo stato di tensione tra le due Chiese che pian piano determinò la separazione. Bisogna aggiungere la diversità del genio latino da quello greco-orientale; la diversa mentalità teologica; la politica degli imperatori d'Oriente, i quali, non vedendo di buon occhio che la Chiesa del loro impero dipendesse da un'autorità straniera, appoggiavano e anche stimolavano le pretese e le ambizioni del patriarca di Costantinopoli; soprattutto la eccessiva ingerenza degli stessi nelle questioni ecclesiastiche da cui ebbero origine i lunghi scismi di Acacio, dei monoteliti, degli iconoclasti che rallentarono e ruppero le relazioni tra le due Chiese, tanto che dal 343 all'858 si possono contare duecento sedici anni di separazione tra Roma e Costantinopli.

Fozio. - Nell'858 l'imperatore di Costantinopoli fece esiliare il patriarca Ignazio e salire S'ozio sulla sede della capitale. Il nuovo patriarca annunciò, per averne l'approvazione, la sua nomina al papa Nicolo I, il quale mandò a Costantinopoli per fare un'inchiesta, non per partecipare al concilio. Malgrado tutto Fozio radunò, sotto la presidenza dell'imperatore, un sinodo che pronuncia la deposizione d'Ignazio (861). Nicolo I risponde condannando il concilio e deponendo Fozio (862), che però resta al suo posto e lancia contro il papa un triplice attacco: prima di tutto lo accusa di eresia sulla processione dello Spirito Santo, poi di aver violato la giurisdizione di Costantinopoli sulla Bulgaria (veramente la questione bulgara fu quella che propriamente determinò la rottura, durata quattro anni, di Fozio con la sede di Roma); infine un violento attacco contro alcuni usi liturgici e disciplinari latini. Tutte queste accuse sono svolte in una lettera che egli manda agli arcivescovi d'Oriente nell'867; però nello stesso anno un nuovo imperatore manda in esilio Fozio e un solenne concilio, raccolto in Santa Sofia di Costantinopoli alla presenza dei legati della Santa Sede, ristabilisce Ignazio nei suoi diritti (869-870). Morto questi, Fozio è rieletto patriarca e stavolta con l'approvazione del papa Giovanni Vili. Quando muore, nell'891 si trova nuovamente in esilio ad opera dell'imperatore Leone VI, senza però essere stato deposto dalla sua sede da Roma (2).

(2) "Fino a questi ultimi tempi si faceva risalire a Fozio l'origine e la responsabilità dello scisma greco. Studi recenti sembrano aver dimostrato che l'azione di questo personaggio, che per due volte occupò la sede del patriarcato di Costantinopoli, fu meno diretta e meno decisiva di quanto si pensasse. E' vero che durante il suo primo patriarcato egli aveva rotto con la Sede di Roma, ma lo scisma non era durato che quattro anni circa, dall'863 aU'867. E* pur vero che con la sua pretesa di indipendenza nei riguardi di Roma, con gli scritti antìromani e la dottrina dello Spirito Santo, che egli diceva procedere dal solo Padre e in nessun modo dal Figlio, egli preparò l'alimento di cui si nutrirà inseguito lo scisma per lunghi secoli ; ma dopo quei pochi anni di separazione, Fozio si è riconciliato con Roma, vi è rimasto unito tutto il tempo del secondo patriarcato (880-886) ed è morto nella pace di Papa StefanoV" C.Boyer, UnusPastor, Roma io,5i,pp. 7-8. Cfr. E.Hermann, Le cause stanche della separazione della Chiesa greca secandole più recenti ricerche, in La Scuola Cattolica, 1940, pp. 128-139. L'autore così conclude: "Fozio non è né l'avversario diabolico del Papato quale è considerato da parecchi cattolici, né l'eroico difensore della indipendenza della Chiesa orientale, quale è celebrato oggi dagli Orientali dissidenti. Temporaneamente spinto dagli eventi alla lotta contro il Papa, ha poi fatto pace con Roma e riconosciuta la sua autorità ". Si veda inoltre E. Amann, L'epoca carolingia (voi. VI della Storia della Chiesa di Fliche et Martin), Lice, Torino 1948, pp. 481-519: La questione di Fozio; Fr. Dvornhc, Lo scisma di Fozio, Ed. Paoline, Roma 1953

Michele Cerulario. - Dopo questo primo scandalo l'unione fu ristabilita e si conservò a stento fin verso il 1025-80. Durante questo periodo si dimenticarono completamente le questioni sollevate da Fozio. Se vi furono delle rotture esse avvennero per altri motivi. Cosi quando M. Cerulario sali alla sede di Co-itantinopoli (25 marzo 1043) le relazioni con Roma erano sospese da molti anni. Il papato attraversava allora il periodo più triste della sua storia. I papi non facevano che passare sul seggio apostolico, eletti e deposti o assassinati dalle fazioni Dal 901 al 1059 si contano una quarantina di papi di fronte a quindici patriarchi di Costantinopoli. Al principio del patriarcato di M. Cerulario, la situazione della Chiesa romana è lacrimevole. Nel 1044 ci sono due papi; nel 1045 se ne hanno tre; nel 1046 l'imperatore tedesco Enrico III fa deporre i tre papi esistenti e li sostituisce con Clemente II. Supponendosi che il patriarca bizantino avesse voluto partecipare la sua elezione al Papa, egli avrebbe potuto essere impacciato sulla scelta del destinatario. M. Cerulario non ruppe dunque relazioni, che di fatto non esistevano più da lungo tempo, ma fece fallire il tentativo di riprenderle, in occasione di un progetto di alleanza politica tra il Papa e il a basileus " contro i Normanni dell'Italia meridionale. Per riuscirvi, riapri la polemica contro i riti e gli usi latini, che Fozio aveva inaugurata. Per suo ordine tutte le chiese latine della città furono chiuse. Poi fece lanciare da Leone di Ocrida un insolente manifesto contro altri usi latini. H Papa Leone IX inviò una delegazione a Costantinopoli con a capo il Card. Umberto. Fu ben accolta dall'imperatore bramoso di venire ad un'intesa; ma tra il veemente e focoso Cardinal-Legato pieno dell'idea della supremazia della Santa Sede e l'astuto e orgoglioso patriarca, un intendimento non era possibile. Alla fine i Legati stanchi di aspettare, si lasciarono trascinare a deporre sull'altare della Santa Sofia la bolla in cui venne scomunicato il patriarca Michele (il 16 luglio 1054), atto gravissimo viste le sue conseguenze. Michele rispose scomunicando i Legati Al ritorno a Roma, Umberto e i suoi compagni trovarono il Papa morto già dal 19 aprile e la Sede ancor vacante. Ma la loro sentenza fu universalmente accolta. Da quel momento lo scisma tra le due Chiese era un fatto compiuto. Cfr. lo studio di M. Jugie in E. C, IV, 732-746, di cui ci siamo serviti.

L'estensione dello scisma. - Tutte le Chiese dipendenti dal patriarca di Costantinopoli furono senz'altro trascinate nello scisma, e i patriarchi melkiti d'AIessandria, Antiochia, Gerusalemme, che gravitavano più attorno a Costantinopoli che a Roma, si abituarono a seguire quella a spese di questa. Il Patriarca di Costantinopoli rivendicò per sé anche una vera giurisdizione sugli altri patriarchi d'Oriente, almeno nel senso d'un diritto d'intervento negli affari straordinari per opporsi così pienamente alla Chiesa di Roma, la quale ai suoi occhi era solo più la Chiesa d'Occidente. Le pretese venivano appoggiate dall'imperatore bizantino, che aveva tutto l'interesse ad assicurare un posto senza pari alla Chiesa di Costantinopoli, che teneva completamente sotto la sua tutela.

Ma gli avvenimenti dei tempi moderni dovevano dare una crudele smentita a questa ambizione. La caduta dell'impero romano d'Oriente (1453) diminuì singolarmente il prestigio del patriarcato; più tardi, e fino ai nostri giorni, la creazione di nuovi stati spinse il desiderio del clero e dei fedeli a costituirsi in Chiese indipendenti. Il patriarca di Costantinopoli spesso cedette soltanto controvoglia.

Il metropolita di Mosca fu il primo che ottenne da lui l'elevazione della sua Chiesa al grado di patriarcato (1589). Più tardi l'imperatore russo Pietro il Grande soppresse tale dignità per sostituirla con un santo sinodo. Il patriarcato venne ricostituito con la caduta zarista del 1917. La Chiesa russa subì poi violente persecuzioni da parte dei bolscevichi e il novello patriarca Tychon, morto nel 1925, fu sostituito nel suo titolo da un successore solo nel 1943, quando le circostanze della guerra richiesero un atteggiamento più duttile del regime verso l'episcopato. Tutti i dissidi religiosi interni dovettero piegarsi davanti all'autorità del patriarca ufficialmente riconosciuto, che attualmente si sforza di ricondurre alla sua autorità i russi emigrati, e di estendere a poco a poco il suo influsso sulle Chiese degli stati satelliti dell'U.R.S.S., le quali verrebbero a perdere l'indipendenza che erano riuscite a ottenere da Costantinopoli.

I patriarchi bizantini delle altre tre grandi sedi d'Oriente, non hanno finora dovuto smembrare il loro territorio. Il patriarca di Gerusalemme esercita la sua sovranità sull'arcivescovato autonomo del Sinai. La Chiesa di Cipro conservò l'autocefalia, riconosciutale dal Concilio d'Efeso del 431.
Il numero degli ortodossi di rito bizantino, escludendo quelli dell'U.R.S.S. di cui attualmente è impossibile conoscere il numero (125 milioni?), si aggira sui trentacinque milioni.
I raggruppamenti delle Chiese bizantine, come le altre orientali, hanno accettato di incontrarsi con le Chiese protestanti. Nel 1922 il patriarca di Costantinopoli e altri capi delle Chiese bizantine al suo seguito, riconobbero la validità delle ordinazioni anglicane, spesso presero parte a cerimonie protestanti, inviarono delegati alle conferenze unioniste, ma in diverse di queste riunioni delegati ortodossi dichiararono che essi non intendevano deflettere dalla loro posizione dommatica tradizionale, che è quella dei primi sette concili ecumenici. Cfr. E. C. ix, 326-328.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:45. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com