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Giovanni 6,63 "....La carne non giova a nulla"

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2013 22:41
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01/09/2013 22:31
 
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Il versetto di 63 di Gv.6 dice:

"la carne non giova a nulla, è lo Spirito che vivifica".

Chi vuole annullare il reale significato dei versetti 51-58  dice che le parole del Signore vanno intese in senso solo spirituale e si serve del verso 63 in cui le parole "la carne non giova a nulla" secondo loro, sarebbero da riferire a quella carne di cui poco prima Gesù aveva detto: "Chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue non ha la vita"

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01/09/2013 22:33
 
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Per comprendere queste parole senza stravolgere l'intero brano, entrando quindi in collisione sia con tutto il discorso che lo precede che con lo scandalizzarsi dei discepoli subito dopo, si possono interpretare come segue:

la mia carne non giova a nulla se non fosse vivificato dallo Spirito . Le mie parole hanno la potenza dello Spirito e della vita.

Altri commentatori preferiscono quest'altra interpretazione:

la vostra mente carnale non giova a nulla, perchè occorre essere vivificati dallo Spirito per comprendere le parole di spirito e vita che vi ho detto.

Entrambe le interpretazioni sono possibili e non stravolgono il contesto dell'intera questione.

La Scrittura ha diversi livelli di significato; tra i principali vi è quello letterale, quello allegorico, e quello spirituale.

Quando si interpreta un brano però occorre sempre dare in prima istanza il rilievo alla parte esplicitata letteralmente, almeno quando non si tratti di parabole, e poi anche il giusto rilievo agli altri significati altrimenti si rischia di tradire la Scrittura col pretesto di dare interpretazioni "spirituali" ma che non sono in armonia col significato concreto ed immediato espresso nel testo. La Scrittura è come un corpo ben compaginato e connesso e bisogna tener conto sempre di tutti gli aspetti di cui essa è composta

E poi chi garantisce che quella interpretazione, pretesa come "spirituale" sia proprio tale, dal momento soprattutto che altri rivendicano di dare interpretazioni "spirituali" e che divergono tra di loro?

E’ proprio il caso dell’argomento che stiamo trattando; tutto il brano di Gv.6 ,51-58 parla della "mia carne" e del "mio sangue" come cibo e bevanda di vita eterna.

Ma bisogna chiedersi di quale carne sta parlando in questo versetto;

 La traduzione del verso di Gv 6,63 fatta nella versione INTERCONFESSIONALE della Bibbia in lingua corrente riporta:

Soltanto lo Spirito di Dio dà la vita, l’uomo da solo non può far nulla. Le parole che vi ho detto hanno la vita perché vengono dallo Spirito di Dio.

Appare evidente che i traduttori sia cattolici che evangelici hanno reso questa espressione in un modo molto attinente al senso, al contesto e all’uso dei termini nell’ambito della Scrittura, nel rispetto delle regole di una buona traduzione. Qui il termine "carne" usato nel verso 63, significa l’uomo carnale, terreno; ed è ben diverso rispetto al termine "la mia carne" usato 6 volte nel testo 51-58, dove la "mia carne" è direttamente collegato al testo giovanneo "la Parola si è fatta carne". Se, infatti, la carne non giovasse nulla, il Verbo non si sarebbe fatto carne, per abitare fra noi. Se tanto ci ha giovato il Cristo mediante la carne, come si può dire che la carne non giova nulla? Ma è lo Spirito che mediante la carne ha operato la nostra salvezza.

Quindi, l’uomo carnale, la mente carnale, non giova a nulla: quello che conta sono le parole di Gesù perché hanno la potenza dello Spirito, e possono quindi attuare quello che Egli ha detto nel discorso precedente. Che viene perciò ancor più convalidato: questo spiega infatti il comportamento conseguente dei discepoli che lasciarono Gesù.

Questa è la retta interpretazione spirituale che non è in antitesi con quella letterale.

[Modificato da Credente 01/09/2013 22:39]
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01/09/2013 22:41
 
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Dal commento a Giovanni 6 di S.Agostino
 

Abbiamo ascoltato dal Vangelo le parole del Signore, che fanno seguito al discorso precedente. Ora, su questo tema del corpo del Signore, che egli diceva di voler offrire come cibo per la vita eterna, ci sembra doveroso da parte nostra, e oggi quanto mai opportuno, esporre alle vostre orecchie e alle vostre menti qualche riflessione. Ci ha spiegato come farà a distribuire questo suo dono, in che modo cioè ci darà la sua carne da mangiare, dicendo: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui (Gv 6, 57). ..Ma molti dei presenti non compresero e si scandalizzarono: ascoltando tali parole non riuscivano ad avere se non pensieri secondo la carne, ciò che essi stessi erano.

…Che significano le parole che seguono: Elo Spirito che vivifica, la carne non giova nulla? Egli ci consente di rivolgerci a lui, non per contraddirlo ma nel desiderio di apprendere: O Signore, maestro buono, come è possibile che la carne non giovi nulla, quando tu hai dichiarato: Chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue, non avrà in sé la vita (Gv 6, 54)? Forse che la vita non serve a nulla? E perché allora siamo ciò che siamo, se non per avere la vita eterna, che tu prometti di darci mediante la tua carne? In che senso allora la carne non giova nulla? Non giova nulla la carne nel senso in cui costoro la intesero: essi la intesero nel senso della carne morta fatta a pezzi, come si vende al macello, non nel senso della carne vivificata dallo Spirito. E' detto che la carne non giova nulla, come è detto che la scienza gonfia. Dobbiamo allora odiare la scienza? Niente affatto! In che senso la scienza gonfia? Quando è sola, senza la carità. Infatti l'Apostolo aggiunge: mentre la carità edifica (1 Cor 8, 1)Alla scienza unisci la carità, e la scienza ti sarà utile, non da sé sola, ma a motivo della carità. Così anche in questo caso: la carne non giova nulla,cioè la carne da sola; se però, alla carne si unisce lo spirito, allo stesso modo che alla scienza si unisce la carità, allora gioverà moltissimo. Sono stati mandati gli Apostoli: forse che la loro carne non ci ha giovato? E se ci ha giovato la carne degli Apostoli, poteva non giovarci la carne del Signore? Come è giunto a noi il suono della loro parola, se non mediante la voce della carne? E come ha potuto essere composta la Scrittura? Tutto ciò è opera della carne, guidata però, come suo strumento, dallo spirito. Elo Spirito - dunque - che vivifica, la carne non giova nulla,ma nel senso che quelli la intesero, non nel senso in cui io do da mangiare la mia carne.

[Amare l'unità.]

…E' lo Spirito - dunque - che vivifica: lo Spirito, infatti, fa vivere le membra. Ma lo Spirito non fa vivere se non le membra che trova nel corpo che esso anima. Lo spirito che è in te, o uomo, lo spirito che ti fa essere uomo, fa vivere forse un membro che trova separato dal tuo corpo? Dico il tuo spirito per dire la tua anima: la tua anima fa vivere soltanto le membra che compongono il tuo corpo; se un membro viene amputato, non è più vivificato dalla tua anima, perché non appartiene più all'unità del tuo corpo. Queste considerazioni devono ispirarci amore per l'unità e orrore per la separazione. Niente deve temere un cristiano, quanto l'essere separato dal corpo di Cristo.

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