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CANTI SPIRITUAL

Ultimo Aggiornamento: 27/01/2019 18:25
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25/10/2013 12:08
 
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Spiritual



Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 






La cantante nera Marian Anderson nel 1943



Lo spiritual è una musica afro-americana, usualmente con un testo religioso cristiano. Originariamente monofonica ea cappella, questo genere musicale è antecedente al blues. Lo spiritual è l'antenato del jazz. Solitamente gli schiavi neri cantavano queste canzoni, accompagnandosi con rumori prodotti da coperchi di pentole e lattine, al fine di battere il tempo. Lo spiritual era un canto spirituale, come dice lo stesso nome, che veniva dedicato a Dio per alleviare i dolori e le sofferenze della schiavitù. I termini nero spiritual,black spiritual, e afro-american spiritual sono tra loro sinonimi; nel XIX secolo il termine jubilee era più diffuso (soprattutto tra gli afroamericani; i bianchi spesso chiamavano queste canzoni degli schiavi). Qualche musicologo invece li chiama canti folk degli afroamericani.




  • Contesto storico



Gli spiritual sono le primarie espressioni di credo religioso, iniziate dagli schiavi africani negli stati uniti. La schiavitù è stata introdotta nelle colonie europee nel 1619, e gli schiavi rimpiazzavano i dipendenti salariati come una forza economica di lavoro in tutto il XVII secolo. Questa forza lavoro rimarrà in uso per tutto il XVIII secolo e buona parte del XIX secolo. Durante la schiavitùnegli Stati Uniti ci sono stati numerosi tentativi di de-africanizzare la forza lavoro nera in schiavitù. Agli schiavi era proibito parlare nella loro lingua madre, suonare le percussioni, praticare i loro riti religiosi animisti e musulmani.[1]


Le tracce dell'Africa si rivelano nelle tradizioni orali e musicali, nello stile e nella cadenza delle dizioni liturgiche, nelle domande e nelle risposte dei sermoni, nell'uso delle sincopi nelle espressioni musicali e dello schema ritmico ed armonico tipico della "blue note" dei cantanti neri, derivata dai rituali tribali africani, negli stili di danza talvolta esuberanti, ma sempre personali e democratici, espressione genuina e personale di se stessi, nella 'possessione' del parlare 'in lingua', nel battesimo in immersione completa. Rispetto allo stile dei bianchi, l'espressione religiosa cristiana della comunità africana è spesso allegra, rumorosa, spontanea.


Siccome non potevano esprimersi liberamente in modi che non fossero spirituali, gli schiavi spesso tennero segreti riti religiosi. Anche se gli schiavisti sfruttavano il cristianesimo per insegnare agli schiavi a sopportare meglio le sofferenze, dimenticare e obbedire agli ordini, diventò una sorta di teologia liberatoria. La storia di Mosè e l'esodo dei 'bimbi d'Israele' e l'idea dell'antico testamento di un dio guerriero che distruggesse i nemici dei suoi prescelti toccò molto l'animo degli schiavi ("Lui è un'ascia da battaglia in tempo di guerra e pastore in tempo di bufera"). Nei cuori dei neri la teologia cristiana diventa uno strumento di liberazione.


Gli Spirituals erano visti qualche volta come un sollievo dalle fatiche del lavoro giornaliero, erano espressione di spiritualità e devozione, ma permettevano allo stesso tempo agli schiavi di gridare al mondo il proprio desiderio di libertà.


Nelle canzoni, i testi riguardanti l'Esodo erano una metafora della libertà dalla schiavitù.


Tra Cristianesimo e Protestantesimo

Dopo i servizi normali di culto nelle chiese o di lavoro nelle piantagioni, gli schiavi rurali coltivavano l'elogio per il canto ed il ballo, malgrado gli schiavisti non concedevano ai loro lavoranti né di ballare né di suonare i tamburi, come di consuetudine in Africa. Inoltre gli schiavi erano solito riunirsi in posti segreti (in accampamento o nei cespugli), ciò per favorire la socializzazione al fine di condividere gioie, dolori e speranze. Nelle riunioni rurali le migliaia gli schiavi si riunivano per ascoltare i predicatori ambulanti e cantare gli spiritual per ore. Così, nelle zone rurali, lo spiritual è stato cantato principalmente fuori dall’ambito ecclesiastico. A metà dell’Ottocento nelle città il movimento protestante aveva generato un nuovo genere di canzone tipicamente popolare, e per le riunioni organizzate tramite questo movimento, le tende provvisorie venivano montate negli stadi, in cui si sarebbero esibiti i cantanti. Nelle chiese, gli inni e i salmi venivano cantati durante la celebrazione, e alcuni di essi sono stati strutturati in forma afroamericana. I testi dello spiritual sono stati strettamente collegati con le vite dei loro autori, solitamente schiavi. Mentre i canti di lavoro avevano tematiche circoscritte alla loro vita quotidiana, lo spiritual è stato ispirato dal messaggio cristiano e dai suoi contenuti etici della Bibbia, che hanno poi dato luogo ai gospel. Essi erano sicuramente differenti dagli inni e dai salmi per il senso di compartecipazione del sofferto status di schiavo.[2]

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25/10/2013 12:12
 
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Oh Freedom!


Oh, Freedom è una canzone di libertà degli afroamericani, redatta dopo la Guerra di secessione americana del 1861.

Oh, freedom, oh, freedom,
Oh, freedom over me.
RIT.
And before I'll be a slave
I'll be buried in my grave
And go home to my Lord and be free.
No more moanin', no more moanin'
No more moanin' over me.
No more weepin', no more weepin'
No more weepin' over me.
No more shoutin', no more shoutin'
No more shoutin' over me.
[Modificato da Credente 27/01/2019 18:25]
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25/10/2013 12:16
 
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Odetta sings "Glory Halleluja" at Garrison Institute event

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25/10/2013 12:19
 
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Tennessee Ernie Ford and Odetta - What A Friend We Have



Text: Joseph M. Scriven, 1820-1886
Music: Charles C. Converse, 1832-1918
Tune: CONVERSE, Meter: 87.87 D
1. What a friend we have in Jesus,
all our sins and griefs to bear!
What a privilege to carry
everything to God in prayer!
O what peace we often forfeit,
O what needless pain we bear,
all because we do not carry
everything to God in prayer.

2. Have we trials and temptations?
Is there trouble anywhere?
We should never be discouraged;
take it to the Lord in prayer.
Can we find a friend so faithful
who will all our sorrows share?
Jesus knows our every weakness;
take it to the Lord in prayer.

3. Are we weak and heavy laden,
cumbered with a load of care?
Precious Savior, still our refuge;
take it to the Lord in prayer.
Do thy friends despise, forsake thee?
Take it to the Lord in prayer!
In his arms he'll take and shield thee;
thou wilt find a solace there.
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25/10/2013 12:26
 
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Go Down Moses - Sullivan's Travels (1941)





Go Down Moses è un spiritual americano. Descrive un evento del Libro dell'Esodo dell'Antico Testamento, in particolare il versetto 5:1: "Dopo, Mosè e Aronne vennero dal Faraone e gli annunziarono: «Dice il Signore, il Dio d'Israele: Lascia partire il mio popolo perché mi celebri una festa nel deserto!»." Il verso di apertura fu pubblicato nel 1872 dai Jubilee Singers della Fisk University di Nashville (Tennessee) anche se veniva usato già nel 1862 durante la guerra di secessione americana dagli schiavi in Virginia.
Nel brano Israele rappresenta gli schiavi afro-americani, mentre il Faraone rappresenta il loro padrone.
La canzone diventò popolare grazie a Paul Robeson. Il 7 febbraio 1957 la canzone viene registrata a New York da Louis Armstrong con la Sy Oliver's Orchestra
Testo[modifica | modifica sorgente]

When Israel was in Egypt's land
Let my people go
Oppressed so hard they could not stand
Let my people go
Go down, Moses, way down in Egypt's land
Tell ol' Pharaoh, Let my people go.
Thus saith the Lord, bold Moses said,
Let my people go,
If not, I'll smite your first-born dead,
Let my people go.
Go down...
No more shall they in bondage toil,
Let my people go,
Let them come out with Egypt's spoil,
Let my people go.
Go down...
The Lord told Moses what to do,
Let my people go,
To lead the Hebrew children through,
Let my people go.
Go down...
O come along Moses, you'll not get lost,
Let my people go,
Stretch out your rod and come across,
Let my people go.
Go down...
As Israel stood by the waterside,
Let my people go,
At God's command it did divide,
Let my people go.
Go down...
When they reached the other shore,
Let my people go,
They sang a song of triumph o'er,
Let my people go.
Go down...
Pharaoh said he'd go across,
Let my people go,
But Pharaoh and his host were lost,
Let my people go.
Go down...
Jordan shall stand up like a wall,
Let my people go,
And the walls of Jericho shall fall,
Let my people go.
Go down...
Your foes shall not before you stand,
Let my people go,
And you'll possess fair Canaan's land,
Let my people go.
Go down...
O let us all from bondage flee,
Let my people go,
And let us all in Christ be free,
Let my people go.
Go down...
We need not always weep and mourn,
Let my people go,
And wear these slavery chains forlorn,
Let my people go.
Go down...
[Modificato da Credente 25/10/2013 12:29]
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25/10/2013 12:31
 
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Stockholm gospel 2011 Halleluja Amen


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25/10/2013 12:35
 
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Marian Anderson - "Deep River" (Spiritual)
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25/10/2013 12:41
 
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CANTATE AL SIGNORE UN CANTO NUOVO, SUONATE LA CETRA CON ARTE E ACCLAMATE (Sal.32,3)
 
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