Beatitudini. (inizio)
Le otto (o nove) benedizioni pronunciate da Cristo nel Discorso della Montagna (Mt 5,3-11), che presentano delle analogie nell'AT (per es., Sal 1,1; Is 32,20) e sintetizzano la perfezione cui devono tendere tutti i cristiani. Nel " Discorso della Pianura ", parallelo in Lc 6,20-26, le quattro benedizioni, accoppiate con quattro maledizioni, sono più specifiche nelle loro esigenze. Le beatitudini, che presentano il Regno di Dio nelle sue esigenze e promesse fondamentali, hanno fornito ispirazioni a molti non cristiani. Cf Imitazione di Cristo; Regno di Dio.
Benedizione. (inizio)
Nell'uso cristiano, si intende con questo termine una dichiarazione autorevole, un'invocazione o una concessione di grazia e ratifica divina, accompagnata di solito da un segno di croce. CfBerakàh; Consacrazione; Sacramentale.
Benedizione (col Santissimo). (inizio)
Forma di devozione eucaristica che divenne comune in Occidente a partire dal VI secolo. Un'ostia consacrata è esposta sull'altare per l'adorazione. Dopo inni, preghiere e l'uso di incenso, il celebrante benedice l'assemblea tracciando un segno di croce con l'Ostia. CfBenedizione.
Berakàh (Ebr. " benedizione "). (inizio)
Preghiera ebraica di ringraziamento a Dio (per es., Gn 24,27; Sal 28,6). Il termine cristiano " eucaristia " traduce sostanzialmente il termine ebraico berakàh.
Berith (Ebr. " obbligo ", o " alleanza "). (inizio)
Concetto ebraico fondamentale che può originariamente aver significato semplicemente un obbligo imposto da Dio o (occasionalmente) una promessa fatta da Dio. In seguito, venne ad indicare un rapporto reciproco di alleanza tra Dio e il popolo eletto. Cf Alleanza.
Bestemmia (Gr. " danneggiare il buon nome "). (inizio)
Manifestare disprezzo verso Dio e le realtà religiose con parole, pensieri e azioni (cf Es 22,27; Lv 24,10-23).
Bibbia. (inizio)
Scritti sacri ispirati da Dio e che esprimono la fede ebraica e cristiana in un modo che è normativo per tutti i tempi. Cf Antico Testamento; Apocrifi; Canone delle Scritture; Critica biblica; Critica storica; Ermeneutica; Ispirazione; Libri deuterocanonici; Marcionismo; Nuovo Testamento.
Binitarismo. (inizio)
È un termine moderno con cui si indicano certe formule brevi di professioni di fede (per es., 1 Tm 2,5-6; Rm 4,24; 2 Cor 4,14) che nominano solo il Padre e il Figlio. Queste, naturalmente, si trovano anche accanto a formule trinitarie (per es., Mt 28,19; 2 Cor 13,13). Il binitarismo può anche significare quell'eresia che nega la divinità dello Spirito Santo e che ammette in Dio due sole persone. Cf Concilio Costantinopolitano I; Professione di fede; Trinità.
Bizantini. (inizio)
Cf Cristiani bizantini.
Bogomili (Slavo " cari a Dio "). (inizio)
Sètta dualista e doceta del Medioevo. Fu per un certo tempo appoggiata da Bisanzio. Si ritiene che i fondatori siano stati un prete di nome Geremia (bulgaro della metà del X secolo) e un certo Teofilo che fu molto attivo tra il 927 e il 950 (Bogomilo è la traduzione slava di Teofilo). Il disprezzo per la materia portò i Bogomili a rigettare:
a) l'AT (eccetto i passi profetici che si riferiscono a Cristo e i Salmi) e
b) varie pratiche " materiali " come la venerazione delle immagini (compreso il crocifisso), il battesimo di acqua, qualsiasi forma di battesimo dei bambini, e il matrimonio. L'unica preghiera ammessa era il Padre nostro.
La sètta si diffuse rapidamente nei Balcani, specialmente in Bulgaria, ma, con la venuta dei Turchi, molti suoi aderenti si fecero musulmani. I Bogomili influirono sull'origine degli Albigesi. Cf Albigeismo; Càtari; Docetismo; Dualismo; Gnosticismo; Manicheismo; Marcionismo; Priscillianismo.
Breviario. (inizio)
Nome che si dà in Occidente al libro o ai libri usati per la preghiera quotidiana dai sacerdoti e da altri. Contiene tutti i salmi, una varietà di inni, di letture della Scrittura, dei Padri e di altri scrittori spirituali (cf SC 83-101; PO 5, 13). Cf Liturgia delle Ore.
Buddismo (Sanscrito " illuminato "). (inizio)
È una religione del mondo, fondata in India da Siddharta Gautama Buddha (circa 563 - circa 483 a.C.). Esiste in due forme: il Buddismo Hinayana (Sanscrito " piccolo veicolo "), oTheravada (Pali " vecchia dottrina "): si trova in Birmania, nello Sri Lanka, in Tailandia e altrove. L'altra forma è il Buddismo Mahayana (Sanscrito " grande veicolo "): si trova in Cina, in Giappone, Corea, Mongolia, Tibet e altrove. Sotto l'albero Bodhi (l'albero dell'illuminazione), il principe Gautama divenne illuminato intorno alle quattro verità fondamentali:
a) l'esistenza umana è dolore;
b) la causa del dolore è il desiderio;
c) il dolore cessa con la liberazione da ogni forma di desiderio;
d) la cessazione del dolore può essere raggiunta attraverso la ottupla via della liberazione.
Questa ottupla via comprende: la retta conoscenza delle quattro verità enunciate, la retta intenzione, il retto parlare, il retto agire, la retta occupazione, il retto sforzo, il retto controllo delle sensazioni e delle idee, la retta concentrazione.
Questa via promette l'annientamento del dolore (il quale si nutre di desiderio) e porta alnirvana (Sanscrito " l'essere estinto "), ossia ad uno stato di pace completo (cf NA 2). Le scritture buddiste esistono in Pali (Sri Lanka) e in Sanscrito (India). Le due dottrine fondamentali del Buddismo sono:
a) quella del karma (Sanscrito " azione, fede "): credere che le azioni passate sono ricompensate o punite in questa vita o in vite successive;
b) la dottrina della rinascita o trasmigrazione delle anime.
Il Buddismo Mahayana, che sorse verso l'epoca di Cristo, insegna ai singoli non solo come si fa a raggiungere il nirvana, ma anche come si può diventare altrettanti Buddha e così salvare altri. Questa forma di Buddismo comprende il culto di vari dèi e diversi elementi sincretisti. Cf Reincarnazione; Religioni del mondo; Salvezza; Sincretismo; Zen.