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Giov.1,1 La Parola era presso Dio e la Parola era Dio

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2019 11:59
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03/09/2013 16:16
 
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Se vogliamo capire il modo corretto di intendere quel “theòs”, dobbiamo analizzare sia ciò che viene prima sia ciò che viene dopo senza fossilizzarci soltanto su una parte del versetto.
L’ introduzione al Vangelo di Giovanni suona così:
“In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di tutto ciò che esiste.”
Ci fermiamo qui e facciamo una piccola analisi.
Partiamo proprio da “Theòs” e rileggiamo quanto hai scritto nel tuo post 60:
Nella nota su "theòs" della traduzione poliglotta di Eugenio Nolli si legge: "La mancanza dell'articolo nei nomi concreti mette in risalto la natura e la qualità di essi, cioè il nome è preso in senso qualitativo (ut tale), non in senso individuale (ut hoc): con ciò viene sottolineata una sfumatura speciale della frase. Esprime la partecipazione alla natura divina.Non è una catacresi (impiego abusivo di una parola) ma indica che il Logos possiede la natura divina, pur non essendo il solo ad averla: (un) Dio" (Evangelo di Giovanni: testo greco, Neovolgata latina, analisi filologica,
traduzione italiana di E.Nolli, Libreria editrice vaticana, Città del Vaticano, 1986, p. 1)
Mi sono riletto tutti i tuoi messaggio precedenti e non mi pare che tu abbia mai citato una grammatica greco o un esperto di greco classico a supporto delle tue opinioni. Il Nolli è l’unico che citi e pertanto seguiremo quello.
Innanzitutto rileggiamo due frasi: “partecipazione alla natura divina” e “il Logos possiede la natura divina.”
Che cos’è la natura divina? E’ l’essenza divina, vale a dire una caratteristica del solo vero Dio. Gli esseri creati posseggono “qualità divine” nel senso di partecipazione alla qualità divina di Dio ma non ne hanno la natura.
Il Logos possiede questa essenza divina ed infatti il Nolli traduce il versetto con “il Verbo era Dio”
Ma facciamo un passo indietro. Il Vangelo di San Giovanni comincia con “In principio era” che in greco si dice “en archè en”. Vediamo cosa significa secondo il Nolli:
Archè: compl. di tempo determinato ( cioè il tempo preciso in cui una cosa avviene); nome sost. comune concreto; inizio, principio; si riferisce al Gen 1,1 che comincia in principio. Qui significa inizio, punto di partenza del tempo e dello spazio. Viene qui affermata la anteriorità (en) del Logos alla creazione.

En: essere, esistere. In italiano rendiamo l’idea aggiungendo un già: all’inizio (della creazione) già c’era il Logos. Qui l’ imperfetto esprime in modo particolare l’ esistenza: all’ inizio esisteva poiché il verbo eimì essere esprime esistenza quando è predicato; esprime qualità quando è copula: qui è il primo caso.

Pertanto il Logos esisteva prima dell’ atto creativo. Esisteva prima del tempo e quindi esisteva da sempre in quanto il tempo comincia con la creazione. Dio è fuori dal tempo, Dio vive in un eterno presente. Anche il Logos è fuori dal tempo. Giovanni ci tiene a precisarlo tanto che lo ripete subito dopo: “Egli era in principio presso Dio”
Una conferma la troviamo nel “Grande Lessico del N.T” di Delling Vol. 1 dove lo studioso afferma che l’espressione significa: “colui che esiste fin da prima del tempo”

Dopo averci parlato dell’eternità del Logos, San Giovanni ci dice della Sua relazione con Dio. Il Logos era presso (pròs) Dio. Sempre il Nolli dice:

Pròs: una delle 17 preposiz proprie del NT, forma allungata di pro, voluta dal genit (1 volta) dal dat (6 volte) e dall’acc (672 volte): una delle più frequenti del NT; esprime l’idea di innanzi, presso ( anche senza idea di movimento) in realzione a. Questa prepos serve ad indicare l’esistenza del Logos in realazione a Dio. Si può intendere1) era in compagnia di Dio…. 2) … era in relazione con Dio. Forse è da preferire la 2). Notiamo che mentre parà indica uno stare accanto, abitare insieme, pros esprime una vicinanza più intima ( non però una fusione fino all’ identità) una relazione più profonda.

Infatti il Nolli traduce con : “il Verbo era in relazione con Dio”

Andiamo avanti a leggere. Dopo aver parlato dell’ eternità del Logos San Giovanni e della Sua vicinanza intima a Dio, ci dice un’altra cosa di Lui: il Logos è il creatore di tutto.
“tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di tutto ciò che esiste.”
Chi ha creato tutto? Dio, naturalmente. Abbiamo già detto di Genesi 1,1 dove si dice “In principio Dio creò…” San Giovanni ci dice che il Logos creò. Che cosa? Tutto. Tutto ciò che esiste è stato fatto ( egheneto) da lui. Vediamo ancora cosa ci dice il Nolli:

Egheneto: … nascere, divenire: aor complessivo, cioè che può abbracciare anche un tempo molto lungo purchè tale periodo vena considerato come un tutt’uno, un unico blocco. Il verbo è sostanzialmente diverso da en ed è tipico di tutto ciò che non è Dio. Nei LXX viene usato in Gen 1 per descrivere la creazione nei vari giorni.

Quindi il Logos è colui che ha fatto tutto, nulla escluso. Vediamo però cosa dice la Bibbia in altri versetti:

Is 44,24
Sono io, il Signore, che ho fatto tutto, che ho spiegato i cieli da solo, ho disteso la terra; chi era con me?

Se confrontiamo questo versetto di Isaia con Gv 1,1 notiamo una straordinaria coincidenza: il Logos compie la stessa azione creatrice che il Signore in Isaia afferma di aver fatto da solo.

Ricapitoliamo quello che è stato detto fin qui:

1)il Logos ha una natura ( non solo una qualità) divina… Proprio come Dio ha una natura divina
2)il Logos esiste da prima della creazione…. Proprio come esiste Dio
3) il Logos crea tutto… proprio come Dio ha creato tutto

A questo punto Cristiano fa un’obiezione: Gesù viene presentato come il "mezzo" impiegato da Dio per creare tutte le cose.
Rileggiamo il versetto 3:” tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di tutto ciò che esiste” e al versetto 10 si legge ancora:”e il mondo fu fatto per mezzo di lui” .
“Per mezzo” in greco è di’. Vediamo sempre cosa dice il Nolli:

Di’:una delle 17 preposizioni proprie del NT, voluta dal gen ( allora significa attraverso, durante, per mezzo di, 368 volte) e dall’ acc ( e significa a causa, per merito o colpa di, 280 volte) Esprime qui la collaborazione più stretta, senza dire con ciò che il Logos sia un semplice strumento; Egli collabora senza cessare di essere Dio.

Confrontiamo questo versetto con:
Eb 2, 10: “colui, per il quale e del quale sono tutte le cose” (CEI)
Eb 2,10: “colui per il quale sono tutte le cose e per mezzo del quale sono tutte le cose”
Anche in questo caso, riferito a Dio “per mezzo” in greco è “di’ esattamente come il Gv 1 dove invece è riferito al Logos.

Quindi quando la Chiesa Cattolica dice nel Credo: Dio da Dio, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del padre, per mezzo di Lui tutte le cose sono state create…” non fa che ripetere quanto affermato da San Giovanni nel suo Vangelo.
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