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V domenica dopo il martirio di San Giovanni il Precursore Rito Ambrosiano (Anno C) (29/09/2013)

Ultimo Aggiornamento: 28/09/2013 15:42
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28/09/2013 15:42
 
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V domenica dopo il martirio di San Giovanni il Precursore (Anno C) (29/09/2013)
Vangelo: Lc 6,27-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: Lc 6,27-38)

La pietà di Dio era già acquisizione di verità rivelata nell'Antico Testamento. Il più bel racconto della divina pietà è senz'altro quello narrato dal profeta Ezechiele.

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, fa' conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini. Dirai loro: Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era un Amorreo e tua madre un'Ittita. Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato il cordone ombelicale e non fosti lavata con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale né fosti avvolta in fasce. Occhio pietoso non si volse verso di te per farti una sola di queste cose e non ebbe compassione nei tuoi confronti, ma come oggetto ripugnante, il giorno della tua nascita, fosti gettata via in piena campagna. Passai vicino a te, ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue e cresci come l'erba del campo. Crescesti, ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza. Il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà, ma eri nuda e scoperta. Passai vicino a te e ti vidi. Ecco: la tua età era l'età dell'amore. Io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità. Ti feci un giuramento e strinsi alleanza con te - oracolo del Signore Dio - e divenisti mia. Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio. Ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di stoffa preziosa. Ti adornai di gioielli. Ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo; misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo. Così fosti adorna d'oro e d'argento. Le tue vesti erano di bisso, di stoffa preziosa e ricami. Fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo. Divenisti sempre più bella e giungesti fino ad essere regina. La tua fama si diffuse fra le genti. La tua bellezza era perfetta. Ti avevo reso uno splendore. Oracolo del Signore Dio (Ez 16,1-14).

Cosa aggiunge di nuovo Gesù a questa pietà divina che già risuona quasi perfetta in tutto l'arco dell'Antico Testamento? Non si tratta di aggiungere qualcosa in più, è questione invece del cambiamento radicale della regola dell'amore. Ogni suo discepolo è chiamato a consumare la sua vita offrendola a Dio in sacrificio per la salvezza di ogni uomo, nessuno escluso. Non si tratta allora di amare anche i nemici e di pregare per i persecutori. Si deve invece dare la vita a Dio come sacrificio di redenzione e di espiazione per ogni uomo, compresi nemici e persecutori. L'altro è uno cui la nostra vita è dovuta per la sua redenzione eterna. Quanto Gesù oggi comanda ai suoi discepoli lo si può comprendere in pienezza di verità solo se viene applicato ad esso questo principio di verità eterna. Il cristiano è solo amore, sempre, verso tutti. È però amore di salvezza, redenzione, giustificazione, santificazione. Non è amore effimero.

Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l'altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da' a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Se il discepolo di Gesù deve solo amare, egli non può giudicare, condannare, mormorare, lamentarsi, vendicarsi. Deve invece dare sempre la sua vita perché l'altro entri nella giustizia e nella misericordia di Dio. Quella del cristiano è una vita consacrata interamente alla salvezza, che avviene solo attraverso l'effusione del suo sangue. Egli può amare così, solo se diviene una cosa sola con Cristo e giorno dopo giorno attinge in Lui la forza soprannaturale di trasformare il suo cuore in uno strumento di purissimo amore. Deve divenire con Cristo Gesù un solo cuore.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci strumenti di salvezza.
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